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Lo storytelling oltre la scuola Portogallo – Ascoltare e narrare storie: dalla comunità alla scuola e ritorno CONTESTO Una scuola tecnica di Beja, in Alentejo, una regione (rurale) tra le più povere del Portogallo con poche opportunità di lavoro.

all’apprendimento e alla costruzione di relazioni personali e comunità. • Offrire agli studenti l’occasione di sperimentare lo storytelling in diversi contesti e con diversi gruppi d’arrivo, dando un’idea ampia e non dogmatica dei possibili usi dello storytelling. • Creare un processo di apprendimento basato su riflessioni ed esperienze dove ogni studente potesse trovare la propria “voce”.

PARTECIPANTI Studenti al 1° anno di un corso professionale per “Técnicos de Acção Psicossocial” (Tecnici in sviluppo psicosociale), che si preparano a lavorare in istituti per anziani. Ouvir e Contar, un’associazione di narratori portoghesi che lavora soprattutto in contesti educativi e comunitari. Biblioteca municipale di Beja - José Saramago. TEMPISTICA 7 mesi (da dicembre 2014 a giugno 2015). 2 sessioni al mese (in media) da 2 ore.

Questo progetto vuole unire la formazione/educazione ufficiale alla vita passata degli studenti e delle comunità da cui provengono. Il gruppo target non aveva istruzione superiore e di conseguenza non avevano grandi aspettative sull’educazione. Una delle sfide era quindi coinvolgerli nell’apprendimento. Inoltre, abbiamo posto una serie di obiettivi/domande specifiche: • Come sensibilizzare questi ragazzi al patrimonio intangibile della loro regione attraverso lo scambio con gli anziani (il loro futuro gruppo di utenti) e, quindi, contribuire alla loro consapevolezza culturale, aprendo al dialogo intergenerazionale. • Come sottolineare il potenziale dello storytelling (per chi ascolta e per chi narra) nell’opera sociale con qualsiasi età e contesto, come supporto allo scambio di esperienze,

Cosa abbiamo fatto Il progetto si è svolto in 3 fasi: Da dicembre 2014 a febbraio 2015 Abbiamo individuato gli studenti che ascoltavano storie da piccoli e anche chi raccontava loro le storie. Queste esperienze e ricordi sono stati condivisi con il resto della classe: le storie, i contesti e i narratori (il membro della famiglia o della comunità che narrava le storie – spesso le nonne (!)). Abbiamo quindi deciso con gli studenti quali di questi narratori volessero ricevere la visita della classe. Ci siamo recati dai narratori con la classe per ascoltare le loro storie. Gli studenti sono andati a trovare il narratore nel suo contesto (paese, quartiere, casa) e qui lo studente che aveva indicato il narratore fungeva da mediatore: presentava il suo

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