Claudio Silvestrin. Liticità contemporanee. La verità ne la cava

Page 16

trova fra sé e le ante lignee l’incisione della stella stemma della fondazione. Il volume fuoriuscente dal muro replica il disegno discendente dai conci di facciata nella cornice, derivata dalla naturale composizione di stipiti ed architravatura. Il portale è unica eccezione aggettante rispetto al filo del muro assieme alla panca che corre orizzontale a risolvere, qui come in Villa Neuendorf, l’attacco a terra. Come in quella villa il coronamento, si potrebbe pensare, si risolve con la semplice netta linea di sommità a staccare dal cielo. A ben guardare la ritmicità delle lame verticali suggerisce l’astratta riproposizione sul prospetto delle merlature d’una roccaforte, pur ampiamente rimodulate nelle proporzioni. Per cui è in realtà questa sorta di merlatura d’ordine gigante a costituire concretamente il coronamento dell’edificio. L’interno definisce grandi aule, una in particolare, per le esposizioni artistiche. Da dentro a fuori, negli spazi espositivi, non si percepiscono aperture. Ne deriva spontaneamente una concentrazione tutta interiore negli ambienti confinati, senza possibili fughe d’attenzione del fruitore verso l’esterno. Solo dalle grandi porte cadenzate lungo il corridoio distributivo è possibile riguadagnare l’esterno, accedendo ad uno spazio laterale verde, da cui rigirarsi ad osservare il fronte parietale in pietra leccese. Questo si presenta come il fianco di una basilica, con un ingresso principale ed altri secondari serventi un chiostro laterale.

Forni Princi, 2004 e 2006 Quella dei forni Princi costituisce per Claudio Silvestrin una nuova occasione per indagare l’essenza dei materiali dell’architettura e mostrarla al pubblico; in parallelo al cliente è come offerta la possibilità di venire a contatto con gli ingredienti ed il processo di produzione del pane che s’accinge ad acquistare. Dei quattro punti vendita Princi a Milano, il primo ad essere ideato da Silvestrin è il forno di piazza XXV aprile nel 2004, cui è seguito il centralissimo intervento in via Speronari nel 2006. I due progetti possono essere considerati come allestimenti d’interni, in cui il solo vetro di totale trasparenza distingue lo spazio di lavoro dei panettieri dallo spazio fruito dai clienti. Visivamente gli ambienti rimangono unitari, percepiti nelle loro intere dimensioni. La scena è animata e continuamente diversificata dalle azioni dei diversi fruitori-attori dello spazio: impastare, mescolare, infornare da un lato; entrare, acquistare, assaggiare dall’altro. Campeggiano sui banchi i prodotti del forno, con le loro croste dorate ed i colori caldi degli impasti, a volte farciti, ottenuti da miscele rigorosamente naturali. A questi colori d’impasti e di farine si cerca - da parte del progettista - il giusto accostamento cromatico e materico con i porfidi, come seguendo il medesimo istinto verso la tavolozza dei colori caldi dei pellami e del legno della collezione H_O per Poltrona Frau. Nell’uno e nell’altro negozio, per scelta di Silvestrin, il materiale lapideo in grandi formati di lastra prende possesso primariamente del suolo. Da qui, posato con giunto sottile ed a ricorsi irregolari, risale, materializzando alcuni tavolini d’appoggio come una sorta di volumetrizzazione del suolo in senso verticale. Per piazza XXV aprile, il pavimento diviene muro basso a separare lo spazio pubblico da quello di lavoro dei panettieri, quindi è la colonna a sostegno del solaio superiore, ed

28

Princi bakery Speronari Duomo, Milan, 2006

Princi bakery Piazza XXV Aprile, Milan, 2004

29


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.
Claudio Silvestrin. Liticità contemporanee. La verità ne la cava by md material design - Issuu