Del 1966 è un allestimento con elementi tubolari in cartone di diversa altezza a base quadrata e del 1973 sono i moduli dalla caratteristica forma “a sedia” con cui si allestisce la mostra Danese al Musée des Art Décoratifs di Losanna. In particolare quest’ultimo progetto coniuga il ripiano espositivo orizzontale, collocabile a diverse altezze in base alle dimensioni dei pezzi da mostrare, con una superficie verticale retrostante, da utilizzare per la presentazione di oggetti appesi o per la comunicazione2. In tutte le realizzazioni Enzo Mari affronta un insieme di problematiche integrate: codificando tipologie come il piano-bancone, l’alveare-scaffale, il prisma-piedistallo o il basamento-leggio, che ancora oggi sono gli elementi di riferimento basilari del progetto espositivo in cartone, egli ottiene molteplici risultati. Risolve innanzitutto il tema della stabilità strutturale dei moduli e delle aggregazioni; sviluppa una chiara riconoscibilità formale dei sistemi espositivi; raggiunge notevoli esiti di semplificazione morfologica e compattezza dimensionale, finalizzati a non compromettere la circolazione dei visitatori e a facilitare le operazioni di montaggio e disallestimento. Il progetto contemporaneo dell’allestimento in cartone è per molti aspetti debitore nei confronti delle tipologie e dei modelli individuati da Mari tra gli anni ’60 e gli anni ’70 e percorre strade di elaborazione e sviluppo attingendo ad un campionario di prodotti ampliato rispetto al recente passato. Accanto ai tradizionali cartoni ondulati, abitualmente ripiegati o stratificati per ottenere forme e strutture resistenti e tridimensionali , il design attuale dei sistemi espositivi in materiali cellulosici può selezionare una serie di semilavorati rigidi, resistenti e dotati di un volume proprio: si tratta dei tubi di cartone, dei cartoni alveolari, dei cartoni Re-Board e X-Board. I tubi sono costituiti quasi esclusivamente da carta di recupero; vengono prodotti in lunghezze consistenti (fino a dieci metri e oltre) e con elevati spessori; la gamma dei loro diametri è estremamente ampia. Grazie a particolari cariche possono avere buone prestazioni di resistenza al fuoco e possono essere colorati e impermeabilizzati con apposite finiture della superficie esterna. I cartoni alveolari, ottenibili perlopiù da materiali riciclati, sono leggeri, resistenti a compressione e presentano alti spessori; hanno struttura a nido d’ape racchiusa tra due copertine. Re-Board è un prodotto innovativo realizzato combinando carta riciclata e colle a base di acqua. Possiede anch’esso una struttura interna alveolare e resiste a compressione. È leggero, ignifugo ed è stampabile su entrambe le facce dei pannelli; grazie ad una particolare compattezza e alla sua rigidezza, presenta ottime caratteristiche di planarità anche in formati di rilevanti dimensioni e può essere tagliato in maniera precisa a 45°. Anche X-Board appartiene alla tipologia della struttura alveolare che può essere stratificata a formare pacchetti di notevole spessore; è interamente composto da fibre di carta riciclata e le colle con cui è realizzato sono totalmente eco-compatibili; può essere piegato e curvato3. Questo mondo materiale si presta all’applicazione espositiva e comunicativa, rappresentando un’alternativa valida e pienamente praticabile sia per le configurazioni site-specific del “su misura”, sia per i sistemi modulari e i componenti pre-montati4; esso soddisfa tutti i requisiti di base dei prodotti per l’allestimento. Basso costo; leggerezza; robustezza per creare strutture autoportanti e per reggere pesi; facilità di trasporto, stoccaggio e montaggio; resistenza al fuoco; facilità di smaltimento o di reimpiego5.
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ENZO MARI, ALLESTIMENTI IN CARTONE PER DANESE, 1964-73. PAOLO SEGOTA, FULL SYSTEM: ALLESTIMENTO IN CARTONE PER IVECO, 1980 (DA ABITARE, N. 189, 1980). (sotto)