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Gabriella Bechi

Annamaria Barrile

direttore generale di Confagricoltura

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Dal rapporto con gli uffici a quello con regioni e province,

Annamaria Barrile

(in pieno tour sul territorio) racconta le decisioni prese e le nuove idee per ottimizzare la collaborazione tra

Federazioni, Unioni e sede centrale

di Gabriella Bechi

Un nuovo dialogo tra Roma e i territori

Apoco più di tre mesi dalla nomina a direttore generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile racconta a Mondo Agricolo le prime esperienze, i risultati raggiunti, i prossimi obiettivi e spiega il suo concetto di squadra. Direttore, la sensazione che si avverte è che lei non abbia voluto perdere tempo ed entrare molto velocemente all’interno del sistema confederale. È la mia natura. E per quanto questo lavoro mi sia parso fin da subito molto complesso, proprio per la diversità delle dinamiche sindacali da quelle aziendali, che conosco meglio per formazione professionale, ho deciso di seguire il mio istinto e il mio metodo. All’inizio mi sono concentrata sulla sede nazionale: avevo bisogno di ascoltare e di capire e ho trovato, come ho sempre saputo, grande competenza, responsabilità e spirito di squadra con la direzione generale.

Il direttore generale a Bolzano

Quali sono stati i principali cambiamenti finora apportati? È in corso il progetto di assessment “Coltiviamo i nostri talenti”: ogni dipendente ha compilato un test, certificato a livello internazionale, con restituzione di un feedback automatico, a cui farà seguito un colloquio individuale con un coach per approfondire il profilo emerso e la visione dell’organizzazione nel suo complesso. L’assessment metterà in luce capacità e potenzialità, che saranno sviluppate attraverso specifici corsi di formazione organizzati con Enapra, in modo da valorizzare i “talenti” di ognuno. Poi, il lavoro per obiettivi, raggiungibili e valutabili, e soprattutto, se colti, riconosciuti e premiati. E’ stato approvato dall’assemblea del personale il nuovo regolamento organico del personale (ROP), che contiene importanti novità, ed è stato appena varato il nuovo organigramma che crea le direzioni, distinguendo le funzioni di line, da quelle di staff, in modo da integrare meglio competenze manageriali e organizzative con quelle tecniche di supporto. Ora che la squadra interna è fatta, il suo impegno è rivolto al territorio? Proprio così. La parte che credevo più difficile, anche perché, soprattutto a causa del Covid, nei due anni trascorsi come direttore delle relazioni istituzionali, ho avuto contatti con i colleghi del territorio solo in videoconferenza. Così ho deciso di partire ancora una volta dall’ascolto e dalla conoscenza e, complice anche la campagna elettorale che ha rallentato l’attività istituzionale a Roma, ho iniziato il mio “giro d’Italia” attraverso le Federazioni: Toscana, Umbria, Piemonte, Sicilia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia. Prossime tappe Campania, Puglia e Sardegna. E così via fino a quando non le avrò visitate tutte. Quindi ricomincerò con un altro “giro” attraverso le Unioni provinciali. Come si svolgono questi incontri? Alle riunioni partecipano il direttore regionale e tutti i direttori provinciali; qualche volta riesco anche ad incontrare separatamente il consiglio, o i dipendenti o, se possibile, le aziende. Comunque, mi dedicherò alle visite aziendali durante le mie tappe tra le Unioni. È una cosa a cui tengo molto. Alle riunioni cerco di parlare poco e di privilegiare l’ascolto delle istanze dei miei interlocutori. Si parte sempre dai numeri, in particolare dalle deleghe sindacali e dai servizi. Poi, proseguiamo con le criticità, le possibilità di efficientamento e le nuove proposte che, se interessanti, vengono immediatamente accolte. Come si alimenta nella quotidianità questo rapporto con il territorio? Ci riuniamo due volte al mese: il primo con tutti i direttori, di Unioni e Federazioni; il 15 con i direttori regionali. Con un format nuovo. Non si viene per ascoltare che cosa ha da dire Confagricoltura nazionale, ma per parlare. Ognuno ha il suo spazio. Voglio che il livello di in-

“Ho iniziato un mio giro d’Italia attraverso le Federazioni regionali. Una volta visitate tutte, proseguirò con le Unioni provinciali e sarà l’occasione per incontrare anche i produttori”

Barrile nella sede di Confagricoltura Puglia

“L’assemblea ha preso importanti decisioni per le Federazioni con l’obiettivo di omogeneizzare strutture e servizi. Per le Unioni puntiamo a un modello unificato dei bilanci”

formazione sia uguale per tutti. Quindi massima libertà, all’interno ovviamente di un sistema, e circolarità delle idee per avere sempre nuovi stimoli. In questa direzione vanno anche i gruppi di lavoro che abbiamo costituito, sotto le varie direzioni, a cui possono iscriversi tutti i direttori del territorio (anche a più di uno), delegando anche funzionari con specifiche competenze sui temi trattati. Gruppi di lavoro dinamici, dai quali mi aspetto molto in termini di proposte per la prossima assemblea, che discutono con riunioni in presenza o da remoto, in continuo contatto attraverso una chat. Sto poi pensando ad altri strumenti, come una app, facilmente accessibile con credenziali, che consenta di mettere in piedi un modello di comunicazione interna a tutti i livelli. Sono fermamente convinta che oggi, con i nuovi strumenti a disposizione di tutti, la condivisione dell’informazione sia facile da realizzare e decisiva per la nostra Organizzazione. L’ultima assemblea del 12 luglio ha assunto alcune delibere che riguardano il territorio? Si. In particolare riguardano il ruolo delle Federazioni regionali. L’obiettivo è arrivare ad una omogeneità strutturale, al rafforzamento del loro ruolo, come reale valore aggiunto per le Unioni provinciali, anche attraverso l’aggregazione di servizi, e come interlocutori privilegiati con le amministrazioni regionali. Abbiamo così avviato un percorso di riflessione e di sperimentazione per individuare le soluzioni migliori. Un’altra delibera riguarda il modello unificato dei bilanci delle Unioni, che superi le attuali difformità e consenta di avere in tempo reale una fotografia scattata dalla stessa macchina. Anche in questo caso procederemo per gradi, ma con tempi un po’ più stretti: già dalle prossime settimane inizieranno le visite sul territorio dei nostri esperti della direzione fiscale, con l’obiettivo concreto di avere bilanci unificati nel 2024. È soddisfatta dei risultati fin qui raggiunti? Sono soddisfatta quando, al termine di una giornata di lavoro, di una riunione, di un incontro, leggo negli occhi e nei sorrisi delle persone la voglia di fare, di partecipare, l’entusiasmo. Molti mi dicono che corro, ed è vero, ma mi piace correre insieme a tutta la squadra. E la squadra è fatta da Palazzo della Valle e dal territorio. Questo è il vero significato dello slogan “Noi siamo Confagricoltura”. nnn

Annamaria Barrile con il presidente Massimiliano Giansanti e la giunta di Confagricoltura all’assemblea generale di luglio

“Abbiamo avviato la formula dei gruppi di lavoro, costituiti sotto le varie direzioni, a cui possono iscriversi tutti i direttori del territorio delegando anche funzionari in base ai temi trattati”