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Sudafrica punta su arance
Malgrado un’annata difficile, il Sudafrica ha confezionato 126 milioni di cartoni di agrumi da esportare in tutto il mondo. Nonostante la siccità e i ritardi nel terminal container, il comparto continua a far arrivare al Paese 20 miliardi di rand di entrate dalle esportazioni, continuando ad essere una preziosa fonte di reddito e di posti di lavoro, e si conferma il secondo maggiore esportatore mondiale. Ne dà notizia Fresh Plaza, confermando come, nonostante la siccità nelle aree settentrionali del Paese abbia
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ridotto la produzione, grazie alla diversificazione delle regioni di coltivazione, il calo rimanga comunque accettabile e negli obiettivi stabiliti dall’industria. Il comparto agrumicolo sudafricano esporta in oltre 100 Paesi in tutto il mondo, creando 120.000 posti di lavoro. Con il sostegno del governo per ampliare l’accesso al mercato e migliorare le infrastrutture portuali, l’industria è pronta a guidare le maggiori esportazioni agricole richieste dal ministro delle Finanze, Tito Mboweni, nella sua strategia economica nazionale. Crescono in Germania le aziende agricole insolventi. Il numero di quelle che hanno dichiarato fallimento è aumentato rispetto all’anno precedente a causa della grave siccità dell’estate del 2018, che ha messo duramente in ginocchio, per parecchie settimane, gran parte dell’agricoltura tedesca. Nel complesso, le estati del 2003, 2018 e 2019 sono state le più calde e solo all’agricoltura quella del 2018 è costata 700 milioni di euro. Tra gennaio e ottobre, come rivelato dall’agenzia di credito Crif Buergel, 114 società avrebbero presentato istanza di insolvenza raggiungendo il 23,9% in più rispetto all’anno precedente, nonostante i 228 milioni di euro di aiuti di emergenza concessi dal ministero dell’Agricoltura agli imprenditori colpiti. g AZIENDE AGRICOLE TEDESCHE INSOLVENTI

FALLISCE IL COLOSSO AMERICANO DEL LATTE

In quasi tutti i Paesi occidentali il consumo di latte vaccino sta diminuendo. Negli Usa ha fatto notizia il fallimento dell’americana Dean Foods, numero uno del settore, travolta da un indebitamento superiore al miliardo di dollari. Nel 2019 le vendite sono crollate del 7% e gli utili sono diminuiti del 14%, con un crollo delle azioni dell’80%. Tutta colpa del latte d’avena? Per gli osservatori non è proprio così: all’azienda è mancata soprattutto la capacità d’innovare e diversificare. Sebbene le vendite di sostituti vegetali del latte siano in fortissimo aumento e quelle di latte vaccino in costante calo, incluso quello scremato e senza grassi, al contrario, quelle di burro e formaggi sono in crescita.
Raccolti in calo di agrumi spagnoli
Quest’anno si parla di una riduzione del raccolto di agrumi spagnoli quantificato intorno al 35% per mandarini e clementine e dal 15 al 20% per le arance. Il Paese è tra i maggiori esportatori mondiali di agrumi, ma ha importato ben 361 milioni di chili di frutta e verdura dal Marocco per un valore 538 milioni di euro. In particolare, arance, con 25,5 milioni di chili per un valore di 13 milioni di euro, mandarini e clementine con 2,23 milioni di chili per un valore di 1,5 milioni di euro, secondo i dati diffusi da Estacom (IcexTax Agency). Il Paese nord Africano non è, però, il primo fornitore di agrumi in Spagna e si colloca solo al quarto posto. Nel periodo tra l’1 settembre 2018 e il 31 agosto 2019 ben il 28,31% di agrumi è giunto dall’Argentina: 67,11 milioni di chili, per un valore di 62,67 milioni di euro. Segue il Portogallo, con 55,93 milioni di chili (23,59%), per 43,5 milioni di euro; poi il Sudafrica, con 26,08 milioni di chili di agrumi, per un valore di 20 milioni di euro e l’Uruguay, quinto fornitore con 14,36 milioni di chili, per un valore di 10,44 milioni di euro. Le lacune nel diritto del lavoro degli Stati Uniti d’America rendono possibile per i bambini al di sotto dei 12 anni di essere impiegati nelle aziende agricole con il permesso dei genitori, purché non perdano la scuola. E non esiste un’età minima per i bambini che lavorano in piccole fattorie o fattorie familiari. Qualche anno, fa l’ong internazionale Human Rights Watch denunciò quello che accadeva anche in alcuni stati Usa, dove i ragazzini di dodici anni potevano lavorare fino a 10 ore al giorno nelle piantagioni. Le statistiche riportano che ogni giorno 33 bambini vengono feriti durante il lavoro nei campi.
L’Università dell’Illinois a Urbana-Champaign ha creato il Center for Digital Agriculture (CDA), che riunisce produttori agricoli, ricercatori e industrie, per innovare la tecnologia che sta trasformando l’agricoltura per alimentare e sostenere una popolazione globale in crescita. “Questo nuovo centro - ha dichiarato il cancelliere dell’Illinois Robert J. Jones - fungerà da hub per la ricerca collaborativa in un ampio spettro di discipline ingegneristiche e agricole all’interno della nostra Università, con collaboratori in tutto il mondo”. Con un investimento di 2 milioni di dollari il CDA unirà le aree di competenza del Campus in ingegneria e agricoltura per consolidare la posizione dell’Illinois come innovatore nel settore emergente della tecnologia agricola e nelle soluzioni digitali. g CENTRO STATUNITENSE PER AGRICOLTURA DIGITALE LAVORO MINORILE NEGLI USA




Cantiere rosa
Assemblea di Confagri Donna ha programmato le iniziative sindacali per le imprese agricole femminili
di Elisabetta Tufarelli
“L imprese agricole femminili in Italia sono una su tre ed è stato previsto un sostegno importante, nella legge di bilancio 2020-2022, per le donne che intendono diventare imprenditrici o lo sono già. Per questo dobbiamo continuare ad investire nella formazione. Partendo dall’indagine sui fabbisogni formativi effettuato nelle Regioni, il percorso predisposto da Enapra, da marzo 2020, esaminerà il contesto e le prospettive evolutive dell’agricoltura 4.0 e dell’Open Innovation, le opportunità a livello comunitario e programmi europei di investimento e finanziamento per il settore agricolo nei campi della ricerca, dell’innovazione e della progettazione”, lo ha detto la presidente Alessandra Oddi Baglioni aprendo i lavori dell’assemblea di Confagricoltura Donna. Maria Pia Piricò, presidente delle imprenditrici siciliane e delegata a rappresentare l’Associazione nella Commissione Femminile al Copa, ha commentato l’ultimo incontro a Bruxelles. Tra le proposte un convegno su temi attuali come i cambiamenti climatici e il “Premio Innovazione per le Agricoltrici”, oltre al nuovo nome: “Comitato per le donne delle zone rurali”. Rosanna Scipioni, presidente Emilia Romagna, ha sottolineato l’ottima collaborazione con Soroptmist in occasione dell’iniziativa delle Clementine e ha proposto un incontro tra le due presidenti nazionali per creare un canale di collaborazione più ampio. La presidente piemontese Paola Sacco ha riassunto l’iniziativa con l’Apsov di Voghera con la Lombardia e l’Emilia Romagna sul miglioramento genetico del frumento ed ha annunciato, per le clementine antiviolenza, la collaborazione anche per il futuro con la Derthona Basket di serie A. Marina Di Muzio ha ricordato A. Oddi Baglioni

l’iniziativa di Viterbo di un calendario con i volti delle imprenditrici associate. Il ricavato della vendita sarà devoluto a una Onlus creata da una donna vittima di violenza. La delegata del Lazio ha partecipato al tavolo di concertazione del Mise e alla conferenza sull’imprenditorialità femminile sul tema “Rompere il tetto di cristallo fa bene a tutti: come promuovere l’imprenditorialità femminile” presso l’Ambasciata Olandese. Maria Grazia Maccherani, presidente Confagricoltura Donna Umbria, per il 2020, punterà sul tema delle colture arboree e sul progetto “Coltiviamo Capolavori”, un percorso nell’agricoltura e nell’arte umbra che esalta il paesaggio, componente essenziale delle attività produttive. La presidente della Puglia, Cinzia Ceci, si è soffermata sulle difficoltà derivate dalla crisi olivicola. Per il 2020, ha programmato, con Fidapa, incontri culturali in masseria. La delegata del Lazio Alessandra Atorino, per incrementare il turismo rurale ha proposto un pacchetto con un percorso naturalistico, escursioni guidate e un concerto di musica classica del Conservatorio del Vaticano nell’area boschiva del Comune di Giuliano. nnn
Incontro di Fiiaf ed Enapa sulle denunce malattie e infortuni
“L a salute ci sta a cuore. Da quella degli agricoltori dipende l’equilibrio dell’ecosistema e il soddisfacimento dei bisogni primari della società civile. La presenza capillare delle imprese agricole sul territorio è, infatti, da un lato presidio e sostegno al buon assetto ambientale, dall’altro la prima base della catena alimentare che nutre l’umanità. Per affrontare queste importanti missioni è quindi fondamentale aver cura del proprio stato di salute e del proprio benessere, così come di quello dei propri coadiuvanti. Abbiamo voluto affrontare il tema delle malattie professionali offrendo una giornata formativa, dedicata agli associati e agli operatori, perché è importane sensibilizzare i nostri imprenditori sull’importanza della prevenzione e sulle opportunità a disposizione”. Lo ha detto il presidente della Federazione Italiana Impresa Agricola Familiare (Fiiaf) di Confagricoltura, Carlo Lasagna, aprendo i lavori dell’incontro formativo a cui hanno partecipato più di 200 persone tra dirigenti Fiiaf, imprenditori dell’Emilia Romagna e responsabili provinciali Enapa delle 90 sedi sul territorio nazionale. L’obiettivo è stato analizzare la dimensione e l’evoluzione del fenomeno. Le denunce di malattia professionale, protocollate dall’Inail nei primi 10 mesi di quest’anno, sono state 51.055, 1.295 in più rispetto allo stesso Carlo Lasagna

Prima di tutto la salute
periodo del 2018. “Una crescita - ha sottolineato Roberto Caponi, direttore del patronato di Confagricoltura - che non ha riguardato il nostro settore, che ha segnato un bel -3,1%, che si affianca ai bei risultati del calo degli infortuni in agricoltura. Ma occorre non abbassare la guardia e continuare ad impegnarsi per la prevenzione: gli imprenditori sono i primi lavoratori delle proprie aziende e il sindacato che riunisce le imprese familiari di Confagricoltura ha voluto mettere in evidenza un tema così importante, che non va sottovalutato, così come la professionalità del nostro patronato. I nostri operatori forniscono gratuitamente tutte le informazioni e l’assistenza necessaria”. La giornata, organizzata da Fiiaf in collaborazione con il patronato Enapa, ha esaminato l’argomento in tutta la sua complessità. Certamente, come è stato evidenziato durante l’incontro formativo, c’è ancora molto da fare, ma la professionalità e la responsabilità degli operatori del patronato di Confagricoltura sono in grado di assicurare tutela e diritti agli imprenditori e a tutti coloro che lavorano in agricoltura nell’articolata materia che interessa le malattie da lavoro. Durante il convegno è stata ribadita l’importanza di prendere tempestivamente contatto con gli uffici Enapa per riuscire ad ottenere un’assistenza puntuale e specializzata in tutte le fasi: dalla consulenza medico legale allo screening, dagli esami strumentali alla richiesta del riconoscimento, fino all’eventuale opposizione della valutazione espressa o all’istanza di aggravamento. (E.T.) nnn
Celebrati i 90 anni

Confagricoltura Roma ha celebrato 90 anni di attività con una partecipata cerimonia a Palazzo della Valle. Il presidente, Vincenzino Rota, ha tracciato un excursus della storia dell’Organizzazione romana affinché a queste solide basi le imprese e le amministrazioni si ispirino per costruire un progetto di crescita sostenibile da un punto di vista economico e ambientale: “Da novanta anni Confagricoltura Roma sostiene le imprese nella gestione e nel mantenimento del nostro territorio - ha affermato -. Abbiamo in particolare a cuore la produttività delle aziende e la loro capacità di essere ancora protagoniste dell’economia, così come lo sono state in passato”. Roma è tra le prime province italiane per valore aggiunto ed estensione della superficie agricola. Il futuro di questo territorio non può fare assolutamente a meno dell’agricoltura - è stato evidenziato - e il settore e le imprese hanno pertanto bisogno del sostegno delle Amministrazioni. L’evento è proseguito con l’assegnazione di targhe di riconoscenza ad alcuni degli associati che da più lungo tempo partecipano alla vita dell’Organizzazione, nonché agli ex presidenti che hanno dato lustro a Confagricoltura di Roma. Le conclusioni sono state affidate al presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, già presidente an che dell’Organizzazione romana: “Fare agricoltura nella capitale non è semplice - ha detto - pochi ci sono riusciti, ma sono diventati esempio di come le aziende agricole siano capaci di dare valore aggiunto a un territorio: dall’agricoltura di pianura a quella periurbana, a quella di collina, molto è cambiato in 90 anni e ancora più velocemente nell’ultimo decennio. Ci aspettano sfide importanti - ha concluso - per le quali dobbiamo essere pronti e uniti”. (A.G.) nnn g PAST PRESIDENT E SOCI PREMIATI In alto nella foto, da sinistra: Federico Grazioli, Federico Cavazza (per il padre Novello presidente dal 1979 al 1985), Massimiliano Giansanti (presidente da 2007 a 2015), Vincenzino Rota (presidente in carica), Emanuele Paratore (presidente dal 1985 al 1994), Augusto Di Marziantonio (presidente dal 1994 al 2000), Sergio Ricotta (presidente dal 2000 al 2007), Adriana Della Chiesa (per il marito Beniamino presidente dal 1965 al 1970), Argenta Campello (per la madre Maria Sole Agnelli Teodorani Fabbri), Enrico Cartoni (presidente dal 1970 al 1979), Carlo Conversi, Pietro Lepri (per il padre Carlo). Cerimonia a Palazzo della Valle per ricordare l’impegno di Confagri Roma. La relazione di Vincenzino Rota
Celebrato Presso l’Università il Centenario di Confagri Bergamo. La relazione di Renato Giavazzi

L’ Aula magna dell’Università degli Studi di Bergamo, ricavata nel la splendida cornice dell’ex monastero di Sant’Agostino, l’evento clou volto a celebrare la ricor renza dei 100 anni dalla costituzione di Confagricoltura Bergamo a una platea di oltre 500 persone. In tale occasione è stato presentato il libro “Rappresenta re e innovare. La Confagricoltura Bergamo dalla fondazione ad oggi (1919-2019)”, realizzato da Ivano Sonzogni e stampato nel la collana di “Studi di storia della società, dell’economia e delle istituzioni bergamasche”, curata dalla Fondazione per la storia economica e sociale di Berga mo, che ha contribuito a organizzare il convegno. L’autore ha presentato i contenuti salienti del testo che ripercorre questo secolo di storia partendo dal 1919, quando dalla fusione di due associazioni preesistenti di affittuari e di proprietari nasceva a Bergamo l’Associazione fra proprietari e affittuari conduttori di fondi (Associazione Agraria Bergamasca), dalla quale, senza soluzione di continuità, discende l’attuale Confagricoltura provinciale.
Rappresentare e innovare
Dopo i saluti del rettore dell’Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini, seguiti da quelli dei rappresentanti della Regione Lombardia, della Provincia e del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, il convegno ha visto gli interventi del presidente di Confagricoltura Bergamo Renato Giavazzi e del presidente nazionale, Massimiliano Giansanti. Giavazzi si è soffermato sulle origini dell’Associazione e sulle vicende che portarono a pochi mesi dalla costituzione a farla confluire nella neonata Confagricoltura, rimarcando come entrambe nascano come sindacato datoriale e con finalità di lobby. “Oggi - ha proseguito - dobbiamo aggiungere in primis la parte della competitività, che poi, sostanzialmente, è il titolo del nostro libro: innovazione nella rappresentatività”. Nel suo articolato intervento, il presidente Massimiliano Giansanti ha invece rivolto lo sguardo al futuro, rimarcando come la ricorrenza dei 100 anni debba essere il trampolino di lancio per affrontare con determinata convinzione le sfide che attendono l’agricoltura e l’attività del Sindacato: fornire cibo a una popolazione mondiale in aumento, fronteggiare i cambiamenti climatici, ridurre ulteriormente l’impatto sull’ambiente utilizzando meno per produrre di più, essere presidio del territorio. “Tutti obiettivi - ha precisato Giansanti - che presuppongono ricerca scientifica finalizzata e innovazione tecnologica applicata per migliorare le performance produttive, ma anche le prestazioni ambientali”. (M. M.) nnn
Sperimentazione Crea e Confagri Treviso per vitivinicoltura attenta alla tutela di ecosistemi e risorse naturali
di Laura Lorenzini
Vendemmia Glera resistente
Nel 2020 saranno pronti i primi grappoli e si potrà procedere alle prime microvinificazioni dalle piantine di Glera resistenti a malattie come la peronospera e lo oidio, ottenute dagli incroci con parentali resistenti nell’ambito del progetto Gleres, frutto di una convenzione siglata da Confagricoltura Treviso e il Crea-Ve - Centro di ricerca, viticoltura ed enologia. Il punto è stato fatto nella sede di Susegana del Crea a tre anni al via dal progetto, che coinvolge 17 tra le maggiori cantine delle terre del Prosecco. Si cominciano dunque a vedere i primi frutti del grande lavoro svolto dai ricercatori del Crea di Conegliano; entro febbraio saranno circa 4.500 le piantine messe a dimora. “Faremo già dal prossimo anno le prime microvinificazioni da ogni piantina, che frutteranno l’equivalente di una lattina, circa 33 centilitri, di vino - spiega Riccardo Velasco, direttore del Crea di Conegliano -. Potremo quindi già cominciare a capire se, oltre a essere resistenti, i nuovi vitigni producono anche uva di qualità idonea per fare Prosecco. Nei successivi due anni metteremo a dimora altre 10 mila piantine resistenti, per un totale di 15 mila nel triennio. Su queste eseguiremo un’ulteriore selezione arrivando mediamente a 300 microvinificazioni ogni anno, dalle quali mi aspetto dalle 5 alle 10 piantine ottimali su cui puntare per arrivare alla registrazione dei nuovi vitigni. Il processo è lungo, ma proprio per questo è garanzia di solidità. La Glera non è nata ieri, ma è frutto di anni di sperimentazioni. Così sarà anche per i nostri nuovi vitigni resistenti”. “Il progetto sta proseguendo molto bene - sottolinea il presidente di Confagricoltura Veneto Lodovi co Giustiniani - e dimostra che abbiamo intrapreso la strada giusta per una vitivinicoltura sempre più attenta alla tutela degli ecosistemi e delle risorse naturali. Le nuove varietà, resistenti alle principali malattie della vite, potranno ridur re le perdite produttive in modo sostenibile e diminuire i costi di gestione del vigneto. Il migliora mento genetico è indispensabile per un settore come la viticoltura e il nostro progetto permetterà di arrivare a un Prosecco davvero biosostenibile, con l’utilizzo di mi nori trattamenti”. nnn Piante di glera resistente a dimora g AZIENDE IMPEGNATE NELLA SPERIMENTAZIONE Le cantine che partecipano al progetto sono Le Rive, Ruggeri & C, Foss Marai, Fratelli Bortolin, Le Contesse, Biancavigna, Masottina, Borgoluce, Luca Ricci, Col Vetoraz spumanti, Adriano Adami, Le Colture, Fratelli Mercante, Abbazia di Busco, Tenuta San Giorgio, Marcello del Majno, Graziano Merotto.
