L’attività di Enzo Mari, invece, inizia con ricerche sulla percezione visiva, legate molto più all’ARTE PROGRAMMATA rivolgendosi poi alla grafica, al design e all’architettura. Max Bill scrive di lui in un testo pubblicato in un catalogo ‘Mostra Studio Danese’ (ottobre-settembre1959): “[…]Le sue strutture stanno nel punto d’incontro fra pittura e plastica; lo spazio predomina sul colore; gli elementi delle sue opere sono: identiche dimensioni e loro progressiva trasformazione, tridimensionalità nella costruzione, ingrandimento di una superficie fino al quintuplo mediante lamelle poggiate verticalmente, mutazione del quadro a seconda del punto di vista di chi osserva e del suo movimento nello spazio. […] Enzo Mari si è creato questi metodi per esprimere obbiettivamente le sue idee nel concreto.” E’ anche da queste considerazioni che si può capire il metodo di lavoro di Enzo Mari, comune a quello dei gruppi di artisti OPTICAL, nei quali vi è una approfondita riflessione sui significati di PROGETTO e FORMA. Per quanto riguarda i suoi lavori nel campo delle comunicazioni visive si nota come abbia l’inclinazione ad esprimersi attraverso immagini chiare; il campo della grafica gli offre l’occasione di vedere tradotte nel concreto quelle capacità di isolare e focalizzare il nucleo del messaggio in solo quello che serve, e su di esso impostare la costruzione dell’enunciato in perfetto equilibrio tra coerenza alle regole di produzione e rispetto delle leggi sulla percezione visiva raggiungendo il massimo grado di informazione con il minimo degli elementi, spogliando le immagini di ogni carattere che non è diretto al nocciolo del messaggio. In Funzione della ricerca estetica, riguardo la comunicazione visiva, Mari scrive che “il grado di comprensione di ciò che viene recepito visivamente varia a seconda del linguaggio usato dal progettista o dal grado di conoscenza del fruitore dell’opera; l’eliminazione di ogni immagine superflua è la premessa per attuare l’immagine coordinata.” La progettazione nel campo della comunicazione visiva da parte di Enzo Mari comprende importanti interventi di grafica editoriale, manifesti, agende, packaging, marchi, biglietti d’auguri e calendari. Tra i calendari va ricordato quello perpetuo a fogli mobili (1962) in cui la lastra d’alluminio che svolge la funzione di supporto per i fogli mobili in PVC, interagisce con la percezione esatta della tipografia in Helvetica, disegnando, nel diventare sfondo-figura, la griglia invisibile che dà ordine all’intera composizione.
Programma numerico
Struttura 743, alluminio anodizzato, cm 120x120x10
Calendario perpetuo a fogli mobili Formosa (prog. 677) per Danese
Calendario perpetuo Timor (prog. 823) per Danese
Pantera e paesaggio naturale: definizione degli aspetti tipologici e caratteriali, Edizoni Danese, 1957 –1965