Mondo agricolo nn. 1-2/2020

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Giansanti (podio), Tamburini, Barilla, Ferro, Levoni, Nuzzi e Pagani

Sviluppo e competitività Il primo talk show a Villa Blanc sul mercato globale, con rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale di Elisabetta Tufarelli

C

ome migliorare lo sviluppo e la competitività dell’agroalimentare italiano sul mercato globale? Su questo tema si sono confrontati, moderati dal direttore de Il Sole 24 ore Fabio Tamburini, rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale. “Abbiamo - ha detto Paolo Barilla, vicepresidente Barilla Group - un patrimonio straordinario di prodotti, di territori e di grandi tradizioni, ma va assolutamente abbinato ad un percorso d’innovazione dell’agroindustria, andando incontro all’evoluzione

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degli stili di vita e alle nuove tendenze nutrizionali e ambientali. In questa ottica ci vogliono istituzioni molto allineate che sappiano appoggiare questo progetto”. È indispensabile il sistema Paese: “Ci stiamo impegnando - ha spiegato il presidente dell’Ice Carlo Ferro - per favorire lo sviluppo del made in Italy alimentare, anche riconsiderando i servizi e abbattendo i rapporti molto frammentati, perché quello che conta è aiutare le imprese a crescere e a trovare sbocchi all’estero. Per competere sui mercati globali le Pmi di piccole dimensioni hanno bisogno dell’aiuto del sistema Paese”. A proposito delle nuove sfide che attendono gli imprenditori italiani: “Per aumentare la competitività - ha osservato Nicola Levoni, vicepresidente di Federalimentare - occorre un lavoro congiunto tra imprese, parte primaria e Istituzioni. Bene l’incontro della ministra Bellanova con il segretario Usa all’agricoltura Sonny Perdue, ma speriamo che non ci arrivi un conto pesante. Siamo abituati a combattere barriere non tariffarie e adesso ci troviamo a negoziare quelle tariffarie. Ulteriori dazi frenano investimenti e

dinamicità delle imprese”. Il futuro dell’agroalimentare è legato a quello della distribuzione: “Nella Gdo l’Italia è indietro rispetto agli altri Paesi Ue: la nostra associata più grande è solo al 70mo posto. Per tornare a crescere - ha osservato il direttore Normativa e Rapporti istituzionali di Federdistribuzione Marco Pagani - non possiamo dimenticare che i consumi alimentari sono in discesa negli ultimi anni. Occorre migliorare la filiera alimentare, rendendola più efficiente e guardare alle relazioni commerciali tra agricoltura e grande distribuzione”. Andrea Nuzzi, head of Corporate and financial Institutions di Cassa Depositi e Prestiti, ha sottolineato che la Cassa ha compiuto 170 anni, ma questo è il primo anno del piano industriale di discontinuità, con strumenti nuovi per venire incontro alle esigenze delle imprese: “Siamo sempre più coinvolti - ha ricordato - con le Pmi del settore per interventi che incentivino la crescita delle aziende in un’ottica di filiera. Abbiamo 83 miliardi di euro da investire nel triennio 2019-21 e ci sarà più spazio anche per le aziende dell’agroalimentare”. nnn


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