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50 anni dopo EMERSON FITTIPALDI ritrova la sua Monza iridata con la JPS

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settembre 1972, Gran Premio d’Italia in una Monza modificata con l’aggiunta di quelle varianti che da anni i piloti chiedevano agli organizzatori italiani. Finalmente ora ci sono, due. Una trecento metri dopo la partenza e l’altra all’altezza della Curva del Vialone, chiamata comunemente Curva Ascari. In quella domenica di fine estate un brasiliano di venticinque anni, oltre che trionfando nella corsa monzese, entra nella storia della Formula 1 come pilota più giovane ad aver conquistato il Campionato del mondo Piloti. Impresa che gli riesce al volante di una delle più iconiche e vincenti monoposto di sempre, la Lotus 72, in questo caso nella versione D. È lo stesso modello che due anni prima nelle prove del venerdì un’improvvisa uscita di pista in Parabolica quasi gli costava la vita e che purtroppo il giorno dopo, un centinaio di metri prima del suo incidente, un cedimento improvviso è invece fatale al caposquadra Jochen Rindt. La differenza sostanziale fra le due monoposto, oltre alla logica evoluzione tecnica certificata dalla lettera dopo il 72, è la colorazione nera con profili e scritte in oro recanti il nome dello sponsor: John Player Special. Un binomio grafico azzeccato, che partito in quel 1972 durerà una quindicina d’anni e che, ancora oggi, fa sussultare i cuori agli amanti della storia della Formula 1. Cinquant’anni dopo, all’interno degli eventi di contorno del Gran Premio d’Italia 2022, il campione di San Paolo, che però da tempo si è stabilito nella zona del lago di Garda, scenderà in pista per rivivere quei giorni così felici per lui e per i suoi tifosi. Lo farà in tre momenti distinti, venerdì e sabato non appena si saranno spenti i motori delle Formula 1 attuali al termine rispettivamente della prima e terza sessione di prove libere. Poi il grande show la domenica, davanti ad un impianto pieno più o meno come lo era in quel famoso 10 settembre di mezzo secolo fa, poco più di un’ora prima che parta l’atteso Gran Premio d’Italia. Sarà l’occasione per salutare un uomo che ha Monza nel cuore e, per quei pochi presenti che c’erano anche quel giorno, un tuffo nel passato per rivivere uno dei gran premi più famosi dell’impianto monzese.

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