Medicare 03

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free press di medicina

Rivista medico-scientifica di approfondimento sui temi pi첫 attuali della salute e della prevenzione. Articoli e interviste a medici e professionisti di tutta la Toscana.


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ari Lettori di , riparte il nostro viaggio insieme nel mondo della medicina. Siamo arrivati con grande soddisfazione al traguardo del terzo numero che, come ogni nuova uscita, riserva novità, informazioni utili e approfondimenti curati, con estrema precisione e competenza, direttamente dai dottori interpellati dalla nostra redazione. Nell’odierna edizione invernale di MEDICARE, ci siamo impegnati per arricchire ancora di più i contenuti ad uso di voi lettori, cercando di divulgare un’informazione medico – scientifica realmente utile e in linea con le novità ed i cambiamenti che la ricerca e la tecnologia stanno portando nei vari campi di specializzazione. Molto delicato ed attuale è il tema del focus sulla Procreazione medicalmente assistita. Un terreno spesso scivoloso dove, prima di tutto, si pone la questione etica di pari passo con i cambiamenti della società rispetto a questo argomento. Un bello spaccato tutto da leggere, adatto a stimolare il dibattito. Sfogliando ancora le nostre pagine, troverete inoltre gli altri consueti focus dove, questa volta, parleremo di Nutrizione ed Obesità ma anche di Diabete e Celiachia, analizzando argomenti estremamente d’attualità. Altro giro, altra corsa, invece, per il capitolo dedicato a Riabilitazione ed Ortopedia, una sezione molto ricca di spunti importanti da parte di chirurghi, fisioterapisti ed un’incursione nella Posturologia. Chiude MEDICARE 03, la sezione Specializzazioni in Primo Piano, dove troverete come sempre articoli ed interviste dedicate a medici e strutture di primo livello, vere eccellenze toscane, ognuno nel proprio campo di riferimento. Buona lettura e non dimenticate di seguirci anche su FB, sulla pagina “MedicareRivista”!


Medicare Numero 3 Dicembre 2014 Editore e concessionaria pubblicità MGA Comunicazione &Pubblicita’ srl Via Aretina 167/m, Firenze Tel: 055 5275595 info@mgacomunicazione.it

FOCUS

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procreazione assistita

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RIABILITAZIONE/ ORTOPEDIA

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nutrizione/ obesità

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SPECIALIZZAZIONI IN PRIMO PIANO

Visita il sito web www.mgacomunicazione.it Seguici su facebook facebook.com/MedicareRivista Progetto editoriale Rossella Sciommeri Direttore responsabile Andreas Lotti Direzione amministrativa Matteo Rovelli Segreteria e Ufficio Stampa Luisa Guerra Lucia Papi Progetto grafico Magazzino 77.com Stampa Maggioli Editore Santarcangelo di Romagna (RN)

Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione del l’editore. Registrazione al Tribunale di Firenze n. 5944/2014 del 12/02/2014

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SPECIALIZZAZIONI IN PRIMO PIANO 6

procreazione medicalmente assistita Agi Medica (SI) www.agimedica.it Demetra (FI) (GR) www.centrodemetra.com

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SANITA&SERVIZI

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ORTOPEDIA / Riabilitazione Dr. Guido Cantalamessa (FI) guido.cantalamessa@alice.it Dr. URS PAUL Butler (FI) (LU) chirotuscany@hotmail.com Dr. ENRICO Francolini (FI) enri.francolini@libero.it DSA ARTE MEDICA (FI) artemedicafirenze.it CENTRO MEDICO Martini (LU) www.martinicentromedico.it Dr. PAOLO Donati (FI) paolodonati67@virgilio.it

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Nutrizione Dr.ssa EMANUELA Bartolozzi (FI) www.emanuelabartolozzi.it Laboratorio Terapeutico M.R. (FI) www.mr1930.it Dr. Carlo Maria ROTELLA (FI) c.rotella@dfc.unifi.it carlomaria.rotella@unifi.it​ Dr. MASSIMO PANICUCCI (PO) (PI) www.docvadis.it/massimopanicucci

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Cardiologia Dr. CLAUDIO Poli (FI) claudio106@yahoo.it

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Chirurgia Generale Dr. Medi Francesco (LU) francescomedi@yahoo.it

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Chirurgia vascolare Dr. FILIPPO Turini (AR) www.filippoturini.altervista.org

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CHIRURGIA PLASTICA e medicina estetica Dr. PAOLO Luccioli (FI) www.luccioli.it

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Odontoiatria Dr. Orfeo Magnanimo (PO) www.dottororfeomagnanimo.it DSA ARTE MEDICA (FI) artemedicafirenze.it

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DERMATOLOGIA Dr. ROBERTO Giacchetti (PO) www.robertogiacchetti.net Dr. GIAN MARCO Vezzoni (LU) www.vdermastudio.it

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chirurgia ESTETICA Dr.ssa MILENA DI Vito FRANCESCO (FI) milena.divito@gmail.com

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PNEUMOLOGIA Dr.ssa Checcacci Serena (FI) www.fumonograzie.it

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Flebologia Dr. STEFANO Martelli (FI) (PO) www.flebologia-proctologiafirenze.com

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urologia Dr. PAOLO Rossi (PI) andrologorossipaolo.info Dr. GIORGIO Santelli (LU) www.uroandrologialucca.it

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GINECOLOGIA Dr.ssa RITA Puzzuoli (GR) ritapuzzuoli@gmail.com

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AUDIOLOGIA Dr. Gilberto Ballerini (PI) www.uditovivo.com

Ampersand (PI) www.nextsolutions.it

I nostri partners: Acutech, Visani, Farmacia Ragionieri, Genesi, Giallo Oro, Circolo la libertà, Tropos, Pio Pio

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FOCUS

PROCREAZIONE ASSISTITA La Procreazione Medicalmente Assistita è un tema spinoso e d’attualità. Un tema che si intreccia con il Diritto e con il diritto di essere genitori. Una tematica che continua a rimanere sotto le luci della ribalta nel nostro Paese. E non solo perché, solo qualche mese fa, la Corte Costituzionale, sancendo l’incostituzionalità di alcuni articoli della legge 40 del 2004, ha posto fine al divieto di effettuare la fecondazione eterologa. La Procreazione Medicalmente Assistita è un tema caldo anche perché, in Italia, l’età media in cui si decide di diventare genitori è sempre più elevata: per motivi culturali e, spesso e soprattutto, per motivi sociali, ricercando una certa stabilità prima di mettere su famiglia. E più avanza l’età, più scorre l’orologio biologico e più diminuirà la fertilità, affidandosi alla procreazione assistita per coronare il proprio sogno di diventare genitori. Centri come Agi Medica, dove specialisti e professionisti sono al servizio delle coppie che desiderano dare alla luce un figlio, accompagnandoli passo dopo passo nel loro percorso terapeutico, questi Centri, per i motivi elencati, sono sempre più una parte fondamentale del nostro Paese.


PROCREAZIONE

La procreazione assistita Diventare genitori è un diritto di tutti

Agi Medica info@agimedica.it www.agimedica.it Tel. 0577 222224 Fax. 0577 219656 Siena Viale Toselli 94/F

La Riproduzione Assistita nasce con l’intento di aiutare la natura a seguire il suo corso, quando essa non può. Si tratta di una serie di tecniche che riescono in molti casi a ottenere ciò che sembrava impossibile: una gravidanza. Le problematiche inerenti la sterilità di coppia hanno da sempre assunto un ruolo preminente nella vita dell’uomo. La sterilità va intesa come una condizione patologica che provoca sofferenza psicologica e può accompagnare la coppia per tutta la vita. È fondamentale comprendere i disordini anatomici, gli ostacoli meccanici, i disturbi ormonali che possono interferire con il naturale corso dell’evento riproduttivo. Agi Medica, con un’equipe di comprovata esperienza guidata dal Dottor Francesco Comodo, responsabile della struttura, e dalla Dottoressa Laura Gambera, embriologa responsabile del laboratorio, si pone l’obiettivo, attraverso un approccio multidisciplinare, di accompagnare la coppia infertile nel percorso diagnostico e terapeutico della Procreazione Medicalmente Assistita. La Procreazione Assistita è la disciplina che ha lo scopo di porre rimedio all’infertilità: in molti casi è possibile intervenire con successo, ma ancora molto rimane da fare nel campo della ricerca di base e dell’applicazione clinica. La PMA, in fondo, è una disciplina ancora giovane: basti pensare che Louise Brown, il primo essere umano concepito con l’aiuto della procreazione assistita, è venuto alla luce soltanto poco più di trent’anni fa, nel 1978. Il rispetto delle norme deontologiche ed etiche delle problematiche connesse alla procreazione medicalmente assistita sono un impegno degli

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operatori di AGI Medica. Per legge per procreazione assistita si intendono le tecniche mediche e biologiche che permettano la riproduzione al di fuori dei processi naturali, per soddisfare il desiderio di riprodursi di una coppia. Ai sensi della legge italiana 40/2004, fanno parte della Procreazione Medicalmente assistita (PMA) tutte le metodiche di Primo (inseminazione intrauterina), di Secondo (FIVET e ICSI) e di Terzo livello (metodiche che richiedono il prelievo chirurgico degli spermatozoi).


PROCREAZIONE

La specie umana si distingue biologicamente per una bassa fertilità. Infatti, ad ogni ciclo mestruale, una coppia al massimo della propria capacità riproduttiva ha soltanto circa il 30% di possibilità di concepire. Questa percentuale, già alquanto modesta, si riduce significativamente con l’aumentare dell’età della donna, non superando il 20% oltre i 35 anni e calando ulteriormente al 10% oltre i 40. Non sorprende, infatti, che una coppia che intenda concepire sia spesso costretta ad attendere alcuni mesi, prima di vedere il proprio desiderio coronato da successo. Nel caso in cui l’incapacità di procreare si protragga per almeno diciotto mesi, è possibile che la coppia sia interessata da uno stato d’infertilità. L’infertilità maschile e femminile rappresenta indubbiamente un problema di consistenti proporzioni. Si stima, infatti, che il 15% delle coppie in età fertile sia portatrice di severe disfunzioni riproduttive e che un ulteriore 10% soffra di patologie di più modesta entità. Recenti studi epidemiologici dimostrano che anche nel nostro Paese l’infertilità affligge decine di migliaia di persone. Alcune delle disfunzio-

ni riproduttive hanno un’origine genetica, altre sono il risultato di molteplici fattori che comunemente riassumiamo nel termine di “influenze esterne”. Mutati stili di vita giocano certamente a sfavore della funzione riproduttiva. La pianificazione familiare, inevitabilmente imposta dai mutamenti socio-culturali porta molte donne a posporre l’esperienza della maternità in un momento anagraficamente sfavorevole a causa della naturale riduzione della loro fertilità. AGI Medica, si propone come interprete nella risoluzione del problema dell’infertilità di coppia.

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PROCREAZIONE

Avere un figlio

Grazie a professionisti e specialisti del settore, è possibile genetico-cromosomiche. Per le coppie che devono iniziare gli accertamenti abbiamo ideato la soluzione della One Day Clinic, che altro non è che la possibilità per la coppia di effettuare tutti gli accertamenti in una singola giornata, con una ottimizzazione del tempo necessario. E grazie ad un progetto nato ormai dieci anni fa con il Servizio di Malattie Infettive dell’Azienda Sanitaria di Firenze, abbiamo la capacità di accogliere coppie discordanti per patologie infettive, diventando così un punto di riferimento per l’intero panorama italiano.

centro procreazione assistita DEMETRA Centro Procreazione Assistita Demetra info@centrodemetra.com www.centrodemetra.com Firenze Via Giulio Caccini,18 Tel. 055 488709 055 416231 Grosseto Via M.te Leoni 6/D Tel. 0564 458999

Quindi i vostri pazienti provengono anche da fuori regione? Nato trent’anni fa, da un gruppo di professionisti che ha incentrato la propria professione sulla medicina della riproduzione, il Centro Demetra – privato-convenzionato – è specializzato nella diagnosi e nella terapia dell’infertilità di coppia. Ginecologi, andrologi, ostetriche, infermiere, segretarie e psicologi, sono tutte figure professionali all’interno del Centro, qualificate nell’offrire assistenza e sostegno alle coppie che desiderano un figlio. Abbiamo incontrato la Dottoressa Claudia Livi, cofondatrice e attualmente Responsabile e Direttore Sanitario del Centro Demetra. Dottoressa, il vostro è un Centro all’avanguardia in tema di procreazione assistita. Può descrivercelo brevemente? Il Centro Demetra è una struttura che accoglie e tratta in maniera adeguata le coppie, con difficoltà riproduttive, che necessitano della consulenza di un’equipe specializzata: le accompagniamo passo dopo passo, in questo importantissimo percorso terapeutico. Tutto questo grazie ad un eccellente team di lavoro e ad una sede completamente ristrutturata: abbiamo cinque ambulatori medici, completamente attrezzati per le visite e per la diagnostica ecografica, due sale operatorie e tre laboratori. Siamo all’avanguardia sia per quel che riguarda i laboratori che in tema di tecniche utilizzate.

Nello specifico, quali sono i vostri punti di forza? Solo per citare alcune nostre caratteristiche, le sottolineo il fatto che siamo l’unico Centro in Italia ad offrire in regime convenzionato il ciclo di fecondazione in vitro per la diagnosi preimpianto a coppie che sono portatrici di gravi malattie

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Esattamente. Il nostro Centro è un forte polo di attrazione per le coppie residenti in altre regioni, che costituiscono l’80% delle coppie trattate. Sono numeri decisamente importanti, come le cifre che ci parlano di circa 1200 cicli di trattamento effettuati nel 2013, con percentuali molto buone ma che, ovviamente, dipendono dall’età della donna: ci attestiamo sul 35% per le donne sotto i 35 anni di età.

Un argomento che è tornato prepotentemente alla ribalta, negli ultimi mesi, è quello della fecondazione eterologa: in che cosa consiste e quando è necessario effettuarla? Nei casi di sterilità assoluta - ovvero quando una donna non produce ovuli o l’uomo non produce spermatozoi, oppure anche nel caso che queste due condizioni avvengano entrambe – per poter procreare, è necessaria una fecondazione eterologa. Si tratta, cioè, di ricorrere ad un donatore o ad una donatrice esterni alla coppia.

Quali possono essere le difficoltà dovute alla fecondazione eterologa?

Il presupposto iniziale è che, trovare un donatore di spermatozoi, è molto più semplice che avere una donatrice di ovuli: per donare ovuli, infatti, la donna deve incorrere in una piccola operazione chirurgica. Ma non è questo il problema principale della fecondazione eterologa. La problematica riguarda un concetto più ampio, sociale, e che è dovuto al fatto che in Italia, per circa 10 anni, non è stato possibile effettuare donazioni. In ogni caso, abbiamo ripreso l’attività e oggi siamo in grado di effettuare questi trattamenti. Sempre con la grande professionalità che contraddistingue il Centro Demetra.

DR. Mannelli

Dott.ssa Chelo

Dott.ssa Pellegrini

Dott.ssa Livi


Centro Wellness Tropos ssd desk@troposclub.it www.troposfirenze.it Tel. 055 678381

Il Vademecum del Pilates del bambino nell’utero e dà supporto alla colonna vertebrale, prevenendo il mal di schiena.

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Pilates pre e post parto/pre e post operazione: come e quando praticarlo secondo le “dritte” della Dottoressa Hanna Beata Wolosz e della Dott.ssa Mariangela Campori, istruttrici certificate del Pilates Studio di Tropos Club a Firenze. Il Pilates è un metodo che appartiene alle discipline posturali che condivide i presupposti essenziali dell’educazione al respiro corretto, del ripristino delle curve fisiologiche e fa della parola “consapevolezza”, un cardine essenziale per il raggiungimento di una corretta postura. Hanna Beata Wolosz e Mariangela Campori dello Studio Pilates di Tropos, pianificano gli esercizi da svolgere, personalizzandoli per ogni partecipante, dopo un’attenta valutazione della postura e del tono muscolare. Quello che segue è un breve vademecum che spiega gli effetti e i benefici della pratica del Pilates per donne che devono affrontare una gravidanza o un’operazione chirurgica.

Dott.ssa Hanna Beata Wolosz, istruttrice certificata di Pilates

1) Il Pilates rafforza i muscoli profondi della postura., ciò permette di sviluppare la percezione del baricentro nel caso delle donne in gravidanza, la respirazione toracica laterale e la concentrazione sulle zone pelviche. Questo è utile durante la fase pre e post parto: sviluppando i muscoli piccoli e interni, spesso sottovalutati, l’addome della donna viene rinforzato per sostenere il peso

2) Con il rafforzamento dei muscoli interni si provvede alla stabilizzazione delle articolazioni molto soggette alle lussazioni durante la gravidanza. Così, gli effetti benefici non si riflettono solo sulla zona pelvica e del tronco, ma si aiuta anche la circolazione sanguigna sia della madre che del feto, aumentando il ritorno del sangue venoso. 3) Quando viene effettuato un parto cesareo, nella fase post parto, è consigliabile iniziare a muoversi il prima possibile, meglio in acqua, prestando attenzione a non compiere troppi sforzi. L’obiettivo è quello di rafforzare l’addome poiché la parete più forte è meno soggetta al distacco della linea Alba. 4) Praticando il Pilates si può prevenire anche la formazione delle cosiddette aderenze interne post-operatorie, con cicatrici che si formano dopo un intervento: la ginnastica per l’attivazione e il rafforzamento dei muscoli piccoli crea come un massaggio interno costante ed è importante iniziare subito dopo la cicatrizzazione. Tropos dedica alle mamme il ”PERCORSO DIVENTARE MAMMA” con il valore aggiunto dell’Ostetrica Ester Tatini che sviluppa in sinergia con gli altri professionisti il programma personalizzato, dando i consigli specifici inerenti alle esigenze della donna sia a livello psicologico che tecnico, con la preparazione alle posizioni e alla respirazione per facilitare l’importante e meraviglioso momento della nascita. Importante anche la partecipazione del futuro papà durante le sedute che si svolgono in piscina nella tarda mattinata del sabato, quando i futuri genitori possono condividere in acqua piacevoli emozioni. Tanti fiocchi rosa e azzurri sono già stati attaccati in Tropos e tutti i neonati dai 4 mesi in poi diventano protagonisti dei corsi di acquaticità, che si svolgono sempre il sabato mattina con uno dei genitori in acqua e nello spogliatoio, aiutati dalle famose tate di Tropos.

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CALCOLOSI E PREVENZIONE L’acqua come terapia

Fin dagli albori della storia della medicina, l’acqua è sempre stata considerata uno strumento terapeutico: dalla cultura assiro-babilonese, nella quale il medico era chiamato A-su, ovvero “colui che conosce l’acqua”, fino al padre della medicina occidentale, Ippocrate, che ne esaltò le virtù terapeutiche nel suo trattato “Uso dei liquidi”. E proprio sull’acqua, abbiamo posto tre domande a tre esperti in materia. È giusto dire che l’acqua è indispensabile sia per la vita che per il nostro benessere? Sì – afferma convinta la Dott.ssa Flavia Capuzzello, responsabile del progetto “AcquaLab”, un workshop medico-scientifico nel quale collaborano professionisti che operano sia in campo medico che della nutrizione – L’acqua rappresenta circa il 65% del peso corporeo di un adulto e l’80% di quello di un bambino: da questo si capisce quanto questo liquido sia indispensabile per tutte le funzioni dell’organismo. All’acqua, però, spesso non viene dato il giusto valore: bere è una necessità di tutti e, per alcune persone affette da particolari patologie, è indispensabile prestare estrema attenzione alla quantità e alla qualità di acqua assunta, esattamente come per un farmaco.

In presenza di Calcolosi renale, quali sono i consigli per un’adeguata alimentazione? Innanzitutto i calcoli renali possono essere di diversa natura – ci risponde la Dott.ssa Lucia Gaglio, Biologo-Nutrizionista che collabora con la Divisione Medica di Genesi - Nel 70-80% dei casi sono calcoli di calcio (ossalato di calcio e fosfato di calcio), ma possono essere anche calcoli di acido urico, misti (acido urico + calcio), di cistina, xantina, ipoxantine o colesterolo. Si formano perché le sostanze di cui sono composti non rimangono disciolte nelle urine, ma tendono a precipitare (si aggregano e formano i calcoli). Questo dipende dal pH delle urine: più sono acide, più si creano le condizioni per un’eventuale formazione di

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calcoli renali. Conviene aumentare l’apporto di liquidi (circa 2,5-3 litri al giorno per rendere le urine più diluite) ed è particolarmente indicato bere acqua povera di sodio (< 20 mg/litro) e a basso residuo fisso. È importante evitare un’alimentazione troppo “acida”, ricca di proteine animali (carne, latte, formaggi - specialmente quelli stagionati - insaccati e salumi), aumentando invece, al contempo, il consumo di proteine vegetali (legumi e tofu). Si deve mangiare molta frutta e verdura, limitando però il consumo di pomodori, barbabietole e spinaci, perché contengono molto ossalato di calcio. Bisogna seguire una dieta a normale contenuto di calcio e non povera di calcio, evitare eccessi di vitamina C (aumenta la produzione di ossalati da parte dell’organismo) e preferire l’uso di cereali integrali ricchi di fibre. È importante anche ridurre il consumo di zuccheri semplici e l’apporto di sale, preferendo il sale marino integrale. Perché conviene utilizzare Farmacqua?

Farmacqua è l’unico Dispositivo Medico, di derivazione ospedaliera, per il trattamento dell’acqua ad uso terapeutico – afferma Davide Chellini, Direttore della Divisione Medica di Genesi - Nasce proprio con l’obiettivo di aiutare tutti coloro che hanno patologie per le quali la qualità e la purezza dell’acqua assumono una connotazione medica. La calcolosi renale è una di queste patologie: infatti, quando ci troviamo a dover contrastare la presenza di ossalati di calcio nell’organismo, la leggerezza dell’acqua svolge un ruolo fondamentale. Il corretto tenore salino non solo aiuta a risolvere la problematica, ma è anche importante per una potenziale recidiva. Attualmente un medico, di fronte alla problematica della calcolosi, consiglia una determinata tipologia di acqua, che viene utilizzata solo per bere. Con Farmacqua è possibile utilizzare quella stessa tipologia di acqua anche nell’alimentazione, aumentando notevolmente il suo potere terapeutico.

Sede di Lucca Via del Bozzo 204/b San Donato (LU) Tel. 0583 512572 Fax 0583 517601 info@genesi-italia.com www.genesi-italia.com Sede di Firenze Centro Direzionale AREA 2 Via Arno, 102 Via Ticino, 10 50019, Sesto Fiorentino (FI) Tel. 055 341037 Dott.ssa Lucia Gaglio Biologo Nutrizionista Cell. 347 7206313 www.studionutrizioneintegrata.it lucia.gaglio@gmail.com Master Universitario in PsicoNeuroImmunologia Master Universitario in Nutrizione Clinica Località Tei, 13 Altopascio

GENESI opera nel settore del trattamento acqua a tutti i livelli. Il suo obiettivo è quello di rendere qualsiasi tipologia di acqua idonea alle esigenze di chi ne deve usufruire, dal settore domestico a quello industriale, sia per il privato che per gli Enti Pubblici. Per questo sono nate all’interno dell’azienda Divisioni ad hoc, atte a verticalizzare le professionalità delle risorse umane ed offrire al cliente un interlocutore privilegiato sempre all’altezza della situazione. Al suo interno opera la Divisione Medica, specializzata nel settore della tecnologia elettromedicale destinata al trattamento dell’acqua ad uso alimentare e terapeutico.


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Ampersand è un’azienda di Pisa che si occupa di software informatici dal ‘94: con il brand NextOne Solutions, insieme a Ciemme Gesco, è entrata nel mercato della Gestione delle Code.

IL TASTIERINO DI SPORTELLO VA IN CORSIA

Un’innovazione in grado di aumentare le funzionalità del telecomando, senza abbandonarne la maneggevolezza e la facilità d’uso L’evoluzione dei sistemi eliminacode viaggia sul binario dell’innovazione tecnologica. La principale finalità di ogni innovazione è rivolta al servizio per il paziente: tuttavia, anche l’ergonomia del sistema e la facilità d’uso da parte dell’operatore consentono di migliorare il rapporto tra paziente e struttura medica. Mentre per gli operatori allo sportello il tastierino deve necessariamente essere posto all’interno del personal computer, per un operatore medico, invece, il tastierino di sportello ideale deve poter essere sempre a disposizione, anche tra le corsie, e deve essere dotato, nello stesso tempo, delle funzionalità avanzate necessarie ad una gestione complessa quale quella delle strutture sanitarie. L’uso del telecomando, per la maggior parte degli eliminacode, è legato principalmente all’assenza di un personal computer: il telecomando stesso, infatti, è sempre stato confinato agli eliminacode di basso profilo, perché sì, se ne apprezza la facilità d’uso e l’ergonomia, ma presenta un numero di funzionalità limitate. In quest’ottica, va sottolineato come l’evoluzione tecnologica, negli ultimi anni, ha reso disponibili, a costi contenuti, palmari portatili. Per gli ambulatori e per le strutture ospedaliere in genere il tastierino su dispositivo portatile rappresenta un’innovazione molto utile, che contribuisce a ridurre il divario tra sistemi evoluti e sistemi base, migliorando l’approccio da parte dell’operatore medico in termini di ergonomia e funzionalità.

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FOCUS

RIABILITAZIONE/ ORTOPEDIA Ortopedia e Riabilitazione sono due discipline che vanno di pari passo. Entrambe hanno a che fare con la funzionalità del corpo: per ottenere il massimo nel ristabilirsi dopo un’intervento di chirurgia ortopedica, la riabilitazione è lo step successivo per completare in maniera corretta un percorso di guarigione. Sono diversi e molto interessanti gli argomenti affrontati all’interno di questo focus. Si parla, per esempio, dell’ultima frontiera della protesi dell’anca raccontata da uno dei suoi massimi specialisti; ci sono i consigli del professionista su come orientarsi nel mare magnum dell’offerta medica in tema di patologie da trattare chirurgicamente; c’è spazio anche per analizzare a fondo i progressi e i benefici provenienti dall’utilizzo di moderne tecniche di fisioterapia come la laserterapia e la terapia manuale fasciale. Non manca, inoltre, un’occhiata alla medicina cosiddetta alternativa con un approfondimento sulla Posturologia, ovvero la disciplina che studia i rapporti tra la postura del corpo ed alcune patologie che deriverebbero proprio da un errato assetto posturale. A proposito di postura, tutto da leggere anche l’approfondimento sul Pilates, disciplina sempre più apprezzata ed efficace per il benessere fisico del corpo. Tante sfaccettature di due discipline, Ortopedia e Riabilitazione, in continua evoluzione.


ORTOPEDIA

La protesi dell’anca

Come comportarsi dopo una simile operazione

Dr. Guido Cantalamessa guido.cantalamessa@alice.it Cell. 347 4197015 Riceve a: Firenze Casa di Cura Ulivella e Glicini Via del Pergolino 4/6 Tel. 055 4296222 Prosperius V.le Fratelli Rosselli 62 Tel. 055 2381634 Via Masaccio 127 Tel. 055 5001465

Negli scorsi numeri di Medicare, abbiamo analizzato la chirurgia protesica dell’anca da un punto di vista tecnico. Ma in cosa consiste, nello specifico, la protesi? E quali sono i limiti che, concretamente, un paziente dovrebbe imporsi dopo aver subito una simile operazione? Ne abbiamo parlato col Dottor Guido Cantalamessa, ortopedico specialista in materia e grande appassionato di automobili e motori: un lavoro ed una passione che, come vedremo, hanno molte affinità e punti di incontro. Dottor Cantalamessa, per cominciare e per avere un quadro di insieme generale, ci può fare una panoramica sulle tipologie di protesi dell’anca che esistono? Esistono diverse tipologie di protesi dell’anca: dal punto di vista della filosofia costruttiva, per

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il tipo di impiego prevalente e a seconda delle diverse case costruttrici. Schematicamente e sostanzialmente, possiamo suddividerle in cementate e non cementate. Le protesi cementate hanno ormai solo un impiego di nicchia, riservato alle procedure di revisione protesica o se siamo in presenza di un osso porotico, per ottenere una fissazione precoce. Le protesi non cementate, di diversi design e diverse lunghezze (taglie), sono impiegate invece attualmente nella maggior parte dei casi e la loro filosofia è basata sostanzialmente sul cosiddetto “press-fit”, ovvero un incastro immediato a pressione, col presupposto che in tempi successivi, più o meno lunghi, l’osso del paziente cresca riuscendo ad abitarle, fino a bloccarle in maniera definitiva nella sede in cui sono state primariamente applicate... che poi il tessuto osseo del paziente “malato” in una persona al di fuori della cosiddetta “età dello sviluppo” debba crescere, magari velocemente e magari in grande quantità, ovviamente è tutto da vedere. In altre parole non è quantificabile quella che sarà la reazione di ogni singolo organismo. Le leghe metalliche e le loro superfici, generalmente porose, negli ultimi anni sono state perfezionate


ORTOPEDIA

Guido Cantalamessa nasce a Pordenone nel 1949, si diploma al Liceo Classico G. Leopardi di Recanati e, nel ‘74, si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Perugia, con la votazione di 110 e lode. Sempre con il massimo dei voti e la lode, tre anni più tardi, nel ‘77, ottiene il Diploma di Specialista in “Ortopedia e Traumatologia” a Firenze, mentre nel 1980, nuovamente a Firenze e nuovamente ottenendo la lode, consegue il Diploma di Specialista in “Terapia fisica e riabilitazione”. Per 25 anni, dal ‘75 al 2000, svolge la propria carriera formativoprofessionale presso la 1° Clinica Ortopedica dell’Università degli Studi di Firenze, diretta dal Prof. G. Stringa, il CTO di Firenze. Nel gennaio del 2000, rassegna le proprie dimissioni dalla struttura pubblica di Careggi per dedicarsi all’attività libero professionale privata, nello specifico settore della Chirurgia Protesica di anca e di ginocchio, “primo impianto” e “revisione”. Autore di circa 50 pubblicazioni scientifiche, relatore a numerosi Congressi Specialistici nazionali ed internazionali, durante l’attività ospedaliera è stato Autore o Coautore di circa 6.000 interventi chirurgici.

proprio al fine di permettere tali processi di cosiddetta “osteointegrazione”. Le cosiddette “superfici di accoppiamento” (testina e coppa) sono poi l’altro punto critico dell’impianto protesico, in quanto soggette a fenomeni di carico, di usura e anche di corrosione nel tempo, soprattutto se sovrasollecitate. In definitiva i complessi protesici sono sempre dei materiali estranei per l’organismo, per cui non è detto che questo li debba obbligatoriamente tollerare sia nel breve che nel lungo termine. Non è detto che un impianto che venga applicato ad un paziente, ad esempio di quarant’anni, debba risultare ugualmente adeguato quando lo stesso paziente sarà più vecchio, per esempio a ottant’anni, anche per il prevedibile cambiamento delle caratteristiche morfo-strutturali a cui detto impianto è “attaccato”. Dopo una simile operazione, i recuperi sono completi? Si può tornare a svolgere le attività che venivano compiute prima? E quali sono, invece, i movimenti che lei sconsiglia vivamente ai suoi pazienti operati? A chi mi chiede (in pratica tutti i pazienti) “posso tornare a fare tutto quello che facevo prima?”, io rispondo sempre: “Sì, tanto lavoriamo molto bene anche sulla ricambistica...”. È una battuta per spiegare come tutto ciò che vada oltre un’attività, definiamola “light”, incida negativamente sulla longevità della protesi nel suo complesso. La durata di una protesi infatti è comparabile con quella di un’automobile, ovvero dipende sia dalla qualità dell’automobile, ma molto anche da come la si tratta. Sicuramente le performances attuali degli impianti protesici sono estremamente migliorate rispetto al passato, ma, ri-

manendo in un parallelo motoristico, sono come gli abitacoli delle automobili: ovvero, non sono primariamente ideati per “andarci a sbattere”. Per cui, se il paziente fosse così garbato da non sottoporre la protesi e il proprio scheletro ove questa è impiantata ad attività martellanti, stressanti e torcenti, l’impianto non avrebbe che da guadagnarci in termini di complessiva longevità. Raccomando inoltre al paziente di non mettersi in situazioni di potenziali cadute accidentali, come, ad esempio, camminare su terreni sconnessi o scivolosi. A tutte le domande che mi vengono regolarmente poste dopo l’operazione: posso andare a funghi? Posso tornare a sciare? Posso arrampicarmi sull’ulivo? E chinarmi per giocare con i nipotini? A tutte queste domande, quindi, la risposta è: “ni”, perché sono situazioni di precario equilibrio, con il rischio (alto) di frattura dell’osso e (basso) di lesione della protesi. Dopo un intervento di protesi dell’anca, inoltre, è necessario non considerare solo le proprie capacità ed il proprio raziocinio, ma bisogna anche pensare alle interazioni con le altrui gestualità e movimenti, come nell’andare in bicicletta, nel guidare la motocicletta o nel portare fuori il cane a guinzaglio, in quanto ci possono essere delle situazioni di collisioni esterne da parte altrui. In definitiva, la moderna tecnica chirurgica e i nuovi materiali impiantabili fanno sì che in numerosi casi il soggetto sia in grado, in tempi brevi, di camminare, anche senza bastoni, di effettuare lunghe passeggiate e di guidare la macchina. Ma il tutto con la raccomandazione di porre la massima attenzione, non solo a sé, ma anche agli altri.

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FISIOTERAPIA

Laserterapia e Terapia Manuale Fasciale Le ultime novità in materia di riabilitazione tra tecnologia e manipolazione controindicata in presenza di: tumore, infezioni cutanee, pacemaker, gravidanza o epilessia. Le sedute di laserterapia effettuate nel nostro ambulatorio hanno un costo molto contenuto che parte dai 15€.

Dr. Balia durante una seduta di laserterapia

Dott. Balia, la laserterapia è una delle tecniche riabilitative di maggior successo. Ci può spiegare come funziona e in quali casi viene applicata? I pazienti che ogni giorno accedono al nostro ambulatorio presentano problematiche di vario tipo: traumi, patologie ortopediche acute o croniche, interventi di chirurgia ortopedica, ecc. Per il trattamento di tali patologie è possibile utilizzare nella nostra struttura nuove e diverse terapie che consentono di intervenire in modo più mirato e appropriato. Tra queste c’è il LASER Nd-YAG. Il nostro è un Laser ad elevata potenza e intensità che sfrutta le particolari caratteristiche fisiche della luce Laser con lunghezza d’onda di 1064 nm per trasferire energia ai tessuti sofferenti e ripristinare, attraverso l’effetto fotochimico, l’equilibrio energetico compromesso. Con la laserterapia si ottiene una riattivazione del metabolismo cellulare, la quale induce una cascata di effetti biologici che portano ad una remissione del dolore, ad una diminuzione dell’infiammazione e al riassorbimento dell’edema (effetto analgesico, antinfiammatorio e antiedemigeno). IL Laser Nd-YAG arriva fino a 5-6 cm di profondità e permette di trattare patologie muscolo-tendinee o traumatiche-articolari con vera efficacia: fin dalla prima applicazione si ottengono infatti risultati positivi sul dolore e sull’infiammazione. Tra le principali indicazioni abbiamo borsiti, sinoviti, capsuliti, epicondiliti, sindrome da impingement, tendinite e tenosinoviti, edemi ed ematomi da trauma, patologie post-traumatiche o da sovraccarico, distorsioni, entesiti, condropatie rotulee, fibromialgie, stiramenti e strappi muscolari, traumatologia del ginocchio e della spalla. Questo laser permette inoltre il trasferimento in profondità di alte dosi energetiche con conseguente azione sulla cartilagine per il trattamento delle patologie articolari cronico-degenerative. La laserterapia è

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Firenze Via Targioni Tozzetti 26/B Tel. 055 9062360 Cell. 380 3619739 firenze@dsaodontoiatria.it

Le novità però non sono sempre e solo sinonimo di tecnologia: il Dott. De Martino di Arte Medica ci spiega la Terapia Manuale Fasciale: La terapia manuale fasciale è un nuovo metodo riabilitativo nel trattamento delle disfunzioni muscolo-scheletriche. Esso agisce direttamente sul tessuto connettivo denso (la fascia corporis). La Fascia Corporis è il tessuto che ricopre tutte le strutture del corpo, dai muscoli agli organi interni. Il tessuto fasciale, essendo formato anche da recettori, è responsabile del dolore che il corpo avverte; questo dolore altro non è che una percezione non fisiologica delle tensioni che si sono create nei distretti muscolo-articolari. La fascia può perdere elasticità in seguito a disturbi meccanici come contusioni, fratture, distorsioni, posture scorrette o disturbi fisici come sbalzi di temperatura, umidità ed altro. Il trattamento prevede la manipolazione precisa di punti, soprannominati anche trigger points, che consentono il ripristino dell’omeostasi articolare e di conseguenza un riequilibrio della postura dell’individuo. Un’anamnesi attenta della persona, che tiene conto di tutto ciò che ha potuto nuocere al tessuto fasciale, permette di stilare un primo programma di sedute che possono variare da 3 a 5. Quindi, sull’articolazione agiscono forze non equilibrate tra loro, venendo sottoposta a carichi di lavoro distribuiti non uniformemente. Inizialmente, si percepisce un semplice dolore, in seguito il dolore si evolve in tendiniti ed infiammazioni fino a sfociare in una vera e propria degenerazione delle strutture stesse e di quelle intrarticolari. Da noi, la singola seduta di terapia manuale fasciale ha un costo di 30€ e le patologie più frequentemente trattate con il metodo sono: lombalgia, lombosciatalgia, cervicalgia, cervicobrachialgia, distorsioni, lesioni muscolari, squilibri posturali, epicondilite, gonalgia, coxalgia ed emicrania.

Dr. De Martino e la terapia manuale fasciale

DSA Arte Medica è un centro di riabilitazione ed odontoiatria con sede a Firenze, in zona San Jacopino. Aperto tutti i giorni da lunedi a sabato su appuntamento.


ORTOPEDIA

Ortopedia: terapia medica, chirurgia o riabilitazione? Dr. Enrico Francolini enri.francolini@libero.it Cell. 335 6666651 Riceve a: Firenze Sport Clinic Center Via Scipione Ammirato 102/A Tel. 055 676141 Fax 055 670845 Fondazione Oretta Bartolomei Corsi, Via della Fornace 31 Tel. 055 6587516 Ecomedica Via Cherubini 2/A, Empoli Tel. 0571 73922

Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Firenze nel 1976. Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia presso l’Università di Bologna nel ’79. Specializzazione in Medicina Legale e delle Assicurazioni nell’83. Inizia la sua attività ad Ancona in una Divisione di Ortopedia infantile. Dopo una breve parentesi presso l’Ospedale di Empoli, prosegue l’attività presso la Sezione di Ortopedia dell’Ospedale di Santa Maria Annunziata di Bagno a Ripoli, dove nell’86 diviene aiuto corresponsabile, fino al 2001, quando sceglie la libera professione.

Il Dott. Enrico Francolini, specializzato in Ortopedia e Traumatologia, ci spiega le difficoltà legate alla scelta della giusta terapia in caso di patologie ortopediche da curare. Dr. Francolini, come può un paziente districarsi nelle “offerte” mediche in caso di una patologia da trattare chirurgicamente? Non è facile. La prima domanda da porsi è: ho una patologia che deve essere trattata chirurgicamente o esistono vie alternative? Già qui, almeno nell’ambito ortopedico, rischiamo di arenarci. I problemi a monte, dal punto di vista professionale, sono principalmente due: la scelta terapeutica ed i rapporti tra i colleghi di diverse specializzazioni. Mi spiego meglio: nell’ambito ortopedico i trattamenti si suddividono in tre scelte: la terapia medica, chirurgica e riabilitativa. Mentre la terapia medica è quella di base, spesso già impostata dal curante, di per sé spesso già capace di risolvere molti problemi, la terapia chirurgica e la riabilitativa, che a mio parere devono costantemente essere abbinate, sono spesso invece poste in antitesi.

quale ognuno di noi ha una propria specifica competenza nei vari campi: c’è lo specialista di protesica del ginocchio, quello della protesica di anca, lo specialista in endoscopia, quello in chirurgia del piede, quello in chirurgia della spalla, il chirurgo della mano etc. Riusciamo così, lavorando in equipe, soprattutto a dare risposte terapeutiche migliori. Quali consigli darebbe ai pazienti?

Se un professionista medico vi assicura sull’esito finale scappate subito, è un illuso o un illusionista: deve darvi non certezze, fasulle, ma informazione: vi deve indicare le possibilità di riuscita, gli eventuali rischi, i reali tempi di recupero, le eventuali alternative terapeutiche. Se un professionista vi disegna un futuro a tinte fosche nel caso non vi sottoponeste al trattamento consigliato, fate come sopra: è difficile finire in carrozzina - spettro del futuro di tutti – per una patologia ortopedica. Se un professionista vi propone terapie alternative, soprattutto ad alto prezzo, sappiate che probabilmente state finendo in un gorgo: ad esempio non si possono iniettare staminali in ambulatorio. Ci vuole un laboratorio di ematologia alle spalle, quindi una struttura ospedaliera o di ricovero, poiché le staminali, devono essere isolate dal sangue del ricevente, e di esempi di questo tipo ce ne sono numerosi, anche in campo non ortopedico. Ed è infine il paziente che deve decidere se, quando e dove operarsi: è solo il paziente che riesce ad identificare l’importanza o l’entità dei disturbi, il direttore d’orchestra è lui!

Perciò, sta all’etica del medico che controlla il paziente definire le linee terapeutiche più corrette, anche a scapito del proprio portafoglio. Il chirurgo deve essere capace di indirizzare il proprio paziente verso il trattamento a suo giudizio più efficace, sia questo chirurgico, medico, riabilitativo, osteopatico, chiropratico o di altro genere, anche se questo implica inviare ad un altro collega il paziente stesso. In quale modo, però, il paziente riesce a sapere se il chirurgo è “capace”, o se l’indicazione data è corretta? Bella domanda. Però, senza risposta. Di sicuro, oggi anche lo specialista ortopedico deve scegliere la branca di ulteriore specializzazione, non è pensabile che sia capace di operare tutto, ad alto livello. Un sistema vincente, ad esempio, è quello adottato dal sottoscritto: con altri colleghi abbiamo formato un’equipe nella

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Centro Multispecialistico

Operare in sinergia per la salute Il punto sull’ampliamento del Centro Medico Martini di Lucca Un articolato progetto quello che ha coinvolto i locali del Centro Medico Martini di Lucca. La struttura, che fino a pochi mesi fa diramava attività differenti ubicate in stabili diversi non comunicanti, ha implementato i suoi servizi attraverso l’ampliamento dei locali della sede di via Romana a Lucca. Tra le novità, anche la nuova sinergia sviluppata con il Laboratorio di Analisi LAMM che ha inaugurato all’interno del Centro Medico, la sua sede principale spostandosi dalla residenza storica di Sant’Anna, sempre a Lucca. Ne parliamo con Francesco e Francesca Martini, amministratori del Centro Medico Martini e con Moreno Ferroni, Direttore Sanitario di LAMM. Come si è sviluppata l’idea di un unico sito per le differenti attività del Centro Medico? Francesco Martini: Fino a pochi anni fa, a Lucca, erano presenti le tre strutture di Radiologia, Fisioterapia e Risonanza e Tac distinte e situate in luoghi distanti. Mio padre Franco e mio zio (Francesco Senior, n.d.r.) iniziarono in concreto il progetto di trasferimento della Fisioterapia, nell’attuale stabile in via Romana, avviando gli accordi con i proprietari di allora (la società Cremlat). Personalmente, fin da quando mi sono avvicinato all’attività di famiglia ho creduto fermamente nella prospettiva di riunire le diverse strutture Martini, per operare più efficacemente attraverso le sinergie che inevitabilmente si creano, con la conseguente ottimizzazione sia in termini di costi che di risultati. Cosa è cambiato con il progetto di ampliamento e come s’innesta in questo contesto la nuova sinergia con il Laboratorio di Analisi LAMM? Francesca Martini: Con l’ampliamento, offriamo nuove possibilità per chi si rivolge al nostro centro: la piscina riabilitativa è sicuramente la novità più rilevante, unico impianto del genere nel comune di Lucca; in ambito diagnostico le novità più rilevanti sono: la risonanza magneti-

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ca articolare, una tac CONE BEAM per esami odontoiatrici e la completa digitalizzazione della diagnostica tradizionale che ha portato a un’importante abbattimento della dose di radiazioni trasmesse al paziente. Moreno Ferroni: Inoltre, questa è la nuova sede principale del Laboratorio di Analisi LAMM, che da trent’anni svolge la propria attività autonomamente (sono sempre attivi i punti prelievi di S. Anna e di Pescia) e si è spostato qui per completare la gamma di servizi del Centro Medico Martini: fisiokinesiterapia, endocrinologia, odontostomatologia, analisi mediche, visite specialistiche. Raccordare esigenze tecniche e richieste operative dei professionisti che fanno parte della nostra struttura è stato compito di Tecnostudio, che ha tradotto su carta, prima ancora che nella realtà, un progetto condiviso. Fabio Giorgetti, nella doppia veste di titolare di Tecnostudio e capo progetto, ha messo a disposizione la professionalità del suo team per realizzare una struttura che corrisponda alle esigenze di tutti. Cosa significa strutturare un Centro Medico? Francesco Martini: Interventi di questo tipo devono necessariamente tener conto di esigenze tecniche estremamente precise e imprescindibili, che riguardano ad esempio la disposizione dei locali in modo tale da accogliere tutta la strumentazione necessaria al personale medico e paramedico senza andare a penalizzare gli spazi e i percorsi riservati agli utenti. È quindi indispensabile agire in sinergia con medici e tecnici per valutare insieme le soluzioni di suddivisione degli spazi maggiormente funzionali, concordare l’orientamento degli ambienti, la collocazione degli impianti in modo tale che il risultato finale coniughi accoglienza e funzionalità degli ambienti. Sono stati necessari molti incontri per definire al meglio la struttura del Centro Medico, e tutti insieme stiamo continuando a seguirne la creazione da vicino per verificare che i requisiti richiesti vengano rispettati.

Centro Medico Martini Via Romana, 231 Località Arancio, Lucca Tel. 0583 491406 Fax 0583 441261 - 490656 www.martinicentromedico.it info@martinicentromedico.it LAMM Centro Analisi Punti prelievi: Via Romana, 231 – Lucca Via Cavalletti, 183 – Lucca Piazza Mazzini, 75 – Pescia Tel. 0583 581491 Fax 0583 1642011 www.lammlab.it info@lammlab.it

Le branche specialistiche presenti al centro sono: Diagnostica per immagini: radiologia tradizionale, ecografia, RMN e TAC; Fisiokinesiterapia: Terapia strumentale e manuale; riabilitazione a secco e in acqua; massoterapia; Laboratorio d’analisi; Odontostomatologia; Studi medici all’interno dei quali visitano privatamente specialisti di varie branche specialistiche quali ortopedici, neurologi, chiropratici, nutrizionisti, dermatologi, psicologi, endocrinologi



Posturologia

Posturologia e dintorni a cosa serve e in quali casi si applica Dottor Donati può darci una definizione di postura? Per postura si intende la strategia del sistema scheletrico e neuromuscolare per rimanere in equilibrio reagendo alla forza di gravità e alle accelerazioni con la massima economia e comfort.

Perché ha inserito la posturologia nella sua pratica di ortopedico? Sin dall’inizio della mia esperienza clinica di ortopedico, sensibile al trattamento del dolore, notavo che non pochi pazienti necessitavano di essere curati ben oltre il singolo segmento scheletrico dolorante. Da qui il sorgere della mia passione per la Posturologia una disciplina dove la totalità della persona viene prima del particolare.

Come riesce a mediare la convivenza tra ortopedia e posturologia?

Da sempre mi sono interessato delle patologie della colonna vertebrale e del piede, sia nei giovani che negli anziani; in questo mio campo di intervento è divenuto ormai spontaneo fare

Acutech

Specialisti dell’udito Iscritti alla FIA, la Federazione Italiana Audioprotesisti, e fornitori autorizzati dal Servizio Sanitario Nazionale e dall’Inail, I Centri Acustici Acutech hanno cominciato la loro attività oltre venti anni fa, nel 1990. L’applicazione di un apparecchio acustico può rappresentare una fase molto delicata per il paziente, dettata da molti aspetti: l’ambiente in cui lo stesso paziente vive, il suo stile di vita, l’am-

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delle correlazioni tra la colonna vertebrale e i principali recettori posturali come il piede, l’occhio e l’occlusione dentale. Può farci qualche esempio?

Ci sono casi in cui un difetto di convergenza di un occhio può associarsi a un difetto adattativo di appoggio del piede o casi nei quali una gamba corta misconosciuta risulta causativa di quadri dolorosi alla schiena, anca o ginocchio. Perché ricorrere alle cure di un Posturologo? Studi statistici indicano che solo il 13% circa della popolazione è perfettamente equilibrato da un punto di vista posturale. Inoltre, premesso che non tutti coloro che sono squilibrati hanno dolore, è però vero che tutti quelli che hanno dolore sono squilibrati. In particolare si è visto come nello squilibrio tonico posturale, incongrue tensioni muscolari sottese da asimmetrie posturali favoriscono lo sviluppo di patologie osteo-articolari o muscolo-tendinee a loro volta determinanti nocumento nelle attività quotidiane e nella pratica sportiva.

biente lavorativo, le sue esigenze di ascolto e quelle estetiche, fino, naturalmente, all’aspetto economico. Potendo contare, esclusivamente, sul lavoro di personale laureato in tecniche audioprotesiche, i Centri Acustici Acutech puntano a venire incontro ad ogni tipo di richiesta, ascoltando attentamente le varie esigenze ed instaurando un rapporto umano tra cliente e audioprotesista. Quattro sono le tipologie di apparecchi acustici, ognuna con diverse caratteristiche. Gli endoauricolari sono gli apparecchi acustici più piccoli, che vanno inseriti nel condotto uditivo: le sue dimensioni variano a seconda della profondità di inserimento nel canale, del circuito amplificatore utilizzato e del tipo di perdita uditiva. I retroauricolari sono apparecchi più grossi, da posizionare dietro l’orecchio e che permettono, viste le maggiori dimensioni, di ospitare circuiti più potenti: il suo posizionamento esterno consente un più facile utilizzo da parte di bambini o adulti con scarsa manualità. Nei modelli a occhiale, nelle astine viene ospitato il circuito elettronico, per una soluzione che consente una maggiore discrezionalità. La nuova tecnologia RITE, infine, coniuga la maggiore discrezione degli endoauricolari alle prestazioni e affidabilità superiore dei retroauricolari.

Dott. Paolo Donati Medico Ortopedico e Posturologo, Docente di Posturologia presso l’Università di Firenze paolodonati67@virgilio.it Riceve a: Firenze Centro Fisioksport Via Augusto Novelli, 7 previo appuntamento allo 055 609008 Poliambulatori vari di Firenze e provincia previo contatto al 335 5910052

Numero verde 800 228832 info@acutech.it www.acutech.it


CHIROPRATICA

Il mal di testa: trattamento e prevenzione Perché conviene affidarsi ad un chiropratico Dr. Urs Paul Butler chirotuscany@hotmail.com Riceve a: Firenze c/o Studio Prosperius V.le Fratelli Rosselli 62 Tel. 055 2381634 Signa c/o Studio Fisio 3 Via Giovanni Amendola 2 Tel. 055 875927 Viareggio Via Cesare Battisti 184 Tel. 0584 961562 Lucca c/o Studio Salus Via dei Pubblici Macelli 37 Tel. 0583 4654

Nato nella Svizzera Tedesca, dove ha frequentato tutte le scuole di base, fino alla maturità, Urs Paul Butler si è quindi trasferito negli Stati Uniti, per frequentare i corsi del “National College of Chiropratic” a Chicago. Nel 1968 si è laureato come “Doctor of Chiropratic” e, tornato in Svizzera, fino al ‘73 ha collaborato come assistente in vari centri, dove ha potuto perfezionare le varie tecniche chiropratiche. Dal 1973 svolge la libera professione in Italia. Urs Paul Butler è membro della AIC (Associazione Italiana Chiropratici), della ECU (European Chiropractic Union) e della ICA (International Chiropractic Association)

Esistono diverse tipologie di mal di testa, tra cui quello a grappolo, quello tensivo o la classica emicrania. Tra tutti, il più comune è il mal di testa muscolo tensivo e si manifesta nella popolazione con una percentuale che può essere davvero elevata e che varia dal 36 all’86%. Si presenta provocando un dolore al cranio di tipo compressivo, distribuito in maniera avvolgente come un casco ed associato a dolore e rigidità della muscolatura della colonna cervicale. Questo dolore altro non è che la conseguenza del moderno stile di vita, caratterizzato dalla sedentarietà e dall’errata postura, che porta a sviluppare contrazioni muscolari, del tratto cervicale, ed un malessere diffuso. Viene considerato altamente invalidante perché, nei casi cronici, può arrivare a manifestarsi anche per più di 180 giorni all’anno: si può quindi facilmente immaginare come questa condizione possa incidere sulla qualità della vita sociale e sull’aspetto economico di un individuo, affetto da questo tipo di mal di testa. In uno studio, condotto nel 2001 dalla Duke University, è stato provato che i trattamenti di chiropratica, rispetto ai farmaci più comunemente prescritti dal medico di base, portano ad un rapido e più duraturo miglioramento dei sintomi legati al mal di testa muscolo tensivo. La frequenza ed il numero delle manipolazioni

chiropratiche, volte ad ottenere un netto miglioramento della situazione, vengono determinate dal Dottore in Chiropratica sulla base dei sintomi, delle condizioni con cui si presenta la colonna cervicale - che lo specialista studia caso per caso, visionando gli esiti radiografici – e dopo aver eseguito dei test nel corso della prima visita; inoltre, il chiropratico, dopo aver escluso possibili controindicazioni alle manipolazioni, deve tener conto dell’aspetto soggettivo di ogni individuo e di come il paziente reagisca ai trattamenti. I punti fondamentali con cui la chiropratica vuole approcciare un paziente, affetto da mal di testa muscolo tensivo, sono principalmente due: il primo interviene, attraverso manipolazioni mirate, a ridurre le problematiche della colonna cervicale, mentre il secondo tende a migliorare la postura del paziente, insegnandogli alcune tecniche per prevenirne la ricomparsa. In quest’ultimo caso il chiropratico, ad esempio, aiuta il paziente a cambiare le proprie abitudini: movimenti consueti e su cui si presta poca attenzione, come la seduta adottata sul posto di lavoro o l’esecuzione di determinati movimenti, durante l’attività fisica, possono infatti essere le cause primarie dello sviluppo dei problemi posturali.

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FOCUS

NUTRIZIONE/ OBESITà Il lavoro, lo stress ed i ritmi frenetici della nostra vita spesso ci inducono a trascurarci: mangiamo in maniera non adeguata, non concediamo del tempo a noi stessi, non facciamo attività fisica ed effettuiamo in macchina anche gli spostamenti più brevi. Sedentarietà ed una cattiva nutrizione, però, sono letali per il nostri corpo: sono le cause primarie di alcune malattie, come diabete e obesità. Sì, perché anche l’obesità è una malattia, riconosciuta come tale dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Fare attività fisica e mangiare in maniera sana sono attività che possono aiutarci a vivere meglio, prevenendo i rischi di diabete e obesità: perché prenderci cura di noi stessi è il più grande regalo che possiamo farci. E spesso basta poco per vivere bene. Affidarci a specialisti del settore, come endocrinologi ed esperti in Nutrizione, è il primo passo da compiere per comprendere eventuali problematiche: perché una malattia diagnosticata in tempo può salvarci. A questo proposito, sono un grande patrimonio realtà come associazioni nazionali e locali, che cercano di diffondere la conoscenza sul territorio su temi come il diabete e la celiachia, aiutando le persone che ne sono affette e tentando di eliminare l’ignoranza che esiste in materia.


ENDOCRINOLOGIA

Obesità Una malattia che colpisce un italiano su quattro L’endocrinologia è quella branca della medicina che studia le malattie del metabolismo. Abbiamo nuovamente incontrato il Professor Rotella, endocrinologo con cui, nello scorso numero di Medicare, avevamo tracciato le linee generali analizzate da questa specializzazione, per parlare questa volta, in maniera più specifica, dell’obesità. Come mai proprio l’obesità? Perché dallo scorso anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha evidenziato ancora di più questa problematica, riconoscendola come una malattia a sé stante. Una malattia che sta dilagando nella popolazione mondiale, in un trend in costante aumento, colpendo indistintamente per sesso e per età, e non solo nei paesi più sviluppati, ma anche in quelli in via di sviluppo. Una malattia che sta allarmando la sanità mondiale perché, purtroppo, esiste troppa poca prevenzione a riguardo. Come molti sapranno esiste un indice statistico per poter affermare, numeri alla mano, se una persona sia obesa o semplicemente in sovrappeso: si tratta dell’indice di massa corporea, che si calcola eseguendo una semplice divisione tra il peso della persona, espresso in chilogrammi, e la sua altezza, in metri, elevata alla seconda. Il quoziente di questo rapporto esprime l’indice di massa corporea (IMC) di una persona. Se il risultato definisce un numero maggiore o uguale a trenta, significa che la persona in questione è obesa. L’IMC non è però il solo indice per calcolare l’obesità di un individuo: infatti, non

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esprime nulla riguardo alla composizione della massa di una persona, se è costituita da grasso o se, invece, da muscoli. Per questo motivo, per definire meglio l’accumulo di grasso, si calcola la possibile obesità viscerale: ovvero, sapendo che il grasso si deposita nella cavità addominale di una persona, il parametro da considerare è la circonferenza della vita, misurata, semplicemente con un classico metro da sarta, tra il margine inferiore della gabbia toracica e le ossa superiori del bacino. I numeri sull’obesità nella popolazione italiana sono impietosi: il 10% degli italiani sono obesi tout court, con un IMC superiore a 30, mentre ben il 35% degli italiani è sovrappeso, con un indice di massa corporea compreso tra 25 e 30. Aggiungendo però, a questo secondo gruppo, la variabile della circonferenza della vita, scopriamo che la metà di queste persone ha delle misure che definiscono un’obesità viscerale. Ovvero, in generale, calcolando, sul totale della popolazione italiana, un 10% di obesi secondo i canoni dell’IMC e un 17,5% di obesi viscerali, scopriamo che più di un quarto dei nostri connazionali è obeso. Numeri decisamente allarmanti, che non si fermano semplicemente al mondo occidentale più sviluppato, ma che, oramai, si stanno diffondendo anche nei paesi in via di sviluppo, perfino nella regione nordafricana. Un trend, purtroppo, in continuo aumento e le proiezioni sviluppate sul 2025 lasciano presupporre ancora una crescita dell’obesità nella popolazione mondiale. Quello dell’obesità è un problema che riguarda anche l’età evolutiva: calcolata con altri parametri, l’obesità è una malattia che colpisce, in Italia, un bambino su quattro. Per tutti questi motivi è fondamentale andare alla radice del problema. La risposta che ge-

Dr. Carlo Maria Rotella c.rotella@dfc.unifi.it carlomaria.rotella@unifi.it Riceve a: Firenze Per appuntamenti, è possibile chiamare il numero del CUP della libera professione, allo 055 7942000


ENDOCRINOLOGIA

Nato a Firenze nel 1948, Carlo Maria Rotella si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1974. Quattro anni dopo, nel ‘78, si specializza in Endocrinologia. Oggi è Direttore dell’Agenzia Obesiologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi e, dal 2007, è Professore Ordinario di Endocrinologia, presso il Dipartimento di Fisiopatologia Clinica dell’Università degli Studi di Firenze.

neralmente viene data, che oggi mangiamo di più e che questo aumenta l’obesità nella popolazione, è un luogo comune da sfatare. La popolazione italiana dovrebbe imparare che oggi mangiamo più di quanto si consuma: è questo il cuore della questione. Il vero problema è la sedentarietà con cui affrontiamo la nostra vita; non ci muoviamo abbastanza. Per prevenire il problema dell’obesità, dovremmo cominciare ad imporre una certa educazione fin dall’inizio, dalle scuole dell’obbligo e nelle famiglie: far capire che è importante svolgere attività fisica tutti i giorni. Camminare almeno mezz’ora al giorno, di passo veloce, è un buon esercizio. E per i bambini non è sufficiente andare a fare sport, semplicemente, un’oretta un paio di volte alla settimana. È necessario condurre uno stile di vita adeguato e mangiare bene: cercare di assumere più frutta e verdura, specialmente i bambini, che, invece, spesso mangiano più carne di quanto dovrebbero. Entrando nel merito della qualità del cibo, sono da evitare gli acidi grassi saturi, che provengono dalla cottura dei grassi – come fritti e soffritti – e dai grassi animali. L’olio di oliva, invece, ad esempio, è un grasso naturale e, se preso a piccole dosi, fa bene, grazie anche alla presenza al suo interno degli omega 3. La linea di divisione tra grassi che si possono assumere e grassi da evitare, però, non è così delineata e non divide da una parte i grassi animali e dall’altra i grassi naturali. Un esempio, di come pubblicità ingannevoli lucrino su questo

aspetto, può aiutarci a spiegare meglio il concetto. Alcune merendine confezionate riportano la dicitura “grassi di origine vegetale”: i grassi in questione, però, provengono dall’olio di cocco o dall’olio di palma, che sono grassi saturi e quindi possibilmente da non assumere per un’alimentazione sana. Uno dei grossi problemi che derivano da delle diete poco equilibrate, che non contemplano l’attività fisica, è la sarcopenia, ovvero la perdita di massa muscolare: un individuo che più volte nella propria vita abbia deciso di perdere peso, senza effettuare contemporaneamente degli adeguati esercizi fisici, infatti, perde la massa muscolare e non quella grassa. Queste persone, in età avanzata, rischiano seriamente di diventare degli anziani disabili. L’obesità è, come ricordato inizialmente, una malattia a sé stante, riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che, oltretutto, aumenta esponenzialmente i rischi di: malattie cardiovascolari, sindrome delle apnee notturne, incidenza dei tumori, artrosi dell’anca e del ginocchio, insufficienza renale, infertilità nelle donne e disfunzione erettile negli uomini. Solo per citare alcune complicanze. Per tutti questi motivi serve un’adeguata educazione ed un’accurata prevenzione, invogliando le persone a tenere un’alimentazione congrua e, soprattutto, effettuando, tutti i giorni, attività fisica. Solo così si può combattere la piaga dell’obesità.

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DIABETE

Il diabete si combatte con l’educazione

Bisogna eliminare l’ignoranza e diffondere la conoscenza

CAPIRE IL DIABETE CONOSCERE I SEGNI DELL’ESORDIO

urinazione frequente

perdita di peso

mancanza d’energia

sete eccessiva

CAPIRE IL DIABETE TIPO 2 SIETE A RISCHIO? inattività fisica

storia familiare

sovrappeso

dieta non salutare

Federazione Regionale Associazioni Toscane Diabete

CAPIRE IL DIABETE TIPO 2 RIDURRE IL RISCHIO ballare

camminare a passo veloce

andare in bicicletta

nuotare

Il diabete puó colpire chiunque. Se non é curato, é mortale.

Il diabete puó colpire chiunque. Se non é curato, é mortale.

Il diabete puó colpire chiunque. Se non é curato, é mortale.

Se mostrate questi sintomi, consultate il vostro medico subito. Questi sintomi possono essere lievi o del tutto assenti nelle persone con diabete tipo 2.

Ogni anno, a sette milioni di persone viene diagnosticato il diabete tipo 2. Se pensate essere a rischio, consultate il vostro medico.

30 minuti di attivitá fisica al giorno possono ridurre il rischio di sviluppare il diabete tipo 2 del 40%.

Tutti i segni dell’esordio su www.worlddiabetesday.org

Tutti i fattori di rischio su www.worlddiabetesday.org

www.worlddiabetesday.org

www.worlddiabetesday.org

www.worlddiabetesday.org

Tre locandine di promozione alla Giornata Mondiale del Diabete, per sensibilizzare sull’argomento e per combattere l’ignoranza in materia

Il diabete mellito è una malattia cronica dovuta ad un’alterazione della produzione o della funzione di un ormone pancreatico, l’insulina, che ha la funzione di ridurre la quantità di glucosio presente nel sangue. Esistono vari tipi diversi di diabete, ognuno dei quali con cause precise e distinte, ma, in ogni caso, il risultato è sempre lo stesso: il difetto ormonale causa un aumento persistente della concentrazione ematica di glucosio (iperglicemia). Il che può dar luogo a quelli che sono i classici sintomi del diabete (sete, poliuria, debolezza...) e, se questa situazione viene mantenuta a lungo, può comportare tutta una serie di conseguenze irreversibili a carico di vari organi (occhi, cuore, vasi sanguigni, reni, nervi). 28 / Medicare

In definitiva, un diabete non curato, o curato male, peggiora molto l’aspettativa di vita dei pazienti, sia in termini di durata, che, soprattutto, di qualità della vita. Secondo dati ufficiali riportati in un’analisi elaborata dall’Istat nel 2011, sono stati quasi 3 milioni gli italiani che hanno dichiarato di essere affetti dal diabete, ovvero il 4,9% della popolazione totale. Numeri che, purtroppo, sono destinati ancora a crescere, con il continuo invecchiamento della popolazione: basti pensare che, sopra i 60 anni, la percentuale di persone affette da diabete si attesta intorno al 15% rispetto alla popolazione totale. Numeri su cui va posta un’accurata attenzione: perché il diabete è una malattia, ma l’informazione può giocare un ruolo fondamentale sotto l’aspetto della prevenzione, aiutando le persone con diabete a condurre una vita normale, grazie all’opportunità di sapersi autogestire, convivendo con questa assenza o disfunzione insulinica. Per questo motivo, è nata la Federazione Regionale Associazioni Toscane Diabetici, diabete per combattere l’ignoranza

www.diabeteftd.it info@diabeteftd.it Tel. 0574 633541 Prato Via Portella della Ginestra, 7


DIABETE

Nella foto, Roberto Cocci, Presidente della Federazione Regionale Associazioni Toscane Diabete

Roberto Cocci, classe 1944, da quasi venti anni, ovvero dal 1996, è Presidente della Federazione Regionale Associazioni Toscane Diabetici. Organizza e coordina Gruppi di Auto Aiuto e Gruppi di Incontro per persone con diabete di tipo 1 e per genitori di bambini affetti da diabete; dal ‘96 al 2002 ha organizzato e coordinato un Centro Prelievi riservato ai pazienti con diabete.

che purtroppo continua ad esistere in materia di diabete. Nata ormai più di trent’anni fa, nel 1981, da tre associazioni di genitori di bambini con diabete, e dopo aver allargato la partecipazione anche alle Associazioni degli adulti nel 1986, la Federazione ha sempre avuto come obiettivi: informare le persone con diabete, in modo da renderle autonome nella loro gestione; attivare collaborazioni con i Servizi di diabetologia, per migliorare la qualità dell’assistenza, e tutelare le persone con diabete, affinché, laddove esistano delibere a tutela delle persone, vengano correttamente applicate e, dove non esistano, promuoverle. Esistono due tipologie di diabete mellito, con differenti problematiche insuliniche e, di conseguenza, con diversi trattamenti da seguire: i diabetici di tipo 1 sono caratterizzati dall’incapacità di produrre insulina, perciò l’unico trattamento possibile è l’iniezione d’insulina da eseguire quotidianamente, più volte al giorno, secondo schemi e modalità precise. I diabetici di tipo 2, invece, che rappresentano la maggioranza, sono caratterizzati soprattutto da una ridotta funzione dell’insulina normalmente prodotta: per questo la loro terapia consiste - almeno all’inizio - nell’assunzione di pillole che “aiutano” la funzione dell’insulina endogena. In entrambi i casi, comunque, sia l’attività fisica regolare che un corretto piano alimentare rappresentano una vera e propria “terapia preventiva” importantissima e quindi irrinunciabile. Ancora oggi non sappiamo cosa causi l’insorgenza del diabete di tipo 1, che riguarda sì una minoranza, ma di grande importanza, perché spesso inizia a pochi mesi o, nella maggior parte dei casi, in età evolutiva e dura, ad oggi, una vita intera: è importante diagnosticarlo in tempi rapidi, altrimenti può provocare un coma iperacidosico ed avere gravissime conseguenze. Una sete eccessiva, urinazione frequente, perdita di peso e stanchezza sono i sintomi che possono aiutare a decifrare il problema. Nel diabete di tipo 2, invece, è la prevenzione a giocare un ruolo fondamentale: sedentarietà e obesità, infatti, sono caratteristiche che aumentano esponenzialmente il rischio di contrarre questa malattia. L’attività fisica ed una corretta

alimentazione costituiscono un valido aiuto per risolvere anticipatamente il problema. In definitiva, come già scritto, conoscere il “nemico” permette alla persona con diabete di sapersi autogestire, convivere con la malattia, poter condurre una vita “normale”. E i costi, spesso ingenti, che vengono sostenuti dalle Istituzioni per curare il diabete, sono dovuti non alla sua assistenza ed al suo autocontrollo, ma alle complicanze che, se lo stesso diabete è mal curato, possono insorgere: la maggior fonte di spesa sono i ricoveri. La prevenzione, insegnando ad avere un buon autocontrollo, mostrando quanto e cosa mangiare correttamente e muoversi possano influire sulla glicemia, rende la persona più consapevole e la stimola a rispettare le regole base.

IDEE SBAGLIATE SUL DIABETE 1. il Diabete colpisce solo persone anziane FALSO! il Diabete colpisce tutte le fasce d'età. 2. il Diabete non è una malattia killer FALSO! il Diabete è un killer globale, concorre con HIV/AIDS al maggior numero di morti. La malattia uccide più di 4 milioni di persone l'anno. Ogni 7 secondi una persona muore da cause legate al diabete. 3. Il Diabete interessa principalmente gli uomini FALSO! il Diabete colpisce sia uomini che donne ed è in aumento tra le donne. Inoltre è drammaticamente in aumento tra i giovani e minaccia di decimare le popolazioni indigene. 4. il Diabete non può essere prevenuto FALSO! Fino all'80% del diabete di tipo 2 è prevedibile modificando la dieta, aumentando l'attività fisica e migliorando l'ambiente di vita. 5. il Diabete interessa solo i paesi ricchi FALSO! il Diabete colpisce tutte le popolazioni, indipendentemente dal reddito. Sta diventando sempre più comune ovunque. 6. la cura del diabete è poco costosa FALSO! La cura del diabete è costosa e ha il potenziale per paralizzare qualsiasi sistema sanitario. 7. la prevenzione del diabete è troppo costosa FALSO! Esistono molti interventi poco costosi e convenienti. Provate strategie per migliorare l'ambiente di vita, cambiando la dieta e aumentando l'attività fisica può invertire la pandemia.

Promuovere l’educazione alimentare ed il movimento, fin dalle scuole d’infanzia, è la cosa migliore per ottenere buoni risultati: dimostrare ai genitori quanto possa guadagnarne in salute il proprio figlio, mangiando un panino preparato da loro e non una merendina confezionata, è un esempio semplice ma mirato per centrare il punto. La prevenzione, fondamentale per evitare l’insorgere del diabete di tipo 2, così come il sapersi autogestire da parte delle persone con diabete, quindi, si possono ottenere con un’accurata campagna informativa: realtà come la Federazione Regionale Associazioni Toscane Diabetici e le 20 Associazioni locali che vi aderiscono sono fondamentali per evitare che l’ignoranza in materia dilaghi, con costi notevoli per la popolazione e per la società.

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NUTRIZIONE

Mangiare bene, senza glutine La qualità della dieta gluten-free Intervista alla Dottoressa Chiara Roma, dietista e Referente Progetto Alimentazione Fuori Casa (AFC) dell’Associazione Italiana Celiachia Onlus Toscana. Dottoressa, oggi si sente sempre più spesso parlare di Celiachia e di dieta senza glutine... Ma di cosa si tratta? La Celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, una sostanza “collante” di natura proteica e di scarso potere nutrizionale, presente in frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale. La prevalenza della celiachia nella popolazione italiana è dell’1% circa, anche se le diagnosi sono solo 150.000. Ad oggi, l’unica terapia è l’esclusione del glutine dalla propria alimentazione: occorre quindi eliminare dalla dieta tutti gli alimenti derivati dai cereali contenenti glutine - come pane, pasta, biscotti e pizza - ma è necessario anche evitare il glutine “nascosto” negli alimenti sotto forma di eccipiente - ad esempio in salumi, sughi, salse, gelati e confetture - o per contaminazione durante la lavorazione industriale dei prodotti. La dieta senza glutine ben condotta garantisce al celiaco un perfetto stato di salute e non provoca nessun genere di carenza nutrizionale. Sono numerosi gli alimenti naturalmente privi di glutine che quotidianamente consumiamo e che sono alla base di numerose ricette, dalle più semplici a quelle più elaborate: basti pensare a riso, mais, legumi, patate, pesce, carne, uova, latte, formaggi, ortaggi e frutta. La dieta senza glutine non va intesa quindi come una dieta di rinuncia o senza gusto, ma, anzi, come un’occasione per migliorare la propria, riscoprendo alimenti che sono stati per secoli i protagonisti della tavola italiana e che sono alla base della dieta mediterranea, riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO nel 2010. Come sostituti dei cereali contenenti glutine (frumento, farro, kamut, orzo) si possono scegliere i notissimi riso e mais, ma anche cereali minori come miglio o pseudocereali come quinoa, grano saraceno, amaranto. Senza dimenticare che le aziende del settore forniscono prodotti “dietetici” sostituitivi (pane, focaccia, pizza, grissini, biscotti, etc.) appositamente formulati, che oggi giorno non hanno niente da invidiare agli omo-

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loghi in varietà, giusto e consistenza. Infine, per scegliere in sicurezza tutti i prodotti a rischio di contenere tracce di glutine, ci vengono in aiuto gli strumenti forniti dall’AIC, come il Prontuario degli Alimenti e il Marchio Spiga Barrata, e la legislazione europea, che permette alle aziende di utilizzare il claim “senza glutine” sull’etichetta (Regolamento CE 41/2009).

Associazione Italiana Celiachia Onlus Toscana segreteria-regionale@ celiachia-toscana.it toscana.celiachia.it Via Boncompagno da Signa 22/C, Signa (FI) Tel. 055 8732792 Fax 055 8790627

In conclusione, la dieta gluten-free è terapeutica per il celiaco e può essere altrettanto salutare di una dieta che prevede il consumo di glutine: ciò che conta, in ogni caso, è seguire un’alimentazione equilibrata e varia, come consigliato dalle Linee Guida per una Sana Alimentazione dell’INRAN. Quale tutela ha il celiaco nelle mense scolastiche, ospedaliere, pubbliche, aziendali? E nelle attività di ristorazione privata, come ristoranti, pizzerie e gelaterie?

CIRCOLO LA LIBERTà

La legge quadro 4 luglio 2005 n.123 tutela il celiaco e ne favorisce il normale inserimento nella vita sociale, garantendo il diritto al pasto nelle mense scolastiche ed ospedaliere.

In Toscana, per favorire il celiaco nel reperire pasti sicuri fuori casa, AIC collabora attivamente con la Regione e la Sanità locale nella formazione obbligatoria ai locali che offrono il servizio senza glutine (Delibera 1036/2005) e si fa promotrice, attraverso interventi informativi negli Istituti Alberghieri, della diffusione della cultura del gluten free nei futuri operatori del settore. Inoltre, l’Associazione Italiana Celiachia ha risposto all’esigenza di trovare un pasto sicuro nelle attività private di ristorazione attraverso il Progetto Alimentazione Fuori Casa, che ha lo scopo di creare una catena di esercizi informati sulla celiachia: ad oggi la Guida Alimentazione Fuori Casa conta quasi 500 referenze nella nostra regione ed è consultabile online sul sito AIC o attraverso l’applicazione per smartphone AIC MOBILE. Nella foto, l’applicazione di AIC per smartphone: per mangiare sicuri, ovunque ed in tempo reale

Sei stanco di andare sempre nelle solite pizzerie e, inoltre, hai l’esigenza di cercare una cucina senza glutine? Niente paura! Il Circolo La Libertà propone pizze cotte nel forno a legna, antipasti di terra e mare, e primi piatti; e, soprattutto, una cucina senza glutine, per non perdersi, per nessun motivo, una cena fuori. Nemmeno a Capodanno! Il Circolo La Libertà, infatti, chiuso il lunedì, sarà aperto tutto il mese di Dicembre, compreso l’ultimo giorno dell’anno. Via Pistoiese 659 Viaccia, Prato Tel. 0574 810618 Cell. 347 3118608


NUTRIZIONE

Idrocolonterapia

INTESTINO: FULCRO DELLA NOSTRA SALUTE PSICO-FISICA

Dr.ssa Emanuela Bartolozzi emanuela.bartolozzi@inwind.it www.emanuelabartolozzi.it Cell. 331 4124533 339 7203990 Riceve a: Firenze Via Pistoiese, 5

Nata a Forlì e laureata con lode, in Medicina e Chirurgia, presso l’Università degli Studi di Firenze, la Dottoressa Emanuela Bartolozzi è esperta in Nutrizione, Medicine non Convenzionali e Medicina Anti-aging. Professoressa a contratto presso l’Università di Firenze, si occupa di Idrocolonterapia, Terapia Chelante, OssigenoOzono terapia e SATterapia; la Dottoressa Bartolozzi è inserita nell’elenco regionale toscano delle Medicine Complementari come medico Omeopata e collabora con la Lega Tumori (LILT) di Prato.

Nutrizione disordinata, alimenti sempre più manipolati industrialmente, additivi alimentari, pesticidi, infezioni, vita sedentaria, stress, fumo, farmaci, antibiotici e interventi chirurgici, sono tutte cause o concause di alterazioni del delicato equilibrio gastro-enterico, che si manifestano con sintomi che vanno dal gonfiore addominale alla colite, stitichezza o irregolarità intestinale, causando un malessere che può compromettere la qualità della vita. Nell’intestino hanno sede la maggior parte delle nostre difese immunitarie, per cui una sua alterata funzionalità potrebbe compromettere la nostra capacità difensiva, rendendoci più vulnerabili verso infezioni, allergie, infiammazioni, intolleranze alimentari o patologie autoimmuni. L’intestino è poi considerato il nostro secondo cervello, perché utilizza le stesse molecole che, a livello cerebrale, determinano i nostri stati d’animo. Ad esempio: la Serotonina, molecola che ci dona la sensazione di benessere e serenità - target di molti psicofarmaci antidepressivi - viene prodotta in grandissima parte proprio dalle cellule intestinali, perché in questo apparato svolge funzioni fisiologiche molto importanti, tra cui la regolazione del transito intestinale. Il cervello ne produce solo il 2% e quella in più che gli serve gli arriva dall’intestino attraverso le piastrine, dove pure svolge importanti funzioni per la coagulazione. Nell’intestino ospitiamo un’enorme popolazione di virus e batteri, definita nel suo complesso “Microbiota”: il loro numero supera di gran lunga il numero totale delle cellule che compongono il nostro corpo, per cui sarebbe forse più corretto dire che siamo noi ospiti loro... Questi batteri sono oltretutto dotati di un numero molto maggiore di geni rispetto al nostro dna (300.000

geni circa contro i nostri 25.000), spiegando così la grande capacità metabolica di cui sono capaci. In cambio di “vitto e alloggio”, il Microbiota ci aiuta nei processi digestivi, nella sintesi di molecole che stimolano la funzionalità intestinale, nella sintesi di vitamine come la B 12 o la K e nei processi di disintossicazione, coadiuvando il fegato nelle sue funzioni; dal punto di vista immunologico, ci protegge da intrusi potenzialmente dannosi, fungendo da esercito in prima linea, e allena il nostro sistema immunitario a riconoscere e difendersi da eventuali pericoli. Disfunzioni croniche a carico di questo viscere possono quindi manifestarsi con sintomi da intossicazione - come alcuni mal di testa o dermatiti - con alterazioni del tono dell’umore, con alterazioni della funzione digestiva, con sintomi da deficit nutrizionali o vitaminici, con disfunzioni del sistema immunitario o con disturbi del transito come gonfiore o dolore addominale, stitichezza o diarrea. Può rivelarsi utile in questi casi effettuare una pulizia del colon, soprattutto se praticata da un operatore sanitario che, oltre ad introdurre acqua a pressione e temperatura controllate, sia in grado di aiutare lo svuotamento intestinale, attraverso un sapiente massaggio dell’addome. In una visione olistica della funzionalità intestinale - in cui si integrano educazione alimentare, correzioni sullo stile di vita e terapie naturali per il ripristino delle funzioni digestive, della permeabilità intestinale, del transito e di una corretta flora batterica - l’idrocolonterapia può rappresentare, in pazienti correttamente selezionati, un valido strumento terapeutico in grado di potenziare gli altri interventi curativi.

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NUTRACEUTICI

Attenzione alla qualità In un settore come quello farmaceutico, bisogna sapersi destreggiare tra prodotti scadenti e PRODOTTI di livello Il Laboratorio Terapeutico M.R. è un’azienda che lavora, da più di ottant’anni, nel campo della tutela della salute. Nata come industria farmaceutica, nell’ultimo ventennio ha diversificato la propria attività, specializzandosi in prodotti naturali e fitoterapici: un settore che, ultimamente, è stato saturato da moltissime aziende, sia italiane che estere. Un boom dell’industria di nutraceutici e cosmeceutici che, inevitabilmente, fa porre l’attenzione sulla qualità dei prodotti utilizzati e su come questi vengano trasformati: esiste infatti ancora una grande differenza di qualità tra i prodotti elaborati in Europa e quanto invece proviene da altre zone del mondo, come il Sud America e l’Estremo Oriente. I riscontri pratici, su questo delicato tema, sono innumerevoli. Abbiamo intervistato il Dottor Giorgio Sismondi, titolare del Laboratorio Terapeutico M.R., per analizzare meglio questa tematica, importante ma non abbastanza evidenziata. Dottor Sismondi, in base alla sua grande esperienza, quali potrebbero essere i pericoli derivanti dall’assunzione di prodotti fitoterapici di bassa qualità? Come sempre succede in mondi come quello dei fitoterapici, in cui ormai si sono inserite tantissime aziende, il rischio di trovare prodotti di bassa o media qualità è, purtroppo, molto alto. È quindi giusto che il cliente venga tutelato, sia da ditte serie, che utilizzano esclusivamente ottime materie prime, sia da una legislazione vigile e severa, che imponga a tutte le aziende di operare in modo trasparente e corretto.

La vostra azienda, da industria farmaceutica, negli ultimi venti anni si è specializzata in prodotti naturali e fitoterapici: qual è stata la scintilla che ha fatto variare la vostra produzione?

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Laboratorio Terapeutico M.R. info@mr1930.it www.mr1930.it Tel: 055 714724 Firenze Via Domenico Veneziano 13

Il Dottor Giorgio Sismondi, titolare del Laboratorio Terapeutico M.R.

La scintilla è avvenuta a metà degli anni ottanta quando, per combinazione, il Laboratorio Terapeutico M.R. è stato invitato a realizzare una serie di prodotti apistici per conto del Vaticano. Questa produzione di polline, pappa reale e propoli è stata la partenza: il primo passo nel mondo dei prodotti naturali. Poi, come un fiume in piena, è iniziata la realizzazione di molti altri tipi di preparati (ad es. fitoterapici, ecc..): gli ottimi risultati ottenuti si potevano toccare con mano e il miglioramento della condizione fisica dei pazienti era sotto gli occhi di tutti. Tutto questo ha portato ad un cambio di indirizzo nelle produzioni. Il settore dei prodotti naturali e fitoterapici oramai si è saturato: come si può riuscire ad emergere nonostante una concorrenza così agguerrita? Come in tutti i settori ad elevato contenuto tecnologico/specializzato, anche nel nostro, la ricetta è una sola: qualità + serietà + ricerca. Questi sono infatti i tre ingredienti principali che servono ad emergere e senza i quali un’azienda è condannata a non andare avanti. Quando si parla di Qualità, si intende la somma di molti fattori fondamentali: know how degli addetti al settore, materie prime selezionate, macchinari all’avanguardia, laboratori di analisi sempre più aggiornati. La Serietà è data, invece, da un modo di lavorare limpido e pulito, seguendo le norme che il Ministero della Salute impone e tenendo una politica di prezzi chiara. La ricerca è la base per il futuro, necessaria per poter andare e guardare avanti: la Ricerca è fondamentale per garantire un servizio al passo con i tempi e… con la concorrenza!

Il Laboratorio Terapeutico M.R. realizza e personalizza integratori alimentari, cosmetici e prodotti erboristici. Grazie alle sofisticate tecnologie ed all’ampia gamma di macchinari a disposizione, si propone di eseguire per la sua clientela produzioni su misura, che possono essere distribuite sia nel circuito nazionale che in quello internazionale.


ENDOCRINOLOGIA

Dr. Massimo Panicucci mpanicucci@iol.it www.docvadis.it/ massimopanicucci Cell. 336 707076 Riceve a: Montecatini Terme Via F. Martini 19/B Tel. 0572 773522 (per appuntamenti telefonare nel pomeriggio) Pistoia Via Carducci, 42 Tel. 0573 364760 Prato Diagnosys Via Lepanto, 21 Tel. 0574 25063

Endocrinologo, specializzatosi presso l’Università degli Studi di Pisa, il Dottor Massimo Panicucci è un libero professionista. Attualmente è segretario dell’Associazione Allievi Endocrinologia Pisana (AAEP).

La tiroide e i suoi aspetti più o meno conosciuti Dalla correlazione con la fertilità a come scoprire eventuali noduli tiroidei La funzionalità tiroidea è un dato clinico particolarmente rilevante nella sfera femminile, in special modo nel periodo fertile della donna e durante la gravidanza. Purtroppo, è infatti noto come la ridotta funzionalità della ghiandola della tiroide, anche se lieve, possa contribuire ad una diminuzione della fertilità e, in caso di gravidanza in atto, causare difetti di sviluppo cerebrale nel feto: nel primo trimestre, infatti, la funzione tiroidea del feto è direttamente correlata a quella della madre. È pertanto consigliabile che una donna, prima di una gravidanza, effettui un dosaggio dell’ormone tireostimolante (definito anche con la sigla TSH) e degli anticorpi antitiroidei, specialmente in caso di familiarità di patologie tiroidee. In caso di riscontro di valori del TSH maggiori di una certa soglia - ovvero di 2,5 mU/l (milliunità di attività enzimatica per litro) - e/o di positività degli anticorpi anti-tireoperossidasi (anti-TPO) e anti-tireoglobulina (anti-TG), è consigliabile rivolgersi ad un endocrinologo, il quale, tramite la prescrizione dell’ormone tiroideo, può contribuire a migliorare la fertilità e, nel corso della gravidanza, garantire livelli

ormonali stabili e idonei per tutto il periodo. Al di là di questa nota correlazione che abbiamo analizzato, tra la funzionalità tiroidea e la fertilità della donna, è importante soffermarsi anche su un altro aspetto della ghiandola tiroidea, che può riguardare entrambi i generi e che spesso, purtroppo, è invece un aspetto sconosciuto ai più. È infatti davvero importante sapere che la normalità dei valori ematici, relativi alla funzionalità tiroidea (fT4 – fT3 – TSH), non esclude la presenza di una ghiandola morfologicamente alterata, aumentata o ridotta di volume e, in particolare, non esclude la presenza di noduli tiroidei. Dobbiamo porre l’accento su questo concetto perché, molto spesso, pazienti con esami ematici della tiroide normali, ripetuti anche più volte, pensano di non avere alcuna patologia tiroidea. Non di rado, invece, noduli tiroidei sono rilevati come reperto occasionale in seguito ad altri accertamenti, come ad esempio l’eco-colordoppler dei vasi del collo. Questi noduli devono essere indagati con esame citologico mediante agoaspirato per verificarne la natura, in quanto, se maligni, necessitano di asportazione chirurgica.

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SPECIALIZZAZIONI IN PRIMO PIANO

Il corpo umano è una macchina perfetta, in cui ogni ingranaggio ha una funzione ben precisa. Ma dobbiamo prendercene cura, come se fosse il bene più più prezioso in nostro possesso. Perché la nostra salute è proprio il bene più prezioso che possediamo. Ogni ingranaggio ha il suo specialista e a lui dobbiamo rivolgerci se sentiamo che qualcosa non gira più come dovrebbe. Dall’odontoiatria alla chiropratica, dalla dermatologia alla ginecologia e all’urologia: tutte le specializzazioni sono interconnesse ed hanno quelle sfumature che solo un esperto del settore sa cogliere nella loro complessità. Dal voler smettere di fumare alle esperienze personali in ospedale, che ti cambiano punto di vista e prospettiva con cui osservare la vita: prendersi cura di noi stessi vuol dire volere bene a chi ci è vicino. Perché stare bene migliora la nostra vita e quella di chi ci sta intorno. Non esagerare negli sforzi, affidarsi ad uno specialista, non sottovalutare i rischi: stare bene con noi stessi, è il più grande gesto di altruismo che possiamo compiere.


CARDIOLOGIA

Dall’altra parte della barricata Storia di un ricovero Dr. Claudio Poli claudio106@yahoo.it Tel. 338 2355529 Riceve a: Firenze Santa Maria Nuova Tel. 055 6938732 (numero attivo solo di pomeriggio)

Il Dottor Claudio Poli, laureato con il massimo dei voti, si è Specializzato in Cardiologia a Siena ed in Anestesiologia e Rianimazione a Firenze, ottenendo sempre la lode. Ha tre Master in Ecocardiografia ed è Dirigente Medico presso il Centro di Rianimazione e Terapia Intensiva dell’Ospedale Santa Maria Nuova, a Firenze. Professore a contratto di Medicina, al Corso per Operatori Socio Sanitari dell’Azienda Sanitaria di Firenze, è docente anche in vari corsi di formazione per medici ed infermieri. Ha pubblicato più di 50 lavori scientifici ed è Autore di un manuale per ragazzi, “ABC del primo soccorso e della prevenzione”, arrivato ormai alla terza edizione, il cui progetto ha ricevuto il Premio Nazionale Andrea Alesini per le buone pratiche in sanità.

Mi sveglio da un sonno profondo, non ricordo nulla… Ma il letto è molto più duro del mio ed ha... le sponde! Cerco di girarmi, ma sono pieno di fili, tubi e tubicini che mi tengono. E poi c’è luce: chi ha aperto l’avvolgibile? Ora che vedo meglio, però, mi sembra di essere in Ospedale, mi pare nella Terapia Intensiva: dove lavoro! E le persone accanto a me, chi sono? Ah già... sono i miei Colleghi, e sembrano preoccupati. Ma allora, perché li vedo dal basso in alto? Dovrei stare in piedi, accanto a loro, a visitare il malato… La risposta, la dà mia moglie Silvia, che aspetta da ore il mio risveglio: il malato sono io. E sono anche grave! Vedere la terapia intensiva dal letto è come vedere un acquario mischiato con i pesci. Le gocce delle flebo segnano il tempo come un vecchio orologio a pendolo, i tanti fili ti avvolgono e si attaccano al tuo corpo, i bip suonano appena ti muovi e qualcuno, un professionista, ma nel mio caso anche un amico, arriva di corsa per vedere cosa c’è che non va. La Visita marca le giornate - ho perso il conto, ma non la memoria dei visi di tutti i medici che mi hanno visitato - e te pendi dalle loro labbra, e ti chiedi se quel “Va benino” voglia dire che stai migliorando oppure che c’è ancora un grosso problema. Quasi ogni ora un infermiere controlla pressione, temperatura, frequenza cardiaca… ed ho saputo poi che, quando stavo veramente male, medici ed infermieri hanno passato tutta la notte accanto a me. E non perché ero io: ma solo perché ero in pericolo! Come in un aeroporto perfettamente organizzato, ognuno ha un compito: chi ti visita, chi ti cura, chi ti lava e cambia il letto - se stai male dipendi dagli altri, per tutto. Come un neonato! - chi ti imboc-

ca, chi pulisce il letto, chi non vedi, ma lavora lo stesso per te. E se hai dei bisogni ad ore strane? Nessun problema, si ricomincia. Di giorno o di notte, e sempre col sorriso sulle labbra: per dare coraggio al malato. A proposito della notte, spesso insonne per chi sta male, le sensazioni cambiano: il rumore del pulisci-pavimenti sembra quello del freccia rossa in galleria; un porta-flebo, con vari strumenti appesi nella penombra, sembra uno spaventapasseri, messo lì, allo scopo di allontanare le malattie; ed i cibi spazzatura, pubblicizzati alla TV, diventano immagini di piatti che sembrano squisiti, per uno che non può mangiare. In conclusione, è una storia banale: un malessere che va avanti da giorni, trascurato, io che mi curo da solo - non lo fate mai! - continuando a dire che non voglio andare in ospedale, perché tanto “non è nulla”. Mia moglie Silvia che prende il comando della situazione e chiama il 118, probabilmente salvandomi la vita. Ed infine, in Ospedale, un gruppo di persone che, sembra incredibile - e dire che io sono uno di questi! - lavora per il solo bene dei malati. E l’unica ricompensa, che gli fa davvero piacere, è quella che gli ho dato io: guarire.

Nelle foto, i disegni dei due figli del Dottor Poli: nel primo, Gabriele guida l’ambulanza che porta il babbo in ospedale, mentre nel secondo, Sara, con Gabriele, pilota la nave che lo porta verso la guarigione.

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CHIRURGIA GENERALE

Una vita in sala operatoria Incontro con il Professor Francesco Medi, perugino di nascita e toscano d’adozione che, in quarant’anni di carriera ha svolto oltre 25000 interventi tra Lucca, Forte dei Marmi e Viareggio. MEDICARE incontra il Professor Francesco Medi, noto Medico Chirurgo, ex Primario dell’Ospedale Nuovo Versilia che adesso opera principalmente presso due case di cura convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale: la Clinica Barbantini di Lucca e la San Camillo di Forte dei Marmi. Il Dott. Medi ha un’esperienza quarantennale in interventi chirurgici, se ne contano oltre 25000 nella sua carriera, prevalentemente per patologie benigne e maligne della tiroide, delle paratiroidi e degli organi addominali (tubo digerente, colecisti, fegato, pancreas, milza, reni, vescica, utero ed ovaie, sia open che in laparoscopia, sia in elezione che in urgenza). Un carriera lunga ed intensa, che abbiamo provato a ripercorrere col Dottor Medi, con cui abbiamo parlato del passato, del presente e del futuro del suo mestiere. Dott. Medi, come ha iniziato la sua carriera?

Prima di tutto vorrei sottolineare che tutto quello che ho imparato “sul campo” lo devo ai due Professori che ritengo i miei maestri: il Professor Mario Selli della Clinica Chirurgica dell’Università di Pisa prima e successivamente il Professor Franco Mosca della Chirurgia Generale e dei Trapianti sempre a Pisa. In termini di insegnamenti, ci hanno abituati a saper fare tutto, ad affrontare ogni eventuale problematica. Questo mi è stato molto utile quando sono diventato Il Primario dell’Ospedale di Viareggio, poi diventato della Versilia. Lì, specialmente nei weekend e d’estate, devi essere pronto ad operare di tutto. E le mie esperienze di formazione mi sono servite a risolvere dei casi che non avevo mai affrontato durante il mio tirocinio. Qual è l’intervento più difficile che ha realizzato finora? Sicuramente, sono molto difficili da riparare le rotture delle aorte addominali in urgenza. Così come i re-interventi per pregresse operazioni da

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risistemare per l’insorgere di varie complicazioni. L’intervento più lungo che abbia mai fatto e condotto con successo è durato dodici ore. Si trattava di una paziente che aveva avuto una peritonite per una resezione del sigma e deiscenza dell’anastomosi, che era stata trattata in urgenza da me e dal Professor Mosca a Pisa. Dopo alcuni anni, la signora voleva ricanalizzarsi e farsi riallacciare l’intestino. Fu un intervento molto complicato, effettuato cambiando tre turni di staff. In quei momenti lì, sei talmente concentrato a prevenire le eventuali complicanze, a curare ogni singolo dettaglio che può valere la vita del paziente, che il tempo vola. Quella fu una delle poche volte che a fine intervento, mi sono sentito un po’ stanchino! In cosa la tecnologia e la ricerca hanno cambiato il mestiere di chirurgo?

Sono nettamente migliorate le tecniche anestesiologiche che adesso ci permettono di fare interventi che prima sarebbero stati impossibili. Prima si diceva che oltre gli ottanta anni non si poteva operare un paziente con tumore. Ora operiamo con esiti positivi anche ultranovantenni. Per quanto riguarda le metodiche chirurgiche: la laparoscopia, specialmente per la calcolosi della colecisti, ormai è diventato l’intervento principe. Se non ci sono complicazioni particolari, questo tipo d’intervento viene effettuato solo in laparoscopia. Molti parlano della Chirurgia Robotica: non ne ho molta esperienza ma non ne vedo la vera utilità nel mio campo. I costi sono più alti, il tempo di apprendimento è più lungo e i risultati poco superiori alla laparoscopia. La robotica è molto utile per operare il tumore della prostata, ma in chirurgia addominale, ancora lo è molto meno. La Chirurgia ed il suo futuro: ritiene che le “nuove leve” siano preparate quanto i chirurghi della sua generazione? Rispetto ad anni fa, l’Università è migliorata, i ragazzi studiano perché c’è vera selezione. Il reale problema per i giovani dottori è la difficoltà di trovare il posto di lavoro, vista la saturazione del settore, come accade in altri mestieri. La mia, in questo senso, è stata una generazione molto più fortunata. In Italia, purtroppo, non c’è meritocrazia. All’estero vanno i migliori, certamente ci sono pro e contro. Girando il mondo e frequentando qualche sala operatoria all’estero, mi sono reso conto che i nostri colleghi hanno una vita qualitativamente migliore. Specialmente in Australia, che è un paese molto gettonato per il nostro mestiere al momento. Lì, i medici non sono oberati di lavoro, hanno ritmi umani, tecnologie all’avanguardia, guadagnano di più: insomma tutte le condizioni ideali per lavorare al meglio. Perciò, capisco che un giovane possa essere attratto da questa prospettiva.

Dr. Francesco Medi francescomedi@yahoo.it Tel. 0584 407116 Cell. 333 2290629 Riceve a: Viareggio Echo Medica Via Regia 53 Tel. 0584 31461 Centro Medico Don Bosco Via Don Bosco 193 Tel. 0584 53465 Massarosa Misericordia di Stiava Piazza della Chiesa 10 Tel. 0584 92561

1972: Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Perugia 1977: Specializzazione in Chirurgia Generale con lode presso l’Università degli Studi di Pisa 1980: Specializzazione in Urologia presso l’Università degli Studi di Pisa 1983: Specializzazione in Chirurgia d’Urgenza presso l’Università di Pisa 1984 – ‘90: Prof. Associato di Chirurgia Oncologia e dell’Apparato Digerente presso Univ. Di Pisa 1990 – 2007: Direttore dell’U.O.C. Di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Viareggio, poi Ospedale Nuovo della Versilia 2007: Libero professionista presso Clinica Barbantini (Lucca) e San Camillo (Viareggio)


CHIRURGIA VASCOLARE

Dr. Filippo Turini www.filippoturini.altervista.org filippoturini@gmail.com Riceve a: Arezzo Sapra Via Molinara 33 Tel. 0575 323769 Ingest Via Traversa 2 Corsalone Chiusi della Verna Tel. 3383925150 Ospedale San Donato U.O. Chirurgia Vascolare Tel. 0575 255456

Il Dr. Filippo Turini ha conseguito la Specializzazione in Chirurgia Vascolare nel 2001 presso l’Università degli Studi di Firenze, con voto 70 e lode su 70. Dal Gennaio 2002 al Novembre 2005: Dirigente Medico di Primo Livello presso l’U.O. di Chirurgia Vascolare II dell’IRCCS Policlinico San Donato (MI). Dall’Aprile 2006 ad oggi: Dirigente Medico di Chirurgia Vascolare presso l’Azienda Sanitaria Locale di Arezzo. Iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi di Firenze, n.10.759. Il Dr. Filippo Turini esegue diagnostica non-invasiva ed invasiva delle Malattie Vascolari (Visita, Ecocolor doppler, Angiografie), pianifica e conduce interventi chirurgici, endovascolari o ibridi per la patologia steno-occlusiva o aneurismatica dei vasi.

Il trattamento endovascolare degli aneurismi dell’aorta addominale Un articolo a cura del Dr. Filippo Turini, dirigente medico di Chirurgia Vascolare presso la A.S.L di Arezzo L’aorta è il vaso arterioso più grande ed importante, si divide in una parte toracica ed una addominale. A sua volta l’aorta toracica si divide in ascendente (parte dal cuore), arco e discendente. Nel tratto prossimale dell’aorta addominale nascono i vasi viscerali (tronco celiaco, mesenterica superiore, arterie renali) che irrorano gli organi endoaddominali. La parte sotto le arterie renali è la sede più frequente di aneurisma. Il diametro normale dell’aorta sottorenale di un adulto varia tra 15 e 20 mm. Si definisce aneurisma una dilatazione del vaso sanguigno. La diagnosi dell’aneurisma dell’aorta addominale, può avvenire con la palpazione dell’addome, più frequentemente durante una ecografia addominale, in casi rari per il dolore da rottura. In alcuni casi un dolore cronico addominale può essere il segno di aneurisma infiammatorio. Il pericolo degli aneurismi, in generale, sono la rottura, la trombosi, l’embolizzazione distale. Queste complicanze hanno un elevata mortalità e morbilità. Esiste una correlazione tra il diametro e il rischio di complicanze. L’indicazione al trattamento dell’aorta addominale sottorenale è in base al diametro, 50 mm oppure da 40-45 in caso di aumento di diametro di 5 mm in 6 mesi. Il trattamento preventivo dell’aneurisma dell’aorta può avvenire con tecnica chirurgica a cielo aperto o per via endovascolare, in questo caso passando dai vasi femorali senza necessità di eseguire un anestesia generale e aprire l’addome. La fattibilità del trattamento endovascolare dell’aneurisma dell’aorta addominale si determina sull’iconografia dell’esame angio-TC (tomografia computerizzata con mezzo di contrasto). La prima endoprotesi è stata impiantata nel 1991, attualmente siamo alla quarta generazione, questa progres-

sione tecnologica permette di poter trattare la stragrande maggioranza degli aneurismi aortici con ottimi risultati, anche in caso di anatomie non favorevoli al trattamento endovascolare. Oltre alle misure standard in casi particolari possono essere utilizzate endoprotesi “custom” costruite secondo l’anatomia del vaso da trattare e anche dotate di fenestrature o “branch” per perfondere i vasi collaterali viscerali o renali. La presenza di insufficienza renale può essere aggirata utilizzando l’ecografia endovascolare, per evidenziare i reperi. I vantaggi per i pazienti sono un recupero praticamente immediato dovuto ad una bassissima invasività, e sono avvantaggiati soprattutto i soggetti fragili (anziani, affetti da più patologie croniche, ecc.), anche i soggetti giovani e sessualmente attivi posso evitare il rischio di eiaculazione retrograda tipica complicanza dell’intervento a cielo aperto. Il rovescio della medaglia sono controlli semestrali con ecografia e una tc annuale, ma questi possono essere maggiormente dilazionati nei casi con anatomia favorevole all’endoprotesi. In alcune situazioni il trattamento endovascolare può essere eseguito anche in urgenza/emergenza, con risultati eccellenti nei casi sintomatici in assenza di rottura franca.

Ricostruzione tridimensionale di TC dopo esclusione endovascolare

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Chirurgia Plastica e Medicina Estetica

L’Arte della Chirurgia Estetica

La Day Clinic di chirurgia estetica del Dott. Paolo Alex Luccioli, un’eccellenza tutta toscana Fin dal 1974 la bellissima struttura di Villa Casagrande nei pressi di Firenze, è la sede della Day Clinic di Chirurgia Plastica Estetica fondata dal Dottor Cesare Luccioli, una vera eccellenza del settore. La clinica del Dottor Luccioli è stata uno dei primi centri italiani specializzati esclusivamente in Chirurgia Estetica dotati di studio medico e di sala operatoria autorizzata. Dal 1993, la clinica è diretta e gestita dal Dottor Paolo Alex Luccioli che porta avanti l’attività del padre con estrema professionalità ed esperienza, all’insegna della qualità dei servizi e dell’attenzione per il paziente. Durante il loro soggiorno, i pazienti possono godere della tranquillità e della privacy richieste, assistiti da personale qualificato che lavora in team con il Dottor Luccioli. L’ottima cucina e il centro benessere, in una splendida cornice, chiudono il cerchio per una permanenza lontanissima da quelli che sono i cliché ospedalieri. Nella struttura il Dott. Paolo Luccioli esegue sia interventi di Chirurgia Plastica che trattamenti di Medicina Estetica in sinergia: è possibile scegliere la soluzione più adatta per ogni paziente in base alle sue esigenze. Dott. Luccioli, lei afferma che la chirurgia estetica è: “una chirurgia risolutiva, intesa quasi come farmaco, la cui composizione è una complessa, misteriosa e cartesiana mi-

stura di vari ingredienti”. A questo proposito, ci parli della sua rinoplastica... La rinoplastica è uno degli interventi più richiesti e più affascinanti ma, allo stesso tempo, più impegnativi per un chirurgo. La rinoplastica ci permette di correggere le imperfezioni estetiche come la gobba, il naso aquilino, il naso con la punta troppo grande, la columella pendula, migliorando l’aspetto e le proporzioni del viso. Non di secondaria importanza è la parte respiratoria: in molti casi si associano la setto plastica (correzione del setto nasale deviato) e la turbino plastica (correzione dei turbinati) alla rinoplastica. Un chirurgo che si occupa di rinoplastica dovrebbe avere sia competenze estetiche che funzionali. Per questo, durante la prima visita pre-operatoria, effettuiamo, oltre che un accurato controllo della parte respiratoria, un’attenta analisi facciale. In seguito, tramite il foto-ritocco, mostriamo ai pazienti la simulazione del loro aspetto dopo l’intervento. L’operazione dura circa 40 minuti per la parte estetica, grazie ad un particolare scalpello, strumento chirurgico da noi brevettato, che permette di ridurre molto i tempi operatori e rimuovere la gobba senza rischiare di scavare troppo il naso. L’intervento viene eseguito totalmente attraverso le narici, quindi non ci sono cicatrici visibili.

Dopo la rinoplastica, qual è l’intervento più richiesto invece dalle signore? Sicuramente la mammoplastica additiva.

L’intervento che permette di rimodellare ed ingrandire il seno. Le pazienti che si rivolgono a noi per questo tipo di operazione, sono di due tipologie: donne giovani che hanno sempre avuto un seno piccolo e lo desiderano più voluminoso ed attraente; oppure donne che, in seguito ad una gravidanza o ad un forte dimagrimento, si ritrovano un seno profondamente cambiato e vogliono recuperare l’aspetto precedente. Quando si parla di chirurgia, c’è lo “spauracchio” anestesia che impaurisce molti pazienti... Nasi Rinoplastica, prima e dopo

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All’interno della nostra clinica, vengono

Dr. Paolo Luccioli paolo@luccioli.it www.luccioli.it Studio Medico Via dei Serragli, 21 50123 Firenze Tel. 055 294847 Fax 055 214731 Ambulatorio Chirurgico Via Castelguinelli, 84 50063 Figline Valdarno (FI) Tel. 055 952554


Chirurgia Plastica e Medicina Estetica

Specializzazioni della clinica: Rinoplastica Lifting Facciale Lifting facciale non chirurgico Blefaroplastica Otoplastica Mentoplastica Aumento Seno (mastoplastica additiva) Riduzione Seno (mastoplastica riduttiva) Ginecomastia(chirurgia uomo) Liposuzione/Liposcultura Correzione rughe con acido ialuronico Botulino Peeling Radiofrequenza Il Dottor Paolo Luccioli, nato e cresciuto nel mondo della Chirurgia Plastica, si è laureto in Medicina e Chirurgia a Firenze con il massimo dei voti e lode, specializzato in Otorinolaringoiatria. Ha da sempre seguito e assistito il padre -il noto chirurgo plastico Cesare Luccioli - in sala operatoria, imparando così l’arte e la cultura della bellezza e delle proporzioni. Dopo 5 anni di tirocinio in Chirurgia Plastica Estetica ottiene dall’Ordine dei medici l’autorizzazione alla Chirurgia Plastica. Ha conseguito Master in Chirurgia Plastica negli Stati Uniti d’America. Ha collaborato con i migliori chirurghi americani. Partecipa come relatore a Congressi Nazionali ed Internazionali. Lavora a Firenze e opera nella sua Day Clinic di Chirurgia Plastica Estetica di Figline Valdarno. Visita anche a Viareggio presso Centro Medico Don Bosco.

Intervento al seno, prima e dopo

Intervento di liposuzione, prima e dopo

prese tutte le misure precauzionali del caso: dopo aver effettuato tutti gli accertamenti clinici, il paziente viene sottoposto ad una visita accurata con l’anestesista per scegliere il tipo di anestesia richiesta. Inoltre, eseguiamo la maggior parte degli interventi di chirurgia plastica estetica in stato di sedazione profonda con anestesia locale. Perciò, il paziente non viene intubato e si addormenta senza accorgersi di niente. Così, dopo poche ore dall’operazione è in grado di tornare a casa propria. L’unica cosa di cui si lamentano i miei pazienti dopo un’operazione è di non poter dormire ancora un po’!

In vista dell’inverno, cosa consiglierebbe per preparare il viso alla stagione fredda? Questo è il periodo migliore per concedersi qualche ritocco. Dopo l’estate e con la prolungata esposizione al sole, la pelle ha bisogno di trattamenti ricostituenti. Alle mie pazienti consiglio la bio-rivitalizzazione: micro iniezioni a base di amminoacidi e vitamine, che restituiscono alla cute un aspetto fresco e disteso. A queste, assocerei alcune sedute di radiofrequenza che stimolano la produzione di collagene, rendendo i tessuti più turgidi e sodi quindi una spetto più fresco su viso, collo e décolleté.

La chirurgia estetica è sempre in evoluzione: ci può illustrare alcune delle novità in materia? Una delle novità sono i

fili di sospensione che ci permettono di risollevare le guance e ridefinire il contorno del viso. Una specie di mini lifting per rinfrescare il viso. Si inseriscono in anestesia locale e sono riassorbibili. In circa mezz’ora si ottiene un bellissimo risultato che dura circa un anno.

Day Clinic

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odontoiatria

Velocità in sicurezza Un panorama sulle ultime novità odontoiatriche nelle parole del Dottor Emilio Francini Naldi, che visita presso il centro Arte Medica di Firenze L’esigenza di tempi accelerati in ogni aspetto della vita odierna si ripercuote anche sulle cure mediche, ed in particolare su quelle odontoiatriche: nessuno è più disposto a dedicarvi sedute e sedute, e soprattutto a trascorrere periodi spesso non brevi con la bocca rovinata dalla pessima estetica dei “lavori in corso”. È per questo che le terapie più richieste sono quelle effettuate in pochi appuntamenti, o addirittura in una sola seduta, in modo da restituire subito al paziente il sorriso che aveva sempre desiderato. Ne parliamo con il Dottor Emilio Francini Naldi, odontoiatra presso Arte Medica. Dopo un lungo periodo nel quale i lavori odontoiatrici erano caratterizzati da una grande lentezza, siamo arrivati ad un punto nel quale l’estetica dei denti, ma anche la loro funzionalità, vengono restituite in pochissime sedute, spesso in una sola. Cosa è cambiato, in realtà, rispetto al passato? L’aspetto principale è un maggior rispetto della persona, il mettersi cioè accanto al paziente con partecipazione, e non davanti a lui come un qualcuno che ha solo da insegnare. Oltre a questo atteggiamento, che può sembrare secondario ma vi assicuro che non lo è, vi sono i progressi tecnologici: mezzi che fino a pochi anni fa non esistevano ci aiutano ad eseguire le terapie in maniera perfetta a prova di errore: tra questi vi sono le tac in tre dimensioni, i rivelatori di apice che forniscono i dati per eseguire devitalizzazioni perfette e dal futuro sicuro e privo di complicanze; i materiali protesici come lo zirconio o la ceramica integrale, modellati direttamente dal computer, un tempo letteralmente inesistenti e, non ultimi gli impianti. Oggi, sono migliorati nelle forme e nelle superfici, unico mezzo per ristabilire una dentatura fissa in assenza di pilastri naturali.

ato specificamente in questa branca. Tutto questo ci permette di formare un team di lavoro nel quale le cure sono effettuate a quattro, sei, otto mani: il paziente si accomoda in poltrona e l’implantologo effettuerà le estrazioni ed inserirà gli impianti, l’endodontista farà le devitalizzazioni, il protesista inserirà le capsule fisse, e siccome chi sa fare il proprio lavoro bene lo sa anche fare velocemente, la cura completa sarà terminata in ore, e non in giorni. Questo è anche il metodo di lavoro adottato dallo staff di Arte Medica. Ci spieghi dettagliatamente come viene gestita la terapia... Base fondamentale di tutto il lavoro è l’esatta programmazione: dopo il colloquio col paziente, durante il quale si decidono insieme quali saranno le cure e quale sarà il loro costo, si approntano le protesi fisse che verranno posizionate in bocca, si pianificano gli interventi di implantologia, le estrazioni e le cure conservative. Il giorno stabilito, in poche ore, vengono effettuate le terapie: si estraggono i denti irrecuperabili mentre gli altri vengono devitalizzati e preparati per sostenere la protesi fissa. La gengiva viene sottoposta ad accurato curettage per rimuovere tutti i focolai di infezione. Se le condizioni lo consentono, si inseriscono gli impianti che non verranno sottoposti a carico immediato, ma lasciati ad una tranquilla osteo-integrazione priva di rischi. Infine si inseriscono le capsule sui denti residui, una protesi fissa che dona alla bocca un aspetto nuovo, privo di difetti.

La preparazione professionale dei medici odontoiatri è diversa da quella di un tempo? Più che nella preparazione a tutto campo, la peculiarità di oggi è che di solito ogni odontoiatra si dedica ad una specifica branca: vi sono gli implantologi, i paradontologi che si occupano delle cure chirurgiche gengivali, gli endodontisti che devitalizzano i denti, perfino la pulizia viene attualmente effettuata dall’igienista, che è laure-

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Dr. Emilio Francini Naldi

Firenze Via Targioni Tozzetti 26/B Tel. 055 367422 Cell. 380 3619739 firenze@dsaodontoiatria.it


ODONTOIATRIA

La protesi applicata è quella definitiva?

DSA Arte Medica è un centro di riabilitazione ed odontoiatria con sede a Firenze, in zona San Jacopino. Aperto tutti i giorni da lunedi a sabato su appuntamento.

Inserire una protesi definitiva in prima seduta presenta numerosi rischi: può non essere perfetta come altezza dei denti, posizione, estetica e può provocare problemi di fonazione: tuttiquesti difetti verranno rimediati con ritocchi facilmente e velocemente eseguibili sul provvisorio. Ritocchi che potrebbero provocare danni irreversibili sui definitivi. In pratica i provvisori servono per perfezionare tutti questi aspetti fino a quando il paziente non sarà soddisfatto dei propri denti sia dal punto di vista funzionale che estetico. Solo a quel punto verrà realizzato il definitivo

come copia esatta del provvisorio stesso. Il sorriso è il nostro primo biglietto da visita per il mondo: tornare ad averlo bello dà più sicurezza e rende tutto più piacevole per noi stessi e per chi ci sta vicino. Rivolgendosi ad Arte Medica è anche facile raggiungere questo traguardo: perché rinunciarvi?

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DERMATOLOGIA / VENEREOLOGIA

L’evoluzione della Dermatologia Estetica Dottor Vezzoni, qual è l’attività di Vdermastudio? E’ uno studio medico dedicato alla dermatologia, nato per offrire un riferimento nel campo della dermatologia medica, chirurgica ed estetica. In particolare siamo orientati alla prevenzione, diagnosi e trattamento dei tumori cutanei (melanoma), ma ci occupiamo di tutta la patologia cutanea. In studio eseguiamo chirurgia ambulatoriale a bassa invasività, eseguita con tecniche ottimizzate, oltre che all’ efficacia, al miglior esito estetico. I vostri punti di forza?

La qualità. Sia sotto forma di strumentazione, spazi di visita, tecnologia, sia come servizio fornito al paziente in termini di pronta risposta alle

necessità. Il paziente che si rivolge a noi non si deve occupare di alcun problema pratico. Se necessario ci avvaliamo anche della collaborazione di specialisti di altre discipline per ottenere il massimo risultato per il paziente. (Foto 1) Parliamo di dermatologia estetica: a cosa serve e in cosa consiste? La dermatologia estetica è finalizzata a migliorare l’ aspetto della persona: questo si ottiene in sicurezza tenendo presente il paziente in primo luogo dal punto di vista medico e usando materiali efficaci e sicuri. L’estetica dermatologica consiste nel ripristino della condizione cutanea giovanile, da ottenersi senza modificare i tratti somatici della persona. Deve partire sempre da una corretta diagnosi medica.

Al momento quali sono i trattamenti più richiesti? Quelli del volto, come la riduzione o l’eliminazione di rughe e “macchie” con l’uso di laser. Molto efficaci sono i resurfacing laser, sia totali che frazionati. Da qualche tempo il perfezionamento dei materiali ha creato un notevole interesse verso i fili di sospensione riassorbibili, che permettono ottimi risultati quando vogliamo ottenere un effetto lifting del volto a bassa invasività. Sono fili con diverse caratteristiche per l’ottenimento di diversi livelli di effetto.

Si tratta di una procedura ambulatoriale? Sì, si esegue con una piccola anestesia locale in circa mezz’ora e, dopo alcuni giorni di assestamento, mantiene i suoi effetti completi per almeno un anno, ma un miglioramento persiste anche in seguito.

Foto 1: Vdermastudio

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Dr. Gian Marco Vezzoni www.vdermastudio.it info@vdermastudio.it VDERMASTUDIO Via Vetraia n. 7 Viareggio Tel: 0584 361360


DERMATOLOGIA / VENEREOLOGIA

Le novità della Chirurgia Cutanea

Il Dr. Gian Marco Vezzoni è specialista in Dermatologia e Venereologia, Idrologia Medica e Dermochirurgo. Tesoriere della Società Italiana di Dermatologia Chirurgica e Oncologica (SIDCO). Si è specializzato presso il Centro Grandi Ustionati di Pisa ed ha lavorato per l’ ASL di Viareggio. Ha condotto ricerche sul melanoma presso l’ Università di Pisa e ha pubblicato su importanti riviste internazionali nel campo del melanoma e dell’ustione. Collaboratori: Dottoressa Cristina Ricci, specialista in Dermatologia e Venereologia; Dottoressa Francesca Devoti, specialista in Dermatologia e Venereologia; Dottoressa Simona Carignani, consulente qualità.

La necessità di operare persone ancora giovani e la richiesta generale di bassa invasività delle terapie, spinge costantemente a ridurre sempre più gli esiti cicatriziali degli interventi. Per alcuni tipi di neoplasie si possono usare tecnologie non chirurgiche come la terapia fotodinamica o addirittura farmaci ma, dato che la maggior parte dei tumori richiede la terapia chirurgica, è necessario usare le nuove opportunità che la ricerca ha messo a punto per ottenere esiti ottimali. In alcuni casi selezionati è anche possibile usare laser chirurgici. (foto 3) Ad esempio, adesso si può contare su nuovi materiali di sutura, come il Vlock®: un filo chirurgico dotato di “uncini” che permette una sutura esclusivamente interna, poco traumatica, senza bisogno di punti esterni “responsabili” di segni più o meno visibili. Un’altra novità sono le medicazioni avanzate e i trattamenti precoci post-intervento sulla cicatrice per ridurne la visibilità e, talvolta, raggiungerne l’invisibilità, se la cute del paziente è favorevolmente predisposta. In ogni caso i cardini di un buon trattamento chirurgico sono la diagnosi corretta e l’uso della relativa tecnica chirurgica appropriata. Oggi, tuttavia, grazie alle nuove tecnologie e ai nuovi materiali, possiamo ambire ad esiti estetici molto validi oltre che all’eradicazione del tumore cutaneo. (foto 2)

Foto 2: Asportazione di melanoma

Il Dottor Gian Marco Vezzoni è titolare del Vdermastudio di Viareggio, un centro specialistico dermatologico orientato alla prevenzione e al trattamento dei tumori cutanei, alla dermatologia generale e alla diagnosi e trattamento degli inestetismi cutanei. Abbiamo voluto conoscere, dalla sua esperienza nel campo del trattamento dei tumori cutanei, le novità della chirurgia cutanea. I tumori cutanei sono costantemente in aumento per l’aumento dell’età media e dell’esposizione solare. La dermatologia chirurgica è in prima linea nella diagnosi e nel trattamento di carcinomi, melanomi e altre patologie neoplastiche cutanee. Negli ultimi anni sono state messe a punto nuove tecniche e tecnologie che, se integrate, centrano l’obiettivo di coniugare l’eradicazione della neoplasia con un risultato estetico ottimale.

Foto 3: Asportazione laser di fibroangioma del volto, prima e dopo

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odontoiatria

La protesi fissa moderna Un articolo a cura del Dr. Orfeo Magnanimo, odontoiatra che riceve a Prato e già ospite delle pagine di MEDICARE La protesi fissa è l’arte e la scienza del restauro dei denti danneggiati con corone dentali; veri e propri manufatti di precisione realizzati con arte e maestria tecnica. Le corone dentali (capsule) sono eseguibili con materiali differenti per sopperire le necessità cliniche odontoiatriche ed andare incontro a esigenze funzionali ed estetiche richieste dai pazienti. Oggi la gamma di scelta è semplificata in base ai materiali usati per la realizzazione di questi manufatti: fuse per settori non visibili; in metalloceramica per settori lateroposteriori, dove l’esigenza estetica è importante ma non prevalente su resistenza e durata nel tempo; in ceramica integrale (metalfree), per settori anteriori e latero-anteriorie. Per la sostituzione dei denti mancanti, l’odontotecnico confezziona ponti costituiti da tre o più corone unite tra loro a sostegno degl’elementi intermedi; La scelta dei materiali da utilizzare in caso di ponti dentali è dettata dall’estensione della protesi stessa. L’alternativa al ponte, sono corone su impianti. Anche queste possono essere confezionate con diversi materiali, ma la scelta è dettata dall’alta biocompatibilità che il materiale protesico deve avere per garantire un sigillo con i tessuti gengivali, per un mantenimento di una adeguata detergibilità e conseguente salute dell’impianto. Affinché la terapia di un paziente con protesi fissa abbia successo è necessaria

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una combinazione intelligente di molti aspetti del trattamento odontoiatrico: educazione del paziente e prevenzione di ulteriori malattie dell’apparato stomatognatico, diagnosi corretta, terapia parodontale, procedure operative, considerazioni occlusali e, a volte, utilizzazione di protesi rimovibili-combinate e di trattamenti endodontici. Come negli altri campi delle arti sanitarie, nell’odontoiatria protesica si sono verificati cambiamenti eccezionali, migliorativi su estetica, resistenza e in alcuni casi i tempi necessari per la riabilitazione masticatoria si sono ridotti notevolmente rispetto a un decenno fa. Ciò è possibile, tuttavia, solo se il professionista possiede un vasto background culturale dei principi dell’odontoiatria restaurativa e, in particolare, delle tecniche implicate. I restauri protesici possono rappresentare il servizio più raffinato reso ai pazienti o anche il peggior dan-

Dr. Orfeo Magnanimo dott.orfeomagnanimo@gmail.com www.dottorfeomagnanimo.it Cell. 339 6725042 Tel. 0574 690815 Riceve a: Prato Via Martiri delle Foibe 5 (traversa di via Rubieri e via Bologna)


ODONTOIATRIA

Professionista giovane ma esperto, il Dr. Orfeo Magnanimo si è laureato nel 2003 a Firenze in Odontoiatria e Protesi dentale; nel biennio 2008-2010 ha conseguito un Master universitario in Ortodonzia presso la Facoltà di Ferrara, uno dei centri ortodontici più importanti d’Italia, con prestigiosi professori e professionisti riconosciuti a livello internazionale. Il suo studio, dotato di tecnologie all’avanguardia è accogliente e rassicurante. Esercitando anche l’odontoiatria estetica protesica e l’implantologia, lo studio del Dott. Magnanimo offre soluzioni valide dai punti di vista dell’estetica, della biomeccanica e della biocompatibilità.

no che possa essere loro perpetrato. La strada intrapresa dipende dalla buona conoscenza individuale dei principi biologici e biomeccanici, dal perfezionamento progressivo delle capacità manuali per migliorare il piano di trattamento e dallo sviluppo di occhio e giudizio critico per mettere a punto i dettagli. Metalfree Per protesi fisse metalfree si intendono tutta quella serie di prodotti dentali, ovvero di corone singole o ponti di 3 o più elementi, fabbricati in laboratorio odontotecnico con materiali che non necessitano di supporto metallico per poi essere cementati, su quegli elementi dentali limati precedentemente, dal dentista. I materiali usati, per le protesi fisse metalfree, sono: Intarsi come inly e only in composito o ceramica Corone in Zirconia-Ceramica. Corone in Disilicato di Litio. Corone in Ceramica Integrale, ovvero solo vetro. Gli intarsi in ceramica, sono delle ricostruzioni parziali dell’elemento dentale, il cui moncone viene preparato borderline gengiva senza l’ invasione dell’ area sulculare attorno al colletto. Le corone in zirconia-ceramica, sono capsule altamente estetiche, costiuite da un cuore in zirconia ricoperto di ceramica pressofusa, resistente quanto una metallo-ceramica, da utilizzare nei settori latero-posteriori

Le corone in disilicato di litio, offrono un grande risultato estetico nel settore anteriore, da utilizzare su elementi singoli e\o ponti di massimo tre elementi nei settori antero-laterale Le corone in ceramica integrale, sono utilizzate esclusivamente nei settori anteriori, ideali per faccette; ovvero porzioni sottilissime di materiale realizzate in laboratorio, che consentono la modulazione della forma del sorriso. I denti del gruppo frontale, gli incivi centrali, laterali e canini, sono leggermente preparati, una sorta di profilo realizzato nella compaggine del solo smalto. I presupposti fondamentali, per una protesi metalfree, sono: Pilastri bianchi o che siano, nel caso dei denti devitali, ricostruiti con dei perni moncone in fibra di vetro. Spessori adeguati di dente residuo da preparare. Qualità ottimale dei tessuti gengivali, privi d’infiammazioni e tasche parodontali. L’alto livello di igiene orale deve essere pretenzioso. Colore, forma e occlusione sono i tre elementi che vengono attentamente e preventivamente analizzati, sia dal medico che dal paziente che viene guidato verso le sue aspettative.

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CHIRURGIA ESTETICA

Il volto: interventi sempre MENO invasivi e risultati sempre più naturali

Un approfondimento a cura della Dott.ssa Milena Di Vito FRANCESCO, Chirurgo e Medico estetico che opera a Firenze Oggi la chirurgia estetica è spesso soggetta ad essere criticata per i risultati a volte innaturali che ne derivano e che, purtroppo, hanno allontanato molte persone da questa scelta per la paura di sembrare “rifatte”. In realtà, mai come in questi ultimi anni si è avuto un completo ribaltamento sia delle tecniche, che sono sempre meno invasive, sia dei risultati estetici che vengono sempre più orientati verso un effetto molto naturale. Il Lifting del viso viene eseguito in anestesia locale con una leggera sedazione ed il giorno stesso la persona torna a casa, senza necessità di essere ricoverata. Il dolore post-operatorio è quasi inesistente e con le nuove tecniche non si hanno più i disagi legati al grande gonfiore o ad ematomi importanti; infatti, nel giro di una settimana, si è in grado di riprendere la propria vita sociale. I risultati sono sempre più naturali dal momento che non si ha più, come accadeva in passato, l’obiettivo di “tirare” la pelle il più possibile, ma quello di “risollevare” i tessuti sottocutanei che sono “scesi” per la gravità, eliminando la pelle in eccesso senza eccedere nella trazione.

Per chi preferisce tecniche meno invasive, oggi è possibile sottoporsi ad un “lifting non chirurgi-

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co”, utilizzando dei fili elastici che vengono inseriti nel piano sottocutaneo attraverso una piccolissima incisione (quindi senza alcuna cicatrice visibile) e permettono una sospensione dei tessuti ceduti con risultati davvero straordinari. Questi fili sono completamente biocompatibili e si trasformano, una volta inseriti, in dei legamenti di sospensione che permangono nel tempo, inglobandosi nei tessuti stessi. Attraverso l’uso dei fili elastici è possibile ridisegnare l’ovale del viso risollevando i tessuti della regione mandibolare e del collo eliminando il brutto effetto “bulldog”. Questa tecnica permette inoltre di ridefinire in modo naturale gli zigomi, alzando la regione centrale delle guance che con il passare degli anni si svuota, conferendo un effetto “scavato” al volto. I fili di sospensione consentono anche di sollevare la parte esterna delle sopracciglia ringiovanendo notevolmente lo sguardo. L’inserimento di questi fili si esegue in anestesia locale. Il paziente può subito tornare a casa con ripresa immediata della sua vita quotidiana.

La blefaroplastica consiste nell’asportazione della cute in eccesso a livello della palpebra superiore e/o inferiore e, quando presente, nella rimozione delle borse adipose. È un intervento che oggi si esegue in anestesia locale. I risultati sono molto naturali, le cicatrici non sono visibili e la guarigione si completa nel giro di una settimana. Anche l’intervento di Rinoplastica, che da

Dr.ssa Milena Di Vito Francesco milena.divito@gmail.com Cell. 3347946781 Riceve a: Firenze Via pistoiese 5 Sala Operatoria: Firenze Centro di Chirurgia Estetica Hibiscus, Via Veneto 61 Tel. 055 318521


CHIRURGIA ESTETICA

sempre incute timore, oggi grazie alle nuove tecniche, non presenta più come in passato importanti disagi. La rimozione dei tamponi, che era il “terrore” di tutti i pazienti che si sottoponevano all’intervento è diventata una procedura indolore grazie all’uso di tamponi morbidi e spugnosi che si estraggono con estrema rapidità.

labbra e per il ripristino dei volumi del viso che sono andati perduti con il passare degli anni. Le labbra sono parte integrande della bellezza di un volto, soprattutto di quello femminile, ma è fondamentale garantire risultati molto naturali. È spesso sufficiente restituire un leggero turgore a labbra che lo hanno perso con il passare degli anni, ridisegnarne il contorno laddove necessario o aumentarne il volume, qualora si sia di fronte a labbra particolarmente sottili.

Riempimento labbra con acido ialuronico: prima e dopo

Laureata nel 2001 con il massimo dei voti e lode, all’Università degli Studi di Firenze, nel 2006 la Dottoressa Milena Di Vito Francesco si specializza in Chirurgia Vascolare, sempre ottenendo la lode. Nel 2007, presso l’Università degli Studi di Milano, consegue un Master di II livello in Chirurgia Estetica Morfodinamica. Dal 2002 svolge l’attività di Medico Estetico, con numerose partecipazioni, come relatrice, a congressi nazionali ed internazionali. Dal 2007 svolge l’attività di Chirurgo Estetico presso il Centro di Chirurgia Estetica Hibiscus di Firenze e dal 2010 è responsabile di branca presso tale struttura.

Un’altra tecnica davvero innovativa, ideata più di dieci anni fa dal Dottor Luigi Di Vito Francesco, padre della Dott.ssa Milena, è la “Rinoplastica non Chirurgica”. Questa è una tecnica che permette di rimodellare un naso che presenta delle imperfezioni attraverso l’uso di un “filler”, ovvero di un materiale riempitivo, evitando al paziente di sottoporsi ad un intervento chirurgico. Invece di demolire le parti del naso sporgenti, motivo di inestetismo, si vanno a “riempire” le parti depresse, andandole a riallineare con quelle sporgenti con un risultato estetico davvero sorprendente. Tutto questo è reso possibile semplicemente iniettando un filler che diventa un tutt’uno con i tessuti cutanei, senza conferire alcun effetto artificioso.

Il filler attualmente più utilizzato in medicina estetica è l’acido ialuronico, che è completamente naturale, dal momento che viene prodotto dalle cellule della nostra pelle. Viene usato per il riempimento delle rughe del volto, delle

Blefaroplastica completa: asportazione della cute in eccesso e delle borse adipose sia della palpebra superiore che inferiore

Per il ripristino dei volumi del volto che si perdono inevitabilmente con gli anni é inoltre possibile utilizzare come riempitivo il nostro grasso. Questa metodica, che prende il nome di Lipofilling, consiste nel prelevare del tessuto adiposo da alcune regioni del corpo, come l’addome, i fianchi, interno coscia, interno ginocchio, e rinserirlo nel volto per ridisegnarne l’ovale, ridare turgore alle guancie o alla zigomo o alla regione temporale, tutte zone che tendono a svuotarsi con gli anni. L’intervento è molto semplice e si esegue in anestesia locale, prelevando il grasso con delle piccole cannule e rinserendolo dove necessario. Ottimi risultati si hanno anche sul corpo, per l’aumento del volume dei glutei o dei polpacci o per correggere cicatrici o avvallamenti causati da pregressi interventi o traumi.

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PNEUMOLOGIA

Hai mai pensato di smettere di fumare? I benefici concreti del rinunciare alla nicotina

Tutti i fumatori hanno pensato almeno una volta di smettere di fumare. Ma il pensiero “Dovrei smettere...” è spesso seguito a ruota da altri come: “E se poi ingrasso?”, “Quando provo a non fumare penso solo alle sigarette...”, “Ho già smesso una volta e poi ricominciato, sono destinato a fumare...”. Dietro a tutte queste obiezioni e alle numerosissime altre, che si oppongono al fare un tentativo di smettere, c’è spesso la paura di non farcela. Così il fumatore sperimenta un’ambivalenza fra il desiderio di smettere e il pensiero che la sigaretta faccia parte della sua stessa persona. Tutto ciò è assolutamente normale in quanto il fumo, lungi dall’essere più considerato come un vizio, è ormai conosciuto oggi nella sua natura di dipendenza. Ciò rende molto faticoso smettere di fumare e spesso tiene lontano il fumatore dal provarci. Metodi per smettere di fumare sono stati escogitati e proposti in abbondanza, ma solo pochi sono rientrati nelle linee guida internazionali per la cura del tabagismo, sulla base delle evidenze scientifiche. Questi ultimi sono rappresentati dal counseling antitabagico e dalla terapia farmacologica. Gli scopi del counseling antitabagico sono: aiutare il fumatore ad esplorare gli aspetti della propria ambivalenza riguardo al fumo, lavorare sulla motivazione a smettere, sostenere il fumatore nel percorso di cessazione. La terapia farmacologica, dove indicata, (terapia

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sostitutiva nicotinica, vareniclina, bupropione) ha lo scopo di controllare i sintomi di astinenza, i disturbi e le sgradevoli sensazioni che può sperimentare il fumatore quando smette: malessere, ansia, insonnia, aumento di peso, etc. Il programma di cessazione del fumo prevede una prima visita pneumologica, in cui si raccoglie la storia clinica del fumatore e la storia di fumo, si effettua la misura della dipendenza dalla nicotina e del livello di “intossicazione fisica” da fumo, e si pianifica il percorso di cura; seguono, nei primi tre mesi, incontri in cui si monitorizza l’andamento della cessazione; nei nove mesi successivi si tengono due incontri di follow-up. I benefici della cessazione del fumo si manifestano dal momento in cui si spenge l’ultima sigaretta: • 20 minuti dopo aver smesso di fumare, diminuiscono frequenza cardiaca e pressione arteriosa; • 48 ore dopo, viene completamente eliminato il monossido di carbonio; • da 2 settimane a 3 mesi dopo, migliorano circolazione sanguigna e funzionalità polmonare; • da 1 a 9 mesi dopo, tosse e affanno diminuiscono e riprende a funzionare il sistema di pulizia interno alle vie respiratorie, riducendo il rischio di infezioni; • 1 anno dopo, il rischio di attacco cardiaco si dimezza rispetto a coloro che continuano a fumare; • da 2 a 5 anni dopo, il rischio di ictus diventa come quello di un non fumatore; • 5 anni dopo, il rischio di cancro del cavo orale, della laringe, dell’esofago e della vescica si dimezzano. Il rischio di cancro della cervice uterina diventa come quello di una non fumatrice. Smettere quando si è giovani comporta il massimo dei benefici fino a diventare come una persona che non abbia mai fumato; smettere di fumare a qualunque età aumenta l’aspettativa di vita e ne migliora la qualità. Smettere di fumare conviene, smettere di fumare si può.

Dott.ssa Serena Checcacci serena.checcacci@fumonograzie.it www.fumonograzie.it Tel. 335397674 Riceve a: Firenze Istituto Prosperius Viale Fratelli Rosselli 62 Tel. 055 2381634 Sesto Fiorentino Centro Oncologico Fiorentino Via A. Ragionieri 101 Tel. 055 53010; interno 3

La Dr.ssa Serena Checcacci si è laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Malattie dell’Apparato Respiratorio presso l’Università di Firenze. Dal 2000 si occupa in particolare di malattie respiratorie legate al fumo. Nel 2008 ha iniziato a curare i fumatori presso il Centro Antifumo dell’Azienda Careggi di Firenze, applicando il protocollo regionale per la cura del tabagismo ed ha coordinato i Centri Antifumo toscani partecipanti al progetto del Piano prevenzione Regione Toscana 2010–12. E’ membro della Società Italiana di Tabaccologia.


FLEBOLOGIA

La strategia Chiva Dr. Stefano Martelli stefanomartelli@alice.it www.flebologiaproctologiafirenze.com Cell. 335 6227625 Riceve a: Firenze Via del Bersaglio 7 Tel. 055 582944 Prato Via Roma 308/2

Stefano Martelli si è laureato in Medicina e Chirurgia, presso l’Università degli Studi di Firenze, il 10 Luglio 1981. Iscritto all’albo dei medici chirurghi della provincia di Firenze, si è specializzato con lode, in Chirurgia Generale, presso l’Università degli Studi di Siena, nel 1986. Ha lavorato, in qualità di dirigente di primo livello, presso la U.O. di Chirurgia dell’ospedale di Prato Asl 9, dal ‘90 al ‘96. Da molti anni, oramai, insegna, in qualità di esperto di flebologia e proctologia, alla scuola di perfezionamento in Medicina Generale, presso il FORMAS, Laboratorio regionale per la Formazione Sanitaria, della Regione Toscana. Tra gli altri, ha frequentato numerosi corsi di perfezionamento, sia in flebologia che in proctologia, sia in Italia che oltre i confini nazionali.

L’importanza di preservare le vene safene Perché si devono salvaguardare le vene safene, seppure malate? La strategia CHIVA (parola che deriva da un acronimo francese, che sta ad indicare Chirurgia Emodinamica della Insufficienza Venosa in Ambulatorio) può spiegarcelo. Innanzitutto, perché le vene degli arti inferiori assolvono a quattro importanti funzioni fisiologiche: • drenano il sangue da pelle, muscoli, ossa e nervi; • riportano il sangue al cuore, consentendone il funzionamento; • regolano la temperatura cutanea; • costituiscono un’importante via di emergenza in caso di trombosi venosa profonda. Inoltre, con il progredire della chirurgia, si è aggiunta una quinta funzione: le vene safene possono essere utilizzate dal chirurgo come sostituto autologo per i by pass, dopo traumi od ostruzioni delle arterie delle gambe stesse o nelle ostruzioni delle arterie coronarie. Nel soggetto sano, il sangue, grazie alla spinta impressa dalla pompa muscolare del polpaccio (per la presenza di valvole unidirezionali) è indirizzato dal piede verso il cuore, contro la forza di

Figura 1 Grazie al Mappaggio emodinamico, vengono individuati i punti patologici di reflusso

Figura 2 In vista della terapia chirurgica ambulatoriale, i punti patologici di reflusso vengono riportati su una mappa cartacea

gravità. Ma nel soggetto affetto dalla disfunzione di una o più di queste valvole, si determina un reflusso (ovvero un flusso invertito, patologico, dall’alto verso il basso) e quindi la comparsa di vene dilatate e tortuose: le cosiddette varici. Queste, prima che un inestetismo, rappresentano pertanto l’espressione di una modificazione del flusso (reflusso), la cui correzione non richiede necessariamente l’asportazione o l’eliminazione della vena varicosa. Quando sono compromesse le vene safene, i maggiori collettori della gamba possono comparire progressivamente, oltre a disturbi soggettivi, gonfiori, ulcere e perfino trombosi. Le tecniche terapeutiche tradizionali (dalla chirurgia mediante stripping fino alle più recenti tecniche endovascolari, come il laser e la radiofrequenza, ma anche la stessa scleroterapia, nelle sue varie modalità) hanno come unico scopo l’eliminazione delle varici, indistintamente, rendendone impossibile il recupero per i bypass e compromettendo il drenaggio dei tessuti: per i motivi appena elencati, quindi, queste tecniche terapeutiche tradizionali espongono il paziente a più complesse recidive. La strategia CHIVA, invece, mediante un particolare esame ecocolordoppler, detto Mappaggio emodinamico (vedi fig.1, gamba varicosa), individua precisamente i punti patologici di reflusso e li riporta su una mappa cartacea (fig.2, mappa emodinamica); personalizza quindi una terapia chirurgica ambulatoriale, in anestesia locale, con piccoli tagli mirati su guida ecografica, salvaguardando il più possibile l’estetica, ma, soprattutto, il patrimonio venoso safenico.

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ANDROLOGIA

Eiaculazione precoce Una condizione che interferisce pesantemente con la sessualità e che si ripercuote sulle dinamiche di coppia Dr. Paolo Rossi andrologorossi@yahoo.it Cell. 328 8169551 Riceve a: Pisa Corso Italia, 178

Le sessualità è uno strumento di mediazione e di risoluzione di molte situazioni: conferma il valore della coppia e la sua intimità

L’eiaculazione precoce è la condizione in cui l’eiaculazione avviene prima di quanto desiderato nella maggior parte dei rapporti: si tratta di una condizione frequente, che interessa ampie fasce di popolazione di tutte le età. Generalmente l’eiaculazione precoce viene suddivisa in: primitiva, se è sempre stata presente, fin dai primi rapporti, e secondaria, se, invece, fosse insorta dopo un periodo di rapporti soddisfacenti. Altre classificazioni valutano la durata del rapporto e definiscono come eiaculazione precoce un rapporto che duri meno di 1- 2 minuti. L’eiaculazione precoce (sintetizzata anche con la sigla EP) è una condizione che interferisce pesantemente con la sessualità e che può determinare frustrazione nella coppia e sentimenti di rabbia ed aggressività nella partner. Per quanto riguarda la EP, gli accertamenti Andrologici sono clinici e strumentali. Gli accertamenti clinici prevedono un’accurata anamnesi generale, ovvero che indaghi eventuali malattie dell’infanzia, interventi chirurgici, traumi, eccetera e, più specificatamente, un’anamnesi sessuale, che vada ad analizzare cioè quando è comparso il disturbo, se è sempre stato presente o se, in alcune condizioni, è meno evidente e se coesiste un altro disturbo, come ad esempio la difficoltà di erezione. Successivamente si indaga la presenza di eventuali malattie, come quella della tiroide, e se fossero stati subiti interventi chirurgici o traumi specifici dall’apparato genitale. Infine si procede ad un esame obiettivo di pene, testicoli e prostata, che valuta l’eventuale presenza di patologie genitali, come varicocele, prostatiti, noduli /cicatrici peniene etc.

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Dopo la visita vengono prescritti i seguenti accertamenti strumentali: Eco Color Doppler (definito anche con la sigla ECD) all’apparato genitale, che valuta la struttura, le dimensioni, gli spessori, i flussi arteriosi e venosi di: testicoli, pene, prostata e vescica urinaria, permettendo di evidenziare gli eventuali problemi prostatici come la prostatite. I Dosaggi Ormonali valutano i livelli degli ormoni e delle sostanze che regolano la sessualità e l’erezione del pene (Lh; Tsh; Testosterone; Prolattina; Nitrossido etc.), evidenziando eventuali squilibri ormonali come gli squilibri degli ormoni tiroidei (carenza o eccesso): grazie ai dosaggi ormonali, viene così facilitata la diagnosi ed indirizzata la terapia della EP. Gli Esami Colturali sono indicati in caso di probabile prostatite, perché selezionano e coltivano in vitro gli eventuali batteri presenti nell’apparato genitale testando, sempre in vitro, l’efficacia degli antibiotici (antibiogramma) ed agevolando quindi la scelta della terapia antibiotica. Gli esami colturali possono essere: la spermocoltura, la urinocoltura ed il tampone uretrale. Quest’ultimo è il più completo dei precedenti, perché raccoglie, mediante tampone sterile, materiale cellulare presente nel canale del pene (uretra) e secreto prostatico. Gli accertamenti strumentali e la visita sono, frequentemente, sufficienti ad indirizzare diagnosi e conseguente terapia della EP. Solo in casi selezionati vengono prescritti ulteriori accertamenti.

Laureatosi nel 1992 con il massimo dei voti in Medicina e Chirurgia, presso l’Università degli Studi di Pisa, nel ‘97 il Dottor Paolo Rossi si è specializzato in Endocrinologia e malattie del ricambio nell’indirizzo di Andrologia. Nel 2005 ha conseguito un Master in Sessuologia Medica presso l’Università degli Studi di Pisa. Membro dal ‘92 della Società Italiana di Andrologia, è stato Coordinatore del Gruppo Studio Andropausa della Società Italiana di Andrologia. Ha partecipato ad oltre 100 congressi ed è stato autore di numerosi articoli scientifici, pubblicati in riviste nazionali ed internazionali.


ginecologia

Il papilloma-virus Ma è davvero così pericoloso?

Dr.ssa Rita Puzzuoli ritapuzzuoli@gmail.com Tel. 340 2314820 Riceve a: Grosseto Via Papa Giovanni XXIII 9 Albinia Via Pascucci 1

Oggi si sente sempre più spesso parlare di infezione da papilloma-virus. Ma di che cosa si tratta? Per avere risposte dettagliate sull’argomento, abbiamo posto alcune domande alla Dottoressa Rita Puzzuoli, specializzata in Ginecologia. Dottoressa, può spiegarci brevemente cos’è il papilloma-virus?

In ambito ginecologico questi virus si annidano nel basso tratto genitale e sono pertanto responsabili di lesioni vulvari come i condilomi e le lesioni del collo dell’utero, che possono evolvere, nel corso del tempo, anche in neoplasie. Le lesioni possono interessare anche il maschio, principalmente nella sfera genitale, ma anche in altri distretti corporei. Perché sono alla base di diversi tipi di patologie? Il papilloma virus si presenta in diversi genotipi, distinti in alto e basso rischio. Quelli ad alto rischio hanno la capacità biologica di integrarsi nel DNA della cellula ospite (cervice uterina o cute dei genitali) e di poter progredire in senso neoplastico. Quelli a basso rischio non si integrano e possono essere attaccati dal sistema immunitario dell’ospite, che può quindi risolvere l’infezione senza danno, in tempi che variano da organismo a organismo. Come si contrae l’infezione?

Laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Ginecologia ed Ostetricia, presso l’Università degli Studi di Siena, la Dottoressa Rita Puzzuoli si è quindi ulteriormente specializzata in Medicina d’urgenza. Ha lavorato presso il 118 di Grosseto e l’elisoccorso Pegaso fino al 2005; da allora è in servizio presso il Dipartimento Materno Infantile, dove si occupa di ostetricia e ginecologia.

Si può contrarre con i rapporti sessuali, ma esistono casi più rari nei quali la contaminazione può essere avvenuta attraverso oggetti. Diciamo che l’infezione è molto diffusa e venire in contatto con persone o cose contaminate può essere facile.​ Quindi esclude il solo contagio sessuale?

Sì, lo escludo e invito tutte le persone che possono essere da poco dentro a questo problema a non mandare all’aria la propria relazione a meno di motivi concreti di dubbio!

infette e non coperte dal preservativo. Inoltre il virus ha delle dimensioni molto ridotte, per cui riesce a passare anche tra le micro-maglie del lattice. E per quanto riguarda la diagnosi?

Si fanno test molecolari su campioni di materiale biologico, prelevato dai genitali con un semplice tampone. Vista l’estrema diffusione dell’infezione (si calcola che ogni donna sia entrata in contatto con il virus almeno una volta nella vita) e la scarsa trasformazione in patologia, è fondamentale non allarmarsi di fronte ad un test HPV positivo. Essere “infetti” non vuol dire essere malati. Il pap test, ad oggi, rimane l’unico esame in grado di identificare la patologia indotta dall’HPV. E se anche il pap test è positivo?

Viene consigliata una colposcopia, per un’eventuale biopsia nella sede della lesione, potendo così orientarsi sulla diagnosi e per un’eventuale terapia. La colposcopia è una visita ginecologica che si avvale di uno strumento che permette di ingrandire la visione del collo dell’utero e di fare quindi una biopsia in caso di lesioni sospette. Le lesioni possono avere diversi gradi di espressione: quelle più lievi (la maggior parte) vengono tenute sotto osservazione con controlli a distanza di un anno o sei mesi, mentre le più gravi possono essere trattate con piccoli interventi di asportazione. Quindi, se “inavvertitamente” veniamo a contatto con questi “insidiosi” virus, facendo gli opportuni controlli, abbiamo buone probabilità di “sopravvivere”? Assolutamente sì, togliamoci dalla testa: infezione da HPV=muoio di cancro!

Esiste la possibilità di prevenire l’infezione?

Da qualche anno è in corso la vaccinazione per le ragazzine di 12 anni e si sta valutando l’introduzione del vaccino anche per il maschio. L’uso del condom è imperativo sia per motivi contraccettivi che per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse: ma per quanto riguarda l’HPV, il condom può fare ben poco, visto che esistono zone dei genitali che possono essere

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UROLOGIA

Urologia: l’eccellenza è di casa a Lucca Intervista con il Dr. Giorgio Santelli, Urologo Andrologo, Direttore f.f. della struttura complessa di Urologia del San Luca di Lucca iperplasica, infiammatoria e tumorale. Il Dr. Giorgio Santelli, che per i corsi di formazione ECM si avvale del provider accreditato Partner-Graf di Prato, è un Urologo Andrologo, Direttore f.f. della Struttura Complessa di Urologia dell’Ospedale San Luca di Lucca, che si è posto la problematica sessuale e la ripercussione della ghiandola prostatica sulla qualità di vita dei pazienti over 50. Dr. Santelli, cosa è la prostata?

La Struttura Complessa di Urologia dell’Ospedale di Lucca si conferma una struttura di eccellenza per il trattamento della patologia della prostata, come evidenziato dagli ultimi dati resi noti da un’indagine della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. È previsto che questi dati d’attività molto positivi, potranno ulteriormente migliorare nei prossimi mesi, quando sarà a regime l’attività operatoria del nuovo ospedale “San Luca”, dove la squadra urologica, al momento capitanata dal Dr. Giorgio Santelli, avrà a disposizione sale operatorie e attrezzature nuove e all’avanguardia a livello nazionale. Al momento si è in grado di offrire tutta la gamma dei trattamenti per intervenire chirurgicamente sulla patologia prostatica, sia di natura 52 / Medicare

È un organo sessuale secondario che, come forma e grandezza, è paragonabile ad una castagna; produce i due terzi del liquido seminale, sostanze nutritizie e antibatteriche, contribuisce ad espellere il liquido seminale e ogni sua patologia si ripercuote sulla funzione urinaria e sessuale. Qual è la relazione tra attività sessuale ed età, per quanto riguarda l’uomo? La maggioranza dei maschi è sessualmente attiva anche dopo i 70 anni e la sessualità rimane una componente fondamentale della qualità della vita. Ne consegue che la proporzione dei pazienti che non è soddisfatta dalla propria vita sessuale, aumenta in relazione all’età. L’interesse a mantenere una funzione sessuale non diminuisce con l’età. L’insoddisfazione, correlata all’età, nei confronti della propria funzione sessuale, può essere attribuita, almeno in parte, ai disturbi del basso apparato urinario (LUTS) associati all’iperplasia prostatica benigna ( IPB ).

I pazienti che richiedono un trattamento per l’iperplasia prostatica benigna (IPB), a quale fascia di età appartengono? La percentuale di pazienti che richiede un trattamento per la patologia prostatica sintomatica, aumenta con l’età. L’allungamento della vita media ha determinato nei paesi ad economia avanzata l’aumento, sia assoluto sia relativo, della popolazione anziana. Come conseguen-

Dr. Giorgio Santelli g.s.santelli@virgilio.it g.santelli@usl2.toscana.it www.uroandrologialucca.it Tel. 335 5857991 340 4207525 Riceve a: Lucca Libera Professione intramoenia Ospedale San Luca Ambulatorio 12 Piano Terra Per prenotazioni, Numero Verde: 800 278 526


UROLOGIA

Laser Green: equipe e fase di trattamento

za di questo trend demografico si registra una maggiore incidenza delle patologie legate all’invecchiamento di tutti gli organi ed apparati. Fra le patologie genitourinarie, quelle a carico della prostata sono molto comuni, in modo particolare quelle benigne, tra cui l’ IPB. I sintomi che caratterizzano l’IPB nei pazienti over 50 sono quanto mai disturbanti e le complicazioni spesso sono molto severe; la sintomatologia ultimamente denominata LUTS (Lower Urinary Tract Symptoms), è un variegato corteo di sintomi. L’iperplasia prostatica benigna costituisce un rilevante problema sanitario per 3 motivi: l’elevata prevalenza, il peggioramento della qualità della vita e le possibili complicanze. Quali sono i sintomi che portano a richiedere una consulenza uro-andrologica?

1986: Laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Firenze e abilitazione presso l’Università di Messina. Specializzazione in Urologia Università degli Studi di Pisa nel 1989; Diploma di Perfezionamento in Sessuologia Medica a Firenze nel 1989. 1990: Perfezionamento in Ecografie interventistiche a Siena. 2006-07 e 2007-08: Master in Andrologia e perfezionamento in Andrologia Clinica presso l’Università di Padova. Dirigente medico U.O. Urologia Ospedale di Lucca USL 2 Toscana Responsabile Centro Andrologico dell’U.O. Urologia Lucca dal 2006 al 31/12/2009. Responsabile di U.O.S. Aziendale di Andrologia Direttore f.f. Struttura Complessa di Urologia, Ospedale San Luca, Lucca

la rimozione dell’adenoma attraverso l’apertura della vescica e quindi a cielo aperto; la TURP ovvero la resezione transuretrale dell’adenoma prostatico che può essere applicata con diverse tecniche: resezione classica, vaporizzazione, con laser Holmiun e Green Laser; TUIP che consiste nella incisione dell’adenoma a partenza dal collo vescicale. Infine, le tecniche mini invasive tra cui l’ultima concepita che consiste nel posizionare delle alette di titanio all’interno della prostata tali da divaricare i lobi prostatici dando un aumento del letto urinario con aumento del flusso e mantenendo l’eiaculazione. Infine, un cenno anche alle nostre terapie palliative, prettamente mediche con miglioramento dei disturbi soggettivi e miglioramenti oggettivi temporanei.

I pazienti con IPB si rivolgono al medico principalmente a causa del fastidio provocato dalla sintomatologia urinaria che determina una limitazione progressiva delle attività quotidiane, della vita sociale e di relazione e viene percepita come una condizione fortemente compromettente il proprio benessere. In generale, i sintomi irritativi, come l’incontinenza, la frequenza, l’impellenza, il bruciore, sono considerati i più fastidiosi dal paziente, che modifica il suo stile di vita e le sue attività fisiche per scansare disagi ed imbarazzi. Inoltre i frequenti risvegli notturni per urinare arrecano disturbo al suo riposo e a quello della sua eventuale partner, con impatto sia sulla resistenza fisica di giorno sia sulla vita relazionale della coppia. In cosa esattamente eccelle la Struttura Complessa di Urologia del San Luca di Lucca, di cui lei è il Direttore f. f. ? Riguardo le terapie curative prettamente chirurgiche: l’adenomectomia transvescicale che consiste nel-

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AUDIOLOGIA / Audioprotesi

L’Adattamento degli apparecchi acustici Per migliorare la qualità della vita e la relazione con il mondo esterno Contrariamente a come spesso viene rappresentata nell’immaginario collettivo, la perdita uditiva non è oggi riferibile, nella maggior parte dei casi, alla sola diminuzione dell’intensità di percezione. Infatti, nelle perdite di udito di tipo percettivo - che sono le più frequenti - oltre alla diminuzione della soglia audiometrica, si verifica una diminuita capacità di distinguere suoni diversi simultaneamente, di distinguerli in rapida successione, di riuscire ad apprezzare i molti livelli di intensità del suono in ingresso e, infine, la minore capacità di percepire i dettagli informativi, caratteristici di un buon udito binaurale. Per poter fare una buona valutazione audioprotesica ed un’eventuale proposta di aiuto, attraverso l’uso di apparecchi acustici, è fondamentale prendere atto dei riscontri acquisiti sul piano medico, rilevare tutti i dati audiometrici, necessari a descrivere al meglio la perdita uditiva, e metterli in relazione agli aspetti psicologici caratteristici della persona, in funzione dei suoi bisogni e delle risorse che può mettere in campo in un eventuale percorso di riabilitazione acustica.

Se pensiamo di aiutare una persona debole di udito, non possiamo infatti prescindere dalla complessità del doveroso processo di riabilitazione, correntemente identificato con “il farci l’abitudine”, e che qui, schematicamente, riassumiamo nei tre diversi momenti intimamente legati tra loro: Adattamento acustico (rilevazione strumentale dei dati audiometrici, selezione della protesi, valutazione del sistema di accoppiamento, presa delle impronte, prima taratura dell’apparecchio acustico, prima verifica del risultato protesico); Adattamento biologico (il sistema nervoso centrale subisce un processo di riorganizzazione plastica, allo scopo di elaborare il massimo delle informazioni possibili. Questo processo deve essere gestito in modo da mettere in relazione le condizioni audiometriche, imposte dalla perdita, con i riscontri di percezione individuale nel vissuto quotidiano della persona); Adattamento relazionale (il soggetto protesizzato è potenzialmente in grado di revisionare le limitazioni comunicative-relazionali imposte dalla perdita uditiva. Questo livello di adattamento fa emergere aspetti, a nostro avviso, determinanti ai fini del risultato finale: la relazione del paziente con l’audioprotesista, con il dispositivo dal punto di vista estetico e funzionale, la relazione del paziente con se stesso - prima e dopo l’uso della protesi - con i familiari e con gli altri nella nuova dimensione comunicativa). Ricorrere all’uso di apparecchi acustici, per migliorare la propria situazione comunicativa, implica da parte del professionista la messa in atto delle conoscenze, delle competenze, delle esperienze acquisite ed un minimo di impegno personale da parte dell’utente a voler riconquistare, per quanto possibile, una condizione uditiva che gli consenta di poter disporre di una migliore qualità di vita sul piano della relazione con il mondo esterno. L’auspicio dovrebbe essere quello di poter fare tutto questo in un rapporto di buona vicinanza, dove non venga meno il calore, la serenità ed il rispetto per le persone e per gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Una bella occasione da vivere insieme responsabilmente (anche nel caso, speriamo raro, in cui non si riesca ad ottenere gli obiettivi concordati). Di questo si tratta.

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Dr. Gilberto Ballerini Tecnico Audioprotesista info@uditovivo.com www.uditovivo.com Tel. 0573 30319 Riceve a: Pistoia Audiomedical via Panciatichi 16 Tel. 0573 30319


DERMATOLOGIA

Il laser in Dermatologia, Medicina e Chirurgia estetica Dr. Roberto Giacchetti info@robertogiacchetti.net

Un approfondimento a cura del Dr. Roberto Giacchetti, dermatologo e chirurgo estetico operante in Toscana

Riceve a: Prato Studi Medici Life Viale della Repubblica 141 Tel. 0574 583501 Pistoia Centro Medico SM Via Corrado Zanzotto 117 Tel. 0573 994518 Pisa Studi Medici S. Anna Via Archimede Bartoli 5 Cascina Tel. è 050 740374

Il Dr. Roberto Giacchetti, specialista in Dermatologia, Venereologia, Chirurgia e Medicina estetica, si è laureato e specializzato a Pisa con il massimo dei voti. Successivamente, ha svolto il perfezionamento in Chirurgia Plastica ricostruttiva ed estetica presso la Clinica Universitaria “Avorada” dell’Università Statale di San Paolo in Brasile Il Dr. Giacchetti è autore di numerose pubblicazioni scientifiche sia su riviste nazionali che internazionali. È’ stato membro di società nazionali e internazionali di chirurgia plastica e di dermatologia.

La moderna dermatologia, così come la medicina e la chirurgia estetica, non possono prescindere dall’uso dei laser. La parola laser è un acronimo e significa, in poche parole, che un fascio di luce, tutto dello stesso colore (lunghezza d’onda) viene amplificato al fine di fornire l’energia necessaria per colpire un bersaglio biologico o non biologico. L’antesignano di questa disciplina, nel 1960, è stato Charles Townes ma, il vero sperimentatore della metodica in dermatologia, fu il Dr. Leon Goldberg e ancor oggi certe sue deduzioni e applicazioni sono il fondamento di protocolli applicativi. Nella mia esperienza di quasi venti anni posso affermare con sicurezza che si è assistito ad una implemento dei sistemi laser impressionante. È difficoltoso individuare quale ambito della medicina ne abbia beneficiato maggiormente, ma è indubbio che gli ambiti di cui mi occupo, ossia la dermatologia e la chirurgia estetica, abbiano ricevuto un impulso importante nella risoluzione di patologie estetiche e non. Oggi, la sfida tecnologica è quella di perfezionare sistemi che ci diano sempre più sicurezza applicativa e risultati migliori con rischio inferiore. Le applicazioni estetiche variano: dalla rimozione dei peli, al trattamento dei capillari del viso, al trattamento delle macchie del viso (efelidi o chiazze melasmatiche) fino alla rimozione di tatuaggi. Nell’ambito della dermatologia e chirurgia funzionale, i laser vengono usati per la terapia delle verruche, per la distruzione dei tumori benigni, per il trattamento di ampie e, talvolta invalidanti, lesioni vascolari del volto (angiomi cavernosi). Oggi è teoricamente possibile, senza usare la chirurgia tradizionale, modellare un’area corporea, attraverso una stimolazione della luce che può modificare un colore, indurre un riassetto di fibre collage e fibre elastiche, rimuovere tessuto in eccesso o rimuovere tessuto neoplastico. Magnificare una tecnologia, però, rischia di far perdere di vista il fine ultimo: cioè la sicurezza dei sistemi; da utilizzatore e sperimentatore di sistemi laser sono profondamente convinto che ancora ci siano molti problemi da risolvere.

L’analisi critica, infatti, evidenzia che sono ancora tanti gli eventi indesiderati che dobbiamo cercare di prevedere e di risolvere: ustioni non previste, macchie cutanee dopo certi trattamenti, la mancata risposta di certe lesioni vascolari o di alcuni tatuaggi. La magia dei risultati è il peggior nemico del medico coscienzioso, proprio perché lo espone a sicuri fallimenti. Oggi gli ingegneri, i fisici e i medici che si occupano di laser concorrono alla realizzazione di sistemi sempre più efficienti allo scopo di minimizzare le problematiche legate alle leggi fisiche dell’interazione fra luce e strutture foto-assorbenti (cromofori). La partita si giocherà nel prossimo futuro risolvendo i problemi legati al raffreddamento cutaneo e al controllo della lunghezza dell’impulso. Il futuro, forse, si chiamerà TRASER, acronimo che significa laser a totale riflessione interna e spontanea emissione di energia. Un’evoluzione che potrebbe coronare il sogno terapeutico di realizzare un “proiettile magico” che già il grande Paul Herlich, nel 19esimo secolo, aveva sognato come la panacea di ogni farmaco.

Laser System

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è disponibile presso Firenze FARMACIA ALL’INSEGNA DEL MORO p.zza San Giovanni 20r, Firenze Tel. 055 211343 Farmacia ANTICA DEL PINO via Pacinotti 37r, Firenze, Tel. 055579705 FARMACIA ANTICA S.MARCO via Carissimi 61, Firenze, Tel. 055 419870 FARMACIA ASTRUA via Martelli 36r, Firenze, Tel. 055 210609 FARMACIA BAGNO A RIPOLI via Roma 150, Bagno a Ripoli, Firenze, Tel. 055 630303 Farmacia BARGIONI/CORAN via Gioberti 127r, Firenze, Tel. 055244471 FARMACIA BOSCARINO via Q. Sella 31b, Firenze, Tel. 055 667095 FARMACIA CAVOUR via Cavour 59r, Firenze, Tel. 055 210633 Farmacia CENTO STELLE via Marconi 9r, Firenze, Tel. 055578562 Farmacia Colatorti viale delle Olimpiadi 26, 50053 Empoli, Tel. 0571590087 FARMACIA COVERCIANO via G. D’Annunzio 78, Firenze, Tel. 055 602094 Farmacia DEI MILLE viale dei Mille 32r, Firenze, Tel. 055579670 Farmacia DEI TALENTI via Franceschini 3/5, Firenze, Tel. 055710320 Farmacia DEL BANDINO via Datini 57/b, Firenze, Tel. 055685800 Farmacia DEL GALLUZZO via Senese 206r, Firenze, Tel. 0552049217 FARMACIA DEL MADONNONE via Aretina 9/r, Firenze, Tel. 055 669417 farmacia del pignone via Pisana 79r, Firenze, Tel. 055 2336195 farmacia del romito piazza Tanucci 12/a, Firenze, Tel. 055 475992 FARMACIA DELLA MARINA via di Prato 26, Calenzano, Firenze, Tel. 055 887394 Farmacia DELLA NAVE piazza delle Cure 2r, Firenze, Tel. 055573717 FARMACIA DELLA SCALA via della Scala 61, Firenze, 055 215612 Farmacia DELLE CURE via Sacchetti 5r, Firenze, Tel. 055587573 Farmacia DELLE PANCHE via Locchi 100, Firenze, Tel. 055413733 Farmacia Di Granaiolo via Vittorio Niccoli 474, Castelfiorentino (Fi), Tel. 0571 582021 Farmacia DI LEGNAIA via Pisana 195r, Firenze, Tel. 055710165 Farmacia DI CASTELLO via R. Giuliani 103r, Firenze, Tel. 055450600 FARMACIA DI GAVINANA v.le Giannotti 41/r, Firenze, 055 6582029 Farmacia DI RIFREDI piazza Dalmazia 24r, Firenze, Tel. 0554220422 Farmacia FEDEMA viale Gramsci 63, Firenze, Tel. 0552477288 FARMACIA GASTI via Ponte di Mezzo 42r, Firenze, Tel. 055 351870 Farmacia già pegna via Lunga 72/l, Firenze, Tel. 055 7320389 Tel. 055 7321378 FARMACIA IACARELLI p.zza Matteotti 5, Scandicci, Firenze, Tel. 055 250007 FARMACIA INGLESE via Santo Stefano in Pane 5/r, Firenze, Tel. 055 417191 FARMACIA LE BAGNESE del Dr. PESCITELLI largo Macchiaioli 7, Scandicci, Firenze, Tel. 055 2578272 FARMACIA MARUCELLI snc viale E. De Amicis 87/a, Firenze, Tel. 055 666660 FARMACIA MAZZINI v.le Mazzini 5r, Firenze, Tel. 055 243902 FARMACIA MELLINI via Panciatichi 54r, Firenze, Tel. 055 433411 Farmacia MODERNA viale Don Minzoni 2r, Firenze, Tel. 055579821 FARMACIA MOLTENI via Calzaiuoli 7r, Firenze, Tel. 055 289490 FARMACIA MUNGAI via G. Starnina 35, Firenze, Tel. 055 7398595 Farmacia NINCI via Gioberti 117r, Firenze, Tel. 055660409 FARMACIA PITTI p.zza S. Felice 4r, Firenze, Tel. 055 224402 FARMACIA RAGIONIERI via A. Gramsci 362, Sesto F.no, Firenze, Tel. 055 440026 FARMACIA ROMA UNIVERSALE via Dè Conti 20, Firenze, Tel. 055 211980 FARMACIA SANTA CATERINA v.le S. Lavagnini 1, Firenze, Tel. 055 483183 FARMACIA S.MARIA DI PERETOLA via Pistoiese 11, Firenze, Tel. 055 317120 FARMACIA S.TRINITA p.zza De’ Frescobaldi 3/r, Firenze, Tel. 055 210921 Farmacia S.JACOPINO p.zza S. Jacopino 15r, Firenze, Tel. 055 357265

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FARMACIA SS.ANNUNZIATA via G. Maranini 4, Firenze, Tel. 055 415713 Farmacia SELVA via Ghibellina 87r, Firenze, Tel. 0552344823 Farmacia PORTA ROSSA via Porta Rossa 70r, Firenze, Tel. 055213927 Parafarmacia L’ANGOLO DELLA SALUTE piazza Palmiro Togliatti, 22, 50018 Scandicci, Firenze, Tel. 055 2591776 Parafarmacia Melograno via Livornese 372, Ponte a Elsa (Fi), Tel. 0571 932166 Parafarmacia NUTRALIFE via dei Rossi 53, 50018 Scandicci, Firenze, Tel. 055 2577615 Parafarmacia Pharmabeauty via Russo Luigi 64, Empoli (Fi), Tel. 0571 51314 AMBULATORI FARMACIA RAGIONIERI via Gramsci 362, Sesto Fiorentino, Firenze, Tel. 055 442658 Analisi mediche DIAGNOSTICA PACINOTTI via Antonio Pacinotti 20, 50131 Firenze, Tel. 055 588294 ANALLERGO v.le N. Lotti 7, San Piero a Sieve, Tel. 055 293464 BODY BALANCE STUDIO via Marconi 86, Firenze, Tel. 331 9831006 CASA DI CURA DONATELLO SPA v.le Matteotti 4, Firenze, Tel. 055 50975 CASA DI CURA MARIA BEATRICE via Manzoni 12, Firenze, Tel. 055 23571 CENTRO AUDIOLOGICO TOSCANO SNC v. G. Caccini 2/2/a 50141 Firenze, Tel. 055 417749 CENTRO DAY SURGERY MAURIZIO BUFALINI via G. Capponi 26, Firenze, Tel. 055 244950 CENTRO DIAGNOSTICO ULTRAMICROANALYSIS SRL vl. Mazzini 16, 50132 Firenze, Tel. 055 242642 centro di chirurgia estetica hibiscus via Veneto 61 50145 Firenze, Tel. 055 318521 CENTRO DI FISIOTERAPIA CORPO 53 v.le Corsica 91, Firenze, Tel. 055 353083 CENTRO DI FISIOTERAPIA E MEDICINA DELLO SPORT BLUE CLINIC via G. Giusiani 4, Bagno a Ripoli, Firenze, Tel. 055 6510678 centro di procreazione assistita demetra via Giulio Caccini 18, 500129 Firenze, Tel. 055 488709-055 416231 ecomedica via Cherubini 2, Empoli, Firenze, Tel. 0571 99281 florence centro chirurgia ambulatoriale via di Careggi 38, 50139 Firenze, Tel. 055 423 0620 Futura Diagnostica Medica Srl Via Camillo Cavour 74, Firenze, Tel. 055 210455 Inv Occhiali In Vista p. Togliatti, 43/44, 50018 Scandicci, Firenze, Tel. 055 054300 Istituto di cure Fisiche Florence Via del Sansovino 192, Firenze, Tel. 055 700442 ISTITUTO DI NEUROSCIENZE via la Marmora 24, Firenze, Tel. 055 587889 ISTITUTO FIORENTINO ANALISI via G.Verdi 16, Firenze, Tel. 055 244813 ISTITUTO MEDLIGHT via Maragliano 29/L, Firenze, Tel. 055 410180 ISTITUTO NORD FIRENZE via Baracchini 14, Firenze, Tel. 055 4378505 ISTITUTO PROSPERIUS v.le F.lli Rosselli 62, Firenze, Tel. 055 2381634 istituto san lorenzo via del Salviatino 6, Firenze, Tel. 055 600546 Laboratorio di analisi dott. M. Settimelli srl via della Querciola 12 50019, Sesto F.no, Firenze, Tel.055 4208783 LEONARDO DA VINCI CENTRO DIAGNOSTICO MEDICO via P. Colletta 28, Firenze, Tel. 055 24821 MADRA GROUP SRL piazza della Stazione 2, Firenze, Tel. 055 294221 medicoop nord ovest p.zza IV Novenbre 3, Sesto F.no Firenze, Tel. 055 4493117 MEDISALUS viale Europa 154 int.12, Firenze, Tel. 055 0129292 NUOVA IGEA via D. di Boninsegna 54, Firenze, Tel. 055 701607 Ortopedia Gualtieri via Taddeo Alderotti 67, Firenze, Tel. 0554360386 Ortopedia paoletti via Scipione Ammirato 29, 50136 Firenze, Tel. 055 677007 Ortopedia medical center via di Scandicci 55, 50018 Scandicci, Firenze, Tel. 055 254170


RICERCHE CLINICHE PROF. MANFREDO FANFANI p.zza dell’Indipendenza 18b, Firenze, Tel. 055 4970317 Salus medica via Arrigo da Settimello 5/c, Tel. 055 6540501 SPORT CLINIC via Scipione Ammirato 102/a, Firenze, Tel. 055 676141 studio medico via Franceschini 13, Firenze, Tel. 055 715425 studio medico via Poccianti 28, Scandicci, Firenze, Tel. 055 256660 studio medico via della Fornace 31, Firenze, Tel. 055 6585789 studio medico p.zza Matteotti 11, Scandicci, Firenze, Tel. 055 252662 studio medico Largo Macchiaioli 3, Scandicci, Firenze, Tel. 055 2571671 studio medico affrico viale De Amicis 87/a, Firenze, Tel. 055 666660 Studio medico puccini via Boccherini 8, Tel. 055 331685 studio medico via milanesi via Milanesi 83, Tel. 055 476087571274 studi medici bagno a ripoli via Matteotti 9, Bagno a Ripoli, Firenze Studi medici del madonnone via Aretina 3, Tel. 055 677672 STUDI MEDICI SPECIALISTICI ELKE via F. Sacchetti 7, 50133 Firenze, Tel. 055 576038 studi medici specialistici via Giovanni Cimabue 35/r, 50121 Firenze, Tel. 055 2344405 Studi Medici E Specialistici Della Nave via Vincenzo Borghini 1, 50133 Firenze, Tel. 055 572380 Studio medico Vitality viale Giacomo Matteotti 42, 50132 Firenze, Tel. 055 574669 VILLA DEI PINI via U. Foscolo 78, Firenze, Tel. 055 221691

Arezzo Farmacia ruffini fanfani via Trento e Trieste 34, 52100 Arezzo, Tel. 0575 22857 Farmacia Di Saione via Vittorio Veneto 115, 52100 Arezzo, Tel. 0575 907516 Farmacia Dr. Romanelli Corso Italia 263, Arezzo, Tel. 0575 20314 Farmacia Centrale Corso Italia 120, Arezzo, Tel. 0575 21670 Farmacia Di Pescaiola via Alessandro dal Borro 82, Arezzo, Tel. 0575 22183 Farmacia Al Corso Corso Italia 73, Arezzo, Tel. 0575 20618 Farmacia S.S. Annunziata via Guido Tarlati 105, Arezzo, Tel. 0575 23648 Farmacia Merelli Corso Italia 157, 52100 Arezzo, Tel. 0575 21939 lab. 0575 23113 Istituto Per La Salute Gaetano Palloni via Pasteur 35/37, Montevarchi Arezzo, Tel. 055 9102568 Centro sanitario polispecialistico sapra via Molinara 33, Arezzo, Tel. 0575 323768-769 samar via Calamandrei 127, Arezzo, Tel. 0575 404785 poliambulatorio cesalpino via Cesalpino 11, 52100 Arezzo, Tel. 0575 357760 sicurmedica viale Diaz 236/10, 52025 Montevarchi, Tel. 055 981621055 9850141-055 980117

Prato FARMACIA BERLINCIONI via Zarini Alessandro 114/a, Prato, Tel. 0574 32292 FARMACIA BOTTARI viale della Repubblica 185, Prato, Tel. 0574 583512 FARMACIA CELLI via Roma 308, Prato, Tel. 0574 633166 Farmacia della pietà via Cesare Balbo 50, 59100 Prato, Tel. 0574 25357 FARMACIA DI GALCIANA via Bettazzi 49, Prato, Tel. 0574 811229 farmacia di narnali via Pistoiese 459, 59100 Prato, Tel. 0574811109 FARMACIA SANTA GONDA viale Montegrappa 241, Prato, Tel. 0574 592793 Aesthetic Medical Care Via Galcianese 93/v, 59100 Prato, Tel. 0574 611029 ambulatorio della pietà via Cesare Balbo 50, 59100 Prato, Tel. 0574 25357 ambulatorio di galciana via Bettazzi 49, 59100 Prato, Tel. 0574 811229 Analisi Mediche Montegrappa viale Montegrappa 116/C, 59100 Prato, Tel. 0574 594781 Centro Medico Cavour via Cavour 56, 59100 Prato, Tel. 0574 604147

Centro Medico Gynaikos viale della Repubblica 141, 59100 Prato, Tel. 0574 584453 centro medico hermes via G. Meoni 56/a, 59100 Prato, Tel. 0574 597451 Diagnosys srl via Lepanto 21, 59100 Prato, Tel. 0574 25063 0574 31303 istituto diagnostico santo stefano via Pistoiese 449, Prato, Tel. 0574 663508 ISTITUTO DI ANALISI MEDICHE SAN GIORGIO SAN GIORGIO 2000 DIAGNOSTICA STRUMENTALE via San Giorgio 19/8, Prato, Tel. 0574 21250-0574 25820 Istituto Pratese Di Radiodiagnostica - Alliance Medical viale della Repubblica 153, Prato, Tel. 0574 59213 lem lavoro e medicina via delle Pleiadi 49, 59100 Prato, Tel. 0574 27142-634717 overphysio via G. Inghirami 19, 59100 Prato, Tel. 0574 560913 0574 757449 Studio Ecografico Dr. Stefano Ciatti S.r.l. via San Giorgio 9, 59100 Prato, Tel. 0574 400761 studi medici di narnali via Pistoiese 461, 59100 Prato, Tel. 0574 660699-0574 660463 STUDI MEDICI LIFE v.le Repubblica 145 II piano, Prato, Tel. 0574 583501 studio medico via G. Capponi 54, 59100 Prato, Tel. 055 39901 villa fiorita via Cantagallo 56, 59100 Prato, Tel. 0574 48911

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Forte dei Marmi Centro Diagnostico Fortis Via Padre Ignazio da Carrara, 39, 55042 Forte dei Marmi Lucca, Tel. 0584 752105 FARMACIA DI CIOLO via Carducci 11, Forte dei Marmi, 0584 89025 prima infanzia via Montauti 12, Forte dei Marmi, Tel. 0584 89025 succursale estiva via G. Mazzini 41, Forte dei Marmi, Tel. 0584 81541

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