CENTOCINQUANT’ANNI DI RICERCHE GEOGRAFICHE di Chiara Gallanti
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li studi geografici condotti a Padova, oltre a fornire l’imprescindibile cornice al cui interno collocare le collezioni legate alla ricerca, costituiscono una fondamentale componente intangibile del patrimonio stesso, la cui fruibilità pubblica è assicurata nel percorso museale dall’Atlante interattivo della ricerca, nella Sala delle Esplorazioni: per costruirlo, gli scritti scaturiti da quelle ricerche sono stati georiferiti e risultano dunque esplorabili sulla base della loro distribuzione spaziale, oltre che secondo altre chiavi di ricerca. Queste stesse chiavi consentono anche di comprendere le caratteristiche generali della ricerca geografica patavina. Considerando ad esempio la scala geografica di riferimento, si osserva come circa la metà delle pubblicazioni si focalizzi su ambiti locali o regionali da cui emerge la predilezione per la ricerca sul terreno e l’osservazione diretta dei fenomeni. Dal punto di vista della distribuzione spaziale, questa risulta estesa all’intero pianeta e tocca tutti i continenti e gli oceani, l’Artide e l’Antartide. Nell’ambito della penisola italiana, com’è prevedibile, è il Veneto la regione più
frequentata, alla quale nel corso dei primi cento anni di esistenza della cattedra si affiancò il Friuli, certo anche per la provenienza di molti docenti, da Marinelli a Lorenzi, fino al prolifico libero docente Francesco Musoni. Cresce però col tempo, e in particolare dagli anni Settanta, il numero di ricerche estese all’intero territorio italiano. Per quel che riguarda il Veneto, si nota comunque una progressiva apertura dalla prevalente area alpina verso la complessità territoriale dell’intera regione, dalle zone prealpine e collinari, a quelle fluviali e costiere, alla laguna e al delta padano, fino alle aree urbane... Uscendo dall’Italia, fino alla Seconda Guerra Mondiale è l’Europa il continente trattato con maggior frequenza, con la Germania e la penisola balcanica in testa (la prima per effetto delle molte voci dell’Enciclopedia Italiana sulla geografia tedesca compilate da Lorenzi, la seconda perché particolarmente cara al già citato Musoni). Nel tempo emergono nuove aree di interesse, per lo più extraeuropee, con una particolare ricorrenza di alcune zone dell’Asia (Iran, Pakistan), dell’Africa subsa31