Lo Sguardo sui 5 Reali Siti - Anno XIII - n°5 - Luglio/Agosoto 2015

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Il prossimo 19 settembre nell'ambito della settimana della cultura organizzata dalla nostra assocazione abbiamo in programma il convegno: “Il turismo enogastronomico nei 5 reali Siti”, una occasione per legare il mondo del cibo e del vino di questo territorio al Turismo. Per noi italiani non è una idea nuova, anzi per onor di cronaca, risale al 1548 per opera dell’erudito milanese Ortensio Lando, all’interno del suo Commentario delle più notabili e mostruose cose d’Italia e d’altri luoghi (dove «mostruose» sta, alla latina, per “mirabili”). Lando immagina di rivolgersi a un improbabile viaggiatore aramaico venuto a visitare il nostro paese, e sottolinea l’importanza di conoscerlo attraverso le specialità gastronomiche ed enologiche che ogni territorio offre: gli propone quindi una specie di guida che, partendo dalla Sicilia e dai suoi meravigliosi maccheroni, cotti “con grassi caponi e casci freschi, da ogni lato stillanti buttiro e latte”, individua una serie di tappe, prevalentemente cittadine, lungo l’asse sud-nord. Ecco dunque sfilare Taranto con i suoi buonissimi pesci, Napoli che offre pani squisiti e ogni sorta di specialità. Si sale poi nelle regioni centrali fra Toscana e Umbria, toccando Siena, Foligno, Firenze, Pisa, Lucca. In Emilia è doveroso sostare a Bologna, dove si preparano «salcicciotti i migliori che mai si mangiassero», a Ferrara, «unica maestra nel far salami e di confettare erbe, frutti e radici», e poi a Modena, a Reggio, a Mirandola, a Correggio, a Piacenza col suo lodatissimo formaggio; indi, passato il Po, a Lodi, a Binasco e al grande emporio di Milano. Arrivano poi Monza con le sue salsicce, Como con le sue trote, Lugano, Chiavenna e i formaggi delle

valli alpine. Ritornando sui propri passi in direzione sud-est, Lando ci conduce a Padova, a Chioggia e a Venezia, con la sua imponente offerta di specialità ittiche. E di nuovo risalendo: Vicenza, il lago di Garda, i pesci di fiume di Treviso, i vini di Brescia e di Bergamo. Con una nuova imprevista deviazione il viaggio termina a Genova, ad assaggiare le buonissime torte e i vini leggeri della riviera. Questa guida non è completa ed è più che altro un gioco letterario. Tuttavia il quadro disegnato da Ortensio Lando copre una bella fetta dell’Italia e mostra un forte senso di appartenenza a un paese dalla gastronomia ricca, capillarmente localizzata ma anche ben riconoscibile in certi caratteri di fondo (la pasta, i salumi, i formaggi, ecc.). Ma riflettiamo su un particolare: nel 1548, quando Lando scrive, l’Italia non esiste. Non come entità politica. A metà del Cinquecento ci sono il Ducato di Milano,

la Repubblica di Venezia, il Granducato di Toscana, il Regno pontificio, il Regno di Napoli, molti altri Stati minori. Allora perché Lando parla di Italia? Semplice: perché non guarda a un’Italia “politica” (che non immagina neppure) ma all’Italia della cultura, che la precede di secoli: in età rinascimentale, e già nel Medioevo, questa Italia esisteva già. E di questa Italia della cultura, la cucina era un ingrediente essenziale. Oggi il turismo enogastronomico è diventato un fenomeno di massa e di successo, riscuotendo sempre maggiori consensi ed attenzioni da parte di un pubblico entusiasta. Le scelte della maggior parte della gente e i nuovi consistenti flussi turistici sono sempre più determinati dal cosiddetto turismo enogastronomico, definizione più completa rispetto a quella originaria di enoturismo e di agriturismo. Personalmente ritengo che il turismo enogastronomico attualmente rappresenta la marcia in più degli scenari turistici del futuro prossimo e remoto. Immagino già le preparazioni culinarie e i vini tradizionali, sedimentati nella civiltà dei 5 Reali Siti del mangiare e del bere attraverso secolari rielaborazioni, diventano protagonisti principali dell’appropriarsi delle fragranze, degli odori, dei sapori sani e genuini, in grado di costituire motivazione primaria di un viaggio, tra i latticini, i vini, l'ortofrutta di Orta Nova, Carapelle, Ordona, Stornara e Stornarella. Il cibo è cultura: la degustazione di un ottimo vino o di un saporito piatto tipico rappresenta una chiave sicura per entrare in contatto con un territorio come questo dei 5 Reali Siti, per conoscerne il patrimonio storico e artistico, per capirne le tradizioni.


Ha scelto davvero una tematica magni momenti e tale da far tremar le vene e i polsi (Inf. I,90) a chiunque l’associazione “Noi meridionali dei 5 reali siti” - presieduta da Antonio Corbo e con sede in Ortanova, alla via Vittorio Veneto 50 - per il debutto pubblico, dopo una lunga fase di organizzazione e di confronto tra gli iscritti circa il ruolo da assolvere nel panorama culturale del comprensorio. Così l’associazione, venerdì 19 giugno 2015 (alle ore 18.30) ha chiamato a raccolta, presso la sala convegni del palazzo ex gesuitico di Ortanova, gli iscritti, i simpatizzati e le popolazioni del territorio a dibattere il tema de “La crisi dei valori” nella società contemporanea, prediligendo una metodologia completamente diversa rispetto agli schemi soliti degli incontri culturali. Per i componenti del sodalizio culturale “Noi meridionali dei 5 reali siti”, infatti, è un imperativo categorico il coinvolgimento attivo della gente, che deve avere i necessari spazi per esprimere le proprie opinioni e i propri convincimenti in una stagione storica come l’attuale, in cui ogni uomo - a causa anche della grave crisi economico - finanziaria che tutti attanaglia e dello spaesamento etico diffuso (illegalità, corruzione, scandali di ogni tipo, ecc.) - tende ad isolarsi «dans la solitude de son propre coeur», allontanandosi sempre più dall’interesse per gli altri e per la società e preferendo la “diserzione”, vorrei dire, “colpevole” alla “cittadinanza attiva”(cfr. il partito dell’astensione dal voto). Sorretto - almeno teoricamente – da questo principio, l’incontro si è articolato, in una fase iniziale, nelle relazioni introduttive di Franco Bellino e di don Giacomo Cirulli, che hanno offerto ai convenuti una loro stimolante “lettura” del “degrado valoriale” dei nostri tempi. Il primo (Franco Bellino), infatti, docente di bioetica e di filosofia morale presso l’Università degli Studi di Bari - sulla base di un excursus storico e culturale riguardante il Novecento e sulla scorta di una puntuale disamina dei cambiamenti epocali registratisi sul terreno della morale negli ultimi decenni nel nostro Paese - ha delineato il quadro di una società contemporanea immersa in una sorta di frenesia del nulla e propensa sempre più a consumare attimi di presente e a stordirsi con una brama di immediatezza senza precedenti, con la inevitabile conseguenza di scivolare verso il nulla di un deserto spirituale ove quello che conta è solo possedere, manipolare e consumare in fretta (cfr.

il tasso di inquinamento della legalità, la corruzione, la violenza a tutti i livelli dei tempi che siamo attraversando). Il secondo (don Giacomo Cirulli), biblista e parroco della parrocchia Beata Vergine Maria Addolorata di Ortanova, opportunamente ripercorrendo passi dei Vangeli e facendo cenno all’Enciclica di Papa Francesco “Laudato sì” sulla cura della casa comune (24 maggio 2015), ha condotto l’uditorio a riflettere sulla scomparsa di certi valori di riferimento (cristiani) quale causa fondamentale del degrado cui oggi assistiamo: se si perde, infatti, la distinzione tra “bene” e “male”, se tutto diventa equivalente e intercambiabile, se non si possiede più il senso della verità oggettiva, si apre la strada alla confusione e alla degenerazione. I due interventi, concepiti, all’interno dell’economia dell’incontro, come stimoli per il dibattito e la discussione, hanno, pertanto, disseminato semi di riflessione importanti tra i presenti, creando un generale clima alimentativo e fermentativo, che ha spinto molti ad intervenire non solo per esprimere la propria opinione in merito a quanto ascoltato, ma anche per portare testimonianza del proprio “vissuto”, dalle provocazioni intellettuali di Antonio Staffiero alle considerazioni di Cristina Lovuolo alle riflessioni di Annito Di Pietro e di Alfonso Maria Palomba (Carapelle) alle testimonianze di Amato Tartaglia, di Rocco Andrea Gaeta e di Giuseppe Custode. Si è così sviluppato un ampio dibattito a più voci - una vera e propria novità, tenacemente perseguita da Antonio Corbo (moderatore equilibrato e misurato) e dai suoi più fidati collaboratori - che ha aggiunto tasselli interessanti all’ordito delle due relazioni iniziali. Certamente era possibile anche “andare oltre” la dimensione diagnostica del problema, ma è pur vero che su temi di così ampia portata non esistono ricette preconfezionate né miracolistici colpi di bacchetta magica: la prospettiva terapeutica, infatti, può esserci solo a partire da ogni singolo uomo e dalla sua capacità di coniugare la libertà con l’alterità, la capacità di movimento del proprio agire con la relazione con l’altro, attraverso l’assunzione di responsabilità e ricordando le parole di Enrico Chiavacci per il quale «... ciascun singolo è responsabile del buon andamento della vita associata, cioè della migliore attuazione del bene comune in generale e dell’arricchimento globale degli altri singoli associati» (Teologia morale, Assisi, Cittadella Editrice, 1980, p. 48). In questa

direzione diventa un obbligo inderogabile assumere l’“emergenza educativa” come centrale nella sfida della “ricostruzione”, a partire da una riflessione seria sul mondo degli adulti, tra i quali è sempre più diffusa l’abdicazione al fondamentale compito educativo che a loro compete. La “frattura generazionale” sulla quale si discetta in ogni occasione - e a volte anche impropriamente - non è forse l’effetto (e non la causa) della mancata trasmissione di certezze e di valori? Per questa ragione ritengo che, per vincere la mentalità e la cultura, che portano a dubitare del valore della persona umana, del significato stesso della verità e del bene e, in ultima analisi, della bontà della vita, debbano riacquistare la propria credibilità tutte le agenzie deputate alla formazione delle nuove generazioni, dalla famiglia (oggi disgregata) alla scuola (frammentata e in balia dei venti riformistici) alle istituzioni in genere (quasi tutte oggi “orfane” di credibilità) che devono con urgenza recuperare il loro primigenio ruolo, per poter trasmettere da una generazione all’altra qualcosa di valido e di certo, regole di comportamento, obiettivi plausibili intorno ai quali “costruire” un nuovo profilo di uomo e di società, come si legge nella Centesimus annus di Papa Giovanni Paolo II, emanata il 1° maggio 1991, in occasione del centenario della Rerum novarum di Leone XIII (15 maggio 1891). A tutto questo è affidata la speranza che esista ancora una via d’uscita, capace di consentire, come scrive p. Edoardo Aldo Cerrato, il superamento del relativismo etico dei nostri tempi, l’incomunicabilità tra le generazioni e soprattutto l’individualismo (l’egoismo) oggi esistente per aprire le porte all’exemplum, inteso come la via più comprensibile e più coinvolgente per cominciare a dare una nuova facies a questa società da molti definita “liquida” (Zygmunt Bauman), priva di solidi punti di riferimento e di guide degne di fiducia, senza padri né maestri (tanto per citare il titolo di un saggio di Luca Ricolfi e di Loredana Sciolla), con l’inevitabile conseguenza dell’improvvisazione e dell’autorealizzazione narcisistica. Un bel successo, dunque, per l’associazione “Noi meridionali dei 5 reali siti”, capace, con le sue intelligenti sollecitazioni culturali, di avviare un dibattito importante all’interno del territorio sul quale intende operare. Ad maiora.


La Notte Verde ad Orta Nova Ottimi risultati per la seconda edizione della Notte Verde di Orta Nova, l’evento organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con l’Amministrazione Comunale si è svolta nella location della Villa Comunale Federico II, dove si sono svolte diverse attività dedite ad educare la cittadinanza al rispetto dell’ambiente, tema principale della giornata. Poi in serata in Piazza Pietro Nenni il concerto ha visto sul palco il percussionista e cantante Tony Esposito, Diana Del Bufalo e i Sud Sound System, band salentina che ha fatto della propria musica legame imprescindibile tra il mondo dei giovani e la tradizione musicale del salento. L’evento è stato presentato da Claudia Cesaroni e Marco Guacci di Radio Norba. “Anche quest’anno, il grande evento della “Notte Verde”, ha portato con se messaggi importanti per il nostro territorio: il rispetto, la cura dell’ambiente e la valorizzazione dell’attività agricola, settore trainante della nostra economia” ha evidenziato il sindaco Dino Tarantino, “Un appuntamento che ha impegnato tutti, dalle associazioni di volontariato che operano nel sociale, alle associazioni che promuovono il nostro territorio”. Foggia presentato il corto di Angelo Casto Presso il Cineporto di Foggia è stato presentato il nuovo corto diretto dal regista ortese Angelo Casto, intitolato “L’ultimo scirocco”. Dopo il docu-film “Strani Migranti” e il libro “L’ultimo respiro a Mezzogiorno”, l’imprenditore nel settore dell’agricoltura e della zootecnia si conferma un artista eclettico e attento a raccontare le vicende del nostro territorio. Infatti “L’ultimo scirocco“, prodotto da Aranciafilm e realizzato con i contributi di Apulia Film Commission, Provincia di Foggia, Unione dei Comuni dei Cinque Reali Siti, Comune di Candela e Fondazione Banca del Monte di Foggia, parla di una storia come tante se ne vedono in Capitanata: un adulto foggiano, dopo la scomparsa della mamma, si interroga se continuare a vivere qui oppure trasferirsi, lasciandosi così alle spalle un doloroso passato. Del film ha parlato anche Iaia Calvio, consigliera comunale e vicesegretaria provinciale del Pd: “La promozione della cultura di qualità e contenuto è tra i più importanti compiti istituzionali degli organismi di governo territoriale, specie quando l’obiettivo è la costruzione, o ricostruzione, dell’identità comunitaria”.

Orta Nova “Insieme per lo sport” evento dedicato a Cosmano, Berardi, Garofalo e Aurelio Un pomeriggio di sport dedicato a quattro protagonisti dello sport ortese che ci hanno salutato troppo prematuramente, un evento dedicato alla Prof.ssa Nelly Cosmano, alla pallavolista Maria Berardi, al Prof. Francesco Garofalo e al Prof. Gino Aurelio. L’evento si è tenuto presso gli impianti sportivi della Parrocchia del SS. Crocifisso dove si svolti dei triangolari di volley femminile che hanno visto protagoniste la Scuola Media Sandro Pertini, il Gruppo Sportivo dell’Adriano Olivetti e il Gruppo Fitness Expression, poi a seguire una gara di calcio a cinque tra la Cosmano Sport e una rappresentativa dell’Anspi San Gerardo. È stata una giornata di sport nel ricordo di quattro sportivi che sicuramente rimangono nel cuore degli ortesi, indimenticabili come i ricordi lasciati nel mondo dello sport.

a Palazzo Gesuitico si svolgerà la presentazione del libro di Antonio Cornacchia e alle ore 21 lo spettacolo di Blu Fantasy diretta da Nadia Pandiscia. Venerdì 18 a Palazzo Gesuitico presentazione dei libri di Franco Luce e Raffaele Colucci, mentre in piazza Nenni la prima serata della 25ª edizione dell’Antenna d’Oro. Sabato 19 alle ore 18,30 a Palazzo Gesuitico il convegno “L’agroalimetare e l’enogastronomia nei 5 Reali Siti”, con la presentazione del libro “La cucina di Capitanata” di Michele Campanaro. Alle ore 21, in piazza Nenni la seconda serata della 25ª edizione dell’Antenna d’Oro. Infine domenica 20 settembre alle ore 20,30 in piazza Nenni la premiazione de “l’Ortese nel mondo” e del Torneo di Tennis Città di Orta Nova a seguire la serata conclusiva della 25ª edizione dell’Antenna d’Oro. Opera prima di Franco Luce

Stornara, Irene Grandi ospite della Festa Patronale del 17 Agosto Sarà Irene Grandi l’ospite della Festa Patronale 2015 di Stornara dedicata San Rocco, protettore della cittadina dei Reali Siti. La cantante toscana, protagonista durante l’ultimo Festival di San Remo, si esibirà presso l’area ex campo sportivo lunedì 17 Agosto. La festa avrà inizio il 15 e si protrarrà fino al 17. Sarà ancora una volta una grande estate stornarese, in attesa di conoscere il programma della Notte Bianca che si annuncia ricco di novità e di ospiti interessanti. A settembre la Settimana della Cultura Fervono i preparativi per la Settimana della Cultura 2015 che si svolgerà ad Orta Nova dal 14 al 20 settembre. Sette giorni all’insegna dell’arte, dello spettacolo e dello sport. Si inizia lunedì 14 con il torneo di Tennis “Città di Orta Nova”, a seguire Palazzo Gesuitico ci sarà l’allestimento di opere d’arte e nel contempo si svolgerà la conferenza stampa di presentazione. lle 19,00 la presentazione del libro di Paola Grillo. Martedì 15 in via Papa Giovanni XXIII “Leggiamo insieme un libro” con spazi musicali. Mercoledì 16 a Palazzo Gesuitico “l’arte di Tiso e Mastropietro e le opere dei corsisti dell’Unitre”. A seguire la presentazione del libro di Rocchina Morgese. Alle ore 21,00 in piazza Pietro Nenni il concerto di Antonella Tarantino e la sua scuola con una sfilata di moda curata da Pina Quise. Il 17 settembre

Presentato da “Divinafollia”, la casa editrice di Silvia Denti di Milano, l’opera prima di poesie di Franco Luce dal titolo “Ospiti d’infinito”. La presentazione si è svolta a Stornarella presso l’auditorium dell’Istituto Comprensivo “Aldo Moro” alla presenza di circa 200 intervenuti. Hanno commentato l’opera con i loro interventi, il Prof. Raffaele Colucci, giunto da Sannicandro Garganico, la presidente dell’UNITRE dei Cinque Reali Siti Prof.ssa Rina Di Giorgio Cavaliere ed il Prof. Alfonso Maria Palomba che ha moderato gli interventi. Era presente al tavolo la poetessa Laura Chiarina, che ha curato la recensione dell’opera e che


per essere presente è arrivata da Treviso con un volo di linea. L’amministrazione comunale ha partecipato con il vice sindaco Pasqualino Ciccone e l’assessore alla P.I. Brigida Cifaldi. La comunità di Stornarella con la sua presenza così numerosa ha voluto manifestare il proprio entusiasmo per il suo concittadino Franco Luce che all’età di 69 anni ha voluto aprire lo scrigno delle sue illuminazioni fugaci tenute segrete per oltre 40 anni. Buona lettura e auguri per una successiva pubblicazione. I Consorzi di Bonifica di Capitanata precisano Con riferimento ad articoli di stampa relativi a vibrate proteste di agricoltori che in queste settimane hanno ricevuto avvisi di pagamento per i ruoli di contribuenza (cartelle esattoriali), si precisa che la questione riguarda esclusivamente i quattro consorzi di bonifica dell’area centro-meridionale della Puglia, tuttora a gestione commissariale. Il Consorzio

per la Bonifica della Capitanata ed il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, nel rispetto di compiti e funzioni degli Enti e delle organizzazioni richiamate nelle note stampa diffuse, non intendono entrare nel merito della vicenda nonché degli accordi o delle intese parimenti citate, poiché esse non riguardano in alcun modo i consorzi di bonifica della provincia di Foggia. Il Consorzio per la Bonifica della Capitanata ed il Consorzio di Bonifica Montana del Gargano proseguono nel loro impegno quotidiano - senza alcun sostegno pubblico - in favore degli agricoltori consorziati e dei rispettivi territori di competenza, nella continuità di servizi resi ed attività svolte ai quali corrisponde il regolare pagamento dei ruoli di contribuenza. Tale precisazione, doverosa ed opportuna nei confronti dell’opinione pubblica e delle istituzioni, costituisce altresì invito e disponibilità nei confronti del nuovo Governo regionale per un incontro conoscitivo sull’articolata realtà dei consorzi di bonifica pugliesi

Nuovo Punto vendita Turchiarella La famiglia Turchairella da ben quattro generazioni sforna pane, pizza, pasticcini e tante leccornie, i fratelli Damiano, Michele e Filomena hanno aperto un nuovo punto vendita ad Orta Nova in via Diaz, 26. Nozze Hanno coronato il loro sogno d’amore nell’Abbazia di S. Maria Assunta a Bominaco Caporciano (Aq) Sebastiano Algerino e Dina Di Pietro. Ai novelli sposi auguri fervidi dagli zii Adelina e Annito Di Pietro. *** Nella Basilica Cattedrale di S. Pietro di Cerignola sarà celebrato, il 25 agosto 2015, il matrimonio tra Giuseppe Augello e Lucia Guercia. Ai novelli sposi e a Mimmo e Maria Rosaria Guercia infiniti auguri da Adelina e Annito Di Pietro.


Non sembrano aver sortito gli effetti sperati, le parole di Papa Francesco nella recente “Enciclica Verde Laudato sì”, sulla tutela della Casa Comune, qui ad Ordona. In zona Campo Sportivo infatti, meglio nota come via del Mare, diecine e diecine di alberi che costeggiano il manto stradale sono stati letteralmente ricoperti alla base di catrame. Per “mascherare” poi questo già discutibile intervento ambientale, il catrame è stato successivamente dipinto di verde. Si ignorano al momento, le ragioni e gli uomini che hanno spinto all’adozione di un simile intervento, che di sicuro sembra destinato a condurre ad una lenta moria degli alberi interessati. Ed in effetti passeggiando lungo il viale, non sfugge la presenza di un albero già completamente secco e di un altro tagliato di recente alla base; mentre molteplici sono gli alberi che appaiono disidratati, a causa del gran caldo di questi giorni. Non sappiamo se nel sottosuolo vi sia un impianto idrico che bagna le radici di questi alberi, ma quel che invece appare certo è che gli stessi non respirano come dovrebbero, a causa dell’effetto barriera provocato dal catrame. Interdetti

È stato inaugurato lo scorso 14 luglio ad Orta Nova lo “Sportello per l’integrazione socio-sanitaria e culturale degli immigrati”. Fortemente voluto dall'amministrazione comunale di Orta Nova e dal sindaco Dino Tarantino, lo sportello è nato come polo di informazione per i cittadini immigrati nei paesi dei 5 Reali Siti. Infatti, nella delibera della giunta comunale n. 21/2015 sottoscritta dal sindaco Dino Tarantino è citata la realizzazione di un importante punto di riferimento all'avanguardia per tutti gli immigrati residenti nei Comuni di Orta Nova, Stornara, Stornarella, Carapelle e Ordona, che abbiano bisogno di assistenza. Lo sportello sarà collocato ad Orta Nova in Via Largo Mezzana, Angolo Via Indipendenza ed è già operativo. Per garantire maggiore accessibilità, il servizio sarà erogato presso i servizi sociali dei Comuni dei Reali Siti, secondo orari stabiliti. Per maggiore fruibilità, allo sportello si potrà accedere anche tramite il Servizio di Telefonia Sociale Helpy, per mezzo della piattaforma interattiva

gli abitanti del piccolo centro e i tanti frequentatori del posto, che qui giungono da ogni parte dei Cinque Reali Siti, proprio in cerca di refrigerio; garantito (almeno fino al momento), proprio da questa ampia distesa alberata. Già sul piede di guerra, ambientalisti e gente comune muniti di mero buon senso; che proprio non sanno trovare una valida motivazione

all’indirizzo www.helpy.info, oppure tramite numero verde (800.80.80.88), SMS, o i maggiori social network quali Facebook, Twitter e Skype. “Un’amministrazione che sta mettendo in campo strumenti di supporto ai processi di integrazione e di inclusione sociale, scrive Tarantino sulla sua sua pagina facebook, “È un progetto a cui teniamo molto, perché la sua finalità promuove il benessere sociale, individuale e collettivo dei cittadini immigrati, cercando di coinvolgere e attivare tutte le istituzioni e le risorse presenti sul territorio, per favorire una convivenza dignitosa e plurale.” Una grande soddisfazione per il sindaco, ma anche per l'unione dei 5 Reali siti che vede, proprio grazie all'amministrazione Tarantino, nascere il primo punto d'incontro per le persone che sono venute nei nostri territori scappando dalla fame, dalla guerra e dalla povertà. Un sintomo di un'Unione che cresce e di un paese che è sempre più vicino ai cittadini

alla messa in opera, di un simile intervento. La stessa fila di alberi interna al viale, appare infatti perfettamente piantumata all’interno delle rispettive aiuole di terra; come del resto siamo abituati a riscontrare in ogni spazio verde dello Stivale. Non si capisce pertanto, perché non sia stata seguita la stessa logica per gli alberi attigui al manto stradale, invece di “incatramarli”. Cari lettori, torneremo a breve sulla vicenda, con tutti gli sviluppi del caso. Nel frattempo, vi ricordiamo che dall’epoca medievale la pena dell’incatramazione era almeno sino a questo momento, letteralmente caduta in disuso. E ci congediamo, proprio con le parole del Santo Padre:”In larga parte è l’uomo che prende a schiaffi la Natura, continuamente. Noi ci siamo un po’ impadroniti della Natura, della Madre Terra… Perciò vorrei chiedere, per favore a tutti coloro che occupano ruoli di responsabilità, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà: siamo custodi della creazione, del disegno di Dio iscritto nella Natura, custodi dell’altro, dell’ambiente; non lasciamo che segni di distruzione e di morte accompagnino il cammino di questo nostro mondo!”

e alle fasce più deboli e a quelle persone che sono venute nei nostri territori per riacquistare la dignità perduta nelle loro terre natie. Una soddisfazione per la nostra cultura e per la politica. E alle persone polemiche e razziste, perché così bisogna definirle, un grande schiaffo morale affinché sia così forte da aprirli la mente.


Lo scorso 26 giugno presso il teatro “S. Tarcisio” di Orta Nova si è svolto il 19° saggio di musica della prof.ssa Antonella Tarantino, presidente dell’associazione “Cultura in Musica”. È consuetudine, ormai da alcuni anni, che i saggi siano tematici e questa volta i musicisti hanno “dipinto sulle note della musica leggera” facendo rivivere al numerosissimo pubblico emozioni legate a una canzone. Durante la manifestazione si sono alternati gli allievi di diversi strumenti: tromba, batteria, clarinetto, chitarra e naturalmente i piccoli pianisti. Subito dopo l'apertura, con una delle allieve al pianoforte, Iole Arace, si sono esibiti i piccoli aspiranti musicisti che hanno seguito il percorso di propedeutica sempre più ricco di allievi. A tal proposito la prof.ssa Tarantino ha sottolineato quanto sia importante avvicinare i bambini al mondo della musica sin da piccolissimi per aiutarli nella crescita, sentendosi anche gratificati e stimolati nel partecipare poi a manifestazioni pubbliche. Subito dopo hanno suonato gli allievi alle prime armi che però non si sono fatti prendere dal panico. Si è conclusa così la prima parte dello spettacolo con l’esibizione dei ragazzi che hanno partecipato al concorso internazionale di musica “Città di Sannicandro di Bari” lo scorso 7 giugno. Il coro e i musicisti hanno riproposto tutto il recital per onorare anche la nostra cittadina del loro lavoro e di conseguenza del risultato ottenuto (ricordo primo posto assoluto con punteggio 98/100). Durante tutta la seconda parte è stata protagonista la canzone italiana e non, partendo proprio da due brani bandiera della nostra musica leggera, “O sole mio” e “Malafemmena” eseguiti da Cannone Giovanni e Francesca Demontis al pianoforte e accompagnati dai maestri di tromba e batteria. La serata è proseguita con brani presi da periodi diversi, per concludersi con “Guerriero”, recentissimo successo di Marco Mengoni, magistralmente eseguito da Marco Nigri al pianoforte e Ugo Caprarella alla voce, il chitarrista Francesco Blasotta con l’accompagnamento dei maestri di batteria

e chitarra. Dopo l’esecuzione di alcune musiche pilastro della canzone inglese è stata la volta del gran finale curato dai docenti e dall’allievocollaboratore della professoressa Tarantino, Giorgio Maffione, al pianoforte, il maestro Giuseppe Albanese alla tromba e il maestro Gianluca Di Corcia alla batteria. Il brano blues è stato intonato dalla graffiante voce del docente di chitarra, Riccardo Mennuti, più conosciuto come Richard Blues e ora in tourneè per l’Italia. Durante il brano

di chiusura eseguito da un’altra delle allieve di pianoforte (ormai giunta a metà del suo percorso di studi a livello di Conservatorio), Mariantonietta Blasotta, la presidente ha ringraziato tutti i presenti e in particolar modo i genitori per la fiducia e il sostegno dimostrati durante l’anno scolastico e ha consegnato gli attestati ai partecipanti al concorso dando l’appuntamento al primo settembre per le nuove iscrizioni, per vivere insieme un altro anno all'insegna della musica.


Ci apprestiamo dunque a celebrare il quinto anno accademico della sede Unitre “Unione dei Comuni dei 5 Reali Siti”. La vita della nostra sede procede all’insegna di sempre nuove prospettive di servizio nell’ambito culturale. Un impegno che si esprime innanzitutto nella ricerca di momenti di condivisione e serenità da vivere insieme come la serata di chiusura dell’anno accademico 2014-15 tenutasi presso la sala consiliare del comune di Carapelle il 20 giugno scorso. Dopo una prima parte dedicata alle relazioni sui risultati ottenuti, tramite gli interventi del vice presidente Annito Di Pietro, del direttore dei corsi Antonio De Carolis e, a conclusione, della presidente Rina Di Giorgio Cavaliere, l’attenzione è stata rivolta ai lavori esposti, risultato delle attività dei laboratori. L’esposizione, ben coordinata dalla referente Angela Mastropietro docente del corso di ceramica con Cosimo Tiso, è stata realizzata in collaborazione con Antonietta Capocchiano e Anna Perrotta. Inoltre, ha rivelato una meditata e approfondita analisi di ricerca di materiali e manufatti da parte dei docenti e dei corsisti, che si inseriscono in una nuova forma produttiva capace di stimolare lo spirito di osservazione, la fantasia, la creatività, la libertà di espressione. Nei laboratori l’insegnamento non è

stato inteso come una serie di aride nozioni, ma le attività manuali sono state proposte attraverso lo sviluppo delle tecniche e dei materiali. Il metodo seguito è risultato completamente attivo: quella dell’esecuzione è l’esperienza centrale, mentre la conoscenza graduale delle tecniche è acquisita esclusivamente in funzione della pratica dello

stare insieme. Osservazioni, riflessioni, esperienza sono state alla base anche del laboratorio di ricamo con Antonella Finelli, di chiacchierino con Caterina Mummolo, di tombolo con Licia Di Iorio e di arte presepiale con Filomena Marchese e Luigi Novelli. Dall’osservazione nascono i temi dell’abbigliamento, dell’arredo e del corredo della casa, che sono stati introdotti, svolti e ripresi in modo da consentire a ogni corsista di realizzare oggetti nella piena libertà e originalità Si sono affrontate alcune fondamentali forme espressive artistiche caratteristiche del nostro tempo come l’industrial de signe con la sfilata di moda organizzata da Pina Quiese, che ha portato in passerella giovani corsiste con abiti prodotti in laboratorio con materiale recuperato. Tutto ciò ha fatto capire come una continua ricerca espressiva dei materiali possa fare sviluppare le doti e le capacità realizzatrici di ogni singola personalità. L’insegnante ha condotto le allieve a lavorare da sole secondo un procedimento costante: dall’ideazione allo schizzo, alla progettazione, alla scelta ragionata del materiale, al calcolo delle misure e dei costi, alla valutazione critica del lavoro compiuto, con un metodo semplice e pratico che è nello stesso tempo educazione alla logica, all’ordine, all’armonia e all’economia.


Tante, troppe voci si erano levate gridando che non sarebbe più accaduto nulla di simile; invece lo scorso 12 maggio, è successo ancora una volta. Altro sangue innocente ha bagnato la Provinciale 110, nel tratto che collega Ordona ad Orta Nova. Qui, gli automobilisti e i conducenti di mezzi pesanti che giornalmente vi transitano, ne conoscono a memoria la storia di morti tragiche, che lo accompagna. Quasi in tono di rassegnazione, lo hanno perciò ribattezzato: “il tratto maledetto”; perché davvero lungo è l’elenco dei morti ammazzati negli anni, e questa scia di sangue non sembra destinata invero, ad avere mai fine. 2 novembre 2011. Muore Maria Berardi, una ragazzina di appena 15 anni originaria di Orta Nova. Viaggiava a bordo della Ford Fiesta del fidanzato Eusebio Stragapede di 23 anni, ricoverato in prognosi riservata all’Ospedale Civile Tatarella di Cerignola. Secondo una prima ricostruzione forse a causa dell’alta velocità, il ragazzo ha perso il controllo della vettura, che è finita fuori strada. Maria è morta sul colpo. 21 luglio 2012. Il giovanissimo Enrico Scagliozzi, 20 anni appena di Orta Nova, muore nello scontro tra la moto guidata da un amico, rimasto gravemente ferito, e un’auto in transito. 12 maggio 2015. Ultimo incidente mortale in arco temporale, verificatosi intorno alle 22. Si è trattato di un violento frontale, che ha visto coinvolte una fiat 600 ed una Fiat Punto. Come quasi sempre accade in questi casi, immediatamente si è messa in moto la macchina dei soccorsi. L’intervento sul posto di una squadra dei Vigili del Fuoco del Distaccamento di Cerignola, ha consentito di estrarre i tre feriti dagli abitacoli dei mezzi, e di affidarli alle cure dei Sanitari del 118. Tuttavia, sono subito apparse disperate le condizioni di una di loro, la 23enne Giovanna Caruso. Il suo cuore, ha purtroppo smesso di battere solo pochi giorni dopo, nel pomeriggio del 18 maggio scorso. Laureanda in Scienze e Tecniche delle Attività Motorie Preventive e Adattate presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Foggia, Giovanna lascia uno struggente ricordo tra le allieve della Scuola di Danza “Blue Fantasy” di Ortanova, dove insegnava. Ed è proprio da questa Scuola, che, per pura fatalità, stava rientrando la notte del terribile incidente. Immediatamente raccolte dagli studenti le parole della prof.ssa Donatella Curtotti, Delegata alle Attività Sportive dell’Università di Capitanata: “Una grave perdita, per la quale ben poco possiamo fare. Il dolore non si può alleviare, soprattutto se a mancare è una ragazza così gio-

vane e piena di vita. Dobbiamo tuttavia ripartire, proprio dal sorriso e dalla forza che scaturisce da ciò che Giovanna faceva con tanta passione, nello sport e nelle attività sociali e solidali.” La studentessa è stata, in particolare, ricordata dagli atleti foggiani impegnati ai Campionati Nazionali Universitari, in corso di svolgimento a Salsomaggiore Terme. Gli stessi, hanno gareggiato infatti con il lutto al braccio, osservando un minuto di raccoglimento, prima di ogni competizione. Mentre il fidanzato di Giovanna, Domenico Monacis, studente dell’Ateneo Dauno e atleta del Cus Foggia, appresa la drammatica notizia ha immediatamente lasciato Salsomaggiore Terme, dove avrebbe dovuto

gareggiare nella categoria “Kumite Senior - Cintura Nera”. Giovanna, poi, stava anche preparando la Tesi di Laurea, seguita dal prof. Dario Colella, sul tema della “Evoluzione delle capacità motorie dai bambini fino agli adulti”. Ai suoi famigliari e agli amici va perciò, da parte di tutta l’Università di Foggia ed in particolare del Rettore Ricci, tutto il sostegno possibile in un momento così drammatico e difficile, da accettare. Ed è proprio al Magnifico Rettore ed al Senato Accademico Universitario, che i tanti amici della Blu Fantasy, rivolgono l’appello accorato di voler concedere il titolo di laurea, per cui la ragazza stava studiando, prossima ormai al termine del corso. Sarebbe di certo un bel gesto per ricordarne la memoria; durante una seduta alla presenza dei famigliari e di tutti coloro, che le hanno voluto davvero bene! Naturalmente la nostra Redazione, non può che essere partecipe a tutte le iniziative che possono in qualche modo alleviare, il dolore dei genitori e di tutti gli amici di Giovanna. Tuttavia, oltre questi

gesti simbolici, vorremmo che Giovanna fosse davvero ricordata non come una tra le tante vittime del “tratto maledetto”, bensì come l’ultima. Abbiamo perciò chiesto il parere ad un esperto di viabilità con esperienza trentennale nel settore, il prof. Pasquale Ruscitto, Istruttore dell’Autoscuola Nuova Europa; per capire quali siano davvero i reali interventi da mettere in campo, per scongiurare in futuro la perdita di altre vite umane. Queste, le sue parole, registrate ai microfoni dello Sguardo. “L’ex SS 161, attuale SP 110 con una percorrenza di 33 km circa, inizia dal Vallo di Bovino e si innesta sulla SS 16 Adriatica in località Passo d’Orta. Si tratta di uno snodo particolarmente importante, per la percorrenza di merci su camion. Punto nevralgico è rappresentato dal “tratto della morte”, che collega Ordona con Orta Nova, e presenta una percorrenza di 7,1 km. Se si pensasse ad un intervento in campo da realizzare su questo tratto, occorrerebbe operare in almeno tre punti cruciali. 1) Nel primo incrocio all’ingresso di Ordona, attraverso la realizzazione di una rotatoria; 2) Nell’incrocio con la Provinciale per Ascoli, che presenta visibilità zero e dove occorrerebbe invece, un intervento di semaforizzazione; 3) In prossimità del dosso, dovuto alla presenza del ponte. Qui specie le forti piogge, determinano la confluenza di una gran quantità di acqua, accentuando il rischio di sbandare. La soluzione al problema, potrebbe essere realizzata attraverso la collocazione di un autoclave, per il recupero delle acque. Questi a mio avviso gli interventi mirati da attuare, cui affiancare il ripristino della banchina, pressoché scomparsa negli anni, ed una buona manutenzione della stessa. E il tutto a costi davvero contenuti; in alternativa ad un intervento radicale di allargamento della carreggiata, il cui costo lieviterebbe di gran lunga. Ma perché questi interventi possano essere messi in campo, occorre un impegno forte dato il difficile momento storico e la conseguente esiguità di risorse finanziarie, che derivi dalle Istituzioni tutte, non solo quella provinciale, unite in fronte comune. Concludiamo questo viaggio nacrabo di morte, nella convinzione che vada presto fatta qualcosa. Crediamo che non si possa più restare immobili, ed indignarsi solo dopo l’ennesima tragedia. Crediamo, in particolare, che per una volta occorra fare uno sforzo condiviso, superando la logica di appartenenza delle competenze, perché il dolore straziante per i tanti innocenti morti su quel “tratto maledetto”, appartiene davvero a tutti.


È stato un compleanno davvero indimenticabile, quello appena trascorso, per la Scuola di Danza “Blu Fantasy” di Orta Nova. Sono trascorsi, infatti, ben trent’anni da quando nel lontano 1985, l’appena diciannovenne ballerina Nadia Pandiscia decise di fondare questa meravigliosa realtà artistica, punto di riferimento di tutti i ballerini dei Cinque Reali Siti. Passione, tenacia, caparbietà e tanta voglia di tradurre in pratica quanto appreso durante gli studi accademici, culminati col conseguimento del Diploma di Danza Classica presso l’Accademia “Artis Centre Studio” di Torino: queste le motivazioni, alla base della sua nascita. Ed è davvero ampio il ventaglio di attività che la Scuola offre ai suoi allievi, con i corsi di danza classica, moderna, contemporanea, jazz, passo a due, funky e hip hop. Obiettivo centrale permane tuttavia, il conseguimento di livelli di professionalità sempre più alti; per questo Nadia ha intrapreso una stretta collaborazione con il Maestro Renato Greco e la Coreografa Elisabetta Melchiorri, che vanta importanti collaborazioni a livello internazionale. Ed è proprio la Melchiorri, a preparare gli allievi di “Blu Fantasy” all’espletamento dell’esame tecnico di fine anno, che si svolge presso l’Accademia capitolina di Renato Greco. Ma numerose sono anche le iniziative, alle quali la Scuola partecipa come la rassegna nazionale “Roma è… danza”; alla quale prendono parte esponenti illustri del mondo della danza, dello spettacolo, della televisione, del cinema e dello sport. “Blu Fantasy” ha - poi - creato una propria compagnia, mettendo in scena numerosi Musical, tra i quali: Pinocchio, Grease, Notre Dame de Paris e Improvvisamente il cielo. “Fuoco”, brucia inarrestabile nelle vene di Nadia Pandiscia, “fuoco” che ha fatto crescere sempre più in lei, la convinzione che danza e musica siano veicoli privilegiati per la comunicazione; con ricadute positive sia sulla didattica scolastica, che sulla sfera personale di ragazzi e bambini. Per questo Nadia, valicando i confini della sua Scuola, ha apportato notevole contributo anche all’interno delle scuole dell’infanzia, primarie e medie inferiori; dove ha realizzato una serie di progetti, con protagonisti sempre la danza e la musica. Inoltre come è ormai consuetudine dal lontano 1985, al termine di ciascun anno accademico, viene messo in scena il saggio tecnico artistico; con il susseguirsi di coreografie create dall’Insegnante Pandiscia ed eseguite dagli allievi dei diversi gradi, i quali hanno l’occasione di mostrare con orgoglio il lavoro svolto durante l’anno. Quest’anno, l’immancabile kermesse intitolata “Il Gesto e l’Anima”, si è svolta presso la Sala Teatro Cicolella di Orta Nova nei giorni 26 e 27 giugno; alla presenza di un pubblico gremito, che ha così voluto rendere omaggio, insieme agli allievi della Scuola che si sono alternati sul palco con indiscussa bravura e professio-

nalità, al lavoro trentennale dell’artista Nadia Pandiscia. Nel corso dello spettacolo non sono mancati momenti di forte commozione, sia durante le esibizioni degli allievi nel ricordo della giovanissima Insegnante Giovanna Caruso scomparsa tragicamente, che nella coreografia di condanna al “femminicidio”; sia durante le parole di commiato della stessa Insegnante Pandiscia: “Il pensiero non può che correre agli inizi della mia attività, in

questo territorio. Non c’era molto da offrire ai giovani e ai più piccoli. Non dimentico neppure i primi iscritti: dodici, poi pian piano la sensibilità è cresciuta, sino alla splendida realtà che oggi è sotto i vostri occhi! Non smetto - tuttavia - di sognare e il mio desiderio più grande oggi, è quello di poter aprire - al più presto - un Centro Artistico più grande e funzionale, tale da poter accogliere ciascun allievo della Provincia, e non solo.”


Il cortometraggio Umbra girato nella Foresta Umbra del Parco Nazionale del Gargano, presentato da Cpm film, è il risultato di un progetto scolastico pluriennale dell’Istituto comprensivo “Alfieri-Garibaldi” di Foggia, di cui è responsabile e coordinatrice la prof.ssa Maria Antonietta Di Pietro con la collaborazione di Carlo Fenizi che del corto firma la regia. Il lavoro, liberamente ispirato al libro di narrativa per ragazzi “La magia della foresta. La foresta Umbra e il tasso” (Pacilli editore) di Laila Campobasso, della collana editoriale Di terra di mare diretta da Ester Fracasso, esalta le bellezze e la magia del territorio. Umbra è una fiaba ambientata nella Foresta Umbra che racconta la storia di Vitalba, una ragazzina curiosa, ma con la testa sempre tra le nuvole. Ciò che la rende felice è andare in foresta con suo padre a raccogliere funghi. Il giorno tanto atteso è arrivato: quel viaggio in foresta, però, non è come tutti gli altri. Poco dopo il loro arrivo, infatti, Vitalba si perde. L’incontro con personaggi misteriosi e magici le cambierà la visione della vita e lei non sarà più la stessa. Il progetto ha visto la partecipazione di maestranze

Conosco Roberto Cagiano da quasi quarant'anni e mi reputo un modesto conoscitore dell'arte pittorica dell'eclettico artista foggiano. La sua è stata una scelta ponterata ed assidua alla ricerca delle forme, dei segni e dei colori, dalle prime tele quasi fiabesche dove c'era sempre un sole rosso. La sua ricerca è stata quotidiana, mi ricorda Gleen Miller nel rincorrere quel suono che poi diventerà lo swing. E cosi Roberto passa dal metafisico al futurismo, ne è riprova la mostra personale del giugno scorso, e come la corrente pittorica di Marinetti anche lui rifiuta il concetto di un’arte élitaria

locali che hanno guidato gli alunni delle classi II A e III G della Scuola secondaria di primo grado “Alfieri”. Fabrizio Rinaldi si è occupato della fotografia, del montaggio e degli effetti visivi; Roberto Ugo Ric-

e decadente, confinata nei musei e negli spazi della cultura aulica, “il coraggio,

ciardi del suono; Anna Maria Cardillo delle scenografie e dei costumi; Sara La Porta di trucco e acconciature; Marco Adabbo della direzione della produzione. Il soggetto è degli alunni della II A e della III G dell’Istituto comprensivo, la sceneggiatura di Maria Antonietta Di Pietro e di Carlo Fenizi. Il manifesto è firmato da Denisio Esposito degli Esposito Bros, fumettisti foggiani della Sergio Bonelli Editore. Il graphic designer del manifesto è Giovanni Rinaldi. Autore ed esecutore delle musiche originali è Antonio Tosques. Il cast di UMBRA, inoltre, vede come protagonista l’attrice Cloris Brosca, l’attore foggiano Fabio Maggio e la piccola Giulia Rotunno Il cortometraggio, in collaborazione con l’Istituto comprensivo “Alfieri Garibaldi”, è stato finanziato dalla prof.ssa Di Pietro, dalla Fondazione Banca del Monte di Foggia e dalla Farmacia Santa Rita e vanta il patrocinio di Apulia Film Commission, dell’Ente Parco del Gargano e della Fondazione Apulia Felix. Fondamentale è stata la collaborazione delle famiglie degli alunni, di associazioni, di privati e di aziende locali.

l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia”, quasi a voler sposare il manifesto del 1909, ma la sua indole libertina si posa e poi va via, sempre alla ricera di colori e forme. Nelle opere Cagiano rappresenta un proprio mondo, che non è in competizione con altri stili, ma fa leva sul proprio temperamento e sulle proprie esperienze che gli permettono di esprimersi con sincerità e libertà. Come definire la sua pittura, a sprazzi anche metafisica? Parafrasando una mia poesia, è un anelito d’infinito, una fiaba moderna, che diventa un messaggio per generazioni future.


Anche quest’anno Anita Di Pietro conquista il titolo di Campionessa Regionale della categoria Under 13, campionato svoltosi presso il “Tennis Club” di Martina Franca dal 13 al 21 maggio, sconfiggendo in finale la leccese Anna Chiara Basurto 6/1 - 6/2, ed acquisendo così per la terza volta consecutiva il diritto a partecipare ai Campionati Italiani che si svolgeranno presso lo Sporting Club di Sassuolo dal 17 al 22 agosto. La consegna del trofeo è stata effettuata diret-

tamente dal presidente regionale dalla Federazione Pugliese, dott. Donato Calabrese che, nel suo discorso finale, ha rinnovato gli auguri ed elogiato la tecnica e la professionalità della nostra “Piccola Promessa”. Nella stagione agonistica in corso, evidenziamo una sequenza di ottimi risultati ottenuti dalla nostra Anita: 3° posto ai Campionati Assoluti di 4ª categoria tenutisi presso il C.T. Bari. Vittorie delle varie tappe del Trofeo Kinder presso il “Tennis Club” di San

Anche se da tempo era nell’aria, è giunta come un fulmine a ciel sereno, la notizia della “morte” dell’U.S. Orta Nova. Tante, troppe le difficoltà che la Dirigenza dimissionaria, si è trovata ad affrontare, nella più totale solitudine, in questi ultimi tempi: dalle condizioni di degrado ed abbandono in cui versa l’impianto sportivo comunale, al disimpegno pressoché totale delle realtà istituzionali ed imprenditoriali locali. Resta tuttavia difficile, accettare inermi la scomparsa di una realtà calcistica, che tanto lustro ha dato alla nostra terra, nel corso degli anni. Così, uno sparuto gruppo di impavidi imprenditori locali

ha voluto almeno provare, ad accendere i riflettori sulla questione da parte di tutta l’opinione pubblica, dei mezzi di comunicazione, delle istituzioni, dei colleghi imprenditori locali e non; nel tentativo di trovare una soluzione condivisa ai problemi evidenziati e, permettere alla Dirigenza dimissionaria di tornare sui suoi passi. Per consentire ai “nostri” giocatori, di scendere nuovamente in campo e regalarci ancora emozioni uniche, Maria G. Nirro - Titolare della Cartolibreria Beatrice; Rocco Marano - Hair Stylist di New Concept for Man e Vito Sasso - Direttore del B&B dei Cinque Reali Siti hanno perciò

Severo, “Tennis Club La Campagna” di Francavilla al Mare e il “Tennis Club” Foggia, garantendosi così la difficile qualificazione al Master Nazionale che si sosterrà dal 26 al 31 luglio p.v. sui memorabili campi del Foro Italico in Roma. Altra tappa importante della stagione in corso è la partecipazione, con la rappresentativa della Puglia, alla Coppa Belardinelli, competizione a squadre per regioni, dove Anita Di Pietro cercherà a dir poco di confermare il 4° posto ottenuto l’anno scorso se non addirittura migliorare tale risultato. Nondimeno sono stati i risultati ottenuti ai Tornei di Macroarea Centrosud (Puglia-Basilicata-AbruzzoMolise-Marche), che gli hanno valso il 6° posto in classifica generale. Notevole soddisfazione ha regalato a tutti gli appassionati ortesi la vittoria ottenuta al torneo di casa organizzato dall’Asd Tennis Club Orta Nova presso i campi della villa comunale, dopo una combattutissima partita vinta al terzo set contro la foggiana Stefania Simone, dove Anita ha messo in mostra il meglio del suo gioco fatto di colpi vincenti di diritto e volee’ sotto rete. I complimenti della redazione vanno allo staff tecnico del “Tennis Club” Foggia diretto dal Maestro Nazionale Luigi Fiordelisi ed alla famiglia che, con non pochi sacrifici, supporta l’attività agonistica di Anita.

studiato ed attuato, una serie di iniziative di sensibilizzazione sul territorio. Primo appuntamento domenica 5 luglio scorso, in Via Campo Sportivo ad Ordona, per un “Flash Mob” con i modelli di New Concept for Man; ed a seguire presso il B&B dei Cinque Reali Siti in via Puglie ad Orta Nova, per la presentazione della collezione estiva 2015 di intimo uomo. In particolare, per sottolineare la grave situazione in cui versa l’U.S. Orta Nova, ridotta praticamente in mutande, non ci hanno pensato un attimo a mettersi letteralmente in mutande, i modelli del gruppo Marano: Giuseppe Di Palma, Stefano Manfredi, Pasquale Marseglia e Antonio Palmieri. Parallelamente è poi partita una massiccia campagna di raccolta firme, per coinvolgere i Cinque Reali Siti; che certo non attraversano una fase calcistica migliore, rispetto alle problematiche ortesi. Non sappiamo se l’U.s. Orta Nova, ce la farà ancora una volta e risorgerà dalle sue ceneri; ma ci è sembrato davvero lodevole l’impegno di questi imprenditori non apatici, non rassegnati allo stallo del territorio e che, non hanno avuto remore a gridare forte:” Io sto con l’U.S. Orta Nova.”


Una estate tra meloni, cozze, acquasale e lumache di S. Anna Questo mese per omaggiare l'estate diamo spazio al melone, questo dolcissimo frutto che non manca mai nelle nostre tavole estive, è di origine asiatica (India, Iran, Cina) e fu introdotto in Italia verso il V° secolo a.C. grazie agli scambi commerciali intrattenuti con gli Egizi. In quei tempi però il melone veniva utilizzato soprattutto come verdura. Il melone ha un contenuto di acqua molto alto quindi apporta poche calorie (48Kcal per 100 gr). Ricco di fibre, vitamine e sali minerali, il melone è delizioso mangiato fresco ma non ghiacciato per evitare noiosi mal di pancia. Si presta a tantissime preparazioni sia dolci che salate perché si abbina perfettamente a tantissimi ingredienti come il prosciutto di Parma o san Daniele o di Faeto, i gamberi, gli agrumi, la menta, la vaniglia e molto altro ancora. Le varietà estive più conosciute sono quelle appartenenti al gruppo dei retati e dei cantalupi. I retati si distinguono dai cantalupi per i frutti ovali o ondeggianti, con buccia fittamente reticolata, e costolatura poco marcata o mancante e per la polpa di colore verdegiallo o arancione, molto profumata. I cantalupi, invece, sono caratterizzati da frutti dalla superficie liscia con buccia robusta di colore verde-grigio, con solchi ben marcati e la polpa di colore arancio o salmone molto profumata. Qui di seguito trovate diverse ricette. Fra quelle salate trovate in primis la conociutissima ricetta del prosciutto e melone ma anche quella di un inusuale risotto al melone. Fra quelle dolci da non perdere il delicato sorbetto al melone che vi rinfrescherà durante le calde giornate estive. Sia che le ricette di melone siano classiche o innovative, tutte vi faranno assaporare in pieno la dolcezza di questo magnifico frutto. Ed infine buon appetito con me-

lone, cozze, acquasale e lumache di S. Anna. Melone e prosciutto Come prosciutto per i colori della nosra terra preferibile quello di Faeto. Ingredienti per 6 persone: 2 meloni, 300 gr di prosciutto crudo Tagliate il melone a metà, togliete i semi interni, tagliatelo a spicchi e togliete infine la sua buccia. Adagiate le fette sul piatto di portata e conservate in frigorifero fino al mo-

mento di servire. Accompagnate con delle fette di prosciutto crudo che disporrete sulle fette stesse o che servirete a parte. Zuppa di cozze alla tarantina Ingredienti per 4 persone 1000 gr cozze, 300 gr pomodori, 1 spicchio aglio, peperoncino, olio d'oliva, prezzemolo, crostini di pane. Lavate e pulite le cozze, poi fatele aprire in una casseruola con un filo di olio. In ampia padella, unta in precedenza con olio, fate soffriggere uno spicchio di aglio schiacciato e un po' di peperoncino. Appena l'aglio comincerà a prendere colore, toglietelo insieme

al peperoncino e versate nella padella i pomodori pelati e privati dei semi. Lasciate cuocere a fuoco media per circa dieci minuti; poi aggiungete le cozze, insieme al loro sugo ben filtrato. Spolverate la zuppa con il prezzemolo tritato e servitela nelle scodelle (meglio se di terracotta) con crostini di pane. Acquasale Ingredienti: Quattro fette di pane raffermo, del tipo a pagnotta; pomodori succosi, origano, sale, olio. (aglio, cipolla, tonno, capperi) È la versione estiva del pancotto: anche questo piatto antichissimo, è tipico della cucina contadina. La preparazione è semplicissima. Si inumidiscono le fette di pane, quanto basta a renderle morbide, quindi si condiscono con pomodorini succosi, schiacciati tra le dita in modo che il succo finisca sul pane, sale, origano e un filo d'olio d'oliva purissimo. Chi non ha problemi di digestione può aggiungervi tondini di cipolla fresca, tagliata sottilmente. Volendo, anziché crude le fette di pane possono essere preventivamente arrostite sulla brace, in questo caso, un ulteriore tocco di sapore potrà essere conferito strofinando sulla parte della fetta di pane che verrà condita con dell'aglio fresco. Per una versione più ricca possono essere condite con capperi e tonno sott'olio. Lumachine di S. Anna Ingredienti: 1 Kg di lumachine, 3 foglie di alloro, 3 foglie di mentucccia, 2 spicchi di aglio, olio di oliva extravergine, sale e pepe q.b.. È il piatto del Terrazzano, una pietanza tradizionale per festeggiare la Festa di S. Anna a Borgo Croci a Foggia. Per due giorni fare spurgare le lumachine dalla loro impurità, poi lavarle con acqua corrente possibilmente più volte. In una pentola con acqua metterle e a fuoco lento portare a bollitura, eliminare con una schiumarola le impurità che si formano. Scolarle e rimeterle in un una pentola con un po’ d’acqua aggiungendo la mentuccia, l’alloro , aglio a spicchi interi, olio extravergine, sale e pepe, quindi fare cuocere per 15 minuti. Servire con un filo d’olio accompagnando con le pizze fritte.


COME INNO DI LODE Oh! Seppur difetta la parola, ma l’anima magnifica il Signore. Voci d’infinito canto: note di pioggia insistente tra i pini e sibilo di vento; luci di fiamma silente e sfolgorio del firmamento, musica tutto l’incanto. Ecco: nel nome del Presente

2° parte Questione di accento Proviamo allora a spostare l'attenzione ponendoci delle domande diverse. Perché un bimbo non riesce a stare attento durante le lezioni? Perché è irrequieto? Possibile sia proprio complicato imparare che non si corre in classe? Cosa gli impedisce di studiare? Che cosa succede nella mente di quel bambino quando sta a scuola? Il fatto che tutti si siano trovati a fare esperienza del contesto scolastico essendone usciti più o meno indenni spesso ci porta a sottovalutare quanto sia articolata l'esperienza che si fa quando si è a scuola, ma la psicologia ci può aiutare in questo senso. Parliamo di un contesto in cui si sperimentano le regole, si hanno rapporti con gli insegnati che essendo adulti ed estranei rappresentano la prima vera occasione del bambino per confrontarsi con il mondo esterno, si sperimenta la condivisione, il confronto e lo scontro con i compagni, si sperimenta la gratificazione, la frustrazione e la competizione in relazione al voto - alle volte vissuto come un vero e proprio giudizio -, si passa dal gioco libero a momenti di lavoro più strutturato, anche l'ambiente fisico cambia arricchendosi di sedie, tavoli, armadi, corridoi enormi. Se per caratteristiche proprie, insegnamenti famigliari o criticità nell'ambiente scolastico uno di questi elementi pesa più del dovuto nell'esperienza che fa il bambino, si possono creare i presupposti di un disagio che si manifesta nei modi più disparati: con l'irrequietezza, con la

L’eterno tace e gode; anche il silenzio sovente è inno di degna lode. Giovanni Iorio CITTÀ ADDORMENTATA Quando il silenzio sulla città, e ai rumori divengono

svogliatezza, con l'oppositivitá o con la passività più totale. Ma facciamo un passettino oltre, quando leggendo un bimbo inverte le lettere delle parole lo fa perché si è esercitato poco o perché la sua mente legge quegli stimoli in modo diverso? E quando un bimbo ha difficoltà a comprendere appieno quello che legge è meno sveglio degli altri o dobbiamo pensare che il metodo che utilizza non è adeguato alle sue capacità di apprendimento? Ancora, se un bimbo ha difficoltà a comprendere che dopo il sette viene l'otto eppure ci fa domande intelligentissime su come si costruiscono i motori, come dobbiamo spiegarcelo? Quando si esplora il vissuto interno di un bimbo rispetto al suo essere alunno come vedete si aprono diversi scenari, tutti meritevoli di una comprensione specifica e alcuni addirittura portatori di vissuti che necessitano di un intervento specialistico. Da diverso tempo infatti sono state individuate delle circostanze in cui le difficoltà nello studio possono derivare da un vero e proprio disturbo dell'apprendimento; questi ultimi, per loro stessa definizione, descrivono una condizione clinica in cui l'intelligenza del bambino è più che adeguata ma non riesce a rispondere ai metodi che con gli altri bimbi sono sufficienti ad ottenere dei buoni risultati scolastici. In questi casi allora appare fondamentale la possibilità di intervenire per comprendere bene come il bimbo impiega le proprie energie psichiche e per fornire strategie alternative nello studio. Un bimbo dislessico per esem-

sì remoti e vaghi; quando il buio s’accende d’un sorriso di luna e le stelle intessono gli antichi disegni; quando la brezza notturna e dolce sfiora le mura, le strade, e, come carezza lieve, si sofferma sul volto; m’accorgo di esistere, di vivere: m’accorgo d’amare. Patrizia Aprile

pio può studiare bene la storia se a leggere il libro è il suo lettore automatico, o può imparare a comprendere un testo con una metodologia di studio pensata ad hoc e può affrontare un compito in classe di matematica usando la calcolatrice se la discalculia è il problema. Queste sono solo alcune delle possibilità e sono frutto di un percorso di definizione del problema e di intervento che richiede l'impegno di professionisti del settore, ma la riflessione mi sembrava necessaria per mostrare quante nuove prospettive si aprono se spostiamo l'accento, come quando per errore si legge "àncora" piuttosto che "ancóra". Tutte queste riflessioni risultano di vitale importanza se consideriamo che i rischi di una cattiva esperienza o di un abbandono precoce del contesto scolastico risultano notevoli. Si spazia dalla definizione di una identità distorta perché si pensa di non essere capaci, a delle vere e proprie inibizioni di tutte le attività meno pratiche, forti vissuti di competizione da cui si esce perdenti con i compagni e i fratelli che riescono dove loro mancano e infine una cattiva esperienza con l'adulto, maestro e genitore, che non viene più vissuto come un punto di riferimento protettivo. Bisogna assolutamente imparare dove va messo l'accento. (Fine) Se volete segnalare un argomento da affrontare in questa rubrica potete scrivere a m.trecca@prospettivapsi.it *Psicologa-PsicodiagnostaPsicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico informazione




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