Abstract seminari astronomia 2009

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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “Q. ENNIO” Liceo Classico - Liceo Scientifico - Liceo Socio-Psico-Pedagogico Gallipoli

Q. Ennio

2009: Anno Internazionale Astronomia “Uno sguardo al cielo” Lunedì 12 gennaio 2009 – ore 11.00 Aula Magna

Paolo Bernardini (Dipartimento di Fisica – Università del Salento)

“Le astroparticelle per conoscere il cielo”

“La fisica astroparticellare sta aprendo nuove frontiere nello studio degli oggetti celesti più lontani. I nuclei galattici attivi e i resti delle supernovae sono oggi indicati come le possibili sorgenti dei raggi cosmici. La conferma sperimentale a questa ipotesi può venire dall’astronomia gamma e dall’osservazione di neutrini di altissima energia. A questo scopo sono stati costruiti nuovi rivelatori, posizionati nelle profondità del Mediterraneo, sotto i ghiacci del Polo Sud, nella pampa argentina e sull’altopiano tibetano.”


Prof. Paolo Bernardini Professore Associato di Fisica Nucleare e Subnucleare presso il Dipartimento di Fisica dell’Università del Salento. Si è interessato di storia della fisica e di elettronica quantistica. Svolge attività essenzialmente sperimentale, rivolta alla fisica astroparticellare, nell'ambito dei programmi di ricerca dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Ha partecipato all'esperimento italo-statunitense MACRO, presso il laboratorio sotterraneo del Gran Sasso, contribuendo alle misure sul flusso dei neutrini atmosferici. Attualmente partecipa all'esperimento italo-cinese ARGO-YBJ, presso il laboratorio d'alta quota di YanBaJing, in Tibet, ed all'esperimento internazionale AUGER, in Argentina. Ha la responsabilità dei corsi di: Laboratorio III (Orientamento Generale); Statistica e Tecniche di Analisi Dati (Orientamento Tecnologico); Fisica Astroparticellare (Laurea Specialistica). E' coordinatore dell'Editorial Board nella collaborazione ARGO-YBJ. Fa parte della commissione per il riequilibrio dei settori scientifico-disciplinari, su nomina del rettore. E' responsabile di linea operativa all'interno del Progetto Bussola. Notizie più dettagliate nel sito: www.fisica.unisalento.it/~berna/


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Q. Ennio

2009: Anno Internazionale Astronomia “Uno sguardo al cielo” Mercoledì 28 gennaio 2009 – ore 11.00 Aula Magna

Sergio Fonti (Dipartimento di Fisica – Università del Salento)

“La ricerca della vita nell’Universo” La possibile presenza di forma di vita al di fuori del nostro pianeta è un argomento che, negli ultimi anni, è passato dai racconti di fantascienza alla dignità di una disciplina scientifica ufficialmente riconosciuta: l’astrobiologia. In questo seminario saranno discusse le caratteristiche di questa nuova disciplina soffermandosi sulle condizioni necessarie per la nascita della vita, quale noi la conosciamo, sia sulla Terra che altrove nella nostra Galassia. Verranno inoltre analizzati alcuni dei siti, sia interni (in particolare Marte) che esterni (pianeti extrasolari) al nostro sistema solare, dove potrebbero esistere o comunque essere esistite tali condizioni favorevoli per la nascita e lo sviluppo di semplici forme di vita.


Prof. Sergio Fonti Sergio Fonti, nato a Cittanova (RC) nel 1945, laureato in fisica nel 1974 a Firenze, docente presso la Facoltà di Scienze dell'Università di Lecce dal 1978, si occupa di Astrofisica da circa trentacinque anni. Oltre al corso di Laboratorio di Astrofisica e parte del corso di Tecniche Osservative in Astrofisica, nel Corso di Laurea Specialistica in Fisica, tiene anche il corso di Ottica Geometrica con Laboratorio presso il Corso di Laurea in Ottica ed Optometria, istituto lo scorso anno presso l’Università di Lecce. Autore di quasi 200 pubblicazioni, su svariati argomenti di Astrofisica, da qualche anno ha concentrato la sua attività di ricerca sul pianeta Marte, utilizzando i dati forniti da quegli stessi strumenti spaziali, che ha contributo a progettare e costruire. Fra questi spicca il Planetary Fourier Spectrometer a bordo della sonda europea Mars Express, lanciata dall’ESA nel 2003 verso il pianeta rosso.


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2009: Anno Internazionale Astronomia “Uno sguardo al cielo” Lunedì 9 febbraio 2009 – ore 11.00 Aula Magna

Domenico Licchelli (Osservatorio Astrofisico R. P. Feynman)

“Relatività e cosmologia” Nel 1905 con due soli postulati Einstein rivoluzionò l'intero mondo della Fisica. La Teoria della Relatività di cui era stato l'ideatore assoluto, seppur attingendo a molte intuizioni di altri scienziati, è forse l'ultimo esempio nella storia della Scienza di una intera teoria creata da un solo uomo. Le idee ivi contenute non ebbero vita facile tanto che furono addirittura bollate come “fisica ebrea”. Il suo autore ignorò questi attacchi ed anzi quando gli fu riferito che era stato pubblicato un libro dal titolo “Cento fisici contro Einstein”, in cui si proponeva una teoria alternativa alla Relatività, pare abbia risposto con arguzia: “Cento? Se fossi in errore, di fisico ne basterebbe uno solo!” A distanza di un secolo la Teoria è ancora viva e vegeta e continua a produrre risultati straordinari. Anzi, paradossalmente, quello che a suo tempo Einstein ritenne un grave errore, l’introduzione della costante cosmologica nelle equazioni del campo gravitazionale, è oggi il fattore più accreditato per risolvere il problema posto dall’evidenza sperimentale dell’accelerazione dell’espansione cosmica. Se la Relatività Speciale richiede solo le quattro operazioni di base (più qualche radice quadrata), quella Generale è ricca di un formalismo matematico molto evoluto, che la rende decisamente ostica ai non addetti ai lavori. Tuttavia, in una esposizione divulgativa è possibile concentrarsi sui fenomeni e sulle loro conseguenze. Saranno presentati, quindi, gli effetti di lente gravitazionale e di curvatura dello spazio-tempo, le conseguenze della velocità finita della luce e l’equivalenza massa-energia, per finire con i più recenti risultati a favore della teoria del Big Bang. Un giorno probabilmente la teoria della Relatività sarà superata da una che riesca a conciliare gravità e fisica quantistica; nel frattempo l’equazione del campo gravitazionale è quanto di più vicino ci sia a quella che alcuni fisici hanno ribattezzato l’equazione di Dio.


Prof. Domenico Licchelli Specialista in comunicazione scientifica, ha partecipato a numerosi congressi scientifici nazionali ed internazionali (22 lavori presentati, alcuni dei quali premiati tra le migliori comunicazioni), tenuto oltre 200 conferenze, seminari e serate osservative pubbliche presso Università, scuole ed associazioni culturali. E’ autore o coautore di oltre 50 pubblicazioni scientifiche, tecniche e divulgative, alcune delle quali pubblicate su riviste internazionali. E’ il responsabile delle attività didattiche e di ricerca dell’Osservatorio Astrofisico R. P. Feynman. Con la strumentazione di cui è dotato sono stati ottenuti risultati di prestigio, tra cui la Prima misurazione in Italia da un osservatorio non INAF del transito di un pianeta extrasolare (2005) e la collaborazione nell’ambito della Prima misurazione interferometrica al mondo di un asteroide (2006). Ha partecipato all'organizzazione di convegni e manifestazioni pubbliche di divulgazione scientifica nazionali ed internazionali (12 manifestazioni). Vanta oltre 25 anni di osservazioni astronomiche con gli strumenti più disparati. E’ stato consulente tecnico e scientifico presso scuole e Università per la realizzazione, l'ammodernamento, la gestione e l’utilizzo didattico di Osservatori Astronomici (11 lavori). E’ esperto di acquisizione ed elaborazione di immagini astronomiche e naturalistiche. Oltre 150 sue immagini sono state utilizzate per mostre a tema o pubblicate su libri e riviste nazionali ed internazionali e sui siti internet di varie istituzioni tra cui quelli dell'USRA (Universities Space Research Association), dell'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e dell’ESO (European Southern Observatory). Collabora con il Gruppo di Astrofisica del Dipartimento di Fisica dell’Università del Salento nello studio spettroscopico di materiali di interesse esobiologico e nelle attività divulgative. Come riconoscimento per i suoi meriti scientifici, didattici e divulgativi, l’Unione Astronomica Internazionale ha assegnato il nome (18151) Licchelli all’asteroide 2000 OT60. Ulteriori informazioni: www.dlcosmos.eu


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Q. Ennio

2009: Anno Internazionale Astronomia “Uno sguardo al cielo” Venerdì 20 febbraio 2009 – ore 11.00 Aula Magna

Stefania Spagnolo (Dipartimento di Fisica – Università del Salento)

“Le scoperte che ci attendono a L. H. C.”

Il Large Hadron Collider al CERN e` uno strumento sofisticato e potentissimo per l'indagine sui costituenti ultimi della materia e sulle forze fondamentali che ne regolano le interazioni. Per la comunità scientifica si apre quest'anno una stagione di grande entusiasmo e grandi opportunità che coronano il lavoro decennale di progettazione e realizzazione dei complessi apparati sperimentali che fotograferanno ciò che accade in urti protone-protone a energie mai raggiunte prima.


Prof.ssa Stefania Spagnolo Dicembre 1993 Laurea in Fisica all'Università degli Studi di Lecce, Facoltà di Scienze Marzo-Giugno 1994 “Corso di Perfezionamento in Fisica”, presso il Dipartimento di Fisica Nucleare e Teorica dell'Università di Pavia. Novembre 1994 - Novembre 1997 Corso di Dottorato in Fisica (X Ciclo), presso l'Università degli Studi di Lecce; attività nell'esperimento KLOE. Nell'a. a. 1997-1998, borsa di studio nell'ambito del programma di scambio di studenti/docenti SOCRATES/ERASMUS tra l'Università di Lecce e l'Università di Montpellier 2. Aprile 1998 - Marzo 2001 “Research Associate” presso il CCRLC Rutherford Appleton Laboratory, Oxfordshire, UK: esperimento OPAL a LEP; gli ultimi due anni sono trascorsi al CERN. Dal 1 Aprile 2001 ricercatrice presso il Dipartimento di Fisica della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università del Salento e incaricata di Ricerca presso la Sezione INFN di Lecce; attività principale nell'esperimento ATLAS a LHC. ATTIVITÀ DI RICERCA 1992-1997 Nell'esperimento KLOE, progettazione, prototipizzazione e studio di performance del rivelatore di tracciamento: la prima camera a deriva con miscela a base di elio di grande volume utilizzata nella sica delle alte energie. Studio di fattibilità della misura della sezione d'urto adronica a energie inferiori a 1.2 GeV con eventi di ISR a DAFNE teso a migliorare la precisione delle previsione teoriche sul valore del g-2 del muone. 1995-1999 Studi di effetti su osservabili elettrodeboli in modelli efficaci di estensioni al Modello Standard che preservano la simmetria di gauge, in collaborazione con i prof. M.Beccaria, F.Renard e C.Verzegnassi. 1998-2001 Nell'esperimento OPAL, mantenimento degli end-caps del calorimentro elettromegnetico a vetro a piombo dell'esperimento nel corso della presa dati; integrazione nel software di OPAL del montecarlo di precisione (KK2f) per la produzione di coppie di fermioni; analisi di accoppiamenti anomali di bosoni di gauge (trilineari carichi e neutri e quadrilineari) e derivazione di limiti su parametri di accoppiamenti anomali. Contributi al lavoro dei gruppi di lavoro Two fermion Working Group, per la fisica di precisione a LEP2, e LEP Electroweak Working Group per la Combinazione dei risultati LEP su Accoppiamenti Anomali di Gauge. Dal 2001 a oggi Nell'esperimento ATLAS, partecipazione alla costruzione dei rivelatori di trigger di muoni (RPC) nel barrel: test di invecchiamento alla GIF del CERN; stazione di test con raggi cosmici per la certificazione dei rivelatori nel laboratorio di alte energie della Sezione INFN di Lecce; test combinato sulla linea di fascio H8. Contributo allo sviluppo del software di ricostruzione di muoni nel framework software ufficiale di ATLAS (Moore) e sua integrazione nel terzo stadio del trigger (Event Filter); studi di performance dell'Event Filter; sviluppo del software di descrizione dello spettrometro a muoni per simulazione e ricostruzione; ri-disegno e sviluppo per l'uso nell'offline e nel trigger di alto livello del software di decodifica dei dati dello spettrometro a muoni. Maggio 2005-Aprile 2007 “Rappresentante di area per la Ricostruzione" nel consesso del coordinamento di Atlas-Italia-Software. Da Settembre 2007 nell'ambito dell'organizzazione del software di ATLAS relativo allo Spettrometro a Muoni, Task Leader, assieme a L. Chevalier (DAFNIA, Saclay), per l'area “Detector Description". ATTIVITÀ DIDATTICA A partire dall'a.a. 2004-2005 affidamento del Corso di “Laboratorio di Fisica Nucleare e Sub-Nucleare" nel Corso di Laurea specialistica in Fisica (Università del Salento).


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Q. Ennio

2009: Anno Internazionale Astronomia “Uno sguardo al cielo” Sabato 9 maggio 2009 – ore 11.00 Aula Magna

Vincenzo Orofino (Dipartimento di Fisica – Università del Salento)

“La precessione degli equinozi: tra astronomia e archeologia” In questo seminario verranno presentati dei basilari concetti astronomici necessari per la comprensione di certe caratteristiche dei monumenti egizi della piana di Giza, da lungo tempo oggetto di varie speculazioni da parte di esperti e di semplici appassionati della materia. In particolare verrà discusso il fenomeno della precessione degli equinozi che permette di interpretare le mutue posizioni delle tre maggiori piramidi ed il loro allineamento rispetto al Nilo, nonché l’orientamento dei cosiddetti “cunicoli d’aerazione” presenti nella piramide di Cheope. Ne emerge il quadro di un popolo dalle conoscenze astronomiche ben più avanzate di quanto ritenuto dalla maggior parte degli egittologi.


Prof. Vincenzo Orofino Nato a Lecce nel 1955, si è laureato in Fisica all’Università di Lecce (ora Università del Salento) ed ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Fisica all’Università di Bari. Attualmente è professore associato presso il Dipartimento di Fisica dell’Università del Salento, dove ha la responsabilità didattica del corso di Fisica II (nell’ambito del corso di laurea triennale in Fisica) e del corso di Fisica del Mezzo Interstellare (nell’ambito del corso di laurea specialistica in Fisica). Il dott. Orofino svolge attività di ricerca sulla polvere cosmica, sia partecipando al trattamento dei dati di laboratorio ottenuti da alcuni materiali candidati a simulare le polveri cosmiche, sia studiando il problema dell’interazione tra radiazione e particelle di polvere in diversi ambienti di interesse astrofisico, quali inviluppi circumstellari, nubi interstellari, comete, anelli circumplanetari, atmosfere e superfici planetarie, con particolare riguardo alla superficie marziana. Il dott. Orofino ha fatto anche parte dei gruppi che hanno compiuto delle osservazioni al telescopio inglese UKIRT (sito alle Hawaii) e al telescopio spaziale infrarosso ISO per misure spettroscopiche ad alta risoluzione su alcune sorgenti circumstellari. Inoltre il dott. Orofino partecipa ad alcuni progetti internazionali per la realizzazione degli esperimenti PFS-MEx, PFS-VEx, VIRTIS, VIRTIS-VEx, e MIMA dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Tali attività di ricerca sono illustrate in 126 articoli, di cui il dott. Orofino è autore o coautore, pubblicati su riviste scientifiche nazionali, internazionali e su atti di convegni ed in 21 tesi di laurea e di Dottorato di Ricerca, di cui è relatore.


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