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Genova, arrivano alpini Taurinense

TORINO. Cinquanta uomini della Brigata Taurinense sono partiti oggi da Torino per Genova, per unirsi ad altre unità dell’Esercito intervenute sui soccorsi. Altri reparti sono pronti a partire. La Taurinense a Rivoli ha ricevuto la civica Benemerenza della città “per il costante impegno nel contribuire a garantire la sicurezza, la pace e l’aiuto umanitario, in ambito NATO e ONU”. Il riconoscimento premia anche la solidarietà negli interventi effettuati nelle emergenze di pubblica calamità.

Bagnasco: Genova resiste

TORINO. Cinquanta uomini della Brigata Taurinense sono partiti oggi da Torino per Genova, per unirsi ad altre GENOVA. Il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, è andato sui luoghi dell’alluvione che ha colpito il capoluogo ligure. Bagnasco cammina nel fango a Borgo Incrociati, dove è morto Antonio Campanella. Il cardinale parla con residenti e commercianti. Una donna lo ha avvicinato ed è scoppiata in lacrime. “Genova resiste ma non basta, bisogna fare opere” ha detto Bagnasco.

Newsletter n°28 del 12/10/2014

Dissesto idrogeologico: un’amara realtà che unisce il Paese Ad un mese dal disastro del Gargano, un’altra alluvione annunciata sconvolge Genova. Da Nord a Sud, da Est ad Ovest, il dissesto idrogeologico del territorio di un Paese, uno dei più belli del mondo, vilipeso e violentato dall’incuria e dall’insipienza di chi lo ha governato, la fa da padrone. Mi viene da pensare che sia l’unica amara realtà che unisce Nord e Sud. L’emergenza ambientale rimane una priorità nazionale non più rinviabile. Una scelta non più derogabile per garantire l’incolumità della popolazione e sul piano economico per non spendere dopo, nella ricostruzione, quello che si sarebbe potuto e dovuto spendere prima nella prevenzione, sicuramente, quest’ultima, meno costosa sul piano economico e in termini di vite umane. Che cosa hanno fatto la Regione Liguria ed il Sindaco di Genova per tutelare la popolazione a distanza di tre anni, quando un evento analogo sconvolse la città? Niente! I 35 milioni di euro per mettere in sicurezza il Bisagno, giacciono ancora bloccati a causa di una vertenza amministrativa promossa dalle ditte che si contendono l’appalto dei lavori, ma intanto i fiumi non attendono e continuano a seminare morte e distruzione, sotto gli occhi di una popolazione impaurita ma non rassegnata. Non si può certo inveire contro la furia della pioggia che ha travolto e messo in ginocchio Genova, ma contro l’incuria di una classe politica ed amministrativa che non l’ha difesa. Il ministro dell’ambiente con incosciente cinismo l’ha definito un evento fotocopia. Lo stesso Governo dopo gli eventi che un mese fa hanno sconvolto il Gargano è rimasto inerte a guardare, quasi stesse aspettando l’ennesimo disastro per darsi da fare. E dire che nella scuderia renziana ci sono due ministri genovesi, la Pinotti alla difesa ed Orlando alla Giustizia, per non parlare del ‘Grillo Parlante’ in arte ‘Beppe’, che mentre i suoi concittadini affogano nell’acqua e nel fango, lui gioca a fare il politico nel circo Massimo a Roma. Adesso infuriano le polemiche, arricchite dal solito ed ormai stomachevole scaricabarile, tutti vanno alla ricerca del colpevole, ma ancora tutto sarà delegato alla magistratura che si trova costretta a svolgere un ruolo di perenne supplente di una politica latitante e corrotta, incapace di assolvere alla funzione a cui è delegata. Non bisogna poi parlare delle toghe come di un potere arrogante ed invasivo, che in parte lo è, ma la colpa è da addebitare solo ed esclusivamente alla politica che non riesce a riprendersi il ruolo che le compete. Come innanzi abbiamo detto, siamo uno paesi più belli al mondo e non certo per merito nostro, ma solo per la benevolenza di madre natura, ma pur tuttavia, lo oltraggiamo e violentiamo ad ogni pie’ sospinto. Abbiamo il più grande patrimonio culturale del pianeta e non sappiamo conservarlo. Ma sorge spontanea la domanda: ” Cosa si deve fare”? Molto semplice, rimboccarsi le maniche e fare da soli, come noi italiani sappiamo fare, in attesa di tempi migliori. Capito cittadini di Genova?


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