GIUGNO/LUGLIO 2019
La sua prima allenatrice viverlo come un limite “Puoi superare i tuoi limiti a patto di scalata l’ha soprannoinsormontabile e non minata “Barbie Climber”: che tu ci creda perché il segreto si è lasciata scoraggianella vita è lottare” Alessia Refolo, classe 1990, re. Scopre di avere un il viso da bambolina e un talento per lo sport, si ALESSIA REFOLO fisico minuto e asciutto dedica all’equitazione, ATLETA E CAMPIONESSA che sprizza energia da tutti alla danza, all’acrobatica PARALIMPICA i pori, aerea, allo sci ma soè prattutto alla sua grande un concentrato di passione: l’arrampicata. “Mi sento una ballerina dolcezza e tenacia. sulla roccia”: e così vince il Campionato Italiano Da piccola le è stae il Campionato Europeo in Francia e nel 2014 to diagnosticato un in Spagna conquista il titolo di campionessa tumore infantile e i mondiale paralimpica di arrampicata sportiva. farmaci per la cura Dal 2016 si orienta verso l’alpinismo. Ma all’ocle hanno causato un correnza si trasforma in “Barbie Skier”, tanto da danno irreversibile guadagnarsi la medaglia d’oro al Campionato alla vista. Ma Europeo Paralimpico di sci nautico nel 2018 non ha in Francia. Raccoglie i suoi successi e le sue decifragilità nel romanzo autobiografico “Se vuoi, so puoi. Una vita al di là del buio”. Un diploma in di ragioneria, un impiego in banca che può svolgere grazie ad un telefono e un computer dotato di sintesi vocale, una vita in autonomia nella casa dove abita da sola. E scherza: “Ho imparato a fare le lavatrici usando l’acchiappacolore, che mi tranquillizza!”. INTERVISTA ESCLUSIVA PER MEZZOPIENO PAG. 16
Scoperta in Puglia la prima barriera corallina del Mediterraneo Pag. 12
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Il Congo libera 700 prigionieri politici
MONDO
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L’abito da sposa in regalo: il matrimonio si fa circolare Pag. 11
ITALIA
Trovate le cause che provocano la SLA: la scoperta italiana
PIEMONTE
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MEZZOPIENOfocus...
Lotta alla mafia: una battaglia di libertà che si vince ogni giorno. Pag 8 MEZZOPIENOincontra...
Arbor India: insieme possiamo cambiare il futuro. Pag 22
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I bambini leggono ai cani maltrattati: un legame oltre le parole E’ stato ideato in un canile del Missouri (USA) il progetto “Shelter Buddies Reading” che vede bambini tra i 6 e i 14 anni impegnati nella lettura per i cani ospiti del rifugio, che arrivano da un trascorso difficile. Il percorso produce un effetto doppio: quello di educare i cani ad avere fiducia, entrando in empatia con i bambini, e quello di essere estremamente formativo per i fanciulli che hanno la possibilità di allenarsi alla lettura ad alta voce, senza sentirsi giudicati ma essendo protagonisti di un rapporto intimo, frutto anche di una formazione per comprendere il linguaggio del corpo dei cani. Una simbiosi che si basa sull’armonia e sul coinvolgimento, senza necessariamente un contatto fisico, ma che abitua gradualmente alla fiducia reciproca. Questa interazione, che ha lo scopo di aiutare i cani meno socievoli a cambiare comportamento, garantisce loro maggiori possibilità di essere adottati e di avere una nuova famiglia. “Questo programma incoraggia i bambini a sviluppare empatia nei confronti degli animali”, ha detto Klepacki, direttore del programma. “Si tratta di un esercizio pacifico, dove i bambini sperimentano sia il timore degli animali che l’influenza positiva che possono avere su di loro”. Gli ideatori dichiarano che dal 2016 ad oggi il programma ha facilitato l’adozione di diversi cani. Fonte: Humane Society Missouri
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La prima stampante 3D per organi umani
I ricercatori dell’Università di Berkeley, California, hanno creato un nuovo tipo di stampante 3D che ha la capacità di produrre organi umani viventi. Le normali stampanti 3D lavorano sovrapponendo sottili strati di plastica fusa per creare oggetti solidi, così i progettisti del Cal and Lawrence Livermore Lab hanno avuto l’idea di creare oggetti 3D allo stesso modo colpendo un paziente con raggi X da molte direzioni diverse. Il processo è chiamato stampa volumetrica. Le immagini dell’oggetto da creare vengono trasmesse attraverso un videoproiettore convenzionale; la luce è focalizzata su un cilindro a rotazione lenta di resina contenente molecole di plastica con un attivatore di luce. Quando la luce si accumula nelle aree desiderate, il gel inizia a indurirsi e, in circa 30 secondi, viene creato un oggetto solido in 3 dimensioni, non a strati, ma tutto in una volta. Questa tecnica apre un mondo di possibilità, può creare oggetti all’interno di altri o, come mostrato in un esperimento, una maniglia attorno a un cacciavite in metallo. Un altro vantaggio del processo è che solo il materiale desiderato si indurisce. I ricercatori stanno lavorando per utilizzare la stampa volumetrica per disporre le cellule umane in organi viventi, come fegato o reni e ricostruirli o ripararli. “Penso che nel prossimo decennio potremmo effettivamente vedere un organo funzionale pronto per essere impiantato o trapiantato”, ha detto Hossein Heidari uno dei ricercatori che hanno inventato questa nuova tecnologia. Fonte: CBS San Francisco
MEZZOPIENO 2 GIUGNO-LUGLIO 2019
L’acqua estratta dall’aria: ora si può bere l’atmosfera
È arrivata sul mercato la prima acqua estratta completamente dall’aria. La siccità che si protrae da oltre tre anni in Sudafrica ha fatto sì che Città del Capo soffra di una scarsità d’acqua mai vista prima. Un ingegnere sudafricano che ha lavorato per anni ad una nuova tecnologia per risolvere il problema della mancanza di acqua nella sua regione, è partito dal principio che nell’aria c’è nove volte più acqua di quanta ce ne sia nell’oceano. Brendan Williamson ha messo a punto una tecnologia che su larga scala sintetizza acqua dall’aria ed ha creato un impianto che riesce a produrre oltre 10.000 bottiglie d’acqua al giorno. La raccolta dell’umidità dall’atmosfera inizia con una condensazione dell’acqua, le macchine Air Water trattano l’acqua attraverso un processo di filtrazione e sanificazione a più fasi, l’acqua viene rimineralizzata e quindi imbottigliata, fresca e perfettamente pura. Un furgoncino poi trasporta poi l’acqua dalla fabbrica a tutta la città di Cape Town. Cape Air Water ha deciso di rendere questo processo accessibile a tutti e offre anche una varietà di macchine estrattrici adatte a diversi ambienti. Una piccola macchina da appartamento è in grado di produrre fino a 33 litri al giorno ed è pensata per le famiglie. Altre unità monofase possono produrre circa da 100 a 150 litri al giorno. Ci sono infine unità più grandi che sono in grado di produrre una maggiore massa d’acqua che va da 2.000 a 10.000 litri al giorno. Queste macchine sono progettate per uffici, hotel, scuole e ospedali. Fonte: Air Water
Trashtag, la sfida social che sta ripulendo il pianeta Come la grande marcia dei ragazzi per l’ambiente venerdì 15 marzo, in tutto il mondo si stanno moltiplicando in maniera virale le iniziative concrete a favore della natura e del pianeta. Una delle più originali e sorprendenti è la Trash Tag Challenge, una sfida tra utenti dei social network e che ha preso di mira le discariche e i luoghi dove vengono abbandonati i rifiuti. Migliaia di utenti di Twitter, Instagram e di altre piattaforme social hanno iniziato a ripulire aree inquinate vicino a loro e a condividere le foto delle aree prima e dopo la raccolta. Una forma di condivisione e di sano esibizionismo che sta spopolando sui social media. #TrashTag (letteralmente
etichetta la spazzatura) è nato quando gli utenti dei social hanno incominciato a raccogliere in sacchi di plastica ogni rifiuto che trovavano, postando i risultati sui social media. Ben presto l’idea ha iniziato a prendere piede e l’hashtag è diventato virale in tutto il mondo. Sui social sono apparse in poche ore centinaia di foto che ritraggono immagini di luoghi ricoperti di immondizia diventati di nuovo liberi e puliti. Alla chiamata stanno rispondendo da tutto il mondo, dalle bidonville di Rio alle spiagge di Mumbai, passando dalle montagne dell’Himalaya. Una moda che vede attivi per primi i giovani ma che sta coinvolgendo anche i loro genitori e interi quartieri e città in tutto il pianeta. Fonte: Newsweek MEZZOPIENO 3 GIUGNO-LUGLIO 2019
Il Congo libera 700 prigionieri politici Lo aveva promesso e lo ha fatto. Il neo-presidente della Repubblica Democratica del Congo, Felix Tshisekedi, si era impegnato durante la sua campagna elettorale a rilasciare gli attivisti politici detenuti da anni nelle carceri del suo Paese. Poco dopo essere stato eletto ha mantenuto la promessa ed ha messo in libertà 700 prigionieri politici. Tra loro, moltissimi obiettori di coscienza arrestati per aver preso parte a proteste pacifiche contro il governo tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2018. Tshisekedi ha concesso la grazia anche ad alcune note figure politiche che si erano opposte al precedente presidente Joseph Kabila, al potere dal 2001, quando subentrò al padre dopo che venne assassinato. Felix Tshisekedi è a sua volta figlio di un leader dell’opposizione morto nel 2017 ed è diventato presidente dopo l’acclamazione del suo popolo con le elezioni che si sono svolte democraticamente nel dicembre 2018. Fonte: Reuters
L’ora di attività domestiche a scuola per i ragazzi Le generazioni passate di giovani imparavano a prendersi cura della proprie cose quando svolgevano il servizio militare. Oggi la leva obbligatoria non esiste più e questo insegnamento è venuto a mancare. Per rimediare un collegio spagnolo ha lanciato l’idea di inserire lezioni di attività domestiche tra le materie scolastiche. Il Colegio Montecastelo che si trova a Vigo, cittadina della Spagna nord occidentale, ha aggiunto nel normale programma didattico un corso in cui viene insegnato a cucinare, stirare, fare le pulizie, cucire e tenere in ordine la casa. Nelle vesti di maestri, oltre ai membri del corpo docente, ci sono anche alcuni papà degli stessi alunni e gli studenti degli anni passati che già hanno imparato. I ragazzi iniziano a quindici anni e imparano a collaborare in maniera partecipe alle attività domestiche, anche per conciliare le faccende di casa con le nuove esigenze lavorative delle donne. “Per noi la responsabilità domestica è fondamentale, così come i valori della famiglia, il rispetto delle persone e la solidarietà” afferma il preside José Rodríguez. “I ragazzi ammettono di aver finalmente compreso le fatiche dei genitori e di volersi rendere più autonomi”. Inoltre molti di loro desiderano essere utili in casa per sollevare le loro mamme e le loro future mogli dalle faccende domestiche che le sovraccaricano, in modo da rendere più paritari i ruoli in casa. Fonte: Colegio Montecastelo
La nuova Barbie abbatte il muro della disabilità
Il nuovo aspetto delle Barbie potrebbe aiutare a combattere lo stigma sulle disabilità fisiche. La bambola più famosa del mondo esce in due versioni con disabilità, una con una protesi alla gamba e una con una sedia a rotelle: entrambe fanno parte della linea Barbie Fashionistas che offre ai bambini rappresentazioni di
bellezza diverse. La Mattel ha collaborato con Jordan Reeves, una giovane attivista disabile di 13 anni nata senza avambraccio sinistro, per creare la bambola con l’arto protesico, che può essere rimosso per un’esperienza di gioco realistica. Il produttore di giocattoli ha anche collaborato con gli esperti di sedie a rotelle per progettare una carrozzina, che secondo l’azienda è stata uno degli accessori più richiesti dai fan di Barbie. È simbolico che “una grande icona della società come Barbie ora mostri che ci sono diversi tipi di
persone che possono essere attraenti e dei modelli con cui i bambini vogliono giocare”, ha dichiarato la Rete Nazionale dei diritti dei disabili americani. Più di 1 miliardo di persone nel mondo hanno una disabilità e i loro canoni di bellezza possono influenzare il nostro senso del bello e del normale. Altre Barbie della linea Fashionistas comprendono bambole con caratteristiche diverse da quelle standard, dalle forme del corpo meno slanciate e un po’ sovrappeso a quelle con i capelli ispidi o colore della pelle diverso. L’azienda nel 2017 ha introdotto la prima Barbie che indossa un velo che copre il capo.
Fonte: CNN: Jordan Reeves
L’Africa crea il più grande libero mercato al mondo
Il 2 aprile il parlamento del Gambia ha approvato l’accordo di libero scambio Africa-Africa (AfCFTA) diventando il 22° paese a ratificarlo, rendendo così possibile l’entrata in vigore effettiva dell’accordo per raggiungimento della soglia minima di partecipanti. L’AfCFTA, che è stato approvato lo scorso anno, sta creando la più grande zona commerciale di libero scambio del mondo, con l’obiettivo di aumentare il commercio intra-africano del 52% entro il 2022 e rimuovere le tariffe sul 90% delle merci. L’obiettivo è di creare un mercato unico con libera circolazione delle merci, una politica della concorrenza coordinata e un’unica valuta comune. L’accordo sta organizzando la creazione di infrastrutture economiche per facilitare il movimento di persone e merci da un Paese all’altro e una politica comune per collegare le strade, reti ferroviarie e ridurre i costi del trasporto aereo e delle dogane. L’AfCFTA è stato lanciato a Kigali, in Ruanda, il 21 marzo 2018 ma necessitava di almeno 22 Stati ratificanti per diventare effettivo. Il commissario dell’Unione africana per il commercio e l’industria, Albert Muchanga ha annunciato che “il mercato AfCFTA è ora pronto per il lancio della sua fase operativa a luglio di quest’anno”. I Paesi africani firmatari dell’accordo sono finora 52, per un popolo di oltre 1,2 miliardi di persone e un valore complessivo di 2,5 trilioni di dollari. Fonte: Africa News MEZZOPIENO 4 GIUGNO-LUGLIO 2019
Colombia: le coltivazioni di coca diventano di caffè Il sub ingoiato e poi sputato vivo Don Rito Alvarez e la sua Fundacion Oasis de Amor y Paz (FOAP) - che dal 2007 opera in Colombia per il recupero dei bambini sfruttati nelle piantagioni di coca o arruolati in gruppi illegali – hanno lanciato a Ventimiglia il progetto “Oasis caffè Colombia”. Il nuovo marchio nasce per sostenere gli agricoltori locali e incentivarli a riconvertire le loro
piantagioni di coca in piantagioni di caffè. FOAP ha iniziato l’importazione in Italia del caffè prodotto nei suoi terreni e, in collaborazione con la torrefazione Coffeel di Ventimiglia, lo trasformerà artigianalmente per poi metterlo in commercio nei formati per il consumo familiare e per il settore della ristorazione e alberghiero. Tutti i proventi derivanti dalla vendita del
caffè Oasis saranno devoluti in favore dei coltivatori locali e reinvestiti nei progetti della Fondazione. Gustare un buon caffè, nelle intenzioni del progetto, vuole coniugarsi con l’impegno sociale per sostenere le comunità colombiane vittime del narcotraffico e offrire loro un’alternativa di pace.
Lo chiamano il “guaritore del deserto” perché è riuscito dove anche il governo aveva fallito, coltivando negli ultimi quindici anni 90 ettari di terra nel deserto freddo dell’Himachal Pradesh, a nord dell’India. AD Negi è un impiegato governativo di 63 anni che, dopo avere chiesto il pensionamento anticipato, si è trasferito nel villaggio di Thang Karma,
circondato per centinaia di chilometri da montagne e da un deserto di sabbia e sassi, dove ha piantato e fatto crescere 30.000 alberi e allevato, oltre a mucche e asini, 300 montoni tibetani. Il programma governativo per lo sviluppo delle aree desertiche, per il quale Negi lavorava, aveva tentato in vano di rinverdire la zona per anni ma l’intraprendente pensionato non si è perso d’animo e ha investito tutti i suoi risparmi nell’impresa. Per riuscirci Negi ha fatto tesoro della conoscenza tradizionale degli abitanti della zona utilizzando un
sistema di irrigazione che sfrutta le acque provenienti dai ghiacciai vicini e piantando lungo i canali cespugli di trifoglio che trattengono l’acqua e tengono le lepri lontano dalle colture. Gli alberelli appena piantati sono ricoperti di legno di scarto e collocati in piccole fosse al di sotto del livello del terreno per proteggerli dai venti gelidi. I due volontari che lavorano con lui hanno provato a convincerlo a usare fertilizzanti sintetici ma Negi si è sempre opposto preferendo il compost organico. Ora Negi vuole trasferire al governo quanto ha creato a Thang Karma per spostarsi in altre zone desertiche dove replicare progetti simili.
Fonte: WGN Channel 9
India: un pensionato ha creato una foresta nel deserto
Fonte: DownToEarth
MEZZOPIENO 5 GIUGNO-LUGLIO 2019
dalla balena
Rainer Schimpf, un sudafricano di 51 anni, è stato preso tra le fauci di un’enorme balena nel corso di un’immersione nelle acque di Port Elizabeth, una delle principali città portuali del Sudafrica. L’uomo stava cercando di filmare dei banchi di sardine presi di mira da pinguini, foche, delfini e balene nella loro caccia vorace. Desideroso di ottenere gli scatti migliori, si era tuffato al centro di una palla di pesci vorticosa, quando nel mare improvvisamente agitato, si è reso conto che qualcosa di strano stava accadendo. Una balena arrivata dal fondo dell’oceano con le fauci spalancate. In una frazione di secondo Schimpf si è trovato incastrato nella bocca del grande mammifero.“Ho sentito un’enorme pressione intorno al corpo e suppongo che la balena si sia resa conto del suo errore”, ha aggiunto. “Mentre la balena si è girata di lato, ha aperto leggermente la sua bocca per liberarmi e io sono stato portato via da una ondata d’acqua. La balena stava ingoiando tutto il pesce che incontrava, nella sua gola”. Il cetaceo di oltre 10 metri ha sputato fuori l’uomo, rimasto praticamente illeso. A guardare da una barca vicina, un fotografo che ha ripreso la scena e la moglie di Schimpf, costretti ad assistere con orrore mentre gli eventi si svolgevano sotto i loro occhi. Schimpf ha detto che “Non si tratta sicuramente un attacco”, aggiungendo: “La balena era lì per ingoiare il pesce e mi è capitato di essere nel posto sbagliato”. Fonte: The Telegraph
MEZZOPIENOpensiero
Mezzopieno è innanzitutto un modo di pensare, un approccio alla vita ed una maniera di essere. Il pensiero Mezzopieno è sempre pro, mai contro. Mezzopieno si pone come risposta costruttiva al vittimismo, alla polemica e al disfattismo. Il modo di essere Mezzopieno collabora con tutti per stimolare risposte positive all’atteggiamento pessimista, a quello conflittuale e alla ricerca di capri espiatori. Vivere Mezzopieno significa non avere timore di caricarsi delle responsabilità e dell’impegno di individuare stimoli creativi e fecondativi diversi dalle dinamiche distruttive e di contrasto. Il cambiamento è responsabilità di chi costruisce con umiltà, coinvolgendo il maggior numero di persone possibile in relazioni collaborative. Piuttosto che cercare di demolire ciò che è ritenuto sbagliato, Mezzopieno propone alternative, pratiche e comportamenti che perseguono l’armonia e che non impiegano energia per contrastare ma per creare. La scelta buona prende il posto di quella cattiva. Chi si identifica nel Mezzopieno non esalta il buonismo ma ha un approccio positivo e aperto al diverso ed al nuovo. Il cambiamento è un processo che va condiviso da tutti e può avvenire soltanto lentamente, con la presa di coscienza e la partecipazione costruttiva di ogni elemento della società. L’alternativa alla rivoluzione è l’evoluzione. La vera forza che manda avanti il mondo da sempre e che lo ordina attraverso la crescita e la collaborazione di tutti. Chi giudica questo modo di pensare come naif… ha ragione! Non è obiettivo del pensiero Mezzopieno produrre utili o generare profitto. È dimostrato che i buoni esempi “sono in grado di suscitare emozioni positive e di spingere le persone a seguire gli esempi presentati e addirittura provocare reazioni fisiche tali da lasciare un’impronta duratura capace di influenzarne le azioni future. Questo fenomeno, che in psicologia prende il nome di “elevazione morale’” può provocare cambiamenti comportamentali e predisporci all’empatia e all’interazione sociale”.
MEZZOPIENO 6 GIUGNO-LUGLIO 2019
MEZZOPIENOcosafacciamo Indice di benessere
La comunità Mezzopieno è un movimento formato da persone, gruppi e associazioni che credono nell’importanza di promuovere ed interpretare un approccio costruttivo ed armonioso nella società e nella vita, nel rapporto con gli altri e nella gestione delle sfide e delle difficoltà. La comunità Mezzopieno: Semi Onlus International, Voluntas Foundation, Fondazione Arbor, Gruppo di ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino, associazione Volonwrite. Il gruppo di lavoro Mezzopieno è aperto. Nei primi due lunedi di ogni mese ci incontriamo alle 19 alla Casa del Quartiere di via Morgari 14 a Torino, in zona San Salvario.
I disastri climatici sono gli eventi più catastrofici che si verificano in natura. Il clima globale è in un momento storico di veloce variazione e le manifestazioni legate al suo cambiamento sembrano investire con sempre più frequenza e intensità il mondo e i suoi abitanti. Ciononostante il numero di decessi causati dalle catastrofi naturali è in calo.
INFO SU WWW.MEZZOPIENO.ORG
DIFFUSIONE DI MEZZOPIENO NEWS: IL CERCHIO DELLA GRATITUDINE Mezzopieno News è un veicolo di condivisione per diffondere la cultura della positività, per sensibilizzare e motivare le persone a mettere in gioco le proprie capacità e la propria intelligenza propositiva. Il “cerchio della gratitudine” è il progetto che prende vita dalle relazioni di gratuità e di gratitudine che si vengono a creare intorno a Mezzopieno News: il periodico, nella sua forma cartacea, viene consegnato di mano in mano nel cerchio delle conoscenze e delle persone vicine ai membri della comunità e diventa uno strumento di relazione e di condivisione. I volontari della comunità Mezzopieno sono attivi nella distribuzione di Mezzopieno News in: Ospedali - Case di cura e di degenza - Centri di accoglienza per anziani - Carceri ed istituti penitenziari - Scuole - Parrocchie - Associazioni - Aziende - Circoli - Comunità.
Il clima cambia ma la natura uccide sempre meno
Il Centro mondiale per la ricerca sull’epidemiologia dei disastri (CRED) ha creato un database globale che raccoglie tutte le informazioni sugli eventi catastrofici del nostro pianeta, rendendo possibile un monitoraggio scientifico. I dati storici mostrano che nel 1920 i morti per eventi naturali erano in media circa 500.000 all’anno, un secolo dopo sono meno di un decimo, circa 30.000.
L’UFFICIO STUDI MEZZOPIENO L’attività di ricerca è lo strumento attraverso il quale il movimento Mezzopieno approfondisce la sua capacità di interpretare ed analizzare la società e le sue evoluzioni. I programmi di ricerca del movimento sono un laboratorio permanente che coinvolge università, ricercatori, associazioni e gruppi di lavoro. In particolare, Mezzopieno svolge l’attività di studio e analisi in collaborazione col Gruppo di Ricerca Valori, Etica ed Economia dell’Università di Torino, di cui è membro. MEZZOPIENO NELLE SCUOLE La cultura della positività entra nelle scuole con laboratori di lettura e comunicazione gentile. Attraverso attività, giochi ed esperienze si trasmettono i valori della fiducia, della gratitudine e della collaborazione, per stimolare il lato migliore di ogni studente e la capacità di educare la propria volontà al bello e al buono. MEZZOPIENO 7 GIUGNO-LUGLIO 2019
L’archivio creato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con la collaborazione del governo belga, ha l’obiettivo principale di servire all’azione umanitaria a livello nazionale e internazionale e lo scopo di razionalizzare il processo decisionale per la prevenzione e la gestione delle catastrofi, oltre a fornire una base empirica per la valutazione della vulnerabilità e la definizione delle priorità. EM-DAT contiene dati di base essenziali sulla presenza e gli effetti di oltre 22.000 disastri di massa in tutto il mondo dal 1900 fino ai giorni nostri. Il database è compilato da varie fonti, tra cui agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni non governative, compagnie assicurative, istituti di ricerca e agenzie di stampa.
Fonte: The International Disaster Database
MEZZOPIENOfocus
ministero delle Finanze, il quale deciderà se accettare o meno la proposta. I beni confiscati, soprattutto immobili, possono essere restituiti alla cittadinanza ed essere trasformati in luoghi di pubblica utilità: da scuole a centri giovanili, da sedi di uffici pubblici a centri ricreativi. In Piemonte sono numerosi i siti confiscati già riconsegnati alla collettività (per l’elenco completo si rimanda al nuovo sito di Libera Italia, “Confiscati bene 2.0”). Ne indichiamo qui alcuni. “La casa dei Diritti” a Nichelino (TO) è stata inaugurata a marzo 2019 alla presenza dei rappresentanti comunali ed è stata trasformata da centro estetico utilizzato dall’ndrangheta per riciclare il denaro sporco a sede di un Qual è lo stato della lotta alla mafia? Lo abbiamo chiesto ad Antimafia Channel, un comitato presidio di Libera e alcune associazioni antimafia attivo in Piemonte no profit. Lo stabile è stato restituito alla cittadinanza in tempi al di sotto della media regionale, purtroppo una delle più È forse poco noto all’opinione si unisce l’impegno di restituire luoghi di un soggetto condannato per associazione alte a livello nazionale (ci vogliono circa pubblica, ma molto è stato fatto aggregazione alla cittadinanza. mafiosa avviene per tutti quei beni di cui 5 anni e 2 mesi prima di completare tutto negli ultimi decenni nella lotta alla L’impegno nella lotta alla mafia in Piemonte il condannato non sia riuscito a dimostrare l’iter burocratico e restituire il bene alla mafia. Dal contrasto alla criminalità è ormai un fenomeno più che decennale. la legittima provenienza. In tale senso sono comunità). La Regione Piemonte a gennaio organizzata sono nate numerose Ce lo ricordano l’omicidio del magistrato confiscati anche beni intestati ai familiari 2019 ha stanziato 150 mila euro a beneficio di 8 comuni al fine di nuove imprese sociali e moltissimi torinese Bruno Caccia nel 1983, primo o persone che hanno favorire e accelerare il beni sono stati restituiti alla magistrato ucciso dalla mafia nel Nord convissuto con lui nei riutilizzo a fini sociali dei collettività. Ne sono un esempio a d’Italia proprio perché stava facendo bene precedenti cinque anni. La lotta alla mafia fa beni confiscati. noi particolarmente vicino la villa il suo lavoro, e ancora il commissariamento Possono essere confiscati doppiamente bene ai Circa il 51% dei beni cittadini confiscata a Bardonecchia, oggi del comune di Bardonecchia, anch’esso beni mobili, immobili o confiscati in Piemonte ostello della gioventù e casa scout, e primo comune commissariato in Nord finanziari. L’Agenzia del sono stabili (abitazioni, la famosa esperienza dell’ormai ex Bar Italia d’Italia. demanio, dietro il parere del negozi) mentre il 38% sono Libera a Torino. Il contrasto alla mafia, A partire da questi due eventi molto è stato Prefetto e del sindaco del Comune terreni edificabili e non. Inoltre l’80% di insomma, fa doppiamente bene ai cittadini, fatto in termini di contrasto, sequestri e in cui il bene è sito, entro 90 giorni perché all’azione contro le attività criminali confische. propone una possibilità di riutilizzo del questi diventa proprietà degli enti locali e all’indebolimento delle organizzazioni La confisca di un bene nei confronti di bene al direttore generale del demanio del che li danno in gestione a privati, mentre
COMITATO
ANTIMAFIA CHANEL
Lotta alla mafia: una battaglia di libertà che si vince ogni giorno
MEZZOPIENO 8 GIUGNO-LUGLIO 2019
MEZZOPIENOfocus
situato a Mondovì del valore di circa il restante 20% è assegnato direttamente a 230mila euro, diventato finalmente forze dell’ordine o altri uffici per finalità di proprietà del Comune, che si spera che tipo istituzionale. possa tornare alla cittadinanza il più Uno degli ultimi casi velocemente possibile. di confisca sul nostro Tra gli interventi Abituiamoci a sentire la bellezza del fresco profumo territorio - è datato in programma ne della libertà che si oppone al marzo 2018 lo sgombero segnaliamo alcuni. puzzo del compromesso definitivo dell’abitazione A Torino il progetto morale - Paolo riguarda la villa confiscata al “Performing Media Lab” Borsellino narcotrafficante di San Giusto per la ristrutturazione di Canavese Nicola Assisi. un immobile in via Salgari 7 da In provincia di Cuneo tra le confische destinare a spazio espositivo per giovani più recenti c’è da segnalare la recente artisti. assegnazione (marzo 2019) di un alloggio A San Sebastiano da Po l’intervento a “Cascina Caccia”, storico bene piemontese confiscato all’ndrangheta e gestito da Libera Piemonte. A Coazze la ristrutturazione di un immobile da destinare a soluzioni di emergenza abitativa, così come a Gattinara, con particolare attenzione ai genitori separati, mentre a Cuorgnè per soluzioni di convivenza in autonomia.
A Gifflenga il recupero di un’area da destinare a centrale operativa della Protezione civile, a Borgomanero dell’edificio Torretta da destinare ad attività di aggregazione e socializzazione.
Un giovane spiega la trattativa Stato-Mafia ai suoi coetanei Stefano Baudino, classe 1994, è un giovane che ha deciso di mettersi in gioco scrivendo un libro sulla trattativa Statomafia con l’obiettivo di spiegare ai suoi coetanei un passaggio molto complesso della storia della nostra repubblica. Interessato alle connessioni e agli intrecci tra cronaca politica e cronaca giudiziaria, ha iniziato a scrivere molto presto di attualità politica per piccole testate online e cartacee e a studiare i processi che hanno direttamente riguardato esponenti del governo e del parlamento (ad esempio, i casi giudiziari eccellenti come quelli Andreotti, Dell’Utri e Berlusconi). Nel 2018 esce il suo primo libro, “La repubblica punciuta”, nel quale, grazie a un lungo lavoro sulle fonti, approfondisce gli intrecci tra Stato e mafia: come egli stesso ha affermato, “scrivere questo libro è stato un atto di consapevolezza”. Indignarsi per le ingiustizie che hanno contraddistinto la storia del nostro Paese non gli era più sufficiente: era arrivato il momento di attivarsi e di contribuire per migliorare le cose, convinto che la cultura sia uno strumento indispensabile per percepire il mondo e manifestare il proprio impegno. Anche un libro, a volte, può fare la differenza! MEZZOPIENO 9 GIUGNO-LUGLIO 2019
Cascina Caccia Cascina Caccia è sicuramente il bene confiscato simbolo del Piemonte. Situato a San Sebastiano Po, è stato confiscato nel 1996 alla famiglia ‘ndranghetista di Domenico Belfiore, condannato come mandante per l’omicidio del magistrato Bruno Caccia. Oggi è gestita dall’associazione Acmos che dal 17 maggio 2007, anno di presa in gestione, ha trasformato la cascina in un centro di aggregazione culturale per la cittadinanza, una realtà abitativa per giovani appassionati di legalità e azienda agricola. Cascina Caccia è infatti autosufficiente dal punto di vista economico e al suo interno vengono prodotti miele, cioccolato e nocciole. A inizio maggio ha lanciato una campagna di crowdfundig, sulla piattaforma Eppela per la realizzazione di un laboratorio gastronomico che permetterebbe alla cascina di ottenere le autorizzazioni per cucinare per i gruppi e le scolaresche che ospita quotidianamente e anche per eventi privati. Il progetto, inoltre, si ripropone di diventare strumento di formazione lavorativa per ex detenuti, ragazzi con disabilità e chiunque fosse interessato a un percorso formativo. Cascina Caccia è il più significativo esempio piemontese di riutilizzo di un bene confiscato, di cui dovremmo andare molto fieri.
L’Italia tra i primi in Europa per energia pulita
Arriva l’app per sapere se il cibo è davvero sano
L’Italia è una delle nazioni europee più virtuose nella produzione elettrica, davanti a Germania, Francia e Regno Unito. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), presentato in questi giorni a Roma. Il rapporto ha analizzato i parchi elettrici dei principali Paesi europei sotto il profilo delle fonti utilizzate, dell’efficienza di trasformazione e dell’emissione di gas serra. Ne è risultato che il mix di combustibili del parco termoelettrico italiano è tra quelli a minore contenuto di carbonio, con una quota di gas naturale tra le più elevate in Europa. “I Paesi con cui ci siamo confrontati” spiega l’Istituto - “sono Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Polonia e Svezia che, insieme all’Italia, rappresentavano nel 2010 il 75% della produzione elettrica lorda e quasi il 70% delle emissioni da produzione elettrica dei 28 Stati Membri dell’Unione Europea”. Ne è risultato che, tra i grandi produttori di energia europei, meglio dell’Italia riesce a fare soltanto la Svezia.
Secondo molti studi, oltre la metà del cibo che assumiamo contiene sostanze chimiche e l’eccessiva assunzione di alcuni alimenti può contribuire a superare i livelli soglia di sicurezza settimanali. Un gruppo di ricercatori italiani ha messo a punto un sistema che permette di monitorare i cibi prima di essere consumati e di capire se si sta rischiando di mangiare qualcosa che potrebbe farci male. Un’applicazione scaricabile sullo smartphone permette di monitorare i contaminanti potenzialmente assunti attraverso il cibo e mantenerli nei limiti settimanali ritenuti sicuri. L’app evidenzia quando tali limiti vengono superati e mostra all’utente quali sono i cibi che hanno contribuito al superamento della soglia, in modo da poterne variare l’assunzione ed evitare così un sovradosaggio. Per utilizzare l’applicazione basta inserire i propri dati relativi al peso, sesso ed età e giorno per giorno le dosi di alimento consumato. Al momento dell’inserimento l’utente può visualizzare graficamente, per ogni sostanza chimica considerata, il livello di esposizione soggettivo rispetto alla soglia settimanale consigliata dall’ European Food Safety Authority, l’autorità europea sull’alimentazione. L’applicazione creata dalla fondazione Toscana Life Sciences di Siena, si chiama Ultrabio ed è pensata per l’uso comune, anche per non esperti. Con questa app si può, per esempio, monitorare l’assunzione di mercurio derivante dal consumo di tonno o pesce azzurro o di metalli contenuti in certa frutta trattata. Fonte: Ultrabio; European Food Safety Authority
Fonte: ISPRA
MEZZOPIENO 10 GIUGNO-LUGLIO 2019
La diga mobile recupera un quintale di plastica!
La diga mobile sul Po inaugurata a Luglio 2018 ha completato la fase pilota nel mese di Novembre lavorando a regime per quasi cento giorni durante i quali ha raccolto tre quintali di rifiuti, dei quali 92,6 chilogrammi soltanto di plastica. Le barriere galleggianti hanno intercettato i rifiuti trasportati dal maggiore fiume italiano recuperandoli e avviandoli al riciclo prima che raggiungessero il mare Adriatico. La fase pilota ha dato così i risultati sperati e, secondo il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile
che ha promosso l’iniziativa, il progetto acchiappa-rifiuti: “è riuscito a dimostrare che è possibile intercettare i rifiuti prima che raggiungano il mare e diventino così un grave problema ambientale. Una volta in mare, infatti, i rifiuti a contatto con l’acqua salata, sono difficilmente riciclabili e nello stesso tempo le plastiche si trasformano nelle pericolose microplastiche”. “Il Po d’Amare” è uno dei primi progetti al mondo di prevenzione dell’inquinamento dei mari che è causato principalmente dalla cattiva gestione di rifiuti
urbani e industriali sulla terraferma oltre che da abbandoni e smaltimenti illeciti. Solo il 20% dei rifiuti che si trova in mare proviene, infatti, da attività di pesca e navigazione mente l’80% raggiunge il mare dalla terraferma attraverso corsi d’acqua e scarichi urbani.
Una guerra intrapresa da molte regioni che in Campania diventa un’eccellenza e che lentamente si sta facendo spazio tra i gestori dei bar e dei locali di intrattenimento. Il Consiglio comunale della capitale partenopea ha approvato una delibera che renderà più difficile la vita alle attività che hanno al loro interno le slot o le scommesse sportive. Tutte queste attività dovranno infatti rispettare il Regolamento che prevede una limitazione del gioco d’azzardo e distanze minime da luoghi
sensibili come scuole, chiese o il centro storico e anche il rispetto di orari più stringenti. Nel concreto, l’applicazione immediata di questa delibera, obbliga i gestori di spostarsi altrove o chiudere le attività dedicate a giochi e scommesse. “Questa modifica del Regolamento va nella direzione di tutelare maggiormente i potenziali giocatori problematici riducendo l’offerta di gioco incontrollata in città”, ha detto il vice sindaco Panini, secondo cui la modifica
“è in linea con l’orientamento espresso dalle due Sentenze del Consiglio di Stato del 2018, secondo cui anche in esercizi non dedicati esclusivamente al gioco, come bar, tabaccherie ed altri simili locali, il concreto atteggiarsi della propensione al gioco può essere fonte di rischi per la salute pubblica. Siamo un esempio positivo ed avanzato per l’intero Paese e di ciò siamo particolarmente orgogliosi”.
L’abito da sposa in regalo: il matrimonio si fa circolare
Fonte: Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile
Napoli apre la strada contro l’azzardo: via le slot
Fonte: Il Mattino
MEZZOPIENO 11 GIUGNO-LUGLIO 2019
L’acquisto dell’abito da sposa è una spesa molto rilevante nel budget di una donna che, dopo averlo indossato una sola volta, non lo userà probabilmente mai più. Per evitare che un oggetto così bello e costoso si perda nel tempo e per andare incontro alle giovani spose, a volte obbligate a fare i conti con pochi mezzi finanziari, qualcuno ha pensato di farlo girare tra le donne, diventando un oggetto che riprende vita continuamente. Sono le suore di Cascia, in provincia di Perugia, che offrono alle future spose un servizio di beneficenza: trovare l’abito da sposa dei propri sogni, ma di seconda mano. Le monache di clausura raccolgono infatti gli abiti che tante donne donano al monastero per solidarietà e come segno di devozione a Santa Rita, patrona dei casi impossibili. Gli abiti da sposa sono conservati, ordinati per taglia e pronti per essere proposti alle donne che arrivano in cerca dell’abito tanto desiderato.Questa tradizione nasce in monastero negli anni ’50 in modo spontaneo grazie alle molte donne che dopo aver utilizzato il vestito, scelgono di restituirlo alle monache per metterlo a disposizione di un’altra sposa. “Durante le prove dell’abito il clima che si crea è divertente, alcune ragazze rimangono entusiaste del primo vestito indossato, altre scelgono abiti molto diversi da quelli che avevano immaginato” racconta Suor Maria Laura. Fonte: Monastero di Santa Rita da Cascia
Volano le aziende che includono i lavoratori rifugiati Ci sono tanti imprenditori che hanno deciso di dare il loro contributo all’accoglienza dei rifugiati provenienti da Paesi in guerra o da terre martoriate dai conflitti civili. Ogni anno molte persone che conducevano una vita normale sono costrette a lasciare oltre alla casa anche il loro lavoro, spesso qualificate e di livello. Le Nazioni Unite insieme all’Unione Europea hanno creato un programma per l’integrazione di questi lavoratori rifugiati, all’interno delle aziende e delle attività lavorative. “Queste persone rappresentano una risorsa spesso non considerata, in grado di apportare valore e sviluppare un ambiente di lavoro più inclusivo e sensibile”, ha dichiarato Andrea Cicala della Baker McKenzie, vincitrice di un premio speciale per l’aiuto che fornisce in Lombardia alle grandi aziende che vogliono inserire lavoratori rifugiati. Il premio Welcome - Working for refugee integration dell’agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati ha premiato 75 aziende italiane per il loro concreto inserimento lavorativo e sociale e l’incoraggiamento alla nascita di attività di autoimpiego
per i rifugiati. I settori economici coinvolti vanno dall’agricoltura e apicoltura all’assistenza, promozione sociale e accoglienza, dal settore alberghiero e di ristorazione e catering a quello manifatturiero. “Ho incontrato tanti rifugiati durante la mia carriera - dichiara Filippo Grandi, alto commissario Unhcr - e quando ho chiesto loro cosa li ha aiutati, o li avrebbe aiutati a sentirsi integrati, la risposta è stata quasi per tutti: il lavoro”. Dal 2017 a oggi, 120 aziende sono state premiate per aver favorito l’inserimento di 1200 rifugiati. Fonte: UNHCR
Scoperta in Puglia la prima barriera corallina del Mediterraneo È la prima volta che nel mare Mediterraneo viene scoperta una barriera corallina. L’eccezionale scoperta è stata fatta nei mari della Puglia. Alcuni pescatori tra Cerano, Casalabate, Torre Chianca e San Cataldo, nel leccese, hanno segnalato il ritrovamento di spugne e di corallo vivo rimasti impigliati nelle loro reti da pesca. I ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Università di Bari hanno quindi effettuato un’esplorazione nell’Adriatico, fra i 40 e i 55 metri di profondità, scoprendo la presenza di molte formazioni di roccia viva e in seguito ad una ricerca più approfondita durata tre anni si sono accorti che si tratta di una nuova
barriera corallina. Non era mai stata avvistata prima ed è ricchissima di coralli e di forme di vita come anemoni, polipi e organismi microscopici raggruppati in colonie. La barriera corallina si trova al largo delle coste di Monopoli (Bari) ed ha una lunghezza di 135 km. “È una barriera corallina con caratteristiche molto simili a quelle che popolano i fondali delle Maldive o del Mar Rosso“, spiega il professor Giuseppe Corriero, della squadra che ha effettuato la scoperta. “L’aspetto paradossale – aggiunge – è che
ce l’avevamo davanti agli occhi e non l’abbiamo mai vista”. Nel caso delle barriere delle Maldive o australiane, i processi di simbiosi tra le madrepore sono facilitati dalla luce, mentre la nostra barriera vive in penombra e quindi i suoi colori sono più soffusi, dati da spugne policrome con tonalità che vanno dall’arancione al rosso, fino al viola. Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Gli studenti inventano il guanto che fa parlare i sordi L’idea è venuta a due studenti che, viste le difficoltà di comunicare delle persone sorde e mute, hanno deciso di inventare qualcosa che permettesse loro di uscire dal silenzio e interagire con il mondo esterno. Si tratta di un guanto che traduce la lingua dei segni e la trasforma in parole. All’Istituto superiore Facchinetti di Castellanza, Varese, il primo prototipo è stato ideato all’interno di un progetto di educazione digitale dagli studenti Mateo Ibro e Antonio Falsetti, di 16 e 17 anni. Il guanto si chiama “Good Morning” e utilizza dei sensori montati su anelli che si infilano nelle dita e sono collegati a una piattaforma digitale. Il guanto, rivestito di dispositivi di controllo lungo tutte le dita collegati a un’applicazione, è capace di tradurre la lingua dei segni in un linguaggio vocale e quindi in parole, consentendo a chiunque di comprendere chi parla nella lingua dei segni, Lis. I ragazzi dell’istituto, impegnati a progettare nuove idee per il futuro, stanno investendo molto tempo nella comunicazione, in particolar modo dell’aspetto sociale e della quotidianità delle persone sorde. Good morning è stato brevettato dai ragazzi e presentato al Politecnico di Milano e si prepara a diventare un prodotto che cambierà la vita di molte persone senza voce. Fonte: Isis Facchinetti; Monza in Diretta MEZZOPIENO 12 GIUGNO-LUGLIO 2019
Le foreste in Italia superano le aree agricole
Non succedeva da almeno 500 anni. Il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria ha analizzato lo stato dei boschi e delle foreste nel nostro Paese, censendo l’intero patrimonio di alberi italiano. ll Rapporto nazionale sullo stato delle foreste e del settore forestale ha rilevato che “Per la prima volta dal Medioevo le foreste hanno superato in superficie le aree destinate all’agricoltura, quelle stesse aree che un tempo erano sottratte ai boschi. Le foreste oggi occupano quasi il 40% della superficie nazionale”. La situazione è migliorata soprattutto nell’ultimo secolo: dal 1936 a oggi le foreste sono cresciute del 72,6%. Secondo gli ultimi dati la copertura forestale in Italia è di quasi 12 milioni di ettari, vale a dire oltre un terzo del territorio nazionale. Le foreste italiane si stanno espandendo e questo sta succedendo anche in altre foreste europee, soprattutto nell’Europa meridionale per il processo di ricolonizzazione spontanee nei prati e nei pascoli abbandonati; cioè in quei territori rurali che l’uomo non coltiva o dove ha diminuito la sua presenza. Il dato sui boschi e le foreste italiane tiene in considerazione la forte perturbazione avvenuta nei territori del Nord Est lo scorso autunno che ha provocato l’abbattimento di 8,5 milioni di metri cubi di alberi in un’area complessiva di 42.500 ettari di foreste, diventate il simbolo della rinascita del settore del legno in Italia, grazie alle molte iniziative di recupero nate in seguito a questo straordinario fenomeno.
Sempre meno decessi per incidenti stradali in Italia Il traffico stradale aumenta in tutto il mondo ma se la possibilità di avere incidenti si fa più alta, la probabilità di subire danni fisici è invece in costante diminuzione. Nel 2018 il traffico stradale in Italia ha visto un calo del 4,2% degli incidenti con conseguenze mortali, 1.439 complessivi, 63 in meno dello scorso anno (comprese le 43 vittime del crollo del ponte Morandi a Genova). L’utilizzo del sistema Tutor in 39 reti autostradali italiane e 832 posti di controllo della Polizia Stradale e dell’Arma dei Carabinieri hanno
Fonte: Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria
Condividere i giocattoli: ora si può fare
I bambini crescono, i loro gusti cambiano e i loro giocattoli spesso finiscono dopo poco tempo nelle cantine ad invecchiare. Una coppia di amiche milanesi ha pensato di fare qualcosa per cambiare questa vecchia abitudine che fa spendere tanti soldi ai genitori e che non è più al passo con i nostri tempi in cui le risorse sono sempre più al centro di una crescente parsimonia. Milvia Bonvicino e Alessandra Garini hanno inventato un sistema per avere giocattoli sempre diversi, senza doverne comprare continuamente di nuovi e se non si usano più, di restituirli quando si vuole. Attraverso una piattaforma web si può ricevere, con un piccolo abbonamento, ogni mese un kit con tre giocattoli a sorpresa tra quelli rientranti nei gusti di ogni bambino oppure scegliere di affittare i giocattoli che si desiderano per un periodo di due settimane; alla fine si può poi decidere di restituire il prodotto oppure di acquistarlo. Questo sistema si chiama Club dei Giocattoli e utilizza e usa solo giochi usati che entrano così a far parte di un grande scambio di recupero circolare. Il servizio è il primo in Italia ed è attivo a Milano e nella provincia di Monza e Brianza ma i servizi di scambio dei giochi sono una formula già attiva soprattutto in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, Germani e Francia; tra le più famose piattaforme già attive esiste da tempo Toylibrary. Una maniera per migliorare le risorse ed educare anche i più piccoli ad una attitudine alla condivisione e al riuso. Fonte: Club dei giocattoli MEZZOPIENO 13 GIUGNO-LUGLIO 2019
impiegato 158.111 pattuglie in una campagna straordinaria di controllo sulle condizioni psicofisiche dei conducenti dei veicoli. I risultati sono stati un significativo incremento della capacità di prevenire la guida in stato di ebrezza, soprattutto nelle notti dei fine settimana. L’impiego congiunto della Polizia Stradale e dei medici e personale sanitario della Polizia di Stato, per l’accertamento sui conducenti di veicoli dell’assunzione di alcool e di sostanze stupefacenti, ha permesso di intervenire e di fermare 2.229 persone in condizioni pericolose per la guida, uno degli elementi più incisivi tra le cause di incidente, soprattutto tra i giovani. Nell’ultimo decennio l’Italia ha registrato una notevole riduzione di morti in incidenti stradali: infatti, il numero delle vittime è diminuito del 42,4%, un dato che vede i medesimi miglioramenti anche a livello europeo. Fonte: Trident Music
MEZZOPIENO52passi Ogni primo Lunedì del mese, dalle ore 19 alle 21, il cammino individuale prosegue con momenti di incontro comuni, per condividere i passi settimanali e dialogare intorno ad essi. Appuntamenti aperti a tutti presso la Casa del Quartiere di San Salvario di Via Morgari 14 a Torino (saloncino in fondo al cortile):
I 52 PASSI SONO UN PERCORSO DI IMPEGNO PERSONALE CHE CONSISTE NELL’AFFRONTARE PICCOLI PROPOSITI SETTIMANALI, UNO PER OGNI SETTIMANA DELL’ANNO, CON L’OBIETTIVO DI VEDERE IL LATO MEZZOPIENO DEL MONDO. LE QUATTRO AREE DI IMPEGNO: cri r is Pe
- IL RAPPORTO CON SE STESSI E CON IL PROPRIO INCONSCIO
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Si riprende il primo lunedì di ottobre
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- LE RELAZIONI
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- IL RISPETTO DELL’AMBIENTE - LA SPIRITUALITÀ
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LE BUONE ABITUDINI UN ALLENAMENTO ALLA FELICITÀ Una fotografia non è né catturata né presa con la forza. Essa si offre. È la foto che ti cattura. (Henri Cartier-Bresson)
Fotografie significative 1. Durante la prossima settimana fotografa ciò che dà significato alla tua vita o le dà uno scopo. Può trattarsi di persone, luoghi, oggetti o animali. Se non sei in grado di fotografarli, perché non si trovano nelle vicinanze, puoi fotografare souvenir, ricordi, siti web e persino altre fotografie. Cerca di scattare almeno nove fotografie. 2. Alla fine della settimana scarica le foto sul tuo computer se hai usato una fotocamera digitale oppure stampale se hai usato la pellicola. 3. Dopo averle messe tutte insieme prenditi del tempo per riflettere su ognuna di esse. Per ogni fotografia prova a rispondere per iscritto alla seguente domanda: “Che cosa rappresenta questa fotografia e perché ha significato per me?”
assi visit a la
sezione “Contatti” del
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fotografia può aiutare chi è più visuale che verbale: qualcosa che genitori, insegnanti e terapisti dovrebbero tenere a mente quando approcciano conversazioni sul significato, lo scopo e i valori della vita. La Ricerca suggerisce che trovare un maggiore significato nella vita aiuta le persone a gestire lo stress e aumenta la loro salute e il benessere generale: è ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Ma cercare il significato della vita alle volte può essere un compito sfuggente. Nella nostra routine è facile perdere di vista il quadro generale e tendiamo a concentrarci più su aspetti materiali che su significati profondi. Eppure la Ricerca suggerisce che ci sono potenziali fonti di significato tutto attorno a noi, dai momenti di connessione che condividiamo con gli altri, alla bellezza della natura, dal lavoro che facciamo a ciò che creiamo. Questo esercizio ci aiuta, letteralmente, a volgere lo sguardo verso ciò che è denso di significato.
Prendersi del tempo per riconoscere e apprezzare le fonti di significato attraverso la fotografia può aiutare a renderle più tangibili e ricordarci cosa conta di più per noi. L’utilizzo della MEZZOPIENO 14 GIUGNO-LUGLIO 2019
(In collaborazione con The Greater Good Science Center presso UC Berkeley http://ggia.berkeley.edu; http://greatergood.berkeley.edu)
Vuoi fare il primo passo?
Segna in agenda un appuntamento con te stesso/a di almeno un’ora, dedicati a ciò che veramente conta per te.
Spegni il cellulare quando incontri i tuoi amici e ascoltali senza distrazioni
MEZZOPIENO 15 GIUGNO-LUGLIO 2019
inuto m n u i d i c u d i R orso il tempo trasc a sotto la docci
MEZZOPIENOintervista
ma non per questo ho deciso di rinunciare.
Ci sono state persone importanti nell’incoraggiarti e nell’alimentare la tua fiducia?
loro si definiscono “i nonni autisti”! Ecco, uno dei limiti più grandi del non vedere per me è non poter guidare.
A proposito di limiti, benché in questi anni tu abbia La famiglia, fin da piccola - direi spostato l’asticella sempre da sempre - mi ha trasmesso più in alto, mi pare che tu forza, tranquillità, la libertà abbia ben presente il senso necessaria per essere oggi del limite. indipendente. È il mio sostegno principale. Quando sono in difficoltà so che posso chiamare mia sorella a qualsiasi ora, molla tutto e viene da me. Sapere che loro ci sono in ogni caso è una bella certezza. Poi ci sono gli amici, gli allenatori e sono tanto presenti anche i Lions, che mi danno un aiuto concreto con gli spostamenti in macchina: io li chiamo “i miei angeli custodi”,
GATTO
ELISABETTA
Alessia Refolo
La positività è la mia forza nei momenti in cui bisogna crederci molto
Cosa significa per te troppo quello che in realtà un giusto mi aiuta a priori. po’ difficile lo è. Mi è capitato La positività mi ha aiutato in “mezzopieno”? Per me è automatico ed è fondamentale vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Io sono in generale sempre positiva, ottimista, solare, è ciò che mi viene più naturale. Anzi, ogni tanto rischio di semplificare fin
sia nel mio percorso sportivo, sia nella scrittura del mio libro “Se vuoi, puoi. Una vita al di là del buio”: inizio pensando sia più semplice, poi le difficoltà effettivamente si presentano, però la partenza con il piede
molti momenti, nello studio e nel lavoro, quando bisogna crederci molto. E anche nella vita quotidiana non è da meno: il semplice attraversamento di una strada per me, con il bastone bianco, può essere difficoltoso, MEZZOPIENO 16 GIUGNO-LUGLIO 2019
Sì, il limite ce l’ho e ce l’ho ben chiaro. A volte, considerando le cose in modo un po’ troppo ottimistico, rischio di sottovalutarlo, altre volte cerco di oltrepassarlo al motto di “Se vuoi, puoi”. Ma ci sono state delle occasioni in cui ho pensato che fosse meglio fare un passo indietro. Per esempio, l’ho fatto nell’arrampicata. Nelle prime due settimane di
MEZZOPIENOintervista questi allenamenti molto duri e E si è rivelata una buona scelta. faticosi le mani sanguinavano, La scrittura di questo libro per avevo lividi, me è stata un i piedi mi vero e proprio Fare un passo indietro facevano un campionato. non è una sconfitta, si male terribile, Non credevo di può ridimensionare le unghie si essere in grado di una cosa senza rompevano e farcela da sola, ma buttarla via. mi sono proprio ho iniziato e, pagina chiesta: “Sei sicura? dopo pagina, in un mese Puoi ripensarci”. A volte fare ho scritto la bozza, poi l’ho un passo indietro non è una integrata e nell’arco di sei mesi, sconfitta, si può ridimensionare scrivendo quasi giorno e notte, una cosa senza buttarla via. ho chiuso il libro. È stata una Ho avuto delle sconfitte specie di maratona: quando anche io, ma ho dato sempre ho un obiettivo che scelgo il massimo e quello per me è e mi prefiggo non esistono importante. Poi mi dico che se distrazioni e a testa bassa lo non ha funzionato, è perché non raggiungo, con fatica, impegno doveva funzionare. e determinazione.
Una bella sfida che sei contenta di aver vinto?
C’è qualcosa che ti spaventa? Come reagisci alle paure?
Senza dubbio quella del Tendo a mettere da parte libro, che è la più recente ed tutto ciò che è ansia, paura è veramente grande. Io leggo e preoccupazione per vivere tanto, mi distrae meglio. Una cosa e mi fa sognare di cui ho paura Anche solo attraversare di vivere altre è a volte di una strada può essere storie. Mi d i me nt i c ar m i difficile per me, ma non sarebbe sempre cose importanti. per questo ho deciso piaciuto scrivere Ho tantissime di rinunciare. un romanzo cose da ricordare tutto mio e quando l’editore mi ha cercata, io non mi sono sentita di dire no.
e da tenere mente, io devo pianificare una settimana per l’altra e ho una
scaletta super serrata. Ho un sogno piuttosto ricorrente, in cui mi dimentico di alcuni esseri viventi che dipendono da me, per esempio mi dimentico di avere un coniglio e mi accorgo di non avergli dato né da bere, né da mangiare per giorni.
Mi pare un segnale del tuo grande senso di responsabilità e anche il riconoscimento del valore dell’attenzione e della cura che hai ricevuto. È importante ringraziare, essere sempre riconoscenti. È una cosa che ho imparato negli anni: cerco di affrontare sempre le altre persone con il sorriso, a maggior ragione non vedendo è necessario, perché sennò ti ritrovi da solo. È ancora più importante, sei hai un problema, che gli altri ti vogliano bene e siano disponibili ad aiutarti.
Cosa ti ha convinto e ispirato del Movimento Mezzopieno?
In particolare l’aspetto che forse più si avvicina a me, in cui mi riconosco di più, cioè il progetto dei centri dedicati ai bambini non vedenti in India. Mi ha coinvolto il sostegno a persone con disabilità e povere, oltre quello che Mezzopieno fa in Italia. MEZZOPIENO 17 GIUGNO-LUGLIO 2019
Qual è stata la tua all’arrampicata e l’ho ambientato soddisfazione sportiva più nel 2014, un anno di svolta per me: è l’anno in cui sono andata grande? Il campionato mondiale di arrampicata sportiva. Infatti ho deciso di scrivere il mio libro facendolo ruotare attorno
a vivere da sola, ho iniziato a lavorare e ho vinto questo campionato. Una bella metafora questa arrampicata!
piemonte
Corrono 730 km per ripulire il Po dalla sorgente al mare “Pulisci e corri”, il plogging più lungo d’Italia, è partito dal Monviso per arrivare fino al mare. La nuova sfida che unisce il jogging e la raccolta di rifiuti lungo il percorso e che sta spopolando in tutto il mondo, nel nord Italia lancia la sua iniziativa più impegnativa: ripulire l’intero corso del Po. Keep Clean and Run è partita il 4 maggio dalla sorgente del Po, per concludersi venerdì 10 maggio a Pila, nel Delta del grande fiume. I due atleti che hanno portato a compimento la sfida, Roberto Cavallo e Roberto Menicucci, hanno impiegato sette tappe, percorrendo le sponde del più importante fiume italiano
attraversando Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, un totale di 730 chilometri di corsa. Gli atleti hanno raccolto i rifiuti abbandonati che hanno trovato lungo il percorso, fotografando e mappando quelli che non sono stati in grado di portare con sé. In numerose tappe la popolazione si è unita a loro insieme alle comunità locali, a partire da scuole, famiglie e associazioni del territorio. Tutti insieme hanno partecipato alla pulizia delle loro sponde e a incontri durante i quali sono state prese iniziative per il contrasto all’abbandono dei rifiuti. L’iniziativa si inserisce nella campagna europea Let’s Clean Up Europe che ha già realizzato 14347 iniziative per pulire l’Europa.
Il primo museo all’aperto dove l’arte prende vita
Fonte: Envi Info: Let’s Clean Up Europe
Un museo a cielo aperto per le strade meno battute della città. Zero pareti ma tanti muri colorati. È il Museo di Arte Urbana Aumentata (MAUA), inaugurato a inizio Aprile a Torino per proporre itinerari culturali inediti, accessibili a chiunque senza biglietto d’ingresso. Si tratta del primo museo diffuso e partecipativo con opere di street art selezionate dagli stessi abitanti dei quartieri della città, 46 opere che ognuno può visitare disegnando il proprio personale percorso attraverso zone meno note del capoluogo piemontese. Una volta giunti sul posto, l’opera inquadrata con lo smartphone si anima in realtà aumentata, trasformandosi in opera d’arte digitale. L’innovativo museo, che ha visto il coinvolgimento di studenti e street artist, abitanti dei quartieri e creativi del mondo digitale, si propone di lanciare un nuovo paradigma di fruizione e valorizzazione dell’arte grazie all’utilizzo delle nuove teconologie. Fonte: MAUA
MEZZOPIENO 18 GIUGNO-LUGLIO 2019
A Torino una grande comunità che condivide il cibo
Trovate le cause che provocano la SLA: la scoperta italiana La Sclerosi Laterale Amiotrofica è una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce circa 5.000 persone in Italia e per cui ad oggi non esiste ancora una cura. Un gruppo di ricercatori torinesi ha analizzato un campione di 20.806 casi di SLA ed effettuando 59.804 controlli di origine europea, analizzando 10 milioni di varianti geniche, riuscendo ad individuare le cause che ne hanno provocato l’insorgenza e tracciando le prime linee per l’individuazione degli elementi di rischio. Ogni tratto è stato analizzato singolarmente per vedere l’associazione con la SLA. Gli elementi individuati come agenti scatenanti della Sclerosi Laterale Amiotrofica sono l’iperlipidemia da LDL, il colesterolo a bassa densità, il fumo di sigaretta e l’eccessiva
attività fisica. La ricerca rappresenta un primato che riconosce il team italiano come precursore a livello mondiale ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica Annals of Neurology. Lo studio è stato condotto dal gruppo di ricerca del Centro Regionale Esperto Sla dell’ospedale Molinette e dell’Università di Torino condotto dal professor Adriano Chiò e dal professor Andrea Calvo. Lo studio ha anche identificato i tratti genici che sono alla base della correlazione tra Ldl e Sla e apre per la prima volta la possibilità di interventi preventivi per la Sclerosi Lateral Amiotrofica e permetterà anche di sviluppare nuovi interventi terapeutici di precisione per i pazienti colpiti da questa malattia.
Oltre duecento persone hanno preso parte al pranzo di comunità organizzato nel quartiere di Barriera, periferia simbolo di multiculturalità e riqualificazione urbana a Torino. Una grande tavolata unica con al centro i piatti cucinati a casa dai partecipanti che hanno anche offerto un ‘pasto sospeso’ a chi non poteva permetterselo. Ognuno ha portato qualcosa da condividere all’evento gratuito: un piatto, un sorriso
Fonte: Research Gate
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e soprattutto la voglia di fare comunità. Per i partecipanti e per l’associazione Fa Bene che ha organizzato questo pranzo e le attività in città dal 2014, esiste un nuovo modo di rispettare e intendere il cibo, come un veicolo di inclusione sociale, attraverso le attività come il recupero del cibo donato e invenduto dai mercati cittadini, la redistribuzione di cibo fresco alle famiglie in difficoltà e la restituzione di ore di impegno
civile da parte dei beneficiari a favore del proprio quartiere. Il pranzo di comunità è stato l’evento conclusivo dei quattro giorni del Festival “Viaggio al centro delle periferie” promosso da AxTo, il programma di cura, manutenzione e rigenerazione del territorio urbano promosso dalla città di Torino e cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Fonte: Fa Bene
piemonte Nasce a Torino la rete delle famiglie accoglienti
A inizio anno si è costituito a Torino il Coordinamento Famiglie Accoglienti che riunisce quanti hanno ospitato un migrante nella propria casa come tappa finale nel percorso di integrazione e autonomia degli stranieri in Italia. Negli ultimi dieci anni oltre 200 famiglie torinesi hanno aderito al progetto “Rifugio diffuso”, promosso dal Comune di Torino in collaborazione con l’Ufficio Pastorale Migranti, accogliendo in casa propria uno o due richiedenti asilo o rifugiati umanitari per un periodo di tempo determinato compreso tra i 6 e i 12 mesi. Le famiglie ospitanti hanno offerto la loro disponibilità in maniera volontaria, supportate attraverso il riconoscimento di un contributo economico mensile, da un’equipe di operatori sociali e dalla rete delle altre famiglie accoglienti che fanno parte del progetto. Le famiglie che hanno vissuto questa esperienza hanno deciso dunque di incontrarsi e creare una rete che ha l’obiettivo di superare la rabbia e la paura che spesso colpiscono chi arriva in Italia da un Paese lontano, per mostrare solidarietà e testimoniare che un altro modo di vivere l’accoglienza è possibile. “Ai porti chiusi vogliamo rispondere con le porte aperte”, si legge sul comunicato stampa del Coordinamento appena costituito. Fonte: Comune di Torino, Ufficio Pastorale Migranti Torino, Coordinamento Famiglie Accoglienti
Il parco torna a vivere Il parco Vallette di Torino si trova da qualche anno in condizioni precarie. All’inizio del 2018 l’amministrazione cittadina ha deciso di ascoltare le proposte di un gruppo di ragazzi della quinta elementare della scuola Giacomo Leopardi, che si trova nei pressi del parco. Nel mese di agosto sono iniziati i lavori: hanno riparato gli scivoli e i giochi pubblici, hanno tolto gli elementi d’intralcio e pericolosi, non
adatti alla gente. Ad oggi il processo di ristrutturazione non è terminato: per adesso ci sono giochi nuovi, un’area per anziani, una per i ragazzi adolescenti ed una per bambini piccoli. Al centro di questo parco abbastanza grande si trova un ristorante dove si può mangiare una buona pizza ascoltando una musica rilassante. Questo ristorante è stato per un lungo periodo abbandonato ed ora è tornato a funzionare. Ci sembra una
A Torino si rimpara a vivere
Nunzia Mango, 45 anni, operatrice scolastica di Torino, ha una malformazione congenita a un braccio ed è priva della mano dalla nascita. Ha sempre dovuto far tutto con un solo braccio e l’unica protesi che poteva indossare era quella estetica. Oggi Nunzia può finalmente utilizzare entrambe le mani grazie a una protesi di nuovissima generazione, dotata di mano bionica, che consente 36 movimenti ed è intelligente: viene cioè attivata dalla contrazione dei muscoli dell’avambraccio, quindi il paziente può decidere autonomamente quando chiudere o aprire la mano attraverso una flesso estensione muscolare. Dotata di diversi sensori che vengono posizionati negli oggetti e luoghi di vita quotidiana e che comunicano attraverso dei microchip in bluetooth con la mano, la protesi è in titanio e tutte le dita sono motorizzate e indipendenti l’una dall’altra. La copertura può essere simile alla pelle o di una fantasia a scelta. Grazie alla mano bionica, Nunzia riesce oggi a fare per la prima volta gesti quotidiani semplici, come poter aprire da sola una bottiglietta d’acqua, fare un caffè, legarsi le scarpe e utilizzare persino un apparecchio telefonico. Fonte: Officine Ortopediche Maria Adelaide
cosa positiva che gli spazi della nostra città siano resi accoglienti per uscire, passeggiare, giocare e stare assieme. È altrettanto bello che le idee e i progetti dei bambini e dei ragazzi vengano presi in considerazione. Speriamo che tanti possano frequentare il parco e trascorrere momenti piacevoli di svago, lasciando da parte per un po’ smartphone, videogiochi, tablet e… automobili. Articolo scritto dai piccoli giornalisti della 1^C - Scuola Sibilla Aleramo
MEZZOPIENO 20 GIUGNO-LUGLIO 2019
MEZZOPIENO NELLE SCUOLE Giornalisti Gentili
MEZZOPIENOlafotografia
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“Non è quello che capita che conta, ma come lo viviamo” MEZZOPIENO 21 GIUGNO-LUGLIO 2019
redazione@mezzopieno.org
Foto della Scuola Santa Giustina (BL)
MEZZOPIENOincontra...
Arbor India
Una grande alleanza di comunità rurali dove la fiducia conta più di tutto
ratori del programma per condividere i loro problemi quotidiani e partecipare al programma di formazione che coinvolge vari ambiti, dalla salute al ruolo della donna, dalla tutela dell’ambiente all’educazione finanziaria. Ci avviciniamo a Rani, che partecipa al programma da oltre dieci anni, e con l’aiuto della nostra traduttrice vinciamo il suo iniziale silenzio, un misto di ritrosia e timidezza fanciullesca.
Raccontaci di te, come è cambiata la tua vita da quando fai parte di Arbor?
RACHELE
DIEGO
ELLENA MARIANI
“Unite possiamo cambiare il nostro futuro” Tutto è silenzioso al nostro arrivo, all’alba, nel villaggio di Mudigonda. Un capannello di anziani ci osserva curioso sotto l’enorme albero di banyan al centro del villaggio mentre un dedalo di stradine in terra battuta ci conduce alla casa che stavamo cercando; nel cortile un gruppo di donne, sedute in cerchio sopra stuoie
colorate, sta intrecciando collane di fiori. Siamo nell’India del sud, dove nella regione del Telangana incontreremo Arbor, una grande alleanza di comunità rurali ispirata dal pensatore e mistico Raimon Panikkar, testimone del dialogo interculturale e dell’incontro tra le religioni. Prendiamo posto sulle sedie riservate agli ospiti e mentre sorseggiamo l’im-
mancabile chai, il the bollente mescolato a latte e cardamomo, le donne di fronte a noi intonano all’unisono un canto che tocca delle corde profonde. “Madri e sorelle venite, unite possiamo fare molto. Possiamo affermare i nostri diritti e raggiungere il successo. Unite possiamo far sentire la nostra voce. Giovani e anziane, figlie e madri accorrette alla nostra riunione”. A cantare sono le donne che parMEZZOPIENO 22 GIUGNO-LUGLIO 2019
tecipano al programma di microfinanza solidale ideato dalla Fondazione Arbor, ente filantropico membro del Movimento Mezzopieno, che dal 2006 coinvolge le comunità locali in un circolo virtuoso di fiducia e sviluppo comunitario. Oltre 7.000 donne ricevono prestiti annuali senza interesse da investite in attività generatrici di reddito, per migliorare se stesse e la vita della loro famiglie. Ogni mese i gruppi formati da dieci o quindici donne si incontrano insieme agli ope-
Mio padre è un minatore e appena ho finito le scuole ha voluto che mi sposassi. Quando ho iniziato avevo paura di parlare con le altre donne e con lo staff del programma perché non ero abituata a farlo. Con il tempo ho preso coraggio e imparato a parlare in pubblico e questo ha avuto un riflesso anche sulla mia vita famigliare. Oggi sono in grado di confrontare mio marito quando nascono dei problemi in casa. Prima di partecipare al programma avevo poche occasioni per uscire di casa ma oggi ho aperto gli occhi sul mondo e so come comportarmi con le altre persone e prendermi cura della mia vita.
MEZZOPIENOincontra... La riunione delle donne prosegue di fronte a noi. Tutto il villaggio è ormai affacciato sul cortile per osservare gli strani visitatori che vengono da lontano. Dopo il canto le donne scherzano parlando fra loro e poi ascoltano serie le parole della coordinatrice della zona che discute con loro l’importanza di non abbandonare i rifiuti plastici nell’ambiente. Alcune donne presentano al gruppo i fiori che hanno realizzato recuperando buste di plastica ormai inutilizzabili e poi si rivolgono a noi per consegnarci solennemente l’originale “bouquet” dai mille colori. Ci rivolgiamo alla direttrice del programma, Daisy Athickal, che ci accompagna nella visita di oggi.
Come è possibile dare prestiti senza avere alcuna garanzia in cambio?
vero come chi non può farcela da solo, ma possiamo vantare tassi di restituzioIl microcredito nasce dall’intuizione di ne dei prestiti superiori al 90%, molto di Mohamed Yunus che ha sfidato uno più di una banca tradizionale! degli assunti della finanza tradizionale E poi, prima ancora che un programma finanziario, Arbor secondo cui soltanto è un percorso di chi possiede dei beni consapevolezza e può ricevere credito LA BUONA PRATICA DI crescita personadalle banche. La miARBOR INDIA: le. Il nostro staff crofinanza solidale dà Smaltisci correttamente accompagna le fiducia, o credito, prola plastica donne verso un prio a chi tradizionalcammino di emanmente è escluso dal sicipazione dove il stema bancario. Dopo denaro è soltanto tanti anni abbiamo sperimentato la portata rivoluzionaria uno strumento ma non deve mai prendella fiducia intesa in questo modo: non dere il posto della relazione personale solo le beneficiarie del programma si di- che abbiamo con i nostri gruppi, della mostrano intraprendenti e volenterose, condivisione del loro cammino e delle contro ogni paradigma che vede il po- loro sfide quotidiane. La riunione volge al termine. La mattinata è ormai avanzata e le donne si dirigono lentamente verso i lavori agricoli: è la stagione di raccolta
del peperoncino e bisogna approfittarne perché una giornata di lavoro può portare ottimi guadagni. Mentre ci alziamo si avvicina a noi una delle donne che ha preso parte all’incontro. Ci indica con gesti eloquenti di seguirla. Ha deciso di rinunciare al suo lavoro nei campi, ci spiega la nostra accompagnatrice, perché oggi è una giornata speciale. Da queste parti si dice che “l’ospite è Dio” e lei è molto felice che siamo venuti nel suo villaggio e non ci lascerà andare via se prima non visitiamo la sua casa e
pranziamo con la sua famiglia. Seduti nell’unica stanza spoglia della casa, ci viene servito un pasto di riso bianco, uovo fritto e okra, condito con abbondante polvere di peperoncino. Con gli occhi ancora umidi per il piccante, sorseggiamo l’ennesima tazza di chai ripensando alle parole di Ghandi: “l’anima dell’India vive nei suoi villaggi”. Mai come in questo momento ne cogliamo il significato.
MEZZOPIENO Incontra è dedicato a nuovi stili di vita improntati all’etica e alla sostenibilità. Andiamo a trovare persone, associazioni ed enti che sono alla ricerca di alternative positive ai modelli tradizionali nel loro vivere quotidiano e nella loro attività. Per conoscerli e trascorrere del tempo insieme, per farci ispirare e contagiare dal loro esempio…e per condividere con loro il senso del messaggio Mezzopieno. MEZZOPIENO 23 GIUGNO-LUGLIO 2019
MEZZOPIENOringraziarevoglio
Ringraziare voglio Ringraziare voglio il divino labirinto degli effetti e delle cause per la diversità delle creature che compongono questo singolare universo, per la ragione, che non cesserà di sognare un qualche disegno del labirinto... ... per lo splendore del fuoco, per l’arte dell’amicizia, per l’odore medicinale degli eucalipti... RingraziareVoglio è un progetto che ha l’obiettivo di riconoscere e portare alla luce le sensazioni, le emozioni e i pensieri che danno prodondità e colore all’esistenza, rendendoli patrimonio comune. Un racconto collettivo ispirato dalla poesia di Borges a cui ognuno può partecipare scrivendo e condividendo il proprio personale contributo per celebrare la bellezza della vita, il proprio ringraziamento. Il progetto è ideato e curato da Lorenza Anselmi.
per il colore dei campi fioriti - Gisella
per la vita che c’è attorno a me - Alfiero
per tutte le volte che mi sono sbagliato e me ne sono accorto - Adalberto
per le poesie di Ada Merini - Rosa Maria
per gli abbracci che durano tanto - Norma per te che devi ancora arrivare - Ludovica per le farfalle in pancia - Filomena (classe 3A scuola F. Petrarca)
per l’aria in faccia mentre corro - Paolo per quelle persone che ti cambiano la vita - Ettore per l’odore del mare e il gusto che ti lascia sulle labbra - Renata per avere qualcuno che mi aspetta quando torno a casa - Carlo (classe 1C scuola R. Luxembourg)
per l’ordine che manda avanti tutte le cose - Alessandra
per l’ora prima di un incontro importante - Chiara
per la luce che filtra dalle finestre alla mattina - Roberta
per sapere che c’è sempre un giorno nuovo - Elsa
per essere riuscita a perdonare una persona che mi ha fatto male - Mirella
per trovare sempre la forza di andare avanti - Ernesto
MEZZOPIENO 24 GIUGNO-LUGLIO 2019
MEZZOPIENOprogetti POVERTÀ SALUTE
5X1000 PER LA POSITIVITÀ
CRESCITA PERSONALE
Iniziata come condivisione di buone pratiche e di modelli di lavoro positivi all’interno di una rete di associazioni, persone ed enti, la rete della Positività Mezzopieno è diventata nel tempo un punto di riferimento nazionale per chi si identifica in un modo di affrontare la vita e il mondo in maniera positiva e costruttiva. Alimentata dall’impegno di diverse centinaia di volontari attivi all’interno di aziende, scuole, università, redazioni, carceri, luoghi di lavoro e tra la gente, la diffusione della cultura della positività è resa concreta attraverso la realizzazione di iniziative che entrano nella vita delle persone per stimolare la fiducia e la gratitudine e per aiutare a credere nel mondo e negli esseri umani. I programmi della rete Mezzopieno si realizzano attraverso: - Diffusione della cultura della positività e della gentilezza in scuole, ospedali, luoghi di lavoro, università, carceri e tra la gente; - Cooperazione internazionale per l’alleviamento della povertà estrema nei Paesi in via di sviluppo; - Ricerca e formazione accademica sui temi del benessere, dell’etica e sulla qualità della vita e l’armonia nella società; - Ecologia e ambiente. Compensazione ecologica delle emissioni di idrocarburi ed educazione ambientale ai giovani e alle comunità oppresse nei paesi in via di sviluppo. Nel 2018 la rete Mezzopieno ha coinvolto oltre 60.000 beneficiari in tutto il mondo, dando lavoro a 65 persone e ricevendo il contributo volontario di più di 400 volontari nei Paesi in cui opera, India e Italia. Tutte le attività della rete Mezzopieno sono prestate gratuitamente, con l’obiettivo di contribuire a stimolare un atteggiamento positivo, costruttivo e collaborativo nei confronti del mondo e degli esseri umani. Per poter continuare a raggiungere sempre più persone, Mezzopieno è alimentato delle quote associative dei suoi membri e dalle donazioni. Oltre alle liberalità che persone fisiche o giuridiche possono effettuare, beneficiando dei vantaggi di legge, è possibile destinare il 5x1000 dalla dichiarazione dei redditi a sostegno delle nostre attività. Trattandosi di una quota da destinare per legge, questa scelta non comporta nessun costo aggiuntivo per chi la compie. È sufficiente indicare il codice fiscale dell’ente prescelto nella apposita casella della dichiarazione dei redditi o comunicarlo a chi si occupa per voi di compilarla, chiedete al vostro commercialista, datore di lavoro o CAF. Se volete contribuire alla diffusione della cultura della positività attraverso la rete Mezzopieno, indicate come beneficiario l’ente che ne è il fondatore, SEMI Onlus.
SPIRITUALITÀ
SEMI Onlus Cod. Fisc. 97684940014 - (per sostenere Mezzopieno)
FINANZA ETICA ECOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO IDRICO SOSTEGNO ALL’INFANZIA COSTRUZIONE DI STRUTTURE HIV/AIDS TERAPIE SANITARIE INSERIMENTO LAVORATIVO RICERCA SCIENTIFICA DIALOGO INTERRELIGIOSO DISABILITÀ CULTURA DELLA POSITIVITÀ
CULTURA / CONOSCENZA MEZZOPIENO 25 GIUGNO-LUGLIO 2019
MEZZOPIENOtralagente
NOTIZIEflash
Racconta la storia di riscatto dalla mafia che più ti ha colpito LO ABBIAMO CHIESTO AI RAGAZZI DEL COMITATO ANTIMAFIA CHANNEL: DALLE ICONE DELLA LOTTA ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA ALLE REALTÀ MENO NOTE
GUIDO Mi ha stupito la storia della vita e dell’impegno antimafia di Giuseppe Antoci. L’ex presidente del Parco naturale dei Nebrodi, in Sicilia, è stato vittima di un attentato insieme alla sua scorta perché ha semplicemente fatto il suo dovere di amministratore locale e di cittadino. Non ha autorizzato concessioni ad aziende legate alla mafia, che volevano distrarre fondi europei per l’agricoltura. Ha fatto un piccolo ma importante gesto, che tanti prima di lui non hanno voluto compiere per paura. Mi hanno insegnato molto il coraggio di Falcone, Borsellino e altri uomini delle forze dell’ordine che sapevano che non avrebbero mai potuto vedere il risultato del loro lavoro, ma che comunque hanno voluto lasciare un segno profondo nella nostra storia per smuovere le coscienze.
APPROVATO L’ATTO EUROPEO PER L’ACCESSIBILITÀ GLOBALE 6 marzo - Parlamento Europeo
MENO CARE LE BOLLETTE DI LUCE (-8,5%) E GAS: (-9,9%) 1 aprile - Autorità per l’energia per i clienti sul mercato tutelato
LE ISOLE MOLUCCHE (INDONESIA) DICHIARANO LE LORO ISOLE NUOVE AREE MARINE PROTETTE 3 aprile – The Jakarta Post
IL GAS NATURALE SORPASSA IL CARBONE COME PRIMA FONTE DI PRODUZIONE ELETTRICA MONDIALE 17 aprile – International Energy Agency
SPAGNA, NASCE IL PARLAMENTO CON PIÙ DONNE DELLA STORIA DELL’EUROPA 30 aprile – Cortes Generales Espana
TOMMASO Sono rimasto molto colpito dalla storia Antonio Piccirillo, un ragazzo di 23 anni, figlio di un camorrista che a maggio 2019 è sceso in piazza a Napoli per manifestare, per la prima volta, la sua contrarietà contro la camorra. Antonio ha poi esortato pubblicamente gli altri figli di camorristi ad amare sempre i propri padri ma a dissociarsi dal loro stile di vita. Un’azione forte che dimostra che pur nascendo in un contesto culturale difficile si può prendere in mano la propria vita e fare le scelte che si ritengono più giuste. Ho grande stima della storia della Cooperativa Calabrese Goel che lotta tutti i giorni contro l’ndrangheta. Goel si occupa di agricoltura, artigianato e alta moda. Ogni qualvolta subiscono un attentato da parte dell’ndrangheta, che ruba loro il raccolto o taglia gli ulivi, anziché piangersi addosso, organizzano una festa, “la festa della ripartenza”, durante la quale rimediano al danno subito: ad esempio per ogni 10 alberi bruciati, loro ne piantano 30 e cosi via. Ho grande ammirazione per questi uomini che hanno deciso di non piegarsi.
MEZZOPIENO 26 GIUGNO-LUGLIO 2019
IL PRINCIPATO DI MONACO RATIFICA LA CONVENZIONE SUL RICICLAGGIO E IL FINANZIAMENTO TERRORISTICO 23 aprile – Consiglio d’Europa
LA TRIBÙ WAORANI SI RIRENDE LA SUA TERRA IN AMAZZONIA 26 aprile - El Comercio
LE TRE GRANDI RELIGIONI MONOTEISTE FIRMANO LA CARTA DI ASSISI PER ABBATTERE I CONFLITTI MEDIATICI 3 Maggio – Carta di Assisi
MEZZOPIENOtralagente
NOTIZIEflash ASI BIBI LIBERATA DAL PAKISTAN DOPO 8 ANNI DI CARCERE E LA SOSPENSIONE DELLA PENA DI MORTE PER BLASFEMIA 8 Maggio – CNN Asia
LORENZO Sono rimasto colpito dal coraggio del magistrato torinese Bruno Caccia che nonostante fosse a conoscenza del rischio cui andava incontro, ha deciso di non abbassare la testa di fronte alla ‘ndrangheta, di non vendersi alla criminalità organizzata e di dire no, portando avanti questa lunga lotta contro il clan Belfiore e sacrificando la propria vita in nome della giustizia. Mi ha molto impressionato il sacrificio di Don Pino Puglisi che nella Palermo degli anni ‘90 decise di allontanare dalle strade bambini e ragazzi che senza il suo aiuto e la sua saggezza si sarebbero ritrovati a lavorare per conto di mafiosi, che, in assenza di alternative, vedevano come degli idoli. Attraverso giochi e attività, faceva capire loro che si poteva ottenere il rispetto degli altri anche senza essere criminali, ma semplicemente grazie alle proprie idee e ai propri valori.
MEZZOPIENO 27 GIUGNO-LUGLIO 2019
186 PAESI APPROVANO IL PATTO MONDIALE PER RIDURRE I RIFIUTI PLASTICI 10 maggio – Organizzazione delle Nazioni Unite
ITALIA: IL 34,4% DELL’ELETTRICITÀ CONSUMATA È VERDE 15 Maggio – Gestore Servizi Energetici
L’EUROPA APPROVA L’ABOLIZIONE DELLA PLASTICA MONOUSO 21 maggio – Parlamento Europeo
MEZZOPIENOeditoriale
Essere piccoli in un mondo immenso I cambiamenti della società umana sono sempre più rapidi, nutriti da un numero di contributori in grande crescita e da una capacità organizzativa di persone e comunità, sempre più forte. Le relazioni e gli scambi aumentano e così la complessità delle condivisioni, insieme ai ritmi e alla velocità con cui si creano. Il continuo avanzamento è sotto gli occhi di tutti, soprattutto se osservato con uno sguardo temporale capace di aprirsi al lungo cammino del genere umano nella storia del mondo. Il numero di persone che nascono e che vivono è sempre maggiore, gli anni vissuti sono mediamente sempre di più, la capacità di affrontare malattie, disgrazie e sofferenze è in costante aumento e il tempo e la fatica per procurarsi i mezzi per sostenersi diminuiscono progressivamente. Si conosce di più, viaggia con più facilità, si ha accesso a un numero crescente di beni e opportunità. Tutto avanza in termini di dimensioni e di scala ma paradossalmente pare al contempo subire una inevitabile, progressiva diluizione. Si sperimenta sempre di più ma più superficialmente, si incontrano più persone ma con meno coinvolgimento, si possiede e si consuma maggiormente ma traendone meno beneficio. Il mondo cresce, accelera e si perfeziona ma la percezione di benessere sembra diminuire. Abbiamo insomma sempre di più ma facciamo fatica a godercelo. La crescente consapevolezza della grandezza umana ha consegnato un primato all’intelletto e alla ragione come propulsori privilegiati di sviluppo della società. La scienza e la tecnologia si sono imposte al di sopra di tutto mentre la dimensione po-
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polare, quella naturale e l’istinto hanno via via perso la loro rilevanza. L’impulso della ragione e delle invenzioni ha sospinto una crescita veloce che tuttavia non è stata accompagnata da un equivalente percorso evolutivo, soprattutto sapienziale. In altre parole, gli strumenti e la conoscenza a disposizione degli uomini sono velocemente aumentati ma la loro capacità di gestirli non altrettanto. Come dire che abbiamo di più ma non abbiamo avuto il tempo di adattarci a questo. È il caso, per esempio, del benessere che ha abbracciato intere regioni del mondo escludendone altre o della nostra capacità di controllare la natura che si è trasformata in depauperamento. Le relazioni poi, cresciute sensibilmente ma impoverite nella loro profondità. La bellezza della vita è determinata dalla consapevolezza e dal piacere che abbiamo di farne parte. Quanto riusciamo ad abbracciare, non semplicemente a contare o stringere tra le mani. I nostri gesti e con loro i nostri rapporti, acquisiscono valore dall’intensità che raggiungono. La nostra capacità di gestire relazioni e situazioni è indissolubilmente legata al tempo e allo spazio, alla disponibilità di dedicarvi energie, di mettersi in gioco e di cogliere il beneficio dello scambio che generano, veri elementi che ci portano benessere. Il piacere di vivere non è solo la sensazione fisiologica di relazionarsi con molte persone diverse, né l’euforia della conoscenza che deriva dallo sperimentare tante differenti forme di realtà, ma è soprattutto la pienezza che proviene dalla partecipazione al dinamismo creativo che costruisce il mondo e che lo manda avanti:
Utilizziamo stampe Carbon Balanced Printing e carta prodotta con processi eco sostenibili. Compensiamo interamente il CO2 che produciamo. I dettagli su : www.mezzopieno-news.tumblr.com/Compensazione
la gioia di condividere intimamente un’esperienza o di sentirsi complicemente partecipi di un cammino insieme agli altri. I ritmi dell’evoluzione scientifica non sono gli stessi di quella fisiologica e sociale, né tantomeno quelli della natura. La nostra intelligenza è un motore potentissimo, una caratteristica che ci distingue da tutte le altre forme di vita, ma da sola non può sopravvivere né prevalere sul resto: ci ha inorgogliti, illusi di poter dominare il mondo, la natura e la materia, ma non può vedere l’obiettivo che è al di fuori della sua capacità di analisi. Tutto tende all’armonia e ogni volta che qualcosa rompe l’equilibrio, è destinato, prima o poi, ad essere riportato in sintonia con il resto, pagando i termini di malessere per il suo allontanamento. Si tratta della legge della natura e noi ne facciamo parte. Il progresso dell’uomo moderno è stato disordinato, irruento ed egoistico ma è ancora in piena espansione. Abbiamo la grande opportunità di nutrirci di una quantità di connessioni mai così numerose nella storia del mondo, di fecondarci reciprocamente come non era mai successo, di creare più giustizia, più bellezza e più vita e di allargare il benessere, anche a chi è più debole, a chi non ha l’efficienza come priorità, a nuove energie creative. Forse c’è qualcosa che dobbiamo ancora capire, che non trova risposte con la ragione, che dobbiamo includere o accettare senza l’uso dell’intelligenza. Sarà forse la capacità di imparare ad amare il mondo in un altro modo? Una maggiore attenzione a valori umani o naturali sottovalutati, più pazienza, o forse un ritmo diverso che ci permetta di godere del cammino e di cercare la strada che consenta di accogliere qualcosa di ancora più grande di noi che stiamo trascurando? Luca Streri
MEZZOPIENO NEWS: Iscrizione al n° 19 del 24/7/2015 del registro del Tribunale di Torino PROPRIETARIO ED EDITORE: Semi onlus, piazza Risorgimento 12, Torino DIRETTRICE RESPONSABILE: Elisabetta Gatto COMITATO EDITORIALE: Federica De Angelis, Elisabetta Gatto, Diego Mariani, Nicoletta Ricci, Luca Streri
MEZZOPIENO 28 GIUGNO-LUGLIO 2019
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