La grammatica italiana - Treccani

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ATTRIBUTO Nell’analisi logica l’attributo è un aggettivo o un participio che concorda in genere, numero e funzione sintattica con il nome a cui si riferisce. L’attributo può riferirsi, in particolare: • al soggetto Il gatto affettuoso fa le fusa • al nome del predicato (predicato nominale) Il gatto è un animale domestico • al complemento oggetto Il gatto fa molte fusa • a un complemento indiretto Il gatto gioca con la pallina colorata • all’apposizione Il gatto, animale domestico, fa le fusa In alcuni particolari contesti anche gli avverbi possono svolgere la funzione di attributi Non ho mai visto un uomo così.

AUSILIARI, VERBI vedi AVERE O ESSERE? AUSPICARE O AUSPICARSI? L’unica forma corretta è auspicare Il Presidente auspica una rapida soluzione della crisi La forma auspicarsi è errata e si deve a una confusione con il verbo augurare, che – a differenza di auspicare – si può usare anche come riflessivo Il Presidente si augura una rapida soluzione della crisi.

ÀUSPICI O AUSPÌCI? Si tratta di una coppia di omografi. • La parola sdrucciola àuspici è il plurale di àuspice, cioè ‘la persona che traeva gli auspìci presso gli antichi Romani’. Per estensione, il vocabolo ha assunto anche il significato di ‘promotore, fautore’ di qualcosa Giovanni Villani sollecita ed anzi si fa auspice della continuazione dell’impresa (A.M. Cabrini, Un’idea di Firenze) • La parola piana auspìci, invece, è il plurale di auspìcio, con cui si intende sia ‘l’antica pratica della divinazione’, sia (per estensione) ‘l’augurio, il segno o la circostanza che serve di presagio’


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