Museo first guida gabinetto fisica

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Meteorologia La meteorologia è la scienza che studia i fenomeni atmosferici. La loro influenza sulla la vita dell’uomo e sulle sue attività come l’agricoltura ha fatto sì che le prime osservazioni climatiche e le prime teorie meteorologiche risalgano all’Antichità. Solo a partire dalla fine del Settecento le osservazioni e le misure meteorologiche cominciarono a essere fatte in modo sistematico e nel xix secolo vennero estese grazie all’istituzione di una rete sempre più capillare di osservatori e anche all’introduzione di strumenti registratori. Il Gabinetto possiede una piccola raccolta di strumenti per la meteorologia che nell’Ottocento era considerata una branca della fisica. La collezione comprende una serie di barometri di vario tipo sia per misure da laboratorio che per quelle da effettuarsi sul campo. Fondamentalmente tali barometri possono essere divisi in due categorie. In quelli a mercurio (Fig. 1), che derivano dalle seicentesche esperienze torricelliane, la pressione atmosferica agisce su una colonna di mercurio di cui si legge l’altezza, in quelli aneroidi (detti anche olosterici, Fig. 2) ideati all’inizio dell’Ottocento, i cambiamenti di pressione deformano leggermente una capsula metallica evacuata collegata ad una lancetta indicatri-

ce. Le misure di umidità vengono effettuate con gli igrometri. Molti di essi, assai diffusi ma non molto precisi, funzionano grazie al fatto che le sostanze organiche (come ad esempio i capelli) cambiano dimensione in funzione dello stato igrometrico dell’aria (Fig. 3). Altri igrometri più sofisticati sfruttano fenomeni quali la condensazione del vapore acqueo o il suo assorbimento da parte di sostanze igroscopiche. La temperatura viene determinata da termometri a mercurio o ad alcool derivanti dai termoscopi proposti a partire dalla fine del xvii secolo. Sino all’inizio del ’900 i termometri recavano spesso due o più scale (centigrada, Réaumur e Fahrenheit). Oggi la scala Réaumur è abbandonata e quella Farenheit si utilizza essenzialmente nei paesi anglosassoni. Nell’Ottocento si affermarono anche i termometri detti a massima e a minima, capaci cioè indicare le temperature più alte e più basse raggiunte in un dato periodo di osservazione. Nella collezione di meteorologia si trovano anche alcuni anemometri per misurare la velocità del vento (Fig. 4) e alcuni strumenti per misurare l’irraggiamento solare. L’introduzione di osservazioni meteorologiche sistematiche richiedeva la presenza di un osservatore che periodicamente con procedure tediose

il gabinetto di fisica dell’istituto tecnico toscano

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