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Pagina a cura di Effe Editore

Difendiamo i valori del calcio

Cristiano Habetswallner: “La Junior TIM Cup non è solo un torneo, ma una riflessione intorno ai giovaniâ€?

L’INTERVISTA. La crisi non è soltanto tecnica. In un campionato dove a far notizia non è piĂš un gol sotto l’incrocio ma quello che succede fuori dal rettangolo di gioco, è arrivato il momento di far riemergere i valori. Ed è proprio per questo che è scesa in campo la Junior TIM Cup, il torneo di calcio a 7 che regala ai ragazzi degli oratori il sogno di una finale allo stadio Olimpico nel giorno della finale della TIM Cup. Una vera e propria alleanza fra lo sport professionistico e quello di base che secondo Cristiano Habetswallner, Responsabile Sponsorship di Telecom Italia, può seriamente cambiare la cultura sportiva dello Stivale. In un momento buio del calcio italiano avete deciso di investire sul suo futuro. La considera una scelta in controtendenza? Ăˆ la scelta giusta. La TIM è nata del 1995 e ha iniziato a sponsorizzare il calcio nel 1998. Allora era anche un modo di far conoscere il nostro brand, ma ora le cose sono cambiate. Questo sport vive sicuramente un mo-

La squadra vincitrice della JTC 2013 alza il trofeo tra gli applausi degli organizzatori

mento di difficoltà , basta guardare le straordinarie e impegnative misure di sicurezza messe in campo in occasione dei match clou, ed è proprio per questo che bisogna difendere il calcio e i suoi valori. Abbiamo spostato il nostro obiettivo: non si tratta piÚ solo di dare visibilità al nostro logo, ora bisogna far emergere i valori. Ma il calcio deve avere per forza un valore educativo? I problemi ci sono sempre

stati. Quello che cambia è che ora questo sport ha una cassa di risonanza mediatica incredibile. Credo che il calcio non sia altro che lo specchio della società . Se una Nazione soffre, il grande evento esprime i disagi di quella società . Si tratta di quella famosa, e deprecabilissima, valvola di sfogo. In una comunità in difficoltà economica, che non vede un futuro, si cerca un modo per sfogare la propria rabbia. E

spesso si trascende. Ancora oggi ci ricordiamo degli sfottò che sono diventati famosi nel tempo, oggi però si va oltre. Quali erano gli obiettivi del progetto e quanti ne avete realizzati? L’idea è nata in occasione dell’ultimo scandalo del calcioscommesse. Abbiamo incontrato i vertici della Lega Calcio e della FIGC e abbiamo fatto presente che anche noi, come sponsor, non po-

tevamo tollerare un calcio poco pulito. CosĂŹ abbiamo deciso di unire i professionisti e lo sport di base, e di farlo lĂŹ dove nasce lo sport: negli oratori. Abbiamo creato un torneo che, oltre all’agonismo, vuole comunicare certi valori. Crediamo che il calcio non sia solo un modo per veicolare un marchio, ma per puntare l’attenzione su comportamenti positivi. Ăˆ cosĂŹ che nasce la Junior TIM Cup: non soltanto un torneo, ma una riflessione intorno ai giovani. Se dovesse finire la sponsorizzazione alla Serie A, la Junior TIM Cup sopravviverebbe? Io dico di sĂŹ. Stiamo facendo molte attivitĂ importanti, per noi la Junior TIM Cup è come un figlio. Non vogliamo l’esclusiva su questa competizione, ma sarebbe doloroso immaginare un torneo organizzato da altri. Per questo credo che, in qualsiasi caso, la porteremo avanti. Nell’epoca dei social network, quanto è importante riscoprire la semplicitĂ del calcio come linguaggio di aggregazione?

I social network hanno un ruolo fondamentale nelle attivitĂ di sponsorizzazione perchĂŠ rappresentano una grande cassa di risonanza con costi accessibili per un’azienda. A questo si aggiunge il calcio che riesce a veicolare l’attenzione dei ragazzi e, contemporaneamente, insegna agli individui come crescere insieme al resto del gruppo. Abbiamo pensato che fosse il caso di parlare di uno dei problemi giovanili per eccellenza come il cyberbullismo perchĂŠ dobbiamo far capire ai ragazzi che la Rete è uno strumento fondamentale di conoscenza e dialogo, ma può nascondere delle insidie. Per questo abbiamo utilizzato l’esperienza del professor Picozzi, facendo capire che si può crescere con i social network senza esserne vittime. ANDREA ROMANO Nella foto: Carlotta Ventura, responsabile Brand Strategy & Media di Telecom Italia, Cristiano Habetswallner, responsabile Sponsorship di Telecom Italia, i ragazzi della squadra di Cagliari vincitori della scorsa edizione della Junior TIM Cup, Massimo Achini, presidente CSI, Marco Brunelli, DG Lega Serie A, Don Marco Mori, presidente della CEI.

Doppie emozioni LE PARTITE. Siamo al rush finale, e non solo in Serie A, perchĂŠ anche la Junior TIM Cup sta entrando nel vivo e corre veloce verso l’ultimo atto. La scorsa settimana, il torneo di Calcio a 7 riservato agli Under 14 degli oratori, ha raddoppiato: a Reggio Emilia e Udine, due amichevoli per permettere ai ragazzi degli oratori di affacciarsi sui palcoscenici del grande calcio. E tanto al Friuli quanto al Mapei Stadium, ha stravinto la passione, perchĂŠ il Calcio è di chi lo ama.

MercoledĂŹ scorso, nella tappa di Reggio Emilia, i giovani calciatori degli oratori della CittĂ dei Ragazzi, in casacca “orangeâ€?, e della Parrocchia di Santa Teresa di GesĂš Bambino, in completo bianco e blu, hanno dato spettacolo nel pre-partita di Sassuolo – Sampdoria. La sfida è terminata 4-4 in un susseguirsi di gol, emozioni e giocate spettacolari. Al fischio finale, i baby campioni si sono salutati con scambi di abbracci e sensazioni, in un ideale terzo tempo che si è concluso con il tra-

Al Friuli, Guidolin saluta i ragazzi degli oratori.

dizionale passaggio di fasce con i capitani di Sassuolo, Magnanelli, e Sampdoria, Da Costa. Non ha deluso le aspettative neanche la tappa di Udine. LunedĂŹ sera, prima di Udi-

nese – Catania, sono scesi sul prato del Friuli i ragazzi degli oratori Don Bosco e Buon Pastore. L’amichevole è terminata 2-14, eppure nessuno lo ricorderĂ . PerchĂŠ l’emozione piĂš forte e autentica è

Un momento del prepartita di Sassuolo-Sampdoria.

stata quella di calcare, insieme a compagni di squadra e di vita, i campi della Serie A TIM. Con questo spirito i campioncini hanno stemperato la tensione per una partita, Udinese – Ca-

tania, che metteva in palio punti pesantissimi. I ragazzi hanno poi atteso, insieme, l’ingresso in campo di bianconeri e etnei e hanno posato per le foto con Di Natale e Izco. FLAVIO DI STEFANO


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