Catalogo Ar(t)cevia 2012

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Cover _ Andrea Giorgi Graphics & Redesign _ Massimiliano Magrini Print _ Nonsolostampa Printed _ Luglio 2012




P resentazione Dopo 4 bellissime edizioni, Artcevia ha un nuovo inizio. Si riparte con entusiasmi rigenerati e grandi aspettative. L’amministrazione comunale e la provincia di Ancona credono fortemente nel progetto e hanno dato piena fiducia a Laura Coppa, neo-curatrice della manifestazione e al suo staff, che hanno elaborato un festival fresco, potente e di qualità. L’arte contemporanea è al centro della proposta culturale del nostro Comune, sia perché abbiamo bisogno di rinnovare l’immagine di Arcevia, troppo spesso legata solo al suo illustre passato, sia perché ci permette di entrare in contatto con il futuro, con le nuove generazioni, con i loro processi creativi. Altro aspetto considerevole del Festival è il suo legame con il territorio, il suo interagire con la comunità locale, attraverso il coinvolgimento delle scuole e dei cittadini negli eventi, anche con la presenza degli artisti, permettendo la crescita culturale di Arcevia. Lo spirito che guida Artcevia si inserisce perfettamente nelle politiche che l’amministrazione sta portando avanti in questi anni. Noi siamo impegnati a cercare di cambiare il nostro modello di sviluppo dal basso, partendo dalle risorse del territorio. Ci stiamo orientando verso un’economia responsabile e sostenibile nel rispetto delle persone e della loro libertà. La cultura e l’arte diventano strumenti indispensabili per raggiungere questi ambiziosi obiettivi. Anche questa volta il coraggio e la passione verranno premiati. Grazie a Laura e a tutti coloro che lavorano per un futuro migliore. Andrea Bomprezzi Il Sindaco di Arcevia

• Nato _ in quel di Arcevia, il 30 luglio 1970 • Segni particolari _ appassionato al bello • Formula magica _ “Due sono le attività degne del pensiero umano: la metafisica e il pettegolezzo.” (Emile Cioran) • Parola odiata _ Il fine giustifica i mezzi

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D al “ blog ”

di un curatore emotivo

I tacchi dell’amministratrice sullo scalone del palazzo comunale. In questo tardo pomeriggio di metà marzo non c’è il solito via vai di messi e funzionari. Scendiamo le rampe in silenzio, a testa bassa, io con il sorriso accennato, lei con il volto tirato: “Come fai a essere così entusiasta? Non hai un po’ paura?” - mi chiede sul terzultimo scalino. “No. Non ora, almeno. Ho solo l’entusiasmo di una nuova sfida e mille idee in testa che alzano la mano per parlare prima delle altre. È come sapere di aspettare un figlio, credo. Se cominciassi a pensare anzitempo alle notti in bianco e a tutte le preoccupazioni, ti tireresti indietro sin da subito!” Ogni grande progetto, in fondo, un po’ figlio lo è. AR[t]CEVIA è semplicemente il figlio, anzi, la figlia di tanti padri e tante madri. Una figlia in piena adolescenza, se vogliamo, perché in questa edizione qualche cambiamento si comincia a vedere. E se il 2012 per i Maya è la fine, per noi, questo stesso anno, rappresenta un nuovo inizio. Nuovo l’entusiasmo del team organizzativo, nuovi i ruoli e nuovi molti degli artisti partecipanti. Solo l’intento rimane lo stesso, perché le cose buone non si cambiano, vanno semplicemente ripulite e rinfrescate. La quinta edizione inizia così, dunque, con nuove idee e proposte, a partire dalle tematiche delle opere provenienti da ogni luogo. Durante la fase di selezione degli artisti, mi sono ritrovata più volte a rispondere alla domanda “C’è un tema o un argomento per la collettiva?”. La risposta “No, non c’è” è mutata in “Praticamente no, ma teoricamente la sta assumendo” mano, a mano che raccoglievo adesioni. Sono i giovani e giovanissimi artisti soprattutto, a mostrare nuove “tendenze”- per definirle in modo spicciolo – e concetti che riassumono figure riconoscibili. Pochi i “mentalismi” macchinosi e cervellotici, molti i sentimentalismi che prendono in prestito dalla terra le forme, per proiettarsi in dimensioni immaginifiche ed eteree: rivisitazioni di soggetti sacri e religiosi, angeli, mondi irreali, mitizzazioni e senso di solitudine. Una solitudine piatta e universale che ha perso l’egocentrismo accusatorio dell’artista che si idolatra da sé. L’arte continua a denunciare da una parte e ad offrire vie di fuga dall’altra, ma lo fa con un “richiamo all’ordine” delle forme e con il pragmatismo dei materiali. È ormai chiaro che l’arte vive nel suo tempo, ma sempre con qualche passo di anticipo.

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E se è il mondo a essere fermo a un indecifrabile astrattismo mutante, al pari delle nuvole sospese fra vento e cielo, l’artista restituisce quel concretismo di cui le nuove generazioni necessitano fortemente. Ogni opera è una zattera fragile ed errante in mezzo all’oceano: il solo vogare non basta. Occorre sperare che quella striscia cupa d’orizzonte sia davvero terra ferma: “Rema e credici. Prosegui e immagina che...” L’arte è salvifica come una fiaba... e nelle fiabe, a volte, credere fa bene.

Laura Coppa Direttore artistico e curatore

• Nata _ con gli occhi aperti • Segni particolari _ spicciola in crosta emotiva fra le righe • Formula magica _ innamorarsi ogni giorno: di una canzone, di un colore o di un campo di grano • Parola odiata _ “sogno nel cassetto” è il posto sbagliato dove tenerlo

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M ostre personali _ A rtcevia

eventi


The Girl Is Missing | I Don’t Know Who I Am Photographic Performance Di E Con Francesca Gironi | Francesca Tilio _04/08 Musica di LUCA LOSACCO Il set fotografico allestito ospiterà uno spettatore alla volta e gli scatti realizzati verranno pubblicati sul blog THEGIRLISMISSING. BLOGSPOT.COM Una donna è in cerca di sé. Ha perso il contesto e l’identità. Ha perso la memoria. Per ricostruire la sua storia ha a disposizione pochi oggetti sparsi in una stanza vuota, ma non sa leggere gli indizi. La memoria si affaccia tra le pieghe di un abito, è intrappolata in fondo ad un bicchiere, corre lungo i fili del telefono. La performance è un set fotografico. Ospita 5 spettatori. Ogni situazione da vita ad uno scatto, che insieme agli altri costituiscono le tracce di una storia. La fotografa accoglie l’ospite, lo conduce sotto voce, scatta. Il pubblico osserva.

• Nate _ Palide • Segni particolari _ Intimiste • Formula magica _ Miranda • Parola odiata _ Bip

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LVI P remio B asilio C ascella M iseria e N obiltà

_04/08

“Il mondo in crisi attende una nuova forma d’arte che abbia un respiro diverso, che ambisca a una riqualificazione della vita civile, coraggiosa e incondizionata, libera dall’impero economico che la vede invischiata. Un’ipnosi talmente bella da lasciar credere che sia possibile! Ne nasce un appello accorato a chi dell’arte fa vita e mestiere, una richiesta in prima persona all’autore contemporaneo perché conferisca il giusto prezzo alla nobiltà del suo operare in un tempo economicamente globalizzato”. Ai pittori e fotografi selezionati per il LVI Premio Cascella è stato chiesto di analizzare tale tema, ponendo l’attenzione sulla miseria o nobiltà di espressione artistica odierna, e producendo a loro volta opere che esemplifichino questo rapporto tra ricchezza e povertà, non solo economiche, ma anche espressiva e comunicativa.

_ Studio_

• Artisti_ Andrea Amaducci, Matteo Arfanotti, Mirko Dadich, Federica Costa, Delfina De Pietro, Giorgio Distefano, Vladimiro Lilla, Terry May, Lamberto Melina, Emilio Patrizio, Monica Seksich, Massimo Volponi, Paolo Volta, Mr Wany, Luca Zarattini, Gianni Triggiani, Alberto Caviglia, Silvia Compagnoni, Tea Falco, Alessandro Falco, Pino Ferrucci,Lorenzo Fontanesi, Pasquale Grilli, Ailuig Holiday, Alessandro Passerini, Giulio Tassinari.

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O rodè D eoro

_05/08

Sembra un carnevale! Sono tutti truccati da mostri, tra coriandoli e nastrini. Le mappe sui disegni, vere e proprie mappe del tesoro: passate da qui, dici, dalla groppa di questo scarabocchio con quattro lunghe zampette. Pezzettino che dipingerò di giallo. E disegnare tanti cerchietti fermerà la chioma della madonna? E disegnare tutte queste palline ci farà giocare a bocce, in questo deserto? Vai Leandro, cavalca il maiale, cavalca il porco. Verme zanzaro solleva le mani storte, alza le braccia di spaventapasseri. Andiamo avanti! Anche se per farmi piangere rimani! Questo sarà un sole celeste! Questa sarà un’aurora rossa! Questo sarà un continente pieno di vermi, di vescichette. E le vescichette continuano, incontrano pianeti a cui non danno mai la luce- la rubano anzi così come ne bevono tutta l’acqua. Questo sarà un profondo toccare di baci la mano onesta. E gli altri festanti si affacciano oltre la cinta per buttarci rifiuti, sputi. Queste creature hanno la testa che non sarà mai una testa, ma una gabbietta con l’uccelletto morto o di gomma pane.

_ Studio_

• Nata _ Taranto • Segni particolari _ Ineffabile! • Formula magica _ Zin zan zum! • Parola odiata _ Consiglio!

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G iacomo S ebastianelli

_25/08

Vincitore di numerosi concorsi nazionali ed internzionali, Giacomo Sebastianelli si impone all’attenzione della critica musicale vincendo il premio come miglior allievo dei conservatori d’Italia, il Concorso Nazionale per i migliori diplomati d’Italia, il Premio Internazionale Cleto Tomba, il Concorso Internazionale Riviera del Conero, il Percussion Open Competition di Pesaro, il concorso nazionale Città di Camerino, il Concorso Giovani Solisti Città di Fano, il Premio Castrocaro Classica, la Borsa di studio della Società Umanitaria di Milano, la Borsa di Studio dell’Accademia Internazionale di Imola e altre 5 borse di studio da prestigiose Istituzioni Musicali italiane. Ha tenuto concerti in Italia, Spagna, Brasile, Palestina, Israele, Germania, Francia, Svizzera e Slovenia. Collabora con importanti orchestre sinfoniche e con noti artisti del panorama musicale e culturale italiano tra cui: Nicola Piovani, Antonella Ruggiero, Noah, Gigi Proietti, Lello Arena e Mauro Pierfederici. Nel 2011 esegue in prima mondiale “Improvvisamente” di Ennio Morricone. Si è laureato in strumenti a percussione col massimo dei voti, la lode e il bacio accademico presso il Conservatorio “Rossini” di Pesaro; ha inoltre conseguito il Diploma in Musica da Camera all’Accademia Internazionale “Incontri col Maestro” di Imola ottenendo il Master (menzione speciale come miglior diploma). Docente di percussioni presso Licei musicali e scuole medie della regione, è frequentemente invitato a tenere Master Class di percussioni presso importanti associazioni ed istituzioni musicali italiane.

• Nato _ Corinaldo (AN) • Segni particolari _ Virtuoso • Formula magica _ . . . • Parola odiata _ . . .

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M auro P erfederici

_25/08

La sorte mi ha fatto fare l’attore, il regista, l’operatore del Teatro nella Scuola e sembra che in tanti anni di esperienza io abbia sempre abbinato la pratica alla teoria, con la partecipazione a numerosi allestimenti teatrali, recitals, cortometraggi, films, curando anche, di converso, la formazione, con laboratori nelle Scuole, corsi di aggiornamento per insegnanti, conferenze e lezioni presso Istituzioni pubbliche e private. Mi capita anche di essere Direttore Artistico Nazionale di una rete di circa 1300 Associazioni Teatrali sparse per l’Italia (rete riconosciuta come Ente di Promozione Sociale). Ho avuto il privilegio e la fortuna di tenere numerosissimi recitals in omaggio e alla presenza di persone straordinarie come Mario Luzi, Edoardo Sanguineti, Maria Luisa Spaziani, Dacia Maraini, Umberto Piersanti, Gianni D’Elia, Angelo Ferracuti e tanti altri. Sono stato tra i protagonisti dei Notturni Leopardiani a Recanati. Con Umberto Eco ho partecipato ad uno degli incontri più seguiti di Antico Presente, al Teatro Romano di Rimini. Ho inciso, come voce recitante, numerosi cd. La fortuna mi ha voluto Presidente dell’Associazione Musica Antica e Contemporanea, con la quale ho avuto in sorte di incontrare i più grandi musicisti contemporanei (farne un elenco, che dovrebbe iniziare da Ennio Morricone, sarebbe fatica biblica!). Tra i musicisti con i quali più frequentemente ho avuto l’onore di collaborare negli ultimi anni, lo straordinario percussionista Maestro Giacomo Sebastianelli. Assai presto ho scelto di testimoniare la mia devozione alla parola, non quella quotidiana, consunta dall’incompetenza e dall’abuso, ma la parola “altra”, che sa ancora suscitare emozioni, passioni, umana partecipazione…… Ah….detesto i capiscioni e se qualcuno, dopo aver letto le righe qui sopra, mi annovera in quel consesso, mi arrabbio parecchio…

• Nato _ Senigallia il… secolo scorso • Segni particolari _ Ometto qualunque (facilmente identificabile) • Formula magica _ Il miglior tipo d’uomo è quello che, in tempi di rovine, sa dire una parola d’avvenire • Parola odiata _ Incompetenza

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S tefano L ucarelli

_01/09 _02/09

“…credo che nella formula del teatro, racconto o teatro civile si trovi tutto il fascino e l’avventura che la parola racchiude quando esce dal contesto dell’attore che recita ed entra in quello dell’ autore che parla. Storie che, tra immagini e testimonianze, segnano la presenza di un respiro che il narratore può liberare dagli abiti dell’interpretazione: allora quella voce, sola e cauta, che tiene il silenzio innalzandolo a suono, si mostra in scena sperimentando un percorso trasparente. e così inizia un viaggio che è un andare, un tornare e un ripartire come per cercare non più il centro dell’anima ma il suo perimetro. Col tempo mi è venuto anche congeniale lavorare in luoghi diversi dal palcoscenico cercando quell’altrove dove il teatro sa proporsi addosso, comunicando a pelle, in modo tattile, tra vicoli, borghi, piazze, cantine e case per concedere a chi ci capita una serata per sentire “…due chiacchiere con un tale che è arrivato da queste parti…” così: seduti, appoggiati o appena indaffarati, con un solo faro a disegnare un cerchio chiaro.

• Nato _ Roma il 16 marzo 1963 • Segni particolari _ Guardare per sorprendermi • Formula magica _ Essere leggeri e laici • Parola odiata _ La retorica pesante dell’ideologia

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E zio B artocci

_15/09 _30/09

Tra i caratteri, le parole e le immagini talvolta c’è una familiarità. Capita di osservare che a un titolo, o a un nome, corrisponda una forma ideografica. Certi tipografi, come prima di loro gli amanuensi, erano maghi nelle composizioni, disegnando o abbinando i caratteri per uscire, quando potevano farlo, dalle gabbie. Con la composizione e la grafica elettronica, il settore della stampa è cambiato radicalmente; tutto è molto più veloce, facile da gestire, meno impegnativo, o per meglio dire, diversamente impegnativo. L’armamentario tradizionale, più obsoleto, valido fino o a qualche decennio fa, è finito al macero o in qualche museo…. Ma torniamo a noi. Vedete le lettere di quell’alfabeto che prendono forma? Quel profilo, quell’abbreviazione, e la silhouette di quel sostantivo…: non vedete? Quella parola scritta ha una sua precisa fisionomia, una sua espressione. E’ un’icona essenziale e rappresenta ciò che sostanzialmente identifica. Se osservate bene non vi può sfuggire. Attenzione, anche ai pensieri: anch’essi, a ben guardare, in certi casi riescono a prendere forma visiva. Ne sa qualcosa Enimmeo. Osservate bene questi suoi ritratti! Pensavate che io fossi un visionario?

_ Studio_

• Nato _Cupra Montana il 4 giugno 1948 • Segni particolari _ Ironia/Fantasia • Formula magica _ Qualità/Rispetto • Parola odiata _ Trendy/Quotazioni

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I nternational A rt F estival G li A rtisti


C arla A bbondi Ho scoperto che l’arte sarebbe diventata il leitmotiv della mia vita il primo giorno di scuola: la maestra Licia disegnò un’Anatra gialla alla lavagna per la lettera ‘A’, la copiai velocemente e tutte le mie compagne mi chiesero di farla anche sul loro quaderno… quella paperetta gialla mi indicò la strada e la ‘A’ di arte divenne la prima lettera dell’alfabeto della mia vita. Autodidatta, ho frequentato il Liceo Classico, partecipato a Scuole di Danza Contemporanea,Guida alpina, equitazione, Tai Chi ed energetiche. In queste esperienze ho cercato una mediazione tra movimento e riflessione, tra materia e luce. Ho iniziato con la fotografia e l’acquerello, poi sono nati i Bodylight, impalpabili corpi di luce, realizzati con fibre ottiche e garze o maglia d’alluminio, che ambiento in castelli o siti archeologici. Fare arte per me è ridurre lo distanza tra attimo e infinito in un incessante continuum: la luce è movimento infinito, veloce, riflesso e permette allo spazio di sorpassare il tempo. Dal 2009 partecipo ad EuArt, progetto che esporta l’arte europea negli Stati Uniti:Boston, Chicago, Miami, Houston, nel 2009 una tappa anche per l’ Eccellenza Italiana a Dubai.

_ Studio_

• Nata _ Fermo, 5 Novembre 1958 • Segni particolari _ Le mie opere nascono spesso al risveglio, a volte sognate. • Formula magica _ Tempi sospesi in archi spaziali (se deve essere solo una parola :’ Volo‘) • Parola odiata _ Fissità

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A ndros Nella vita faccio diverse cose, nella morte penso ne farò qualcuna in meno. Andros è lo pseudonimo con il quale dal 1986 firmo le cose che faccio, che sono sculture, installazioni, dipinti, scritti e altro inutile ciarpame che rappresenta il mio piccolo contributo all’entropia. Per fortuna quasi nessuno me lo chiede, ma a chi mi chiede cosa io faccia, rispondo Arte Morta; d’altra parte, se tutti dicono che l’arte è morta, cos’altro mi resta da fare? Però, se faccio “Arte Morta” allora sono un “artista morto”, e questo non suona bene; in più, essendo ancora vivo divento un “artista morto vivente”, roba da film dell’orrore. Ho esposto un po’ qui e un po’ lì, ma mai là; più passa il tempo più mi passa la voglia di esporre, e penso sia un buon segno, per me e per gli altri. Come ovvio, questo non fa di me un grande artista: supero di poco il metro e settanta. Ho pubblicato alcuni libri, mai con case editrici a pagamento, non potevo permettermelo; in compenso una volta ho pubblicato con un print on demand, perché mi andava di farlo. Come ovvio, questo non fa di me uno scrittore, e non lo dico per modestia, anzi. Nel tempo libero rimugino e mugugno, ma soprattutto cerco la risposta a domande che non mi sono ancora posto. Nel tempo prigioniero invece sono costretto a fare le solite cose: respirare, bere, mangiare, spesso sudare e talvolta starnutire, ma solo se raffreddato.

_ Studio_

• Nato _ Purtroppo • Segni particolari _ Di segni la vita me ne ha lasciati tanti, ma non so se siano particolari • Formula magica _ Nessuna, le formule impigriscono la mente • Parola odiata _ Tutte, quando sono usate per nascondere e non per svelare

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A ttinia A chi mi chiede cosa faccio, rispondo che faccio cose, cose che rispondono alla mia ricerca, cose che si lasciano trasformare, plasmare, cose che si lasciano caricare di altro significato, di altro senso. A volte è una sensazione, altre un semplice oggetto, spesso un pensiero o addirittura una singola parola a spingermi. Cerco di orientarmi fra organico e disorganico, naturale e artificiale, peso e leggerezza, materiale e immateriale, ordine e disordine, movimento e stasi, fra tutti gli elementi opposti, fra quei contrasti e quelle contraddizioni che compongono l’umana o disumana realtà; luce buio, bianco nero, vuoto pieno, materia spirito, trasparente opaco… Forse il mio pensiero si muove su questi contrasti e ancora di più sul concetto stesso di contrasto, di opposto, di antitetico. Nell’operare dell’artista penso che nulla sia dichiarato veramente fino in fondo, tutto rimane e deve rimanere in uno stato di allusione, tutto può cominciare e ricominciare, tutto può essere tutto e il contrario di tutto, e muta sempre di significato a seconda di come si guarda, a seconda di chi guarda, a seconda di quale stato d’animo ha in quel preciso momento chi guarda.

_ Studio_

• Nata _ San Benedetto del Tronto • Segni particolari _Prendo tutto troppo sul serio • Formula magica _ Eterogeneità • Parola odiata _ Sudditanza

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N atascha A uenhammer Le mie immagini trattano della natura e dell`uomo. Il mio impegno con la fotografia è quello di raccontare una storia. Mi è sempre dispiaciuto di non essere capace di suonare uno strumento, perché la musica può essere una lingua internazionale. Poiché non ho questa dote, ho deciso di usare la fotografia come forma di rappresentazione. Allora cerco di provocare sentimenti ed emozioni con le mie fotografie e suscitare qualcosa nello spettatore. La mia passione è la fotografia in bianco e nero, come si è visto in molti dei miei lavori. La fotografia può superare l‘istante, il momento, ciò che passa ed esaltare, evidenziare l´esperienza sensuale. La macchina fotografica è il mio strumento e il mio pennello.

_ Studio_

• Nata _ 2 agosto 1964, vive e lavora a Vienna, Austria • Segni particolari _ Collezionista. La fotocamera è la mia scatola per la raccolta di racconti e impressioni • Formula magica _ È la natura fugace / la volatilità della vita che rende il momento così prezioso • Parola odiata _ “Lebensabschnittspartner”- ragazza/ragazzo, credo che non sia possibile tradurla

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D aniele B arbagli Incontra la fotografia alla fine degli anni ottanta. Geometrie semplici, accostamenti di colore leggeri e paesaggi minimali sono la chiave di ricerca degli anni successivi, caratterizzati da una totale adesione al mondo del colore e alla pellicola positiva. L’idea di unire piani prospettici diversi in un’unica geometria di forme lo porta a ricercare relazioni inconsuete degli oggetti nello spazio, che congela in momenti sospesi in un istante di durata indefinita. Perlopiù nelle sue immagini sono assenti le persone. Quando è presente un soggetto, è la solitudine che prevale. Ricerca soprattutto la luce accecante e torrida delle ore centrali dei giorni d’estate. Nel 2004 percorre il Cammino di Santiago, fotografando con pellicola Polaroid. Nel 2006 una fotocamera digitale muta le sua zone di ricerca. Sogni e memorie si confondono. Visita Il Verano. Affiorano autoritratti trasfigurati per la presenza di ossidazioni e muffe. Inizia ad utilizzare una tecnica passata, la sovrapposizione di immagini distinte, creando uno slittamento e una continua compenetrazione di piani. Entra in un vicolo cieco. Ad inizio 2011 l’acqua non più trattenuta di una diga erompe e lo travolge. Riemerge e, asciugandosi, scopre di essere mutato. Mentre lentamente riemergono, si rende conto che sono mutate anche le sue città. Né giorno né notte, così la luce colpisce.

_ Studio_

• Nato _ Montevarchi (AR), il 5 Agosto 1966 • Segni particolari _ Maniacale, insoddisfatto, dedito al particolare • Formula magica _ Dhamma • Parola odiata _ Ripetitività

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L eonardo C emak Una volta ad Artcevia ci sarà il mare. Quando ero bambino, ai tempi della scuola elementare, mia madre mi mandava durante le vacanze estive un mese in colonia in Arcevia. Pensava che l’aria buona di montagna mi avrebbe fatto bene e che sarei ingrassato qualche chilo. Tornavo sempre più magro di prima. Ero timido e riservato e la coabitazione forzata con i compagni di colonia mi metteva in uno stato di disagio e mi trovavo lontano dal mare e dalla spiaggia su cui ero nato. Dopo il terzo anno mia madre comprese e non mi mandò oltre. Per molti anni Arcevia è rimasta per me un brutto ricordo. Ora ho fatto pace con i miei ricordi e con Arcevia. Abito in un suo castello, Caudino. Il posto più bello del mondo. In agosto, non più con la corriera come tanto tempo fa, da Senigallia risalirò verso monte la valle del Misa. Mi piace pensare che l’acqua del mare possa risalire il fiume ed arrivare alla sorgente, ma mi dicono che non si può fare. Trasporterò il mare con la mia auto, tenendo i finestrini ben chiusi. Venite a vederlo, l’Oceano Adriatico, ad Artcevia.

_ Studio Ph. G. Rotatori _

• Nato _ Senigallia, ovviamente. • Segni particolari _ Nella carta d’identità, nessuno • Formula magica _ Assoluto e mente • Parola odiata _ Assolutamente

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M arco C ingolani Nel 2004, si è iscritto alla scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. Conseguito il diploma di primo e secondo livello, entrambi con il massimo dei voti e la lode della commissione, ha svolto l’attività di cultore della materia presso la cattedra di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Macerata presieduta dal professore ed artista Franko b. Nel 2011 frequenta il T.A.M., scuola di alta formazione nel Trattamento Artistico dei Metalli, presieduta da Arnaldo Pomodoro. Attualmente svolge attività seminariali come docente presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Vive e lavora a Recanati. Concept: “Grovigli, intrecci, evoluzioni di segni che come ogni nostra emozione e sensazione prendono forma e restano sospese in equilibrio su di una sorta di linea di confine tra l’effimero ed il materiale, tra il tangibile e l’intangibile, tra ciò che è fuori e dentro di noi.” La opere più recenti vivono sospese in aria, che si allargano, si aprono, aumentando maggiormente l’illusione tra segno grafico e forme in evoluzione nello spazio.

_ Studio_

• Nato _ . . . • Segni particolari _ Groviglio • Formula magica _ Ascolto • Parola odiata _ Noncuranza

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E manuela C omito I miei lavori inseguono il colore e la materia sul supporto tavola delineando una realtà in continuo rapporto con la Natura. Questi sono il mezzo per toccare la condizione di un uomo contemporaneo sempre più preda dell’artificio e del progresso, travolto dagli accadimenti, incapace di FERMARSI e guardare. La condizione ricercata è quella ben espressa da P.A.Renoir: “Quando, immersi nel silenzio, sentiamo tutt’a un tratto squillare il campanello, abbiamo l’impressione che il rumore sia molto più stridente di quanto lo sia effettivamente. Ebbene! Io cerco di far vibrare un certo colore in modo così intenso come se il rumore del campanello risuonasse in mezzo al silenzio.” L’esistenza, la natura e la materia sono un’unità perfetta. Il movimento, la proprietà di evolversi e svilupparsi è la condizione base della materia e ad essa è soggetta la condizione umana. Nella mia opera sottolineo l’irrequietezza, con un rumore percepito da un udito visivo e tattile che accarezza e taglia l’infinito spettacolo del mondo che ci circonda.

_ Studio_

• Nata _ Roma • Segni particolari _ Occhi curiosi e sorriso alchemico • Formula magica _ Non c’è formula, c’è una fatina con la sua bacchetta!!! • Parola odiata _ ”Mmmm…sì, carino”

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A nna D onati Spazio nella sperimentazione formale e coloristica. Da sempre la sfida mi attrae e mi cattura a tal punto che il mio operato è contraddistinto da vari periodi. Tra questi l’incisione su vetro, le trasparenze cromatiche, il bianco e nero, i tubi, i nodi, i panneggi, il polimaterico, l’informale e l’incisione a secco. Da circa dieci anni mi cimento nella scultura, prima con il cristallo, poi con il rame, l’acciaio, il ferro e da ultimo la cartapesta. Quasi mai sono soddisfatta di ciò che realizzo, sicuramente potrei fare di più e meglio. Forse un giorno...

_ Studio_

• Nata _ . . . • Segni particolari _ Rigore • Formula magica _ Volo • Parola odiata _ Compromesso

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L uigi F erretti Fin da giovanissimo mi sono dedicato alla: scultura, fotografia, grafica, pittura, istallazioni e poesia .Ricerco connubi tra le varie discipline amalgamate da una profonda interiorità e da una scrupolosa ricerca, nella conoscenza della materia che plasmo fino a rendere il legno, materiale che prediligo, simile al bronzo, creando una realtà fantastica di trasformazione dell’apparenza, modulando luminosità e leggerezza con geometrie curvilinee, vortici e increspature, usurando le superfici in profonde riflessioni tipiche di unicità e irripetibilità nell’affrontare i problemi dell’uomo e di tutto ciò che lo circonda. La carriera artistica inizia pubblicamente nel ‘74 a Camerino con la prima mostra personale nelle sala degli stucchi del palazzo Comunale. Seguono nel tempo numerose mostre collettive , personali, concorsi nazionali e festival, con realizzazioni di scultura monumentale permanente in spazi pubblici di grande traffico. Negli ultimi anni ho partecipato molto volentieri anche a Collettive e personali di Scultura Monumentale Temporanea e installazioni, presso spazi espositivi alternativi, non canonici come Cortili aperti di Facoltà Universitarie, Giardini di Ville del 700, spiaggia marina della Scuola di Vela per Adolescenti, Caffè Letterari e Interni di Uffici Assicurativi in un Palazzo storico, riscontrando grande soddisfazione nel contatto che si è venuto a creare con un pubblico assolutamente eterogeneo. Credo che questa sia una strada da percorrere per un vero personale contributo alla Cultura del Contemporaneo.

_ Studio_

• Nato _ Camerino nel 1953 • Segni particolari _ . . . • Formula magica _ Insieme • Parola odiata _ Sopraffazione

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R oberto F ontana La pittura è il risultato di una scelta di campo. Scelta quasi obbligata dal mio naturale bisogno di espressione. La pittura è colore, supporto, carne, vita, morte, dolore, gioia, passione... ove un punto fondamentale è il rapporto sensuale e quasi organico con il colore come materia, una lotta continua che evoca e raccoglie esperienze e suggestioni estetico e psico-emozionali. La mia è una pittura nuda. Rivela quello che sono… Una continua ricerca sul mio io più intimo e profondo, puntando spesso sull’autoritratto come icona elettiva e prioritaria ad espressione di quel delicato equilibrio mente-corpo dell’uomo contemporaneo in quanto animale sociale. Io sono un animale che urla il suo dolore...

_ Studio_

• Nato _Cambiano (TO) • Segni particolari _ Sognatore • Formula magica _ Aktionsmalerei (parola tedesca che significa pittura d’azione) • Parola odiata _ Artista

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A ndrea G iorgi “Quando ho capito che non mi bastava più sognare, ho deciso di provare a realizzare i miei sogni… alcuni li ho già realizzati, altri forse non riuscirò mai a realizzarli, ma di sicuro non vivrò mai con il rimorso di non averci provato.” Vivo ogni giorno tra sogno e realtà, odio molti aspetti della società moderna, soprattutto scadenze, bollette e tutto ciò che è burocrazia. Disegno interni di yachts, in pratica giocattoli di lusso per pochi fortunati e intanto spero che paghino le tasse. Da bambino ero talmente creativo da aver disegnato, inventato e costruito di tutto, spesso cose molto simili a quelle che trovo ora appese alle pareti delle fiere d’arte importanti. Ricercare ed osservare tutto ciò che è esteticamente perfetto ed armonico è la mia droga quotidiana. Creare è per me un’esigenza; un modo per esprimere quello che ho dentro. Lo faccio per me, ma sono felice quando altre persone si emozionano davanti alle mie immagini. Creo in modo impulsivo, quasi incontrollabile. Vengo colto da un’insofferenza che non si placa fino a quando l’opera non è terminata. Questo può durare un’ora o giorni interi, si interrompe soltanto nel momento in cui ciò che ho creato mi trasmette un senso di equilibrio ed armonia. Credo che la perfezione estetica sia insita spesso nella natura e che noi uomini aspiriamo da sempre al suo raggiungimento con scarsi risultati. A trent’anni ho recuperato a fatica il bambino che era in me e gli ho dato la possibilità di esprimersi usando le tecniche che ho imparato da adulto. Attualmente, grazie all’avvento delle nuove tecnologie, posso tramutare velocemente un’immagine che compare nella mia testa in qualcosa di reale.

_ Studio_ • Nato _ Ancona • Segni particolari _ Sognatore, impulsivo, sperimentatore, curioso, ricercatore, perfezionista, testardo. • Formula magica _ Nulla è impossibile, sognare, credere in quello che fai • Parola odiata _ Spread e noia

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M arcello G obbi Nato nel 1970 a Brescia, dove vive e lavora. Nel 1996 si diploma in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano e inizia a esporre fin dai primi anni Novanta, in Italia e all’estero. Le personali recenti si sono tenute a Venezia in occasione delle edizioni delle Biennali Internazionali d’Arte. La ricerca di Marcello Gobbi indaga il tempo attraverso la processualità del fare. La tecnica raffinata che l’artista impiega per la realizzazione delle sue opere, dal micro al macro, dalla dimensione oggettuale alla grande installazione ambientale, diventa metafora di una riflessione sul corpo scultoreo come luogo del tempo vissuto. L’estetica diventa etica e le opere di Marcello Gobbi visualizzano, nell’enfasi di corpi nudi, bloccati in pose plastiche o nell’atto di diventare altro da sé, nel farsi della metamorfosi, l’eterno dilemma dell’uomo contemporaneo teso tra l’elevazione e la perdizione, il silenzio e il grido, la consapevolezza o l’oblio. Goccia dopo goccia, il silicone è il materiale d’elezione dell’artista, diventando custode e sigillo di tensioni spirituali che s’annidano o innalzano nelle opere. Come congelate nella loro liquefazione, le colature di materia immergono lo spettatore in una visione che invita al dialogo: Marcello Gobbi consegna al pubblico il fascino di eterni quesiti, dimostrando che ancor oggi vita e arte possono compenetrarsi in un abbraccio enigmatico. Ilaria Bignotti

_ Studio_

• Nato _ Brescia 01/10/1970 • Segni particolari _ Siliconato • Formula magica _ Il Viaggio • Parola odiata _ Arroganza

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G iulia G orlova Russa d’origine, da anni resiede nel Riminese. Figlia d’arte, ben presto si avvicina al mondo dell’arte. Termina la scuola d’arte in Paese d’origine, viaggia, dipinge e modella spaziando tra il figurativo, il concettuale, il surreale. Utilizza spesso i supporti ceramici, prediligendo il disco, la forma che esprime meglio il movimento e l’armonia. Il materiale e la forma, uniti alle grafiche complesse, di un certo rigore compositivo diventano così le costanti della Gorlova. Il suo lavoro si concentra prevalentemente sul segno, ma anche sul colore, quale spesso è preludio del cambiamento, nel suo continuo susseguirsi di possibilità strutturali. I colori sono vivaci e luminosi nelle maioliche, più spenti ma affascinanti nelle eleganti composizioni raku. Le figure si intrecciano a forme geometriche in una ricerca dell’evocativo fantasioso che si prefigge di rappresentare il mondo onirico e distante dalla realtà. Gorlova si esprime attraverso i canoni oggi a lei più congeniali in linea con astrazione geometrica e scelte concettuali. Il suo calendario di eventi in Italia e all’estero è sempre più ricco. E’seguita da Galleria e Casa d’Aste Artesegno Udine, Galleria d’Arte Farneti Forlì, Saatchi Gallery London U.K.

_ Studio_

• Nata _ 1968 • Segni particolari _ . . . • Formula magica _ Più conosci il mondo e più hai voglia di conoscerlo • Parola odiata _ La routine

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S tefan H eide Il tema centrale è sempre l´uomo. La domanda che mi pongo è relativa alla sua identità, il suo potenziale e la sua capacità di trasformarsi. I miei interessi personali si rivolgono a storie, religioni e miti. C´è pero´anche una vena politica che latentemente percorre i miei quadri. Si tratta di apertura, di fragilità, di disorientamento e di insicurezza: di momenti decisivi alla soglia di un cambiamento. Le situazioni non sono mai univoche. Amo l’ambivalenza, l´enigma. Un che di sconosciuto nonché di incerto e di solitudini appaiono qua e là in superficie, o forse soltanto un sentimento nostalgico. Ogni tela è dominata da soggetti ambivalenti. Stefan Heide ha studiato all’Accademia delle arti di Monaco dove insegna dal 2001. Ha all’attivo numerosissime mostre collettive e personali.

_ Studio_

• Nato _ Tübingen nel 1961 • Segni particolari _ . . . • Formula magica _ Sogno • Parola odiata _ Perfezione

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G iuliana I annotti “Amo creare, indagare la materia, osservare, dare vita e forma alla mia interiorità, rappresentare ciò che ho dentro, emozionare lo spettatore. Attraverso - e mi lascio attraversare da - ogni sfumatura dell’Arte: dalla pittura alla poesia, dalla scultura al teatro, dall’installazione alla filosofia, dalla scenografia alla letteratura, dalla scrittura alla fotografia, dal canto alla danza … Voglio fare della mia vita un poema ininterrotto che abbia l’arte come melodia di sottofondo. Realizzo corpi scenici, materia recitante, in me Arte e Vita si confondono. La vera Arte è quella soglia su cui ogni volta che viene creata un’Opera lo sguardo si spinge fin dove nessuno sguardo si è mai spinto prima di allora: per vedere, vedere “oltre”. Creo corpi velati che nascondendosi si ri-velano mostrando paradossalmente la loro vera essenza, in una nuova dimensione dove sogno e realtà, immaginazione e ragione, tangibile ed intangibile coincidono. Le mie opere sono installazioni teatrali del Pensiero e dell’Anima, mi metto in scena, divento un’attrice che si sdoppia, si rappresenta in rifrazioni di maschere e si osserva, mi incarno in simboli, divento materia e colori, mi guardo dall’esterno per poi rientrare in me. E l’Anima mia si veste di Surrealtà …”

_ Studio_ • Nata _ Frasso Telesino (BN) 1980 • Segni particolari _ Felina, lunare, simbolicamente profonda • Formula magica _ Surrealtà, arte, simbolo, mistero, intuizione, infinito, anima, radici, albero, tessuto • Parola odiata _ Falsità

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V iaceslav K ovalenko Mi chiamo Viaceslav Kovalenko. Sono uno scultore russo. Ho studiato all’Accademia di Belli Arti di San Pietroburgo dove attualmente insegno. La scuola russa dell’arte si basa sulle tradizioni francesi e italiane. Il fondamento dell’Arte classica è la visione realistica dell’artista che si rifletta nelle sue opere. Nelle mie sculture io rappresento la cosa che mi emoziona – la bellezza e l’irripetibilità del nostro ambiente. Il mondo più commovente per me è quello della donna. La bellezza e le particolarità femminili sono assimilabili alla singolarità del disegno e delle pieghe del panneggio casuale. Ogni mia opera si basa su questo. Cosi sono apparse “La mattina” (2006-20011), “Aurora” (2009), “La Bagnante” (2012) e “Guerriera in attesa” (2011). L’altra aspetto della mia scultura è il ritratto. Iniziare un nuovo ritratto equivale a esplorare un nuovo mondo. Essenziale è plasmare con l’argilla l’anima della persona, cosi comincia una profonda conoscenza del personaggio, scoprendolo e modellando dal vivo (quando possibile). I ritratti di Nikita Dolgushin (2005), Federico Mondelci (2009), Alberto Zedda (2011), Alfonso Bizzarri (2011) e Napoleone (2011) hanno significato molto per me, proprio per la ricerca dell’esatta riproduzione della personalità dei soggetti. Prediligo il marmo: materiale che non permette casualità e ignoranza.

_ Studio_

• Nato _ Makhachkala, USSR nel 1970 • Segni particolari _ Vivere la vita a pieno • Formula magica _ . . . • Parola odiata _ Il finimondo

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G iovanni L ongo Diplomato in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, da diversi anni sperimenta molteplici linguaggi alla ricerca di soluzioni che possano descrivere al meglio la precarietà contemporanea. Dal 2005 la sua attenzione si concentra principalmente sul legno di recupero con il quale, operando un parallelo tra elemento osseo e ligneo, rappresenta simbolici scheletri indeboliti dal tempo. Il suo lavoro non si impone sullo spazio ma è alla ricerca del dialogo con esso, trovando ideale connotazione nelle soluzioni site-specific. Sperimenta anche disegno, fotografia e video; cercando sempre di semplificare ciò che oggi si complica senza ragione. Nel 2011 è selezionato per il Padiglione Italia/Accademie alla 54.Biennale di Venezia. Tra le ultime esposizioni: la personale “Io abito, tu abiti, egli habitat”, giugno 2011, Università della Calabria, Rende (Cosenza); le collettive “EurasiaWings”, a cura del Centro studi e iniziative Europeo (CESIE), maggio 2012, Istituto Cervantes, Palermo; “Equilibri precari”, a cura di R. Buccieri & G. Raspa, aprile 2012, Museo del Presente, Rende, Cosenza; “LVI Premio Basilio Cascella”, finalisti, a cura di A. Passerini, aprile 2012, Museo Civico, Ortona, Chieti.

_ Studio_

• Nato _ Locri (RC) 07/12/1985 • Segni particolari _ Non pervenuti • Formula magica _ Chiudere gli occhi • Parola odiata _ Insindacabile

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M assimiliano M agrini Dopo il Diploma di Laurea all’ I.S.I.A. di Urbino mi sono poi specializzatoso alla R. Bauer di Milano in fotografia, ho intraprenso i primi passi nella fotografia come assistente del fotografo di Moda G. Gastel. Vengo selezionato per gli Workshop di “Senigallia Città della Fotografia”. Ho partecipato ad una colletiva “I Fuochi della Passione”di Sponge ArteContemponea, ed esposto a Bordeaux nel 2009 ed a Zara nel 2011. Ad oggi uso anche il linguaggio fotografico come mezzo di espressione per la mia arte; “In fotografia non ricerco la perfezione tecnica dell’immagine, ma suggestioni, emozioni, uno stato d’animo le cui sensazioni possano essere riconducibili a dei vissuti universali”. Circus è un omaggio al personaggio Il Cappellaio Matto nel film “Alice in Wonderland “ diretto da Tim Burton tratto dai romanzi “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” e “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò” di Lewis Carrol. In queste fotografie vengono trasposte e quasi sublimate le magiche atmosfere circensi; diventa una trascrizione per immagini della parte più fanciullesca ed intima di noi stessi. Il soggetto nell’espressione autoritaria e gelida fissa lo spettatore ed al contempo è padrone assoluto della scena in un’estetica carica di simboli ma allo stesso tempo desaturata nei colori...

_ Studio_

• Nato _ Senigallia 21/03/1976 • Segni particolari _ Complesso • Formula magica _ Curiosità, creatività • Parola odiata _Mistificazione della realtà

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L uca M orici Sono nato ad Ancona nel 1974 e vivo a Castel d’Emilio, piccolo borgo medievale nel comune di Agugliano. Mi occupo principalmente di pittura figurativa e illustrazione e utilizzo prevalentemente l’acquerello e i colori a olio, combinando spesso pennello e spatola. Mi piace inserire nella gestualità compositiva delle mie opere significati concettuali; sono essi che, celati all’interno della composizione, donano un’impronta significativa all’opera, al di là della finezza e della finitezza dell’esecuzione. Partecipo a concorsi e ad estemporanee di pittura nel territorio marchigiano e fuori regione e ogni tanto vinco. Ho illustrato copertine di libri di medicina, narrativa e riviste. Mie personali sono state allestite ad Ancona, Torino, Roma, Siena e Cuneo. Fra le cose degne di nota: dal 2009 collaboro col Centroscienza di Torino ed espongo i miei lavori a supporto di conferenze medico-scientifiche a carattere divulgativo sul tema del dolore, in Italia e all’estero. Fra i miei artisti preferiti: Rembrandt, Hopper, Signorini, Mucha, Reni, Michelangelo, Schiele. Amo tutta la musica sincera, onesta, ispirata e non commerciale e affettata, la stessa cosa potrei dire delle persone.

_ Studio_

• Nato _ Ancona, 6/06/1974 • Segni particolari _ Introverso, disordinato ma puntuale, non amo le code e i centri commerciali • Formula magica _ Rock e birra artigianale ambrata, doppio malto • Parola odiata _ Quant’ altro 64



NABIL _

il temporalista

Italo-siriano, figlio dello Spazialismo che nell’intento di proseguire la ricerca su questi temi, ha voluto scandagliare nuovi orizzonti giungendo alla conclusione di vedere lo Spazio in funzione del TEMPO. Mirando al respiro del tempo scandisce una successione di istanti misurati quali segni indelebili di vita sia nel micro che nel macro cosmo. Non più quadro attaccato al muro ma un lavoro che si è liberato del quadrato per galleggiare nello spazio talvolta appeso ad un soffitto e altre volte adagiato per terra nell’intento di mettere a fuoco: il vuoto-pieno, le tracce e la frammentazione nel segno del vortice. Una ricerca a tutto campo che abbraccia l’arte del Terzo Millennio a 360° nelle sue varie espressioni: foto, video-art, installazioni, performance e sinestetica. Vanta numerosi premi tra i quali spiccano le Medaglie del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. Hanno scritto e parlato di lui: Aldo Albani, Alfredo M. Barbagallo, Camilla Boemio, Carlo Fabrizio Carli, Giorgio Di Genova, Antonio Malmo, Fernando Pallocchini, Giorgio Rapanelli, Elio Succi, Maurizio Vitiello. Recensito in svariate riviste, giornali e TV tra cui anche Rai 3. Menzionato in una ventina di pubblicazioni (cataloghi, dizionari e libri d’arte).

_ Studio_

• Nata _ Damasco (Siria) il 29.12.1944 • Segni particolari _ Ribelle • Formula magica _ La vera libertà è un sogno… per questo il sogno è una liberazione • Parola odiata _ Patetica

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M urat O nol “Cos’è che fa di questo cane sulla strada un cane, di quest’uomo all’angolo un uomo e di questo tavolo un tavolo? Il mondo, probabilmente. Allora che cosa sono il padrone che è dentro il cane, il branco che è dentro quell’uomo e queste parole vuote che girano sopra il tavolo? Ho guardato la faccia del mio amico seduto accanto a me e mi sono reso conto di averla vista per la prima volta nella mia vita. Finora avevo visto sempre la mia faccia. Finora avevamo parlato sempre con noi stessi.” |Senza faccia|”Il mio mondo, ovviamente, cambia di continuo, anche se non è questo il motivo dei miei continui passaggi fra le varie espressioni artistiche. Ho cominciato con la poesia, il cinema e la musica. Ognuna di queste forme aveva una dinamica espressiva interna tutta propria. Credo che il prodotto che si ottiene alla fine di un processo artistico crei dei rapporti diversi a seconda del mezzo utilizzato. Per questo motivo, quando ho scelto di raccontare gli esseri umani, ho dovuto per forza usare forme diverse per poter esplorare, nei limiti delle mie capacità, terreni diversi. Dall’intervista a Murat Onol di Silvia Mordini

_ Studio_

• Nato _ Istanbul, Turchia • Segni particolari _ Tranquillità • Formula magica _ Umano • Parola odiata _ Barbaro

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M ichele P etrelli Nacqui nel 1973 da padre professore di Lettere e madre molto paziente. Sin da piccolissimo sviluppai l’osservazione di ciò che è noto, altresì notando nitidamente note appartenenti all’ignoto. Ma questo rientra nella più “normale” delle vite d’artista che non contento delle spiegazioni ordinarie, s’interroga voracemente sui misteri universali con tutte le conseguenze che ne derivano: instabilità, insonnia, depressione. Cavalieri erranti, personaggi di culture orientali, figure in lotta, divagazioni mistico-astrazionali, sono stati i soggetti preferiti da disegnare, fin dalla tenera età. Il linguaggio più maturo si è evoluto nel momento in cui mi è nata l’esigenza di puntare lo sguardo sull’ambiente esterno, passando dai miei fantasmi a quelli che devastano la società. Un ingrandimento della coscienza e un conseguente rimpicciolimento dell’ego individuale, uguale pace interiore? Magari e fosse tutta matematica! Sì capisco, finora solo chiacchiere e niente fatti. Posso vantare di essermi qualificato tra i primi 30 artisti al contest internazionale BrainProject.eu 2007, denominato “Attraction” con più di 400 partecipanti provenienti dai cinque continenti. Diverse mostre individuali e collettive, presenza in gallerie d’arte.

_ Studio_

• Nato _ Taranto • Segni particolari _ Giocherellone, rompiballe, competitivo, ilare e gioioso ma... • Formula magica _ È segretissima • Parola odiata _ “Coeso” mi infastidisce molto

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S tefano P arolari Ero in prima elementare e la maestra si avvicinò a guardare ciò che avevo fatto con la plastilina, 2 piccoli pugili su un ring, uno bianco e uno nero non più alti di 5 centimetri, muniti di guantoni, scarpini, braghette, capelli, occhi e tutto. Del tutto incredulo non capivo perchè stavamo percorrendo il corrididoio che portava all’ufficio del direttore, io col mio grembiule nero e il fiocco azzurro, tenevo in mano la scatoletta di cartone, inatteso scrigno, e camminavo accanto ad una maestra soddisfatta. E per fortuna sorrideva, lasciandomi intendere che non avevo fatto nulla di male. Il direttore accolse bene la visita ma fu piuttosto sbrigativo e non ricordo un particolare coinvolgimento emotivo. Questa storiella, che non ha una morale o, se ce l’ha, è aperta e individuale, ancora oggi rappresenta nel modo più efficace il mio vivere l’arte e il vivere la mia arte. Un insegnamento però voglio provare a trarlo: voglio rimanere sempre quello che ero prima dello stupore della maestra e prima dell’indifferenza del direttore.

_ Studio_

• Nato _ Milano - Niguarda - kg 2,750 • Segni particolari _ Particolarmente segnato • Formula magica _ Vai bimbo • Parola odiata _ Corteccia, anzi no muflone, no escherichia… vada per escherichia

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G ualtiero R edivo Concepisco le mie opere materiche e non simboliche per raggiungere il limite che ci scuote e dare così discontinuità alla realtà scompaginandone il suo corso normale. La realtà risponde a un certo ordine naturale (il sole sorgerà anche domani), non ha più bisogno di interpretazioni, ha smesso di farci domande, è il velo che copre l’imprevisto, ciò da cui non si può fuggire ovvero il reale. Il reale, infatti, è scabroso, disorienta le nostre aspettative, è dirompente, è il lato drammatico della vita, è l’apparenza della complessità. Il titolo svolge un ruolo fondamentale, non è una sterile didascalia ma un organo motore per portare la vita nell’opera e contribuire, in tal modo, a dare forma alla visione disincarnata del pensiero perché possa essere percepita dall’occhio del corpo. La percezione deve sentire l’urgenza di una coscienza critica e lucida che dia consistenza all’immaginazione per uscire dai limiti e dalla povertà dell’esperienza contemporanea. Il linguaggio dell’occhio (emozione) contaminato dalle parole (cognizione) favorisce un’esperienza estetica, non lineare, in cui l’opera si presenta non solo auto-referente ma, in quanto oggetto culturale, accenna anche alla storia e alle sue contraddizioni, si fa mondo. Concezione questa che tende a stemperare l’incompiutezza delle opere, consentendo loro di avere un fine, cioè di svolgere un ruolo di stimolo verso quelle menti spente e assopite che alimentano la storia delle apatie e delle crisi di ideali.

_ Studio_

• Nato _ Genova 1946 • Segni particolari _ Il nodo: la consapevolezza della complessità della condizione umana • Formula magica _ Il rispetto delle regole • Parola odiata _ Disuguaglianza

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P aolo R inaldi Dicono che ho il talento di trasformare l’ironia in riflessione e la satira in meditazione. I miei lavori sono dei sicuri pugni allo stomaco dell’osservatore, che non può rimanere indifferente o entra nel mistero o lo rifiuta, nell’uno o nell’altro caso riesco a cogliere l’obiettivo. Dicono anche che sono dotato di una intelligenza acuta, di una curiosità indomita e sicuramente di uno spirito leggero come quello di un fanciullo. Ma di un bambino diverso, che sa che non esiste una sola realtà, ne un solo punto di osservazione e che la ricerca è guidata da un gioco di specchi costante, in cui a venir cambiata è sistematicamente la prospettiva di chi guarda. Solo meri spunti di meditazione, che ci mettono all’erta e ci ricordano che non siamo o non dovremmo essere, un paese per sciocchi. Occhio però alla prospettiva che potrebbe ricambiare all’improvviso e le nostre certezze, potrebbero essere solo le basi delle nostre incertezze o lo spunto e la ripartenza per ribaltare il tutto, con un semplice: “è più no che si!.

_ Studio_

• Nata _ Fabriano nel 1965 • Segni particolari _ Sono completamente ed orgogliosamente autodidatta • Formula magica _ . . . • Parola odiata _ SIMBOLO quando viene inflazionata in ogni fatto di cronaca

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A rmando S antelli PER ME DISEGNARE E’ UNO STATO DI GRAZIA… Dopo essermi diplomato all’Accademia di Belle Arti “Brera” di Milano, per alcuni anni, catturato dal mondo pubblicitario milanese, ho lavorato come creativo, contribuendo alla realizzazione di alcune campagne pubblicitarie nazionali. In seguito ottengo la titolarità della cattedra per l’insegnamento di “Arte e Immagine”, questa scelta e cambiamento di vita mi permettono di dedicarmi totalmente alla ricerca e allo studio “dell’Arte” come Libertà Assoluta... Da qui nasce la mia ricerca di tipo figurativa con particolare attenzione all’uso della grafite come segno grafico-pittorico. Un percorso espressivo che partendo dal ciclo dei “Pazzi” e “SerialKiller” arriva a quello attuale, “L’Altra Modernità” neometafisico-contemporaneo che indaga sul rapporto e la dialettica tra uomo e tecnologia, configurandosi come specchio del proprio tempo attraverso una personale percezione-interpretazione della nuova realtà digitale, dove ogni “Uomo” può essere se stesso o altre persone e questo è terribilmente affascinante…

_ Studio_

• Nato _ San Severo (Fg) • Segni particolari _ Mancino • Formula magica _ Prima d’iniziare un nuovo lavoro, devo riazzerare il caos del mio studio… • Parola odiata _ Precarietà

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F lavio S ciolè Nell’Arte agisco alla ricerca, per Istanza, perì in stanza. Decongestiono l’Io (de)componendomi di sperimentAzione e Distruzione. Ho dismesso la teatralità, l’attorialità, l’esistenza, non recito più. Arte e Vita si connettono in una catarsi eterna come un attimo colto appena dentro una dimenticanza. Coltivo lo svisceramento delle condizioni marginali dell’Uomo, ne delineo l’Inceppatura, la precarietà, la bestialità, il suo essere a termine. Agisco unicamente nella Perdita, nel fallimento, nell’imperfezione. Decado sempre. Vinco mai. In uno stato d’estasi per (pro)vocAzione creo e maturo deliri, visioni, suicidio, narcisismo, catarsi, fiori. Partecipai, partecipo cannibale al banchetto del non vivere col mio carico di Niente. Vago nella pioggia dall’età di sedici anni in uno stillicidio colmo di Nulla e nel tempo di una sigaretta attendo nessuno. Mi manifesto con opere anticinematografiche, antiteatrali, performative ed ancora: Poesia, prima. Iconoclasta abbraccio d’anarchia la mia sublime kroce e concepisco l’essere antiartista come un sacrificio ateo all’Arte, un Kalvario da espiare fino all’ultima goccia di sangue, fino all’ultimo respiro: polvere ritornerete, polvere ritornerò, tornerò Mai. L’Arte per l’Arte è la mia kondannazione. CitAzioneAuto: Quanta beltà in disuso in questo orrendo tempo d’abuso. AutocitAzione n.70: Quando matura il grano questo sacrificio non è vano. ShowOlé In fede,le. Con autolesione. FS.

_ Studio_

• Nata _ 6 Settembre 1970 ad Atri (anagramma di Arti) • Segni particolari _ Mancino antiartista apolide iconoclasta per (Pro)Vocazione vive d’istanze dal 1970 • Formula magica _ Arte non una parte. Libero arbitrio per tutti. • Parola odiata _ Dio

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C ollettivo TM15 - H ierós arte sacra contemporanea La filosofia del collettivo TM15 è quella pura e semplice di proporre progetti concreti sviluppati da professionisti del mondo delle arti visive ed esposti al di fuori di burocrazie artistiche che spesso fiaccano sia l’esecuzione finale che la volontà creativa. Proporre Arte, e non prodotto. Questo è il modo di pensare che accomuna quanti ne fanno parte, e su questi spunti il Collettivo TM15 sta lavorando da tempo finalizzando un percorso artistico espositivo itinerante alla ricerca di nuovi concetti contemporanei. Il progetto in mostra è una ricerca sull’origine del sacro e la sua evoluzione, partendo dagli archetipi ed analizzandone la funzione simbolica e iconografica.

_ Studio_

Alessandro Passerini • Nato _ 26 maggio 1975 • Segni particolari _ Passione, lealtà e lieve misantropia. • Formula magica _ Arte, non prodotto. • Parola odiata _ Businness

Ornella di Profio (Symbolon) • Nata _ 12 ottobre 1960 • Segni particolari _ Gioia, amore e creatività. • Formula magica _ Symbolon è un sogno creativo • Parola odiata _ Indifferenza

Monica Seksich • Nata _ 24 ottobre 1960 • Segni particolari _ Passione, gioia e musica. • Formula magica _ “Tu non sei Dio!” • Parola odiata _ Indifferenza

Pino Ferrucci (Symbolon) • Nato _ 29 ottobre 1953 • Segni particolari _ Gioia, amore e creatività. • Formula magica _ Symbolon è un sogno creativo • Parola odiata _ Indifferenza

Massimo Volponi • Nato _ 23 ottobre 1970 • Segni particolari _ Secco. • Formula magica _ Diventeremo tutti magrissimi • Parola odiata _ Superficialità

Franco Sumberaz • Nato _ 2 ottobre 1939 • Segni particolari _ Arte, eleganza, critica e pensiero. • Formula magica _ L’Arte vera é semplice, ma la semplicità richiede grande Arte • Parola odiata _ Indifferenza



A ngela T onni P erucci E rnesto M assimo S ossi Angela Tonni Perucci: Ha frequentato l’Istituto d’Arte “A.Apolloni” di Fano, diplomandosi in Decorazione Pittorica, ha poi conseguito il Diploma di Laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha lavorato alle scenografie di “Pitti Uomo”, per uno stand di maglieria a Firenze. Ha tenuto corsi di pittura presso l’Associazione “Spaziogiovani” di Senigallia. Numerose sono le collettive a cui ha preso parte , ad alcune delle quali ha partecipato attraverso una selezione come quella del Museo d’Arte Contemporanea “L.Pecci” di Prato; “Pittura al Femminile” presso l’Atelier dell’Arco Amoroso di Ancona; e “Menotrenta”, a Milano. Ha esposto nella città di Bordeaux (Francia) presso la galleria “Maison de Europe” e negli spazi dell’Arsenal di Zadar (Croazia). Varie le Personali. Ha insegnato Storia dell’Arte presso un Istituto Superiore di Pesaro. Oggi vive e lavora nella città di Senigallia. …nata sotto il segno della materia che troneggiava nelle sue opere a carattere “informale”, fino a qualche anno fa, è passata poi alla purezza della linea essenziale su tela bianca per poi lasciare il posto, oggi, alle sperimentazioni attraverso installazioni e studi scultorei dove la tela diventa manichino…la linea si trasforma in “cintura”… Ernesto Massimo Sossi: Architetto, fotografo, storico della tecnica della fotografia, studioso di etnologia e antropologia. Negli ultimi anni si dedica allo studio di riti di passaggio e di iniziazione elaborando una personalissima tecnica di “fotografia plurimaterica”. Di recente pubblicazione un suo libro fotografico dal titolo Le soglie invisibili.

_ Studio_ • Nata _ Senigallia1972 • Segni particolari _ Particolare • Formula magica _ Non smettere di sognare • Parola odiata _ …

• Nato _ Taranto1963 • Segni particolari _ Io e Wladimira • Formula magica _ Cum-panis • Parola odiata _ Tolleranza

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F rancisco U rbano “Una creazione pittorica si riconosce da diversi aspetti: il soggetto, il colore o l’atmosfera che compongono ciascun lavoro. Nel lavoro di Francisco Urbano vi è una combinazione curiosa e ricca di elementi. La sintesi di questi trasforma ogni opera in un particolare realismo che diviene fantastico durante l’atto fruitivo. Un mondo in cui risulta immediata la condivisione dell’ordine e dei procedimenti tecnici propedeutici a ciascuna composizione.” [Oscar D’Ambrosio] Raccomandato da Serralves Museum; Membro di Arvore (Portogallo), membro di AIBACC (Barcellona / Spagna); Fondatore e Direttore del Gruppo L’AGENZIA DI ARTE. Menzione per le Belle Arti nel Premio di Portogallo Show 2007; Vincitore nel 2007 del premio “Class Art” (Premio del Portogallo); Menzione d’Onore per le Belle Arti del Brasile Show - 2007; Medaglia d’oro al 38^ Salon Concours International - Académie Européenne Des Arts - 2008; Menzione speciale nel premio della Biennale di Malta del 2009. In attivo oltre 150 mostre.

_ Studio_

• Nato _ Portogallo, 1961 • Segni particolari _ . . . • Formula magica _ Entusiasmo • Parola odiata _ Bugia

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C laudia V enuto Mi avvalgo della pittura come mezzo espressivo per dare corpo a visioni, inquietudini, passioni che agitano l’animo umano, sempre in cerca di un equilibrio possibile fra le tante morti e rinascite di cui è intessuta ciascuna esistenza. A muovere la mia ricerca è infatti l’interesse per ciò che attiene all’universo intrapsichico, vero motore, in termini di scelte e comportamenti, di tutto quello che si manifesta sul piano materiale dell’esistenza. Attraverso forma e colore rendo visibili i pensieri e i sentimenti più reconditi, per comporre, alla fine, l’essenza libera del nostro essere uomini, al di là dello scorrere del tempo. Nei miei lavori le figure si stagliano su sfondi che si aprono come una polifonia e accolgono il soggetto incarnandone pulsioni, sogni, paure; diventano materia viva, assumendo una consistenza reale pari a quella delle figure da cui scaturiscono. Il soggetto, e lo spazio in cui vive, finiscono così con l’essere un tutt’uno, unità inscindibile di realtà visibile e dimensione inconscia. La mia, infatti, vuol essere un’arte che parla all’uomo dell’uomo, si nutre di vita e passione, assorbe gli umori del mondo e li trasforma in visione. Dipingere diviene così un modo di comunicare sé stessi e di parlare della contemporaneità, attraverso uno sguardo personale che diventa finestra aperta verso la collettività, in un gioco di specchi in cui il volto dell’altro non è che moltiplicazione all’infinito del proprio.

_ Studio_

• Nata _ Taranto • Segni particolari _ Amo pensare alla vita come ad un percorso di crescita e trasformazione . . . • Formula magica _ Consapevolezza • Parola odiata _ Impossibile

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C laudia V ianello Ho frequentato la Facoltà di Comunicazione e Arti Armando Álvares Penteado di São Paulo, e mi sono laureata in Belle Arti presso il Centro Universitario della stessa città. Ho completato i miei studi presso il Museu de Arte Moderna de São Paulo (MAM), l’Istituto Tomie Ohtake, il Museu Lasar Segall, la Galeria Virgilio, il Collegio das Artes e la Tate inglese. Sono discendente di italiani del Veneto, di lebanesi, di una india brasiliana. Mi piace tanto questo mix di razze che c’è in Brasile, ci fa un Paese con più ricchezza culturale, più tolleranza.

_ Studio_

• Nata _ São Paulo, Brasile • Segni particolari _ Riflessiva • Formula magica _ Samba • Parola odiata _ Coalizão (coalizione)

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S ponsor

Comune di Arcevia Provincia di Ancona

Provincia di Ancona

Serra de’ Conti

Comune di Fabriano

Con il contributo di:

• Assiconsul • Comedile Giacometti • Dal tramonto all’alba • Decorlegno • Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana • Mariotti Costruzioni • Optovolante • Rossi Giancarlo e di: • Azienda agricola Politi - Ciellepi Stampa • La terra e il Cielo - ParkHotel

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R ingraziamenti Artcevia è un’opera titanica. Lo è soprattutto in considerazione del fatto che tutti coloro che operano in essa lo fanno a titolo completamente gratuito, dovendo quindi giocare a “tetris” con l’agenda fra lavori (il plurale non è un errore!) e impegni vari. Tuttavia, la passione e il forte credere tanto nell’arte quanto nelle potenzialità della nostra terra, ci inducono a portare avanti indefessi quello che consideriamo un vero e proprio dovere. Resta ovvio il fatto che, se non fosse per l’aiuto di molti, niente di questo poco che è stato fatto sino ad ora, sarebbe stato possibile. Innanzitutto, il nostro più sentito “Grazie” va al Sindaco Andrea Bomprezzi e all’Assessore Fiorenzo Quajani per il supporto concreto e soprattutto per quello morale. Un grazie enorme a Manfredo Morici per averci, non solo aiutato in questioni a noi piuttosto oscure, ma anche per i preziosi consigli regalati in ogni momento. E grazie anche a Ernesto Girolimini per la viva collaborazione, la professionalità, le capacità e l’intuito che da sempre ci riserva. Un ringraziamento particolare va al grande amico e pittore Giuseppe Gigli per il supporto organizzativo con cui ci ha sostenuti passo, passo. Infine, il nostro grazie speciale va a Mauro Pierfederici, Andrea Giorgi, Laura Ceccacci, Massimo Bergamo, Luca Marinelli, Galina Nelsson, Matteo Fabbri, a tutti coloro che hanno espresso la loro affezione al Festival e ai tanti, tanti altri che probabilmente ci siamo dimenticati: questo Festival è anche vostro!

Laura Coppa Direttore artistico e curatore

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www. artcevia.org Corso Mazzini, 14 _ 60011 Arcevia Info _ +39 345.1191199 _ artceviartfestival@gmail.com


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