L'Ortese - Aprile - 2011

Page 1






Il Pianeta ha fame di frumento, soia e mais, ma le scorte non sono più sufficienti. I recenti moti di piazza, nell'area mediterranea, evidenziano il valore socio-economico dell'agricoltura in un mondo dove l'equilibrio tra offerta e domanda non è più una certezza. Le cause del ritmo alla crescita dei prezzi dei cereali, a partire da luglio scorso, sono state analizzate in un recente articolo. Ci si interroga ora su come potrà evolvere la situazione del mercato nel 2011. C’è indubbiamente il timore che il pianeta possa entrare in una fase di squilibrio tra disponibilità e consumo di cereali, visto che il fabbisogno di proteine animali a livello mondiale, è in costante aumento e l'espansione degli allevamenti richiede quantità sempre maggiori di cereali foraggeri e di proteaginose. Basti pensare che la Cina, il maggior produttore mondiale di carne suina, deve alimentare circa 450 milioni di maiali, contro i 60 milioni degli Stati Uniti al 2° posto su scala mondiale e i 27 della Germania, 4° produttore mondiale e 1° in Europa (dati FAO 2008). La Cina, secondo produttore al mondo di frumento e mais, detiene un terzo delle scorte mondiali di grano e metà di quelle di granturco. Ciononostante quest'anno aumenteranno

le importazioni di mais e di soia, di cui è il primo consumatore mondiale. Ne consegue che la campagna in corso chiuderà con forte riduzione delle scorte di soia negli Stati Uniti, così dicasi per gli stock di mais, anche per l'effetto dell'aumentato impiego per la produzione di etanolo, che assorbe un terzo del raccolto USA. Non che si possa stare più tranquilli sul fronte dell'alimentazione umana di cui i cereali sono da sempre la componente principale. Nei Paesi in via di sviluppo, le conseguenze della crisi economica (crescita della disoccupazione e alto tasso d'indigenza) sono in questo momento aggravate dall'alto costo del frumento e dei suoi derivati (pane, farina) ma anche di altre denate primarie come il caffé, lo zucchero, il cacao. Sono sotto gli occhi di tutti i moti di piazza in Algeria e Tunisia dove la protesta popolare a causa dell'aumento del prezzo del pane ha portato alla caduta del governo. L'allarme creato dalle vicende tunisine ha indotto, altri Paesi del nord Africa ad aumentare le importazioni del frumento tenero e duro per calmierare i prezzi al proprio interno. La sola Algeria ha acquistato a gennaio 600 mila tonnellate di grano tenero dagli USA.

Acquisti meno importanti, ma nell'ordine delle 100 mila tonnellate ciascuno, sono stati effettuati dal Marocco e dalla Tunisia. Anche la Turchia è ricorsa all'acquisto di 300 mila tonnellate di grano tenero dagli USA. In sostanza i Paesi più a rischio d'instabilità politico-sociale stanno aumentando le scorte alimentari per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza nei prossimi mesi. In molte parti del mondo (in particolare USA, Argentina e Brasile) sarà forte la tentazione di dare più spazio alla coltivazione del mais e della soia, entrambi più remunerativi rispetto al frumento. Ai prezzi attuali, infatti, la maggior resa per ettaro del mais assicura un ricavo ben superiore a quello del frumento e nel caso della soia il prezzo più elevato e i minori costi di gestione fanno la differenza, nonostante una resa inferiore a quella del grano tenero. Non si possono, attualmente, fare previsioni sull’andamento dei mercati della prossima stagione agricola: discuteranno di volatilità dei prezzi e di speculazione i ministri Agricoli dei Paesi del G20 in una riunione prevista tra maggio e giugno del corrente anno, sotto la presidenza della Francia. Staremo a vedere.


La pre-campagna elettorale ortese, quella degli acquisti, delle coalizioni è in pieno ritmo. Il quadro dei candidati sindaci sta per completarsi: Il Pd propone Iaia Calvio candidata a sindaco con l’appoggio dell’Udc, Ps, Sel ed una lista civica; Porcelli scende in lizza sostenuto da Fli, Libera Idea, Annese e i suoi Riformisti e Nicola Maffione; il giornalista Lannes, espressione della società civile, è tra i contendenti; anche la neonata Unione di Capitanata ha assicurata la propria presenza. Peppino Moscarella sindaco uscente evita di entrare in questa bagarre pre-elettorale, anche perché si ripresenta agli elettori ortesi con molta tranquillità, colgo lo “status” favorevole del primo cittadino per scambiare quattro chiacchiere. Domanda: Qualche candidato sindaco ti accusa di poco interesse per il settore agricolo e per le politiche giovanili? Risposta: Credo, ma ne sono convinto che questi candidati sindaci confondo sicuramente l’Ente Comune con il parlamento italiano. D.: Puoi tracciare un bilancio del tuo programma? R.: Tutto il nostro programma è stato rispettato a cominciare dal “problema discarica Ferrante che ci ha visti contrari fin dal primo momento della proposta approvata in Consiglio Comunale dall’amministrazione del Sindaco Michele Vece. La nostra linea a favore dell’ecologia e del contenimento dei costi dei servizi a carico del bilancio comunale è rimasta coerente in tutto il mandato amministrativo. D.: È difficile oggi amministrare? R.: Oggi, rispetto al passato, governare una città significa gestire la cosa pubblica in maniera oculata, altrimenti si è tagliati fuori da un sistema burocratizzato al massimo e sempre più complesso; oggi, amministrare con atti pubblici significa assumersi la responsabilità di questi atti, e questa amministrazione lo ha fatto senza nascondersi dietro le “chiacchiere”. D.: Qualche esempio? R.: I cittadini di Orta Nova pagano la tariffa più bassa sulla Tarsu, 1,57 euro al mq., rispetto a quasi tutti i comuni che si attestano intorno ai 2,50 euro al mq., sinonimo di una ulteriore

buona gestione amministrativa della cosa pubblica. D.: E poi….

R.: L’edilizia scolastica, come i lavori alla Pertini, quanta “chiacchiere” fuori luogo, ora la struttura scolastica è funzionale e sicura più di prima. Poi il verde pubblico che opportuno precisare che non è solo la villa comunale, ma esistono anche molte zone che necessitano di molta manutenzione poiché rientranti nella zona dell’abitato di Orta Nova. Tra stipendi ai dipendenti della cooperativa del verde e tutte le spese inerenti al servizio spendiamo come da capitolato di gara solo 127 mila euro. Insomma esternalizzando il servizio abbiamo ottenuto dei buoni risultati a costi nettamente inferiori rispetto al passato. D: Siamo alle solite, tanti candidati sindaci. R.: Ebbene sì, anche in questa competizione elettorale si prospetta la partecipazione di più candidati sindaci, c’è la netta convinzione che amministrare la cosa pubblica sia un gioco da ragazzi. Beati loro!


Carapelle - No alla Centrale Biomasse Nel novembre scorso il Consiglio Comunale di Carapelle ha espresso un parere favorevole di massima alla realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica alimentato da fonti rinnovabili e, in specie, da biomasse vegetali solide, di potenza pari a 11MW, in contrada Bonassisa al confine con Borgo Tressanti. Sull’argomento interviene Pasquale Di Michele responsabile del comitato promotore “Unità Popolare” che in una istanza inviata al sindaco chiede di accertare la legittimità della delibera. Infine nei giorni scorsi Di Michele ha inviato al sindaco Alfonso Palomba una richiesta per il referendum consultivo per consentire ai cittadini di esprimere il loro parere. Orta Nova - Nasce la Pantani 2 Lo sport ortese si arricchisce di una nuova associazione, è nata l’Associazione Ciclistica “Marco Pantani 2” con sede in via Lenoci, 82. A presiedere il sodalizio sportivo è stato eletto Maurizio Tarateta, e tra le prossime iniziative è in allestimento il Granfondo dei 5 Reali Siti che si svolgerà nel prossimo mese di settembre. Gli atleti ortesi hanno ben figurato nelle due gare regionali che si sono svolte a Termoli e ad Ostuni, con un attenzione particolare per Michele D’Elia, giovane promessa delle due ruote ortesi. Stornarella - Lucia Croce finalista regionale a Miss Mondo Lucia Croce, diciannovenne di Stornarella ha partecipato alle finali regionali di Miss Mondo Italia con la fascia di Miss Canon. La giovanissima stornarellese studia canto per diventare una show girl. Associazione Ponte di Luce Si è costituita in Orta Nova una nuova Associazione denominata “Ponte di Luce” con sede in via XXV Aprile, 2. Opera nell’ambito della Provincia di Foggia, comunitario, regionale ed internazionale. Ha lo scopo, tra le tante attività, di: 1) attivare rapporti socio-culturali, turistici e religiosi tra i giovani; 2) promuovere la convivenza democratica con le realtà socio-economiche

locali; 3) favorire lo scambio di esperienze culturali tra i giovani; 4) incentivare attraverso percorsi formativi condivisi, azioni socio culturali, finalizzati allo sviluppo del turismo; 5) fornire comunicazioni ed informazioni necessarie all’attivazione degli scambi in materia di agricoltura e ambiente; 6) instaurare incontri tra imprese ed Autorità locali per la gestione del territorio e delle attività commerciali In deroga alle norme statutarie è stato eletto il primo Consiglio Direttivo

che ha durata quinquennale ed è così composto: Presidente - Annito Di Pietro; Vice Presidente - Mauro Fernando Marzocco; Segretario - Giannino Tricarico; Tesoriere - Benito Vittorio Bisceglie; Consigliere - Michele Lapollo. Concorso Musicale Nazionale U. Giordano: al via la terza edizione Sono aperte le iscrizioni alla terza edizione del Concorso Nazionale Musicale “U. Giordano”, organizzato dall’Associazione Musicale “I Suoni del Sud” e l'Università degli Studi di Foggia, riservato agli alunni dei corsi a Indirizzo Musicale frequentanti le


Scuole Secondarie Statali. Il concorso, a cui sarà possibile iscriversi entro il 30 aprile 2011, è articolato in quattro sezioni: Solisti (pianoforte, chitarra, strumenti ad arco, strumenti a fiato, strumenti a percussione, arpa e fisarmonica), Musica d’insieme (gruppi strumentali da 2 a 15 elementi), Orchestra (ensemble con minimo 20 elementi a organico differenziato) e Coro (minimo 15 elementi per gruppi corali costituiti in qualsiasi ordine). Dopo il successo delle passate edizioni e il notevole numero di adesioni, il Concorso Nazionale Musicale “U. Giordano” rappresenta una importante occasione di condivisione delle opportunità che le scuole ad indirizzo musicale, presenti su tutto il territorio nazionale, offrono ai propri alunni. Il concorso avrà sede a Foggia, nell’Aula Magna della Facoltà di Economia (dal 18 al 20 maggio 2011) e vedrà coinvolte, oltre alle scuole, le istituzioni e gli enti del territorio sensibili e sempre più impegnati a sostenere e a stimolare quanto favorisce la vita e la crescita culturale di un paese, offrendo in tal senso le giuste opportunità di comunicazione e di confronto tra gli alunni delle diverse scuole, che rappresentano una risorsa futura per il nostro territorio. L'affluenza delle passate edizioni rivela il successo della passione e dell’impegno del Direttore Artistico M° Lorenzo Ciuffreda e del Presidente M° Gianni Cuciniello; si sono infatti avvicendati circa mille studenti provenienti dal centro-sud e nel corso delle giornate sono state coinvolte a vario titolo oltre tremila persone fra dirigenti, docenti, genitori e rappresentanti degli enti interessati. La novità di questa 3ª Edizione è di poter far partecipare, in una sezione a loro dedicata, i Licei Musicali circa 40 in tutta Italia autorizzati l'anno scorso dal MIUR, ed inoltre anche ex alunni per continuare a stimolare lo studio della musica. Anche per questa terza edizione l'obiettivo del concorso è quello di valorizzare il lavoro svolto dai docenti e alunni nell'ambito delle scuole ad indirizzo musicale e consentire ai giovani interpreti di confrontarsi in un ambito extra scolastico. La domanda di iscrizione dovrà pervenire all’Associazione Musicale “I Suoni del Sud”, in piazza Cesare Battisti, 35 a Foggia, entro il 30 aprile 2011 e dovrà essere anticipata via fax allo 0881.722706. Il bando è scaricabile dal sito www.concorsomusicale-umbertogiordano.it. Infoline: 3338587858


L’ultimo numero della nostra rubrica analizza le mosse e i pensieri dei restanti potenziali sindaci: mentre andiamo in stampa, infatti, il quadro degli aspiranti a Palazzo di Città appare finalmente chiaro e ben delineato, con le ufficiali candidature di Giuseppe Moscarella, Iaia Calvio, Gianni Lannes e Michele Antonio Porcelli. Moscarella e Calvio rappresentano gli schieramenti prevalenti nel nostro sistema politico (rispettivamente Popolo delle Libertà e Partito Democratico), Lannes e Porcelli invece scendono in campo con ideologie staccate da logiche di partito. Porcelli è noto agli ortesi come Presidente della Prometeo, un’associazione di cittadinanza attiva nata nel 2008 con l’intento di promuovere, sostenere e difendere i diritti civili del cittadino e della comunità territoriale: in tal senso, grazie all’impegno di un nutrito gruppo di giovani, l’Ente ha, tra le altre cose, realizzato, la scorsa estate, la prima Notte Bianca ad Orta Nova, organizzato eventi di beneficienza e promosso una lotta alla trasparenza, richiedendo all’Ufficio Tecnico l’accesso a documenti riguardanti la vita amministrativa. La sua candidatura è stata presentata al pubblico lo scorso 27 marzo davanti al “quartier generale” del neonato movimento “Insieme per un’Orta Nuova”: essa è improntata sull’onda di un cambiamento definito “audace e tenace, che passi attraverso la maturazione di una coscienza critica comune e che sappia andare al di là del semplice, seppur importante, spirito di gruppo, consapevoli del fatto che quello che ci prefiggiamo di realizzare, ovvero un cambiamento radicale del panorama politico ortese, sarà compiuto solo allorquando ciascuno di noi avrà fatto proprio un concetto essenziale: la fiducia nel futuro”. Porcelli, 45 anni, di professione dottore commercialista, da noi contattato, ha tracciato un bilancio dei tre mandati della Amministrazione Moscarella: “Il primo è stato più che sufficiente, il secondo freddo e distaccato, ma l’ultimo è stato davvero negativo: non ho nulla da rimproverargli, ciò che è stato realizzato è stato fatto, voglio sperare, in buona fede. Tuttavia è sotto gli occhi di tutti un senso di malcontento in ogni settore sociale, con

un disagio poi sfociato in un desiderio di ribellione da parte della maggioranza dei cittadini: l’indebitamento dell’Ente ammonta a oltre 14,5 milioni di euro, generando una spesa per interessi che per il 2011 è prevista arrivare a 740.000 euro circa. Tale fardello debitorio è senz’altro frutto di investimenti sbagliati che sono anche l’immagine di cinque anni di cattiva gestione, scarsamente lungimirante sotto tutti i punti di vista”. L’indice è puntato soprattutto verso “la mancanza di politiche giovanili, la scarsa attenzione al difficile momento che sta vivendo il settore agricolo, l’inesistenza di un’adeguata

infrastrutturazione urbana incentrata sulla manutenzione delle strade, del verde pubblico, e sulla creazione di strutture sportive come centri di aggregazione e divertimento, l’incapacità di dare decoro alle aree periferiche e centrali di Orta Nova, l’incapacità di relazionarsi con la cittadinanza per coglierne problematiche e complessità. Esempio emblematico della pessima considerazione che ha il sindaco dei suoi cittadini è stato l’atteggiamento tenuto quando gli abbiamo chiesto le autorizzazioni per realizzare la Notte Bianca. La risposta del Sindaco è stata laconica: Vi autorizzo, così vi rendete conto che in questo paese non si può fare nulla. Il grande successo ottenuto dalla manifestazione ha poi dimostrato che il Sindaco aveva torto, così come hanno torto tutti coloro che davvero pensano ai cittadini di Orta Nova come cittadini di serie C”. Al momento la coalizione è composta da circa cento candidati, di cui la metà ha meno

di trentacinque anni, uniti in cinque liste: “ciascuno” continua Porcelli “autonomamente mi ha proposto la propria volontà di mettersi in gioco e risollevare in prima persona le sorti di Orta Nova, e ciò mi responsabilizza e mi richiama a un lavoro impegnativo e gravoso”. L’80% di loro è alla prima esperienza politica e la restante parte è composta da quattro ex consiglieri all’opposizione (Lorenzo Annese, Damiano Colonna, Sebastiano Ingravallo e Nicola Maffione) e dagli iscritti al partito Futuro e Libertà, coordinati da Alfredo Ballatore: nella scelta dei candidati il movimento ha detto “no” a chiunque abbia avuto incarichi di governo negli ultimi 20 anni. Il programma politico è incentrato su sette punti focali: sviluppo economico, politiche culturali e giovanili, trasparenza ed efficienza amministrativa, ambiente e territorio, sostenibilità urbana, politiche sociali, legalità e sicurezza. “Le priorità saranno la riorganizzazione degli Uffici Comunali e la creazione di sportelli Informa Giovani, Informa Imprese e Informa Salute, di uno Sportello Unico per l’Immigrazione nonché dello Sportello Unico per le Attività Produttive, che Orta Nova è uno dei pochi paesi d’Italia a non avere; sarà poi necessario realizzare un progetto di sinergie con il Consorzio Guardie Campestri per incrementare la guardiania delle aree rurali, al fine di prevenire furti organizzati e discariche abusive. E poi ancora sblocco della zona industriale, creazione di una Consulta del territorio, che faciliti lo scambio di flussi informativi tra decisori e cittadini; agevolare la raccolta differenziata attraverso l’adesione a bandi regionali che consentono di aprire isole ecologiche gestite da cooperative di giovani”. Circa le aspettative sull’ormai imminente campagna elettorale, Porcelli si attende un confronto “su programmi e intenzioni, svolta mettendo da parte le divisioni logiche e le critiche ad personam, sterili fini a se stesse: parleremo delle scelte sbagliate dell’Amministrazione Moscarella argomentandole in maniera tecnica e approfondita, senza farci tentare da polemiche di gossip che appartengono a chi si sente in svantaggio e non ha proposte concrete da presentare all’elettorato; mi aspetto pertanto una battaglia leale con gli altri candidati, pronti a controbattere alle accuse infondate”.


Con la caduta del muro di Berlino, sembrava che l’Europa avesse raggiunto il massimo grado della propria influenza sui paesi extraeuropei, ma pare che da questo ultimo conflitto esce ridimensionata e nello stesso tempo nell’opinione pubblica mondiale comincia a farsi strada l’idea di una sua decadenza. Non solo si delinea un vero e proprio tramonto dell’Occidente, ma si percepisce molto chiaramente come la cultura europea sia una civiltà prossima al declino. Bisogna prendere atto che tra gli stati occidentali, ed in particolare tra quelli europei, non esiste una politica comune, in grado di esercitare forti pressioni diplomatiche con gli stati viciniori. Ormai il ricorso alla guerra sta diventando l’unico strumento “utile” per realizzare la pace e la democrazia negli stati che avversano la cultura del mondo occidentale, anche se ritenuti amici. Che confusione cari lettori de l’Ortese! È possibile che nel terzo millennio sono ancora da scoprire le vie di una vera diplomazia che prevalga sugli interessi di parte? Questi nostri governanti devono sapere che non esiste un vento favorevole a chi non sa dove andare! Nel mondo orientale, e la Cina lo sta dimostrando, l’arte della guerra consiste nel vincere l’avversario senza combatterlo, ma anticipandone le mosse, contrariamente all’occidente che vede nella guerra l’unico mezzo risolutore per ogni controversia. Il nostro Mediterraneo in questi giorni è diventato uno spettacolare teatro di guerra. È già dall'inizio dell'anno che i nostri dirimpettai sono scossi da cambiamenti violenti ed epocali, dei quali non è possibile prevedere gli esiti, ma nessuno prima se ne era accorto. La diplomazia internazionale, ed in particolare quella occidentale, intanto, con le sue indecisioni prima e le sue decisioni poi, riporta alla luce quelle ambiguità coltivate ormai da lungo tempo radicate. Questi profondi cambiamenti dell’era cosiddetta del post-colonialismo potrebbe rappresentare un'occasione per tutti, ma per cogliere i lati positivi non basta certamente una guerra che, a mio modesto parere, sarà come sempre una sconfitta. Di sicuro dobbiamo considerare positivo questo “risorgimento” nordafricano, simbolo del diritto all'autodeterminazione dei popoli per una democrazia compiuta, a patto, però, di avere un briciolo di onestà e dire che ben poco di questo grande cambiamento nascente va accreditato alle nostre vantate democrazie. Di certo appariva difficilmente evitabile la condanna al despota Gheddafi per il suo atteggiamento e per lo sconsiderato modo di esprimersi verso il suo popolo, addirittura dopo aver assoldato dei mercenari con il compito di sparare indiscriminatamente sul suo popolo. La coscienza, tuttavia, ci impone di rilevare quanto sia stato decisamente tardivo l’intervento italiano, oltre ad aver a lungo indugiato nell'assumere una posizione di netta condanna. Ma era proprio necessario arrivare a questo punto? Per decenni i riflettori dei media internazionali sono stati quasi sempre spenti sulla Libia e sui regimi del Nord Africa, eppure nessuno ignorava chi fosse Gheddafi e chi fossero gli altri dittatori dell'area, che

hanno governato incontrastati fino a ieri. Non dimentichiamo che i governi occidentali, hanno considerato questi tiranni, “clienti” affidabili per i loro lauti affari, sostenendo e fornendo armi a queste stesse dittature che solo ora, di fronte all'inevitabile, vengono condannate con atteggiamento a dir poco ipocrita. Ora vengono messi in primo piano i diritti umani violati, per mettere in campo un'azione energica che appariva a questo punto obbligatoria. Evidentemente prima l’accaparramento delle risorse energetiche, come nel caso della Libia, interessavano molto di più, che un sano concetto di democrazia. Il mondo occidentale è convinto di poter rappresentare, il livello più alto della libertà, ma bisogna prendere atto che non è certamente con l'aiuto delle democrazie occidentali che le grandi masse di giovani nordafricani stanno tentando di liberarsi dalla lunga tirannia che li opprime, anzi pagando quasi sempre con la propria vita. Perciò, ipocrisia a parte, non dobbiamo assolutamente sorprenderci se la nostra tanto decantata democrazia con l'intero Occidente non godono di buona reputazione in molti angoli del mondo, in quanto a questi nobili ideali democratici corrispondono eloquenti sostegni offerti alle peggiori dittature. Gli uomini e le donne istruite di quest'area in fermento (e non sono certamente pochi) sono consapevoli di questi evidenti falsi atteggiamenti dei molti governi occidentali: una ambiguità che finisce per confermare la concreta percezione che in sintesi la differenza sostanziale tra una democrazia e una dittatura è che la prima sostiene la seconda perché faccia nel comune interesse ciò che quest’ultima non può fare direttamente. Sarebbe il caso di ricordare, tra l’altro, quanto previsto in quel deprecabile accordo italo-libico in materia di respingimenti, sottoscritto con molta disinvoltura dal nostro governo che a quella data, riteneva Gheddafi un grande amico, e lo è stato in realtà fino a pochissimo tempo fa. Sono state riservate a questo “signore” simbolo di efferate crudeltà, un tributo di ridicole e servili manifestazioni, per poi cambiare repentinamente il posizionamento del giudizio nei suoi confronti. Quello che sta accadendo, e che ancora certamente accadrà in Nord Africa, chiama direttamente in causa la necessità di ripensare profondamente l'ordine postcoloniale, che è entrato in una crisi irreversibile e ripensare anche, come parte dello stesso

problema, i rapporti tra i ricchi e i molti poveri del mondo. Farlo sarebbe nell'interesse di tutti, anche se pensare di poter riuscire a mettere da parte facilmente egoismi ed interessi a breve termine, sarebbe davvero una semplice utopia. Puntare sempre di più sulle energie pulite e rinnovabili, per esempio, significherà nel contempo emanciparsi dalla dipendenza energetica nei confronti delle peggiori dittature, evitando così di offrire ancora a personaggi del calibro di Gheddafi, Putin ed altri loro pari la possibilità di dettare le regole del gioco. In realtà tutto è interconnesso, e questo non è più possibile non vederlo. Ora nei paesi del Nord Africa affrancati da decennali dittature, nella situazione ancora incerta della Libia con l’auspicio di passaggio a regime democratico, anche laddove avverrà, non sarà né scontato, né semplice, né indolore. Tuttavia è necessario tenere ben presente, una volta per tutte, che è molto triste per una democrazia dare agli occhi del resto del mondo l’immagine di predicare bene a parole e razzolare male nella sostanza. Spero che le morti di questi giovani desiderosi di libertà, ci obbligano ad un serio percorso di ripensamento, affinchè possa essere corretta la serie sistematica di errori commessi in precedenza. L’attuale situazione rende inevitabile l’intervento non solo per evitare il peggio ma soprattutto per evitare una tragica sconfitta per tutto l’Occidente.


È stata una manifestazione ricca di momenti lieti e teneri, che i bambini della scuola dell’infanzia Pirandello, della primaria Zingarelli e dell’istituto San Tarcisio di Orta Nova hanno saputo regalare ai cittadini ortesi. Venerdì 18 marzo scorso in Piazza Pietro Nenni, i bambini delle scolaresche che hanno partecipato ad un Progetto Curricolare dal nome “Italia Unita” sono stati accolti nell’aula consiliare del Comune di Orta Nova dal Sindaco Peppino Moscarella, per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Sotto la guida magistrale delle insegnanti Giusy Bracone, Mariangela Ciuffreda, Valentina Console, Eleonora Errico e Filomena Gatta i bambini hanno eseguito prima l’Inno degli Italiani e successivamente hanno declamato, con il Primo Cittadino, il “Giuramento dei Bambini” di Madre Teresa di Calcutta. Nella fase finale dell’evento, sulle scale del Comune altri alunni delle scuole ortesi hanno recitato poesie e cantato inni in onore dei festeggiamenti dei 150 anni dell’unità d’Italia. Al termine, il Sindaco Peppino Moscarella ed il Dirigente Scolastico del 1° Circolo Didattico, Margherita Palma, hanno preso la parola ricordando quanto importante sia stato il processo di unificazione di un’Italia che ha sempre più bisogno di vederci uniti personalmente e non solamente dal punto di vista geografico. Il Sindaco Moscarella, ringraziando le docenti organizzatrici, i genitori e tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita della manifestazione che si inserisce nella programmazione del Comune di Orta Nova per i festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ha sottolineato l’importanza di queste attività nelle scuole e la vicinanza necessaria dei Comuni che in queste attività non solo hanno funzione di integrazione dell’offerta formativa, ma soprattutto sono elemento essenziale della formazione civile etica e morale dei piccoli cittadini ortesi. Neanche il maltempo e la pioggia hanno fermato la curiosità dei

passanti e la tenacia dei genitori e parenti accorsi in tanti per applaudire i piccoli ortesi fieri di sventolare il tricolore che ha reso l’Italia Unita.

Parafrasando il grande patriota Massimo D’Azeglio: oltre che all’Italia, ad Orta Nova si stanno facendo anche gl’Italiani.


Attraverso l’attività dei centri comunali, i convegni di studio, questa rivista e i numerosi corsi l’impegno assunto dalla nostra sede nel campo della promozione culturale in risposta alle esigenze più vive della comunità locale, appare certamente imponente. Ciò non solo sotto l’aspetto economico, ma anche in relazione al numero sempre maggiore di docenti ed esperti chiamati a rispondere alle esigenze di un pubblico nuovo e sempre più vasto, spinto dal desiderio di conoscere e migliorare nella creatività, nella progettualità, nella solidarietà e nell’amicizia. Tra queste iniziative un rilievo tutto particolare riveste la manifestazione tenutasi sabato 5 marzo scorso presso la Sala della “Rimembranza” del Palazzo ex Gesuitico in Orta Nova. L’incontro culturale, allargato alle Unitre della provincia, sul tema “Il nostro territorio nel contesto storico dell’Unità d’Italia”, è stato seguito da numeroso e interessato pubblico, nonostante la persistente pioggia. Hanno partecipato in forma ufficiale il Sindaco di Orta Nova, Dott. Giuseppe Moscarella, il Presidente dell’Unitre di San Giovanni Rotondo, Dott. Leonardo Tricarico, il Delegato delle Guardie d’Onore al Pantheon, Rag. Onofrio Delli Carri e la presidente della locale Unitre, Prof.ssa Rina Di Giorgio Cavaliere. I relatori, moderati egregiamente dal Michele Campanaro, Presidente dell’Unitre di Deliceto, sono stati il Sig. Franco Luce, Presidente della Commissione Cultura e P.I. Unione dei Comuni dei 5 Reali Siti, il Prof. Raffaele Cera, Presidente dell’Unitre di San Marco in Lamis, l’Avv. Mattia Iossa, Docente di Storia del territorio dell’Unitre di Deliceto. Ha introdotto i lavori la Presidente, Prof.ssa Rina Di Giorgio Cavaliere che, dopo il saluto di benvenuto alle autorità e ai presenti in sala, ha riportato il messaggio augurale della Presidente nazionale dell’Unitre Dott.ssa Irma Maria Re, di seguito pubblicato. La presenza dell’Unitre nei cinque Reali Siti vuole essere una cellula di aggregazione sociale del territorio in cui risiedono i 5 Reali Siti. Sono proseguiti gli interventi del Sindaco di Orta Nova, Dott. Giuseppe Moscarella, che ha apprezzato l’iniziativa dell’Unitre nel cui contesto sono stati evidenziati alcuni segni forti della nostra storia di Capitanata. Dobbiamo soffermarci sulla ricchezza del nostro passato e della tradizione, che costituiscono le radici e gli orizzonti della vita. Ciò che caratterizza il processo di formazione del sapere nel nostro secolo sono le innovazioni correlate alla scoperta

di tecnologie sempre più avanzate, il rapido cambiamento di paradigmi scientifici e storici. Questa cultura della complessità vuole riferimenti stabili alla nostra storia, pur sempre storia umana, in prospettive di libertà, di pace sempre meglio considerata in sintonia con la giustizia e il progres-

so. La nostra sede avverte le difficoltà di questo messaggio rivolto in particolare alle nuove generazioni, ma sono proprie queste priorità che la spingono ad affrontare ogni volta con coraggio le sfide sempre nuove, consapevole dell’importanza del servizio che è chiamata a rendere alla nostra terra.

Saluto della Presidente nazionale D.ssa Irma Maria Re Sono tornata recentemente dalla Svizzera per partecipare, dopo averlo fatto con tante nostre Sede Unitre, alla celebrazione degli eventi posti in essere per celebrare la ricorrenza del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Tutte quelle che hanno organizzato l’incontro come la “Vostra” hanno avuto il patrocinio della Nazionale, che ha voluto con questo ringraziare le Sedi per la partecipazione e manifestare lo con particolare attenzione e commozione unendosi a ciascuna che l’ha celebrata nel proprio territorio. Motivi di salute mi impediscono di essere oggi fra Voi, Vi assicuro che lo sarò con il cuore e con lo spirito. Invio, pertanto, il saluto dell’Unitre nazionale delle sue 320 Sedi locali operanti in Italia e all’estero, unendo ad esso anche il mio personale che va: alle autorità presenti, ai Presidenti Unitre e a tutta la Vostra organizzazione, sapientemente guidata dalla Vostra Presidente Prof.ssa Rina Di Giorgio Cavaliere, ai membri del Consiglio Direttivo, ai meravigliosi docenti, che donano sapere e conoscenza e agli studenti associati che li seguono con entusiasmo e riconoscenza. Complimenti vivissimi e auguri di tanto successo per aver fatto nascere l’Unitre dell’Unione dei Comuni dei 5 Reali Siti. Penso che ricordando la Vostra storia non a caso, per celebrare la manifestazione

di oggi avete scelto il tema: “Il nostro territorio nel contesto storico dell’Unità d’Italia”. L’Unitre nazionale per celebrare convenientemente con tutte le Sedi una manifestazione, ha inviato a tutte un bando per il concorso del manifesto che dovrà essere creato dai laboratori di pittura di ciascuna Sede contemporaneamente a quello di prosa e poesia. Tutti dovranno riportare la testimonianza del vostro territorio per unirsi a quelle di tutta l’Italia. Sarà un raduno festoso di tutte le Sedi che avranno partecipato ai concorsi che sarà promosso a Torino, che è stata la prima capitale d’Italia e la prima Unitre fondata. Sono presenti all’incontro anche tutti i cori dell’Unitre che si alterneranno per esibire le musiche e le canzoni dell’epoca e in tale occasione sarà premiato l’inno dell’Unitre che sarà ritenuto dalla Giuria il migliore fra quelli presentati e che potrà essere l’inno ufficiale che potranno cantare tutti. Contiamo sulla Vostra attiva presenza per testimoniare che solo l’unione fa la forza e che Voi avete già sperimentato unendo i 5 Reali Siti. Saremo tutti orgogliosi in questo modo di constatare come questa grande famiglia che l’Unitre saprà dimostrare di essere e di voler essere italiana, fiduciosa nel domani. Torino, 4 marzo 2011. Irma Maria Re


In occasione della scadenza del contratto di locazione presso i locali privati di viale Ferrovia, affittati dalla precedente amministrazione Vece, l'attuale amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Peppino Moscarella ha deciso di riqualificare l'ex mercato coperto (una struttura di proprietà dell'Ente che non era mai entrata in funzione), spendendo circa 140 mila euro per creare un polo di servizi a servizio della collettività, con un occhio attento nell’alleggerire le voci di spesa del bilancio comunale. Attualmente la nuova struttura, completamente messa a nuovo, ospita il centro per l'impiego (ex ufficio di collocamento), il centro di connettività sociale, il centro sociale “Fatima” e l'associazione “S. Antonio” che si occupa dell'ausilio e del supporto ai soggetti affetti da disagi mentali ed alle loro famiglie. Il centro “Fatima”, in particolare, aperto nel 2005 ad opera della Presidente dell’associazione, Dora Iannuzzi (maestra in pensione), ha un ruolo fondamentale nell’ambito del recupero del tempo libero dei giovani e meno giovani nella nostra comunità. Una componente importante dal punto di vista di reintegrazione sociale del cittadino. Il taglio del nastro è avvenuto il 12 febbraio scorso presso la nuova sede del centro sociale, dove erano presenti il Sindaco dott. Giuseppe Moscarella, il Vicario Foraneo don Giacomo Cirulli, il diacono permanente Giovanni Laino, il Consigliere Comunale Nicola Di Stasio ed il Comandante della stazione dei carabinieri

di Orta Nova Giordano Protopapa. In occasione della inaugurazione, il Sindaco Moscarella ha espresso profonda gratitudine alla presidente Iannuzzi ed a tutti i componenti della associazione per il grande apporto che danno alla collettività e soprattutto ai meno giovani, considerandoli una grande risorsa per ricordare le nostre radici e il nostro passato e per vivere adeguatamente, con alto senso civico, il nostro futuro. La presidente Iannuzzi, dopo aver ringraziato tutta l'amministrazione per il lavoro svolto, per la scelta responsabile di dare una nuova sede alla associazione e di cessare i canoni di locazione a terzi, riqualificando strutture di proprietà del Comune per garantire tutti i servizi utili ai cittadini, ha ringraziato il giovane Consigliere Comunale Nicola Di Stasio per l'impegno e la disponibilità mostrata nei confronti di tutte le attività dell'associazione Fatima e dei soci del centro sociale.


tadina degli anni ‘50-‘60 , la scuola del tempo: una scuola essenziale nell’organizzazione, semplice nella quotidianità , ma molto “calda” negli affetti e nei rapporti umani e molto incisiva nella formazione degli alunni e soprattutto che mette in evidenzia la figura del maestro. Il protagonista del filmato è Amedeo Iossa, educatore, storico, agronomo e cultore delle tradizioni popolari. Il maestro rappresentava, a quei tempi, un punto di riferimento, …l’errore più grande? Rinunciare; la sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento il difetto peggiore? Il malumore; l’accoglienza migliore? Il sorriso.. (Madre Teresa di Calcutta); Nell'aula consiliare di Orta Nova il 18 marzo scorso per gli alunni del nostro 1° Circolo didattico sono continuati i festeggiamenti per l’unità d’Italia e la singolarità della nostra celebrazione in questo evento nazionale è stato il giuramento fatto alla presenza del sindaco di Orta Nova, dott. Moscarella Giuseppe dei piccoli alunni della scuola dell’infanzia “Pirandello”. Le docenti Giusi Bracone, Mariangela Ciuffreda, Valentina Console, Eleonora Errico, Filomena Gatta, sfilando per le vie del paese, hanno accompagnato i loro alunni nell’aula consiliare per il “giuramento” al termine del quale ad attenderli nella piazza antistante il Comune, c’erano gli alunni dalla Scuola Primaria N. Zingarelli delle classi terze e quarte e le classi quinte D-E che hanno aperto il corteo con grandi striscioni. Gli alunni di terza hanno declamato la poesia “La spigolatrice di Sapri” ed è stata recitata anche una preghiera per la Patria. Il sindaco visibilmente commosso, ha ringraziato gli alunni e le loro insegnanti per l’impegno profuso, ed ha sottolineato l’importanza di tali attività non solo come funzione di integrazione dell'offerta formativa, ma come elemento essenziale della formazione civile, etica e morale dei piccoli cittadini ortesi. Le Docenti La manifestazione vista dai giovani cittadini, alunni del nostro 1° Circolo ... I genitori presenti, i passanti, si sono uniti ai bambini e il coro dell’Inno nazionale si è arricchito di tante voci; il cielo grigio e plumbeo si è colorato con le bandierine tricolori dei piccoli (Federica D'Agostino).

...le strofe colorate volavano in cielo mentre tutti applaudivano; si sentiva l'odore della pioggia e avevo la sensazione che una magia salisse verso il cielo... (Alessia Pedone) …le celebrazioni per l'Unità d'Italia, sono un'importante opportunità educativa per le scuole di ogni ordine e grado che ci invita a riflettere sul ruolo importante che la scuola ha svolto e continua a svolgere, dal momento che proprio la scuola ha contribuito all'effettiva unificazione dell'Italia grazie all'opera di alfabetizzazione e di diffusione della lingua italiana... (Federica Picchiarallo). Dalla nebbia dei ricordi... è apparso il maestro di campagna Il Direttore del periodico locale L’Ortese, Michele Campanaro, in collaborazione con la Pro-Loco di Deliceto e della famiglia Iossa, ha proposto alle classi IV° della scuola primaria “N. Zingarelli”, un lungometraggio che ha fatto conoscere ai bambini la società con-

non solo per gli alunni, ma per tutta la piccola comunità del borgo:per i contadini, il maestro non era solo la persona che trasmetteva il “sapere”, ma un concentrato di valori. Tutti potevano rivolgersi a lui per chiedere consigli, confidarsi, ed era la persona più autorevole del paese, a cui tutti davano rispetto per la sua umanità ed integrità morale. Gli alunni, dopo la visione del lungometraggio, hanno rivolto a MicheleCampanaro, molte domande, perché erano molto incuriositi da quel “mondo”, molto distante e diverso dal nostro; il loro interesse ha dimostrato quanto sia importante conoscere un’altra realtà. Le classi del maestro di campagna ,formate da alunni di età diversa, hanno suscitato in loro tanta meraviglia,come pure, la merenda consumata fuori della scuola, in campagna. Gli alunni si sono molto commossi per le merendine povere di quei bambini, che volentieri, dividevano quel poco che avevano con un loro compagno. Un altro aspetto, che li ha incuriositi, è stato il dover chiedere scusa al maestro per non aver fatto i compiti, donandogli un pezzo di formaggio o il carbone per scaldarsi. E poi ... i giochi di quei bambini erano semplici, ma divertenti e più sentivano di essere “ignoranti”, più cresceva in loro il desiderio di imparare e l’impegno di seguire il maestro. Le docenti Antonella Gesù, Teresa Trecca, M. Rosaria Di Meo, Grazia Pelullo, Rosa, Lapalorcia Laura Luongo, Tania Solimene, hanno ringraziato Michele Campanaro, il presidente della Pro-Loco di Deliceto rag. Benvenuto Baldassarre e la prof.ssa Grazia Iossa, figlia del “maestro di campagna “Amedeo Iossa”, oltre che per la bella iniziativa anche per aver ricevuto in dono due libri “Fantasie e racconti vari dell’alunno Francesco De Matteo 1891” edito da Archeoclub d’Italia e “Deliceto notizie storiche”.


“La destra o è coraggio o non è, è libertà o non è, è nazione o non è, così vi dico adesso, la destra o è Europa o non è. E vi dico qualcosa di più: l’Europa o va a destra o non si fa.” Con questa frase ben impressa nella mente, del padre della destra italiana Giorgio Almirante, la delegazione della “Giovane Italia” di Orta Nova, dal 14 al 16 Marzo, ha fatto visita al Parlamento Europeo di Bruxelles, capendo il ruolo fondamentale dell’Unione Europea nell’ambito delle scelte politiche nazionali e locali e fornendo un esempio di una destra giovane e progressista, con lo sguardo verso un futuro europeo intriso nel rispetto delle tradizioni. Dopo il 20 Settembre del 1976, il Consiglio Europeo decide proprio a Bruxelles di rendere il Parlamento Europeo eleggibile a suffragio universale diretto, un modo per avvicinare i cittadini dell’Europa all’Ente sovra statuale che li governa. Da allora la storia dell’Unione Europea si è sviluppata a fasi alterne, con trattati e conferenze che, man mano, allargavano le competenze dell’istituzione europea; oggi, si può dire che a parte la distanza geografica, Bruxelles dovrebbe rappresentare, in alcuni settori, come quello delle politiche agricole, la nostra casa e il punto di riferimento dei cittadini delle varie realtà nazionali, che la abitano. I ragazzi che hanno preso parte al viaggio, organizzato dall’Europarlamentare On. Sergio Paolo Silvestris del Partito Popolare Europeo, sono rimasti entusiasti dell’esperienza sui generis, che “ha accresciuto dentro di noi - dicono i ragazzi - il bagaglio culturale di ognuno e che chiunque dovrebbe compiere, per capire i meccanismi che regolano anche i nostri Enti locali, a partire dai comuni.”

Ancora un grave episodio di saccheggio ai danni di un bene pubblico, si è consumano nella notte del 10 marzo scorso. Ad essere nuovamente presa di mira la Villetta di via Ordona, dove i ladri hanno portato via le grate in ghisa dei tombini, per venderle a peso o per utilizzarle nella fabbricazione di armi da fuoco illegali. In ogni modo è questo, l’ennesimo atto vandalico messo in atto nello stesso luogo. In passato,

Tre giorni intensi di convegni e momenti formativi hanno accompagnato Nicola Di Stasio, Vincenzo Cannone, Angela Quarticelli, Marina Esposito, Antonio Aghilar, Laura Rizzo, Paolo La Salvia e Romina Trecca, in una visita, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, al tempio fautore dell’Unità Europea, esportando, così, un cristallino esempio di virtuoso patriottismo anche in Belgio e ricevendo in cambio, l’essenza di una vera democrazia, ancora da completare ma capace di integrare popoli con diverse e disparate tradizioni, usi e costumi. Tuttavia la lezione più importante, che a distanza di anni, si deduce dopo la visita alla Capitale Europea, rimane sempre quella del

nostro connazionale Altero Spinelli, da molti ricordato il padre fondatore dell’Europa, promotore di un progetto di trattato istitutivo di un'Unione Europea con marcate caratteristiche federali che venne adottato dal Parlamento europeo nel 1984, l’Atto Unico Europeo. Tale lezione può essere riassunta in una sua massima che dice: “La federazione europea non si proponeva di colorare in questo o quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo.” Da convinti europeisti, ci auguriamo che la “sobria proposta” possa divenire realtà e scavalcare, se non proprio abbattere, i muri di anacronistiche ipocrisie protezionistiche.

infatti, erano state prima, distrutte le panchine poi, era stata la volta delle numerose “giostrine“ per bambini ad essere letteralmente fatte a pezzi. Infine, erano stati i lampioni ad essere gravemente danneggiati. Oggi si riscontra il grave stato di degrado in cui versa questo spazio verde, che, nel più totale disinteresse generale, continua ad essere assai frequentato - soprattutto - nelle ore pome-

ridiane e serali. Dispiace evidenziarlo, ma è proprio tra i frequentatori abituali del posto che vanno ricercati se non i ladri delle grate, quantomeno quegli stessi vandali, autori dei danneggiamenti. A loro chiediamo, dove andranno a trascorrere l propri momenti di svago quando, l’opera sistematica di distruzione attuata, sarà ultimata? Infine per una volta, avvertiamo la necessità di schierarci dalla parte delle Istituzioni Locali, domandandoci se non sia anche un pò responsabile del “degrado generale“ in cui versa questo paese, chi pur vedendo quel che accade sotto i propri occhi volge lo sguardo altrove, per non restare in qualche modo coinvolto?


“Operazione cortile pulito e fiorito” PULITO + FIORITO = BELLO Anche quest’anno ritorna con la primavera “Nontiscordardimé”: la manifestazione nazionale, più partecipata di Legambiente, rivolta a chi frequenta la scuola e a tutti coloro che la amano. Ragazzi, insegnanti, genitori, associazioni ed enti presenti sul territorio hanno accolto l’invito del 2° Circolo di Orta Nova a vivere una giornata splendida, soprattutto una grande occasione d’incontro e confronto sui vari temi dell’ambiente, un evento di festa per rendere più vivibile e accogliente la nostra scuola. Il Dirigente Scolastico

dott.ssa Immacolata Conte, che ha accolto con entusiasmo questa iniziativa, ha dato inizio alla manifestazione ringraziando tutti i presenti e soffermandosi sulla valenza educativa che la scuola assume nei riguardi di alunni e famiglie. Una scuola che si impegna quotidianamente per rendere una società più civile e rispettosa, che insegna alle nuove generazioni cos’è il “dovere” verso l’ambiente, verso gli altri e verso se stessi. Molte le autorità che sono intervenute, tra cui il sindaco Dott. Giuseppe Moscarella, che ha espresso la sua gratitudine al dirigente e al corpo docente per quello che si realizza ogni giorno per i cittadini di domani. Emozionanti sono state le parole pronunciate dai bambini, quando cantavano: “Noi siamo la compagnia della piccola ecologia ….vogliamo un mondo bello coi colori dell’acquerello … Gli alunni di terza hanno declamato le “Dieci Regole dell’Ecologia”, ricordando a grandi e piccini le buone norme di comportamento ambientale. Il momento comune della manifestazione si è concluso tra l’apprezzamento degli intervenuti e, con ordine, ogni interclasse si è diretta verso lo spazio verde da loro adottato. L’intero cortile si è trasformato in giardino, grazie ad aiuole

È una storia che parte da lontano. La legge 362 del 91 prevede che nei comuni con un numero di abitanti superiore a 12.500 ci sia una farmacia ogni 4000 cittadini. La procedura per l’istituzione di nuove farmacie prevede un iter molto complesso. I funzionari della ASL, preposti alla gestione del piano farmacie, propongono ai comuni interessati un aggiornamento biennale della pianta organica che può essere modificata secondo le esigenze locali. Per diversi bienni questo aggiornamento non è mai stato proposto. Nel 2003 arriva una proposta dal dirigente ASL, in via di sanatoria, che il consiglio comunale dell’epoca approva e provoca il risentimento dei farmacisti, in quanto la divisione in quattro zone presenta evidenti carenze nella esatta delimitazione delle zone. Tutto cade nel dimenticatoio fino all’insediamento della nuova amministrazione.la nuova amministrazione.e Dott. all'.sia riguardo al territorio e

fiorite, cespugli di piante aromatiche, alberi di mimose, siepi e maestosi ulivi, donati dalla famiglia Capobianco-Pelullo di Orta Nova. Di grande effetto è stata la realizzazione, nello spazio verde antistante al padiglione centrale, della scritta: “2° Circolo”, creata interamente con piante sempreverdi, illuminata da un faretto. Originale e opportuna è stata l’iniziativa dei piccoli delle classi prime che, con un fiore tra le mani, si sono recati nella piazzetta di via Verdi e con la partecipazione e il sostegno di alcuni genitori, hanno ritinteggiato il muro di recinzione imbrattato da scritte e disegni. “ vogliamo un paese bellissimo ... e noi ... l’abbiamo disegnato con la fantasia...”. Queste sono state le parole pronunciate da tutti gli alunni del 2° Circolo, mentre alcune ragazze di quinta alzavano, a ritmo di musica, pon-pon variopinti dai colori dell’arcobaleno, e noi speriamo tutti che la fantasia dei bambini possa trasformarsi in una bella realtà.

quindi alla facilità di accesso dei cittadiniun criterio di eq Il Sindaco Dott. Moscarella dà incarico al Consigliere Dott. Saverio De Meo di documentarsi sullo stato dei fatti e di risolvere la questione. Il lavoro di preparazione è complesso, però, dopo alcuni mesi di verifica delle strade e del numero di abitanti per ogni strada, il Dott. De Meo elabora una pianta organica che sottopone all'attenzione del responsabile delle farmacie della ASL Foggia. E qui si arena tutto. La perseveranza è una caratteristica del nostro Consigliere, che si rivolge direttamente agli uffici regionali e qui ottiene un grosso successo, l'attenzione del dirigente sul problema. Dopo altre vicissitudini viene nominato un commissario ad acta. Finalmente l'istanza del Comune viene accolta e la pianta organica preparata dal Dott. De Meo viene approvata e pubblicata sul Bollettino Regionale per essere messa a concorso.





L’Unità d’Italia ha 150 anni. Ad Orta Nova, i festeggiamenti per tutto il 2011 sono partiti giovedì 17 di marzo alle ore 19.30 presso il Palazzo ex gesuitico con l’iniziativa promossa dalla III Commissione Consiliare dell’Unione dei 5 Reali Siti presieduta dalla dott.ssa Maria Incoronata Grillo: “Il Concerto per i 150 anni dell’Unità d’Italia”. La manifestazione, in cui la Corale Polifonica dell’Associazione Filarmonica “Zoltan Kodaly” di Orta Nova, diretta dal Maestro Salvatore Zicolillo, ha ripercorso, attraverso un repertorio di brani lirici identificativi dello spirito patriottico italiano, la storia dell’unificazione italica. “Il concerto è il primo di una serie di manifestazioni patriottiche che accompagneranno tutto il 2011”, afferma il Presidente dell’Unione, nonché Sindaco di Stornara Matteo Silba. Il programma della serata ha seguito il solco di tutto il percorso fatto per il compimento dell’unità nazionale e ha visto impegnata la Corale Polifonica, con un gruppo di alunni della Scuola Media Statale “S. Pertini”, nell’interpretazione integrale del Canto degli Italiani, conosciuto come l’Inno di Mameli, che come ricordava il Presidente Nicola DiStasio, è diventato Inno Nazionale, con un Ddl Costituzionale solo nel 2006. Poi la serata è proseguita con l’esecuzione del “Cantate Domino” di Heandel; il “Gloria” di Vivaldi; il “Coro a bocca chiusa” dall’opera di “Madame Butterfly” di Giacomo Puccini; la “Vergine degli Angeli” dall’opera “La forza del destino” di Giuseppe Verdi; il “Va’ Pensiero” dall’opera del “Nabucco” di G. Verdi; il “O Signore dal tetto natio” dall’opera “I Lombardi alla prima crociata” di G. Verdi e il “Gloria all’Egitto” dall’opera dell’“Aida” di G. Verdi. La scelta dei brani, che nelle loro note contenevano i dolori e le gioie degli eroi che hanno avuto il coraggio di perdere la propria vita per offrirla alla nascita della propria Patria, è stata apprezzata dal numeroso pubblico presente, che accompagnando la Corale nell’Inno di Mameli ha dimostrato quanto gli ortesi sentano vicini gli ideali e lo spirito patriottico e nazionale. Il Sindaco Peppino Moscarella ha voluto precisare quanto sia importante, oggi, nell’anniversario dell’Unità d’Italia, essere ancora più uniti sotto un’unica bandiera, pur nell’eterogenee peculiarità locali: “I cinque Reali Siti, unica realtà istituzionale in Italia nel suo genere - afferma il Sindaco Moscarella - dimostra come l’unione di diverse esperienze e di differenti culture

possa migliorare la qualità della vita di un territorio, come il nostro, tarpato,per molti anni, da anacronistici campanilismi. Ora più che mai, abbiamo il dovere di prendere esempio dai nostri Padri, che han-

no dato la vita per degli ideali e che ci hanno lasciato un’eredità che non possiamo tradire. Un’eredità che dovremo trasmettere ai nostri figli, di fratellanza, di solidarietà e di unione.

Prende il via il progetto per il sostegno degli alunni diversamente abili. Il servizio assistenza alla comunicazione e alla autonomia è indirizzato ai ragazzi delle scuole elementari e medie. Gli alunni verranno seguiti nel loro percorso scolastico da personale altamente qualificato. Il progetto coinvolge i comuni di Carapelle, Ordona, Orta Nova e Stornarella, sei scuole e 11 educatori. Tutti gli educatori sono coordinati da un equipe formata da un coordinatore tecnico, un assistente sociale e una psicologa. La gestione delle attività è affidata alla società cooperativa sociale SocialService di Orta Nova. Le figure professionali definite tecnicamente “assistenti alla comunicazione e all’autonomia” affiancheranno gli insegnanti di sostegno, con i quali attueranno i PEI (Progetti educativi individualizzati) predisposti dai “gruppi di lavoro operativi per disabili”. “L’integrazione scolastica degli alunni portatori di handicap abbraccia un arco di tempo che parte dalla scuola materna e per finire nei corsi universitari, sottolinea il presidente della SocialService Gerardo Consagro.Oggi la legislazione italiana garantisce a tutti i

soggetti in situazione di disabilità il diritto allo studio. Infatti la legge 104/1992 afferma la competenza degli Enti ad agire al fine di favorire l’integrazione scolastica degli studenti diversamente abili. La SocialService, attraverso il proprio intervento professionale, si propone di inserire nel circuito scolastico figure professionali che, tramite le competenze specifiche derivanti dalla formazione e dall’esperienze sul campo, supportano l’alunno diversamente abile durante l’anno scolastico. Inoltre, grazie alle risorse che già la cooperativa possiede, come ad esempio il Centro di Connettività Sociale “C.M.D. Helpy”, sarà possibile integrare il programma scolastico con attività informatiche extracurriculari. Il centro dispone infatti delle più avanzate tecnologie hardware e software che ben si adattano a qualunque tipo di disabilità fisica, sensoriale e psichica. La nostra cooperativa, conclude Consagro si pregia di essere formata da giovani motivati, professionisti che da anni operano nel sociale e che si sono sempre contraddistinti per il contributo che hanno apportato in termini di aiuto al prossimo”.


La storia che mi accingo a raccontare, è una storia “diversa” dalle altre! Diversa, perché non ti scivola via con facilità diversa, perché al suo interno vi si intrecciano luci e ombre, dramma e solitudine. Però questa è - anche - una storia dove trovano pure spazio, il riscatto e la speranza! Domanda: Stefano (nome di fantasia, per garantire l’anonimato), come mai hai acconsentito a rispondere alle mie domande? Risposta: Qualche giorno fa viaggiavo su di un autobus locale, quando la mia attenzione è stata attirata dalla vivace discussione di un gruppetto di giovanissimi. Due ragazzine ed un ragazzetto discutevano animatamente sull’ eventualità di mettere al mondo un figlio gay. Molto garbate - ricordo - si erano mostrate le due ragazzine nel cercare di convincere il loro amico che l’essere gay, non era poi la fine del mondo. Di tutt’altra idea il ragazzo: “Se dovessi mai avere un figlio gay, lo caccerei da casa e lo disconoscerei immediatamente come figlio”. Questa vivace discussione protrattasi per tutta la durata del viaggio, mi ha fatto riflettere su come al di là di una flebile apertura verso l’accettazione delle diversità sessuali, nella realtà delle cose ancora tanto occorra fare, per poter parlare di integrazione e di accettazione, del diverso. Ecco perché accetto di rispondere alle tue domande, nella speranza di contribuire, in qualche modo, raccontando la mia esperienza, ad un cambiamento, quanto meno, di vedute. D: Quanti anni hai? R: Ventiquattro. D: Che fai nella vita? R: Sono uno studente universitario ma per vivere, lavoro di notte in un locale. D: Vivi da solo? R: Convivo da un paio d’ anni, con il mio ragazzo. D: I tuoi genitori, sanno che sei gay? R: Si, lo sanno entrambi. Al principio l’ho detto solo a mia madre, che è stata in grado di capire ed accettarmi, per quello che sono. Mio

padre - invece - lo ha scoperto in seguito ad una cattiveria che qualcuno ha voluto fare, contro me e la mia famiglia. D: Cioè? R: Inviando ai miei genitori, una lettera anonima. D: Come l’ha presa tuo padre? R: Malissimo, non ha voluto affrontare la verità. Da quel momento, in casa le cose sono andate sempre peggio e, infine sono dovuto andar via. D: Oggi, come sono i rapporti con la tua famiglia? R: Di nascosto da mio padre, tutte le volte che posso torno per abbracciare e fare una carezza alla mia povera mamma, che si consuma sempre di più nel dolore, per non essere riuscita a farmi “accettare” da mio padre! D: Stefano se potessi, torneresti indietro cancellando alcune tue “scelte”? R: No, non potrei, perché io sono questo: E a chi, vorrebbe fare di me un malato o peggio un appestato, dico che, semplicemente, mi sento un “qualunque” ragazzo, pur se gay! D: Quando hai scoperto di esserlo? R: Nessuno, credo scopre - all’improvviso - di essere gay: direi - piuttosto - ad un certo punto della propria vita, ne prende coscienza! Personalmente, dopo aver combattuto a lungo contro me stesso all’età di 17 anni, ho voluto riappacificarmi e mi sono accettato per quello che sono! D: In questo tuo percorso di “accettazione”, Stefano, sei stato aiutato da qualcuno? R: Si, sembrerà strano ma sono stato aiutato da un sacerdote, che ha saputo ascoltarmi e soprattutto - non giudicarmi: mi ha semplicemente detto che Dio mi accettava come figlio, così com’ero. D: E i tuoi amici, come si sono comportati con te, quando l’hanno saputo? R: Appena le chiacchiere si sono fatte più insistenti, molti sono scomparsi e quei pochi

rimasti (più grandi della mia età) si sono “approfittati” di me. Purtroppo in quel momento della mia vita, mi sentivo solo ed avrei fatto qualunque cosa, per un po’ d’affetto! In seguito ho scoperto che alcune mie foto, circolavano su internet: a quel punto era troppo tardi per tornare indietro. D: Stefano, oggi come affronti la tua vita? R: Finalmente, sono sereno perché mi sento accettato dalle persone che vivono intorno a me: il mio ragazzo ma anche i tanti amici “etero”, con i quali studio e mi alleno in palestra. D: Che consiglio ti senti di dare ad un ragazzo, che inizia ora il suo “intimo percorso” di accettazione della sua diversità? R: Il mio primo consiglio è di cercare di parlare ai propri genitori. Se, poi, la cosa dovesse risultare troppo difficile, consiglio di chiedere aiuto ad un psicologo, ad un sacerdote o ad altre persone, di cui ci si fida veramente. Soprattutto, consiglio di non isolarsi e di non cadete nelle trappole della “rete”: la pornografia e la pedopornografia, di così facile accesso, sono un vortice che trascina fino all’inferno, chi vi si addentra. Pur se sorridenti, i minori fotografati o ripresi per alimentare questo turpe commercio sono vittime innocenti. Inoltre a chi, per paura di uno scandalo, minimizza o copre queste “storie maledette” utilizzando la propria posizione, per screditare chi denuncia pubblicamente attraverso il proprio lavoro giornalistico, dico: vergogna. L’unica arma, resta, infatti ad oggi, la denuncia alle autorità preposte. Io ho avuto paura e vergogna di denunciare chi mi ha fatto del male ma, credetemi, è la sola possibilità per venirne fuori e ricominciare a vivere. D: Che ti senti di dire ai genitori, che scoprono di avere un figlio gay? R: Accettate vostro figlio per quello che è! Non rinunciate a vederlo crescere e a stargli vicino, a causa dei modelli che la società impone come giusti o sbagliati! Inoltre, se necessario, non vergognatevi, a chiedere aiuto ad associazioni come l’Agedo, che sapranno garantirvi un valido sostegno. D: Che mondo sogni per il tuo futuro, Stefano? R: Pur se la strada della tolleranza resta ancora lontana da raggiungere, il mondo che desidero è già intorno a me. È fatto di persone come te, che senza pregiudizio provano ad ascoltare e a raccontare agli altri chi come me, la società vuole, per forza, definire “diverso”.


C’è un piccolo borgo quasi a metà strada tra Orta Nova e Foggia. È il Centro Incoronata e sorge quasi a ridosso di un querceto che attualmente non gode proprio di buona salute. Una volta, quando si aveva rispetto della natura, il boschetto era pulito e rigoglioso. Si tratta del bosco in cui, nel lontano anno 1001, sopra un albero di questi ad un uomo apparve la Madonna Nera. L’ipogeo del santuario custodisce in una teca di cristallo la parte inferiore di un tronco di quercia, proprio quello scelto dalla Madonna come umile trono dell’apparizione; era un giorno che corrispondeva all’ultimo sabato d’aprile, da allora dedicato alla Vergine Maria Incoronata. Nel nostro paese sopravvive tuttora la tradizione, relativa alla devozione della Madonna, della voce che chiama a raccolta: all’alba di ogni sabato, per tutto il mese di aprile, ad Orta Nova molte mamme spesso si sono ritrovate a dover rassicurare il proprio bambino che, svegliatosi per il tintinnio di una campanella, seguito da una voce proveniente dalla strada, le ha chiesto: “Chi è?”, avendone paura. È suggestivo ascoltare nella notte “alla Madonne, alla mamma noste!” (andiamo dalla Madonna, andiamo dalla mamma di noi tutti) e in questo modo la donna continua fino a giorno fermandosi ad ogni angolo di strada. La mamma rassicura il suo bambino e ricorda che in pieno sonno anche lei è stata svegliata, da piccola, dalla campana e dalla voce lamentosa. La popolazione ortese è molto devota alla Madonna Nera attribuendo al Suo cuore generoso di madre innumerevoli grazie elargite. Il santuario espone un numero infinito di “quadri ex-voto” donati alla Madonna per riconoscenza, sono dipinti semplici di gente, che con mano inesperta ha raffigurato il momento del pericolo in cui la Vergine è intervenuta miracolosamente. All’alba dell’ultima domenica di aprile Orta Nova si popola di pellegrini che a piedi si dirige verso il Santuario, che dista dal paese circa quindici chilometri. Su un carro allestito con i fiori più belli troneggia la statua della Madonna circonfusa di stelle lucenti. Una devota in tutta umiltà segue il carro a piedi per tutto il percorso; certamente esausta, ma felice di avere offerto alla Vergine il suo voto sacrificale che, ad onor del vero, desta commozione tra i fedeli che implorando grazie si avvicinano al trono della Madonna Nera che domina maestosa nella Basilica.

Siamo Pellegrini

Rit.

Con l’april di fiori adorno, al bel tempo di Maria dopo un anno fa ritorno la devota compagnia.

Non v’è misero reietto peccator che va contrito non alcun poveretto che non venga esaudito.

Rit: Siamo pellegrini non risentiamo del cammino Maria Incoronata prega per noi.

Rit.

Vedi vedi quanta gente d’oltre monti e d’oltre mare meco vien devotamente la Madonna a supplicare. Rit. O Maria Incoronata sei la Donna benedetta sei più bella della luna sei di Dio la madre eletta. Rit. Ella è figlia, madre e sposa del gran Dio tre volte Santo è di Gerico la rosa pura figlia d’amaranto. Rit. Con le grazie che dispensa la Celeste Tesoriera ai suoi figli sempre pensa e ne accoglie la preghiera.

Se confida in Lei l’oppresso è l’oppresso sollevato, se ricorre a Lei l’ossesso pur l’ossesso è liberato. Rit. Or qualcosa io voglio offrire alla Madre del Signore e la prego di gradire questo povero mio cuore. Rit. O regina Incoronata volgi a me pietoso il ciglio tu confortami o Beata fra le spine dell’esilio. Rit. E nell’ora dell’agonia vieni accanto o Madre mia e a me pellegrino rendi facile il cammino. Rit.



In queste serate d’inverno fredde e piovose (ma non solo in esse), mentre io mi trattengo al Circolo con gli amici, mia moglie va a casa della zia Concetta La Piscopia, ved. De Luca. In una delle due stanze intercomunicanti del piano terra, adibita a soggiorno e salotto, ogni sera si riuniscono zia Concetta e la figlia Costantina, sua zia Maria con la figlia Immacolata, dipendente della ASL, Filomena, una nipote che vive e lavora in Germania ma che da qualche settimana è a Sannicandro. Queste sei donne sono, diciamo così, le presenze fisse, alle quali si aggiungono quelle occasionali: Maria Pia, moglie di Leonardo, il figlio maschio di Zia Concetta, di qualche nipote o cugina che si trova a passare vicino alla casa e porta le ultime notizie della cronaca cittadina. Per la parte maschile, invece, ospite fisso per l’intera serata è Vincenzo, il marito di Costantina, impiegato comunale mentre facciamo apparizioni giornaliere ma fugaci sia io, che mi fermo per circa mezz’ora, quando vado a prendere mia moglie per riaccompagnarla a casa, sia Leonardo, il quale invece, salvo rare eccezioni, si ferma per mezzo minuto, giusto il tempo di un saluto, quando rientra da San Severo dove presta servizio come Maresciallo della Finanza. Quella di zia Concettina è, senza ombra di dubbio, una casa accogliente e l’atmosfera che vi si respira è di grande serenità, di intenso calore umano, a volte caratterizzata anche da sana allegria. Quest’ultima è opera di Vincenzo, Leonardo e Immacolata perché tutti e tre, stando a contatto con tantissime persone, hanno modo di venire a conoscenza di fatti strani, di vicende curiose, di battute e aneddoti divertenti. Ne ho rielaborati tre: 1 - Identità di vedute Antonio e Matteo sono amici, si conoscono da una vita e ormai hanno varcato entrambi la soglia dei settant’anni. Abitano nella stessa strada e hanno i terreni confinanti; sono entrambi di poche parole ma si comprendono benissimo, anche con un cenno del capo o uno sguardo. Nel pomeriggio passeggiano affiancati sul Corso, scambiando poche parole su ciò che hanno fatto nella mattinata, per commentare qualche avvenimento locale o nazionale, per azzardare previsioni sul tempo del giorno dopo, a volte stanno in silenzio per lungo tempo, godendo semplicemente l’uno della compagnia dell’altro. Percorrono il Corso, andata e ritorno, per tre volte e poi rientrano a casa, come tutti gli anziani, appena cominciano a calare le ombre della sera e si accendono i lampioni della pubblica illuminazione. Qualche sera fa, però, Matteo era più silenzioso del solito e sicuramente più turbato.

La prova visibile era costituita dal fatto che, ogni dieci passi, egli scuoteva la testa, allargava le braccia ed esclamava, prolungando il suono della “m” iniziale: “Mah”. Questo “Mah!” era una sorta di commento parlato a un ragionamento tutto interiore, un ragionamento che evidentemente lo assillava. Era un “mah!” che esprimeva, ad un tempo, disappunto e incredulità, soprattutto la difficoltà di trovare una spiegazione logica ad una domanda muta che egli rivolgeva a se stesso. Matteo aveva detto già cinque volte: “Mah!” e scosso altrettante volte la testa e allargato le braccia quando Antonio, rompendo il silenzio, gli aveva chiesto: “Che c’è Matte”? Che c’è che non va o non ti convince?”. Matteo si era fermato, cosa che accadeva raramente durante la loro passeggiata quotidiana, e guardando negli occhi il suo amico aveva risposto: “Io non riesco proprio a capire, a trovare una spiegazione a questo che sto per dirti. Come sai, ho due figlie. La prima è sposata e non ha figli; la seconda non è sposata, ma ha due figli. Come la pensi tu al riguardo?”. Antonio era rimasto in silenzio per lunghi secondi. Poi, scuotendo la testa e allargando le braccia, aveva risposto a voce bassa, nella quale trasparivano sconcerto e biasimo: “Mah!”. “Allora la pensi proprio come me!” - aveva commentato Matteo visibilmente sollevato. E i due amici avevano ripreso la loro passeggiata in silenzio e non si erano detti più una sola parola fino a quando si erano salutati, per augurarsi reciprocamente la buonanotte, davanti al portone di casa di Antonio, ch’era pochi metri più avanti di quella di Matteo. 2 - L’asino rubato Nazario era nato in campagna, nella casa rurale con annessa stalla e recinto per gli animali (u jacce) situata nella parte più inaccessibile del bosco di San Marco in Lamis. Da essa si poteva arrivare al paese percorrendo una stretta mulattiera che seguiva, a mezza costa, la montagna, scendeva fino al fondo valle e risaliva verso la cima dellamontagna successiva. Era, insomma, un lungo saliscendi che richiedeva ore e che si effettuava a piedi, tirandosi dietro l’asino carico, all’andata, di formaggi, pollame, uova, legumi, patate, castagne,carbonella, legna ecc. e, al ritorno, di farina, sale vino, olio, pezze di cotone o di stoffe, utensili, scarponi chiodati e quant’altro servisse alle necessità della famiglia. Il padre di Nazario effettuava all’incirca un viaggio al mese, dalla primavera all’autunno, mentre nei mesi invernali non c’erano

contatti col paese. Rari erano anche i contatti con i pastori che abitavano nei “jacci” dei dintorni. Questo spiega perché Nazario fosse sceso a San Marco solo all’età di dieci anni, in occasione della Fiera di San Matteo e per lui era stata la scoperta di un Mondo Nuovo. Si era spaventato ed era corso a rifugiarsi nelle braccia del padre, quando aveva udito i forti e festosi rintocchi delle campane delle chiese che annunziava il mezzodì perché, fino a quel giorno, egli aveva conosciuto solo il suono dei campanacci legati al collo delle mucche al pascolo. Da quel giorno era germogliato nella sua mente e si era rafforzato di anno in anno il desiderio di conoscere il mondo, di conoscere almeno Foggia, la mitica città della quale decantavano le meraviglie suo padre e gli altri pastori che si riunivano in occasioni “speciali” (battesimi, fidanzamenti,matrimoni, la tosatura delle pecore). A sedici anni amoreggiava con Filomena, la figlia quattordicenne del pastore che aveva il suo “jacce” a meno di cinquecento metri di distanza da quello di suo padre. L’aveva incontrata per la prima volta il giorno in cui lei era arrivata, correndo dietro a un montone imbizzarrito, alla radura nella quale egli stava riposando all’ombra di un gigantesco noce. Nazario l’aveva aiutata a bloccare l’animale e a mettergli una corda intorno al collo e poi erano rimasti a parlare per qualche minuto. Si erano guardati negli occhi e si erano piaciuti subito. Avevano poi cominciato ad incontrarsi di nascosto in una piccola radura situata a mezza strada fra i due tenimenti, ma poiché, come dice un vecchio proverbio, “amore, tosse e scabbia non può nasconderle chi l’abbia”, un giorno la madre di Filomena, che aveva intuito cosa passava nella mente e nel cuore della figlia, l’aveva seguita e li aveva sorpresi. Aveva anche potuto,però, vedere, con suo grande sollievo, che i due giovani stavano semplicemente vicini e si parlavano, tenendosi le mani e guardandosi teneramente negli occhi, ma niente di più. I genitori di Nazario e Filomena si conoscevano e si stimavano, i due giovani piacevano a entrambe le famiglie e il fidanzamento era stato stretto con la soddisfazione di tutti. Il matrimonio era stato fissato per il giorno del diciottesimo compleanno di Nazario ed era già stato stabilito il numero di capi che sarebbero toccati a lui e a Filomena, al pari delle parti di corredo e di mobilio spettanti ad ognuno di loro. Era stato anche scelto il luogo in cui sarebbe sorto il “jacce” di Nazario e tutti i componenti delle due famiglie avevano cominciato a costruire l’abitazione dei futuri sposi, senza fretta, poiché c’era tutto il tempo per farlo, visto che si trattava di una piccola abitazione e il materiale da costruzione affiorava abbondante dal terreno roccioso. Nazario andava a trovare Filomena ogni domenica e a volte si fermava a pranzo nella casa di lei, altre volte la portava a casa dei suoi. Insomma tutto filava nel migliore dei modi, ma la smania di conoscenza di Nazario non si era calmata. Finalmente, come regalo per il suo diciassettesimo compleanno, il padre gli diede il permesso di andare a Foggia in sella all’asino più bello, più vigoroso e più veloce. (Continua 1)



Il triplice fischio finale delle attività calcistiche inerenti il settore giovanile della provincia, giunto a metà marzo, consente di tracciare un lucido bilancio circa i risultati raggiunti: per le compagini di casa nostra, i verdetti nei rispettivi campionati sono stati, per l’ennesimo anno, ricchi di gioia e soddisfazione. Il risultato di maggior prestigio è stato raggiunto dai Giovanissimi (età compresa tra 12 e 14 anni) dei Reali Siti di Stornarella, che hanno primeggiato nel Campionato Provinciale di categoria, al termine di una lunga e trionfante cavalcata, culminata con la vittoria per 4 a 2 contro l’Atletico Stornara, con le reti decisive di Pistillo, Lucente, Rizzi e Zanni. I ragazzi, allenati dall’esperto mister ortese Andrea Trapani, hanno avuto la meglio su agguerrite squadre come Ordona, Carapelle e San Pio X, dando dimostrazione di maggior continuità di risultati, e così il prossimo anno potranno partecipare al blasonato torneo regionale. “Ancora una volta, dopo l’ennesimo campionato giovanile vinto”, ci ha confidato un raggiante Trapani, “l’emozione è stata grande: si dice sempre che l’ultimo successo è il più bello, e in effetti, a causa delle numerose vicissitudini affrontate (inverno fred-

do e campi al limite della praticabilità), ho dovuto inventare schemi e ruoli di gioco, ma i ragazzi sono stati eccezionali, pronti a qualsiasi sacrificio senza battere ciglio, sostenuti da un pubblico caloroso e festante”. A chi vanno i ringraziamenti per aver raggiunto questo straordinario obiettivo? “Vanno innanzitutto a Michele Fiorillo, presidente dell’associazione sportiva, onnipresente e sempre disponibile a qualsiasi sacrificio, a Gianni Trapani, collaboratore tecnico e supporto psicologico della squadra, a Leo Feninno, segretario tuttofare, e all’Amministrazione Comunale di Stornarella, che ci è stata vicina in ogni momento, garantendo la piena efficienza della struttura sportiva a nostra disposizione per allenamenti e gare di campionato”. Ad arricchire gli ottimi risultati raggiunti dai nostri giovani sodalizi, è l’A.S.D. G. & T. di Orta Nova, che anche in questa stagione, con le due squadre di Giovanissimi e Allievi (14-16 anni) è riuscita a raggiungere una tranquilla salvezza nei rispettivi campionati regionali. Gli Allievi, allenati da mister Michel Lionetti, hanno concluso il loro campionato al sesto posto, conquistando 30 punti in

ventidue gare: per Roggia e compagni un’esperienza sicuramente importante contro avversari ben quotati come San Severo e la storica Cosmano Sport Foggia. I Giovanissimi di Alfonso Tartaglia invece non sono riusciti a ripetere l’exploit dello scorso torneo, quando furono in lotta per il primo posto, ma hanno raggiunto una tranquilla salvezza con 18 punti: il torneo è stata comunque un’occasione, per giovani ragazzi come Miluzio e Iannuzzi, per mettersi in mostra. C’è da dire che, a causa dei lavori in corso presso il Campo Sportivo Comunale “Fanelli”, le due squadre hanno dovuto giocare tutte le gare interne in campo neutro, al Di Gioio di Carapelle, e ciò sicuramente ha inciso negativamente sulle loro prestazioni. Antonio Torchiarella, timoniere dell’associazione da ventuno anni, esprime soddisfazione per i risultati raggiunti grazie allo zelante impegno dei dirigenti e dello staff tecnico a disposizione, ma non nasconde, con un pizzico di amarezza, l’oggettiva difficoltà che oggi si incontra “nell’educare dei giovani non propensi al sacrificio e poco ascoltati dai loro genitori: perciò fungiamo da psicologi, prima ancora che da allenatori di calcio”.


Il 30 marzo scorso si sono svolti a Grottaglie (TA) nell’istituto Sant’Elia, i GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI DI PESISTICA. Alla manifestazione, riservata a ragazzi e ragazze di 13 e 14 anni, hanno partecipato ben 11 scuole medie inferiori. Grazie al Dott. Giuseppe Russo, preside della scuola media paritaria “Aldo Moro” di Carapelle hanno partecipato, alla manifestazione 2 squadre (una maschile ed una femminile) composte ognuna da 5 giovani atleti, sotto la guida del professore di educazione fisica Gerardo Gagliardi e dell’ insegnante tecnico Fipcf Francesco Perdonò e dalla istruttrice Rosa Esposito della Asd Gym Star di Carapelle. Il professore ha seguito i ragazzi negli esercizi del “salto triplo” e nel “lancio della palla medica”, mentre i due istruttori della Gym Star nell’esercizio di pesistica olimpica “slancio” con il bilancierino da 10 kg. La grande affinità e la medesima e infinita passione per lo sport tra il prof. Gagliardi e il Tecnico Perdonò Francesco ha fatto si che i ragazzi apprendessero da subito la giusta tecnica delle 3 discipline del triathlon. Gli atleti che hanno partecipato, di fatti,

L’anno 2011 per l’A.S.D. Tennis Club Orta Nova, associazione dilettantistica formata da una sessantina di soci ed unica associazione ortese che organizza corsi di tennis Sat per bambini, tenuti dalla Federazione Italiana Tennis (FIT) da Istruttori Federali (i maestri Solazzo), ha iniziato le varie attività tennistiche portando ottimi risultati, come la Coppa Italia UISP Maschile che ha ottenuto tre vittorie su tre gare disputate (con i tennisti Balsamo D’Agostino G. - D’Agostino L. - D’Arasmo - Di Tonno), il Torneo di Barletta che ha visto la vittoria della nostra giovane tennista, promessa della Capitanata, Anita Di Pietro (under 10). Tutto questo da merito sia agli atleti che vi partecipano che a tutto il Consiglio Direttivo che coadiuva lo svolgimento delle gare nella maniera più ottimale e che quest’anno ha voluto regalare, sponsorizzato da

seppur con un breve periodo di preparazione (1 settimana) hanno dimostrato una notevole capacità tecnica, divertendosi e allo stesso tempo dando prova di grande grinta e concentrazione. Le squadre erano così composte: per i ragazzi Manuel Di Giovanni, Marian Munteanu, Paolo Sgarro, Giuseppe Patanella e Erik Xhahysa; per le ragazze Libera Ferran-

“Ladogana Vini Orta Nova” e “Unsic Patronato di Orta Nova”, a tutti i soci la “tuta sociale”, la stessa è stata consegnata anche ai figli dei soci che partecipano al corso. Altre attività pronte per partire quest’anno sono: la Coppa Italia Uisp Femminile; cam-

tino, Anamaria Ilie, Iolanda Canistro, Maria Gaeta e Maristella Antini. La Scuola Media di Carapelle “Aldo Moro”, all’esordio in questa disciplina, ha conquistato il 4° posto nella manifestazione. Gli atleti sono stati premiati con medaglie in terracotta, e le prime 3 squadre sono state premiate con piatti e uova decorate raffiguranti immagini della tradizione Tarantina. pionato a squadre Fit Under 14 femminile; campionato a squadre Fit Under 16 maschile. Tutti campionati che vedono la partecipazione di giovani tennisti (Caricone S. - Gervasio L. - Solazzo M.) e tenniste (Asci I. - De Ruvo E. - Palatino J. - Trecca R.) allenati dagli Istruttori del sodalizio ortese, oltre ad un torneo amatoriale cittadino e, dulcis in fundo, un torneo F.I.T. di 3ª categoria che fa entrare il circolo nel satellite delle competizioni Regionali della Federazione Italiana Tennis. Intanto dopo le vittorie ottenute nella 1ª Tappa provinciale Fitr.p. svoltasi presso il Tennis Club di Foggia, dove gli allievi dei maestri Angelo e Lello Sollazzo, si confermano ai vertici del Tennis provinciale, facendo incetta di vittorie anche nella 2ª Tappa Provinciale tenutasi al Tennis Club di Margherita di Savoia, nella categoria Under 8 maschile e femminile vincono Lorenzo Carbone di Cerignola e Claudia Lombardi di San Ferdinando di Puglia, iscritti dello Sporting Club di Cerignola. Nella categoria Under 10 maschile e femminile si evidenziano le vittorie di Cristian Valendini dello Sporting Club di Cerignola, di Anita Di Pietro del Tennis Club di Orta Nova. Inoltre hanno ben figurato le ortesi Rossella Trecca e Jessica Palatino, uscite in semifinale dopo un lungo ed estenuante torneo, nella categoria “Racchetta Verde”. La prossima tappa provinciale si terrà a San Giovanni Rotondo.


Le strade di Stornara sono state prese d’assalto da rumorosi e festanti caroselli di auto lo scorso 13 marzo per celebrare un prestigioso traguardo sportivo raggiunto: infatti la squadra di calcio dell’Atletico Stornara ha raggiunto con due giornate di anticipo, grazie alla decisiva vittoria per 2 a 1 sul campo del Castelluccio, la storica promozione al Campionato di Seconda Categoria regionale, dove vi ritorna dopo un’assenza di oltre vent’anni. Il sodalizio sportivo presieduto da Giuseppe Rotordam, aiutato dai dirigenti Antonio Lafaenza, Giuseppe Sardone, Nicola Maggiore, Nicola Errico e Gabriele Maffia, ha vissuto una stagione esaltante, iniziata in sordina con appena due punti nelle prime tre partite, ma poi caratterizzata da un ritmo vertiginoso (nove vittorie consecutive e un solo gol subito al passivo), che ha condotto rapidamente gli uomini allenati da Nicola Borrelli in testa alla classifica fino al termine del torneo, concluso con ben undici vittorie e undici gol subiti in sedici partite e un vantaggio di otto punti sulla più immediata inseguitrice, la “sorella” Vitobello Stornara. L’abilità dello staff tecnico, composto anche da Massimo Circiello e Nicola

Maggiore, è stata quella di aver saputo unire alla perfezione, con impegno e sacrificio, un gruppo che partita dopo partita è cresciuto a vista d’occhio, giocando un calcio improntato alla ricerca della vittoria attraverso il bel gioco. Giovani spinti da entusiasmo, come i difensori Leonardo Leone, Giuseppe Lacerenza e Alessandro Rubino, il centrocampista Francesco Andreano (utilizzato in tutte le partite), e l’attaccante Georgi Zamfirov, uniti a calciatori esperti, tra cui il bomber Antonio Mastino (autore del gol promozione), il capitano Filippo Uva, il metronomo Marco Alborea e il “dono dell’Africa” Fatihi Abdellah, sono stati i protagonisti di una cavalcata trionfale che ha riacceso l’entusiasmo tra gli sportivi di Stornara, che ogni domenica, anche in trasferta, non hanno fatto mai mancare il loro sostegno e incoraggiamento all’undici biancoverde. Ciliegina sulla torta di questa stagione indimenticabile è stata la vittoria nella classifica disciplina come squadra più corretta del campionato, un traguardo a cui mister Borrelli teneva in modo particolare, a testimonianza di una cultura sportiva improntata su un agonismo sano

nel segno del rispetto dell’avversario. Per Borrelli, 44enne profeta in patria pronto alla conferma sulla panchina anche per la prossima stagione, la soddisazione è enorme: “il merito di questo successo è il frutto di un gruppo di amici davvero inseparabili sia in campo che fuori; i ringraziamenti da fare sono tanti, ma in particolar modo vanno alla nostra psicologa a distanza, che ci ha sempre sostenuto e aiutato nelle difficoltà”. Ultimo impegno stagionale sarà la sfida per il titolo di campione provinciale di Terza Categoria, contro la vincente dell’altro girone, Sannicandro o Ischitella, dopodiché per De Feo e compagni ci sarà il rompete le righe per ricaricare le batterie in vista delle prossima agguerrita stagione. Parole di fiducia per il prossimo anno le spende il presidente Rotordam: “Ci sono tutte le credenziale per fare bene. Certo non sarà affatto una passeggiata semplice e diverse le insidie che il campionato potrebbe nascondere. Ma la fiducia c’è. Il prossimo campionato sarà comunque competitivo, è inutile nasconderlo. Ma noi saremo lì, a dare filo da torcere a tutti”.



Pasqua a tavola Dopo il carnevale arriva la Pasqua, e anche in questa occasione cercheremo di dare un quadro esaustivo dei vari modi di festeggiare, ovviamente rimanendo legati ai dolci tipici ortesi e della terra di Capitanata, sapendo che i modi di festeggiare variano dal Tavoliere, ai Monti Dauni al Gargano. Ora vediamo brevemente il significato della Pasqua: il periodo Pasquale va dal 25 marzo al 25 aprile. Questa festività cade nello stesso periodo dell'anno sia per la religione Ebraica che Cristiana. Per i primi, la Pasqua celebra la fuga degli Ebrei dall'Egitto, verso la terra promessa, guidati da Mosè. Per i Cristiani ricorda la passione e la resurrezione di Cristo. Con l'ultima Cena, Gesù spezza il pane e lo divide con gli Apostoli, offrendo così il suo corpo in sacrificio per tutta l’umanità. Questo episodio conferisce al cibo un valore particolare, rispetto alle altre festività. Ecco che allora si donano uova, sia vere che di cioccolato, come simbolo di rinascita e di prosperosa fecondità: infatti, il periodo coincide con l'inizio della primavera. Altri simbolismi che ritroviamo nei dolci Pasquali, sono gli agnelli di marzapane, le colombe e le ciambelle che richiamano la corona di spine posta sul capo di Gesù ... Il carattere familiare della Pasqua rimane ancor oggi vivo, tanto da essere occasione di riti da svolgersi con la famiglia. Ad esempio ad Orta Nova come a Foggia, particolare è la preparazione del Benedetto “U beneditte” che si consuma nel pranzo pasquale o la preparazione della colazione della mattina di Pasqua è un trionfo di uova sode, di cioccolato e del salame lardellato con la tanto sospirata Pizza di Pasqua. Poi i taralli e le squarcelle, due tipi quella semplice e quella che una volta era destinata ai bambini più ricchi, in mostra dai pasticceri. Ma veniamo al menù pasquale ortese: Antipasto, il Benedetto per primo il Brodetto, poi si passa all’Agnello con patate al forno, Capretto arrostito alla griglia con contorno di insalata riccia, quindi la frutta di stagione e secca, poi i dolciumi con taralli, scaldatelli, squarcelle, pizza con la ricotta; infine i vini dal bianco al rosato al rosso.

Il Benedetto Ingredienti: Salsiccia, capocollo, soppressata, prosciutto crudo e provolone, uova, olive e arance. Mettere in un tegame a bollire le uova, poi affettare i salumi, il provolone e le uova sode, il tutto ben posizionato

in un vassoio. In un altro vassoio mettere le arance affettate con la buccia, servono per pulire la bocca.

Il Brodetto Ingredienti: 600 gr. di cardoncelli, possibilmente selvatici, 400 gr. di agnello (collo e pancetta), uova, formaggio pecorino, olio di oliva extravergine, prezzemolo, pepe e un bicchiere di vino bianco, sale q.b. Mettere a bollire, in una pentola d’acqua, i cardoncelli, aggiungere il sale. Nel frattempo in una padella con olio extravergine mettere i pezzi di agnello e far cuocere, versare il vino bianco e far sfumare, poi aggiungere un poco d’acqua e lasciare cucinare per cuocere per 5 minuti. Aggiungere i cardoncelli e le uova sbattute, una per ogni persona, prezzemolo tritato, un pizzico di pepe, abbondante formaggio pecorino grattugiato. Lasciare cuocere ancora per qualche minuto, far riposare e poi servire. La squarcella Ingredienti: 300 gr farina, 2 uova, 2 cucchiai di olio, 100 gr. zucchero, latte, sale, buccia di limone grattugiata. Prendere la farina, ed impastarla con le uova, i due cucchiai di olio, lo zucchero, un po' di latte, pochissimo sale e la buccia di limone grattugiata. Quando l'impasto sarà pronto, spianare la pasta riducendola a mezzo centimetro di altezza e ritagliare tre ovali, conservando i ritagli. Poggiare su una delle estremità un uovo col guscio, fissarlo con i ritagli, cospargerle di zucchero e di confettini colorati e metterle in forno dopo averle sistemate su una teglia appena unta. Controllare la cottura, lasciare raffreddare e mangiare.


Concludo il tutto con un sogno di una nostra lettrice:

È da un po’ di anni che il mondo dei sogni mi affascina, mi sono resa conto di vivere un mondo parallelo a quello reale. Dopo alcuni sogni particolari, che mi hanno messo ansia, ho iniziato ad avvicinarmi a questo mondo scoprendo che i sogni sono una materia misteriosa e magica, ma soprattutto dicono la verità, la nostra più intima verità che spesso non arriva alla coscienza e cerchiamo di censurare con la razionalità quotidiana. Grazie ai sogni ho scoperto quali sono i miei desideri e le mie debolezze insomma è un canale preferenziale per capire meglio me stessa. Prima di avvicinarmi alla materia mi sono posta delle domande. Perché si sogna? Chi dice di non sognare dice la verità? Esistono i sogni premonitori? La mia ricerca è partita proprio da queste domande alle quali ho cercato di dare una risposta. Si sogna perché il nostro Io interiore cerca di portare a galla paure, ansie, debolezze, desideri, traumi, rielaborazioni di lutti (che però non sempre si riferiscono a lutti veri e propri, anche un abbandono è lutto). Chi sostiene di non sognare, dice una grande falsità. Tutti sogniamo chi sostiene il contrario generalmente sono persone molto razionali, pratiche, seriose che non subiscono il fascino di questo mondo parallelo e di conseguenza il canale con il loro inconscio è meno aperto rispetto a chi invece sogna. I sogni premonitori esistono, sono molto rari, ci tengo però a precisare che non possono

preservare da eventi tristi, ma ci possono aiutare ad affrontare questi eventi dando loro un senso logico. Ho scoperto che per comprendere al meglio un sogno, è importante associarlo al nostro quotidiano, faccio un esempio: sogno di perdere i capelli, la prima domanda che mi pongo è la seguente? Qual è il mio stato psico-fisico attuale? Sognare di perdere i capelli si associa alla perdita di forze, non è da escludere che il sognatore stia attraversando un periodo di forte stress emotivo, fisico o entrambi. Spesso può succedere che un sogno appaia privo di senso quindi non di facile interpretazione, questo accade perchè l’inconscio non si esprime in un linguaggio razionale accessibile al conscio. Ci sono anche sogni tipici che si fanno durante le varie fasi della nostra esistenza. Per interpretare i sogni bisognerebbe avere una buona conoscenza dell’arte e della scienza, infatti un famoso psichiatra Carl Gustav Jung sostiene che il sogno è un opera teatrale con un introduzione, svolgimento dell’azione, conclusione del sogno. Io non ho fatto studi in merito, di ciò me ne rammarico, ma grazie alla curiosità di interpretare e capire cosa il mio inconscio voleva dirmi, ho iniziato ad appassionarmi all’argomento. Detto questo, con la redazione abbiamo deciso di aprire un canale, che spero diventi preferenziale, con voi. Se desiderate che qualcuno interpreti i vostri sogni inviateli a: mylli.mela@libero.it.

Il ritardo accresce l’attesa! L’antico detto ben si adatta al peccaminoso ritardo con cui esce questo settimo numero di “Diomede”, la rivista bimestrale di attualità, cultura e promozione del territorio, edita a Foggia da Koiné Comunicazione. In questo numero due grandi esclusive con altrettante interviste. La prima è dedicata a Lucia Morelli, neocampionessa del mondo di boxe femminile, alla quale abbiamo riservato anche la copertina. La giovane boxeur è nata a San Severo ma da quando era bambina vive con la famiglia in Germania, tra grandi sacrifici e meritate soddisfazioni. La seconda ce l’ha concessa uno dei più grandi disegnatori di fumetti d’Italia e d’Europa, Enzo Chiomenti, che col fratello Antonio (scomparso l’anno scorso, ed entrambi cerignolani) ha formato una formidabile coppia di fumettisti che ha fatto sognare milioni di italiani, francesi e tedeschi, dal 1949 e per 40 anni. E con l’intervista a Enzo Chiomenti comincia l’omaggio tributato da “Diomede” ai grandi maestri del fumetto italiano, di ieri e di oggi, grandi nomi purtroppo ancora sconosciuti. Il Focus di questo numero è invece dedicato al grande exploit registrato dalla Capitanata in occasione della recente classifica nazionale del F.A.I. che ha sorprendentemente

visto primeggiare tra i “Luoghi del Cuore” degli italiani gli Eremi di Pulsano e, al 4° posto, il Castello di Lucera. Prosegue, e durerà tutto l’anno, la lettura delle vicende risorgimentali, tra passato e futuro. In occasione del 150° dell’Unità d’Italia “Diomede” vi propone, tra l’altro, la corrispondenza del nostro inviato speciale... nella Foggia del 1861, con la cronaca dell’epoca. Il fenomeno delle scommesse è in aumento e i pericoli vanno di pari passo. Uno studio di Salvatore Aiezza analizza il settore e spiega perché starne alla larga. Domenico Lamura è stato un grande poeta e scrittore che ha saputo ben narrare le vicissitudini della nostra terra, ricevendo un meritato apprezzamento a livello nazionale. La figura di Lamura e i suoi recenti inediti vengono ben descritti dalla penna di una delicata poetessa e scrittrice, Grazia Stella Elia, sua amica e concittadina. Tra i profili di questo numero di “Diomede”: l’artista Mario Raviele, il poeta dialettale foggiano Osvaldo Anzivino, e gli omaggi agli studiosi e scrittori Pasquale Soccio (nel decennale della morte) e Tommaso Nardella (scomparso la scorsa estate). Giuseppe Di Vittorio sfregiato, sfrattato e dimenticato. Dove? Nella sua Cerignola! Il dramma di una grande opera d’arte,

Ciao Milena, questa notte ho sognato di trovarmi in una chiesa, dove di fianco a me c’erano tante suore, una suora mangiava un pacchetto di patatine un'altra mi diceva di stare calma ed infine un presenza strana mi soffiava violentemente (credo si trattasse di un demone) ed infine il prete che era lì si avvicina dicendomi che dovrei controllarmi un orecchio il sinistro. L’ho trovato un po’ strano come sogno e ti confesso che questa presenza mi ha un po’ spaventata, potresti aiutarmi nella interpretazione? Cara Giovanna, le suore che tu sogni, questa presenza oscura ed infine il prete non sono altro che le tue varie sfaccettature delle tue personalità. La suora che mangia le patatine, cosa strana per un adulto e assai più strana per una suora mangiare patatine in un luogo sacro, è quella parte della tua personalità sbarazzina, che ha voglia di trasgredire, diciamo un po’ fuori dagli schemi, la suora che cerca di tranquillizzarti è la parte di te che ti invita a restare calma di fronte le varie vicende quotidiane, la presenza oscura è una altra parte di te forse quella più aggressiva infine il prete che ti dice di controllare l’orecchio sinistro sei ancora tu che inviti te stessa ad ascoltarti. Evidentemente in questo periodo tutte queste personalità affollano la tua mente e il sogno non fa altro che invitarti a rimanere calma consigliandoti di ascoltare quelle che sono le tue reali esigenze.

dedicata al padre del sindacalismo italiano, smontata e fatta sparire. Giovanni Rinaldi riannoda i fili di questa triste vicenda e lancia una petizione on line per il suo recupero e reinstallazione. Questi sono solo alcuni dei servizi e degli articoli di questo settimo numero di “Diomede”. Il resto lo trovate nelle 80 pagine a colori della rivista, in vendita a Foggia e in provincia a soli 3 euro. E se volete abbonarvi: www.diomede.koine-srl.it


Gli anti-Facebook Sono reti sociali nate sulla base di concetti di socialità molto meno grossolani; sono gli anti-Facebook. Dopo la crescita esponenziale di Facebook (le adesioni sono a quasi 600 milioni di utenti in tutto il mondo), ci si è interrogati più volte sulla gestione dei dati personali degli utenti sui social network. Se ne è desunto da più parti che il trattamento è fatto con estrema semplicità, non considerando tutte le implicazioni in tema di tutela della privacy degli utenti. Ci si è posti la domanda se questa spontanea esigenza di socialità potesse essere accompagnata da una (altrettanto spontanea) gestione dei dati nel rispetto della privacy. Da questo esercizio mentale è nata l'esigenza di realizzare reti sociali di fatto più garantiste dei diritti degli utenti, magari con qualche caratteristica peculiare che le facesse differire dal (banale) Facebook. Diaspora Diaspora è il nuovo progetto di social network che contiene nel suo stesso termine la missione di distacco da Facebook. Diaspora, vocabolo di origine greca che significa la fuga di un popolo costretto a distaccarsi dalla propria terra natale, è utilizzato metaforicamente per rappresentare una nuova piattaforma di social network fatta per proteggere la privacy degli utenti. La nuova rete sociale è basata

su un software attualmente in fase di sviluppo da parte di alcuni studenti del Courant Institute of Mathematical Sciences a New York. Ha una struttura decentrata, non accentrata come Facebook. I dati personali, dunque, sono trattati localmente, in un server personale, di cui si hanno i pieni diritti di accesso, senza perdere la titolarità di foto, documenti e altre informazioni personali. Inoltre, vi è la possibilità di selezionare con precisione con quali amici verranno condivise determinate informazioni, abbandonando le generalizzazioni insite nelle bacheche di Facebook. Quora Quora è un nuovissimo social network basato sulle discussioni su un tema specifico. È l'evoluzione di quello che Yahoo! Answers ha rappresentato in questi anni; una sorta di bacheca evoluta dove fare domande a utenti esperti di una specifica materia, potendone seguire gli ulteriori sviluppi e, magari, correggendo col tempo alcune affermazioni. Lanciato da due ex di Facebook, Quora non è ancora disponibile in Italia, ma sta già facendo parlare di sé negli Usa. È un luogo virtuale dove le competenze (vi sono sviluppatori di software, appassionati di tecnologia, imprenditori del web, ecc.) sono più importanti dei banali commenti che troviamo su Facebook. È uno spazio più elitario (non peraltro è esclusivamente su invito), dove

chi fa una domanda o risponde è consapevole di parlare con utenti ben specializzati sulla materia trattata. Per pubblicare il primo quesito, poi, è necessario superare un breve test per essere certi di aver capito le regole della community; altro che Facebook. Ted Conversations La piattaforma sociale di Ted è stata lanciata poche settimane fa. Ted (Technology Entertainment and Design) è un progetto che ruota attorno a conferenze, che si tengono dal 1990 in California, ma che attualmente si sono tenute anche in altre parti del mondo. Ted Conversations è il social network dove si possono fare domande, porre questioni di interesse generale, sviluppare idee, ecc. La struttura è un po' più semplice e spartana; vi sono tre aree di discussione (domande, idee e dibattiti) dove posizionarsi, aprendo nuovi forum oppure rispondendo in quelli già aperti.


LA BONTA’ Si intuisce da un viso sereno ed appagato, da un sorriso sincero e affettuoso, da un cuore sempre pronto a dare amore. La bontà è innata, è dentro di noi e nessuna mano rapace potrà togliercela. Rocchina Morgese

“PERLA” Uno... due... tre... quattro... passa un gatto pelle e ossa cinque... sei... sette... otto... con il passo di velluto il cugino di un tigrotto. Il gattino si riposa e poi guarda il tuo nasino ma sta attento non fidarti se ti fermi lui ti adotta salta in braccio e poi ti dice “cosa aspetti”. In poltrona prende posto e di lì per tua sventura diverrai per magia tu il garzone e lui il padrone. Pinuccia Di Venosa

A SPERETTE DU SOLE Che fridde che fàce stàmmatine si nun ere pe te, nun ce stéve quà vicine a te me fàce stà mégghje u’ vinde fridde nun me fàce nìnde. Vullarie stà sembe vicine a te pé sende ogne mumende u calore tuje.

Che faje mò, te ne vàje e me lasse qua da sule cu stù fridde che m’arravògghje? statte natu poche vicine a me, nun te ne jéenne. Ije, u sàcce che te neji, ma nun me despére t’aspètte dumane, sembe qua, a stessa ore p’avé ancore da te natu poche de calore. Antonio Santoro Che freddo che fa stamattina / se non era per te non stavo qua / vicino a te mi sento bene / il vento freddo non lo sento. / Vorrei stare sempre vicino a te / per sentire ogni momento il tuo calore, / che fai te ne vai e mi lasci / da solo con questo freddo che mi copre? / Stai un poco vicino a me, non andare via. / Lo so che devi andare via, ma non mi dispero / ti aspetto domani, sempre qua, alla stessa ora / per avere ancora da te un poco di calore.

PACE Se dovessi dipingere la pace la raffigurerei con una colomba bianca che attraversa il cielo; con una bandiera tricolore sventolante nella vittoria; con un campo di grano maturo punteggiato di papaveri; con un fondo bambino rigurgitante la bocca di latte.

VIVERE Prima o poi tutti siamo chiamati,

sfiorati e toccati dalla consapevolezza, dal risveglio. Sta a noi chiudere gli occhi, dargli la mano e imparare che non c'è no senza un sì, che non esiste notte senza aurora, nuvole grigie senza cielo azzurro, buio senza stelle, guancia senza bacio, e cuore senza amore, qualunque sia la sua fonte. Una persona, un parente, la natura, la lettura, ccc. capaci di darci l'imput per andare avanti. Ricordiamoci che vivere è più di sopravvivere! Dora Iannuzzi

8 MARZO: FESTA DELLA DONNA Una ricorrenza riconosciuta e ricorda a tutti che: Ogni donna merita rispetto, ogni donna oggi festeggia la sua libertà, quella che ha rischiato di perdere e ogni giorno lotta per ottenere, quella che gli permette di vivere con ampia gioia la sua vita e che spesso viene minata dagli abusi e dalle persone inrispettose. Lei: quello scricciolo che al bisogno diventa una pantera. Lei meravigliosa donna con i suoi capricci, con i suoi musi lunghi, con quel sorriso lungo un kilometro quando è felice. Donna che sa sorreggere il peso di ogni cosa. Donna luna, donna sole, donna stelle donna universo. Auguri auguri auguriMorgese a tutte le donne Rocchina che Dio ogni giorno fa vivere e fa nascere in ogni parte del mondo. Mennuti Anna Maria



OFFERTISSIMA!!! Porta blindata artigianale a cilindro europeo a partire da euro 650,00 e optional, serrature con chiave elettronica, codice dieci cifre a tastiera, apertura via SMS, a lettura dell’iride e dell’impronta digitale. *** L’arte della sicurezza ogni mese vi offrirà un prodotto sicuro e garantito!!! Veniteci a trovare in via A. De Gasperi, 38 (via Carapelle) di fronte la Banca del S. Paolo!


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.