NCAA Time Magazine Novembre 2018

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E’ partita la stagione 2018-19 e, come anche NCAA Time Magazine pensa, la squadra che dovrebbe far parlare di sé è Duke. Questo grazie ad una classe di freshmen che ha subito impressionato, ma è realmente una stagione già scritta?



Photo Gallery

04-07

Editoriale

08-09

Ranking redazionale

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Power ranking 2018-19 di Giovanni Oriolo

11-17

Le protagoniste della prossima stagione femminile di Isabella Agostinelli

18-21

Tutte le immagini inserite in questo numero appartengono ai rispettivi proprietari

Hanno collaborato: Giovanni Oriolo Isabella Agostinelli






Redazione NCAA Time Magazine

Eccoci al primo numero della nuova stagione del College Basket e la proposta è incentrata sulla presentazione di cosa ci aspetta nei prossimi mesi. Iniziamo con un ranking redazionale per poi seguire tutte le squadre che partono nelle prime dieci posizioni del power ranking. Il numero esce dopo che Duke è già balzata agli onori della cronaca per aver battuto in maniera netta Kentucky mettendo in mostra la sua batteria di freshmen. Barrett, Williamson e Reddish stanno riempiendo le pagine degli amanti dello spettacolo, ma hanno anche messo a referto numeri di tutto rispetto facendo balzare alla numero #1 i Blue Devils dopo la prima settimana. Duke schiera i giocatori ai primi tre posti del recruiting, ma ci sono anche altri nomi da segnarsi: Bol Bol, figlio del mitico Manute, che ad Oregon sarà compagno di King, Little di North Carolina e Grimes di Kansas o la coppia di Kentucky Johnson e Montgomery. Le prime squadre del ranking hanno pescato tra i tanti 5*, ma come sempre non mancheranno le sorprese tra i giocatori o le squadre come W Kentucky che ha anche lei il suo five stars: Bassey. Ora ci sarà la parte di stagione imperniata sui Tornei e le sfide fuori conference, quella in cui sono più facili gli upset e Buffalo è stata la prima a firmarne uno per poi entrare alla #25. Non possiamo dimenticare Kansas che è partita in testa al ranking e punterà a tornare alle Final Four se non anche al Titolo, ma la missione primaria per i Jayhawks è quella di non chiudere la


striscia di vittorie nella regular season della Big XII salita a quota 14. Infine, il fatto di uscire dopo le prima partite ci ha fatto già vedere sia le super sfide tra Duke e Kentucky e tra Kansas e Michigan State, ma anche una ripetizione della sfida tra Michigan e Villanova che avevamo visto alle Final Four la scorsa stagione. Ne sono usciti vincitori i Wolverines che hanno potuto “vendicare” la mancata conquista del successo finale della scorsa sfida. Come ogni anno NCAA Time Magazine strizza l’occhio anche alla stagione femminile che sembra vedere ancora in pole position Notre Dame Campione in Carica ed una UCONN non più tra le favorite Come ormai tradizione vi ricordiamo che potrete seguire i risultati più importanti con i quotidiani aggiornamenti sulla pagina Facebook del magazine. https://www.facebook.com/ncaatimemagazine/

Infine non possiamo che ricordarvi che se siete appassionati del College Basket e volete condividere con noi le vostre idee, vi aspettiamo per entrare nel nostro team di redattori. Scriveteci nei contatti che troverete nel banner a fine Magazine. Chi sarà la squadra vincitrice della stagione 2018-19? La corsa è iniziata!


Redazione NCAA Time Magazine La redazione ha scelto la propria Top10 prestagionale fondendo diverse previsioni dei singoli redattori, ecco cosa è uscito: Duke #1 Tante le sorprese che potrebbero entrare in questa classifica, ma si evidenzia una grande aspettativa per la classe di freshmen. Andiamo a vedere la classifica nel dettaglio!

1

Duke

2

Kansas

3

Gonzaga

4

Kentucky

5

North Carolina

6

Virginia

7

Tennessee

8

Villanova

9

Michigan State

10

Oregon


Di Giovanni Oriolo La stagione 2018/2019 si prospetta esser molto interessante, con tanti giovani che fanno già gola ai team NBA hanno impostato la stagione sull’obbiettivo primissima scelta al prossimo draft e tante squadre che puntano alla vittoria finale. Allora noi abbiamo deciso di proporvi un personale Power ranking.

1 Kansas Jayhawks Head Coach: Bill Self Record 2017-18: 31-8 (13-5 BIG12)

I Jayhawks devo ripartire dalla ottima prima parte della scorsa stagione, nel quale, l’Università del Kansas, aveva fatto presagire di poter lottare per la vittoria finale, con una squadra di tutto rispetto, riuscendo a qualificarsi al torneo di marzo come prima testa di serie nella MidWest Division, ma arrendendosi alle semifinali contro i Villanova Wildcats (vincitori del torneo). Quest’anno la squadra, sulla carta, sembra esser ancora più forte e diventa la più seria candidata alla vittoria finale perché: ha nel suo roster due scorer del livello di Udoka Azubuike e Lagerald Vick, potrà finalmente schierare Dedric Lawson (giocatore che ha le capacità per lottare per il premio di Player of the Year della Big12), ma soprattutto ha messo sotto contratto Quentin Grimes, guardia titolare della Nazionale Americana U18, con la quale ha vinto l’oro mondiale quest’estate (venendo eletto come MVP di quel torneo). Il ragazzo nativo del Texas ha talento da vendere e nei primi mock draft NBA 2019 è proiettato nelle prime 20 scelte. Il resto della squadra è un mix di discreti titolari e validi panchinari, come l’angolano Silvio De Sousa, il playmaker Charlie Moore, il neo acquisto David McCormack, il fratello maggiore di Dedric Lawson (KJ), l’ex matricola Marcus Garrett e il nativo del Kansas Mitch Lightfoot. Infine merita una parola anche il rookie Devon Dotson, che sicuramente troverà poco spazio quest’anno (vista la grande abbondanza di guardia presenti nel roster), ma che è uno che in futuro si farà sentire.


2 Kentucky Wildcats Head Coach: John Calipari Record 2017-18: 26-11 (10-8 SEC) Nonostante tanti dei giocatori dello scorso roster si sono dichiarati eleggibili al draft NBA del 2018, l’Università di Lexington, è riuscita a ricostruire una super squadra intorno al trio Nick Richards, PJ Washington e Quade Green (unici dei titolarissimi di John Calipari ad essere tornati per un altro anni di college) e al senior ex Stanford University, Reid Travis. Travis che sembrava destinato a iniziare la sua carriera NBA già quest’estate, ma che alla fine ha deciso di fare un altro anno al college e di farlo con i Wildcats. Però, in questa stagione, a far fare il salto di qualità al roster saranno probabilmente le matricole e da loro potrebbe dipendere gran parte della stagione della loro squadra. Nel senso che il team di coach Cal è riuscito a reclutare gente del calibro di Immanuel Quickley, Ashton Hagans, Keldon Johnson e El Montgomery, i quali erano alcuni dei diplomati più inte-

ressanti. Ai quali c’è da aggiungere Tyler Herro, il quale arriva nel Kentucky con maggiori incognite rispetti ai nuovi compagni, ma che potrebbe avere un maggior impatto rispetto a quello che ci si aspetta. Il più grande ostacolo dei Wildcats potrebbe essere il calendario, assai difficile, già definito il più duro dell’epoca Calipari. Infatti i gatti selvatici affronteranno molte delle università papabili per il titolo come Duke, Kansas e North Carolina, oltre alle quattro partite da disputare contro Auburn e Tennessee (squadra che fanno una eccezionale fase difensiva).

3 Duke Blue Devils Head Coach: Mike Krzyzewski Record 2017-2018: 29–8 (13–5 ACC) Nonostante siano ben 5 i giocatori dei Blue Devils che questa estate sono passati in NBA, l’Università di Duke ha reclutato una classe di matricole di livello assoluto, che rende così la squadra di coach Mike Krzyzewski una delle più serie pretendenti al titolo. I quattro nuovi talenti (segnavi i nomi che già dal prossimo anno potreste vederli con una casacca NBA) sono RJ Barrett, Zion Williamson, Cam Reddish e Tre Jones. Secondo molti esperti, questo gruppo potrebbe passare alla storia come la classe di reclutamento collegiale più forte di tutti i tempi. Zion è un’ala grande molto fisica ed esplosiva che realizza schiacciate da Dunk NBA. RJ è un’ala piccola molto tecnica, viene


considerato il futuro del basket canadese, ed è una possibile prima scelta del draft NBA 2019. Il terzo, ai tempi delle High School, sembra pure più talentuoso dei primi due, ma la sua discontinuità lo rende un enorme punto interrogativo, infatti Cam potrebbe rivelarsi come il più forte dei 4, come il flop del quartetto. Tre (fratello minore di Tyus Jones), invece, è il meno conosciuto dei 4 e il meno atteso dai tifosi dei Blue Davils, ma sarà la guardia titolare dell’università di Duke e occhio a farsi ingannare dalla popolarità, perché il ragazzo ha un ottimo tiro. A portare, alla squadra di coach Mike Kryzewski, quel pò di esperienza necessaria ci sono i veterani, come Marques Bolden e Alex O'Connell, che probabilmente inizieranno in quintetto per creare un mix di freshman e giocatori più esperti, mentre Javin DeLaurier, Jordan Goldwire, Antonio Vranovic e Jack White daranno punti in uscita dalla panchina e faranno rifiatare i titolari.

4 Gonzaga Bulldogs Head Coach: Mark Few Record 2017-18: 32-5 (17-1 WCC) Per l’Università di Gonzaga, dopo il 2016, anno della prima storica finale, persa con i Tar Heels, sembrava dovesse patire qualche anno di ricostruzione (dovuti ai tanti giocatori che hanno finito il college). Invece, già l’anno scorso, i Bulldogs sono riusciti a stupire nuovamente tutti mettendo in piedi una discreta squadra che ha permesso a coach Few di portare la sua squadra alle Sweet Sixteen per il quarto anno di fila. Ques’anno, a differenza della scorsa stagione, i presupposti per arrivare fino in fondo in casa Bulldogs ci sono tutti. Il roster è molto competitivo e ben costruito; i giocatori chiavi degli Zags saranno: l’espertissimo playmaker Josh Perkins (molto abile nel recuperare palle e con grande visione di gioco), il francese Killian TIllie (buon rimbalzista e ottimo difensore) e l’ala giapponese Rui Hachimura (ala atletica ed esplosiva). Quest’estate, nell’università della capitale, sono arrivate due matricole piuttosto interessanti, ossia: Geno Crandall (playmaker di buona prospettiva) e Brandon Clarke (guardia da giudicare meglio tra qualche anno). A chiudere una delle rose più complete dell’intere lega ci sono lo shopomore Corey Kispert, il nativo di Chicago Zach Norvell jr (che dovrebbe essere la shooting guard titolare), l’altro francese Joel Ayayi, il figlio d’arte Greg Foster Jr., la guardia serba Filip Petrusev, l’ala senior Jeremy Jones e i 2 freshman (a cui probabilmente coach Mark Few darà molto poco spazio) Paul Pennington e Matthew Lang.


5 North Carolina Tar Heels Head Coach: Roy Williams Record 2017-2018: 26-11 (11-7 ACC) Il fatto che i Tar Heels rischiassero di esser sanzionati, a causa dello scandalo che l’anno scorso ha colpito molti college americani, ha fatto si che diverse matricole hanno preferito altri college all’Università della North Carolina. Scelta non fatta da Nassir Little, ala piccola di grandi prospettive, il quale era uno dei freshman più certati di quest’estate. Adesso le maggiori responsabilità peseranno sulla guardia americana, Cameron Johnson e sul lungo di casa, Luke Maye. Coach Roy Williams, già dalla scorsa stagione, ha lasciato la sua idea di gioco con due lunghi per aumentare il numero di penetrazioni. Altri due player che avranno un ruolo importante nella stagione dei Tar Heels sono: Garrison Brooks e Sterling Manley. Le due ex matricole hanno alternato buone prestazioni con partite inconsistenti, ma entrambi avranno l’occasione di rifarsi quest’anno. Brooks manca un pò dal punto di vista fisico, ma è un giocatore cestisticamente molto intelligente, mentre Manley deve riuscire ad esser più continuo nell’arco della partita. Mentre, a portare punti in uscita dalla panchina, ci sono l’ala piccola Brandon Huffman, la guardia nativa della Caronila del Sud Junior Seventh Woods, la point guard Coby White (anche se quest’ultimi due si alterneranno nell’occupare il ruolo playmaker titolare) e l’altra matricola Rechon Black, il quale assomiglia molto all’ex guardia Pinson (passato a giugno in NBA) come stile di gioco, entrerà ogni volta che ci sarà da gestire la palla. Potrebbero avere minuti importanti anche lo sophomore Andrew Platek e la guardia Brandon Robinson.

6 Virginia Cavaliers Head Coach: Tony Bennett Record 2017-2018: 31-3 (17-1 ACC) La visione di coach Tony Bennett è ormai abbastanza chiara: “Il miglior attacco è la difesa”. Non a caso la squadra dell’Università di Virginia è stata la miglior difesa della scorsa stagione e si candida ad esserlo anche quest’anno. Però in questa stagione, a differenza della scorsa, è aumentata sia la qualità offensiva, sia la profondità del roster dei Cavaliers. Il team di Bennett peserà, principalmente, sul trio composto dalle due guardie Kyle Guy e Ty Jerome, ottimi tiratori dalla lunga distanza e imprevedibili nelle giocate, e dell’ala piccola De'Andre Hunter, cestista che sa fare come


pochi la doppia fase, il quale è un gran problema per gli avversari in entrambi i lati del cambio. Hunter è stato eletto sesto uomo della ACC division del 2017/2018, ma quest’anno partirà nel quintetto titolare e avrà più minuti dell’anno scorso, oltre che maggiori responsabilità e pressioni. Dopo il grande exploit della scorsa stagione (macchiata dalla sconfitta al primo turno del March Madness), anche in questa season il college della Virginia sono tra i favoriti per vincere la ACC division e tra le papabili per la vittoria finale. Oltre ai giocatori sopra citati, un altro ragazzo assai importante per gli schemi difensivi di coach Bennett è il centro australiano Jack Salt, arrivato ormai al suo ultimo anno al college. Jack nel corso dei suoi quattro anni a Virginia, ha saputo ritagliarsi un ruolo sempre più importante nella squadra e che aumenterà con l’addio di Wilkins. Gli altri giocatori di rilievo del roster della città di Charlottesville sono il junior guineano Mamadi Diakite, l’ala sophomore Jay Huff e il texano Marco Anthony, i quali avranno il compito di portare punti dalla panchina e far rifiatare i titolari. I ben 5 rookie arrivati in Virginia non sono matricole di primissimo livello, ma tutte potrebbero rivelarsi prospetti interessanti. Essi sono 3 guardie americane Jayden Nixon (giocatore di casa), Kody Stattmann e Kihei Clark, l’ala milanese Francesco Badocchi (che da tifoso di parte in quanto italiano mi auguro riesca a fare una buona stagione) e il centro argentino Francisco Caffaro.

7 Nevada Wolf Pack Head Coach: Eric Musselman Record 2017-2018: 29-8 (15-3 MWC) Il Nevada Wolf Pack, nonostante abbiano perso in semifinale del Torneo di Mountain West Conference in semifinale contro San Diego, ha potuto partecipale al torneo di Marzo (dal quale sono usciti agli ottavi per mano dei Chicago Loyala), grazie ad una wild card rilasciatagli dalla lega, in quanto i vincitori della propria divison. Quest’anno, però, i lupi del Nevada hanno un roster decisamente più competitivo della scorsa stagione e con molte probabilità riusciranno a migliorare lo score precedente, grazie al quale dovrebbero conquistare di nuovo la MWC divison, ma per il titolo finale potrebbe non bastare. A loro vantaggio, però, l’Università del Nevada ha il fatto che sia Jordan Caroline, che i gemelli Martin (ossia i propri tre migliori scorer) hanno deciso di rimanere al college ancora per un altro anno. I principali rinforzi estivi sono la matricola Jordan Brown e l’ex ODU Trey Porter, i quali porteranno tanta qualità difensiva e capacità di catturare rimbalzi, mentre, per aumentare la profondità della panchina, è stato preso Nisre Zouzoua. C’è chi critica la squadra di coach Eric Musselman per non aver risolto il problema più grave della scorsa stagione, ossia, non avere un centro di ruolo nel proprio team, non a caso la scorsa stagione Caroline fu esser riadattato e costretto a giocare fuori posizione. Però, quest’anno sembra che i Wolf Pack riadatteranno proprio il neo arrivato, Brown, il quale sembra essere più adatto a giocare sotto canestro. Per capire quanto può puntare in alto il college del Nevada bisognerà vedere quanto peserà la perdita di Kendall Stephens, che nella regular season 2017-2018 ha battuto il record di 3 punti realizzati nella MWC division (che prima apparteneva a Jimmer Fredette). La dirigenza pensa di colmare questa perdita con l’arrivo di un altro buon tiratore come Jazz Johnson (che però non è proprio la stessa cosa). Altra incognita in casa Nevada sarà: come rientrerà Lindsey Drew dal brutto infortunio rimediato l’anno scorso?

8 Tennesse Volunteers Head Coach: Rick Barnes Record 2017-2018: 26-9 (13-5 SEC) I Tennessee Volunteers vengono da un’ottima stagione, nella quale: hanno sorpreso tutti chiudendo in testa alla SEC division (a pari merito con gli Auburn Tigres), sono riuscuti a mettersi dietro i Kentucky Wildcats di Kevin Knox e Shai Gilgeous-Alexander e trovando la qualificazione alla


postseason che mancava dal 2014. In più, l’head coach Rick Barnes, ha vinto il premio di SEC Coach of the Year. Però, dopo la bella regular season, i Vols sono caduti al secondo turno per mano della sorpresa dello scorso torneo di marzo, ossia i Chicago Loyola. Quest’anno l’Università di Tennessee non ha cambiato molti uomini del suo roster. Infatti, quasi tutti i possibili partenti, hanno poi deciso di ritornare per un altro anno di college, a parte James Daniel III, che si è reso eleggibile allo scorso draft NBA (senza però venir scelto). La conferma più importante per il Vols è il SEC Player of the Year, Grant Williams. L’ala texana è l’uomo più temibile e con maggior qualità tecniche dei Volunteers. Oltre a lui, quest’anno, rivedremo con la maglia orange i senior Admiral Schofield e Kyle Alexander, giocatori molto importanti per gli schemi di Barners (soprattutto Kyle che nella scorsa stagione ha dimostrato che senza di lui la squadra gira molto male) e il sesto uomo dell’anno della SEC division, Lamonte Turner. Il resto del roster è composto da giocatori interessanti come Derrick Walker, sophomore cresciuto molto nell’arco della scorsa regular season, John Fulkerson, ala che ha fatto vedere buone cose nella sua prima stagione al college, Jordan Bone, playmaker titolare della squadra, ottimo passatore, con buona visione di gioco e ampi margini di miglioramento, Jordan Bowden, cecchino della squadra e con una grande abilità nel scippare la palla, Yves Pons, lungo francese, molto esplosivo e ottimo difensore e per finire Jalen Johnson, altro lungo della spiccate capacità difensive. E’ giusto nominare l’unico freshman dei Vols, DJ Bruns, l’ala piccola molto veloce che quest’anno faticherà a trovare spazio, ma che potrà dare un valido contributo alla causa comune.

9 Villanova Wildcats Head Coach: Jay Wright Record 2017-2018: 36-4 (14-4 BIG EAST) I campioni in carica hanno perso i quattro giocatori principali, ma anche quest’anno i Wildcats potranno dire la loro nella lotta per la vittoria finale. L’Università di Villanova, negli ultimi tre anni, ha raggiunto per ben due volte la Finale del March Madness, vincendole entrambe, sotto la giuda di coach Jay Wright (che è uno dei migliori allenatori nello sfruttare le qualità dei suoi giocatori). Infatti, quest’estate, sono passati in NBA 4 ex giocatori del college Pennsylvania del calibro Jalen Brunson , Mikal Bridges, Donte DiVincenzo e Omari Spellman (tutti chiamati al primo giro del draft tranne Jalen al secondo). Eppure, la squadra di Wright continua ad essere tra i roster più forti della lega NCAA. Tra i giocatori più interessanti rimasti a Villanova ci sono i due senior Eric Paschall e Phil Booth. Mentre tra le matricole occhio a Jahvon Quinerly, recluta da 5 stelle arrivata dal Catholic High School, il quale è un playmaker che con la palla in mano ci sa fare e che avrà l’arduo (ma per lui non impossibile) compito di non far rimpiangere Brunson. Gli altri freshman sono 3 ali Cole Swider, Saddiq Bey e Brandon Slater, i quali sono tutti giocatori interessanti, che difficilmente avranno tutti e 3 un futuro in NBA, ma dai quali potrebbe uscire qualcosa di buono in prospettiva futura. Però il giocatore che ha attirato le maggiori attenzioni dei tifosi è l’ultimo arrivato in casa Wildcats, ossia Joe Cremo. L’ex Albany porta punti, esperienza e solidità a un reparto guardie che con l’addio a DiVincenzo (MVP delle Finals) e dell’ex n.1 di Villanova (MVP della squadra


nell’ultima stagione) si è decisamente indebolito. In conclusione, anche dopo la partenza della vecchia guardia, Villanova mantiene un roster con ottime qualità, di prospettiva e con buone abilità di tiro, che fa si che la squadra di coach Williams si nuovamente la favorita nella BIG EAST division.

10 Michigan State Spartans Head Coach: Tom Izzo Record 2018-2019: 30-5 (16-2 Big Ten) L’Università del Michigan ha chiuso la scorsa stagione vincendo la Big Ten division, ma uscendo al secondo turno contro del torneo di postseason con dei non proprio insuperabile Syracuse Orange. Tirando le somme, buona stagione, di cui è però rimasta l’amaro in bocca. In più, a lasciare gli Spartans sono stati ben 5 giocatori, tra cui Miles Bridges e Jaren Jackson, di cui coach Tom Izzo sentirà molto la mancanza. Però, nonostante le importanti perdite, il college del Michigan rimane una franchigia da top 10 e che sicuramente potrà dire la sua in tutta la stagione, soprattutto se si considera che il loro miglior assistman, il loro principale rimbalzista, il loro leader per palle rubate e tre dei loro migliori quattro tiratori da 3 punti sono tornati ad Ann Arbor per questa nuova stagione. Il giocatore su cui più si appoggiano le speranze degli Spartans è Cassius Winston, playmaker titolare della franchigia, è considerato il miglior regista della Big Ten division, ed è un ottimo cecchino (non a caso l’anno scorso ha tirato con il 49.7% da oltre l’arco). In più, sempre nella scorsa regular season, ha fatto registrare la miglior media assist e di palle rubate della squadra, oltre che risultare il secondo miglior tiratore degli Spartas. Altro giocatore che avrà un ruolo chiave negli schemi di coach Izzo è lo junior Nick Ward, il quale è un ottimo rimbalzista e un buono scorer, ma quest’anno, avrà anche tutto il peso della fase difensiva, che l’anno scorso aveva Jackson (ma viste le sue qualità sembra esser l’uomo giusto per sostituire l’attuale giocatore dei Grizzlies, in difesa). Da monitorare sarà l’apporto che potrà dare la guardia al suo terzo anno di college, Joshua Langford, che sarà anche chiamato a dare un maggior apporto di quello dato la scorsa stagione. Nel caso

in cui il nativo di Huntsville riuscisse ad esprimere tutto il suo potenziale, lui, insieme a Winston, formerebbe uno backcourt più pericolosi della Big Ten divison. A chiudere la rosa degli Spartans ci sono: la guardia senior, Matt McQuaid, ottimo tiratore, è il classico giocatore che se prende il ritmo diventa difficile da fermare, lo sophomore, Xavier Tillman, il quale l’anno scorso ha trovato poco spazio, ma che quest’anno troverà più spazio (sempre subentrando a partita iniziata), il giocatore più anziano della squadra, l’ala Kenny Goins, che porterà esperienza a una rosa molto giovane e le 5 matricole (Marcus Bingham Jr., Foster Loyer, Gabe Brown, Aaron Henry e Thomas Kithier) che difficilmente troveranno tanto spazio nelle rotazioni di quest’anno dell’Università del Michigan.


Di Isabella Agostinelli La scorsa stagione è stata testimone della più bella ed entusiasmante Final 4 degli ultimi 12 anni, con due semifinali risoltesi solo ai tempi supplementari e con una finale decisa da un buzzer beater che ha ormai fatto storia e ha consacrato Arike Ogunbowale ad eroina nazionale. Riuscirà questa stagione ad essere all’altezza della precedente? È questa la speranza del board della NCAA. E le premesse ci sono tutte. A partire da Notre Dame, la vera e grande incognita del torneo. La vittoria finale delle Fighting Irish è stata infatti la più improbabile della storia della NCAA al femminile: coach McGraw era arrivata al grande appuntamento con solo sette top players in campo, dopo averne perse ben quattro per una lesione al legamento (sì…tutte lo stesso infortunio). Riusciranno a ripetere l’exploit? Ma a rendere ancora più elettrizzante questa pre-season è il fatto che dopo 12 anni di dominio assoluto in tutte le polls, UConn si trova addirittura fuori dal podio, complice la partenza di alcuni dei suoi pilastri (Nurse e Williams su tutte) e di Azurá Stevens che, dopo appena una stagione di college, è già passata in WNBA con le Dallas Wings. Chissà se Mississippi State riuscirà ad approfittare? Dopo aver perso due finali consecutive, questa potrebbe essere davvero la volta buona per le Bulldogs che ritornano però con una formazione orfana delle stelle della scorsa stagione. Andiamo a vedere quindi nel dettaglio le probabili protagoniste della stagione 2018-2019. Apriamo naturalmente con Notre Dame, campionessa in carica e al numero uno delle varie poll stilate prima dell’inizio della stagione dalla Associated Press e da ESPN. Se è vero che lo scorso campionato il loro trionfo ha sorpreso un po’ tutti, lo è altrettanto il fatto che la squadra di coach McGraw ha tutte le carte in regola (e forse qualcuna di più) per tentare il bis. Ritornano infatti, dopo l’infortunio, la All-American Brianna Turner e la promettente Mikala Vaughn. Le due si andranno ad aggiungere al trio formato da Ogunbowale, Marbey e Young, il backcourt più produttivo di tutta la NCAA (rispettivamente 20.02, 14.4 e 14.5). Le Irish si sono inoltre rinforzate con l’innesto di Katylin Gilbert, point guard cinque stelle che potrebbe subito avere spazio nelle rotazioni.


Al numero due spazio a Oregon. Le Ducks hanno raggiunto le Elite 8 per due anni consecutivi e quest’anno potrebbe essere quello giusto per l’approdo alle F4. Il team di coach Kelly Graves si presenterà all’avvio della nuova stagione con il quintetto dello scorso anno, fatta eccezione per Lexi Bando, detentrice del record di 282 tiri da tre realizzati. Ma per una stella che se ne va, ce n’è una che ritorna: si tratta di Sabrina Ionescu che probabilmente sarà nominata per tutti i premi esistenti nella NCAA come migliore giocatrice (con il 43.8 di efficacia dal campo è decima in tutta la NCAA). Oltre a lei, occhio anche a Ruthy Hebart, probabile candidata al titolo AllAmerican. A rendere le Ducks così temibili ci ha pensato poi il mercato estivo: da Notre Dame è arrivata Eren Boley, vincitrice del Gatorate National Player of the Year e se non bastasse la nuova matricola cinque stelle Saton Sallaby potrebbe essere da subito buttata nella mischia. Terza piazza per Baylor. Il segreto della stagione da record dello scorso anno (terminata con 33 vittorie e due sole sconfitte) è stato il fatto che le Lady Bears erano una squadra giovane, piena di talento e dal grande entusiasmo. Quest’anno ritornano con una maggiore consapevolezza e soprattutto con una recruiting class da tutti considerata come la migliore del Paese. A partire da Aquira DeCosta, vincitrice del Nike Tournament of Champions, cinque stelle di valutazione, che grazie alla sua esplosività e versatilità è una vera e propria macchina da doppie-doppie. Nella parte del frontcourt ritorna il duo Kalani Brown e Lauren Cox, il vero e proprio motore di Baylor. Dopo 12 anni sempre da top-ranked scende - addirittura - dal podio UConn. Il vuoto lasciato da Williams e Nurse, che hanno terminato il loro percorso universitario, è stato aggravato dalla decisione


di Stevens di intraprendere immediatamente la strada della WNBA. Vero è che Samuelson e Colliers saranno ancora in bianco-blu la prossima stagione, ma coach Auriemma dovrà contare (e anche molto) su giocatrici che la scorsa stagione hanno avuto un minutaggio molto limitato, come ad esempio Megan Walker. Così, anche se alle Huskies si sono aggiunte due dei migliori prospetti della nazione (Christyn Williams e Oliva Nelson Ododa) tenere il passo del 148-3 degli ultimi quattro anni sembra davvero impossibile.

A poter approfittare della caduta di UConn potrebbero essere Louisville, Mississippi State e South Carolina.

Pensare alle Cardinals senza Myisha Hines-Allen sembra quasi impossibile. Ma sarà l’unica assente: coach Walts potrà infatti contare su un roster quasi inalterato da quello della scorsa stagione roster che si è spinto fino alle F4 - con in più due freshmen di alto livello come Bionca Dunha e Kyley Shook. Tanta attesa poi per le due sophomore Alanna Smith e Kiana Wilson che quest’anno avranno molto più spazio. Se poi Blair Watson sarà disponibile da subito, allora le Terrapins potrebbero essere davvero le favorite per la vittoria nella BIG 10. Come per Uconn, la prossima stagione per Mississippi State sarà una stagione di passaggio. Vic Schaefer ha infatti dovuto dire addio ad una delle più vincenti “senior class” della storia del programma: Victoria Vivians, Blair Schaefen e Morgan Williams hanno portato MSU fino alle F4 per due anni consecutivi (oltre che alla vittoria della regular season e della SEC). Sostituirle non sarà un’impresa facile. Tornerà invece Teaira McCowan, una vera e propria torre nella difesa delle Bulldogs e probabile candidata al premio come miglior giocatrice dell’anno. Sarà lei il punto di riferimento per le due matricole cinque stelle Daphne White e Jessika Carter. Chiude il trio delle pretendenti, South Carolina, ex casa della National Player of the Year, A’ja Wil-


son e di altre due atlete già approdate in WNBA. Sostituirle non è e non sarà semplice per coach Stanley. Basterà l’arrivo di Destanni Henderson (top-10 recruit) a rialzare le sorti del programma? Chiudiamo infine con Syracuse University, programma che inizia questa stagione con delle grandi aspettative. Lo scorso anno le Oranges hanno chiuso con un record di 22-9 e si sono qualificate per la sesta volta consecutiva al Tournament. Quest’anno coach Quentin Hills potrà contrare sull’innesto di due giocatrici top 10: Emily Engstler e Kadiatou Sissoko, guardia francese che promette spettacolo. Sissoko è una delle sette straniere che militano a Syracuse. Non è una scelta causale. Coach Hills crede fermamente nell’uso di atlete internazionali: in un’intervista ad inizio stagione ha affermato che il 98% del successo del suo programma dipende proprio dalla presenza di queste atlete provenienti dall’Europa, dal Canada, Australia e Africa. Syracuse sarà così la squadra che schiererà il maggior numero di “straniere” nel suo campionato; le fanno eco Georgia Tech e Wake Forest (nelle quali militano anche le italianissime Francesca Pan, Antonia Peresson, Lorela Cubaj e Elisa Penna). Notre Dame, al contrario, non ha nemmeno una straniera nel suo roster. Chi staccherà il biglietto per la Final 4 di Tampa che si svolgerà il 5 e il 7 aprile 2019? Non ci resta che seguire questo campionato. Prima palla a due il 9 di novembre.


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