Metrobosco: un "Paesaggio" per il territorio di San Pietro in Casale

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con, non contro la natura, assecondare, osservare e intervenire il meno possibile. Sfuggire le regolazioni, rimanere nel disinteresse. Sfuggire dall’assunzione dal voler creare modelli. Il gioco di lasciare le cose come stanno (e come evolvono) non elude evidentemente la decisione. L’azione c’è dunque ed è in modo tradizionale, sapiente, mette in gioco le capacità di osservazione, classificazione, deduzione. Infatti, se la visione antropocentrica dovesse prevalere, se lo sguardo sulla natura dovesse rimanere distratto e disattento non potrà che permanere l’attuale stato di sfruttamento incondizionato delle risorse. Occorre un

cambiamento di paradigma che riconsideri il rapporto tra uomo e natura alla luce di una nuova attenzione alla diversità e questa attenzione, e per essere efficace, non potrà che essere collettiva, dovrà manifestarsi come il frutto di una serie di interessi condivisi. Il Terzo Paesaggio appartiene alla collettività e come tale essa stessa deve tutelarlo e mantenerlo. La “durata del Terzo paesaggio” sia per quanto riguarda la diversità sia per quanto riguarda il futuro biologico, soprattutto nelle pratiche di messa in opera dipende dall’uomo. La “densità” della sua presenza sul territorio è un fattore importante per la gestione, la


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