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Reti televisive

Fondazione Ugo Bordoni - Le reti di telecomunicazione in Italia

191

(2000)

Premier

League(UK)

(1999)

italiana

Serie A & B

(1999)

Liga(Spagna)

(1997)

Premier

Figura 22. Il costo annuale dei diritti del campionato nazionale di calcio (milioni di $). Fonte: elaborazione Italmedia Consulting.

League(UK)

(1997)

francese

Campionato

(1997)

italiana

Serie A & B

(1996)

tedesca

Bundesliga

massimizzare, su tutti gli elementi della catena del valore, i ricavi derivanti dallo sfruttamento dei propri prodotti. In questa direzione si muovono alcune delle principali tendenze del mercato: - la crescita esponenziale del valore dei diritti premium, in grado di attrarre le maggiori audience, e in particolare dei diritti calcistici (come da Figura 22); - la possibilità di aprire nuove finestre di distribuzione, che si aggiungono a quelle tradizionali della sala cinematografica, del DVD e dell’home video (noleggio e acquisto), della PPV, della Pay-TV e della televisione in chiaro. Questo, sia per quanto riguarda la distribuzione via Internet (che, tuttavia, oltre a problemi di banda comporta il rischio, per il titolare dei diritti, di una forte riduzione dei ricavi rispetto alle altre modalità distributive) sia soprattutto per il video-ondemand, attraverso una distribuzione “televisiva” a banda larga (cavo, xDSL) anticipata o contemporanea rispetto al video; - la diffusione di format multimediali, concepiti cioè per una distribuzione multi-piattaforma, come nel caso de “Il Grande Fratello”, il cui successo a livello mondiale si basa su una capacità nuova d’integrare diversi livelli di visione in ambito TV generalista, TV digitale, telefonia mobile e Internet (via PC); - lo sviluppo di servizi interattivi anche in ambito televisivo. Il contenuto diventa in questo modo una componente fondamentale nella strategia di conquista dei consumatori, spingendo però gli stessi fornitori dei contenuti più pregiati a tenere per sé una quota del valore che hanno creato ed entrare in questo modo direttamente in competizione con i gestori delle piattaforme, per massimizzare i propri ricavi e ridurre il vantaggio competitivo in precedenza acquisito da chi controlla l’accesso agli utenti. Nel digitale la catena del valore si ridefinisce alla radice (Figura 23): ruolo, posizionamento e modello di business dei singoli soggetti, con conseguenze dirette anche nei modi di accesso ai contenuti (compresi quelli interattivi) destinati ad affermarsi. La presenza dell’operatore su uno specifico segmento della catena del valore determina pertanto la necessità, per lo stesso, di 800 focalizzare la propria strategia 700 digitale su quello che è destinato a 600 diventare il suo core business. 500 Si ricorda che ad integrazione 400 300 della legge n. 66/01 il regolamen200 to di attuazione dell’Autorità per 100 le Garanzie nelle Comunicazioni 0 approvato nel novembre 2001, opera una distinzione tra “fornitore di contenuti”, “operatore di


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