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Internet

serie di dispositivi, detti router. Questi router, possedendo in genere più ingressi e più uscite, sono in grado di collegare gli utenti mediante una rete densamente magliata. Ciascun router possiede una tabella d’instradamento, che in funzione dell’indirizzo posseduto dal pacchetto, è in grado d’inviare il pacchetto su una sua uscita. Le tabelle dei router sono aggiornate molto frequentemente, in modo da gestire in maniera efficiente il transito nella rete e far fronte ad eventuali congestioni o guasti. Il protocollo IP presenta alcune caratteristiche che potrebbero produrre alcuni problemi per un’efficiente rete di telecomunicazione; in particolare IP di per se è “senza connessione” (ogni pacchetto relativo ad una determinata comunicazione viene instradato singolarmente, senza bisogno di prestabilire una connessione), non presenta un metodo di correzione di eventuali errori avvenuti durante la propagazione del pacchetto e non permette la ritrasmissione dei pacchetti persi. Tuttavia queste limitazioni possono essere evitate se al protocollo IP se ne aggiunge uno di trasporto da estremo a estremo (end-to-end): quello più noto è il TCP. Attualmente la maggior parte delle trasmissioni di tipo IP sono controllate dal TCP, e quando si parla di IP in realtà spesso s’intende la coppia TCP/IP. Un’importante conseguenza del TCP/IP è che quando s’invia un pacchetto si può essere ragionevolmente certi che esso arriverà alla destinazione finale, poiché non appena il pacchetto giunge al destinatario, questi invia un pacchetto al mittente indicando la corretta ricezione. Se il mittente entro un certo tempo non riceve tale segnalazione, significa che il pacchetto è andato perso e si può pensare quindi alla sua ritrasmissione. Il TCP/IP presenta altri metodi di protezione, tra cui quello di evitare che i pacchetti vaghino per tempi troppo lunghi nella rete, a causa di un qualche problema nel raggiungimento della destinazione finale, comportamento che potrebbe dar luogo ad intasamenti. Questo mal funzionamento è evitato mediante un contatore interno al pacchetto che è incrementato ad ogni passaggio in un router; quando il contenuto del contatore raggiunge una certa soglia il pacchetto è cancellato dalla rete. Attualmente sono presenti due versioni di protocolli IP non compatibili tra loro: la versione IPv4 e la più recente IPv6, che differiscono principalmente per il metodo d’indirizzamento, nel senso che nella versione IPv6 l’indirizzo può essere rappresentato con un maggiore numero di bit (128 anziché 32) e quindi permette in pratica un più alto numero di utenti, che cominciavano ad esser limitati nella versione IPv4. La generazione attuale di Internet funziona su modalità IPv4. La versione IPv6 è attualmente utilizzata solo in sottoreti pilota, presso i più importanti laboratori accademici e industriali dei paesi più avanzati. In prospettiva è prevista una migrazione completa da IPv4 a IPv6, ma questo potrebbe richiedere una durata (di anni) non facilmente valutabile. La versione IPv6, rispetto all’iPv4 ha anche altri vantaggi, di cui uno dei più importanti è quello di fornire alcune priorità nella trasmissione dei pacchetti. In particolare si possono distinguere servizi con priorità più alta (Quality of Service, QoS), che in caso di congestione avranno prece-

Fondazione Ugo Bordoni - Le reti di telecomunicazione in Italia

Router Cisco 7600.

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