Speciale Festa di Sant’Efisio

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Festa di Sant’Efisio

Speciale Supplemento della testata giornalistica Cagliaripad

Parla Giovanni Ena: «Viva Sant'Efisio» L'ALTER NOS

L'OMAGGIO

Le parole della presidente Todde

La storia e il percorso LA FESTA

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Cagliaripad racconta la Festa di Sant’Efisio

Parlare di Cagliari significa parlare della storia di Efisio, il martire guerriero che salvò la città da una delle più drammatiche epidemie della storia d'Europa. Le celebrazioni del Santo avvengono ancora oggi dall'1 al 4 maggio: un'emozione lunga quattro giorni, che accoglie e include migliaia di fedeli da tutta la Sardegna e dal resto del mondo. Quell'emozione è rappresentata da momenti di raccolta, di preghiera, di condivisione, di relazione umana e spirituale irripetibili. La devozione e l'ammirazione è antica e unica nel suo genere. Per questo non potevamo non rendere omaggio alla festa solenne più attesa dell'anno. A voi, a tutti voi, in occasione della 368esima edizione, consegniamo un piccolo regalo editoriale: un supplemento cartaceo dedicato a Sant'Efisio, nato da una idea

degli editori di Cagliaripad, Massimo Lai e Claudia Erdas, e sposata in toto dal sottoscritto. Si tratta di uno speciale totalmente gratuito che racconta la Festa, i suoi protagonisti, le celebrazioni e la sua storia. In un racconto che ci porta dal capoluogo dell'Isola fino alla chiesa di Nora, passando per Capoterra. Potrete così immergervi nel percorso, nei ricordi e nelle emozioni di chi vive in primo piano Sant'Efisio: ecco le interviste all'Alter Nos 2024 (Giovanni Ena) e a quello dello scorso anno (Roberto Mura), il contributo dell'Arciconfraternita di Cagliari, e la storia del pellegrinaggio raccontata dai redattori Francesca Matta e Giacomo Dessì. Non manca un pensiero eccezionale: quello della neo presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, che racconta il suo rapporto con la ricorrenza. Un supplemento speciale col quale ci auguriamo di fare cosa gradita ai nostri lettori. Buona Festa di Sant'Efis a tutti!

4 Festa di Sant'Efisio

Giovanni Ena è l'Alter Nos 2024. Il racconto di una volta speciale

6 L'omaggio

Alessandra Todde celebra la Festa: «Sant'Efisio esempio di virtù»

8 Cagliari

Arciconfraternita, un Sant'Efisio di preghiera e devozione

12 La storia di Sant'Efisio

Il martire guerriero che protesse i sardi e la Sardegna

14 Capoterra

L'attesa e l'accoglienza di Sant'Efisio, un intero paese in festa

16 Walter Cabasino

Il sindaco di Pula: «Con Sant'Efisio un rapporto lungo una vita»

18 La festa

Gli eventi di Sant'Efisio a Cagliari: cosa accadrà per le vie della città

Speciale Festa di Sant’Efisio

Supplemento a cura della testata giornalistica

Testata registrata, autorizzazione del Tribunale di Cagliari 15/11 del 6/09/2011

Editore | Direttore Editoriale

Massimo Lai

Editrice | Responsabile Amministrativo

Claudia Erdas

Direttore Responsabile

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Articoli | Desk

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SOMMARIO
L'EDITORIALE
di Simone Spada Direttore Cagliaripad.it

FESTA DI SANT’EFISIO

Giovanni Ena è l'Alter Nos 2024

Il racconto di una prima volta speciale per il dirigente del Comune di Cagliari: «Sono molto legato alla festa. Sarà una esperienza magnifica»

Euforia e preoccupazione. Soprattutto stupore. Sono questi i sentimenti che hanno investito Giovanni Battista Ena, dirigente amministrativo del Comune di Cagliari. È lui l'Alter Nos dell'edizione 2024 della Festa di Sant'Efisio indicato dall'ex sindaco Paolo Truzzu.

Qual è la prima cosa che pensi quando ricevi la notizia?

La ricevo dal sindaco. All'inizio pensavo stesse scherzando. Mi ha convocato, pensavo dovessimo parlare di lavoro. Invece mi accoglie con alcune battute sul Cagliari e poi mi chiede: sai andare a cavallo? Io gli ho detto

di no. Ha insistito, mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto. Lì ho capito dove stava andando a parare. C'è stato molto stupore. Tutto pensavo, meno di essere nominato Alter Nos. Assolutamente, non mi è mai balenata l'idea, pur lavorando da tanti anni al Comune di Cagliari, che non ci sarebbe stata l'amministrazione e che ci sarebbe stata la volontà di una nomina non legata al Consiglio. Mi ha preso alla sprovvista. Si sono mescolati stupore, meraviglia e ansia. Sono solo un semplice dipendente pubblico, sono abituato a stare in ufficio. Tutta questa visibilità che mi è piovuta addosso mi coglie impreparato. Non sono abituato.

Nel momento in cui è stato fatto l'annuncio, quanto ha squillato il tuo telefono?

Il mio telefono squilla in continuazione. Ricevo tantissimi messaggi tutti i giorni. Ma quella sera è proprio impazzito. Subito, dopo trenta secondi, consiglieri, amici e giornalisti mi hanno subito chiamato. Ho passato quella serata a rispondere ai messaggi Whatsapp fino a notte fonda. Mi ha fatto molto piacere rispondere a quelle attestazioni di affetto e vicinanza. Tutt'ora al mio telefono ricevo messaggi di congratulazioni, affetto e in bocca al lupo. Superando l'euforia, che sentimento è subentrato? Non deve essere semplice essere coinvolto in una festa così grande.

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Da subito sono subentrate ansia e preoccupazione per questo ruolo. Ma ho vissuto dei momenti con l'Arciconfraternita veramente belli, intensi, sin dalla Settimana Santa. Ho dovuto rivestire un ruolo che mi mette in prima fila e un po' lo soffro. Ma vedremo come sarà. Mi sto calando nella parte e sono sicuro che sarà una esperienza bellissima. Magnifica. Come ti sei preparato?

L'Alter Nos viene preparato dai militari del centro ippico militare del Campo Rossi. Emanuele e Stevan sono i miei angeli custodi, i miei allenatori. Ho un cavallo placido per me. La prima passeggiata è stata emozionante. Era una esperienza che mi mancava. Mi sono sempre detto che un giorno mi sarebbe piaciuto andare a cavallo, e l'ho fatto. Mi sono allenato per arrivare preparato all'evento. Da cagliaritano invece come hai vissuto, nel passato, la Festa di Sant'Efisio?

Chiaramente ne ho memoria da sempre. Da giovane la vivi in maniera un po' superficiale, ma negli anni mi sono avvicinato maggiormente alla festività. Un salto di qualità l'ho fatto quando mi sono sposato nel 2002. Con mia moglie eravamo andati a vivere in via Santa Margherita. Ricorderò sempre il Primo Maggio vissuto lì, con il risveglio sentendo i nitriti dei cavalli e i muggiti dei buoi. Svegliarsi, aprire la finestra e vedere sotto di te la milizia con tutti i cavalieri è stata una cosa entusiasmante. Da allora non posso mancare alla festa di Sant'Efisio. Amo e ho sempre amato, soprattutto, il rientro. Lo trovo più raccolto, un momento secondo me molto intenso, molto particolare, molto profondo. È un unicum a livello mondiale. È una festa che non ha pari nel mondo per la ricchezza dei costumi, delle traccas, di tutto quello che è Sant'Efisio. Che è una festa incredibile. Possiamo valorizzarla ancora di più. È bellissima.

Roberto Mura:

«Sant'Efisio, esperienza di fede e di popolo»

Roberto Mura, consigliere comunale di Cagliari nell'ultima legislatura, è stato l'ultima figura politica ad esser indicato come Alter Nos per la Festa di Sant'Efisio. «È la più grande opportunità ci possa essere per poter vivere l'esperienza di fede e di popolo che Sant'Efisio dona a tutta la Sardegna. Hai la possibilità di ammirare il popolo nella sua forma più bella: unità e condivisione». Ma cosa ha significato la possibilità di essere il rappresentante della tradizione religiosa e civile della festa? «Ho pensato di aver ricevuto un grande dono, il più grande che possa ricevere un consigliere comunale: quindi da subito sono stato dominato dalla gratitudine e dalla volontà di svolgere il ruolo di Alter Nos innanzitutto come un servizio e con la volontà di esprimere la fede che mi anima. Significa immedesimarsi con la fede e con le ragioni che hanno portato Sant'Efisio a donare la vita per Cristo e accettare il martirio. Per questo motivo ogni particolare ha importanza: è commovente vedere la cura con cui tutti i fedeli e l'Arciconfraternita vivono ogni passo del cammino». Qual è il ricordo più vivo che hai di quei giorni? «Quando ripenso a quei giorni il mio cuore si riempie di gratitudine e ogni volta emergono particolari nuovi e ricordi che rimarranno per sempre scritti nel mio cuore e nella mia mente. Sono tantissimi i doni che ho ricevuto in quei giorni: tutti gli sguardi che ho incontrato, le persone che chiedono di pregare insieme, aver potuto vivere questa esperienza con la mia famiglia».

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IL PREDECESSORE

Alessandra Todde celebra la Festa di Sant’Efisio

La presidente della Regione Sardegna: «La sua storia è un esempio di virtù e determinazione»

La festa di Sant'Efisio è uno dei nostri biglietti da visita al mondo. Il momento in cui un popolo intero, quello sardo si unisce in preghiera, con devozione e rispetto verso il santo. Mostrando le proprie radici, la propria ricchezza culturale e religiosa, i canti e i suoni di un'isola ancestrale che si rinnova di anno in anno nel culto. Per questo sono sempre stata molto affascinata dal grande lavoro compiuto dalle Arciconfraternite affinché la processione si svolga nel migliore dei modi. Un pensiero

va anche al Terzo Guardiano, Fabio Rais e all'Alter Nos, Giovanni Ena. Ci accompagneranno con un viaggio intenso, emozionante, autentico, in una storia affascinante. Non dimentico il coinvolgimento di associazioni, istituzioni, devoti e cittadini che ogni giorno danno il proprio meraviglioso contributo. Regalano un'immersione unica in momenti di fede e di gioia. Sarà un onore per me, prima presidente donna della Regione Sardegna, prendere parte alla Festa. E scoprire, al di là del mio ruolo, da cittadina semplice,

un evento straordinario che in tantissimi fuori dall'Isola ci invidiano. Non è un caso che la risonanza della manifestazione attragga e accolga ogni anno migliaia di turisti. La storia di Efisio è un esempio di virtù, di forza, di determinazione. Di protezione e di progresso per una Sardegna che merita di vivere i migliori anni della sua storia guardando con fiducia e speranza al futuro. Chiedo dunque che continui a vegliare su tutti i sardi, aiutandoli a realizzare i loro desideri. Buona festa di Sant'Efisio a tutte e tutti!

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L’OMAGGIO

Arciconfraternita, un Sant'Efisio di preghiera e devozione

Il presidente Andrea Loi racconta l'impegno e le attività portate avanti in avvicinamento alle celebrazioni del Santo

L’Arciconfraternita di Cagliari è l'organizzazione che si occupa di custodire e divulgare il culto e la devozione verso Sant'Efisio martire. Il presidente Andrea Loi, però, spiega che «la festa è la punta di un iceberg di un lavoro che dura tutto l'anno». I fedeli si avvicinano alle celebrazioni attraverso la frequenza assidua alla Santa Messa settimanale, agli incontri di preghiera e ad attività come le opere di carità. «Oltre a questo ci occupiamo delle attività della Settimana Santa, come l'organizzazione della novena della Madonna del Riscatto, che è la protettrice dell'Arciconfraternita. Poi abbiamo la festa di San

Bonaventura e la collaborazione con le arciconfraternite sorelle che operano nel centro storico». Il culto di Sant'Efisio sta vivendo, dopo le difficoltà riscontrate nel recente periodo di pandemia, una nuova fase: la vicinanza dei cagliaritani sta aumentando sempre di più. «Numerosissime sono le visite alla nostra chiesa. Per la festa, poi, sta aumentando il numero di persone che si mette in cammino per il pellegrinaggio. Ci sono fedeli che per tutti i quattro giorni seguono il santo nel suo viaggio da Cagliari a Nora e al rientro. C'è una voglia di Sant'Efisio non indifferente».Questa vicinanza porta i membri dell'Arciconfraternita

a toccare con mano l'enorme compito di cui sono investiti, soprattutto quello spirituale. Perché la celebrazione non è solo l'aspetto folkloristico che accompagna il santo. «La maggior parte dei turisti che vengono, vogliono sapere il perché di questa devozione e vogliono vedere come noi la viviamo e come prepariamo questa festa. Tanti si sentono coinvolti e seguono Sant'Efisio nel pellegrinaggio». Il pellegrinaggio appunto. Un lungo momento di partecipazione spirituale e di preghiera. «Dedichiamo molte delle nostre preghiere a chi non c'è più. Lo svolgimento è sempre diverso. Ogni anno ci sono richieste di preghiere nuove».

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CAGLIARI
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Il martire guerriero che protesse i sardi

Oggi viene venerato nella chiesa di Cagliari a lui intitolata, e a Pula, nella chiesetta di Nora

Sant’Efisio, compatrono di Cagliari, è nato attorno al 250 d.C. ad Aelia Capitolina, l’odierna Gerusalemme, da Alexandria, nobile pagana, e Christophorus di fede cristiana. La madre, avendo sentito dire che l’imperatore romano Diocleziano era giunto ad Antiochia, si recò da lui con il suo unico figlio e chiese che lo accogliesse con sé.

Diocleziano, una volta che Efisio ebbe raggiunta l’età giusta, gli concesse il comando di una gran parte del suo esercito. Tra le sue prime missioni, ci fu quella alla volta dei territori oggi ita-

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LA STORIA DI SANT’EFISIO

liani con un obiettivo preciso: perseguitare i cristiani.

Qui, Efisio ebbe la prima apparizione di Dio: una croce di cristallo che splendeva nel cielo. Il soldato lesse questa meravigliosa immagine come un messaggio da parte del Signore, che stava donandogli la sua croce affinché potesse combattere e vincere i suoi nemici. Seguendo la volontà divina, sbarca nell'isola e sbaraglia una barbarica gens.

La tradizione vuole che questa vittoria fosse arrivata dal cielo, grazie a un angelo seduto su un cavallo bianco, che, nella mano destra, teneva una

spada tagliente da ambo le parti e, sopra, aveva l'immagine della santa e vivificante croce. Così, sconfitti tutti i nemici, Efisio divenne ben presto una guida per l’intera Isola e i suoi avversari dovettero sottostare alle sue direttive.

Fu proprio in questo frangente che Efisio inviò una lettera a Diocleziano, in cui gli confessò la sua fede cristiana. Da parte sua, l’imperatore romano rinviò al governatore locale l’incarico di convertire nuovamente al culto pagano Efisio. L’alternativa, sarebbe stata la condanna a morte.

Efisio venne quindi giudicato nel tri-

bunale di Cagliari, e dopo essere stato torturato, venne portato in carcere, che corrisponde all’ambiente ipogeo sottostante la chiesa di Sant’Efisio, nel quartiere cagliaritano di Stampace. A seguito di una nuova seduta del tribunale cittadino, poi, venne definitivamente condannato a morte per decapitazione. Il tragico epilogo avvenne a Nora. Prima dell’esecuzione, il soldato pregò il Signore affinché proteggesse il popolo sardo.

Oggi il martire viene venerato a Cagliari, nella chiesa stampacina a lui intitolata, e in particolare a Pula, nella chiesetta romanica costruita sulla spiaggia di Nora dove, secondo la tradizione, il santo subì il martirio per decapitazione.

I festeggiamenti in suo onore si tengono principalmente due volte all'anno. La prima celebrazione avviene il 15 gennaio, giorno in cui la Chiesa cattolica ne ha fissato sul calendario la Memoria Liturgica. La seconda, invece, è il primo maggio, per la “festa grande”. In questa occasione, la statua del santo viene portata in processione fino a Nora per sciogliere un voto fattogli dalla municipalità nel 1656 affinché liberasse Cagliari dalla peste. In altre due occasioni, il simulacro di Sant’Efisio viene portato in processione per le vie cittadine. La sera del giovedì santo, nella tradizionale visita a sette chiese storiche, e il giorno di Pasquetta, quando la statua viene portata sino alla cattedrale per sciogliere un altro voto, quello risalente al 1793, quando la città venne risparmiata dai bombardamenti delle navi da guerra della Francia rivoluzionaria. Al termine di quest’ultima processione viene solennemente benedetto il giogo dei buoi che trainerà il cocchio del santo durante la processione del primo maggio. Si tratta di una tra le processioni a piedi più lunghe d'Europa. Dal capoluogo sardo, la statua del santo viene trasportata verso Pula passando per Capoterra, Sarroch e Villa San Pietro. Dopo due giorni di preghiere, la statua riparte alla volta di Cagliari accompagnata in processione dai fedeli dopo aver percorso a piedi circa 80 chilometri. Tutti gli eventi legati al culto di Sant'Efisio a Cagliari e a Pula vedono protagonista l'Arciconfraternita del Gonfalone e di Sant'Efisio Martire, con sede nella chiesa di Stampace, preposta principalmente alla promozione della devozione al santo.

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CAPOTERRA

L'attesa e l'accoglienza di Sant'Efisio

Quando il martire guerriero arriva alla chiesa di Su Loi trova un'intero paese in festa ad accoglierlo

Un vero e proprio monumento del cuore per tutta Capoterra. Quando Sant'Efisio arriva alla chiesa di Su Loi trova un paese in festa ad accoglierlo, tra chi lo ha seguito lungo il tragitto nella Sulcitana e chi invece lo ha aspettato nell'ampio piazzale antistante, dove ogni anno c'è il fulcro delle celebrazioni per i capoterresi. La struttura nasce ai primi del Novecento come parte di un'azienda agricola, per poi trasformarsi in edificio di culto a disposizione della piccola

comunità che si stava creando nelle nascenti lottizzazioni. Nel corso degli anni '70 inizia la rapida espansione dell'hinterland di Capoterra, così la piccola cappella ben presto risulta non più sufficiente ad ospitare tutti i fedeli. Nel frattempo nasce la parrocchia Beata Vergine Maria Madre della Chiesa e a Frutti d'Oro viene edificata una nuova e più capiente chiesa negli anni '80. Da allora la cappella di Su Loi ha svolto una funzione più rappresentativa che pratica, ma restando sempre legata al pomeriggio

del primo maggio, quando tutta Capoterra si ferma per accogliere il carro con il Martire guerriero. Un momento di devozione che dal 1984 continua ad essere celebrato da Don Battista Melis, da 40 anni esatti il punto di riferimento spirituale per tutta la comunità. Al di là della liturgia, però, il primo maggio a Su Loi è anche un importante momento di ritrovo per famiglie, giovani e anziani. Le bancarelle con i loro profumi, le passeggiate con vista sul mare all’ingresso di Torre degli Ulivi, gli abiti della tradizione, impreziosiscono la cornice unica di convivialità che si respira in questa speciale tappa di Sant’Efisio. Generazioni di capoterresi hanno partecipato alla festa da bambini, magari facendo i capricci per avere lo zucchero filato o qualche giocattolo visto sui furgoni dei venditori presenti, per poi ritrovarsi loro stessi a portare i propri figli in giro per la piazza, in una dinamica che col passare degli anni è rimasta intatta. La festa di Su Loi è molto più di un evento legato alla devozione. È il momento in cui Capoterra, storicamente frammentata per la sua conformazione territoriale, trova la sua vera unità.

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WALTER CABASINO

«Con Sant'Efisio, un rapporto lungo una vita»

Il sindaco di Pula racconta il rapporto della cittadina con la Festa, ed in particolare il momento della ripartenza del santo verso Cagliari

L’arrivo di Sant'Efisio a Pula e più precisamente alla chiesetta di Nora è uno dei momenti più emozionanti del primo maggio. La conclusione di un lungo pellegrinaggio, per raccogliersi in preghiera e legarsi maggiormente alla figura del guerriero martire. «A Cagliari c'è una forte componente folkloristica e di festa, mentre a Pula prevale molto la parte religiosa. La cosa più emozionante è l'attesa del suo arrivo. Penso a quando sul ponte del rondò, all'ingresso di Pula, si prepara tutta la ramadura, i fedeli che appena arriva fanno le loro preghiere, quando scoprono il cocchio per depositare dei

fiori. Ecco, questa è una parte di grande emozione». Così il sindaco Walter Cabasino racconta il rapporto della cittadina con le celebrazioni. “Il rapporto che ho con la festa mi accompagna da tutta la vita. L'ho coltivato nel tempo. Da primo cittadino poi sono impegnato in tutti gli aspetti istituzionali. C'è la cura dei rapporti con tutte le associazioni che si adoperano affinché la festa di Sant'Efisio abbia il giusto riscontro di solennita. Mi riferisco alla nostra confraternita, alla parte ecclesiale, ai rapporti col parroco, alla confraternita di Cagliari, al Comitato, ai gruppi folk, alle donne che fanno Sa Ramadura”. Dallo scorso anno

poi ha preso l'abitudine di invitare i sindaci della Città Metropolitana di Cagliari. «Non è la festa del capoluogo o di Pula, ma una festa corale. È giusto che anche i sindaci delle altre cittadine sfilino assieme al sindaco e all'Alter Nos per accompagnare il santo nella processione». La ripartenza di Sant'Efisio è uno dei momenti a cui Pula è maggiormente legato. «Non sono mai mancato. La mattina presto, c'è un folto gruppo che sente particolarmente il legame con Sant'Efisio e lo accompagna all'uscita del paese. È un momento molto emotivo, assieme alla processione a mare che mantiene un sapore più suggestivo».

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Gli eventi di Sant'Efisio a Cagliari

Due giorni di collettivo ed intenso coinvolgimento per i cittadini: ecco cosa accadrà l'1 e il 4 maggio 2024 nelle vie della città

La processione del Primo Maggio. La 368ª processione per Sant’Efisio, proporrà con la consueta e consolidata solennità, il più rappresentativo patrimonio musicale ed etnografico del territorio regionale e i canti dei rosari, attraverso la presenza di 85 associazioni culturali e folkloriche (comprese quelle doppie o triple delle stessa comunità) per complessivi 2.500 devoti a piedi in abbigliamento tradizionale. Gran parte delle associazioni presenti, nel corso della processione intoneranno il rosario cantato in lingua sarda o i gòcius in onore di Sant’Efisio. Le sonorità della processione saranno arricchite dalla parte-

cipazione di 5 gruppi di suonatori di launeddas e sulitus, per complessivi circa 80 strumentisti. Saranno presenti le tradizioni equestri con la partecipazione di 270 cavalli tra cavalieri e amazzoni campidanesi, 4 plotoni di miliziani, 5 binomi dell’Esercito, e ”is dottoris” della Guardiania dell’Arciconfraternita di sant’Efisio. La processione sarà preceduta dal passaggio di 18 tracas, i grandi carri trainati da un giogo di buoi, che, addobbati con gusto popolare, evocano il viaggio dei devoti del Campidano e del Sulcis verso il luogo del martirio del santo. La processione del Quattro Maggio. Come di consueto anche la processione del rientro in città sarà scan-

dita dai canti dei rosari dei circa 1.500 devoti in abbigliamento tradizionale provenienti prevalentemente dall’area meridionale dell’isola. Oltre ai devoti a piedi, saranno presenti circa 130 cavalieri campidanesi e i 56 miliziani a cavallo. La processione precederà il passaggio di Sant’Efisio nel percorso fino alla chiesa di Stampace (per i devoti a piedi) e fino alla Via Azuni per i cavalieri. Nell’attesa del rientro del santo in città dalle ore 18:00 e fino alle ore 20:00, le otto corali che dalle 20:30 saluteranno il passaggio del Santo nelle principali vie del percorso, daranno vita ad un concerto di canti sacri e profani dei propri repertori musicali.

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LA FESTA
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