Architecture portfolio | Melania Poloniato

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A r c h i t e c t u re 2011 | 2014



IUAV Istituto Universitario di Architettura Venezia Facoltà di Architettura | Corso di laurea in Scienze dell’architettura

Portfolio di Laurea Melania Poloniato | 271771


B A S I C

Ve n i c e Map | Jam e s G u lliv e r Ha n c o c k


« Q u a n d o q u a lc u n o d ic e : q u e sto lo so fa r e a n c h ’ io , v u o l d ir e c h e lo sa r ifa r e altr iment i lo a v r e b b e g ià fa tto p r im a . »

Bruno Munari, Verbale scritto, 1992

Questo portfolio rappresenta un tentativo di raccogliere gli esiti del mio percorso accademico; esiti non raccolti secondo un ordine cronologico, ma organizzati in tre diverse sezioni : Imparare, Conoscere, Progettare. Un ordine che in un certa misura credo sia alla base di ogni percorso progettuale, di ogni nascita e sviluppo delle idee, degli esiti dei processi creativi di ogni genere e in ogni campo. Qualsiasi processo creativo viene chiaramente influenzato da una moltitudine di fattori : anzitutto conoscitivi, ma anche legati alle esperienze che ognuno di noi vive; l’architetto, infatti, non inventa dal nulla uno spazio compiuto, ma è influenzato dal contesto, dallo studio, dalle proprie esperienze e sensazioni; l’atto creativo non nasce mai senza la conoscenza approfondita di ciò che ci sta attorno e di quanto gli altri abbiano compiuto prima di noi : ancora più spesso, la genialità di un ‘idea sta nella colta e intelligente reinterpretazione di diversi fattori e influenze. Le prime due sezioni, Imparare e Conoscere, raccolgono quindi le esperienze accademiche che assieme ad altri fattori, hanno contribuito a formarmi come persona e a darmi una visione critica di ciò che mi sta attorno; la terza sezione, Progettare, raccoglie gli esiti dei laborati progettuali da me affrontati in questo percorso accademico e in diversi modi influenzati e basati anche sulle conoscenze acquisite. Consapevole che i progetti quì presentati non sono conseguenze immediate degli studi affrontati nè che suddette esperienze teoriche trovino immediata riutilizzazione nel progetto.


I N D E X

01

02

I M PA R A R E

CONOSCERE

1.1

2.1

1.2

2.2

1.3


03

P R O G E T TA R E

3.1

3.4

3.2

3.5

3.3

3.6

3.7



0 1 | I M PA R A R E

01.1

Elementi costruttivi | Laboratorio integrato 1 Prof. : Elena Giacomello

STRUTTURA. RIVESTIMENTO,

Struttura, rivestimento, tecnologia. Attraverso l’analisi costruttiva di un edificio esistente a nostra scelta, il corso ci ha permesso di acquisire le competenze base nell’ambito delle costruzioni, facendoci capire fin da subito l’importanza di saper osservare con attenzione ciò che ci sta attorno; dettagli costruttivi che spesso diventano parte integrante e fondamentale dell’estetica progettuale sono sempre sotto i nostri occhi a svelarci molto della tecnologia costruttiva di un manufatto. L’edifico da me analizzato è situato a Montebelluna, su progetto di Multiplo Studio.

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2012 | 2013

2013 | 2014


ATTACCO A TERRA / SEZIONE ORIZZONTALE

LEGENDA: 1. Elemento di supporto rivestimento / acciaio 2. Rivestimento esterno / canne di bamb첫 3. Elemento di appoggio rivestimento / acciaio 4. Intonaco 5. Rivestimento fonoisolante 6. Rivestimento termoisolante

7. Barriera al vapore 8. Laterizio forato 9. Pilastro portante / cls armato 10. Elemento supporto solaio / acciaio 11. Elemento supporto solaio / acciaio 12. Infisso / vetro e acciaio 13. Pavimentazione esterna / acciaio


01.1

ATTACCO A TERRA / SEZIONE A - A’ LEGENDA: 1. Elemento di supporto rivestimento / acciaio 2. Rivestimento esterno / canne di bambÚ 3. Rivestimento fonoisolante 4. Rivestimento termoisolante 5. Barriera al vapore 6. Laterizio forato

7. Malta 8. Intonaco 9. Battiscopa / legno 10. Pavimentazione interna / mattonelle in cotto trattato 11. Massetto di posa / cls alleggerito 12. Pacchetto impianti / riscaldamento a pavimento

13. 14. 15. 16. 17. 18.

Vespaio Ghiaia Terreno compatto Trave di sostegno / cls Pavimentazione esterna Strato di livellamento / polistirene e cls



0 1 | I M PA R A R E

01.2

Teoria della progettazione architettonica Prof. : Giancarlo Carnevale

IMPARARE DAI MAESTRI

L’esperienza del corso mi ha portata a prendere consapevolezza di un diverso modo di intendere la conoscenza e lo studio dell’operato di un architetto. L’obiettivo è stato lo studio della vita, in ogni suo aspetto, specie i più apparentemente insignificanti , di un architetto a nostra scelta, e la riporoduzione apocrifa di un suo disegno. Capiamo quindi come nell’opera di ogni maestro vi siano una miriade di influenze diverse, spesso dettate da insegnamenti accademici o esperienze lavorative, spesso però dettate anche da piccole esperienze personali, dai modi di vivere, di vestire, di percepire tutto ciò che ci sta attorno.

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«Nel piccolo sta il divino» è forse la frase, nella poesia di L. Khan, che meglio sancisce la poetica produttiva Scarpiana, nonché la sua stessa vita. Per Scarpa tutto doveva essere portato al massimo grado di stile: l’opera di architettura, ma anche il disegno di architettura, la forma di una maniglia o di una cerniera, il colore di una cravatta. Aveva un’enorme capacità di godimento dei piaceri della vista e dei sensi e tutto doveva essere in perfetto stile.

Negli anni giovanili la sua passione per Wright si rifletteva un po’ ingenuamente anche sul suo modo di vestirsi e di comportarsi. Nel 1951 lo stesso Wright si reca a Murano e acquista una serie di oggetti vitrei: casualità volle che fossero tutti di Scarpa.

«Voglio vedere le cose, non mi fido che di questo. Le metto qui davanti a me sulla carta, per poterle vedere. Voglio vedere, e per questo disegno. Posso vedere un’immagine solo se la disegno.»

“ Lei vede quel segno? Ecco, tolga quel segno e il quadro non ha più il valore che ha con quel piccolo segno”

Carlo Scarpa all’amico Aldo Businaro davanti a un quadro di Cezanne.


01.2



0 1 | I M PA R A R E

01.3

Rilievo e rappresentazione dell’architettura Prof. : Giuseppe D’Acunto

RILEVARE, CAPIRE, TRASMETTERE

Working group : Melania Poloniato Martina Grotto Il corso di rilievo e rappresentazione dell’architettura si inserisce pienamente all’interno del processo conoscitivo affrontato in questi anni. Se, infatti, un oggetto è esperibile e conoscibile attraverso il suo rilievo metrico in senso stretto, attraverso il suo rilievo e la relativa restituzione secondo canoni dati, è altrettanto vero che non conosceremo mai davvero quell’oggetto se non ne conosciamo a pieno la genesi e il processo creativo che hanno portato alla sua realizzazione secondo determinati criteri. Il corso era quindi orientato anche verso l’analisi di suddetti processi e verso una capacità di restituzione grafica di quanto appreso che sapesse trasmettere questi concetti in maniera sapiente.

2011 | 2012

2012 | 2013

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CARLO SCARPA Padiglione Venezuela Giardini della Biennale, Venezia Il p ro g e t t o d e l p a d i g l i o n e Ve n e z u e l a a i gi a r d i n i d e l l a Bie n n a l e d i Ve n e zi a fu a ffi d a t o a S c a rp a n e l l ’o tto b r e d e l 1953; n e l ‘ 54 fu avvi ato il c a n t ie re m a l’ o p e r a , d o p o mol t e d if f ic o lt à , fu te r mi n a ta so lo n e l gi u g n o de l 1 9 5 6 . l ’ i te r co m p osit v o d e l pr o g e tto r i s u l ta av e r su b it o q u a t tr o d i ve r s e fa s i d i e l a b ora z i o n e : u n a p r i ma d i gu s t o wrig h t i a n o , u n a s e c o n d a c h e ri c h ia m a Mi e s Van D e r Ro h e , u n a t e rz a i n c u i ap p aio n o le t re sa l e r e ttan g o l a r i ( l a ma g g io re , la m i n o r e e l a s al e d e i d i s e g n i) f in o a l l ’ a ttu a l e . l’ide a d i u n o s p azi o p u l s an te e v e rsa t ile f u ri p re s a d ag l i s tu d i d i Ge rri t R ie t v e ld p e r i l p ad i glio n e d e l l’ Ola n da ( 1 953- 1954).

Padiglione Venezuela, sketches


01.3

STORIA | SVILUPPO | GEOMETRIA Fase 1

C. S c ar p a, stu d i p e r i l p a d i g l i o n e Ve n e zu e l a, p r i m a s o l u zi o n e . 482 x 658. G r a fi t e e p aste l l o r o sso su c a r t o n c i n o .

Fase 2

C. S c ar p a, stu d i p e r i l p a d i g l i o n e Ve n e zu e l a, s e c o n d a so l u zi o n e . 376 x 3 7 4 . G r af i te su c ar ta v e g e t a l e .

Fase 3

C. S c ar p a, stu d i per il p ad i g l i o n e Ve n e z u e l a, te r za soluzione. 446 x 375. G r a fi te su c ar ta vegetale.

Fase 4

C. S c ar p a, stu d i per il p ad i g l i o n e Ve n e z u e l a, q u ar ta soluzione. 452 x 374. G r af i t e e p a ste l l i su c ar ta vegetale.


Prospetto Nord

Prospetto Sud


01.3

Sezio ne pro spettica A - A’



02 | CONOSCERE

02.1

Storia dell’architettura

Prof. : Maria Bonaiti

LEGGERE IL PASSATO

Il corso ha fornito una conoscenza generale dei principali temi e protagonisti che hanno segnato le vicende dell’architettura in età contemporanea in Europa e negli Stati Uniti dalla metà dell’Ottocento sino ai giorni nostri. L’obiettivo è stato quello di individuare e analizzare, attraverso casi specifici, i nodi tematici e le problematiche che contraddistinguono l’architettura di tale periodo. Il corso è stato articolato attraverso lezioni frontali, conferenze e “laboratori di storia” nell’ambito dei quali, organizzati in gruppi, abbiamo analizzato delle singole opere particolarmente significative al fine di indagare alcuni temi nodali, quali i rapporti con la committenza, la complessa relazione tra tradizione e modernità, tra tecnica e forma. L’esercizio analitico di seguito riportato riguarda lo Yale Center for British Art, progettato da Louis Kahn.

2011 | 2012

2012 | 2013

2013 | 2014


“La monumentalità si può definire come una qualità; una qualità spirituale, che manifesta quanto vi è di eterno in una struttura. È la qualità che percepiamo nel Partenone, il simbolo inequivocabile della civilizzazione iniziata in Grecia.”

“La struttura credo è dispensatrice di luce. Lo si percepisce nel pantheon. Questo spazio non ha direzione: dedicato a tutte le religioni, riceve la luce solo dall’oculo in alto, in modo che l’ambiente è completamente invaso di elevata ritualità, uniformemente.”


02.1

“Lo scopo principale dele sale di esposizione era quello di mostrare quadri e disegni nella stessa luce naturale che all’artista era servita per comporre i colori. si doveva cogliere il colore del cielo, l’ora del giorno e la stagione dell’anno”

“La struttura, credo, è dispensatrice di luce (..) Uno spazio quadrato reclama la sua luce specifica perchè si veda il quadrato” Luce co me element o s c a turi to e g enerat o dalla s t rut t ura che el eva lo s pazio rendendo dol o mag g io rment e percepi bi l e.

“Con lo spazio inizia l’architettura”. M ag g io re impo rt anza all’a rchi tett ura co me element o che genera s pazi in cui l’ uo mo po s sa rea l i zzars i, piut t o s t o che co me el em ent o in s è. L’ accent o vien e posto s ullo s pazio creat o piut t osto che s ull’ element o g eneratore.



02 | CONOSCERE

02.2

Amburgo , prof. Franca Pittaluga Svizzera , prof. Maria Bonaiti

VIAGGI, SCOPERTE

“L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.” Marcel Proust Viaggi studio, occasioni fondamentali per crescere e ampliare il proprio bagaglio di conoscenze. Spesso la conoscenza e la cultura non passano solo attraverso la lettura, lo studio e i libri ma anche tramite la visione in prima persona di interventi o progetti realizzati. I viaggi da me intrapresi nel corso di questi 3 anni sono stati ad Amburgo e in Svizzera, utili in quanto svolti all’interno di un preciso ambito di studio ma sopratutto per ritrovare nuovi stimoli, accrescere l’interesse, imparare a guardare tutto ciò che ci sta intorno con intelligente curiosità.

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2012 | 2013

2013 | 2014


Hamburg Music School | Miralles & Tagliabue EMBT HafenCity | Masterplan by M+T, ASP, BHL, WTM, M+O Philharmonic Hall Pavilion Kunsthalle | O. M. Ungers Hamburg Technical University | Gmp Architekten


02.2

_ Kunsthaus Bregenz Peter Zumthor

Exibition: Architecture models by Peter Zumthor _ Vitra Campus : VitraHaus | Herzog & De Meuron Vitra design museum | Frank Gehry Factory building | Frank Gehry Factory Building | Alvaro Siza Factory Building | SANAA Fire station | Zaha Hadid Conference Pavillion | Tadao Ando

Exibition : “Louis Kahn / The power of architecture�

_ Fondazione Beyeler | Renzo Piano _ Cappella Ronchamp | Le Corbusier

_ Convento Ronchamp | Renzo Piano



0 3 | P R O G E T TA R E

03.1

Progettazione architettonica | Laboratorio integrato 1 Prof. : Armando Dal Fabbro

VIVERE LA LAGUNA

Working group : Melania Poloniato Marta Roma “Per costruire bisogna saper abitare” M. Heidegger Il lavoro risponde alla richiesta di progettazione di una casa rifugio all’interno di un telaio strutturale in legno di dimesioni predefinite, 4 x 12 x 16 m, da sviluppare con tecnologia X-Lam. A fianco a questo tema, il tema dell’abitazione provvisioria, per artista, e quindi la creazione di spazi versatili, temporanei, ma non per questo meno efficienti. L’affiancarsi di 40 di queste cellule base da poi vita al successivo progetto di un’unità più ampia, che va a costituire una sorta di “cittadella marittima”, i cui caratteri rimandino alle forme di vita della città lagunare.

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Viste prospettiche dell’intero complesso

La progettazione a scala maggiore vede la scansione dell’intero complesso in maniera modulare, alternando quattro cellule abitative ad altrettante cellule lasciate a telaio, su cui trovano posto degli spazi comuni; a collegare il tutto, passerelle lignee su livelli diversi delle abitazione rimandano alle calli veneziane, a stretto contatto con la vita domestica e che conducono a spazi piÚ ampi, visuali prospettiche piÚ aperte: i campi.


01.3

Cellula abitativa base / Esploso assonometrivo

La progettazione di un’interno versatile ma comodo è risolta attraverso tre elementi principali: il dislivello del pavimento in entrambe i piani che contribuisce a creare movimento in un ambiente altrimenti statico e allo stesso a definire dei diversi ambiti dell’abitazione; la progettazione delle aperture sui lati corti della cellula che permettono un’ottimale illuminazione e contribuiscono a creare movimento nei prospetti attraverso un gioco modulare; lo sfruttamento della scala come elemento caratterizzante l’intero interno domestico.



01.3



0 3 | P R O G E T TA R E

03.2

Progettazione architettonica | Laboratorio integrato 2 Prof. : Franca Pittaluga

VIVERE LA LAGUNA

Il progetto del secondo anno ci ha permesso di sviluppare le tecniche della progettazione architettonica in ambito urbano, accompagnandoci nella modifica del paesaggio esistente attraverso il progetto. Il tema del corso è la risoluzione di un lotto urbano posto a Venezia, adiacente allo IUAV, in cui progettare un sistema di abitazioni aggregate rivolte a diversi tipi di utenza con possibile inserimento di funzioni commericiali. Il corso si è sviluppato interfacciandosi con diverse scale di progettazione, dalle questioni urbane - paesaggistiche alla progettazione tecnologica - strutturale; la continua prossimità all’area di progetto ha permesso di capire fino in fondo l’importanza del contesto in cui l’architetto opera, contesto che deve essere anzitutto capito e considerato.

2011 | 2012

2012 | 2013

2013 | 2014


Progetto di abitazioni aggregate + spazi commerciali Santa Marta, Dorsoduro, Venezia

“Stai camminando sopra una sterminata foresta capovolta, stai passeggiando sopra un incredibile bosco alla rovescia. Sembra l’invenzione di un mediocre scrittore di fantascienza, invece è vero.” T. Scarpa , Venezia è un pesce. Una Guida , F e lt r in e lli

Ve n e z i a , l u o g o do ve mo d e r n i tà e tr ad i zi o n e s i inco nt rano , cerc a n o u n d ia l o g o ; d i al o g o d i ffi c i l e , a vo l te r i u s cit o , mo lt e vo lt e fo n te d i d i b atti ti e p r o b l e mi . N e ll’ a f f ro n t a re q u e s to p r o g e tto h o c e r c a to s ia di riprendere a l c u n i d e i c a ra tte r i ti p i c i d e l l ’ e d i l i zi a ve n e zi a na, ma alcune d i q u e l le p i c c o le s e n s a zi o n i e a b i tu d i n i c h e rendo no unica e a f f a s c in an te l ’e s p e r i e n za d i vi ta d i q u e s t a cit t à. Qu e st o p e rc o r s o p ar te d al l ’ a n a l i s i d i al c u n e pro blemat iche c on c re t e , c o m e l ’ a n a l i s i d e g l i attu a l i p e r c o r si e co lleg ament i, il t e m a d e l la v i s ta s u l c an a l e e l ’ i r r a g g i ame n to s o lare, per po i d e f in irs i a t t ra v e r s o a l c u n i e s p e d i e n ti c h e vo g lio no rimandare ad a l c u n i c a ra t t e r i ti p i c i : l a c i ttà l ab i r i n to , l a cit t à in cui s t ret t e v is t e p rosp e t t ic h e fa n n o d a c o n tr ap p e s o ad apert ure pro s pet t i c h e , il se n s o di c o mu n i tà e d i i n c o n tr o ti p i ci di ques t a cit t à. C iò si e sp lic a in u n p r o g e tto b a s ato s u p i ù cellule aut o no me u n i t e t ra l o ro a ttr ave r s o s i s te mi d i c o l l e g ament o vert icali che cre a n o d e l le c e s u r e , d e i ta g l i n e l c o mp l e s s o edilizio , a creare v is t e o c u la t e . La d i s p o s i zi o n e a c o r te c o n s e nt e po i di avere u n o sp a z io c e ntr a l e p u b b l i o o ma d i u s o p i ù r es idenziale g raz i e a i su o i c a ra t te r i fi s i c i , c o me s p e s s o ac c ade per i campielli ve n e zi a n i .

B A S I C

C O N C E P T


03.2

1. Percorsi

2. Visuali

3. Illuminazione solare


A D C’

B’

C

B

A’ D’


03.2

Il p roge t t o p re n de vi ta d al l ’ a n a l i s i d e i c o n c c e t primari e s viluppa la fo rma pe r st e p t e n e n do c o n to d i u l ti e r i o r i d i ve r s i fat t o ri che divent ano part e in t e g ra n t e e c a ra tte r i zzan te l ’i n te r o l avo r o : l a creazio ne di blo cchi mino ri a sè s t a n t i s t re t tame n te c o n n e s s i g l i u n i ag l i alt ri at t ravers o s is t emi di ris a lit a v e rt ic a l i, a l o r o vo l ta mo me n to e o c cas io ne per creare punt i di so s t a , d i v is t a , d i o s s e r vazi o n e d i p a r ti c o l a r e s co rci di cit t à, event o t ipic o d e l l ’e s p e r i e n za ve n e z iana.


Sezione A - A’

Sezione B - B

Sezione C - C’

SEZIONE D - D’


03.2



0 3 | P R O G E T TA R E

03.3

Progettazione urbana | Laboratorio integrato 3 Prof. : Margherita Vanore

ARCHITETTURA DELLA CITTA’ Melania Poloniato Federica Scalise

Working team: Angelos Daskalakis Davide Deluca Riccardo Gadotti

Il progetto si sviluppa in rapporto alle problematiche di riqualificazione e trasformazione di una parte di città, configurata da un particolare processo di stratificazione, con l’obiettivo di reinterpretare il luogo attraverso nuove architetture e spazi pubblici, nel recupero delle relazioni strutturanti tra i caratteri del paesaggio, le forme insediative e i vari usi del suolo. In tale ambito il lavoro prevede la progettazione di un complesso residenziale con edifici e spazi pubblici secondo quanto stabilito da uno specifico masterplan precedentemente redatto, inteso come piano architettonico d’insieme, d’impianto e verifica dei singoli progetti, dove il sistema di spazi urbani diviene parte integrante di un’architettura della città che ne qualifica le parti incompiute o degradate per rispondere alle nuove necessità dell’abitare.

2011 | 2012

2012 | 2013

2013 | 2014


E’ possibile costruire la qualità dello spazio urbano attraverso l’architettura? Il progetto affronta il difficile tema della riprogettazione di uno spazio urbano complesso, in cui gli elementi rivelatori della stratificazione di segni e tracce sono l’elemento caratterizzante , visto come elemento di ricucitura tra varie e diverse parti di città. Esso si inserisce all’interno di una struttura urbana densa e stratificata, fortemente connotata dalla topografia e dalle infrastrutture. La sfida è proprio quella di riqualificare uno spazio irrisolto e in corso di trasformazione nella città di Napoli, riportandolo coerentemente all’interno dell’ organismo urbano, progettando attraverso l’architettura uno spazio che sappia interpretare sapientemente le trasformazioni e i cambiamenti propri di un elemento complesso quale la città, in particolare la città storica. Nel fare questo , un ruolo di primaria importanza è inoltre rivestito dalla rilevante presenza di infrastrutture stradali e ferroviarie, che segnano e marcano la topografia cittadina, offrendo connessioni tra vari punti della città ma portando allo stesso tempo cesure all’interno del suolo urbano. L’analisi e l’interpretazione di suddette questioni diventano così la base dai cui sviluppare un progetto che sappia rendersi riconoscibile come parte integrante e integrata della città. Riqualificazione e trasformazione di una parte di città, reinterpretazione di un luogo attraverso nuovi insediamenti e nuovi spazi pubblici, questioni legate a palinsesti e processi di stratificazione urbana, valore della trasformazione della città: questi sono solo alcuni dei temi legati alla riprogettazione e riqualificazione dell’area ex Redaelli di Napoli.


03.3


CONCEPT

Stato di fatto

Percorsi Teatro Housing Terziario

Quartiere Vicaria, Napoli

Funzioni

Riqualificazione area industriale ex Redaelli

Recinto

Stanze urbane + verde

Pre esistenze mantenute


03.3

Masterplan


Progetto Architettonico Il concept nasce dall’osservazione del tessuto urbano di Napoli e dalla presenza di numerosi edifici a corte comune, matrice del tessuto storico della città. Nell’ambito del masterplan che interessa l’area, la zona est ospita un nuovo nucleo residenziale, composto da 3 edifici a diversa altezza che racchiudono una corta, destinati a diversi tipi di utenza. Nessun vincolo fisico impedisce l’accesso pubblico all’area ma le funzioni collocate al piano terra privilegiano strettamente l’utenza residenziale. Il nuovo spazio, articolato su più livelli, rappresenta un importante zona di attraversamento anche per le altre zone del masterplan e offre inquadrature mirate sulle preesistenze di archeologia industriale conservate .

Analisi

0

Sviluppo

1

3

Rivestimento

Costruzione

2

Lo spazio racchiuso nella corte interna è enfatizzato dal rivestimento dei prospetti, contraddistinti dal sistema di logge schermare da brise soleil.

La facciata esterna del blocco a sud, struttura a ballatoio, presenta un rivestimento analogo per la sua particolare esposizione.

Riferimenti : Ripolltizon | Social Housing in Sa Pobla Zig Zag arquitectura | Mieres Social Housing


03.3

Attacco a terra / Quota +32m

LEGENDA: 1. Centro anziani mq 180 2. caffetteria mq 160 3 / 4 / 5. Shops mq 90 6. Shop mq 125 7.Lavanderia - stireria mq 120 8. Doposcuola mq 140


Il progetto prevede quindi la costruzione di tre blocchi distinti che inglobano nella loro distribuzione planimetrica l’edificio preesistente nella parte destra dell’area; i blocchi sono disposti a formare una corte, di dimensioni volutamente maggiori rispetto alle dimensioni dell’edilizia standard, con l’obiettivo di riprendere una forma tipica e chiaramente riconoscibile e percepibile ma adattandola alle esigenze di progetto, aprendone l’utilizzo al pubblico. La piazza-corte che viene così costituita si sviluppa su diversi livello che seguono e modellano il naturale andamento del sito: la differenza di quota principale, in particolare, diventa occasione per inserire l’ultimo piano del parcheggio interrato, consentendo così un accesso diretto alla piazza. Il piano terra ospita funzioni terziarie e in particolare di servizio alla residenza: un asilo, un centro anziani e una caffetteria, un doposcuola, una lavanderia – stireria e degli spazi ad affitto per attività commerciali. Ai piani superiori, trovano spazio le residenze, strutturate secondo diverse tipologie e metrature al fine di servire un’utenza quanto più ampia possibile.

Sezione A - A ’


03.3

L E G E ND A: P a r c h e ggi o Co m m e r ci a l e R e s id e n z i a l e

S e z io n e B - B ’



03.3



0 3 | P R O G E T TA R E

03.4

Progettazione Urbanistica Prof. : Stefano Munarin

RICONNETTERE PREESISTENZE

Working team : Melania Poloniato Federica Scalise Angelos Daskalakis

Il lavoro è volto alla riflessione sul ruolo svolto dalle attrezzature realizzate attraverso le politiche di welfare state nella definizione e nel funzionamento della città contemporanee.Quali e quanti sono gli “spazi del welfare” nelle nostre città? Come sono fatti e come vengono utilizzati? Scuole, impianti sportivi, parchi, biblioteche e centri civici, ospedali e servizi sanitari, quale ruolo svolgono oggi nelle nostre città? Quali problemi e domande pongono oggi a chi si occupa di progetto urbano? Questo progetto indaga uno specifico contesto urbano, quello del territorio compreso tra Venezia e Cortina attraversato dall’omonima ferrovia, allo scopo di garantire un maggior livello di welfare riqualificando la stessa attraverso sistemi connessi di mobilità lenta, a un livello adeguato alle pratiche d’uso contemporanee degli spazi pubblici e collettivi.

2011 | 2012

2012 | 2013

2013 | 2014


La n ost ra p rop o s ta p ar te d a u n ’ e q u i va l e n za d e i t e rm i n i so c ie tà e a mb i e n te ; l a d e fi n i zi o n e in ge n e re u sa t a p e r l ’ a mb i e n te , o s s i “l ’i n s i e me di og g e t t i i n f l u e n z a ti d a l l ’ u o mo e c h e l o i n fl u e n z a n o ” è i n s u f f ic ie n te : p e r c h è n o n o g g e tti e uo m i n i? E n t ra m b i p a rt e c i p a n o i n u n o s c a mb i o d i i n f lu e n z e , c o m u n i c an d o i n e vi ta b i l me n te tr a l o r o. So c ie t à e a m b ie n te s i g n i fi c a n o d u n q u e l a s te s sa c osa . Vo rre m o q u i n d i r i q u l i fi c ar e l ’ar e a atti r an d o p e r so n e e ra f f orz a n d o i r ap p o r ti c h e s i c r e a n o i n un d e t e rm in a t o a mb i e n te / s o c i e tà .

Per fare ciò non c’è necessità di centri commerciali o alberghi di lusso, in quanto l’area possiede un grande potenziale naturale, costituito da boschi, laghi e montagne. Un’ottima occasione per fare un passo indietro, vicino alla natura; un momento di pausa dalla vita meccanica, così che ciascuno pensi, immagini o semplicemente sogni lontano dal caos in cui viviamo. Come attuare ciò? Quello di cui non abbiamo bisogno è un’ulteriore mobilità veloce in un’epoca in cui tutto diventa più rapido e più facile da fare, come non abbiamo bisogno di una macchina che può parcheggiare


03.4

da sè o di frigoriferi che possono ordinare la spesa al supermercato, non quando l’evoluazione della tecnologia sta diventando de-umanizzazione. Possiamo invece trovare una risposta alle nostre esigenze nella mobilità lenta (percorsi pedonali e ciclabili) affiancata a unamigliore gestione delle risorse naturali. Pensiamo che ciò possa diventare un’opportunità per stimolare l’economia e valorizzare la creatività di tutti, un’occasione di crescita del terrritorio che comporti dei vantaggi non solo per chi ne usufruisce occasionalmente ma anche per chi lo vive quotidianamente.

N o n la fo rzat a ricerca del più facile, ma un ri pens ament o , mig lio rament o e riciclo di ciò che es is t e g ià. * Yo na Friedman, Utopie realizzabili , M acera ta , quo dlibet 2003


Ferrovia Venezia - Cortina Strategie di valorizzazione del territorio attraverso la progettazione di percorsi a mobilità lenta

Treviso

Venezia Santa Lucia

Vittorio Veneto

Stazione per l’Alpago

Longarone

Ponte nelle Alpi

Calalzo

I l pro g et t o d’ anno prevede la riqualificazio ne della t rat t a ferro viaria Venezia - Co rt ina at t ravers o la pro g et t azio ne s o s t enibile di perco rs i a mo bilit à lent a lung o la s t es s a. Riqualificazio ne quindi, no n s o lo della ferro via in quant o o g g et t o aut o no mo , ma anche e s o prat ut t o del t errit o rio che es s a at t ravers o ; un t errit o rio ricco , co mpo s t o da divers i paes ag g i, ricco di ris o rs e che t ro ppo s pes s o , per abit udine, t endiamo a diment icare. I divers i s o pralluo g hi co mpiut i ci hanno permes s o di s co prire a po co le po t enzialit à e le qualit à nas co s t e che inco nt riamo lung o il perco rs o e ci hanno permes s o di capire co me il punt o da cui iniziare s ia fo rs e una ri-educazio ne all’ o s s er vazio ne e all’ apprezzament o del paes ag g io in cui viviamo . g razie ai s o pralluo g hi è ino lt re emers o co me una delle zo ne co n più po t enzialit à s ia anche una di quelle s o t t o po s t e a co ndizio ne di mag g io re deg rado ambient ale, che no n permet t e l’ apprezzament o delle s ue qualit à : s iamo quindi g iunt i a pens are che la riqualificazio ne della t rat t a co mpres a t ra V it t o rio Venet o e Sant a Cro ce del Lag o g io verrebbe all’ int era linea, s it uando s i, t ra le alt re, in un punt o int ermedio ell’ int era t rat t a. E’ quì po s s ibile pro g et t are una s erie di perco rs i ciclo pedo nabili ex no vo che vanno a rico nnet t ere quant o g ià pres ent e nel t errit o rio , favo rendo una ret e di perco rs i lent i adat t i a divers e ut enze: quella aut o cno na, g razie al co lleg ament o t ra divers i bo rg hi s t o rici, e quella t uris t ica, che po t rebbe co s ì decidere di perco rrere part e della t rat t a s cendendo dal t reno e us ufruendo dei perco rs i di bik e - s haring pens at i ad ho c. Fulcro del pro g et t o è la riqualificazio ne della s t azio ne di N o ve : es empio di co me quant o g ià pres ent e nel t errit o rio po s s a es s ere s ufficient e a s o ddis fare le no s t re neces s it à.

LEGENDA Percorsi preesistenti

Nuovo percorso Ferrovia S t a z io n e d i No v e e p r e e s is t e n t e r iq u a lif ic a t e


03.4


L’intero percorso di collegamento tra Vittorio Veneto e Santa Croce del Lago sfrutta quanto piÚ possibile le preesistenze del territorio, al fine di evitare consumo di suolo e materie prime. Gli unici interventi progettuali previsti riguardano piccoli sistemi di agevolamento del percorso, come punti di bike sharing, punti di sosta / osservazione agevolati, aree pic-nic. Questi piccoli interventi sono progettati in legno, nell’ottica di una visione quanto piÚ sostenibile possibile; essi non trovano collocazioni predefinite, ma possono di volta in volta scandire e modulare il percorso in molti modi differenti.

K M 0 .0


03.4

K M 2 .0

K M 4 .0

K M 8 .0



03.4

Alloggi - Piano terra

So t t o p a s s a g g i o e p i ano i nter r a to

Punto focale del percorso è la Stazione di Nove, a metà tra Vittorio Veneto e Santa Croce, nonchè potenziale punto di partenza dell’intera tratta. La riqualificazione della stazione ferrioviaria vede il riutilizzo dello stabile presente con un’eventuale sua ristrutturazione e la creazione di un sottopassggio che conduce a uno spazio interrato dove trovano posto alcune camere per alloggio temporaneo. Bar, ristorante, negozi e punto di primo soccorso trovano spazio invece all’interno di un recinto murario presente di fronte all’attuale stazione. La scelta del sottopasso non è casuale, ma dettata dalla volontò di contaminare quanto meno possibile il territorio, anche visivamente; la presenza della maggior parte di queste attrezzature e del sottopasso stesso è segnalata dalla presenza di due torrette di ingresso e di osservazione, posti ai due lati della ferrovia.

Nuo vo inte r ve n to Esplo so aso no me tr i c o

SEZIONE A - A’



0 3 | P R O G E T TA R E

03.5

Restauro Prof. : Paola Angela Squassina

CONOSCENZA STUDIO INTERVENTO

Working team : Melania Poloniato Federica Scalise

Il lavoro svolto durante il corso vede il progetto di restauro di un edificio di antica costruzione attraverso conoscenze teoriche e strumenti tecnico - operativi acquisiti durante il corso. Il progetto è dunque pensato come ricerca di equilibrio tra istanze conservative, le condizioni di degrado e di trasformazione, per un reinsiremento del manufatto nel contesto fisico e culturale della vita odierna. Si è dunque proceduto alla valutazione dello stato di conservazione dell’edificio nelle componenti materico - costruttive attraverso metodi di lettura e analisi codificati e alla definizione di un progetto di conservazione / restauro mediante l’applicazione delle principali tecniche di intervento. A tali scelte di carattere pratico sottende inoltre un altrattanto importante progetto culturale, a giustificare e motivare scelte e interventi di progetto.

2011 | 2012

2012 | 2013

2013 | 2014


Progetto di restauro Palazzo SS. Apostoli, Venezia L’edificio oggetto di analisi è situato in Salizada del Pistor, nel sestiere di Canareggio. Trattasi di un edificio indipendente, libero su tre lati, inevidente stato di abbandono e con numerosi segni di degrado, ma caratterizato da elementi di grande valore storico,testimonianza della tradizione edilizia veneziana del XIII secolo. L’analisi dell’edificio è stata effettuata tramite eidotipi, rilievo fotografico e metrico, sopralluoghi / osservazioni in loco e reperendo informazioni dal vicinato oltre che dalla bibliografia. Siamo andate incontro alla comprensione dell’oggetto architettonico sia attraverso un approccio diretto con il costruito, sia attraverso l’acquisizione di conoscenze sulle tecniche tradizionali utilizzate per casi analoghi. Il palazzo si sviluppa su quattro piani fuori terra più abbaino, con il piano terra su pilastri (ritti di base) tipicamente destinato a botteghe e attività commerciali. Lo schema strutturale è costituito da travi e pilastri in pietra d’Istria, con apparato murario principale in laterizio. Gli elementi più significativi della facciata sono le aperture della facciata principale che insieme alla muratura ci hanno permesso di ipotizzare la datazione cronologica dell’edificio al XIII secolo. Dopo aver osservato e analizzato gli aspetti compositivi e strutturali della facciata, abbiamo tratto delle conclusioni e riconsiderato l’edificio dal punto di vista del suo valore artistico e architettonico, ipotizzando un intervento di restauro che ne evidenzi i vari strati e le qualità intrinseche. Se nell’edilizia civile veneziana Egle Tricanato riconosce due correnti archiettoniche, “l’una legata all’architettura aulica (...) e l’altra più modesta e quasi autonoma”, possiamo affermare che l’edificio in questione rientra nella seconda categoria, non per questo meno interessante o indegna di nota rispetto alla prima. Come altri edifici di edilizia minore, l’edifcio bizantino ai SS. Apostoli rappresenta un esempio di edilizia storica molto interessante, purtroppo sottovalutato e lasciato in uno stato di degrado e abbandono ingiustificato.


03.5


MATERIALI PRINCIPALI Muratura a vista in laterizio Intonaco in calce e sabbia Elementi in pietra d’Istria Elementi di collegamento muratura - solaio

INVENTARIO Parti strutturali Ap Al CP C T F TI G MV B TR ARc ARp P R

Architrave in pietra Architrave rivestito in legno Cornicione in pietra Cornici in pietra (1 - 11) Tetto in coppi Fiuba in pietra d’Istria (1 - 10) Tirante metallico a bandella (1 -6) Graffa metallica (1 - 3) Muratura a vista ( 1- 2) Bifora con arco a cuspide in cotto (1 - 2) Trifora con archi a cuspide in pietra Arco a tutto sesto in cotto Arco a tutto sesto in pietra Pilastro angolare in pietra d’Istria (1 - 4) Ritto in pietra basamentale (1 - 10)

Superfici e elementi di finitura Sa

Stemma araldico in stucco

I

Intonaco (1 - 2)

PEp

Pensilina in pietra

PEl

Pensilina in lamiera metallica


03.5

L’individuazione di una datazione quasi certa dell’edificio è stata resa possibile sopratutto grazie all’analisi dell’apparato murario, connotato da una precisa e regolare tessitura gotica che caratterizza l’intera facciata e permette una datazione quasi certa dell’edificio. Risulta invece evidente una netta non corrispondenza cromatica tra la parte superiore e quella ifneriore, dovuta all’esposizione a diversi tipi di degrado. Le altre tipologie di murature presenti invece sono di tipo più recente: quella soprastante la bifora risulta fortemente irregolare; si ipotizza siano stati sostituiti negli anni ‘60, quando l’appartamento interno è stato restaurato. I mattoni presente nel piano basamentale invece risultano di produzione industriale, misurando 12 x 5,5 x 26 cm. La muratura in altinelle veneziane nella parte superiore, inoltre, risulta essere ancora coperta da delle tracce di scialbo steso sulla muratura stessa allo scopo di proteggerla e di conferirle un aspetto cromatico più marcato. L’intonaco risulta essere di calce aerea e sabbia, di datazione presunta attorno alla prima metà del XIX sec.; la parte di intonaco sottostante la trifora presenta caratteristiche diverse rispetto al resto della facciata: si ipotizza una migliore conservazione dovuta all’aggetto sovrastante; sono inoltre visibili i resti di un sottile strato di tinta color giallo - ocra. Gli elementi in pietra risultano invece essere elementi in pietra d’Istria, che costituisce la materia prima per eccelenza dell’edilizia veneziana, la cui presenza è testimoniata fin dall’epoca romana. Gli elementi in pietra sono riconducibili a quattro fasi costruttive: trifora e biforette risultano essere state già presenti all’epoca della costruzione; le cornici delle monofore al primo piano e le aperture del piano nobile risultano essere state aggiunte anni più tardi: le discontinuità e le rotture nella muraturavicina testimoniano che esse non sono in fase; gli elementi della parte superiore appartengono invece a un’epoca più recente, quando l’edificio fu alzato di un piano; la pietra presente nei ritti basamentali risulta invece essere quella di più recente aggiunta.

MV 3

MV 2

MV 1 _ a)

Apparato murario principale in altinelle veneziane con tessitura gotica di dimensioni 5,5 x 10 x 16 cm con giunto in malta lavorato di spessore 1 cm circa.

MV 1 _ b)



03.5

ANALISI DEI RAPPORTI STRATIGRAFICI

QUALIFICAZIONE DEI PERIMETRI CERTI COME BORDI

QUALIFICAZIONE DELLA SUPERFICIE VISIBILE

EVIDENZIATORI DELLA SEZIONE STRATIGRAFICA ESISTENTE AL PERIMETRO

SIMBOLI INDICATORI DI RAPPORTO STRATIGRAFICO

TRA SUPERFICI DIVERSE Perimetro certo delle superfici di strato e interfaccia

S.D. Sup. rifinita come definitiva

Strato di intonaco che copre la muratura

S.G. Sup. grezza o non

Strato di intonaco che copre un altro strato di intonaco

o architettonica

Vero Bordo di strato intenzionalmente configurato Bordo termine di strato non configurato

specificatamente rifinita

S.F. Falsa superficie o

complementare generata da appoggio su corpo preesistente

Falso bordo di strato formato da appoggio su corpo preesistente

I.S.

Interfaccia negativa rifinita a formare direttamente una sup. architettonica

Vero bordo di interfaccia negativa, configurato e ottenuto con taglio mirato

I.V.

Sup. risultante da perdita di materia connessa a degrado

Strato di intonaco sovrapposto a intonaco o a muro con bordo raccordato a finire

Si lega a... corrispondente a contemporanietà e coerenza stratigrafica accertata di due unità di superficie diversa Sia ppoggia a..., si addossa a.. , copre ecc. indica rapporto di posteriorità Rapporto rompe / è rotto, taglia / è tagliato



03.5

ANALISI DEL DEGRADO

IPOTESI DI RESTAURO

LEGENDA Disgregazione

Incrostazione

Erosione

Macchia

Degradazione differenziata

Patina artificiale

Frattura

Patina biologica

Mancanza Esfoliazione

Presenza di vegetazione

Pitting

Alterazione cromatica

Alveolizzazione

Distacco

N ella s celt a dell’ at t eg g iament o da ado t t are si è t enut o o cnt o del fat t o che l’ ident it à dell’ edifi ci o è vis ibile s o prat ut t o dag li element i cent rali (bi fore e t rifo ra) , che hanno mant enut o , ins ieme a l l ’a pparat o murario in alt inelle, il prezio s o cara ttere bizant ino che da valo re all’ edifcio . Si è scel to quindi, in linea co n il res t auro crit ico , di da re pi ù impo rt anza ad alcuni element i piut t o s t o che a d alt ri, s enza perdere di vis t a la t o t alit à dell’ o pera e il s uo duplice valo re s t o rico e art is t ico . Si ipoti zza di co ns er vare anche le co nt aminazio ni postum e di mino re impo rt anza, nel ris pet t o dell’ edi fi ci o; d’ alt ro nde, rifiut ando un at t eg g iament o rig orosa ment e co ns er vat ivo e rus k iniano , no n abbi a m o vo lut o precudlerci un int erpret azio ne crit ic a con le co ns eg uent i s celt e. I n bas e a ciò s i è deci so di eliminare g ran part e dell’ int o naco o t t o c entes co , a favo re della s o t t o s t ant e murat ura bi za nt ina in alt inelle veneziane. I no lt re la s uperfi ci e pres ent e numero s e lacune e s eg ni di degra do, al limit e del s ens o del deco ro e po co rilevanti da un punt o di vis t a s t o rico . l’ appro ccio adotta to vuo le quindi es s ere co ns er vat ivo ma allo stess o t empo no n perdere di vis t a una let t u ra cri t ica dell’ edificio , co mpo s t o da divers i ele m enti di valo re s t o rico cult urale. U na linea che segue dunque una declinazio ne crit ico - co ns er va ti va apert a alla neces s aria s elet t ivit à del g iudi zi o di valo re, ma anche co ns apevo le della maggi ore quant it à e s t rat ificazio ne di beni da t ut elare , non più rico nducibili, co me in pas s at o , alla s o la ca teg o ria delle o pere d’ art e, L’ int er vent o di resta uro, int es o co me mo ment o di pres a di co s cien za nei co nfro nt i dell’ o g g et t o , s i pres ent a quindi com e un g iudizio int erpret at ivo che deve in primo l uog o rendere più leg g ibile l’ o pera. I l s is t ema cos t rut t ivo e fo rmale o rig inario viene co ns e r va to, la rimo zio ne di ag g iunt e po s t ume è g ius ti fi ca ta da un duplice punt o di vis t a es t et ico e s tori co.


INTERVENTI TECNICI Una prima fase prevede un’operazione iniziale di pulitura e di ripristino del materiale da preservare; l’operazione ha lo scopo preciso di eliminare depositi particellari e prodotti formatisi a seguito dei processi di degrado della superficie per deposito. La scelta delle diverse modalità di pulitura sono state fatte di volta in volta sulla base della sostanza da eliminare, del tipo di superficie da pulire, del tipo di alterazione. La parte basamentale in pietra d’Istria, di recente costruzione, non presenta tanto problemi di degrado, quanto la necessità di una più frequente manutenzione, al contrario invece che nei primi due piani, dove i capitellidi bifore e trifora necessitano una pulizia più profonda. I ganci in ferro presenti sulle cornici delle aperture possono essere rimossi e sostituiti, dove necessario, con perni in acciaio. Riteniamo che una pulitura blanda degli elementi in pietra sia sufficiente e che la facciata non necessiti integrazioni o sostituzioni significative. Riguardo l’intervento di intonacatura ottocentesco, non costituisce un’importante testimonianza storica; abbiamo perciò preferito rimuoverne in gran parte lo strato, lasciando così a vista la muratura sottostante, più antica e di maggior pregio. Si ipotizza di conservare la fascia di intonaco sotto il cornicione in pietra, il cui bordo risulta già quasi completamentamente modellato dal degrado della superficie (distacco ed erosione). In questo modo si evita la formazione di un falso bordo eccessivamente lineare ed artificiale , lasciando una testimonianza di un0effettiva fase del ciclo di vita dell’edificio; infatti l’intonaco ottocentesco, seppur a discapito del carattere originario della facciata, ha caratterizzato l’aspetto della facciata negli ultimi secoli. La tessitura muraria presenta danni legati principalmente alla presenza di umidità, sali e patina biologica; si prevede un intervento conservativo e di eventuale risanamento. L’eliminazione dei segni di degrado, la riduzione degli effetti e quindi la preservazione degli elementi architettonici, permette una più chiara leggibilità della facciata principale e delle sue memorie. L’esito finale è stato simulato digitalemente e mostra l’esito atteso dell’intervento sopra descritto.

LEGENDA PU1 - Pulitura della superficie da polveri e altri elementi secchi tramite spazzole

Muratura

PLT - 02 - Pulitura con acqua nebulizzata.

PU1 - Pulitura della superficie da polveri e altri elementi secchi tramite spazzole

PLT14 - Microsabbiatura di superfici lapidee. PLT17 - Pulitura con impacco biologico. Intonaco PU2 - Rimozione dell’intonaco con ausili meccanici abrasivi di piccole dimensioni per non intaccare la superficie sottostante. CSD04 - Consolidamento con iniezioni.

P8.1.192 - Trattamento protettivo per paramento murario in laterizio mediante applicazione a pennello di prodotto idrorepellente incolore e traspirante Elementi metallici P8.1.166 - Trattamento di elementi metallici ossidanti inamovibili mediante l’applicazione di convertitore di ruggine applicato a pennello (operazione temporanea in vista di eventuale sostituzione)


03.5

Ipotesi di restauro - Restituzione grafica



0 3 | P R O G E T TA R E

03.6 INDAGARE INTERPRETARE COSTRUIRE

Workshop II Prof. : Tyn Tegnestue Arkitekter Diego Preghenella Alessandro Rossi Alessandro Rattin

Working team : Melania Poloniato Carolina Scorsone Costanza Rossi

“Il nostro ultimo progetto con TYIN ci ha dimostrato che concentrarsi sul metodo e sul processo piuttosto che sui risultati conduce a produrre progetti migliori e ad accrescere le nostre capacità. Ciascuno dei nostri workshop rappresenta un intenso esercizio di collaborazione, metodo e approccio problem solving . Il complesso contesto su cui andremo a lavorare necessita un approccio olistico, e noi tendiamo sempre a dare a chi lavora con noi la responsabilità delle proprie scelte. Gli studenti di architettura imparano lavorando su progetti realistici e sviluppando autonomia nelle proprie idee e decisioni. Intendiamo scomporre il problema generale in una serie di compiti più semplici e gestibili e alimentare un dialogo realista e pragmatico fra gli studenti, il territorio, la situazione generale e le molteplici personalità coinvolte. Poiché prestiamo massima attenzione alle circostanze specifiche in cui ci troviamo a operare, non siamo in grado di prevedere o controllare il risultato del workshop. Ragionare in questo senso ci spinge a uscire fuori dai nostri rifugi – un’ottima strada per sviluppare nuove capacità e una più ampia consapevolezza di ciò che significa essere un architetto.”

Tyin Tegnestue

2011 | 2012

2012 | 2013

2013 | 2014


Il lavoro svolto durante il workshop si è svolto in due fasi principali : una prima ha visti impegnati i gruppi nella progettazione e costruzione con materiali raccolti in loco durante il sopralluogo a Marghera di un oggetto che raccontasse le sensazioni e i pensieri che il sopralluogo suggeriva. In un secondo momento, ogni gruppo ha proceduto alla progettazione e successiva costruzione in scala 1 : 1 di un padiglione espositivo in legno : gli oggetti da esporre non erano però quelli propri di ogni gruppo, ma quelli di un altro gruppo; la progettazione doveva così seguire una logica di continuità e linearità con l’oggetto da esporre, rafforzandone e sottolineandone il significato, rendendo l’idea percepibile attraverso un’esperienza spaziale.


03.5



0 3 | P R O G E T TA R E

03.7

Workshop III Prof. : Lan Studio

VESTIGES OF THE FUTURE

Working team : Melania Poloniato Federica Scalise Giacomo Gecchele Michele Zamattio L’archeologia è uno studio scientifico delle culture e degli stili di vita del passato, attraverso un’attenta analisi dei materiali. La scienza associa storia dell’arte, antropologia, etnologia, paleontologia, geologia, ecologia, scienze fisiche, ecc L’archeologia si trova al crocevia tra tutte le discipline di cui sopra; essa deve comprendere le caratteristiche essenziali di ciascuna per interpretare i risultati forniti dagli oggetti. L’architetto, in questo esatto grado, scava negli strati del presente, al fine di scoprire le tracce di domande che generano il futuro. Si occupa visioni dal mondo futuro, secondo la sua sensibilità. La parola “progetto”, etimologicamente significa “tirare qualcosa in avanti” e comprende per intero l’ambizione di questa professione. La chiave del successo di un progetto risiede nella visione, o più precisamente, nelle “fondamenta delle domande che generano questa visione”. Puro simbolo di modernità, il primo insediamento industriale di Marghera diventa l’elemento primario di una nuova struttura urbana. Attraverso lo studio di queste tracce di modernità industriale, l’obiettivo del workshop è quello di trovare un modo per introdurre in queste grandi elementi industriali, un nuovo concetto di scala umana. Quale potrebbe essere la prima azione a colonizzare il sito in modo da creare la città del futuro? Quale può essere il più piccolo intervento possibile per consentire una nuova rinascita urbana? LAN

2011 | 2012

2012 | 2013

2013 | 2014


1 97 5, Po r t o Mar g h e r a

2014, Porto Marghera

L’ i d e a è q u e l l a d i g e n e r a r e u n p o s s i b i l e s c e n a r i o d i e v o l u z i o ne della parte più antica di Marghera. Introducendo le nozioni di tempo, il workshop metterà in dubbio l’evoluzione di Venezia che ha portato a una separazione fisica e ideologica tra Marghera, Venezia e Mestre. Il workshop consisterà nel discutere e sviluppare le potenzialità di diversi livelli di densità, guidare gli studenti alla scelta della scala, del programma e del tempo per ogni singolo progetto.

Attraverso edifici, modelli evolutivi e una serie di collage gli studenti potranno rappresentare i diversi momenti di una rigenerazione urbana.


03.7

2 020, Po r t o Mar g h e r a

2040, Porto Marghera

2 020, I so l a d e i p e t r o l i

2 0 4 0 , I s o la d e i p e t r o li


“ We read the rules before breaking them�


03.7

ABSTRACT Il concept del nostro progetto parte dallo studio dell’area, situato nella punta sud ovest dell’isola e rivolto verso Venezia; la posizione permette di caratterizzare l’intero insediamento tramite un nuovo elemento verticale che segna l’intero bordo più estremo dell’isola. L’area restrostante è inondata d’acqua, elemento che si riappropria del luogo; al suo centro l’impronta in cemento del talk costituisce un’isola, completamente vuota e collegata al teatro adiacente mediante un sottopassaggio, unico segno inciso sulla superficie. Questo legame trasformo il vuoto in una piattaforma per diverse tipologie di eventi in grande scala. L’edificio consiste in un elemento monolotico alto 80 metri che racchiude una vista ben precisa; il basamento infatti è svuotato fino all’altezza di 18 metri, l’altezza del tank rimosso, inqudrando un vuoto simbolico. I setti basamentali che caratterizzano l’attacco a terrarimandano matericamente al tank, tramite un rivestimento in lamiera bianca. L’intera facciata rivolta verso la laguna è costituita da elementi perpendicolari alla grande vetrata, la percezione della trasparenza e della materialità del volume varia con la prospettiva creando giochi di luce e ombra.



03.7



P e r C o r s o

1

2011 | 2012

LABORATORIO INTEGRATO 1 Elementi costruttivi Elementi geometrici di rappresentazione Progettazione architettonica e caratteri compositivi ANALISI MATEMATICA E GEOMETRIA STORIA DELLA CITTA’ E DEL TERRITORIO TEORIA DELLA PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA STORIA DELL’ARCHITETTURA GRECA E ROMANA STORIA DELL’ARCHITETTURA MECCANICA STRUTTURALE W.A.VE. WORKSHOP 2012

2

2012 | 2013

3

2013 | 2014

LABORATORIO INTEGRATO 2 Elementi di progettazione architettonica Meccanica strutturale 2

LABORATORIO INTEGRATO 3 Progetto Urbano Progettazione di sistemi costruttivi

RAPPRESENTAZIONE E RILIEVO DELL’ARCHITETTURA

PROGETTAZIONE URBANISTICA

FISICA TECNICA E TECNICHE DEL CONTROLLO AMBIENTALE

RESTAURO W.A.VE WORKSHOP 2014

VALUTAZIONE ESTIMATIVA DEL PROGETTO STORIA DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA W.A.VE WORKSHOP 2013 UNITEC COOP. Tirocinio formativo



A B O U T

M E

M E LA N IA PO L O NIATO 0 1 / 0 7 /1 9 9 1 Tre v i s o , It a ly

1

EDUCATION

2

WORK

Settembre 2014 Laurea Triennale Scienze dell’architettura | Università IUAV di Venezia 108 / 110

Febbraio 2014 Studio Andrea Bressan

2010 - 2011 IUAV - Facoltà di Pianificazione del territorio

2012 - 2014 Caffetteria il Kikko

Luglio 2010 Maturità Liceo Artistico Statale Treviso 100 /100

3

SKILLS

LANGUAGES Italian

Settembre - Ottobre 2013 Studio Unitec Coop.

2010 - 2012 Cameriera, Brombal catering 2009 Tesser Arredamento

English SOFTWARES Autocad Adobe Photoshop Adobe Indesign Adobe Illustrator Sketchup Kosmo Gis Microsoft Office



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