Stress da...distanza di sicurezza Quando gli altri stanno troppo vicini al tuo “didietro”
Ghiaccio sui vetri, che problema! In inverno per molti è una perdita di tempo
iccola premessa: sono da poco neopatentata
ivo in una zona abbastanza fredda del nord
e probabilmente la mia è solo una paranoia
Italia e non ho la fortuna di possedere un box
dettata dall’inesperienza. Ogni qualvolta che
per cui devo lasciare la mia auto posteggiata
guido la mia auto sono angosciata dagli altri auto-
all’aperto durante la notte. Capite bene che d’inver-
mobilisti che spesso sono davvero a ridosso della
no il problema del ghiaccio sui vetri al mattino è
mia auto. Lo ammetto, talvolta sono io che proba-
una scocciatura non da poco e raschiarlo via penso
bilmente vado un po’ piano ma non credo sia un
possa rovinare il parabrezza. Avete da propormi so-
reato... Non esiste una norma che regolamenta la
luzioni valide e rapide per ovviare al problema ogni
distanza di sicurezza?
mattina? Grazie. Vincenzina - Soverato (CZ)
L
Walter - Plezzut (UD)
a distanza di sicurezza sulle strade è un argomento spesso al centro di diatribe e, spesso e volentieri, anche delle notizie di cronaca quale causa di molti
incidenti. Il Codice della Strada non dice nulla di concreto in proposito e definisce tale distanza come quella che garantisce in ogni caso l’arresto tempestivo, evitando collisioni con i veicoli che precedono. Sempre lo stesso articolo spiega che la distanza di sicurezza deve essere pari alla distanza di arresto, che è data dalla somma di due spazi: la distanza percorsa nel tempo di reazione (cioè tra quando il guidatore percepisce l’ostacolo e quando reagisce “pestando” sul freno, tempo stimato in media in 1”) e la distanza percorsa in frenata (cioè lo spazio che il
lante e tanto più quando si deve effettuare una frenata
I
di emergenza. è un dato di fatto che molti automobilisti,
chimici, elettrici e meccanici, ognuno dotato di vantaggi e
soprattutto in città, si incollino al posteriore della vettura
svantaggi. I riscaldatori elettrici (che si alimentano dalla
che li precede non traendone nessun vantaggio e anzi,
presa accendisigari) sono un po’ lenti, ma sono una solu-
mettendo a serio rischio la propria auto e quello che pre-
zione molto pulita. Se avete fretta dimenticate l’aria calda
cede. Altresì però è utile avere un’andatura che sia il più
dell’impianto di riscaldamento dell’auto indirizzata verso il
possibile adatta alle condizioni del traffico senza risultare
parabrezza: oltre a dover aspettare che il motore sia ben
troppo di intralcio per gli altri automobilisti.
caldo, l’aria calda spruzzata dall’interno impiega molto tem-
veicolo continua a percorrere mentre si azionano i freni). Capite bene che calcolare matematicamente un valore del genere è una cosa infattibile, soprattutto se si è al vo-
l binomio ghiaccio + auto non va d’accordo, è risaputo. Quello esposto da Walter non è un vero e proprio problema ma ci offre lo spunto per parlare del
“de-icing” alle auto. Esistono in commercio deghiaccianti
po a riscaldare il parabrezza. Gli spray invece sono più rapidi ma costano non poco e utilizzano spesso gas che possono essere dannosi per l’ambiente. L’acqua calda è invece un rimedio fai da te assolutamente da evitare: lo shock termico causato dall’applicazione repentina di un liquido caldo su di un oggetto ghiacciato può causare danni da torsione termica al parabrezza, ai tergicristalli e alle parti in plastica. L’acqua che scivola via dalla vettura può inoltre ricongelarsi rapidamente, creando lastre di ghiaccio pericolose. Anche l’utilizzo di oggetti in plastica è da sconsigliare: possono graffiare o danneggiare il vetro, mentre quelli dotati di un bordo in gomma sono poco efficaci, così come il classico guanto. Insomma, ci vuole molta pazienza...
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