Cenacolo Santa Lucia - 900 anni di Storia

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900 anni di Storia


La storia della Chiesa di Santa Lucia

Aspetto della Chiesa prima del restauro

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D

ell’antica

chiesa

e

dell’asceterio

benedettino, dove secondo la tradizione locale visse e morì in santità la Beata Giovanna, si ha notizia dagli Annali Camaldolesi (17551773). Figura religiosa importante nella storia di Bagno, la sua morte (16 gennaio 1105) fu annunciata alla comunità con il suono simultaneo di tutte le campane del paese, avvenuto senza alcun intervento umano.

Poi la labile documentazione si amalgama e confonde con la tradizione orale, fino agli inizi del XVI secolo quando il sito era sede certa di un hospitale votato all’accoglienza caritatevole dei viaggiatori e in particolare dei romei, sull’antica via dell’Alpe di Serra nota nel XII secolo e percorsa dai pellegrini diretti a Roma. Inglobava al suo interno una vetusta chiesetta allora dedicata a Santa Maria della Misericordia, che all’unico altare aveva un affresco (oggi perduto) rappresentante la Madonna col Bambino.

Successivamente il monastero di Santa Lucia è ricordato nel 1287 quando si operò la solenne traslazione delle spoglie della Beata in Basilica, e dal passaggio di padre Giacomo dei frati minori, vescovo di Polocsk in Lituania, che nel 1349 concesse indulgenze a chi avesse visitato la chiesa delle monache.

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Vi lasciarono traccia celebri predicatori come il camaldolese Timoteo Naufreschi da Bagno abate di Santa Maria dal 1604 al 1608, teologo, poliglotta, autore di almeno 60 edizioni a stampa di opere tradotte dallo spagnolo, o il domenicano fra Carlo Antonio Borromeo da Padova che con i suoi sermoni del 1619 e 20 stimolò i bagnesi alla costruzione della Cappella del Carmine, oppure il celebre oratore cappuccino frate Francesco da Bagno, di passaggio in paese nel 1657 che raccolse in ascolto un gran numero di fedeli sul sagrato alla Misericordia. AVSS, Visita Pastorale 1620, ospedale della Misericordia, part.

In ottemperanza al riordino degli ospedali ed opere pie, il decreto di soppressione del 28 aprile 1778 voluto dal Granduca Leopoldo mise fine all’opera assistenziale del piccolo ente, ormai in decadenza, i cui beni furono messi in vendita e ceduti a privati. - -


Il complesso dell’ospedale nei primi anni del ‘900. A: loggiato risalente forse al 1621 e abbattuto nel 1925 dopo che era stato gravemente danneggiato dai terremoti del 1918-19. B: altro loggiato. C: chiesa di Santa Lucia, ex oratorio dell’ospedale della Misericordia. D: antica abitazione dello “spedalingo”.

Restò attiva solo la chiesa che in seguito al

danni del terremoto del 1918. Fino a questo

recente restauro ha assunto la forma e le

periodo l’edificio era stato utilizzato come

dimensioni descritte nella mappa catastale

oratorio, successivamente verrà sconsacrato

toscana del 1826 e che ritroviamo oggi. Manca

e utilizzato dalla parrocchia per destinazioni

solo il protiro antistante la facciata, che le

diverse: come cinema e teatrino parrocchiale

conferiva non poca eleganza artistica, ma

prima e come deposito di materiali vari

purtroppo demolito nel 1925 in seguito ai

successivamente.

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Le opere di restauro

I

I lavori hanno portato alla luce un prezioso affresco alla base dell’altare, una Imago pietatis di anonimo del XV secolo, affidato ad abili mani per l’intervento conservativo insieme all’unico

l fabbricato è sottoposto a vincolo del

Nuovo Codice dei Beni Culturali e tutte le opere di restauro hanno avuto come punto di riferimento l’opera originaria.

altare superstite, dei tre menzionati nel 1729, che potrebbe risalire ad una restaurazione della chiesa del 1713, data riportata sopra la porta di ingresso nel fronte principale della chiesa.

Un esempio per tutti: la copertura è composta da una orditura di legno principale, poggiante sui muri e sulle tre capriate che scompongono la luce longitudinale dell’aula. Completano il solaio un ordito di morali e uno scempiato di pianelle in cotto, a supporto del manto di lastre in arenaria, tipica copertura dei tetti di una volta della zona. Imago Pietatis: Anonimo XV secolo

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Il Cenacolo oggi

L

a Famiglia Moretti di Bagno di Romagna

ha sicuramente due meriti che le vanno riconosciuti.

nuove soluzioni progettuali che hanno dato vita a un panoramico avvolgente soppalco ideale per rilassarsi sospesi fra la storia e l’oggi. Se tutto questo non vi distrarrà e avrete il tempo di guardare il menu, subito sarete pervasi da un dubbio: scegliere i Profumi del Territorio o le Idee del Cenacolo? Al vostro appetito e alla

Il primo è aver realizzato una lunga, faticosa ma

vostra curiosità l’ardua sentenza.

riuscita operazione di recupero di una struttura di pregio destinata alla rovina. Il secondo è aver regalato a questo territorio, a chi lo abita e a chi ci arriva, un luogo dove nutrire il corpo e lo spirito avvolti in un’atmosfera e una cortesia decisamente piacevoli. L’esterno vi accoglie rigorosamente com’era trecento anni fa, mentre l’interno vi sorprenderà per il felice equilibrio fra il bel recupero e le -12-

Aspetto dell’interno dopo il restauro

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Ringraziamo: Stefano Gradassi, Architetto, S. Piero in Bagno (FC) Mirco Spignoli, Ingegnere, S. Piero in Bagno (FC) CLAFC, Impresa Edile, S. Piero in Bagno (FC) La Fenice Archeologia e Restauro, Bologna Silvano Fabiani per i cenni storici Luoghinoncomuni di Bologna per i progetti del nome, del marchio e della comunicazione

Aspetto dell’esterno dopo il restauro

15 dicembre 2007


Santa Lucia SNC di Moretti Marco & C. via Santa Lucia 10 - 47021 Bagno di Romagna (FC) tel/fax: 0543 911005 www.cenacolosantalucia.it - info@cenacolosantalucia.it


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