Esplora misura racconta. Alle origini del primo museo di geografia in Italia

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DALLA PRIMA CATTEDRA DI GEOGRAFIA AD OGGI di Chiara Gallanti

L’

Università di Padova e la geografia sono legate da una lunga storia: è noto che già nel Cinquecento i docenti di Matematiche trattarono talora argomenti geografici, mentre dal 1678 fu la nuova lettura di Astronomia a confrontarsi spesso con la geografia; ad essa però fu consacrato ufficialmente un corso solo nel 1745, con l’istituzione della cattedra di Scienza Nautica e Geografia nel quadro di un progetto generale di ammodernamento dell’Ateneo. Purtroppo, il discontinuo impegno del suo titolare Gian Rinaldo Carli (1720-1795), che già nel 1750 lasciò il posto, ne impedì il reale decollo; la Geografia fu così riassorbita dall’ Astronomia, anche se questa volta in modo ufficiale, come rivela la nuova titolazione di Lectura Astronomiae, Geographiae et Meteororum attestata fino al 1806/07, quando il riordino napoleonico ridusse nuovamente l’articolazione disciplinare che caratterizzava questa cattedra alla sola Astronomia. È nel XIX secolo che la geografia approdò nelle università di tutta Europa, con lo scopo di preparare gli insegnanti per le riformate scuole superiori. Per

l’Italia Padova fu pioniera: negli atenei asburgici, infatti, cattedre di Geografia furono istituite dalla metà del secolo; in quella patavina essa apparve nel 1855 e fu affidata all’abate Francesco Nardi (1808-1877), già ordinario di Diritto canonico e supplente di Statistica, una disciplina, questa, caratterizzata ancora all’epoca da un forte affratellamento con la geografia. Nello stesso 1858 in cui egli, dopo soli tre anni, lasciava la nuova cattedra perché chiamato a Roma, a Vienna si laureava in Geografia e storia il padovano Giuseppe Dalla Vedova (1834-1919), che dall’anno successivo troviamo docente presso il Liceo Santo Stefano della sua città (odierno Liceo Tito Livio); nel 1867 conseguì la libera docenza in Geografia e iniziò a tenere corsi presso la Facoltà filosofica dell’Università che gli valsero nel 1872 la nomina a professore straordinario e la possibilità di introdurre in Italia i principi di una geografia moderna, volta a indagare le relazioni tra fenomeni piuttosto che ad elencare dati; a Dalla Vedova si deve anche il primo nucleo materiale del Gabinetto di Geografia. Nel 1875, chiamato a dirigere il Museo 19


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