OFFSHORE MEDITERRANEAN CONFERENCE & EXHIBITION
20 years
OMC
Offshore Mediterranean Conference & Exhibition
2013
20 YEARS OMC 1993-2013
1993
Sotto l’Alto Patronato di
Ministero dello Sviluppo Economico
Scrl Regione Emilia-Romagna
OMC Scrl Viale L. C. Farini, 14 48121 Ravenna, Italia tel. +39 0544 219418 fax +39 0544 39347 www.omc.it conference@omc.it
1993
IES Srl Via Anton Giulio Bragaglia, 33 00123 Roma, Italia tel. +39 06 30883030 fax +39 06 30883040 www.ies.co.it ies@ies.co.it
20 years
OMC
Offshore Mediterranean Conference & Exhibition
Scrl
Edizioni Mistral
ISBN 978-88-908261-2-2
Edizioni Mistral
Provincia di Ravenna
Comune di Ravenna
Con il supporto di
2013
OMC Scrl
ASSOMINERARIA
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OMC
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Ministero dello Sviluppo Economico
Scrl Regione Emilia-Romagna
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OMC
Offshore Mediterranean Conference & Exhibition
2013
Testi a cura di Luigia Ierace, Antonio Miserocchi, Lorenzo Tazzari, M. Vittoria Venturelli Ringraziamenti Si ringraziano OMC scrl (Laura Antonelli), ENI (Ufficio stampa), CCIAA Ravenna (M. Elisabetta Ghiselli), Fondazione Flaminia Crediti fotografici Archivi OMC e ENI Coordinamento editoriale Edizioni Mistral Š 2013 Edizioni Mistral ISBN 978-88-908261-2-2
OMC 1993-2013 › Offshore Mediterranean Conference & Exhibition
Tutto cominciò con 55 stand
4
OMC 2013
6
Una vetrina per l’offshore e la città
14
Punto d’incontro tra paesi produttori
16
Con una lettera convinsi tutti i big
24
La scommessa dell’Ente Camerale
28
Conference, il punto sull’innovazione
32
Assomineraria, la sfida continua
36
Da cinquant’anni in Adriatico
40
Università e opportunità all’estero
44
Valore indotto per tante imprese
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Fotogallery 51
20 years
OMC 1993-2013
Tutto cominciò con 55 stand In vent’anni OMC è diventata un punto di riferimento internazionale nel settore dell’estrazione degli idrocarburi
“La Fiera internazionale OMC 93 - Offshore Mediterranean Conference and Exibition” - svoltasi a Ravenna presso il Palazzo Mauro De Andrè dall’11 al 13 marzo, ha riscosso già alla sua prima edizione un notevole successo. La manifestazione, che ha abbinato al settore espositivo convegni ad alto contenuto scientifico e tecnologico, ha saputo suscitare un vasto interesse tra le imprese impegnate nella realizzazione degli impianti di ricerca sottomarina”. Così il Bollettino n. 1-1993 edito dalla Camera di commercio di Ravenna, commentava la prima edizione di OMC. 4
I 55 stand presenti sembravano già un successo. Vent’anni dopo quella pionieristica esposizione, i numeri si sono decuplicati posizionando la Conference ed Exibition ravennate ai primi posti nel mondo tra le rassegne del settore Oil&Gas. Per l’Italia, OMC è diventata crocevia di accordi internazionali, progetti di sviluppo e interessanti contributi alla sicurezza delle esplorazioni e alla tutela ambientale. Come non ricordare l’annuncio, nel 1997, del governo greco di aprire all’esplorazione un’importante area offshore, l’accordo tra Agip e Ina (la società
di stato petrolifera della Croazia), per lo sviluppo di un campo in Adriatico e, anno dopo anno, le intese con la Libia, l’Egitto e i più recenti accordi con il Kazakistan. La presenza a OMC di ministri del petrolio dei principali Paesi produttori e dei segretari generali dell’Opec, come Rilwami Lukman e Abdalla Salem ElBadri, è sempre stata in questi anni la testimonianza del ruolo assunto da Ravenna nel dialogo tra compagnie petrolifere, governi e organizzazioni mondiali. La Conference ha dato un contributo notevole anche allo sviluppo di nuove tecnologie sempre meno impattanti per l’ambiente, avviando un
23 ottobre 1992
confronto sulle nuove fonti energetiche con un evento come REM (Renewable Energy Mediterranean Conference & Exhibition) negli anni alternati a OMC. Le pagine che seguono, attraverso le parole dei protagonisti e le immagini che scandiscono l’incedere degli eventi, testimoniano 20 anni e 11 edizioni di OMC al servizio dello sviluppo economico, della cultura d’impresa e della sostenibilità.
Il presidente della Camera di commercio, avvocato Pietro Baccarini, riceve i rappresentanti delle associazioni di categoria in occasione del conferimento a Franco Nanni dell’incarico di Direttore della prima edizione di OMC. Da sinistra, fra gli altri: Nerio Gambi, Gianfranco Fiore, Gianfranco Magnani, Franco Nanni e Pietro Baccarini
Conference Attendance
Attending Countries 50
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1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013
Exhibiting companies
General Attendance
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0 1993 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013
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OMC 2013 in cifre Ravenna, 20-22 Marzo 2013 PLENARY SESSION Charting a Course in a Changing Sea
KEYNOTE SPEAKERS P. Scaroni, CEO Eni C. De Vincenti, Sottosegretario Ministero Sviluppo Economico, Italia O. Kamal, Ministro del Petrolio, Egitto A. Luaibi, Ministro del Petrolio, Iraq A. Mecheraoui, Consigliere Ministro dell’Energia, Algeria A. Zwary, Consigliere Ministro del Petrolio, Libia F. El Hag, Chairman Mabrouk, Libia M. Mohand Said, Direttore Esplorazione Sonatrach, Algeria B. Lescoeur, CEO Edison J. Lewis, V. P. Europe Africa Subsahariana Halliburton S. Pai, V. P. Esecutivo Schlumberger
SPECIAL SESSION Social Responsibility in Frontier and Mature Areas D. Tabarelli, Nomisma Energia A. Stillavato, Eni E&P M. Watts, Halliburton G. Muscio, Total E&P M. Kuijper, Shell Europe S. Polito, Assomineraria
NUMERI PRINCIPALI • 8 delegazioni ufficiali provenienti da: Algeria, Egitto, Ghana, Iraq, Libia, Mozambico, Norvegia e Pakistan • 1270 delegati • 570 aziende espositrici (presenti o rappresentate) • 13736 visitatori in rappresentanza di 32 paesi
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Il sindaco Matteucci, i Ministri del Petrolio dell’Egitto, Kamal, e dell’Iraq, Luaibi, e Titone
A destra il CEO di Eni, Scaroni
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Il Ministro del Petrolio dell’Egitto, Kamal
Il Ministro del Petrolio dell’Iraq, Luaibi
Il CEO di Edison, Lescoeur
La delegazione del Ministero per lo Sviluppo Economico: il Sottosegretario De Vincenti tra il Direttore Generale Risorse Minerarie, Terlizzese, e il Capo Dipartimento Energia, Senni
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2013
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Bessi con il prefetto Corda e il comandante dei carabinieri De Masi
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2013
La premiazione del miglior Paper
La premiazione del Torneo di Golf Ajata Bienkowska e il Maestro Piero Romano
Titone e Marco Brun, CEO Shell Italia
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OMC 1993-2013
Una vetrina per l’offshore e la città La vocazione mediterranea rappresenta il futuro di Ravenna e del suo porto, sul quale puntiamo per far crescere l’economia
Vent’anni fa Ravenna ospitava per la prima volta l’Offshore Mediterranean Conference. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e oggi ancora di più di vent’anni fa, sull’onda di un successo che si è andato consolidando negli anni, possiamo apprezzare l’importanza di questo appuntamento non solo per il mondo 14
dell’economia, ma per tutta la comunità ravennate. Colgo l’occasione di questa pubblicazione, per spiegare i motivi che legano profondamente Ravenna a questa manifestazione. La vetrina dell’offshore è anche una bella vetrina per la nostra città. Per tre giorni, con cadenza biennale,
OMC 1993-2013
Ravenna diventa capitale dell’industria petrolifera. Nel corso delle varie edizioni, è stata meta di ministri, manager di fama mondiale, delegazioni istituzionali ed economiche provenienti da ogni parte del pianeta. Ogni anno sono aumentate le compagnie coinvolte, gli espositori, gli investitori e i visitatori. Decine di migliaia di persone hanno affollato l’area del Pala De Andrè “quartier generale” di questa manifestazione, ma hanno anche avuto l’opportunità di visitare la città d’arte, di apprezzare le sue bellezze, i suoi monumenti unici al mondo, la sua ospitalità. Concentrare la conferenza sul mar Mediterraneo è una scelta preziosa per Ravenna, perché la vocazione mediterranea rappresenta il futuro per questa città e soprattutto per il suo porto, sul quale puntiamo molto per fare crescere la nostra economia. Senza dimenticare che il mar Mediterraneo ha caratterizzato la storia di Ravenna e quella di tre continenti, ed è una sorta di ponte simbolico e concreto verso una cultura comune e un lavoro comune. Questa è una buona prassi che, secondo me, va applicata ad un tema importante a livello mondiale come quello dell’approvvigionamento energetico. Considerando la crescente domanda di energia dell’intero pianeta, è necessario trovare soluzioni giuste
che tengano insieme lo sviluppo economico e la tutela ambientale. Su questo nodo cruciale si è ragionato in questi anni nel corso dei vari appuntamenti di OMC. La ricerca di tecnologie poco impattanti sull’ambiente naturale e paesaggistico, le ricadute positive sull’economia dei territori sono state la “cifra” del confronto che ha animato le diverse edizioni della manifestazione. Un confronto assai qualificato, grazie alla partecipazione al dibattito di personalità di prestigio e di rappresentanti di Paesi fondamentali per l’ approvvigionamento petrolifero. Questa mia riflessione, quindi, non può concludersi se non con questo auspicio: che OMC continui a scegliere la nostra città. Almeno per altri vent’anni. Fabrizio Matteucci Sindaco di Ravenna
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OMC 1993-2013
Punto d’incontro tra paesi produttori La manifestazione è nata come naturale cerniera tra il Nord Africa e l’Europa, per il flusso d’energia che transita nel Mediterraneo
55 stand e poche migliaia di visitatori nel 1993, oltre 500 espositori e 12 mila ospiti nel 2013. In vent’anni OMC ha fatto passi da gigante, sfidando crisi internazionali legate al petrolio, tensioni nei paesi produttori, crolli dei prezzi e risalite. Qual è la ricetta di questo successo? Ecco l’analisi di Innocenzo Titone, 16
amministratore delegato di OMC. “Sono particolarmente legato a questa conferenza, avendo dato il mio contributo alla sua nascita partecipando nel 1991 al Comitato Organizzatore per la preparazione della prima edizione che si è tenuta nel 1993. Mi trovavo allora a Ravenna come responsabile del Distretto Operativo Nord dell’Agip SpA.
OMC 1993-2013
La presenza di un solido Distretto petrolifero poneva Ravenna come punto naturale d’incontro tra i paesi produttori del Nord Africa e l’Europa. Su queste premesse nasce l’Offshore Mediterranean Conference per iniziativa della Camera di commercio di Ravenna, di Assomineraria e dell’Associazione Ravennate Operatori Offshore, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione di autorità e operatori energetici sulle tematiche e problematiche dell’industria petrolifera nel bacino del Mediterraneo. La prima edizione di OMC si inaugura l’11 marzo 1993. Un avvio in sordina: 40 relazioni, 300 delegati, 55 stand per 196 aziende e qualche migliaio di visitatori. La reputazione di OMC cresce nel tempo, il modello funziona e nel 2000 nasce il gemellaggio con l’Egitto. Ad anni alterni OMC si sposta ad Alexandria, dando vita ad una collaborazione solida e proficua con le autorità egiziane che consente di continuare il dialogo su base annuale. Nel tempo la Conferenza viene riconosciuta arena internazionale di confronto non solo su tematiche tecniche, ma anche ambientali e sociali, affermando il ruolo dell’Italia quale testa di ponte nel flusso di energia che transita nel Mediterraneo dai paesi produttori del Sud ai consumatori del Nord. Sono sempre presenti, con importanti contributi, le autorità energetiche pro-
venienti da paesi rivieraschi (Algeria, Egitto, Libia, Tunisia), ma anche dal West Africa (Congo, Nigeria, Mali) e dell’est asiatico (Azerbaijan, Kazakistan, Russia). Oggi la Conferenza si pone come il maggiore evento della regione mediterranea e del Medio Oriente. L’undicesima edizione, inaugurata il 23 marzo 2013, presenti i Ministri del Petrolio d’Egitto e Iraq, sottosegretari, CEO di compagnie nazionali e internazionali, ha visto la partecipazione di 22 paesi con 120 relazioni su temi di grande attualità tecnologica, la presenza di 570 espositori provenienti da 30 paesi su un’area di 20.500 mq, con oltre 13.000 visitatori”. Qual è la ricetta del crescente successo? “Ritengo sia il costante impegno volto a offrire una valutazione equilibrata dello scenario mondiale delle attività
Innocenzo Titone 17
OMC 1993-2013
1964 RAVENNA MARE 3 Operazioni per il montaggio della piattaforma
petrolifere riflettendo i trend attesi negli anni a venire. Questo, a mio avviso, ha rappresentato la chiave del successo di questa conferenza, che è divenuta l’evento di maggior rilievo in tutta l’area del Mediterraneo”. Aver portato a Ravenna ministri del petrolio dei principali Paesi produttori, quanto ha aiutato l’industria locale e italiana legata all’estrazione
18
di idrocarburi? “La Conferenza OMC ha aperto le porte all’internazionalizzazione dell’industria italiana che opera nel settore petrolifero. Tuttavia, per meglio comprendere questo percorso, occorre fare qualche considerazione sul ruolo giocato dall’attività petrolifera svolta in Italia e, in particolare, dallo sviluppo e crescita di un distretto petrolifero a Ravenna. Nel 1952 Agip perfora il pozzo Ravenna Terra 1. I promettenti risultati portano a sviluppare l’attività di ricerca nel mare Adriatico. Nel 1960 Agip perfora il primo pozzo offshore in Adriatico, Ravenna Mare 1, che segue di poco quello di Gela 1, in assoluto il primo pozzo offshore in Europa. A questa prima realizzazione nell’Adriatico ne fanno seguito molte altre. Negli anni ’70 la produzione raggiunge 2,5 miliardi mc di metano, che soddisfano quasi un terzo del fabbisogno italiano, e prosegue fino a superare i 15 miliardi mc nei primi anni ’90. Ci troviamo di fronte ad un trentennio d’intensa attività, che crea un solido indotto favorendo la crescita dell’industria offshore locale. Si possono citare, a conferma, alcuni esempi. La Rosetti Marino da officina di caldareria cresce a gruppo internazionale che realizza piattaforme per le maggiori compagnie petrolifere mondiali, diversificandosi anche nelle costruzioni na-
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vali, non trascurando la ricerca di prodotti innovativi. Oggi il Gruppo ha un fatturato di quasi 500 milioni di euro e 1.200 dipendenti. La Protan, società specializzata in verniciature, nel 1995 acquisisce 4 mezzi dalla società Micoperi in liquidazione con 35 dipendenti e oggi conta più di 1000 dipendenti con 18 unità navali e un fatturato di oltre 500 milioni di euro. La Tozzi che, da una tradizione familiare nell’impiantistica elettrostrumentale e quadri elettrici, si sviluppa in una holding con oltre 500 addetti specializzata nella progettazione e installazione
di centrali di generazione di energia in Italia e all’estero. E ancora la Bambini, passata dai piccoli pescherecci a oltre 30 mezzi navali che operano nel Mediterraneo e in West Africa e impiega 260 persone. La Cosmi, che ha iniziato nei montaggi meccanici onshore e quindi offshore diversificandosi successivamente nella fornitura di servizi di revamping e manutenzione. La Righini, che da officina di manutenzioni industriali e navali è cresciuta nella progettazione e costruzione di macchinari per il settore offshore. La realtà del distretto petrolifero ra-
1964 Il varo della sea-line da 6”, che collegherà la piattaforma Ravenna Mare 6 Bis con la centrale di Ravenna Mare
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OMC 1993-2013
La centrale gas di Ravenna Mare
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vennate ha creato favorevoli condizioni per l’imprenditoria locale. Partecipando allo sviluppo dell’offshore adriatico ha potuto sviluppare in casa tecnologie, know-how e processi industriali di elevata qualità che hanno trovato nella Conferenza e nell’Exhibition associata una vetrina internazionale. La crescita
intelligente, in termini di competenze manageriali e tecnologiche e di solidità finanziaria, ha consentito poi alle società italiane di confrontarsi alla pari con i competitori internazionali sui mercati mondiali. Mi piace, in particolare, sottolineare il ruolo svolto dal territorio, che ha sa-
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puto realizzare una positiva integrazione delle differenti peculiarità della regione: la tradizione agricola, che si è mantenuta negli anni viva e fiorente; il turismo, che continua ad attrarre un largo numero di visitatori nella città e lungo le coste che vantano 96 bandiere blu; il sempre vivo retaggio culturale che propone Ravenna come candidata a Capitale europea della cultura e, infine, le attività di ricerca e produzione idrocarburi che, iniziate a fine anni 50, sono cresciute in maniera significativa creando numerose opportunità di business e portando benessere alla regione. Ravenna è un esempio di sostenibilità e compatibilità di differenti attività, che si possono realizzare con senso di responsabilità e spirito di aperta e trasparente cooperazione tra tutti gli stakeholder”. In futuro, quali sono le possibilità di ulteriore crescita per OMC? “La sfida maggiore per l’industria petrolifera, non solo nel breve ma molto probabilmente anche nel medio lungo periodo, è sicuramente quella di garantire un approvvigionamento certo a un prezzo accessibile a una comunità mondiale sempre più affamata di energia e, allo stesso tempo, ridurre e gestire al meglio lo smaltimento delle emissioni di CO2. I problemi nel settore energetico sono
globali. Le nazioni industrializzate, i paesi emergenti, i produttori e i consumatori, gli enti regolatori devono intraprendere sforzi comuni e condivisi per affrontare tutte queste problematiche e trovare una soluzione che deve essere globale per rispondere a problemi globali del settore.
Una solida e sana crescita economica può essere raggiunta solo attraverso una politica di efficienza energetica, la ricerca e lo sviluppo di risorse energetiche complementari. Naturalmente ciò può essere realizzato solamente se i prezzi dei combustibili fossili rimangono stabili e relativamente alti. E in questo contesto l’innovazione tecnologica giocherà un ruolo chiave nel trovare soluzioni che rappre-
Innocenzo Titone con il Ministro del Petrolio dell’Iraq, Luaibi
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sentino un punto di svolta, quelle che vengono definite un “breakthrough”. OMC per crescere deve essere sempre all’altezza di queste aspettative. Deve essere in grado di offrire un’arena internazionale di dibattito dove i problemi globali dell’energia sono affrontati estesamente, dove le innovazioni tecnologiche, volte ad assicurare una maggiore efficienza nelle operazioni, una migliore sicurezza per il personale e una sempre più attenta salvaguardia dell’ambiente, vengono presentate e commentate. In linea con il costante impegno a cogliere gli scenari che si profilano nel settore dell’energia e considerata l’indiscutibile complementarietà delle fonti fossili e rinnovabili, OMC ha cominciato a guardare anche al settore delle energie rinnovabili presentando nel 2012 una nuova Conferenza, REM (Renewable Energy Mediterranean), con un contributo al crescente dibattito sul nuovo “energy mix” e agli obiettivi della SEN e della Direttiva UE. Una seconda edizione nel 2014 affronterà il tema dell’efficienza energetica, uno strumento per conseguire un futuro energetico sostenibile attraverso la riduzione dei costi dell’energia, la mitigazione dell’impatto ambientale, la riduzione della dipendenza da importazioni e lo stimolo all’industria locale e nazionale. Ancora una volta la realtà delle imprese ravennate offre una testimonianza del22
la direzione da prendere. I fattori che hanno consentito alle società ravennati di crescere, le hanno indirizzate anche allo sviluppo e ricerca nel settore rinnovabili. Ne sono esempi gli importanti impianti fotovoltaici ed eolici realizzati da Tozzi, gli studi e le ricerche sulla produzione di idrogeno e le applicazioni offshore volte ad aumentare l’efficienza energetica condotte dalla Rosetti Marino, la partecipazione di Micoperi al progetto europeo di mappatura del vento in Adriatico e l’avvio di un centro di ricerca sulle rinnovabili”. Il Mediterraneo resterà al centro dell’analisi di OMC o l’interesse si sposterà altrove? “Il bacino del Mediterraneo continua e continuerà ancora ad essere oggetto di grande interesse grazie alle rilevanti scoperte fatte nell’area orientale, destinate a trasformare la regione in una nuova frontiera dell’esplorazione. Nel solo Levant Basin, che ricomprende Siria, Libano, Israele, Gaza, Egitto e Cipro, si stimano riserve di gas pari a 122 tcf (trilioni di piedi cubici) e di petrolio pari a 4 miliardi di barili sulla base delle interpretazioni sismiche e dei dati relativi ai pozzi esplorativi. Vi è poi l’avvio della nuova asta per le concessioni nelle acque algerine, senza contare le riserve già in produzione nell’offshore libico, tunisino e italia-
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no. Tutto ciò ridefinirà il potenziale di idrocarburi della regione mediterranea in un futuro molto prossimo, che potrà soddisfare il fabbisogno di gas dell’Unione Europea per molti anni. Tuttavia il mercato degli idrocarburi è globale e non si possono trascurare le scoperte nell’Africa Orientale, dove si trova il super giant Mamba nelle acque del Mozambico scoperto da ENI, con una stima di oltre 1000 miliardi mc di gas in posto.
Infine, le importanti scoperte nell’offshore brasiliano in acque molto profonde, nell’Artico ecc. Queste scoperte, in realtà operative e ambientali a volte molto sfidanti, testimoniano l’elevato livello tecnologico e operativo raggiunto dalle compagnie petrolifere e dalle società di servizio. Temi che troveranno sicuramente spazio di confronto e di dibattito nelle prossime edizioni di OMC”.
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Con una lettera convinsi tutti i big Fu il presidente di Eni e Agip, Moscato, a convincermi ad entrare nel ristretto team di persone che si stavano dedicando al progetto
Antonio Angelucci, presidente del Consiglio di Amministrazione di OMC, è tra i principali fautori della nascita e dello sviluppo della manifestazione. Su quali valutazioni si basava, nel 1993, la decisione di dare vita a OMC? “Da tempo nel mare del Nord si alter24
navano due manifestazioni leader del settore oil&gas: Offshore Europe ad Aberdeen e Offshore Northern Sea a Stavanger, che riunivano tutti i grandi player mondiali dell’energia. Nel frattempo stava maturando la convinzione che il Mediterraneo avrebbe acquistato nuova importanza, perché di fatto si stava rivelando lo sbocco na-
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turale di grandi flussi di energia provenienti dal Nord Africa, dall’Est e dal Medio Oriente diretti all’Europa, grande consumatore di risorse energetiche. Sulla base di queste considerazioni l’allora presidente della Camera di commercio, avvocato Pietro Baccarini, e Franco Nanni, già presidente dell’Associazione ravennate operatori offshore (ROCA), ebbero la brillante idea di realizzare una fiera a Ravenna che perseguisse gli stessi obiettivi delle fiere del mare del Nord, ma con baricentro il sud del Mediterraneo. Ad Agip, che a Ravenna aveva e tuttora ha un’importante base operativa, fu chiesto di collaborare e dare un contenuto tecnico alla realizzazione di questo progetto. Avevo da poco concluso la mia carriera in Agip, quando fui convocato come consulente per dare concretezza a quest’idea. Devo ammettere che accettai con non poca riluttanza, perché progettavo di “godermi” il meritato tempo libero dopo anni di lavoro, ma su insistenza del presidente ENI e AGIP, l’ingegner Guglielmo Moscato, alla fine accettai ed entrai a far parte del team ristretto di persone che si stavano dedicando alla realizzazione del progetto”.
tuttavia coerente con la mia esperienza professionale fino a quando avevo lasciato l’Agip. Ero stato, infatti, vice direttore generale delle attività produttive di Agip all’estero ed avevo un’ampia rete di conoscenze a vari livelli, dai ministeri dell’energia e del petrolio, ai vertici delle grandi compagnie, del Nord Africa, Westafrica, Europa. Pertanto, il primo passo fu scrivere a questi personaggi presentando la nostra idea ed invitandoli a partecipare alla prima edizione che si sarebbe tenuta nel 1993”. Quali elementi contribuirono alla progressiva crescita della manifestazione? “La prima edizione ebbe un esito al di sopra di ogni possibile aspettativa. Infatti, i protagonisti furono premiati da un’affluenza che nessuno immaginava.
Da sinistra: Lukman (OPEC), Angelucci (presidente OMC), Subroto (OPEC), Magnani (ASSOMINERARIA)
Quali furono i primi paesi stranieri con i quali allacciaste rapporti e con quali personalità? “Il mio compito non era dei più facili, 25
OMC 1993-2013
Angelucci con il Ministro del Petrolio egiziano, Fahmy
Angelucci e Lukman
Si resero conto dell’importanza del bacino del Mediterraneo come area di trasferimento di energia, come area di enorme interesse per le società energetiche e per i fornitori di servizi e materiali. Successivamente, la rilevanza di OMC si è estesa anche verso Est. Quando si è intravista e poi concretizzata la possibilità di importare enormi quantitativi di energia dalle repubbliche dell’ex Unione Sovietica, così ricche di olio e gas, OMC ha allargato il proprio orizzonte con la partecipazione di paesi geograficamente lontani dal Mediterraneo, ma ad esso collegati attraverso una rete di pipelines e gaslines realizzata proprio in funzione di questi grandi flussi di energia dall’Est verso l’Europa”.
Come nacque l’idea di sostenere il MOC? “Nel corso degli anni abbiamo stretto rapporti con il Ministero del Petrolio egiziano e la NOC libica, società petrolifera di Stato, e in più occasioni ci avevano espresso il desiderio di fare un’analoga manifestazione nel bacino Sud del Mediterraneo. L’idea mi risultò subito valida, anche perché potevamo giocare sul quell’importante binomio sud produttore - nord consumatore di energia. La possibilità di realizzare una manifestazione in Libia è rimasta sempre un po’ sospesa. Viceversa, con il Ministro egiziano abbiamo instaurato un rapporto tale da arrivare subito alla firma di un accordo tra le Camere di commercio di Ravenna e di Alexandria, città identificata come idonea ad ospitare l’evento, con caratteristiche simili a Ravenna, e soprattutto con le infrastrutture necessarie a garantire il successo dell’evento. E così è stato, di edizione in edizione, fino a quando i recenti avvenimenti nel Paese ci hanno costretto a “congelare” le date della prossima edizione”. Ricorda qualche ministro del petrolio straniero, in particolare? “Ciclicamente tutti i ministri del petrolio e i presidenti delle compagnie di Stato di Algeria, Egitto, Tunisia, Libia, Congo, Angola, Nigeria, Mali, Qatar,
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OMC 1993-2013
Turchia, Grecia, Croazia, Norvegia, Albania, Azerbaijan, Kazakistan, Turkmenistan e Indonesia hanno partecipato ad OMC. L’elenco è veramente lungo. Tuttavia ho un ricordo molto vivo dell’apprezzamento ed incoraggiamento di due presidenti di turno dell’OPEC, il nigeriano Rilwanu Lukman e l’Indonesiano Dr. Subroto, entrambi avevano rivestito la carica di Ministri del Petrolio dei rispettivi Paesi. OMC è sempre stata teatro di progetti importanti: dalla presentazione del progetto Alto Adriatico al ruolo del Mediterraneo, dalla sicurezza nell’attività estrattiva fino allo stu-
dio delle energie alternative. Quanti ambiti sono ancora da esplorare? E’ stata sempre una mia idea, da quando OMC ha cominciato ad avere successo e a consolidarsi come vetrina internazionale dell’oil&gas, e nel tempo ho avuto la fortuna di vedere che anche le istituzioni governative l’hanno presa in considerazione. Mi riferisco all’idea che la “ragione sociale” dell’Italia è essere l’hub energetico del Mediterraneo, lo snodo dei grandi flussi di energia da Sud a Nord, in virtù della sua posizione geografica, per le infrastrutture esistenti e in costruzione e, non da ultimo, per il grande patrimonio di esperienze acquisite.
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OMC 1993-2013
La scommessa dell’Ente camerale Pietro Baccarini, Gianfranco Bessi e Natalino Gigante parlano dei successi di questi anni e delle prospettive future Pietro Baccarini
Pietro Baccarini Presidente della Camera di commercio di Ravenna dal luglio 1986 al 13 luglio 2003 “Ricordo che la prima edizione di OMC fu preceduta da un’attenta analisi del settore offshore ravennate. Il poten28
ziale di Ravenna era enorme. Su questa base si è innestata OMC, manifestazione convegnistica e fieristica divenuta punto di incontro di prima grandezza mondiale per i massimi esponenti di numerosi governi e compagnie petrolifere, per manager, ricercatori e tecnici. Le varie edizioni hanno proiettato Ravenna sul piano internazionale, collo-
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cando OMC tra le prime quattro rassegne del settore accanto a Houston, Stavanger e Aberdeen e al primo posto nel bacino del Mediterraneo. La rassegna svolge un ruolo propulsore, spingendo le aziende del distretto ravennate dell’offshore verso i livelli più alti della catena del valore. Ha favorito il radicamento delle attività indotte, industriali e terziarie, la crescita di know how, il conseguimento di altissimi standard di qualità e tecnologia. Ha dispiegato, cioè, parte di quel potenziale che la ricerca camerale aveva messo in evidenza. Soprattutto, ha allargato le relazioni economiche e gli orizzonti di mercato a tutto il mondo. Anno dopo anno la manifestazione è cresciuta in maniera esponenziale per la qualità dei contributi tecnico-scientifici, per la presenza delle più importanti compagnie che operano nel campo dell’energia, per la partecipazione delle massime autorità politiche dei maggiori Paesi produttori, per il numero sempre maggiore di delegati ed espositori. Vorrei poi spendere una parola sull’indotto, perché si è generata una forte interconnessione con la filiera turistica. Penso agli alberghi, impegnati da Bologna a Rimini, alle attività colleterali, al contributo alla diffusione di Ravenna città d’arte nel mondo. Vent’anni molto intensi, nel corso dei quali altri presidenti camerali e l’of-
fshore ravennate sono stati e sono impegnati a portare avanti quella felice intuizione”.
Gianfranco Bessi Presidente della Camera di commercio di Ravenna dal 14 luglio 2003 al 29 agosto 2013 “Il settore dell’offshore si è sviluppato a Ravenna sulla scia dell’attività di estrazione di gas che l’Eni ha avviato nel dopoguerra in Adriatico e che prosegue tuttora. Da allora le nostre imprese sono cresciute, sono diventate competitors internazionali, hanno sviluppato tecnologie all’avanguardia e operano sui principali mercati. Vent’anni fa, dialogando con Eni e con le altre Istituzioni locali sull’idea di dar vita all’Offshore Mediterranean Conference, fu l’obbiettivo dell’internazionaGianfranco Bessi
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lizzazione del nostro sistema produttivo a spingerci a dar vita alla manifestazione. Nel marzo scorso, tagliando il nastro dell’undicesima edizione di OMC, ho pensato con soddisfazione che quell’obbiettivo era stato in larga parte centrato. Me lo confermavano i dati che avevo sottomano sulla crescita degli espositori, delle delegazioni e delle autorità straniere presenti all’inaugurazione. Ricordo che OMC è anche una grande opportunità per fare conoscere Ravenna e il suo patrimonio turistico. La manifestazione produce, infatti, un indotto straordinario. Di tutto questo ringrazio Antonio Angelucci e Innocenzo Titone e tutti i loro collaboratori. Mi piace vedere come, nel tempo, OMC si sia estesa al mondo scolastico e all’università. Soltanto il dialogo costante tra mondo produttivo e ambito universitario può generare il circolo virtuoso che consente ai giovani laureati di inserirsi in un settore, quello dell’energia, oggi all’avanguardia. Ma la responsabilità istituzionale che ho ricoperto fino a pochi mesi fa e il mio ruolo di imprenditore nel mondo cooperativo, mi spingono a fare una considerazione più generale. Escludendo i grandi produttori del mare del Nord (Norvegia e Gran Bretagna), l’Italia è prima in Europa per riserve di petrolio e quarta per il gas metano. Credo, quindi, che vada ripreso il progetto di estrarre idrocarburi in Italia, 30
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Natalino Gigante
anche se sono prevedibili polemiche e ostruzionismi, ai quali però un Paese civile deve saper far fronte”.
Natalino Gigante Presidente della Camera di commercio di Ravenna dal 30 agosto 2013 “Innanzitutto vanno ringraziati tutti coloro che per primi hanno creduto in questa straordinaria manifestazione. Certamente una delle più longeve e con risultati sempre crescenti, nonostante le difficoltà dell’economia che si protraggono ormai dall’autunno del 2008. Contemporaneamente non posso che ribadire l’impegno della Camera di commercio di Ravenna, di cui ho assunto la presidenza da pochi mesi, per continuare a sostenere questo evento che giudico strategico non solo per quanto riguarda l’Exibition e le Conference, ma per l’effetto domino che OMC ha sulle imprese che operano nel settore dell’oil&gas. Queste imprese sono oggi capofila di innovazione, di crescita occupazionale e di competitività internazionale. Parliamo di aziende che hanno una struttura organizzativa dotata di grande know how. Questo settore rappresenta il punto di sintesi di una cultura di impresa che ha radici profonde a Ravenna. Continueremo, quindi, a lavorare per
la crescita della manifestazione e per far sì che il territorio sia sempre più attento alle esigenze di OMC. Il settore energetico è strategico per il nostro Paese e richiede politiche di rilancio. L’Italia dipende per circa l’80% dall’estero, percentuale altissima che si ripercuote sui costi che devono sostenere imprese e famiglie. Nel 2010 l’incidenza sul valore nominale del PIL della fattura energetica è stata pari a 3,4%. Le più recenti stime dell’Unione Petrolifera, relative al 2011, collocano la fattura energetica italiana su valori che oltrepassano i 60 miliardi di euro (Fonte Enea). È evidente che il problema delle fonti energetiche va affrontato nella sua globalità, ma con decisione, con la volontà di modernizzare il Paese senza cedere a facili emotività strumentali”. 31
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Conference, il punto sull’innovazione Franco Nanni (Roca) e Gianfranco Magnani (Assomineraria) commentano i punti di forza di OMC
“A spingerci a dar vita a OMC - sostiene Franco Nanni, presidente del Roca (Ravenna Offshore Contractors Association) - fu la voglia di fare conoscere la potenzialità delle imprese di Ravenna nel settore dell’oil&gas. Alcune aziende lavoravano già all’estero, ma, poiché l’attività nell’offshore ravennate cominciava a diminuire, abbiamo 32
ritenuto che una conference and exhibition a Ravenna potesse aumentare la nostra internazionalizzazione. Devo confessare che era un’ambiziosa sfida con noi stessi avere una conference and exhibition dell’offshore anche nella capitale del gas in Adriatico come nelle principali capitali dell’oil&gas del mondo quali Houston, Aberdeen, Stavanger.
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E direi che ci siamo riusciti”. “Con l’allora presidente della Camera di commercio, Pietro Baccarini, dopo aver visitato la fiera di Stavanger, cominciammo a valutare di proporre un evento a Ravenna che attirasse l’attenzione dei produttori dell’area mediterranea”, aggiunge Gianfranco Magnani di Assomineraria. “La carta vincente fu la sezione conference, accanto all’exhibition. Il settore offshore è molto dinamico e ha bisogno, infatti, di una costante informazione sulle novità, sugli studi, sulle rilevazioni”. Sicuramente OMC ha contribuito a fare conoscere maggiormente le aziende ravennati. Molte hanno esposto con stand sempre più strutturati alla exhibition. Il personale delle aziende ha partecipato alle conference e tutto ciò ha fatto crescere una mentalità internazionale. “I nostri imprenditori - dice ancora Nanni - hanno scoperto nuovi clienti e soprattutto OMC porta a Ravenna i nostri possibili clienti, è un’occasione per scambiare tecnologie e opportunità di collaborazione. Purtroppo la nostra è sempre stata una città chiusa e il Ravennate è sempre stato restio a cercare lavori all’estero. Ricordo che ho iniziato a lavorare all’estero nei primi anni ‘70 e quando rientravo da Nigeria o Egitto venivo considerato quasi un eroe. Ritengo, inoltre, che OMC abbia anche aiutato a fare conoscere Ravenna (anti-
ca capitale, con i mosaici bizantini più importanti del mondo) a persone che non l’avevano mai visitata e forse non ne conoscevano neppure l’esistenza. Direi che tutta l’economia ravennate è avvantaggiata da OMC, che porta in città migliaia di persone”. Le aziende ravennati operano praticamente in tutto il mondo. In passato i nostri contractors andavano al seguito del gruppo ENI, ma ora operano con tutte le principali Compagnie del mondo. Tradizionalmente le nostre aziende hanno avuto basi nelle nazioni del Nord e West Africa. Attualmente è diminuito il lavoro in Egitto e Libia per le problematiche politiche, ma direi che i Ravennati continuano ad operare in tutto il bacino del Mediterraneo (Croazia, Grecia, Turchia, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Spagna e Francia). Franco Nanni
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1960 Campo di Ravenna Mare. Perforazione del pozzo Ravenna Mare 3
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In West Africa: Angola, Congo e Nigeria. Oltreoceano: Brasile, Messico, Venezuela, Nicaragua, Trinidad. A Est: Emirati Arabi, Iraq, Kazakistan, Azerbaijan, Myanmar, India, Cina, Giappone. E so che un’azienda sta andando in Australia. Naturalmente tutti guardano al Mozambico, dove sono state fatte importanti scoperte ed ENI sarà probabilmente l’operatore. “Il costo delle perforazioni - aggiunge Magnani - si è ridotto al 20% rispetto a dieci anni fa. L’innovazione e la tecnologia corrono veloci. Oggi intravedo un’evoluzione ancora più celere per via delle estrazioni in alti fondali. Quindi,
c’è ancora interesse da parte delle oil companies a cercare novità tecnologiche. OMC è un punto di incontro per i tecnici, ma anche per le aziende che hanno modo di confrontarsi e scambiarsi opinioni”. “La produzione dei giacimenti Italiani spiega Nanni - è scesa perché si estrae da giacimenti vecchi di cinquant’anni. Quindi, come tutti i giacimenti, si esauriscono. Si può allungare la loro vita se si attuano modernizzazioni. In Italia siamo, purtroppo, fermi a causa di assurde leggi che non permettono di fare nuovi pozzi e fino a pochi mesi fa non si poteva nemmeno intervenire nei vecchi poz-
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zi per migliorarne la produzione. Abbiamo anche molti giacimenti in Alto Adriatico da mettere in produzione, ma sono bloccati. Ovviamente tutte le aziende ravennati, e non solo, stanno aspettando lo sblocco di queste attività. Lo Stato italiano stesso ha interesse a sbloccare l’Alto Adriatico ed aumentare la produzione nazionale. Sarebbero miliardi risparmiati in importazione di gas, maggiori entrate per le royalty e, soprattutto, maggiore lavoro per le aziende. Sono ottimista e spero che la ragione prevarrà su questo immobilismo e che avremo di nuovo una ripresa. Noi siamo ancora il quarto paese per riserve accertate in Europa dopo le nazioni del mare del Nord. Pertanto le aziende ravennati hanno ancora possibilità di operare in Italia.
Inoltre, abbiamo la possibilità di costruire in Italia nuovi rigassificatori. Abbiamo la fortuna di avere molti giacimenti dismessi, perché esauriti. Quindi, possiamo importare il gas liquefatto da dove si può trovare a prezzi vantaggiosi e iniettarlo in questi giacimenti per poi riprenderlo quando serve. L’Italia potrebbe diventare un importante hub del gas per tutta l’Europa. Ma soprattutto potremmo risparmiare acquistando il gas nei periodi e nei luoghi a basso prezzo per poi consumarlo all’occorrenza. Il prezzo del gas varia, infatti, dai 7 ai 12 dollari/mbtu circa. Di conseguenza anche la costruzione di rigassificatori potrebbe essere un’altra importante opportunità e la logica dice che si dovranno fare anche vicino a Ravenna dove abbiamo possibilità di stoccare il gas”.
Gianfranco Magnani
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Assomineraria, la sfida continua Il presidente Claudio Descalzi conferma il valore di OMC e l’impegno a sostenerne l’ulteriore sviluppo di Luigia Ierace
Sono passati vent’anni da quando un gruppo di imprenditori di Ravenna, lungimiranti e coraggiosi, decise di portare in Italia le maggiori oil company per un momento di confronto e uno scambio di tecnologie nel settore estrattivo. E Assomineraria accolse la sfida aderendo il 17 giugno 1994 alla società consortile con l’Associazione Ravennate Contrattisti 36
Offshore e la Camera di commercio di Ravenna. Oggi l’OMC è la principale vetrina dell’oil & gas nel bacino del Mediterraneo. Dopo 20 anni, Assomineraria continua a credere in questa scelta? Ne parliamo con il presidente Claudio Descalzi.
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“Ci crediamo e non solo perché negli anni è stato un crescendo in termini di presenze, di società espositrici, di qualità degli interventi tecnici, ma anche perché l’Offhore Mediterranean Conference & Exibition è diventata l’occasione per riflettere in maniera congiunta sulle tematiche più scottanti e attuali del settore. Una vetrina, insomma, che si è sempre più aperta al dibattito politico e al confronto con i governi che a Ravenna hanno trovato il luogo ideale di discussione e da qui hanno lanciato le loro strategie per rilanciare il settore anche nei momenti di crisi più difficili”. Il pensiero va naturalmente all’OMC 2013 e alla Strategia energetica nazionale? “È a Ravenna che Assomineraria ha ribadito le priorità per il rilancio dell’attività estrattiva in Italia: ambiente, lavoro e investimenti. Sono i nostri obiettivi, che abbiamo illustrato agli operatori del settore, ma anche al Governo italiano che, dal canto suo, ha scelto l’OMC per presentare la Strategia energetica nazionale. Sinergia e trasparenza rimangono per noi capisaldi che ci hanno consentito di crescere, ma che saranno le basi per un futuro nel quale intendiamo essere protagonisti”. Una nuova stagione, quindi, per l’Italia se decidesse di sviluppare le sue risorse naturali?
“Abbiamo dinanzi a noi investimenti per oltre 19 miliardi di euro con capitale privato, di cui 15,6 per progetti di Esplorazione & Sviluppo e 3,6 per attività di stoccaggio gas. Risorse destinate per il 95% a beni e servizi forniti da imprese italiane e con lavoro italiano, che possono generare 120mila posti di lavoro nell’intero arco di realizzazione che va dai 4 agli 8 anni, tenendo conto del rapporto addetti per milioni di euro investiti. Ammontano a circa 6 miliardi di euro tra gettito fiscale e royalty le somme che lo Stato ha perso negli ultimi anni a causa delle mancate autorizzazioni, senza parlare del risparmio sulla bolletta energetica che ne sarebbe derivato”.
Claudio Descalzi
Ma Assomineraria guarda oltre le royalties. “Sono uno strumento fiscale inefficiente e superato. In Italia la tassazione è superiore al 62%; in Europa i principali paesi produttori hanno abolito le royalties, per favorire gli investimenti. Occorre considerare che il settore investe complessivamente in esplorazione circa 140 miliardi di euro, gran parte dei quali si perde a causa del rischio minerario. A questo in Italia si aggiunge il rischio amministrativo ed autorizzativo, dimenticando che le aziende del settore lavorano per valorizzare il patrimonio energetico del paese. Gli investimenti, 37
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infatti, sono per il paese, di cui la società che estrae è concessionaria”.
realizzazione di centrali elettriche e lo stesso sarà per il fotovoltaico”.
Investimenti importanti per l’E&P rischiano però di essere perduti. È l’allarme lanciato in questi anni anche dall’Omc. “Abbiamo tantissime potenzialità e capacità finanziarie, il rischio è che i nostri investimenti e le nostre tecnologie si spostino all’estero dove gli altri Paesi fanno a gara per incrementare le proprie risorse energetiche. Il boom industriale dell’Italia degli anni Cinquanta-Sessanta, del resto, non bisogna dimenticare che è avvenuto grazie al gas, una fonte sicura e pulita che viene sfruttata in tutte le parti del mondo e che proprio Ravenna ha avuto un peso straordinario nello sviluppo industriale, tecnologico ed economico. Su quell’onda, infatti, 20 anni fa è nata l’OMC ed è cresciuta proprio per le forti potenzialità e capacità acquisite dal settore”.
Quali gli orientamenti, invece, sulle fonti non convenzionali? “Su sabbie bituminose e shale gas si cercherà di intervenire soprattutto per conoscere il settore. L’obiettivo è dare sempre maggiore trasparenza all’oil & gas in ambito ambientale, potenziando le reti di monitoraggio e collaborando con le Organizzazioni non governative (ONG) per una condivisione dei dati e dei rapporti. Dalle quantità di idrocarburi in Italia, alle prospettive di scoperta, alle riserve, alle potenzialità, fino all’occupazione diretta ed indiretta del settore, ma anche informazioni relative all’ambiente, alle attività di monitoraggio e controllo, ai sistemi di acquisizione dei dati e del loro utilizzo”.
Si continua ancora a puntare, quindi, sulle fonti convenzionali? “Le strategie di Assomineraria in materia di sicurezza prevedono la scelta di asset sicuri da un punto di vista minerario e geologico, con una preferenza per gli idrocarburi convenzionali. Il gas naturale rappresenterà la fonte di transizione al 2050; nei paesi emergenti avrà un ruolo importantissimo (in sostituzione del carbone o del diesel classico) per la 38
Quindi, un confronto a tutto campo? “Certo. E al quale Assomineraria non intende sottrarsi. Non deve essere solo in termini di investimenti, sviluppo, fiscalità, occupazione, ma anche in termini di ambiente e di sostenibilità. L’industria petrolifera è pronta a presentare con la massima trasparenza tutto il ciclo minerario, nelle sue fasi, nelle regole, negli step autorizzativi ed anche nelle tecnologie adottate. In particolare, una di quelle più all’avanguardia messa a punto in Norvegia che riguarda il monitoraggio sottomarino con un
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Autonomus Underwater Vehicle che raccoglie in tempo reale informazioni su 7 parametri dell’acqua”. L’OMC di Ravenna, quale finestra sul Mediterraneo, può essere, quindi, il luogo del confronto? “La posizione geografica dell’Italia, ponte naturale tra i due grandi continenti, l’Europa e l’Africa, ma anche con Medio Oriente ed Asia, ne ha fatto il luogo ideale di incontro in un momento di grandi cambiamenti geopolitici e di nuove scoperte che hanno suscitato l’attenzione di tutti gli operatori del mondo energetico”. E ora qual è la sfida dei prossimi 20 anni per OMC? “Dobbiamo continuare ad operare nella massima trasparenza nei confronti degli stakeholder e dei territori. Una delle priorità per il settore oil & gas è
mostrare quanto sia sostenibile la nostra attività. È assolutamente necessario l’impegno dell’intera filiera nel diffondere la consapevolezza dei reali livelli di sicurezza e di rischio ambientale di questa industria. Il settore oil & gas in Italia è quasi dieci volte più sicuro della media dell’industria italiana. Quanto all’ambiente, occorre sfatare i falsi miti. L’inquinamento da attività petrolifera upstream è inferiore allo 0,1% a fronte del 60% dell’inquinamento derivante da scarichi civili e industriali e del 40% da traffico navale. E dopo l’incidente di Macondo, l’Italia è stato l’unico Paese al mondo che ha bloccato la valorizzazione delle proprie risorse con l’incomprensibile limite delle 12 miglia, tanto più assurdo considerando che tutto intorno il nostro mare fiorisce l’attività offshore, in alcuni casi a poche miglia dalle nostre coste”.
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Da cinquant’anni in Adriatico Pozzo Ravenna 1: una lunga serie di ritrovamenti, che danno origine alla nascita del Distretto energetico di Ravenna di Antonio Miserocchi
Nel 1953 viene approvata la legge con la quale lo Stato delega ad ENI l’esclusiva della ricerca, della produzione e del trasporto di idrocarburi nella Valle Padana. Per dare impulso alla ricerca e alla produzione di idrocarburi, queste attività vengono concentrate in una nuova società. Nasce così AGIP Mineraria. 40
Per volontà di Enrico Mattei la ricerca riceve un forte impulso, sia per motivi economici di autofinanziamento sia per far fronte alla crescente richiesta di gas naturale da parte dell’industria. Tutti i settori operativi di AGIP Mineraria vengono chiamati a sostenere questo sforzo e, tra questi, anche il Gruppo Cantieri Romagna di Ravenna
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costituito in seguito alla scoperta nel 1952 di un cospicuo giacimento di gas naturale a pochi chilometri da Ravenna. Molti i giovani fra i tecnici, gli impiegati e gli operai; poca l’esperienza, che però è compensata dalla voglia di fare che permea tutti. Tutti sentono che stanno facendo qualcosa di importante e il Gruppo Cantieri Romagna diventa in poco tempo “un settore che fa scuola”. Gli anni ’60 sono un periodo di forte innovazione: i pozzi in mare pongono nuovi problemi al lavoro e costringono a cercare soluzioni diverse da quelle adottate sino ad allora per i lavori sulla terra ferma. Le stesse difficoltà di adattamento sono incontrate dagli uomini che in mare devono lavorare. Nel mese di marzo 1960 il Gruppo Cantieri di Romagna di Ravenna, per effetto di una ristrutturazione aziendale, viene ridimensionato a Centro di produzione e tutte le attività legate alla ricerca vengono concentrate in un unico Centro direzionale, con sede a Cortemaggiore. Contemporaneamente a queste ristrutturazioni, l’Azienda compie un’importante scelta strategica avviando una campagna esplorativa per la ricerca di giacimenti metaniferi nel mare antistante Ravenna. Nuove e inimmaginabili prospettive di sviluppo vengono così offerte a Raven-
na che, ancora una volta, inducono la Società a rivedere gli assetti organizzativi. Nasce così il Settore Nord cui fanno capo le ricerche in tutto il mare Adriatico. Il 17 giugno del 1960, un impianto Ideco Pignone S 7/11 inizia a perforare il pozzo Ravenna Mare 1 seguito dal pozzo Ravenna Mare 2, entrambi con esito negativo. Viene presa la decisione di sospendere
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le ricerche e di inviare l’impianto in Egitto. Ed è a questo punto che il fato, sotto le mentite spoglie della burocrazia, pone le condizioni per la scoperta del giacimento di Ravenna Mare. Le pratiche doganali per spedire l’impianto in Egitto vanno per le lunghe. Nell’attesa si decide di perforare un terzo pozzo: ed è così che nell’ottobre del 1960 si perfora il pozzo Ravenna Mare 3, che si rivela produttivo. Visto l’esito positivo viene presa la decisione di perforare altri pozzi. Una forte espansione dell’attività a mare porta dal 1963 al 1965 alla perforazione dei pozzi Ravenna Mare 6, Ravenna Mare 7, Ravenna Mare Sud 1, Ravenna Mare Sud 2, Ravenna Mare Sud 4, Punta Marina 1. Diventa ora indispensabile avviare la produzione. Per fare questo occorre attrezzare la testa dei pozzi con delle piattaformine, necessarie per ospitare le attrezzature e il personale di produzione addetto alle varie operazioni, e costruire una condotta posata sul fondo marino che li colleghi alla centrale a terra. Le maggiori difficoltà di queste operazioni, però, si incontrano per il montaggio delle piattaforme sulla testa del pozzo, che può essere fatto con l’ausilio di un solo peschereccio, unico mezzo disponibile, e per la posa dei 9 km di condotta da 6”, realizzata con mezzi artigianali utilizzando per il 42
varo la nave Ragno per il traino e fusti vuoti di gasolio per il galleggiamento. Quando tutte le opere sono terminate, nel 1964 si pensa di dare inizio all’erogazione del gas. Come spesso accade, all’ultimo minuto sorge un nuovo problema, questa volta di carattere burocratico - legislativo. La Dogana, in applicazione di una superata legislazione italiana, pone il suo veto perché per lei il confine italiano si trova sulla linea della spiaggia. In conseguenza di ciò, tutti i prodotti che vengono dal mare, esclusa la pesca, sono considerati di importazione e soggetti al pagamento di una “tassa doganale” variabile a seconda dei paesi di provenienza. Il vero problema, però, non è l’imposta in se stessa, circa 6 Lire che si riducono a circa 2 Lire in quanto non è più dovuta l’imposta di fabbricazione di 4 Lire circa, ma l’individuazione del Paese di origine. Anche se il gas proviene dall’Italia che, tramite il suo ministero dell’industria ha concesso il permesso di ricerca e di sfruttamento degli idrocarburi, i “regolamenti” che la dogana deve applicare sono chiari: “per le importazioni si deve indicare il paese di origine” che, nel nostro caso, non può essere l’Italia in quanto paese importatore. Viene, infine, ottenuta una deroga che perviene però dopo 60 giorni. Inizia così, nel 1964, la produzione del
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1964 Ravenna Mare 3 Montaggio della piattaformina di produzione
primo giacimento marino scoperto nell’Adriatico. Scoperta che rilancia il Settore di Ravenna che in pochi anni, con la scoperta di altri giacimenti marini, diventa il maggior produttore di gas italiano. Con il passare degli anni l’organizzazione del lavoro in mare viene considerevolmente affinata e già agli inizi degli anni ’70 si sono poste le basi di quello che sarebbe diventato il lavoro in mare. Negli anni che vanno dal 1961 al 1982, alla centrale gas di Ravenna Mare vengono collegati diversi nuovi giacimenti che sono stati individuati: Porto Corsini Mare Est (scoperto nel 1961), Amelia (nel 1968), Diana (nel 1969), Armida (nel 1972), Angela - Angelina
(nel 1973) e Antares (nel 1982). Negli anni che seguono, in alcuni di questi giacimenti la produzione è ulteriormente potenziata con la costruzione di nuove piattaforme fisse che vengono insediate in prossimità di quelle più vecchie. Oggi alcune delle prime piattaforme di produzione non ci sono più. Esauriti e chiusi minerariamente i pozzi, sono state smantellate; fra queste, anche la piattaforma RMA, un acronimo usato per indicare Ravenna Mare. Anche i pozzi isolati esauriti hanno subìto la stessa sorte e alcune delle loro monostrutture sono state affondate nella zona di mare dove “riposa” il Paguro, contribuendo così alla creazione dell’oasi di tutela biologica. 43
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Università e opportunità all’estero Presentata l’offerta didattica in incontri con gli esponenti dei Paesi partecipanti
Il vicesindaco Mingozzi e Titone allo stand del Qatar
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Il processo di internazionalizzazione dei corsi di laurea ravennati e di tutte le componenti, economiche e di ricerca, che formano lo sviluppo della preparazione universitaria a Ravenna hanno riscontrato un ottimo gradimento negli incontri promossi nell’ultima edizione dell’Offshore Mediterranean Conference e in alcune delle precedenti, dall’Al-
geria alla Libia, dal Qatar all’Egitto. “È stato presentato - spiega il vicesindaco, Giannantonio Mingozzi - l’insieme dell’offerta didattica ravennate, con particolare riferimento ai corsi di laurea di ingegneria, conservazione dei beni culturali, scienze ambientali e biologia marina. Questi confronti sono stati occasioni eccezionali per saldare
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l’interesse economico ed imprenditoriale che porta esponenti di paesi interessati all’offshore a Ravenna. Consentono, inoltre, di esaminare anche proposte che attengono, ad esempio, al restauro dei beni storici presenti in quei paesi e, soprattutto, a proporre moduli formativi rivolti ai laureandi residenti in quei territori”. Sempre più spesso studenti di paesi dell’area del Mediterraneo chiedono di frequentare a Ravenna corsi di laurea o master di specializzazione per conoscere anche imprese ravennati interessate a sviluppare relazioni economiche, che
non si limitino ai soli interventi operativi, ma offrano anche il panorama culturale e sociale del territorio. “Infatti, la presenza all’OMC di docenti e istituzioni pubbliche, quali il Comune e la Fondazione Flaminia, creano le premesse per la continuità di un rapporto formativo che verte sulla storia di Ravenna e sulla capacità scientifica della ricerca e delle nostre attitudini universitarie. Un percorso che intendiamo continuare anche nei prossimi appuntamenti della rassegna ravennate”, conclude Mingozzi. Gli “ex Asili Infantili” di Ravenna, proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, ora sede universitaria
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Valore indotto per tante imprese I presidenti delle associazioni di commercianti e artigiani commentano l’importanza di OMC per la città Graziano Parenti
Quali ricadute ha sulla città, e non solo, la presenza di oltre 13 mila visitatori, 500 espositori e 8 delegazioni straniere dei Paesi produttori di oil&gas? “OMC è una straordinaria opportunità per la nostra città – afferma Graziano Parenti, presidente di Confcommercio Ravenna. Oggi è la principale ve46
trina dell’oil&gas del bacino del Mediterraneo. Questo evento, che ha fatto di Ravenna uno dei punti di riferimento più importanti nel mondo dell’energia, si pone fra le manifestazioni che contribuiscono alla destagionalizzazione del nostro territorio. Il merito di questo va agli organizzatori, che portano a Ravenna uomini di governo stranie-
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ri, dirigenti di aziende di dimensioni mondiali, espositori e visitatori. La città e i dintorni rispondono con un’offerta di qualità: le imprese commerciali, dei servizi e del turismo mettono a disposizione un sistema di accoglienza efficiente per questo target molto interessante di ospite, che ha tutte le potenzialità per tornare nel nostro Paese e a Ravenna per motivi turistici e non di lavoro. Per questo le nostre aziende sono impegnate a far conoscere anche le eccellenze ravennati, dall’arte alla cultura, dal mare all’ambiente e all’enogastronomia. Confcommercio sostiene con convinzione OMC e auspica che si creino le condizioni per un consolidamento dell’evento nella nostra città, proprio per ciò che significa per il suo sistema economico, per le nostre aziende e per quelle che si occupano di offshore. La portualità ha una rilevanza fondamentale nell’economia ravennate e, a questo proposito, voglio ricordare le migliaia di turisti che, proprio grazie al porto, arrivano in crociera nella nostra città. È necessario, quindi, porre la massima attenzione affinché il porto possa confermarsi, insieme al turismo, come elemento trainante del nostro sviluppo economico. La nostra associazione è come sempre pronta a fare la propria parte, in termini di collaborazione, progettualità, coinvolgimento dei propri associati al fine di presentare una
città sempre più accogliente e proiettata verso nuovi traguardi”. Per Pierpaolo Burioli, presidente provinciale della CNA di Ravenna “OMC rappresenta, fin dalla sua nascita nel 1993, uno dei principali eventi economici della nostra città nel corso del quale non vengono solo stretti accordi commerciali tra imprese, ma si discute di innovazione, ricerca, sostenibilità, scenari globali, in un settore dove il nostro Paese può ancora giocare un ruolo primario a livello mondiale. La nostra città, grazie alla presenza, da oltre 60 anni, dell’Eni e di industrie del settore che negli anni sono cresciute producendo reddito e occupazione, dovrà continuare a giocare un ruolo centrale nel settore. Confrontarsi sull’energia a Ravenna deve anche significare, a nostro avviso, studiare e proporre progetti su tutte le possibili fonti di energia rinnovabile: il solare, l’eolico, l’energia del mare, la geotermia, le biomasse e su un uso più efficiente ed efficace delle fonti fossili, in primis il gas. Ravenna dimostra come possano convivere settori diversi che spesso, strumentalmente, vengono contrapposti: industria dell’estrazione e offshore, turismo, agricoltura di qualità, servizi. Nel mare Adriatico ci sono importanti progetti di ricerca fermati nella loro realizzazione dalla troppa burocrazia e dai vari comitati, sordi anche di fronte alle più puntuali rassicurazioni tecni-
Pierpaolo Burioli
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che e scientifiche. Tutto questo rischia di portare, in futuro, a un ulteriore aumento del gap del costo dell’energia per il sistema produttivo italiano - e per le famiglie - rispetto ai Paesi nostri competitori. L’Italia, infatti, è ferma da troppi anni e non potrà più reggere questo differenziale di costo. Centinaia di imprese artigiane e PMI, da noi rappresentate, lavorano nella filiera dell’energia e dell’offshore in questa provincia. Piccole imprese che, negli anni, si sono specializzate e che oggi rappresentano sicuramente un valore aggiunto. Innovazione, reti di impresa, internazionalizzazione: su questi temi la CNA le sta accompagnando per renderle più competitive e continuare così a fare di questo settore un distretto di eccellenza a Ravenna. Auspichiamo che anche le Istituzioni locali ci accompagnino in questo percorso e cogliamo l’occasione per augurare a OMC tutto il successo che merita”. “Questo evento è una grande e proficua opportunità per il nostro territorio e per le nostre imprese – spiega Roberto Manzoni, presidente provinciale della Confesercenti - come operatori del commercio, del turismo e dei servizi siamo grati agli organizzatori. Una vetrina specializzata, una fiera di nuova generazione che valorizza una nicchia importante di economia e del suo sviluppo e insieme un volano di
Roberto Manzoni
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lavoro e di promozione turistica e culturale per la nostra realtà durante la manifestazione, in particolare, ma non solo. Si tratta di un target di grande interesse e prestigio, proveniente da realtà altrettanto interessanti se non nuove per il nostro bacino economico. Non è fuori luogo ne è eccessivo sostenere che l’OMC qualifica e veicola la qualità e l’eccellenza di Ravenna ed è un’ottima carta da spendere per la sua immagine nel mondo, anche al di là del suo ambiente e spessore specifico. Ravenna è stata all’altezza della sfida lanciata vent’anni fa e si fregia giustamente dei risultati ottenuti da una manifestazione più che matura per quanto giovane e biennale. Ed è importante che, mentre ne celebriamo giustamente e con riconoscenza il suo ventesimo, si lavori per consolidare un evento di rilievo che caratterizza Ravenna, il suo sistema economico e le sue relazioni con diverse realtà del mondo dell’energia, ma anche il legame con le risorse economiche del territorio, turismo per primo. E anche noi operatori, che abbiamo appoggiato e sostenuto convintamente fin dall’avvio dell’evento e che abbiamo scoperto la manifestazione soprattutto attraverso gli ospiti che vi partecipano, siamo impegnati in tal senso a fare la nostra parte per vivacizzare e far vivere l’evento a tutto campo, migliorandone
OMC 1993-2013
il legame, i servizi e l’ospitalità; oltre che per far conoscere sempre più le nostre tipicità di territorio, di cultura e di storia. Consentitemi, infine, una chiosa personale e con orgoglio per essere stato tra coloro che fin dalla prima edizione ha partecipato alle discussioni e decisioni sul sostegno all’iniziativa. Tanti auguri OMC e arrivederci alle prossime edizioni”. “L’offshore è un settore strategico nell’economia mondiale - rileva Riccardo Caroli, presidente Confartigianato della provincia di Ravenna - e il fatto che Ravenna, grazie ad OMC, rappresenti oggi una realtà di primo piano per quanto riguarda il nostro Paese, è senz’altro di straordinaria importanza per il nostro territorio. Non solo, naturalmente, per le aziende che vi sono impegnate direttamente, ma per l’indotto rappresentato da tante aziende artigiane e piccole e medie imprese, per le imprese di accoglienza turistica, per i ristoratori e, più in generale, per il turismo ravennate, che vede in OMC una delle poche vetrine internazionali a livello davvero mondiale. Credo che tutti, Enti ed Istituzioni locali, Associazioni e gli stessi cittadini, dovremmo essere parte diligente affinché OMC prosegua il proprio cammino ancora per molto tempo, perché la crisi che sta vivendo la nostra economia può essere affrontata solo con una forte
comunità di intenti, lasciando da parte qualsiasi protagonismo ed egoismo di parte. In questo sono certo che Confartigianato farà la sua parte, come sempre, affinché l’artigianato e le piccole medie imprese, che in questo territorio rappresentano il 97% del totale delle aziende non agricole, possa continuare ad offrire occupazione e sviluppo economico e sociale”. Riccardo Caroli
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Fotogallery
1993 - 2013 20 years
Baccarini inaugura la prima edizione con Moscato, il sindaco Miserocchi e il Ministro dell’Industria, Guarino
1993
OMC 1993 in cifre Ravenna, 11-13 marzo 1993 PLENARY SESSION The Oil and Gas offshore in the Mediterranean Area
KEYNOTE SPEAKERS
Il Ministro dell’Industria, Guarino, con Baccarini e Cavalieri
G. Guarino, Ministro dell’Industria, Italia G.Tesei, Ministro Marina Mercantile, Italia G. Moscato, CEO Agip F. Roversi Monaco, Rettore Università di Bologna E. Millich, Comunità Europea, Direzione Energia, Belgio S. Abdine, Presidente GUPCO, Egitto M. Cherif, Presidente SEREPT, Tunisia M. R. Babaghayou, V.P. Sonatrach, Algeria C. Maldidier, CEO Elf Idrocarburi, Francia
NUMERI PRINCIPALI • 55 stand con 196 aziende espositrici (presenti o rappresentate) • 3000 mq di area espositiva • 300 delegati • 1500 visitatori in rappresentanza di 18 paesi
1993
1993
1993
Angelucci, Nanni, Moscato (CEO Agip) e Baccarini
1995
OMC 1995 in cifre Ravenna, 15-17 Marzo 1995 PLENARY SESSION The Mediterranean: Programmes and Outlook
KEYNOTE SPEAKERS Il Ministro dell’Industria Clò
Angelucci e Baccarini con il sindaco D’Attorre e Moscato
H. M. A. Hammad, Vice Ministro del Petrolio, Egitto Ali Fituri, Consigliere Ministro del Petrolio, Libia Dr. Subroto, Segretario OPEC, Indonesia El Aswad, Presidente NOC, Libia C. Maldidier, Amministratore Delegato Elf Idrocarburi Italiana, Francia G. J. Hearne, CEO Enterprise oil, Gran Bretagna F. Diamanti, Presidente Albpetrol, Albania G. Moscato, Presidente Agip B. M. Kuandykov, Presidente Kazakhstanscaspishelf, Kazakistan G. Magnani, V.P. Assomineraria M. Bucci, Presidente Associazione Industriali Ravenna
CLOSING SESSION Prospects for the Italian and International Oil Industry
KEYNOTE SPEAKERS A. Clò, Ministro dell’Industria, Italia F. Bernabè, CEO Eni V. Alekperov, Presidente Lukoil, Russia T. Fokianou - Malaveta, Presidente e Amministratore Delegato Public Petroleum Corp., Grecia W.Yan, Presidente CNOOC, Cina T. Hassan Beck, General Manager Joint Oil, Tunisia M. Rafaa Babaghayou, Amministratore Delegato Sonatrach, Algeria N. Agiza, V.P. EGPC, Egitto E. Endresen, Senior V.P. Statoil, Norvegia
NUMERI PRINCIPALI • 8 delegazioni ufficiali • 560 delegati • 83 espositori (180 aziende rappresentate) • 2500 visitatori in rappresentanza di 31 paesi
1995
1995
1995
Al centro, Subroto (Segretario OPEC) e la delegazione cinese con il presidente Yan, Moscato e Angelucci
1995
Concerto de “I solisti Veneti� diretti da Claudio Scimone, sponsorizzato da Enterprise Oil
1995
1997
OMC 1997 in cifre Ravenna, 19-21 Marzo 1997 PLENARY SESSION Mediterranean Europe and the North African, Middle East and Eastern Countries
KEYNOTE SPEAKERS P. Bersani, Ministro dell’Industria, Italia G. Fossa, Presidente Confindustria H. El Banbi, Ministro del Petrolio, Egitto R. Lukman, Segretario Generale OPEC, Nigeria Dr. Subroto, Segretario Opec uscente, Indonesia A. El Badri, Chairman Noc, Libia T. Fokianou, Amministratore Delegato Public Petroleum Corp., Grecia W. Yan, Presidente CNOOC, Cina A. Kojakovic, General Manager INA, Croazia N. C. Zouioueche, Direttore Generale Sonatrach, Algeria K. F. Bushati, V.P. esecutivo OMV F. Isoard, Direttore Generale ELF G. Moscato, CEO Eni
PANEL SESSIONS 1. The E&P Deep Water Challenges and Opportunities in the Mediterranean Sea and West Africa 2. Partnering and Alliance
CLOSING PLENARY SESSION The Gas Production and Consumption beyond the Year 2000: the Role of the Mediterranean
NUMERI PRINCIPALI • 11 delegazioni ufficiali • 870 delegati • 200 espositori • 4000 visitatori in rappresentanza di 40 paesi
1997
Moscato e i vertici della compagnia di Stato kazaka, Suleimenov e Kuandykov
1997
Il Ministro egiziano del Petrolio, El Banbi, Moscato (CEO Agip), Bernabè (CEO Eni)
La delegazione croata La delegazione russa
1997
Rilwanu Lukman e Dr Subroto, entrambi hanno ricoperto il ruolo di Segretario Generale Opec
1997
1997
Il Ministro dell’Industria, Bersani, all’inaugurazione
1997
Cristina Mazzavillani Muti e Mario Salvagiani
Il Maestro Riccardo Muti
Riccardo Muti dirige l’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi” e il Civico Coro Filarmonico di Milano
1997
1999
OMC 1999 in cifre Ravenna, 24-26 Marzo 1999 The Mediterranean: Focus of the Future World Energy Scene PLENARY SESSION
Hydrocarbon Flow from Caspian and Central Asia Area into the Mediterranean - Business Opportunities
KEYNOTE SPEAKERS
P. Bersani, Ministro dell’Industria, Italia A. El Badri, Ministro del Petrolio, Libia Z. Aktas, Ministro dell’Energia, Turchia R. Bercenau, Ministro dell’Industria, Romania S. Shaheen, Senior V.P. EGPC, Egitto V. Alekperov, Chairman Lukoil, Russia S. Sancar, Chairman Turkish Comm. WPC, Turchia E. Walshe, Senior V.P. British Gas, Gran Bretagna N. Aliyev, Chairman Socar, Azerbaijan E. Cainer, V.P. Snam
PANEL SESSION
The Environment, Sustainable Development and Hydrocarbon Exploitation A. Lanza, AIE D. Martino, Ministero dell’Industria M. R. Vittadini, Ministero dell’Ambiente R. Ventresca, Ministero dell’Ambiente G. Bonati, Assomineraria A. Clò, Rie E.Millich, Commissione Europea, Belgio M. Payne, Enterprise Oil, Gran Bretagna P. Scupholme, E&P Forum, Gran Bretagna J-F. Giannesini, IFP, Francia F. D’Adda, Senior V.P. Eni
CLOSING PLENARY SESSION
In the last 20 Years Gas Consumption has increased threefold. It is now estimated that in 30 Years Time Gas will be the most Important Energy Source. Considerations on the Increasing Role of Gas in the Mediterranean
KEYNOTE SPEAKERS
A. Ferrari, Presidente Snam G. Verberg, Presidente Gasunie, Olanda F. Isoard, Consigliere speciale Presidente Elf EP, Francia G. Paini, Amministratore Delegato Edison Gas D. Karacic, Direttore Esecutivo Ina, Croazia C. Papoutsis, Membro della Commissione Europea, Grecia
NUMERI PRINCIPALI • • • •
110 delegazioni ufficiali 770 delegati 229 aziende 4935 visitatori in rappresentanza di 44 paesi
1999
Il Ministro Bersani e il sindaco Mercatali all’inaugurazione
1999
La presentazione della rassegna alla stampa
1999
1999
1999
Bersani e Mercatali con Baccarini inaugurano l’edizione
2001
OMC 2001 in cifre Ravenna, 28-30 Marzo 2001 The Mediterranean – Sea of Opportunities PLENARY SESSION The Evolving Geo-Economics of Oil & Gas in the Mediterranean
KEYNOTE SPEAKERS P. Bersani, Ministro dei Trasporti, Italia E. Letta, Ministro dell’Industria, Italia I. Karara, Vice Ministro del Petrolio, Egitto U. Karabalin, Vice Ministro dell’Energia, Kazakistan R. Lukman, Segretario OPEC, Nigeria A. M. Ftis, Vice Ministro Petrolio, Libia N. Voronin, Governatore Astrakhan, Russia V. Mincato, CEO Eni K. P. Forrest, Direttore Dipartimento Industria e Commercio, Gran Bretagna Y. Barton, Presidente BG-Italia L. Sgubini, Presidente Assomineraria H. Akl, V. P. EGPC, Egitto C. de Margerie, V.P. esecutivo Total Fina Elf, Francia Z. Belosic, Executive Director INA, Croazia G. Paini, Managing Director Edison Gas G. M. Sfligiotti, Direttore Generale Observatoire Mediterranéen de l’Energie, Francia M. Hamel, V. P. Sonatrach, Algeria
PANEL SESSION E-Business L. Salvador, Eni B. Peebler, Halliburton T. Pilenko, Schlumberger C. Durante, AT Kearney P. Branchi, Accenture G. Henderson, Shell
NUMERI PRINCIPALI • • • • •
11 delegazioni ufficiali, provenienti da: Angola, Azerbaijan, Croazia, Congo, Egitto, Gabon, Libia, Kazakistan, Nigeria, Russia, Regno Unito 666 delegati 59 rappresentanti dei media 237 aziende espositrici (presenti o rappresentate) 6023 visitatori in rappresentanza di 42 paesi
2001
Il Ministro dell’Industria, Letta, visita con il Vice Ministro del Petrolio egiziano, Karara, lo stand di Egpc
2001
2001
2001
2001
2001
Il concerto di Gala di Shell con “L’Accademia Bizantina”
2001
Il sindaco Mercatali e il CEO Eni, Mincato, allo stand di British Gas con il V. P. Bonati
2003
OMC 2003 in cifre Ravenna, 28-30 Marzo 2003 The Mediterranean: new Oil and Gas Routes for an Ancient Sea PLENARY SESSION The Future of the Gas Market, the Security of Supply, the EU Green Paper and the relations with supplying and consuming Countries
KEYNOTE SPEAKERS A. Marzano, Ministro dell’Industria, Italia A. Ortis, Direttore Generale Energia Ministero Industria, Italia C. Bland, Executive V.P. BG Plc, Gran Bretagna G. Paini, Amm.Delegato Edison Gas S. D’Andrea, Direttore Generale E&P, Totalfinaelf, Francia D. E. Khene, Senior V.P. E&P, Sonatrach, Algeria M. Rafaat Khafagy, V.P. EGPC, Egitto J. Dauger, V.P. Esecutivo Gaz de France e Chairman OME, France M. Pavesi, Consigliere RasGas Company Limited, Qatar A. M. Ftis, Consigliere NOC, Libia M. Rosso, Amm. Delegato Europa e Nord Africa, Repsol YPF, Spagna V. Mincato, CEO Eni
SPECIAL SESSIONS The Libyan Gas Development Project: Green Stream
NUMERI PRINCIPALI • • • •
8 delegazioni ufficiali provenienti da: Egitto, Algeria, Libia, Kazakistan, Iran, Nigeria, Russia, Tunisia 814 delegati 271 aziende espositrici 6554 visitatori in rappresentanza di 32 paesi
2003
Il Ministro dell’Industria, Marzano, con il sindaco Mercatali e Magnani
2003
Marzano con Licitra della Schlumberger
2003
2003
2003
2003
2003
Bambini e Resca alla premiazione del Torneo di Golf a Cervia
2003
2003
2005
OMC 2005 in cifre Ravenna, 16-18 Marzo 2005 The Mediterranean as the Key to the Stability of Oil & Gas Market PLENARY SESSION The Changing Structure of the European Gas Market
KEYNOTE SPEAKERS G. Dell’Elce, Vice Ministro dell’Industria, Italia M. Kerimov, Ministro del Petrolio e dell’Energia, Azerbaijan U. Karabalin, Presidente CJSC “NC KazMunaiGas”, Kazakistan M. Benhammou, Direttore Sonatrach, Algeria A. Bergseth, V.P. Statoil e Chairman OGP, Norvegia M.T. Bilgic, Presidente BOTAS e Presidente OME, Turchia M. I. Tawila, Presidente Egas, Egitto S. Fysh, V.P. Esecutivo Bacino Mediterraneo e Africa British Gas, Gran Bretagna G. Del Ninno, Amm. Delegato Edison P. Sauquet, Senior V.P. Total, Francia A. Walther, Segretario Generale International Energy Forum, Arabia Saudita V. Mincato, CEO Eni S. Garribba, Direttore Generale Energia Ministero Industria
NUMERI PRINCIPALI • • • •
12 delegazioni ufficiali 901 delegati 334 ditte espositrici 6840 visitatori in rappresentanza di 28 paesi
2005
Il sottosegretario Dell’Elce al taglio del nastro con Mincato (Eni), Mercatali e Bessi
2005
2005
2005
2005
2005
2005
2005
2005
Il concerto Shell con l’Orchestra della Magna Grecia La premiazione di Maria Pina Possidente (Saipem), prima donna a dirigere operazioni di perforazione
2005
Networking luncheon
2005
Il Ministro Bersani e il Sindaco Matteucci all’inaugurazione
2007
OMC 2007 in cifre Ravenna, 28-30 Marzo 2007 The Mediterranean: a Sea for three Continents PLENARY SESSION The Mediterranean Dimension of Global Energy Security
KEYNOTE SPEAKERS P. Bersani, Ministro dell’Industria, Italia A. Walther, Segretario Generale IEF S. Fahmy, Ministro del Petrolio, Egitto M. Kerimov, Membro del Parlamento, Azerbaijan D. Mesca, Sottosegretario Energia, Ministero Industria, Romania M. Faid, Direttore Generale OME C. Sbiti, V.P. Esecutivo Schlumberger Oilfield Services A. Al-Shameri, OPEC N. K. Jaidah, Qatar Petroleum International CEO, Qatar M. Zelic, INA Naftaplin CEO, Croazia K. Becheik, ETAP P.D.G., Tunisia U. Quadrino, CEO Edison M. Karamihas, V.P. DEPA, Grecia X. Préel, V.P. Total, Francia B. Belkacem, V.P. Sonatrach, Algeria T. Botts, V.P. per l’Europa Shell, Gran Bretagna A. Mernier, Segretario Generale Energy Charter Secretariat
NUMERI PRINCIPALI • • • • • •
14 delegazioni ufficiali provenienti da: Algeria, Azerbaijan, Croazia, Egitto, Equador, Kazakistan, India, Libia, Nigeria, Qatar, Romania, Turchia, Russia, Tunisia 932 delegati 67 rappresentanti dei media 35 paesi partecipanti 362 aziende espositrici 7763 visitatori in rappresentanza di 28 paesi
2007
2007
2007
Eni, cena di Gala
2007
Il Concerto in Sant’Apollinare con l’orchestra della Magna Grecia La premiazione dei migliori stands e papers
2007
Il Direttore Generale del Ministero Sviluppo Economico, Terlizzese, e il Sottosegretario del Ministero del Petrolio egiziano, Fahmy
2009
OMC 2009 in cifre Ravenna, 25-27 Marzo 2009 The Mediterranean: Centre of Energy Interdependence PLENARY SESSION The Mediterranean as Centre of Energy Interdependence: Reference Scenarios of the Partners
KEYNOTE SPEAKERS P. G. Bortoni, Capo dipartimento Energia, Ministero Sviluppo Economico, Italia A. Alim Taha, CEO EGPC, Egitto L. Maugeri, Eni Senior Executive V.P. Strategie e Sviluppo M. Ali Hached, Consigliere Ministro dell’Energia, Algeria R. Tucker, Senior V.P. Europa BG Group, GranBretagna U. Quadrino, CEO Edison E. Walaas, Segretario di Stato Ministero Affari Esteri, Norvegia M. Oun, Presidente Mellitah Oil & Gas, Libia S. Karbuz, Capo dipartimento Idrocarburi OME, Francia
NUMERI PRINCIPALI • • • •
8 delegazioni ufficiali provenienti da: Algeria, Egitto, Kazakistan, Mali, Nigeria, Norvegia, Qatar, Tunisia 1065 delegati 372 aziende espositrici 8964 visitatori in rappresentanza di 32 paesi
2009
2009
2009
2009
2009
Il welcome party organizzato dalla Camera di commercio
2009
Ospiti internazionali alla cena Eni
Nanni, Bartolotti e Bambini Un momento del Concerto in Sant’Apollinare
2009
Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Saglia
Il presidente della Provincia Giangrandi con Titone e il sindaco Matteucci
Il presidente della Compagnia turca Botas Int’l, Palaz Quadrino, CEO Edison
2011
OMC 2011 in cifre Ravenna, 23-25 Marzo 2011 Global Energies and Mediterranean Opportunities PLENARY SESSION The Energy Challenge: a Sustainable Approach
KEYNOTE SPEAKERS Giangrandi, Bessi, Matteucci, Titone aprono la visita alla fiera
S. Saglia, Sottosegretario Sviluppo Economico, Italia A. Ghorab, Ministro del Petrolio, Egitto A.Vella, V.P. Esecutivo Eni U. Quadrino, CEO Edison D. Bekkouche, General Manager Sonatrach, Algeria I. Palaz, CEO e Presidente BOTAS International, Turchia S. Vicari, Senatrice della Repubblica e membro della commissione permanente industria, commercio e turismo A. Plateroti, Vice Direttore Il Sole 24 Ore
SPECIAL SESSION The Macondo legacy: perception, reputation, reaction G. De Ghetto, Eni E&P G. Birrel, OGP A. Martini, Ministero Sviluppo Economico P. Cavanna, Assomineraria G. Bennett, DNV V. D’Ermo, QE- Quotidiano Energia Bessi premia, a nome dei soci fondatori, il presidente uscente di OMC, Angelucci
NUMERI PRINCIPALI • • • • •
12 delegazioni ufficiali provenienti da: Algeria, Angola, Azerbaijan, China, Egitto, Kazakistan, Mali, Norvegia, Qatar, Turchia, Turkmenistan 1203 delegati 56 rappresentanti dei media 469 aziende espositrici (presenti o rappresentate) 10483 visitatori in rappresentanza di 38 paesi
2011
2011
2011
2011
Il sindaco Matteucci e Titone con il CEO di Edison, Quadrino
2011
Bessi e Angelucci festeggiano la 10ÂŞ edizione di OMC
2011
2011
Finito di stampare nel dicembre 2013 da Full Print - Ravenna
OFFSHORE MEDITERRANEAN CONFERENCE & EXHIBITION
20 years
OMC
Offshore Mediterranean Conference & Exhibition
2013
20 YEARS OMC 1993-2013
1993
Sotto l’Alto Patronato di
Ministero dello Sviluppo Economico
Scrl Regione Emilia-Romagna
OMC Scrl Viale L. C. Farini, 14 48121 Ravenna, Italia tel. +39 0544 219418 fax +39 0544 39347 www.omc.it conference@omc.it
1993
IES Srl Via Anton Giulio Bragaglia, 33 00123 Roma, Italia tel. +39 06 30883030 fax +39 06 30883040 www.ies.co.it ies@ies.co.it
20 years
OMC
Offshore Mediterranean Conference & Exhibition
Scrl
Edizioni Mistral
ISBN 978-88-908261-2-2
Edizioni Mistral
Provincia di Ravenna
Comune di Ravenna
Con il supporto di
2013
OMC Scrl
ASSOMINERARIA
OFFSHORE MEDITERRANEAN CONFERENCE & EXHIBITION
20 years
OMC
Offshore Mediterranean Conference & Exhibition
2013
20 YEARS OMC 1993-2013
1993
Sotto l’Alto Patronato di
Ministero dello Sviluppo Economico
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IES Srl Via Anton Giulio Bragaglia, 33 00123 Roma, Italia tel. +39 06 30883030 fax +39 06 30883040 www.ies.co.it ies@ies.co.it
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