MondoChievo #12 - 2013-14

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CAMPIONATO ITALIANO SERIE A TIM domenica 23.02.14 - 25^ giornatA

numero

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ChievoVerona vs Catania - Serie A TIM 2013/14 giornata numero 25

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ChievoVerona vs Catania- Serie A TIM 2013/14 giornata numero 25

bentegodi & dintorni Il punto della situazione Risultati, classifiche, statistiche e moduli tattici. Come sostengono i maestri inglesi, il football è un “gioco di numeri”. Non solo, però. È anche e soprattutto passione, energia e grinta. Ovvero quelle qualità, per restare nel presente, esibite dal ChievoVerona domenica scorsa nel secondo tempo della partita dello Juventus Stadium. Una gara che è sembrata

TEAM MONDO CHIEVO: EDITORE: Coordinamento Amici del Chievo DIRETTORE RESPONSABILE: Marco Sancassani CONDIRETTORE: Paolo Sacchi IDEAZIONE e COORDINAMENTO: Simone Fiorini A.C. ChievoVerona CREATIVITà ed IMPAGINAZIONE: MO.DA Comunicazione www.modacomunicazione.com

potersi clamorosamente riaprire proprio grazie al coraggio e alla determinazione degli uomini di Eugenio Corini. Prerogative peraltro consolidate nella storia del club gialloblù e che serviranno anche e soprattutto oggi col Catania. Ogni partita vale lo stesso numero di punti: su questo non ci sono dubbi. Tuttavia, a iniziare da quella odierna, il calendario propone un trittico di sfide in cui sarà necessario superarsi perché il risultato sul campo, visto il contesto e il peso specifico sull’andamento della stagione, varrà davvero doppio. Il percorso verso la fatidica linea di galleggiamento passerà innanzitutto attraverso la “riconquista” del Bentegodi. Aldilà degli schemi di gioco, oltre la tecnica individuale, per tornare a vincere sul terreno amico serviranno cuore, vigore e passione all’ennesima potenza. Sul campo quanto sugli spalti, ora più che mai. Tutti insieme per il Chievo, con il Chievo.

COLLABORATORI: Dino Guerrini, Gian Pietro Panareo, Marco Sancassani, Paolo Sacchi FOTOGRAFI: Andrea Bicego, Roberto Gandolfi, Renzo Udali AMMINISTRATORE: Coordinamento “Amici del Chievo” STATISTICHE A CURA DI: Ufficio Stampa A.C. ChievoVerona e Alessandro Longo STAMPA: Centro Offset via Bologna, 1 - 37035 Mestrino (Padova) Testata registrata presso il Tribunale di Verona col nr. 1850 del 7 ottobre 2009 Anno 6 - Numero 2 del 23 febbraio 2014

INDICE: I protagonisti_pagine 05-07 Ciak si gioca_pagina 09 Le classifiche_pagina 11 Le rose_pagina 15 C’era una volta_pagina 17 Jeson Mayèlè_pagina 19 I numeri del Chievo_pagina 21 é sempre Primavera_pagina 23

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A.C. CHIEVOVERONA 1929 1931/35 1935/48 1948/51 1951/59 1959 1959/60 1960/63 1963/65 1965/67 1967/69 1969/70 1970/75 1975 1975/80 1981/86 1986 1986/89 1989 1989/94 1994 1994/2001 2001 2001/07 2007/08 2008 2008/13 2013/14

Fondazione dell’Opera Nazionale Dopolavoro (O.N.D.) Chievo Partecipa al campionato “Liberi” affiliato alla F.I.D.A.L. Partecipa ad alcuni tornei prima di sospendere le attività. Nel 1948 assume la denominazione di A.C. Chievo Seconda Divisione Veneta Prima Divisione Veneta Alla nascita della Lega Nazionale Dilettanti la FIGC cambia la denominazione ai campionati: la Prima Divisione diventa Seconda Categoria Seconda Categoria. Assume la denominazione di Cardi Chievo Prima Categoria Veneta Seconda Categoria Veneta Prima Categoria Veneta Seconda Categoria Veneta Prima Categoria Veneta Promozione Veneta. Promozione in Serie D Serie D. Nel 1981 assume denominazione Associazione Calcio Paluani Chievo Campionato Interregionale Nel 1986 cambia denominazione in Associazione Calcio Chievo. Promozione in Serie C2 Serie C2 Promozione in Serie C1 Serie C1. Nel 1990 assume la denominazione attuale di Associazione Calcio ChievoVerona Promozione in Serie B Serie B Promozione in Serie A Serie A Nel 2002-03 partecipa alla Coppa UEFA. Nel 2006-07 partecipa al terzo turno preliminare di Champions’ League e quindi ancora alla Coppa UEFA Serie B. Promosso in Serie A. Vince la Coppa “Ali della Vittoria” Promozione in Serie A Serie A. Nel 2009 il Chievo festeggia gli 80 anni di storia 02.02.12 Pellissier primo calciatore del Chievo a raggiungere tra i professionisti il traguardo dei 100 gol. 12^ stagione in Serie A marco sancassani pagina 03


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i protagonisti bostjan cesar A tu per tu con i giocatori gialloblù

Come si dice “baluardo” in sloveno? Per i tifosi del ChievoVerona una possibile traduzione potrebbe essere semplicemente “Bostjan Cesar” – con la “c” del cognome rigorosamente pronunciata come la “z”. Il capitano della nazionale, sul cui stemma campeggia il Monte Tricorno, da quattro stagioni è un punto di riferimento al centro della retroguardia gialloblù. Chi lo conosce bene, lo descrive come un super professionista. Ancor prima di approdare alla Serie A già si era fatto apprezzare sui principali palcoscenici continentali per le sue doti di leadership, concentrazione e dedizione al lavoro. Bostjan, nell’immaginario collettivo dei tifosi sei considerato come un duro. Una sorta di “fratello maggiore” che si chiama quando le cose si mettono male.

A me piace vincere sempre, anche in allenamento. Per questo motivo mi dà ancora più fastidio vedere il Chievo in difficoltà. Mi sento bene sia fisicamente che psicologicamente e sono certo di poter dare tanto, come ho fatto in ognuna delle precedenti stagioni. Il calcio è comunque uno sport di squadra nel quale nessuno può vincere le partite da solo. Tutti sono importanti e contribuiscono per la propria parte, indipendentemente da chi scende in campo. Il Chievo ha una rosa ampia e noi giocatori più esperti dobbiamo essere una guida per quelli più giovani. Hai firmato per il ChievoVerona nell’estate del 2010. Alle spalle avevi già una carriera ricca di esperienze. La mia vita è stata dedicata al calcio. Come tutti i bambini sognavo di poter arrivare un giorno a giocare in campionati importanti come quello italiano. Sono felice di avercela fatta. Sono cresciuto nell’Olimpia Lubiana, la squadra della mia città, poi ho fatto sette stagioni nella Dinamo Zagabria con un intermezzo di sei mesi ancora

diamo i numeri 6 I trofei vinti in carriera: cinque con la Dinamo Zagabria (un titolo croato, due coppe e due supercoppe nazionali) a cui s’aggiunge la vittoria nel Championship inglese con il West Bromwich Albion. 109 Le gare con la maglia del ChievoVerona, di cui 104 in A e 5 in Coppa Italia. Cinque le reti all’attivo, di cui una in TIM Cup. 73 Le presenze nella Nazionale slovena che lo rendono il leader assoluto tra i giocatori in attività. Tre di queste le ha ottenute ai Mondiali in Sudafrica nel 2010.

paolo sacchi

nell’Olimpia. Poi Marsiglia, West Bromwich e ancora Francia a Grenoble. Ho conosciuto campionati completamente diversi: quello inglese, ad esempio è un calcio molto muscolare. In Italia invece c’è grande attenzione alla tattica. Ho avuto la possibilità di apprezzare culture diverse e imparare le lingue. Anche se a dire il vero non le parlo tutte proprio perfettamente. Le tue doti di difensore centrale forte di testa e dotato di gran fisico hanno ispirato alcuni ad accomunarti a Igor Tudor, lo stopper croato della Juve: lui qualche volta giocava pure da attaccante... No, a me non è mai capitato! Da ragazzo però ho giocato come centrocampista. Poi sono diventato difensore e da lì non mi sono più mosso. A proposito di testa: in quel Chievo-Inter di tre stagioni fa ti è capitato di vedere da molto vicino quella di Samuel Eto’o. Eh sì, aveva un po’ perso le staffe ma poi tutto si è risolto velocemente. Mi ha chiesto scusa ed è finita lì. Sono cose che talvolta succedono. Per chi ha qualche anno alle spalle, il ricordo dei turbolenti anni novanta in Jugoslavia è ancora vivo. Come sono oggi i rapporti tra voi calciatori di origine slava? Quando è scoppiata la guerra eravamo tutti molto giovani. Ormai è passato molto tempo: possiamo dire di aver lasciato tutto alle spalle. Forse tra Serbia e Croazia è rimasto un po’ di attrito ma la situazione è assolutamente migliorata rispetto ad allora. Qui al Chievo siamo in tanti ex-jugoslavi e i rapporti tra noi sono ottimi. Ci frequentiamo anche aldilà del calcio: abbiamo lo stesso retroterra, parliamo la stessa lingua. I tifosi gialloblù hanno imparato a conoscerti guardandoti in tv con la nazionale slovena nella Coppa del Mondo sudafricana. Un’esperienza entusiasmante, vero? È stato come trasformare un sogno in realtà. Quando si è ragazzi e s’inizia a giocare a pallone, si pensa al Mondiale come il più grande dei possibili traguardi che un calciatore possa raggiungere nella propria carriera. Quella fu l’occasione di incontrare il tuo “amico” Wayne Rooney... Con lui c’era stato un incontro ravvicinato qualche stagione prima quando mi aveva volontariamente fatto una brutta entrata sulla caviglia destra (in una partita amichevole, pagina 05


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i protagonisti bostjan cesar ndr). Comunque ai Mondiali è filato tutto liscio. Quel che mi dispiace è che purtroppo alla fine della partita con l’Inghilterra abbiamo perso noi. A dire il vero a eliminarci è stato piuttosto il pareggio contro gli Usa nella seconda gara: pensare che nel primo tempo eravamo in vantaggio per due gol. Oltretutto la rete decisiva la segnò Bradley. Avessimo vinto, ci saremmo addirittura qualificati direttamente agli ottavi. Restano comunque i quattro punti totalizzati e il fatto che tutti ci hanno fatto i complimenti. In quel periodo in patria la vostra fama oscurò quella di Tina Maze, la campionessa dello sci. Per la prima volta nella sua storia la Slovenia partecipava ai Mondiali di calcio e tutti erano davvero felici. La vittoria nel playoff con la Russia fu una cosa fantastica: nessuno avrebbe immaginato di arrivare così lontano. È stata davvero una grandissima soddisfazione. Della Nazionale sei il capitano e un giocatore tra i più rappresentativi. Trasformati per un attimo in guida turistica e racconta la Slovenia a chi non la conosce. È un Paese piccolo, facile da girare e in cui si può trovare tutto. C’è il lago di Bled che non è grande come quello di Garda ma è altrettanto bello. Chi ama la montagna può andare a Kranjska Gora: è un paradiso per gli sciatori. Abbiamo il mare, a Portorose, che è famosa anche per le cure termali. Poi c’è Lubiana, la capitale: una città davvero carina la cui atmosfera è molto simile a quella di Verona. Perfetto. Non avrai nostalgia di casa? No, il dover vivere lontano fa parte del

gioco. Questo è il lavoro che amo e per il quale ho dato tutto. In ogni caso Verona è ottimale anche per la posizione: in tre ore di macchina sono a Lubiana, dunque in poco tempo posso tornare dalle mie parti. Non possiamo non parlare del presente: è un campionato che si è complicato rispetto ai programmi. Siamo in un periodo molto difficile. Adesso arrivano le partite importanti, contro avversarie al nostro livello. La classifica è corta, tutte le squadre sono racchiuse in pochi punti. Vogliamo tornare a vincere immediatamente, fin dalla prossima partita col Catania. Oltretutto con un successo possiamo superarli. Ce la metteremo tutta. Come si vive questo momento nello spogliatoio? Che sensazioni hai? La squadra c’è. Mancano solo i risultati. Questa stagione stiamo pagando tanto, troppo, ogni singolo errore. Sono sicuro che le vittorie arriveranno: il gruppo è compatto e stiamo lavorando tutti per raggiungere il nostro obiettivo. Abbiamo la rabbia giusta e la tireremo fuori. Alla fine della stagione rimangono da giocare quattordici partite: vogliamo dare il massimo per centrare la salvezza. Questo è quello che conta. Forza Chievo, allora… Si certo, Forza Chievo!

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ciak, si gioca! calcio catania L’avversaria come dentro un film È probabilmente questa la stagione più travagliata del Catania Calcio dal suo ritorno nella massima serie riconquistata, dopo 23 anni, al termine della stagione 2005/06. Dalla salvezza ottenuta all’ultima giornata proprio a discapito del ChievoVerona nell’annata seguente, il club siciliano ha saputo adattarsi sempre più alla categoria, arrivando lo scorso torneo ai margini della zona UEFA. La cessione nel tempo di preziosi elementi, la comprensibile difficoltà di ripetersi dovuta ai ritmi del calcio moderno, i mutati rapporti di forze hanno poi riportato il sodalizio etneo a dover competere per il mantenimento della categoria. È così un ridimensionato Catania quello che si è trovato ad affrontare l’annata corrente. I soli 5 punti nelle prime otto giornate hanno infatti scavato un solco arduo da ripianare. Di ciò ne ha fatto parzialmente le spese Rolando Maran. L’allenatore trentino è stato così momentaneamente sostituito - dalla 9^ alla 16^ - da Luigi De Canio, salvo poi essere richiamato alla 17^ alla luce del medesimo bottino ottenuto dal successore. Le vittorie interne sul Bologna prima e quella di domenica scorsa sulla Lazio hanno riacceso le speranze di salvezza dei siciliani, attesi oggi da un’altra gara fondamentale.

Tango & cash Sono dovute anche a una enclave proveniente dalla terra del famoso ballo le recenti fortune calcistiche ed economiche del club del presidente Pulvirenti. Allenatori emergenti (Simeone nel 2011/12) e giocatori di talento (Maxi Lopez, Schelotto e Silvestre tra gli altri) provenienti dal Paese sudamericano hanno permesso in questi anni al Catania di consolidare tanto la categoria quanto il bilancio. Attualmente sono ancora ben 12 gli argentini in rosa molti dei quali

a volte ritornano

spesso presenti già nella formazione titolare o come principali subentranti. Il 4-3-3 di Maran dovrebbe prevedere Andujar tra i pali visto il forfait di Frison e Peruzzi, Bellusci, Spolli, Rolin in difesa; in mezzo Izco, Lodi, Rinaudo o Almiron; Berghessio, Castro di punta supportati solitamente da Barrientos, la cui presenza è in dubbio a causa di un infortunio.

momenti di gloria

R. Maran - Foto: R. Gandolfi

Sono state così affidate ai cavalli di ritorno le possibilità di riuscire a conservare la categoria. Oltre a Maran, artefice dell’ottavo posto dello scorso anno, è stato richiamato all’ombra dell’Etna - dopo l’infelice parentesi stagionale al Genoa anche Francesco Lodi. Già in rossoblù dal gennaio 2011 all’estate scorsa, il mancino di Frattamaggiore - specialista nei tiri franchi - era stato tra i protagonisti della crescita esponenziale del club siciliano con 86 presenze in campionato, condite da 18 reti. Ora si propone come valore aggiunto, abile tanto nell’assistere i compagni quanto a finalizzare. Al suo arrivo fa da contraltare la nuova partenza per Genova, sponda blucerchiata, di Maxi Lopez, il cui apporto quest’anno si era limitato a 1 rete in 12 gare. Gli oneri realizzativi tornano così a ricadere principalmente sulle spalle di Gonzalo Ruben Bergessio. L’attaccante argentino è il vero e proprio terminale offensivo catanese. Mobile e tecnicamente completo, “El Toro” di Cordoba ha spesso fatto le fortune del Catania grazie a 28 reti in 97 gare di campionato.

marco sancassani

L’attuale avventura in Serie A rappresenta il periodo di massimo fulgore calcistico nella città dell’Elefante. Sono infatti solo 17 le presenze del Catania Calcio nel massimo torneo, 8 delle quali appunto dal 2006 in poi. È da sottolineare tuttavia l’exploit realizzato nel 1960/61, quando la squadra allenata da Di Bella, ottenne il medesimo piazzamento dello scorso anno ma con quattro gare in meno a disposizione. Con 15 vittorie, 6 pari e 13 sconfitte in 34 gare fu quella la miglior prestazione del club catanese. Lo stesso gradino della classifica - ma con meno punti - fu occupato anche nel biennio 1962/63. Nel suo palmares figurano poi le vittorie di un campionato di Serie B, 3 di C, 1 di C1 e 1 di C2.

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Enzo Barlottini Un pezzo di storia gialloblù si aggiunge al puzzle Paluani Life Quando ad inizio ottobre è stato contattato dal direttore sportivo Aldo Caterina, Enzo Barlottini non ha avuto alcuna esitazione nell’accettare la panchina degli Esordienti 2002 a 9 dell’A.S.D. Paluani Life ChievoVerona. D’altronde con un passato come il suo da talentuoso mediano nelle fila del Chievo dei primi anni Ottanta e con un presente da tifoso dei ragazzi di Corini, così tanto da non riuscire a seguire le partite stando seduto, come poteva non accettare la proposta fattagli per dare un contributo alla causa della grande famiglia “Paluani – Chievo”? È così iniziata per Barlottini una nuova avventura alla guida di un bellissimo gruppo, qual è infatti quello dei 2002, che a Pasqua li porterà addirittura a Monaco per un torneo internazionale, un’avventura in cui sta mettendo molto del suo. Una mamma al campo gli suggerisce “Mister, se ti fanno penare, copeli tutti”! Lui da sotto i baffi sorride e risponde: “Ma no, dai… Son bravi alla fine! Come potrei?” La vecchia scuola, quella a cui non spaventano i campi pieni di fango, che ha fatto la storia del Bottagisio è tornata, per un futuro in cui ci sarà da divertirsi.

seguito squadre del Veronese. L’esperienza più significativa l’ho vissuta con gli Allievi Regionali del Villafranca di Verona. Quali sono i motivi che ad ottobre ti hanno spinto ad accettare la proposta da parte della Società di allenare gli Esordienti 2002 a 9? Ad ottobre sono stato contattato inaspettatamente dalla Società, la quale mi ha offerto questa interessante opportunità. Ho accettato molto volentieri, con la voglia di fare un’esperienza innovativa, allenando infatti per la prima volta un gruppo così giovane. Non potevo di certo rifiutare, visto il mio trascorso da ex giocatore dell’A.C. ChievoVerona, di cui oggi sono molto tifoso! In questi primi mesi che idea ti sei fatto dell’ambiente Paluani Life? È certamente un’ambiente che già conoscevo: non è stata certo una sorpresa ritrovare lo stesso clima, la stessa familiarità di molti anni fa!

Da quanto tempo alleni? Come e dove è iniziata la tua carriera d’allenatore? Terminata la mia carriera da giocatore di calcio, nei primissimi anni Novanta, ho deciso di dedicarmi all’attività d’allenatore in squadre dilettantistiche. La prima compagine in assoluto di cui mi sono occupato è stata il Castel D’Ario, in provincia di Mantova, dopodiché ho

Quali sono gli insegnamenti, non solo tecnici, che cerchi di trasmettere ai tuoi ragazzi? Il primo valore che ho sempre cercato d’impartire è la lealtà verso noi stessi e verso gli altri, non dimenticando però che far parte di un gruppo significa anche accettare situazioni non sempre gradite. Un altro aspetto a cui tengo particolarmente è il rispetto per il risultato finale, che conta fino ad un certo punto; ha più importanza uscire dal campo avendo dato il massimo. Il mio obbiettivo primario come allenatore è quello di curare la crescita personale di ogni

Lo store Paluani Life è aperto da martedì a sabato compresi, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00 (aperture straordinarie: giorno di trasferta 1 ora prima della partenza dei pullman tifosi).

Si trova in via Aeroporto A. Berardi, nel cuore di Chievo, ed è il primo store merchandising ufficiale Paluani Life e ChievoVerona, nonché sede dell’omonima neonata società polisportiva A.S.D. PALUANI LIFE CHIEVOVERONA. Un importante punto di riferimento per tutti i tifosi (e non) della squadra clivense.

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singolo ragazzo, ma anche quella del gruppo, quindi collettiva, non solo a livello tecnico ma soprattutto dal punto di vista comportamentale. Credo che in questo breve trascorso insieme, i miei ragazzi abbiano fatto progressi in questo senso. Infine il mio compito è anche quello di far divertire i ragazzi, adottando esercizi che stimolino la loro creatività e aumentino sempre più la loro passione verso questo sport. In occasione delle festività pasquali parteciperete ad un torneo che si svolgerà a Monaco. Quali sono gli obiettivi? In questa occasione credo sia importante per i ragazzi l’esperienza educativa di risiedere alcuni giorni lontano da casa. Di sicuro ci impegneremo per ben figurare, giocano un buon calcio. Qual è il ricordo più bello legato alla tua carriera di calciatore? Non ho nessun dubbio: il periodo trascorso nell’A.C. ChievoVerona, Società a cui sarò sempre riconoscente. Ciò viene confermato dal profondo legame che, dopo molti anni, esiste ancora.

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serie a tim Turni e classifiche aggiornati al 20/02/14 - s.s. 2013/14 - 25^ giornata 23/02/14 squadra

punti

G

V

N

P

RF

RS

Juventus

63

24

20

3

1

59

19

Roma

54

23

16

6

1

48

11

Napoli

47

24

14

5

5

46

28

Fiorentina

44

24

13

5

6

43

26

Inter

39

24

10

9

5

42

28

Parma

36

23

9

9

5

36

27

Torino

36

24

9

9

6

39

31

Hellas Verona

36

24

11

3

10

40

40

Lazio

35

24

9

8

7

32

30

Milan

32

24

8

8

8

36

34

Genoa

31

24

8

7

9

27

31

Sampdoria

28

24

7

7

10

26

34

Udinese

27

24

8

3

13

28

35

Atalanta

27

24

8

3

13

24

36

Cagliari

24

24

5

9

10

22

34

Bologna

21

24

4

9

11

21

39

Livorno

20

24

5

5

14

24

42

Catania

19

24

4

7

13

19

41

ChievoVerona

18

24

4

6

14

17

35

Sassuolo

17

24

4

5

15

23

51

Un anno senza calci di rigore a proprio favore. Succede anche questo al ChievoVerona che oggi, domenica 23 febbraio, tocca 372 giorni senza aver avuto la possibilità di calciare un pallone dal dischetto degli undici metri. L’ultima volta è datata 16 febbraio 2013 quando Théréau battè l’ex compagno di squadra Stefano Sorrentino in un ChievoVerona-Palermo che terminò con il risultato di 1-1. Da quella sera sono trascorse 37 partite senza calci di rigore: mai nella sua storia la squadra gialloblù ha subito un periodo di astinenza dagli undici metri così lungo. Al massimo si era arrivati a nove mesi e mezzo tra il 2009 e il 2010. Nella passata stagione il ChievoVerona terminò il campionato con 6 rigori a favore e 2 contro. Un bilancio positivo che premiava, tra le altre cose, l’attenzione alla fase difensiva gialloblù. “Il dato è un po’ strano – ha commentato in settimana il presidente Luca Campedelli – e qualcuno potrà contestarlo dicendo che non arriviamo spesso in area di rigore, però se ripenso a questa stagione qualche episodio c’è stato. Non è nostra abitudine piangere e capisco che è giusto perdonare

Incontri della 25^ giornata Bologna - Roma - 22/02 ore 20.45 Livorno - Hellas Verona - 23/02 ore 12.30 Inter - Cagliari - ore 15 Udinese - Atalanta Sampdoria - Milan ChievoVerona - Catania Juventus - Torino - ore 18.30 Lazio - Sassuolo - ore 20.45 Parma - Fiorentina - 24/02 ore 19 Napoli - Genoa - 24/02 ore 21

PROSSIMO TURNO domenica 02.03.2014 Roma - Inter - 01/03 ore 20.45 Cagliari - Udinese - 02/03 ore 12.30 Sassuolo - Parma Atalanta - ChievoVerona Genoa - Catania Hellas Verona - Bologna Torino - Sampdoria Livorno - Napoli Milan - Juventus - ore 20.45 Fiorentina - Lazio - ore 20.45

e portare pazienza, ma a questo punto un minimo di rispetto in più lo chiediamo anche noi. Un anno è strano senza che ci sia stato nemmeno un episodio a favore del ChievoVerona”. Un dato curioso intreccia i calci di rigore, il Chievo e il Catania. Contro la squadra siciliana il 14 gennaio 2007 i gialloblù si imposero per 2-1. A segnare una delle due reti del ChievoVerona fu il capitano Sergio Pellissier che festeggiò la 250esima rete del Chievo in serie A. Come arrivò la rete di Pellissier? Proprio su calcio di rigore… Studiando i numeri della storia del ChievoVerona si scopre che la stagione in cui i gialloblù hanno usufruito di più calci di rigori è stata la prima in serie A (2001/02): dieci i tiri dagli undici metri con sette realizzazioni (tutte firmate da Eugenio Corini). Nel 2005/06 i rigori assegnati al Chievo furono 9: quattro li realizzò Obinna, due Amauri (che ne sbagliò un terzo) e altrettanti Pellissier. Due le stagioni, ad oggi, con meno rigori fischiati a favore: nel 2009/10 e 2010/11 furono solo due. L’ultimo penalty Théréau dopo la rete dal dischetto pagina 11


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facce da chievo i nuovi gialloblù gian pietro panareo

La sessione invernale del mercato ha visto il Chievo operare in modo da garantire in ogni reparto a Mister Corini ulteriori risorse su cui contare nel difficile cammino verso il raggiungimento della salvezza. Volti nuovi e altri già familiari, giocatori esperti e giovani promesse pronti a sostenere la causa chievoveronese.

Michael Agazzi (Portiere - Ponte San Pietro (BG), 1984) Cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta, nel 2003/04 con il Sud Tirol-Alto Adige sfiora la promozione in C1. Di seguito viene ingaggiato prima in prestito quindi a titolo definitivo per due stagioni dalla Triestina che lo lascia maturare nella categoria inferiore con le maglie di Sassuolo e Foggia. Ritorna da titolare tra gli alabardati con i quali resta fino al gennaio 2010 quando viene ceduto al Cagliari che l’aveva acquisito in comproprietà. Esordisce in A contro l’Inter campione d’Italia. Con gli isolani colleziona 125 presenze registrando con 471’ minuti di porta inviolata il proprio record di imbattibilità. Nel maggio 2013 viene convocato per la prima volta in Nazionale per l’amichevole contro San Marino e per la gara di qualificazione ai Mondiali contro la Repubblica Ceca. Per le qualità tecniche e per il costante elevato standard di rendimento è considerato uno dei migliori portieri italiani tanto da attirare su di sé l’attenzione di diversi blasonati club. Matteo Rubin (Difensore - Bassano del Grappa, 1987) Conosce il calcio professionistico appena diciottenne indossando per due tornei in C1 la casacca del Cittadella. Su di lui punta il Torino che lo fa debuttare in Serie A. Con i granata rimane fino al 2010 totalizzando 73 gettoni di cui 38 fra i cadetti con 1 gol. I successivi campionati sono contraddistinti da un giro di prestiti e compartecipazioni che lo riportano nella massima divisione inizialmente nelle fila del Bologna di seguito in quelle del Parma e dopo sei di nuovo fra quelle dei fesinei giusto il tempo per entrare nella lista dei marcatori prima di essere trasferito al Siena. Un’esperienza quella toscana terminata con l’amarezza della retrocessione e con il passaggio la scorsa estate all’Hellas Verona. Con all’attivo una sola presenza in Coppa Italia, quattro mesi dopo si accasa sull’altra sponda dell’Adige confidando di tornare a ricoprire un ruolo all’altezza di quelle aspettative per le quali era stato valutato fra i più interessanti giovani difensori italiani. pagina 12

Michele Canini (Difensore - Brescia, 1985) E’ stato il primo dei nuovi innesti a essere impiegato nella sfida contro la Lazio. Con alle spalle una decennale ininterrotta militanza nella principale categoria, come altri suoi compagni ha inizialmente respirato l’aria del prolifico vivaio atalantino. Dopo quattro anni nelle giovanili nerazzurre con le quali si aggiudica una Coppa Italia Primavera,nel 2004 viene dato in prestito alla Sambenedettese in C1. La stagione successiva passa al Cagliari che lo rileva a titolo definitivo apprezzandone le doti di marcatore affidabile e roccioso Da una città di mare all’altra dopo 185 presenze fra i sardi, nel 2012 approda al Genoa. Con i liguri rimane fino al gennaio 2013 quando fa ritorno all’Atalanta. Il rinnovato connubio con i bergamaschi dura il giro di un calendario chiuso con il recente passaggio in prestito ai gialloblù. Nel suo excursus professionale figurano anche un Mondiale con la rappresentativa azzurra Under 20 e 2 Campionati Europei Under 21. Leandro Daniel Paredes (Centrocampista - San Justo-Buenos Aires, 1994) Entra nella “cantera xeneize” del Boca Junior all’età di otto anni mostrando subito quel talento cristallino che gli consente a soli sedici anni di esordire in prima squadra accanto a stelle come Riquelme e Martin Palermo. Nel 2012 la rivista specializzata argentina

Don Balon lo inserisce nella lista dei migliori giocatori nati dopo il 1991. Diventato punto di riferimento della compagine allenata da Bianchi sfoggia prestazioni di altissimo livello fornendo assist e segnando reti memorabili come la doppietta realizzata nel “Clasico” con il San Lorenzo. Per il suo tocco di palla guadagna l’appellativo di “nuovo Zidane” che si aggiunge a quello di “el mago” per l’abilità di nascondere la sfera agli avversari. Conta diverse presenze nelle nazionali giovanili. Reduce da un doppio serio infortunio il suo passaggio in prestito al Chievo è stato avallato dalla Roma che ne controlla il cartellino ma impossibilitata a tesserarlo avendo già in organico due extra comunitari. Tiberio Guarente (Centrocampista - Pisa, 1985) Inizia la carriera nelle giovanili dell’Atalanta mettendosi in luce al fianco di Pazzini e Montolivo. Nel 2004 approda in Serie B all’Hellas Verona. Con gli scaligeri rimane tre stagioni raccogliendo poche soddisfazioni in quanto pesantemente condizionato da una malattia che ne mette a rischio l’attività e da un serio infortunio. Ristabilitosi sale di categoria facendo ritorno a Bergamo. Dopo tre tornei abbandona la Dea, nel frattempo retrocessa, per trasferirsi al Siviglia con il quale firma un contratto quinquennale. Un nuovo infortunio lo ferma dopo poche apparizioni. Rivede il campo la stagione successiva giocando solo tre partite. Chiusa anzitempo la parentesi


Foto: R. Udali

spagnola senza poter dimostrare il proprio valore, nel 2012 ritorna in Italia nel Bologna con la formula del diritto di riscatto del cartellino che gli emiliani a fine annata non esercitano lasciando agli iberici la facoltà di cederlo in prestito al Catania nel quale disputa metà dell’attuale campionato. Mancino di sostanza e di corsa con i gialloblù ha la possibilità di trovare la necessaria continuità di utilizzazione. Adrian Marius Stoian (Attaccante - Craiova, 1991) Nasce in Romania ma la sua carriera si è finora sviluppata per intero in Italia. Trequartista ambidestro dotato di buona tecnica e rapidità di esecuzione può essere schierato sia come rifinitore che come ala su entrambe le fasce. Di lui si accorge la Roma con la quale esordisce in campionato nel 2009 contro la Juventus. La cessioni in B al Pescara e al Bari gli permettono di crescere tanto da convincere la società giallorossa ad acquistarlo per intero e,nello stesso momento, di girarlo nel 2012 in compartecipazione al Chievo. Una vetrina sfruttata bene grazie a buone prestazioni e a tre gol pesanti ai fini della conquista della salvezza. La cessione in prestito al Genoa lo scorso settembre non lo vede trovare quello spazio che il nuovo ritorno in gialloblù

potrebbe riservargli anche in ottica si altre convocazioni in Nazionale dopo la “prima” datata giugno 2013 preceduta da quelle più numerose nelle varie selezioni giovanili.

con la quale vanta una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino e due terzi posti in Coppa D’Africa.

Victor Nsofor Obinna (Attaccante - Jos, 1987) Arrivato in prestito dal Lokomotiv Mosca, il suo è un ritorno dopo sei anni nella Società che nel 2005 appena maggiorenne in un’operazione che coinvolse anche l’Inter lo prelevò dalla squadra nigeriana del Enyimba. Un esperienza triennale,quella in gialloblù, che lo vede inanellare tra A e B 82 presenze condite da 19 gol. Velocità, tecnica e le capriole esibite dopo ogni marcatura diventano il suo marchio di fabbrica così da persuadere l’Inter ad ingaggiarlo. Poche apparizioni e una sola rete gli bastano per fregiarsi e mettere in valigia uno scudetto e una Supercoppa italiana. Nel 2009 lascia l’italia per iniziare a girare l’Europa. Un anno in Spagna al Malaga, quello successivo in Inghilterra nel West Ham. Nel 2011 scaduto il contratto con l’Inter si sposta in Russia ingaggiato dal Lokomotiv. Nel club moscovita disputa 58 partite andando a segno cinque volte. Tra gli obiettivi dichiarati aiutare ancora Chievo a restare in A, segnare molti gol ed essere protagonista ai Mondiali con la Nigeria

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ChievoVerona vs Catania - Serie A TIM 2013/14 giornata numero 25

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ChievoVerona vs Catania- Serie A TIM 2013/14 giornata numero 25

Calcio Catania

A.C. ChievoVerona

Allenatore: Rolando Maran

Allenatore: Eugenio Corini N°

GIOCATORE

ANNO

PRESENZE GOL 2013/14

AMM

ESP

MIN

NAZ

PORTIERI

GIOCATORE

ANNO

PRESENZE 2013/14 GOL

AMM

ESP

MIN

NAZ

PORTIERI

25

AGAZZI Michael

1984

1

-3

0

0

94

ITA

21

ANDUJAR Mariano Gonzalo

1983

15

-24

1

0

1433

ARG

1

PUGGIONI Christian

1981

23

-32

0

0

2190

ITA

35

FICARA Giuseppe

1995

0

0

0

0

0

ITA

18

SQUIZZI Lorenzo

1974

0

0

0

0

0

ITA

1

FRISON Alberto

1988

9

-16

1

0

855

ITA

DIFENSORI

DIFENSORI

13

ALDROVANDI Simone

1994

0

0

0

0

0

ITA

22

ALVAREZ Pablo

1984

16

1

5

0

1304

ARG

2

BERNARDINI Alessandro

1987

6

0

0

0

547

ITA

14

BELLUSCI Giuseppe

1989

11

0

4

0

960

ITA

5

CANINI Michele

1985

3

0

0

0

267

ITA

34

BIRAGHI Cristiano

1992

16

0

3

0

1271

ITA

12

CESAR Bostjan

1982

21

1

12

0

1922

SLO

31

CABALCETA Erick

1993

0

0

0

0

0

C.RIC

4

CLAITON Machado Dos Santos

1984

6

0

0

0

462

BRA

33

CAPUANO Ciro

1981

4

0

1

0

309

ITA

3

DAINELLI Dario

1979

13

0

3

0

1158

ITA

24

GYOMBER Norbert

1992

8

0

1

0

623

SLO

93

DRAME' Boukary

1985

20

0

4

0

1794

FRA

6

LEGROTTAGLIE Nicola

1976

14

0

3

1

1250

ITA

21

FREY Nicolas Sebastien

1984

19

0

5

0

1723

FRA

18

MONZON Fabian

1987

10

0

0

0

518

ARG

33

RUBIN Matteo

1987

1

0

0

0

30

ITA

2

PERUZZI Gino

1992

10

1

4

0

850

ARG

17

SARDO Gennaro

1979

21

1

6

0

1725

ITA

5

ROLIN Alexis

1989

17

0

1

0

1206

URU

3

SPOLLI Nicolas Federico

1983

14

1

5

0

1340

ARG

1980

13

1

1

0

915

ARG

CENTROCAMPISTI 9

BENTIVOGLIO Simone

1985

15

1

2

0

989

ITA

CENTROCAMPISTI

14

CALELLO Adrian

1987

0

0

0

0

0

ARG

4

ALMIRON Sergio Bernardo

11

GUANA Roberto

1981

1

0

1

0

94

ITA

28

BARRIENTOS Pablo Cesar

1985

17

4

8

1

1475

ARG

23

GUARENTE Tiberio

1985

1

0

0

0

93

ITA

19

CASTRO Lucas Nahuel

1989

22

3

3

0

1653

ARG

56

HETEMAJ Perparim

1986

20

0

7

0

1596

FIN

13

IZCO Mariano Julio

1983

17

1

1

0

1348

ARG

6

KUPISZ Tomasz

1990

0

0

0

0

0

POL

10

LODI Francesco

1984

6

1

2

0

556

ITA

7

LAZAREVIC Dejan

1990

7

1

1

0

256

SLO

8

PLASIL Jaroslav

1982

17

1

1

0

1445

R.CE

24

MBAYE Maodo Malick

1995

1

0

0

0

9

SEN

15

RINAUDO Fabiàn Andrés

1987

5

0

2

0

439

ARG

19

PAREDES Leandro

1994

0

0

0

0

0

ARG

8

RADOVANOVIC Ivan

1988

20

0

4

0

1423

SER

9

BERGESSIO Gonzalo Ruben

1984

18

3

3

0

1479

ARG

27

RIGONI Luca

1984

21

2

8

0

1983

ITA

23

BOATENG Kinglsey

1994

4

0

0

0

103

ITA

35

DOUKARA Souleymane

1

0

1

0

26

attaccanti

attaccanti

10

OBINNA Victor Nsofor

1987

2

0

0

0

45

NIG

7

FEDATO Francesco

1992

1

0

0

0

4

ITA

43

PALOSCHI Alberto

1990

21

5

2

0

1492

ITA

26

KEKO Sergio Gontan

1991

12

0

1

0

555

SPA

31

PELLISSIER Sergio

1979

15

1

3

1

706

ITA

11

LETO Sebastien

1986

16

2

1

0

780

ARG

39

STOIAN Adrian Matius

1991

2

0

1

0

115

ROM

32

PETKOVIC Bruno

1994

3

0

0

0

147

CRO

77

THEREAU Cyril

1983

23

4

1

0

1899

FRA

C

M

Y

CM

MY

CY CMY

K

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ChievoVerona vs Catania - Serie A TIM 2013/14 giornata numero 25

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ChievoVerona vs Catania- Serie A TIM 2013/14 giornata numero 25

c’era una volta chievo - catania I precedenti tra gialloblù e rossazzurri

Andavo a 250 Non fu quello tuttavia il primo incrocio tra il musso volante e l’elefante. Il primo match si svolse il 14 gennaio dello stesso anno. In quel frangente, dopo le reti di Stovini e Semioli, Pellissier realizzando il rigore del definitivo 2-1, griffò la 250.ma segnatura chievoveronese in A. In tutto sono 6 le segnature del bomber aostano ai siciliani. La dura legge dell’ex Tra i goal passati alla storia va certo annoverato quello di Giuseppe Colucci. Durante l’edizione casalinga della stagione 2008/09, un suo colpo di testa a pochi secondi dal termine permise agli uomini di Di Carlo di

ottenere un prezioso punto per la rimonta finale. Fino a sette giorni prima, Colucci militava proprio nel Catania! I miei primi trent’anni Tra coloro che conservano felici aneddoti accaduti nel corso della saga giallorossoblù vi è certamente Davide Moscardelli. A trent’anni compiuti - il 29.8.’10 -, il popolare “Mosca”, conosceva la soddisfazione del debutto in Serie A. Dopo 15 minuti di gioco arrivò anche quella della prima rete. U.S.A. e getta Legata a Chievo-Catania anche l’unica segnatura di un nordamericano con la maglia clivense. Autore della prodezza Michael Bradley. La sua rete aprì la pirotecnica sfida interna del 2011/12, conclusasi 3-2 dopo le reti di Pellissier, Paloschi e Almiron e l’autogol di Andreolli.

Foto: R. Gandolfi

La fatal Bologna Era appunto l’ultimo turno di campionato quando le due - in lotta con altre sette concorrenti - si ritrovarono a contendersi l’unico posto utile alla salvezza. Diversamente dalle avversarie, il loro era però l’unico scontro diretto. Teatro del confronto, a causa

della squalifica del Massimino, era lo stadio Dall’Ara di Bologna, dove le reti di Rossini e Minelli negli ultimi venti minuti di gara e i risultati finali sugli altri campi, costrinsero il Chievo ad abbandonare - solo per un anno la categoria.

Foto: R. Gandolfi

Rivalità sportiva recente e nobile quella tra ChievoVerona e Catania. Se la prima si svolse non più tardi di otto stagioni fa, non di meno le successive vennero tutte disputate in Serie A. Gare intense e combattute, sempre ricche di reti. In un solo caso infatti, l’incontro terminò a reti inviolate: fu proprio l’ultima gara giocata al Bentegodi lo scorso anno. Successo etneo invece (2-0: Plasil e Castro) all’andata. Il Chievo vanta 5 successi (2 esterni), 4 pareggi (1 fuori) e 4 sconfitte (0 in casa) con 15 reti all’attivo e 16 subite. Nell’immaginario collettivo dei tifosi gialloblù, il nome degli odierni ospiti rimanda però gli amari echi di quel fatidico 27 maggio 2007…

marco sancassani

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ChievoVerona vs Catania - Serie A TIM 2013/14 giornata numero 25

le partite del chievo in diretta radio!

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pagina 18


ChievoVerona vs Catania- Serie A TIM 2013/14 giornata numero 25

CHIEVO STORY JASON MAYÈLÈ L’avventura personale e sportiva dell’indimenticato J30 Una gara delicata attende domenica prossima, in quel di Bergamo, il ChievoVerona. Una gara però il cui pathos non sarà limitato almeno per i sostenitori clivensi - solamente alla posizione in classifica o alla delicatezza della sfida. Nell’occasione ricorrerà anche il dodicesimo anniversario della scomparsa di Jason Mayèlè, Quel giorno - è doveroso ricordarlo, perché ogni esistenza ha lo stesso valore assoluto - nel medesimo incidente stradale fu coinvolta anche la signora Luigina Recchia, purtroppo con le identiche conseguenze. Il luttuoso episodio fu un ulteriore duro colpo per tutto l’ambiente chievoveronese. La squadra della Diga aveva anticipato infatti la partenza per Parma per partecipare alle esequie del papà di Eugenio Corini - allora nelle fila scaligere da giocatore, ora alla guida tecnica in panchina. Gli eventi si susseguirono in un drammatico crescendo: l’impotente attesa, il trapelare delle prime notizie la speranza di una smentita, l’ineluttabile conferma. Ben seppe riassumere Luigi Delneri il sentimento di tanti. “Ho perso un figlio” dichiarò allora il tecnico di Aquileia anteponendo le qualità umane della persona a quelle prettamente tecniche del giocatore. Fu forse questa l’ottica in cui i più interpretarono l’accaduto. Jason Nono Mayèlè, come tanti figli d’Africa, aveva affidato le sue speranze di riscatto sociale a un pallone e al suo sorriso. Approdato in riva all’Adige dal Cagliari aveva infatti saputo conquistare le simpatie di tutti grazie alle sue doti umane e tecniche. Disponibile e scherzoso con compagni e tifosi, Mayèlè riusciva a rendersi spesso determinante

marco sancassani

in campo grazie alla sua velocità. Dopo le esperienze coi francesi dello Châteauroux e nel Cagliari, l’atleta congolese era stato scelto nell’ottobre 2001 dalla dirigenza gialloblù come erede designato delle “frecce nere” Eriberto e Manfredini. Dopo l’esordio avvenuto il 27 ottobre (ChievoVerona-Torino 3-0), le conferme non tardano ad arrivare. È lui a procurare il rigore decisivo contro il Lecce, è ancora lui a fornire l’assist del 2-1 finale a Bergamo. Quella che sembrava dovesse diventare la bella favola di riscatto sociale tramite lo sport per un ragazzino che aveva abbandonato la sua gente e la sua terra, si trasformò invece in una delle più tristi pagine della storia del ChievoVerona La Società fa svolgere le esequie a Chievo e quel giorno il piccolo quartiere sembrò veramente troppo piccolo. La parrocchiale non riusciva a contenere familiari e amici, delegazioni di altre squadre e semplici sportivi. Tra i tanti anche una rappresentanza del suo Paese, dove era stata stabilita una giornata di lutto nazionale. Il sagrato di Sant’Antonio e i giardini circostanti ospitarono così tutti coloro che non avevano trovato posto in chiesa. Nello spogliatoio di Veronello, i compagni siglarono un patto: “In Europa per Jason”. Il traguardo viene raggiunto all’ultima giornata di campionato e la squadra lo festeggia indossando a fine gara una t-shirt con la scritta “Jason sempre con noi” e sfilando con un suo ritratto. In suo onore il ChievoVerona ritira la maglia numero 30: nessuno la vestirà più ma tanti continuano a portarlo nel cuore.

Jason Nono Mayèlè (Kinshasa 4/1/1976 - Bussolengo 2/3/2002) pagina 19


ChievoVerona vs Catania - Serie A TIM 2013/14 giornata numero 25

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ChievoVerona vs Catania- Serie A TIM 2013/14 giornata numero 25

i numeri del chievoverona Le statistiche aggiornate dopo la 24^ giornata Paloschi Alberto

alessandro longo PASSAGGI RIUSCITI

Théréau Cyril Rigoni Luca Bentivoglio Simone

Rigoni Luca

949

Théréau Cyril

559

Dramè Boukary

557

Cesar Boštjan

532

Hetemaj Perparim

497

Cesar Boštjan TIRI TOTALI Foto: A. Bicego

Lazarević Dejan Pellissier Sergio Sardo Gennaro reti fatte

assist

32

Paloschi Alberto

24

Sardo Gennaro

16

Pellissier Sergio

13

Radovanović Ivan

11

Hetemaj Perparim

3

Sardo Gennaro

3

Dramè Boukary

1

Hetemaj Perparim

55

Estigarribia Marcelo

1

Rigoni Luca

39

Frey Nicolas

1

CONTRASTI TOTALI Hetemaj Perparim

68

Rigoni Luca

63

Dramè Boukary

59

Radovanović Ivan

51

Sardo Gennaro

34

FALLI FATTI

Cesar Boštjan

36

Paloschi Alberto

33

Radovanović Ivan

33

Hetemaj Perparim

50

Dramè Boukary

48

Rigoni Luca

47

Radovanović Ivan

35

Cesar Boštjan

24

Foto: R. Udali

CONTRASTI VINTI

Foto: A. Bicego

Autoreti

Théréau Cyril

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Dossobuono (VR) - Via Cavour, 40 Tel. 045 513038 Chiuso il mercoledì

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ChievoVerona vs Catania - Serie A TIM 2013/14 giornata numero 25

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ChievoVerona vs Catania- Serie A TIM 2013/14 giornata numero 25

é sempre primavera dino guerrini

La situazione Prima che il ChievoVerona scenda in campo a Pescara (sabato 22 febbraio alle ore 11.00) la classifica recita seconda posizione con 12 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte (contro Atalanta, Varese e Milan). La capolista Atalanta dista 4 punti, mentre alle spalle del Chievo inseguono l’Inter staccata di 3 lunghezze e il Milan lontano 5 punti ma con una partita da recuperare. Le prime due squadre classificate al termine del campionato accederanno direttamente alla fase finale per aggiudicarsi lo scudetto Primavera. Le terze, quarte e le due migliori quinte dei tre gironi, invece, disputeranno i playoff per accedere alle Final Eight. All’attacco Il ChievoVerona vanta il miglior attacco del campionato con 40 reti fatte (a fronte di 20 subite). Se sugli scudi c’è sempre l’attaccan-

te Victor Da Silva con 14 segnature in 11 presenze (capocannoniere di tutti i tre gironi di Primavera), sul podio dell’attacco gialloblù salgono anche il centravanti Isnik Alimi (6 reti) e la seconda punta Matteo Messetti (4 gol). Gli scontri diretti In una classifica così corta (almeno per quanto riguarda le prime posizioni) potrebbero rivelarsi fondamentali gli scontri diretti, che arriveranno tutti verso la fine del girone di ritorno. L’11 aprile il Chievo ospiterà l’Atalanta (che all’andata vinse 1-0 segnando al 90esimo). Due settimane più tardi andrà in scena il derby di ritorno con l’Hellas e l’ultima giornata di campionato vedrà i ragazzi di mister Paolo Nicolato in campo a Caselle contro l’Inter. Le parole del mister “Abbiamo segnato molte reti ma ancora non siamo equilibrati, commettiamo degli errori di inesperienza evidenti che spesso ci costano cari e non sempre siamo determinati come vorrei – commenta mister Nicolato -. La volontà di migliorarsi è tanta, la consapevolezza è quasi totale, sono convinto che il tempo è dalla nostra parte, anche considerando la giovane età della squadra”.

Foto: R. Udali

Mentre si è appena conclusa la 66^ edizione del Torneo di Viareggio (ma ha ancora il fascino e il prestigio degli anni Ottanta e Novanta?), il campionato Primavera sta entrando nel vivo della stagione. Oggi si chiude la 4^ Giornata del girone di ritorno e la corsa verso le posizioni che garantiscono l’accesso alle Final Eight si fa sempre più serrata.

Goleador L’attaccante Victor Da Silva

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