V Convegno

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il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo siano unico principio della creatura”; mentre le altre hanno una tematica più direttamente di natura intrinseca3. Dato per scontato la prima parte della distinzione, che il Padre e il Figlio sono unico principio dello Spirito Santo, l’Autore si sofferma sulla seconda parte distinguendola in due articoli: nel primo si chiede se la creazione è dovuta a una Persona divina o alla Natura divina; nel secondo, invece, se la ragione del principio ad intra e ad extra sia predicato in modo univoco o equivoco nelle operazioni divine. Con spirito di perfetto logico, l’Appignanese distingue nel concetto di principio due aspetti, quello quo e quello quod. Il principium quo indica il motivo o la radice del principio per cui il principio è; il principium quod, invece, la stessa prima caratteristica del principio che agisce. Con una certa approssimazione si potrebbe anche dire: il quo indica la natura del principio, mentre il quod l’azione della persona che è e che agisce. Alla distinzione del principio segue l’applicazione alle tre Persone divine se sono principium quo nei riguardi della creatura o nelle operazioni ad extra, e anche principium quod nei riguardi delle operazioni intrinseche o ad intra del mistero trinitario. Alla prima domanda, risponde positivamente, perché la stessa divinità è numericamente identica in tutte e tre le Persone, e include tutta la perfezione. La natura divina pertanto è il principium quo di ogni produzione sia intrinseca o ad intra sia estrinseca o ad extra. Così scrive: “dico ad quaestionem quod tres personae sunt unum principium quo creaturae… accipiendo deitatem non tantum pro essentia ut divisa contra alia, sed etiam ut includit omnem divinam perfectionem; ipsa autem deitas… est principium quo utriusque productionis, videlicet tam intrinsece quam extrinsece; quod quidam etiam principium praedicatur de quolibet persona producente” 4.

Alla seconda domanda, risponde negativamente, perché il principio quod si riferisce al sopposto e non alla natura della Persona. E poiché nel mistero trinitario le Persone sono tre, non si può affermare che insieme siano principio quod della creazione. La negazione viene espressa nei due testi dell’edizione con qualche variante. Nella versione A si parla di “dub3. Cf Ibidem, pp. 528-547. 4. Commentarius in IV libros, d. 29, I libri, q. un., n. 5. La trascrizione del testo latino è adeguata alla lettura corrente. Il testo parallelo della riportazione B è più chiaro e sintetico: “Dico quod tres personae sunt unum principium quo: quia sunt una deitas cum omnibus perfectionibus simpliciter quae est cuiuslibet personae ratio agendi omnem actionem, et quaelibet persona est illa deitas quae est totale principium, et ideo, ratione deitatis, sunt unum principium quo respectu essentiae”.

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