Don
Don
Che cosa trovate dentro la scatola(ina) di questo gioco? Un mazzo di trenta carte e un certo numero di gettoni di plastica (grossi, arancioni e con delle scanalature per impilarli facilmente). Il nome e i quartieri descritti sulle carte dovrebbero richiamare l'atmosfera della Chicago anni '30 di Al Capone e di Don Vito Corleone, in realtà è difficile applicare una qualunque ambientazione a questo gioco, che rimane sempre ad un livello decisamente astratto. Ad ogni giocatore viene affidata una dotazione iniziale di gettoni, con i quali dovrà aggiudicarsi le carte in un asta organizzata in questo modo: le carte vengono mischiate e proposte in lotti che vanno da una a tre (per ricominciare poi da una), ogni giocatore, in senso orario, può rilanciare l'offerta del giocatore precedente o abbandonare; quando rimane solo un giocatore in lizza, questo prende tutte le carte del lotto e paga la posta. Ogni carta riporta una cifra (da zero a nove) e un colore, scelto tra i sei colori possibili, per cui ci sono tre carte per ogni cifra e cinque carte per ogni colore. Lo scopo del gioco è quello di ottenere alla fine della partita il maggior numero di carte dello stesso colore, detto in questo modo potrebbe sembrare un gioco banale, ma le aste alle quali 45