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Le etichette degli integratori queste… conosciute

Una ricerca Ipsos sui consumatori europei evidenzia l’atteggiamento responsabile degli utilizzatori di questi alimenti

Che la consultazione dell’etichetta degli alimenti, prima dell’acquisto, fosse un’abitudine radicata nel 90% degli italiani lo sapevamo già: controllo della scadenza, provenienza geografica, verifica dell’assenza di sostanze dannose per la salute, sono i primi elementi su cui si concentra l’attenzione dei consumatori attenti al proprio benessere.

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Quello che è nuovo e interessante è che, anche nell’acquisto di integratori, i consumatori manifestano un atteggiamento responsabile. A rivelarlo una recente ricerca Ipsos commissionata dall’Associazione europea Food Supplements Europe (FSE) di cui fa parte Integratori & Salute. Sotto la lente sono finite le abitudini di 13.200 adulti in 14 Paesi dell’Unione Europea, l’88% dei quali ha dichiarato di aver utilizzato un integratore alimentare nel corso della vita. Di più. Il 93% di essi lo ha fatto negli ultimi 12 mesi. Ma la sorpresa non è tanto legata a questi numeri, ben sapendo il grande interesse che si muove intorno a questa categoria di prodotti, quanto piuttosto sull’atteggiamento tutt’altro che superficiale manifestato dagli intervistati. Lo studio evidenzia, infatti, un alto livello di comprensione delle etichette dei prodotti: l’85% di coloro che hanno assunto integratori dichiara di seguire le istruzioni fornite dal produttore sulla confezione. Quasi lo stesso numero (82%) afferma di guardare sempre o abitualmente l’etichetta per verificare la dose e la frequenza d’uso raccomandate. Più di due terzi degli intervistati (69%), inoltre, ritiene che le informazioni relative agli ingredienti contenute nelle etichette siano comprensibili. Quasi tre quarti (72%), infine, dichiara di avere fiducia nella sicurezza e nella qualità degli integratori alimentari.

E quali sono i motivi che spingono i consumatori verso gli integratori? Il 52% degli utilizzatori di integratori nell’ultimo anno ha dichiarato di averlo fatto per mantenere il proprio stato di benessere, e il 45% per sostenere il sistema immunitario. Tra le ragioni di utilizzo più comunemente dichiarate ci sono il fatto di avere maggiore energia (29%), di migliorare l’aspetto di pelle, capelli e unghie (17%), favorire la salute dell’intestino o dell’apparato digerente (17%) e sostenere il benessere cardiaco o mantenere sotto controllo la pressione sanguigna (14%). Quanto poi i consumatori italiani siano virtuosi rispetto ai “colleghi” europei non è dato saperlo, ma c’è da scommettere siano al top, se si incrociano i dati di questo studio, con altri recenti che parlano di un target estremamente legato al punto vendita farmacia e al consiglio che qui può trovare. Responsabilità e attenzione guidano le scelte e dominano su irrazionalità e acquisti d’impulso, grazie anche al supporto competente di interlocutori qualificati come il farmacista e il medico.

Silvana Sassi