Io non ho paura

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IO NON HO PAURA Era una notte buia e cupa, tutti i ragazzi di Hawkins uscirono dalle proprie case per festeggiare la notte di Halloween. Alan, Philip e Luke erano tre semplici amici che decisero di trascorrere la notte girando per le case del paese facendo"dolcetto o scherzetto". Alan era travestito da zombie mangia-cervelli, Philip da assassino matto e Luke da mummia avvolta nella carta igienica. Suonarono il campanello di ogni casa del paese, di ogni negozio ristorante, si fermarono addirittura nella chiesa affamati di dolci! Ormai esausti e sfiniti, decisero di tornare a casa con il proposito di gustarsi il meritato bottino davanti un film horror appena al cinema. Erano già sulla strada del ritorno quando sentirono da un passante, travestito da Frankestain, che nel bosco di Hawkins era nascosto il tesoro di dolci più grande mai esistito sulla faccia della Terra. i tre amici, incuriositi da questa storia, benchè fosse già tardi, decisero di recarsi nel boschetto alla ricerca del tesoro. Quello era il posto più spaventoso che avessero mai visto! Alan, che tra i ragazzi era il più coraggioso, era il primo della fila, il più determinato a trovare i dolci. Al contrario di Philip e Luke, impauriti e stanchi di continuare nella ricerca di altre leccornie, avanzavano mano nella mano, con passo lento ed incerto. Dopo lungo vagare nel bosco si trovarono di fronte ad una villa abbandonata nel fitto della vegetazione. I tre amici non sapevano cosa fare. Ad Alan venne in mente di entrare dentro alla casa alla ricerca del tesoro. Philip e Luke, impauriti, non osavano seguirlo in quella nuova avventura. Alan, coraggiosamente, entrò nella casa ,da solo. Dopo qualche minuto ne uscì sorridente e trionfante per quanto aveva appena scoperto e pronunciò queste parole: "Io non ho paura del buio. Ecco perchè quando salii le scale marce dell'antica villa Granger e sbirciai dalla finestra rotta, non mi preoccupai del fatto che non ci fossero luci accese. Quando la porta cigolante si aprì da sola, non mi spaventai. Quando la voce echeggiante mi invitò dentro per


prendere qualche dolcetto di Halloween, non mi spaventai. Quando varcai la soglia e la porta si richiuse alle mie spalle, non mi spaventai. Non mi spaventai nemmeno quando sentii scattare la serratura Le assi scricchiolanti del pavimento non mi spaventarono. Le ragnatele che mi sfioravano il viso non mi spaventarono. Gli antichi ritratti appesi al muro non mi spaventarono. Il coltello appoggiato sulla pianola non mi spaventò. I suoni d'oltretomba che provenivano da un violino invisibile non mi spaventarono. Il sapore acre nella mia bocca non mi spaventò. Non mi spaventò neppure l'urlo straziato che proveniva da una stanza lontana. I passi che si avvicinavano sempre più...sempre più...non mi spaventarono. L'insetto che risaliva il mio polpaccio non mi spaventò. Il sangue che gocciolava dai muri non mi spaventò. No, nulla di tutto ciò mi spaventò. Ve lo dico io cosa fu a spaventarmi... FU IL CLOWN. Il clown era il padrone della casa disabitata. Lui aveva i denti affilati, la faccia bianca, i capelli dritti rossi e gli occhi neri infossati. Ad Alan offrì i dolcetti, poi assieme uscirono dalla casa e con gli altri due amici proseguirono la nottata felici e contenti.


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