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LUPI NEL MILANESE
Negli ultimi anni assistiamo ad un preponderante aumento e quindi presenza, del lupo in Italia. Si calcola in circa 2000 esemplari sparsi nei vari branchi,che sempre più vengono avvistati nei pressi dei centri abitati dall’uomo,spesso per un nostro errato approccio nei suoi confronti. Il controverso rapporto tra uomini e lupi attraversa secoli di racconti e fatti documentati,il più delle volte enfatizzati. Molte di queste storie hanno interessato i dintorni di Milano in tempi lontani,e si conserva memoria della famigerata «bestia di Cusago», correva l’anno 1792, che provocò decine di lutti. Il resoconto dei fatti è facilmente documentabile ancora oggi in un manoscritto presente nella biblioteca Braidense dall’ altisonante titolo Il giornale circostanziato di quanto ha fatto la Bestia feroce nell’alto milanese dai primi di luglio 1792 sino al giorno 18 settembre; giorno in cui in una delle «fosse lupaie» organizzate per catturare la bestia, presso la cascina Comina fuori Porta Vercellina, venne trovato agonizzante un lupo subito identificato dalle descrizioni morfologiche come l’anropofaga bestia. Anche se i dubbi sulla reale identità dell’animale (la cui carcassa venne inviata ed imbalsamata al museo di Pavia) restano ancora oggi e anzi si sospetta che forse la bestia non era un lupo, forse una iena importata. C’è però un inquietante particolare che rimanda sinistramente ad una vicenda dai simili contorni accaduta una ventina di anni prima nella regione francese del Gevaudan, recentemente, 2001, ricordata nel film «il patto dei lupi». Viene il sospetto infatti che la «bestia del Gevaudan” dopo aver mietuto centinaia di vite umane nella Francia meridionale, si sia trasferita nelle campagne lombarde, anche se il lasso di tempo di venti e più anni trascorsi tra le due vicende non concorda con l’aspettativa di vita del lupo (ma forse una sua discendenza?). Ma parafrasando il navigato scrittore Arthur Clarke, autore dell’Odissea nello Spazio», la realtà spesso è molto più complicata di quanto la immaginiamo»

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