Burger Chef Brand Magazine

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NUMERO 0

Incrediburgible

25 PIXAR

ANNI DI

Ben & Jerry Il gelato più divertente del mondo

Mondo Spray *

all’interno tante

CURIOSITÀ *




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In redazione Per questo primo numero di “Incrediburgible” hanno collaborato varie personalità, dai ruoli non ben definiti. Ognuno ha fatto il suo meglio!

Luca Alberton luca@incrediburgible.com

Francesca Casnati

fra@incrediburgible.com

Jacopo Atzori

jaco@incrediburgible.com

Marta Ambrosetti

marta@incrediburgible.com

Alice Colombo

alice@incrediburgible.com

Chiara Cingottini

chiara@incrediburgible.com

Martina Cocco

marti@incrediburgible.com Speciale Incrediburgible copia omaggio N°0 novembre 2011 Editore: Ripples Proprietario: Burger Chef SpA


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Contenuti

Colori di casa......................................................10 Quello che non sappiamo del colore

La cannuccia...........................................................16 Storia di un oggetto comune

La giusta sete.........................................................20 Ma veramente la fonte della salute è l’acqua?

L’industria dei sogni...........................................28 La Pixar compie gli anni

Il gelato più divertente del mondo..............36 Ben&Jerry, storia di due ragazzi incredibili

Mondo Spray...........................................................44 Ecco cosa si nasconde dentro alla bomboletta

Il piacere di ospitare..........................................50 Idee per rendere una casa accogliente


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Patricia Urquiola..................................................52 Progettare il relax fisico e mentale

L’intimità in forma di poltrona.....................54 Tre sedute d’autore

Bon Ton.....................................................................56 Come mangiare educatamente oggi

La festa perfetta .......................................................................24 Ogni festa può diventare unica

Come funziona.......................................................................40 Scoprimo la friggitrice

Rubriche

Movie e Snack.........................................................................60 Il panino giusto per vedere ‘I Tenenbaum’ I nostri consigli......................................................................61 Cosa leggere e vedere

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Editoriale Fluida e informale, Incrediburgible mantiene un’ottica di totale apertura verso qualsiasi tipo di lettore, che ha la possibilità di sfogliare e leggere la rivista in qualsiasi momento della giornata, senza troppo impegno. Più che di un invito alla lettura, si tratta di un invito al relax e allo svago in tutta serenità. Crediamo che ognuno di noi abbia bisogno di un piccolo spazio per potersi distrarre e divertire, allontanandosi dalla monotonia della routine quotidiana ed entrando in un’ atmosfera deliziosamente coinvolgente. La rivista è composta da un alternarsi di articoli e rubriche ricchi di interessanti curiosità e affascinanti spunti per la vita di tutti i giorni. In questo numero zero intendiamo regalarvi un assaggio di quello che siamo; proporvi un’introduzione al mondo di Incrediburgible offrendovi simpatici consigli e storie coinvolgenti. Benvenuti, iniziamo insieme: gustatevi la lettura!


Scegliere i colori delle pareti è un’impresa non indifferente, ma la cromoterapia può aiutare molto coloro che sono sul punto di allestire la loro futura “casa dolce casa”.


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Q

ual è il criterio per scegliere il colore di cui vestire una parete? Può lo scegliere una certa tonalità piuttosto che un’altra influenzare l’attività cerebrale, lo stato d’animo e quindi influire sulla salute? La cromoterapia risponde positivamente a tutte queste domande e fornisce gli strumenti per agire nel senso del benessere. La luce, fonte di energia primordiale, attraverso la sua rifrazione ci dona lo spettro dei colori primari, i colori dell’arcobaleno. Noi reagiamo anche inconsapevolmente ai colori. La vista è principalmente stimolazione inconscia della vibrazione di essi. La cromoterapia è una medicina alternativa che usa proprio i colori per aiutare il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio. I colori possono essere assorbiti in diversi modi: attraverso gli alimenti, la luce solare, le onde elettromagnetiche della luce, la meditazione, la visualizzazione. In particolare, la cromoterapia con onde elettromagnetiche è l’utilizzazione della luce colorata che, all’interno di una precisa lunghezza d’onda, penetra nei tessuti creando le condizioni di interagire con le cellule ripristinando l’equilibrio elettrico e chimico dell’omeostasi cellulare migliorandone le funzioni biologiche. Nell’architettura degli interni, vanno tenuti presenti alcuni suggerimenti generali. Ad esempio, il blu viene considerato un ottimo sedativo naturale e un efficace rimedio contro l’insonnia

Circondati di blu per vivere meglio la tua giornata, questo colore trasmette serenità e tranquillità.

tanto da consigliare tale colore, in tutte le sue tonalità, per le lenzuola o per le pareti della camera da letto. Alcune ricerche mediche hanno dimostrato che una stanza blu stimola il rallentamento dei battiti cardiaci e della respirazione producendo un rilassamento profondo che spinge alla calma e facilita la concentrazione. Quindi circondati di blu, vivrai meglio la tua giornata. Arreda i tuoi ambienti con lampade dal diffusore blu o azzurro: la luce prodotta sarà più rilassante.


12 Ogni colore arriva come un segnale al cervello, che decodifica e inoltra al sistema nervoso. Da lì il segnale raggiunge anche organi e tessuti. I raggi luminosi colorati che colpiscono la pelle esercitano su essa un effetto fisiologico diretto. Da qui, potete capire quanto importante sia circondarsi dei colori giusti. Ispirandosi, in modo molto sommario, ai principi generali della cromoterapia è possibile scegliere i colori delle proprie pareti. Escludiamo il bianco, che è la somma dei colori e che ormai viene abbandonato persino negli ospedali e negli uffici (stessa sorte è toccata al grigio). Escludiamo il nero, che è l’assenza di colore e luce e non in-

Ogni colore arriva come un segnale al cervello e tramsette informazioni ed emozioni.

duce certo a rischiarare l’umore e la visione... Basti pensare che, a meno che non sia una scelta precisa, inconsciamente vestirsi di nero viene interpretato da sociologi e cromoterapeuti come un segnale di protezione dovuto a un disagio che si origina dalle profondità del carattere. Volendo dispensare qualche dritta di cromoterapia per le pareti possiamo dire che toni freddi e impersonali riducono comunicazione e motivazione mentre pareti e mobili di colori pastello inducono a ottimismo e spirito di collaborazione. Se la parete occupa una vasta superficie sarà ottima la commistione tra tonalità chiare e neutre fuse a tocchi di vivacità.


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AD OGNI COLORE IL SUO EFFETTO

Curiosita INCREDIBURGIBLE

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Ecco i principali colori e l’effetto che hanno su mente e corpo. Attenzione al colore che scegliamo per i nostri interni, può condizionare noi e i nostri ospiti: aiutiamoci con questi piccoli consigli.

Rosso

Arancione

Giallo

Verde

Blu

Viola

È stimolante per la nostra mente, ma in eccesso diventa irritante. Fisicamente ha un effetto stimolante su fegato e vescica. Alza la pressione sanguigna e agisce sul senso di appetito.

Stabilizza l’umore, induce all’equilibrio. Ciò si ripercuote anche fisicamente, disintossicando il nostro corpo.

Favorisce la concentrazione, catalizza la creatività. Sicuramente benefico anche sul corpo, stimola la respirazione e aumenta il battito cardiaco.

Calmante, rilassante. Il blu è inoltre febbrifugo, distende e rilassa il sistema nervoso. In genere dona pace e tranquillità.

Il colore del sole incrementa l’ottimismo, è antidepressivo, stimola l’appetito. Per il nostro nostro organismo tonifica il sistema nervoso e favorisce la digestione.

Calmante, riduce lo stress, mitiga insonnia e asma. Fisicamente rallenta il battito cardiaco, stimola milza e funzioni endocrine.


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Curiosita INCREDIBURGIBLE

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La natura non fa nulla a caso, i colori di frutta e verdura, infatti, hanno uno specifico valore e indicano proprietà interessanti per la nostra salute. Impariamo allora a inserire i 5 gruppi cromatici in cui si possono distinguere frutta e verdura, nei nostri menù quotidiani: 3 porzioni di frutta e 2 di verdura al giorno sono condizione indispensabile per stare bene. A ogni sfumatura, corrispondono particolari sostanze, le fitoalessine, prodotte naturalmente dalla pianta che, servono per proteggersi dagli agenti esterni, per rafforzare le difese dell’organismo.

Rosso

Pomodori, peperoni, cavolo, radicchio, ravanelli, barbabietole, rape, arance, anguria, ciliegie, fragole, mele.

Caratteristico di questo gruppo di frutta e ortaggi è l’alto contenuto di fitoalessine con potente azione antiossidante . I pomodori sono la fonte più importante di licopene e la loro cottura in presenza di olio d’oliva rende questo composto più facilmente assorbibile da parte dell’organismo. Frutta e ortaggi maturi ne contengono di più.


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Giallo e arancio

Verde

Tipico di questo gruppo di verdure è il contenuto di una fitoalessina con potente azione pro vitaminica ed antiossidante: il beta-caroptene, precursore della vitamina A, che interviene nella crescita, riproduzione, mantenimento dei tessuti, migliora la vista e rafforza le difese dell’organismo.

Il colore verde di questi vegetali è dovuto alla clorofilla, che permette alle piante di svolgere la fotosintesi. La clorofilla protegge dai tumori e dai problemi cardiovascolari. Negli alimenti verdi è presente anche un’elevata quantità di carotenoidi, che rallentano l’invecchiamento.

Bianco

Blu e viola

Carote, zucca, mais, peperoni, arance, limoni, pompelmi, mandarini, pesche, albicocche, meloni, mele, mango, ananas.

Aglio, cipolle, scalogni, erba cipollina, porri, finocchi, sedano, cavolfiore, funghi, castagne, frutta secca a guscio, mele, pere.

Tipico di questo gruppo di frutta e ortaggi è il contenuto di due fitoalessine: la quercitina con potente azione antiossidante e la isotiocina, capaci di potenziare la capacità di disintossicazione e depurazione dell’organismo.

Broccoli, asparagi, carciofi, insalata, cavolo, spinaci, cetrioli, zucchine, piselli, olive, prezzemolo, basilico, kiwi, mele, uva.

Melanzane, carciofi, radicchio, mirtilli, prugne, uva, more, ribes, fico, susine.

Il colore viola è dato da polifenoli, resveratrolo e antociani. I composti ad azione protettiva di questo gruppo di alimenti sono fitoalessine caratterizzate da un elevato potere antiossidante: le antocianine.



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Storia della

Tutti, almeno una volta nella vita, avranno avuto modo di bere da una cannuccia. Ma vi siete mai chiesti da dove viene?

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ggetto assai comune, ma dalla storia curiosa, la cannuccia è uno degli oggetti da cucina più inspiegabilmente amati da adulti e bambini. A differenza di quello che ci si potrebbe aspettare, ha origine molto antica. La sua invenzione è infatti da attribuire ai Sumeri. Si pensa che questo popolo usasse un’antica versione della cannuccia per bere una bevanda simile alla birra, particolarmente densa e torbida. Utilizzando degli steli di graminacee cavi evitavano di venire in contatto con residui e pezzetti di malto. Un metodo sicuramente ingegnoso ma al contempo non troppo igienico, basti pensare a quanti piccoli insetti si annidino

in queste fessure... Per l’invenzione della moderna cannuccia si dovrà però aspettare fino alla fine dell’800, quando il signor Stone, lavorando come impiegato in una fabbrica Americana, ebbe una geniale intuizione. Osservando i tubicini di carta, destinati a diventare cartine da fumo, ebbe l’idea di utilizzarli per produrre una sorta di cannuccia. Il materiale era però inadatto, poiché tendeva ad impregnarsi di acqua, perdendo forma e impermeabilità. Vari studi portarono Stone ad incollare le striscioline di carta attorno ad una matita, con un’incredibile dovizia, per dargli maggiore consistenza e resistenza, e, al contempo, mantenere la forma tubulare.


18 Idea geniale ma procedimento decisamente troppo lungo. Secondo l’impiegato la carta ideale era quella da pacchi, poiché aveva al suo interno la paraffina, che la rendeva impermeabile e più resistente. Per costruire le cannucce con questo tipo di carta, si partiva da un tubetto che avesse il diametro che si voleva dare alla cannuccia, poi, lentamente, si avvolgeva la carta a spirale intorno al tubo donando alla cannuccia la forma desiderata. La lunghezza ideale per la cannuccia, secondo Stone, doveva aggirarsi intorno ai 25 cm. Infine, dopo vari tentativi, nel 1888 la cannuccia come la conosciamo oggi venne ufficialmente brevettata. La “Stone Straw Co.” brevettò anche una macchina automatica in grado di realizzare una grande quantità di cannucce nel minor tempo possibile. Così si diede finalmente l’avvio alla grande produzione. In seguito, il diffondersi della plastica fece il resto, introducendo colori, forme, modelli, pieghette e, soprattutto, eliminando ogni possibile interferenza della cannuccia con il gusto della bevanda. Fu Joseph Friedman, nel 1937, a brevettare la prima cannuccia flessibile. Insomma, da una semplice cannuccia si è arrivati alle stelle, non male per una cosa che apparentemente poteva rappresentare uno sfizio o una semplice futilità.

Hai mai pensato di bere da uno stagno o da un pozza melmosa? Di costruire incredibili strutture con raccordi e tubicini? E di battere il Guinness dei Primati grazie a delle cannucce?

Il Guinness

Bere con la cannuccia fa male? L’unico rischio è quello di riempirsi la pancia d’aria, particolarmente dannoso solo per chi già soffre di aerofagia. Ma addirittura questa abitudine può avere un vantaggio: il liquido aspirato va direttamente in fondo al cavo orale e non viene a contatto con i denti. Chissà cosa ne pensa l’austriaco Marco Hort che ha tentato di battere (riuscendoci) il Guinness dei Primati infilandosi contemporaneamente in bocca 259 cannucce.


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CANNUCCIA IN TUTTE LE SALSE

Curiosita INCREDIBURGIBLE

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Life Straw

Acqua potabile dalle pozzanghere, anche dalle più inquinate. Si tratta di una cannuccia capace di salvare vite umane. Si chiama Water LifeStraw ed è un filtro per l’acqua capace di rimuove i batteri, i virus e di aiutare a prevenire le malattie di origine idrica come il tifo, dissenteria, colera. Inoltre, aiuta a produrre un tipo di acqua più resistente alle infestazioni provocate dalle zanzare. Mikkel Vestergaard Frandsen ha voluto creare questo filtro per aiutare quel miliardo e più di persone che soffrono quotidianamente per la mancanza di acqua potabile, e che non hanno alcunché per poterla filtrare. Sono oltre seimila persone al giorno a morire per malattie derivate dall’acqua contaminata o marcia. Frandsen, che sino al 1992 si occupava d’importare pezzi di ricambio per automobili in Nigeria, prova a curare questo grosso problema con il LifeStraw, un filtro che può salvare molte vite e non richiede pezzi di ricambio, elettricità o manutenzione.

StrawZ

Quando beviamo amiamo usare le cannuccie, ma a volte le classiche cannuccie sono noiose. Così è nata StrawZ. Combinando pochi tubicini con gli appositi raccordi si possono creare combinazioni incredibili. Il kit contiene 44 diversi componenti che ti permetteranno di bere esattamente come desideri. Vorresti mischiare diversi drink? Bene, costruisci una multi-cannuccia che si inserisca in due (o più) tazze. Vuoi condividere la tua bibita? Allora aggiungi un altro pezzo. E se vuoi esagerare compra vari kit e crea la più grande cannuccia del mondo!


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Bevi, bevi, bevi. Bevi per dimagrire. Bevi per combattere la cellulite. Bevi per avere una bella pelle. Bevi per eliminare le tossine. Bevi per ridurre il rischio di cancro. Bevi per migliorare i risultati scolastici. Bevi per evitare i calcoli. Ma quanto di tutto questo è solo una diceria?

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avvero bisogna costringersi a bere anche se non si ha sete? Veramente bere è fonte di tutte queste meraviglie? E che cosa bere per ridurre la sete? L’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, sostie-

ne che per stare bene sia necessario bere 6-8 bicchieri d’acqua al giorno, che equivalgono a 1-1,5 litri, mentre l’autorità europea sostiene che ne occorrano 2 litri per le donne e 2,5 litri per gli uomini, comprensivi dell’acqua che si assume attraverso


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Le bibite a base di frutta e i centrifugati di verdure restituiscono anche i sali minerali.

In una corretta diete sono compresi tè e caffè, camomille e tisane.

gli alimenti. In effetti bisogna con- acqua può indurre iponatremia (ecsiderare che nella dieta sono com- cessiva diluzione dei sali minerali presi tè e caffè, e per alcuni anche necessari alle funzioni delle cellule), camomille e tisane, e non ci si ciba e far sentire in colpa le persone che di gallette secche, ma per lo più di non bevono abbastanza. In quanto al cibi che contengono prevalente- dimagrimento legato all’acqua ingemente acqua. In molti rita, non esistono studi casi quindi, nonostante che lo documentino. l’acqua sia una comE nemmeno che bere ponente fondamentale prima dei pasti riduca del nostro corpo, bere Sono consigliate l’appetito. Se poi invece può risultare quasi tre o quattro taz- di bere acqua si consuinutile. La sete infatti zine al giorno tra mano anche bevande è un sistema estremazuccherate, aumenta mente efficiente, e non caffè, tè e infusi. notevolmente il rischio ci sono prove che faccia di obesità. Per di più lo bene sforzarsi di bere zucchero, come il sale, di più. Infatti la sensazione di sete aumenta la richiesta di liquidi in si sviluppa con una riduzione di 0,4- modo innaturale: una bibita dolce 0,8 litri d’acqua, mentre per comin- stimola il consumo di altre bevanciare a mettere a rischio la propria de zuccherate, con effetti dannosi: salute bisogna arrivare a perdite di 4 l’esagerato aumento del consumo di litri. Addirittura, una campagna che zuccheri porta all’ipertensione, oltre invita a bere potrebbe essere danno- che alla sindrome metabolica, antisa, perché un elevato quantitativo di camera del diabete.


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E cosa dire delle bevande dietetiche? Forse non si ingrassa, ma i rischi ci sono: i disturbi vascolari aumentano in chi consuma questo tipo di bevande. Anche gli energy drink a base di caffeina possono essere dannosi se consumati in modo improprio: alla lunga provocano dipendenza. Alla fine le bibite meno a rischio restano le spremute di frutta non dolcificate

e i centrifugati di verdura, che restituiscono anche i sali minerali. Sono consigliate tre o quattro tazzine al giorno tra caffè, tè (che contiene antiossidanti) e infusi. E tanta acqua naturale quanta ne richiede la sete. Le esagerazioni sembrano fare bene solamente alle tasche di chi produce acqua e bibite imbottigliate.



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PASSO A PASSO

La Festa Perfetta Ogni festa può trasformarsi in qualcosa di epico. La miglior festa che una persona possa avere. Ispirati dall’euforico stile americano, da cui tutti possiamo imparare in fatto di esagerazione e divertimento, vi presentiamo un how-to passo-passo per rendere il vostro party memorabile.

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Stabilisci un budget. Decidi in anticipo la cifra che sei disposto a spendere e comincia a tenerla da parte. Se poi qualche amico si vuole unire, organizza una colletta e raccogli i fondi. Stabilisci una data di scadenza e ricorda a chi vuole contribuire di pagare in tempo, altrimenti rischi di dover finanziare la festa da solo. Trova un buon posto, adatto allo scopo. Se dai una festa in un luogo abitato puoi incontrare dei seri problemi! Trova qualcuno che abbia una casa un po’ isolata o affitta un posto, quando si è in tanti non è difficile.

Suddividi gli incarichi. Assumi qualcuno dei tuoi migliori amici e fai in modo che si occupino di dettagli come sistemare tavoli e sedie, comprare cibarie e bevande e addobbare l’ambiente.

Concentrati su cosa preparare da mangiare. Gli invitati avranno fame, e non si possono servire alcolici a un gruppo di persone con lo stomaco vuoto. Se decidi di non preparare un pasto completo, assicurati almeno che ci siano abbastanza stuzzichini da soddisfare tutti.


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Stabilisci in anticipo cosa fare con chi, durante la festa, beve troppo. La cosa migliore è procurarsi divani e materassi, in modo che un po’ di gente si possa fermare anche dopo la fine del party. Recupera qualcuno con esperienza da barman. Se assumi un barman professionale saprà preparare ottimi drink con la dose adeguata di alcolici. Trova un amico disposto a non bere per portare a casa il festeggiato. Non c’è niente di peggio di una multa per ‘guida in stato di ebbrezza’ il giorno del proprio compleanno, specie se è dopo quella che potrebbe rivelarsi la migliore festa della vostra vita! Ricorda che se organizzi la festa a casa di qualcuno, poi devi pulire e lasciare tutto come prima! Sarebbe spiacevole, per chi gentilmente ti ha messo a disposizione la casa, trovarsi tutto ancora da pulire e sistemare.


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IDEE PER UNA FESTA MEMORABILE

Curiosita INCREDIBURGIBLE

Per rendere la festa ancora più entusiasmante e memorabile, puoi stabilire un tema attorno cui organizzare tutto l’evento.

Eighties Festival

Si tratta di un classico delle feste a tema. Proponi agli invitati di venire alla festa mascherati in stile anni ’80, dai vestiti, larghi e sgargianti, alla capigliatura sconsideratamente cotonata. Nella scelta di piatti, bicchieri e tutto ciò che serve ad una festa ti puoi ispirare ai colori che andavano in quel periodo, senza paura di accostare un gran viola al fucsia, all’arancio o al verde più acceso, ma non dimenticandosi tutto il resto della scala colore, ovviamente più satura possibile! Non potrà mancare una compilation con la musica più in voga negli anni ’80, classici indimenticabili, e luci strobo.

Baby Party

Per celebrare il bambino che è in noi, anche da un po’ cresciutelli... Chiedi agli ospitati di vestirsi con i loro migliori pigiamini interi (di quelli con le tasche sul sedere), e cuffiette da neonato. Decora la stanza con molte tovaglie, fazzoletti, stelle filanti e piatti sulle tonalità del blu e rosa leggeri e delicati. Stanno benissimo pupazzi e costruzioni giocattolo sparsi per la stanza... I drink servili in biberon, accompagnandoli con vascone di omogeneizzati alla frutta. Meglio procurare agli invitati anche una ricarica energetica con panini imbottiti e patatine, e ortaggi da sgranocchiare che “fanno crescere forti e sani”.

Hawaian Jamboree

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Non ti serve una spiaggia per organizzare una vera festa in stile hawaiiano. Per le decorazioni ti bastano quelle caratteristiche catene di fiori (di carta), dei centrotavola di ananas e frutti esotici. Qualche bel fondale con mare e palme sulle pareti creerà la giusta atmosfera... Meglio se riesci ad organizzare dei banchetti con tè freddo, limonate, margaritas e pina colada. Ognuno parteciperà con trasporto alle tipiche danze e, perché no, una gara di hula-hoop o di limbo!


La

dei


L

a Pixar Animation Studios è una delle più importanti case cinematografiche specializzata in “Computer Generated Imagery” (CGI), con base a Emeryville, California (USA). Dal 2006 appartiene alla The Walt Disney Company. Specialisti in tecnologie grafiche innovative, gli sviluppatori della Pixar sono i creatori del software RenderMan, usato per il rendering delle immagini delle loro pellicole. La compagnia nacque inizialmente come una divisione della LucasFilm di George Lucas. Fu acquisita da Steve Jobs (fondatore della Apple Computer) per cinque milioni di dollari nel 1986, rendendola indipendente. In quel periodo la società si occupa-

va di grafica al computer dal punto di vista software e hardware e il suo principale prodotto era una workstation grafica sviluppata per gestire ed elaborare immagini di grandi dimensioni. Nell’86 Jobs fondò la nuova compagnia indipendente con Edwin Catmull, che rimane membro del team esecutivo. John Lasseter, due volte vincitore dell’Oscar, regista ed animatore, supervisiona tutti i progetti dello studio come vice-presidente esecutivo del dipartimento creativo. I primi cinque lungometraggi della Pixar hanno incassato più di 2,5 miliardi di dollari rendendola, film dopo film, la casa di produzione con il maggior successo di tutti i tempi.


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Quest’anno la Walt Disney Pictures e la Pixar hanno deciso di presentare alcune clip in anteprima e annunciati dei nuovi progetti. Toy Story ritorna con un nuovo corto, ambientato questa volta in un fast-food.

I nuovi film Pi ar Il ritorno di Toy Story

Dopo il corto Hawaiian Vacation mostrato prima della proiezione di Cars 2, i personaggi di Toy Story torneranno nuovamente sul grande schermo in un nuovo corto intitolato Small Fry. In questa nuova mini avventura Buzz Lightyear viene dimenticato in un ristorante di una catena di fast food. Una versione giocattolo di Buzz che si vende nei menù per bambini prende il suo posto.

Monsters University

Nonostante il successo dei sequel di Toy Story, i fan dei film Pixar sono molto preoccupati dalla scelta dello

studio di creare sequel e prequel dei loro film, in particolare dopo il flop clamoroso di pubblico e di critica di Cars 2. Ma quanto rivelato durante il pannello di Monsters University forse riuscirà a far tranquillizzare anche i fan più esigenti. Il film è in lavorazione almeno dal 2008 (uno dei concept art mostrati durante il pannello riportava questa data), ma solamente l’anno scorso è stato rivelato che la pellicola è un prequel di Monsters & Co. Il film sarà ambientato nel mondo dei college. Hanno “monsterizzato” il campus creando archi dalla forma di bocche e mettendo corna sui tetti degli edifici. La pellicola è definita il primo film animato sul college ed è incentrato sulla nascente amicizia fra il diciottenne Mike (Billy Crystal), che porta ancora l’apparecchio, e Sulley (John Goodman), due rivali che mirano a ottenere il titolo di spaventatore.


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Brave

La Pixar sta lavorando da almeno 7/8 anni ad una pellicola ambientata nella Scozia medievale del decimo secolo. In Brave troviamo la prima protagonista femminile di un film Pixar: una principessa che preferisce saltare i suoi doveri regali per andare a praticare l’arco e cavalcare tra i misteriosi boschi della Scozia. Quando Merida è obbligata ad accettare un matrimonio combinato, se ne scappa nei boschi e qui incontra una vecchia strega. La strega lancia un incantesimo che spoglia Merida dei suoi doveri regali. Ma l’incantesimo ha delle conseguenze disastrose, portando il regno sull’orlo della distruzione.

The Untitled Pixar Movie

La Pixar ha annunciato un nuovo progetto, ancora sprovvisto di titolo definitivo. Il film è The Untitled Pixar Movie About Dinosaurs che uscirà il 21 giugno del 2013. La pellicola spiega cosa sarebbe accaduto se il famoso meteorite che ha portato all’estinzione dei dinosauri non avesse mai colpito la Terra. Il film ci porta in un mondo dove i dinosauri e gli esseri umani coesistono. Durante l’annuncio è stato mostrato un concept art in cui si vede la silhouette di un brontosauro con un bambino sopra la sua testa, mentre guardano il tramonto. Il film “Brave”, pellicola fantasy, è ancora in lavorazione, ma è disponibile online il trailer.


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Meet the Media Guru

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er conquistare il pubblico, oc- più velocemente possibile). Il seconcorrono tre cose: una storia ir- do ricorda invece tanto Confucio: resistibile, personaggi memo- “Scegli qualcosa che ti piace davvero rabili e un mondo credibile»: ecco fare e non lavorerai mai in un giorla ricetta del successo secondo John no nella tua vita!”. Lasseter è il guru Lasseter, direttore creativo della dei Media: 5 minuti dopo l’ingresso Pixar (che ha fondato con Steve Jobs trionfale, #MMGLasseter è già Trennel 1986) e, dal 2006, ding Topic su Twitter. della Disney. Detto così E lo resterà per tutta sembra facile. Ma diela serata. Dalla platea tro ogni suo film, da Toy (reale) del Dal Verme a L’arte sfida la Story a Cars 2 vi sono quella (virtuale) della teconologia e anni di lavoro. Lasseter rete, i messaggi si acla tecnologia lo spiega così: «Per pricavallano e sovrapponma cosa bisogna trovagono. Ma soprattutto ispira l’arte re il centro emotivo: è il arrivano da ogni parte fondamento di tutto, e d’Italia, grazie alla dinon si può aggiungere retta “a rete unificata”. dopo». È quasi scientifico, Lasseter, “No Walls”, nessun muro appunto: quando analizza il suo lavoro. Non attraverso lo streaming, la chat, per niente è uno degli uomini più po- Twitter, Facebook, Instagram, i Visitenti dell’industria dello spettacolo ble Tweets, le parole e le immagini globale. Eppure «cuore» è una delle proiettate da Lasseter sono diventaprime parole che usa. Non vuole es- te parte della conversazione globale. sere un Guru questo signore paffuto Alle ore 21:25, #MMGLasseter sfonin camicia hawaiana, ci tiene subito da anche le barriere italiane e dia specificarlo, ma dispensa pillole di venta Trending Topic globale. Utenriflessione su arte, creatività, e pas- ti dagli Stati Uniti, l’Europa, il Sud sione per l’innovazione. Ma gli “afo- America si sintonizzano, commenrismi” arrivano ed entusiasmano il tano, discutono. Come ha scritto su pubblico reale e virtuale. Twitter un utente, per una sera MiIl primo è un invito alla ricerca lano “is THE CENTER of the innovadella perfezione: “Be wrong as fast tion culture”. as you can” (Sbaglia pure, ma fallo il


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Pi ar in Mostra

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opo il Moma a New York e un tour internazionale, dall’Australia all’Estremo Oriente, arriva in Europa e in anteprima a Milano, al Pac di via Palestro, la mostra «Pixar. 25 anni di animazione».

Presentata martedì mattina, l’esposizione è un percorso costruito con oltre 500 opere, un viaggio attraverso la creatività e la cultura digitale come linguaggio innovativo applicato all’animazione e al cinema.

«Pixar. 25 anni di animazione» Pac. Via Palestro 14. Tel. 02.54.913. Orari: lunedì 14.30-19.30; da martedì a domenica 9.30-19.30; giovedì 9.30-22.30 Dal 23 novembre al 14 febbraio.


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Curiosita INCREDIBURGIBLE

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IL FILM UP DIVENTA REALTÀ

La casetta volante del cartone animato ora esiste davvero, e vola! Molti, vedendo il film Up, avranno sognato di fare come l’anziano protagonista: agganciare la casa a un grappolo di palloncini e volare lontano. C’è una buona notizia: è stato fatto davvero! Lo ha provato il team del programma americano How hard can it be? su National Geographic Channel. Sono riusciti a sollevare una casetta di legno, 25 metri quadri per 900 chili, agganciata a 300 palloncini

di quasi due metri e mezzo di diametro riempiti con elio: in tutto, edificio e palloncini erano alti come un palazzo di dieci piani. E con due persone a bordo: non l’anziano e il boyscout, ma due piloti di palloni aerostatici. La casetta ha raggiunto quota 3.000 metri sul deserto del Mojave (California), prima di tornare a terra, battendo il record per il volo con il maggior numero di palloncini.



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Da quasi cinquant’anni sono l’icona dell’industria del gelato, giocosamente attraenti fuori e passionevolmente coerenti dentro. Li conosciamo per il classico barattolone di gelato ricoperto di fumetti e scritte colorate, che al giorno d’oggi fa il giro del mondo insieme alle loro gelaterie artigianali aperte in oltre quaranta paesi.

B

en Cohen e Jerry Greenfield, amici fin dai tempi della scuola, hanno intrapreso insieme un’avventura che li ha portati al top del loro settore, avventura che ha in sè valori incredibilmente integri. I ragazzi si conoscono proprio per questa passione: non è stato difficile per loro capire di essere sulla stessa lunghezza d’onda quando si sono accorti di detestare entrambi l’ora di ginnastica, ma di amare sinceramente il gelato... Così Ben e Jerry incominciano a sognare insieme di produrre ciò che adorano. La loro energia li spinge a studiare l’argomento anche essendo a corto di soldi e non potendosi spostare da

Ben Cohen e Jerry Greenfield nel 1978, e il loro primo logotipo, rimasto immutato negli anni fino ad oggi.


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Chocolate Chip Cookie Dough

Gelato alla Vaniglia con Scaglie di Cioccolato e Pezzetti di Pasta di Biscotto.

Chocolate Fudge Brownie

Gelato al Cioccolato con Pezzi di Brownie Fondenti.

casa, nel New York: studiano per corrispondenza un corso dell’università gastronomica del Pennsylvania, con pochi dollari, imparando tutto quello che gli serve sulla creazione e storia del gelato. Un anno dopo, il loro piccolo investimento: dodici mila dollari gli bastano per rimettere a nuovo una vecchia stazione di servizio e trasformarla nel primo chiosco di gelati Ben&Jerry. La strada è ormai chiaramente quella, i due amici mostrano passione e dedizione al loro lavoro così tanto al loro pubblico, che i clienti si affezionano velocemente ai loro gelati non solo per il gusto inimitabile, ma grazie anche alla simpatia e all’allegria che trasmette la catena di gelaterie. Verso questi tutti i fan del loro gelato, Ben e Jerry si dimostrano molto entusiasti e per ringraziarli, ogni anno dedicano loro l’anniversario del primo punto vendita: ancora

Fair Goodness Cake

Gelato al Cioccolato con Pezzi di Sachertorte e Riccioli di Caramello al Cocco.

Alcuni adesivi e grafiche promozionali d’epoca: inconfondibile la traccia del movimento hippie, di cui Ben e Jerry erano grandi ammiratori.


38 oggi è ormai un evento attesissimo in tutto il mondo, il Free Cone Day. Come si può ignorare un cono gratis nella gelateria più divertente della città? L’euforia di Ben e Jerry li trascina anche in imprese fuori dal comune: si sono cimentati più volte in dolci da record, come il più grande Sundae del mondo, del peso di qualcosa come una decina di automobili, o la più recente ‘World’s largest Baked Alaska’, dolce tipico francese. Le loro campagne sono state sempre colorate ed espansive, non solo per le grafiche fumettistiche che li contraddistguno ancor oggi, ma per la loro originalità. È indimenticabile la Cowmobile usata per promuovere il marchio per le strade della città, ovviamente con

palettate di gelato gratis per tutti. Purtroppo è finita in fiamme, stanca del troppo lavoro, ma Ben Cohen munito di immancabile ottimismo, ha descritto il veicolo che si fondeva come «un’ottima copia di una gigante omelette norvegese». Ciò che regala un’anima più calda e che contrattidistingue Ben&Jerry’s da altre aziende del loro stesso settore è però qualcosa che non riguarda solo il gelato. Il farlo nel modo più Earth-friendly possibile è sempre stata la loro prerogativa. Oltre agli ingredienti al cento percento naturali e alla produzione più ecologica possibile che li caratterizza, i due si impegnano fin da subito in azioni propagandistiche ed economiche in aiuto di fondi e organizzazioni a fa-

Ben Cohen e Jerry Greenfield esibiscono ottimisti il logo FairTrade, commercio di cui sono entrati a far parte nel 2006.


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What a Cluster

Gelato al Burro d’Arachidi con Grappoli di Caramello e Riccioli di Marshmallows

Bunnaroo Buzz

Gelato al Malto e Caffè con Pezzi di Moo e Riccioli di Caramello al Whiskey.

vore del nostro pianeta, come il fondo di ripopolazione dell’artico, o il più celebre Children’s Defense Fund. E, nonostante il grande impegno, molte delle azioni sociali non-profit svolte da Ben&Jerry non sono nemmeno pubblicizzate nè sbandierate al pubblico, strada su cui il gigante Unilever si impegna a proseguire quando, nel 2000, incorpora la catena di gelaterie. Nel 2006, il passaggio a FairTrade: Cohen dichiara che l’inizio di un impegno equosolidale è «certamente la

La mitica Cow Mobile, con cui i due gelatai attraevano le folle a suon di omaggi gratuiti.

Chunky Monkey

Gelato alla Banana con Scaglie di Cioccolato Fondente e Nocciole.

cosa migliore che Ben&Jerry ha fatto dall’acquisizione di Unilever. Un sintomo che le multinazionali dei paesi industrializzati cominciano a risollevare concretamente la popolazione del terzo mondo». Ben&Jerry è il gelato più venduto sulle navi da crociera americane, Ben&Jerry è il primo gelato nello spazio. Questa volta sembra proprio che due grassottelli amici hippie ci abbiano insegnato che l’ingrediente principale del successo non può che essere la passione.


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COME FUNZIONA

La Friggitrice I cibi fritti sono quei peccati di gola che ogni tanto è un piacere concedersi, ma senza esagerare. Una frittura che si rispetti deve essere croccante, dorata, non pesante e per questo può essere di aiuto l’utilizzo di una buona friggitrice.

U

na friggitrice è realizzata in plastica o in acciaio. Si tratta di un contenitore in cui si inserisce l’olio per friggere, e che si chiude quando non si usa. È munita di un filtro antiodore, e rivestita di un vetro trasparente che consente di seguire la cottura del cibo all’interno. Vi sono poi il cestello e un termostato per controllare la temperatura dell’olio. Il che non è da trascurare: se superasse i limiti stabiliti le parti interne dell’apparecchio si surriscalderebbero e la meccanica ne sarebbe intaccata. All’interno della friggitrice vi è una zona fredda, in cui si depositano le scorie della frittura, che

vengono tenute distinte dal resto del cibo. È bene che il recipiente dell’olio sia facilmente smontabile, per facilitare la pulizia. Per una buona frittura si consiglia l’uso di olio di girasole e di arachidi (che contengono vitamina E e acidi grassi essenziali). Da evitare invece i grassi animali, che non sono l’ideale per una corretta alimentazione, e gli oli di noce, oliva e soia. La frittura con la friggitrice è migliore di quella in padella, per via del fatto che è possibile controllare con maggior precisione la temperatura relativa alla cottura, che deve rimanere intorno ai 180°C.


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Una friggitrice vi permette di ottenere cibi migliori, grazie alla possibilità di controllare la temperatura dell’olio.

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La frittura passo passo Prima di procedere alla frittura bisogna far riscaldare la friggitrice. Il tempo dipende dal modello e dalla misura del cestello, e varia dai 10 ai 18 minuti. Attenzione a non riempire la friggitrice oltre il limite della sua capienza, e a mantenere sempre sotto controllo il livello minimo e massimo dell’olio. Se si frigge pesce è meglio utilizzare un filtro separato e cambiare l’olio dopo ogni cottura. Mischiare diversi generi di olio compromette la buona riuscita della frittura, perché raggiungono in tempi diversi la temperatura adatta. Per ottenere la classica doratura è consigliabile friggere piccole quantità di cibo, e cuocerlo per il giusto tempo.

Occhio all olio

Per friggere ci si presentano molte opzioni di cottura, con olio (di arachide, di semi di girasole, di oliva), strutto, burro o burro chiarificato.

La qualità dell’olio determina una frittura sana, e non bisogna utilizzare lo stesso olio per più di due o tre volte. In commercio esistono tipi di olio particolarmente leggeri e adatti per la frittura. Dove lo si butta dopo aver fritto? L’olio che usiamo è estremamente dannoso per l’ambiente: un litro d’olio gettato nel lavandino della cucina ha la capacità di inquinare oltre mille litri d’acqua. È necessario allora raccoglierlo in bottiglie o taniche e buttarlo nella spazzatura, o meglio ancora smaltirlo nei centri di raccolta presenti in ogni città.


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Cibi fritti : pro e contro Alcuni affermano che i cibi fritti fanno ingrassare, sono difficilmente digeribili, ricchi di colesterolo e pieni di grassi.

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i certo il cibo fritto è ipercalorico, ma è anche vero che un bel piatto di frittura è gustoso ed invitante, e sostituisce benissimo i soliti monotoni secondi di carne. La parola d’ordine è: moderazione. La frittura, soprattutto se di verdure, non può nuocere se consumata per 1 o 2 volte al mese come piatto unico. E le patatine fritte? Meglio se le usate come contorno ad un piatto di carni magre, alla griglia o arrosto. Ricordiamo di essere particolarmente attenti alle modalità di frittura dei cibi, perché da questa dipende la riuscita di una buona frittura. Quindi attenzione a poche ma essenziali regole: la temperatura dell’olio, a detta di esperti chef, è quello che fa la differenza. Nel caso si utilizzi la

La frittura, soprattutto se è di verdura, non fa male, in particolare se assunta con moderazione.

friggitrice, questa regolerà automaticamente la temperatura ottimale, che possiamo fissare sui 170°C. Altro passo da non sottovalutare è la preparazione degli alimenti per la cottura. Nel caso della verdura, bisogna lavarla accuratamente, tagliarla (a spicchi, a bastoncini, alla julienne) e asciugarla bene, in modo da favorire una infarinatura uniforme. Un segreto? Sia per la verdura che per il pesce, è bene immergerli in acqua ghiacciata prima di gettarli nell’olio. Il risultato è una frittura più dorata e croccante! Se invece si devono friggere cibi più voluminosi, come le crocchette di pollo o il pesce, è consigliabile diminuire il calore di almeno 15°C, in modo che all’interno il cibo non rimanga crudo.




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Mondo

Vernici, deodoranti, profumi ma anche panna, olio e perfino uova: ecco cosa si nasconde davvero dentro alle bombolette!

C

he cosa hanno in comune la schiuma da barba la vernice, il cerotto, la panna montata e la stampante del pc? Sono prodotti economici e diffusi perchè condividono la stessa tecnologia, quella degli spray (compresa la stampante che vaporizza l’inchiostro liquido spruzzandolo sulla carta). Funzionano, cioè, grazie a un sistema che miscela gas e liquidi formando aereosol e che permette di conservare, trasportare e utilizzare una enorme varietà di prodotti. Il tutto, grazie a una tecnologia vecchia di 80 anni, che continua ad evolvere. L’idea di nebulizzare un liquido nell’aria risale alla seconda metà del 1700, con i primi spruzzatori per i profumi. Ma la nascita dello spray

in senso moderno si ebbe con l’invenzione di Erik Andreas Rotheim (1898-1938), ingegnere norvegese, che nel novembre del 1926, presentò il brevetto per un contenitore sigillato conteneti un liquido e un gas liquefatto: alla pressione di un tasto che apriva una valvola, il gas fuoriusciva vaporizzando e trasportando con sè il liquido al quale era miscelato. Lo stesso principio, ancora oggi, fa funzionare le bombolette moderne, sviluppate da Lyle Goodhue e William Sullivan del dipartimento dell’agricoltura USA nel 1941. Furono usate per la prima volta durante la seconda guerra mondiale, per permette ai soldati di portare con sé un repellente anti-zanzare.


46 Non solo latte La panna spray è stata, almeno una volta, in quasi tutte le cucine italiane. Ma di recente si sono visti anche nebulizzatori (spesso senza gas) di grappa, aceto balsamico, olio d’ oliva o coloranti per dolci e da poco anche il rosso d’uovo in spray, da spennellare su dolci per dorature perfette. Questo non si mangia L’industria chimica non alimentare usa gli spray da decenni. Vernici, lubrificanti, siliconi, detergenti, colle di ogni tipo e perfino guanti, collant, stelle filanti o neve artificiale per l’albero di Natale. Per esempio nella creazione delle bombolette di vernice spray è fondamentale la presenza di alcune palline, da una a tre, che sono responsabili della miscelazione e del rumore quando si agita la bomboletta. Come un guanto Per non sporcarsi troppo le mani se si maneggiano prodotti grassi o a base di idrocarburi (come i lubrificanti) si può usare un guanto chimico spray: un velo di silicone che non lascia attaccare lo sporco e dopo l’uso si lava via con normale sapone. Un principio analogo è alla base del collant spray (che crea una pellicola visibile con effetto seta) e del cerotto: una versione più pratica del cerotto liquido da applicare con il pennellino. Protegge i lembi di piccole ferite o abrasioni con uno strato traspirante ed elastico che si rimuove con alcool.

Colorante spray alimentare.

Lacca spray per capelli.

Lubrificante spray per componenti meccaniche.


47 Ma che cosa c’è dentro? Da allora le bombolette hanno trasformato in spray un’infinità di prodotti, alimentari e non. La panna fu uno dei primi in assoluto (nella bomboletti di alluminio ci sono panna liquida per il 66% e protossido di azoto per il 34% che non ne altera il sapore) con la bombola in verticale, gas e panna sono separati. Agitando la bomboletta, capovolgendola e premendo l’erogatore si apre la valvola: la differenza di pressione con l’esterno fa fuoriuscire gas e panna. L’espansione delle bollicine mischiate all’alimento la montano come fa il pasticciere agitandola. Caratteristica comune a tutti gli spray e sfruttata dall’industria alimentare è la conservabilità dei prodotti: la pressione interna non permette all’aria di entrare, quindi una bomboletta rimane sempre ermeticamente chiusa dalla prima, all’ultima spruzzata.

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Banana Split Vi piace la panna montata spray? Oltre a mangiarla direttamente dal tubetto si può usare per tante deliziose ricettine

Ingredienti per 6 persone: 6 banane piccole 700 g di gelato al cioccolato 400 g di gelato alla crema 1 bomboletta di panna spray ciliegine

Sbucciate le banane e tagliatele longitudinalmente. Prendete 6 piattini colorati e fate uno strato di panna, poi in ognuno mettete una banana, lasciando un pò di spazio tra le due metà. Prendete il gelato al cioccolato e il gelato alla crema e al centro della banana mettete due palline di gelato al cioccolato ed una di crema. Su ogni pallina di gelato mettete un ciuffetto di panna spray e una ciliegina. Servite subito!


48 Molto caldo... Ma usare uno spray è un’operazione sicura? Dipende dallo spray. Dal 1987 sono stati banditi i cloro-fluoro-carburi che danneggiano lo strato di ozono atmosferico. Avevano caratteristiche fisiche ottime, non infiammabili, sicuri e adatti a tutti gli usi ma sono stati sostituiti da idrocarburi infiammabili e biodegradabili. Fate quindi attenzione alle etichette, se presentano l’avvertenza “infiammabile” o “altamente infiammabile”, potrebbe essere pericoloso!

...e molto freddo Spruzzando a lungo uno spray, molte bombolette diventano gelide: ciò è dovuto all’espansione del gas all’interno, che sottrae calore. Fenomeno sfruttato dal ghiaccio spray e dai raffreddanti alimentari usati nei ristoranti: il gas fuoriuscito, espandendosi ed evaporando a contatto con la superficie calda, ne abbassa la temperatura. C’è un solo posto dove gli spray sono vietatissimi: le navicelle spaziali. Perchè in assenza di gravità le goccioline finirebbero ovunque!



Una casa accogliente è fatta di tanti piccoli dettagli, scelti con cura per i diversi ambienti e capaci di creare un’ atmosfera piacevole da condividere con amici e persone piĂš care. Ecco qualche pratico spunto per dare il miglior benvenuto ai vostri ospiti.


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In bagno. Se per lavarvi le mani

usate abitualmente la saponetta, in occasione di ospiti, sostituitela con del sapone liquido, più pratico e adatto ad essere utilizzato da più persone. Inoltre, disponete vicino al lavello delle salviettine asciugamani, una per ogni ospite, possibilmente di colori diversi, o avvolte in fiocchi colorati per personalizzarle e creare al tempo stesso un piacevole elemento di decorazione.

In salotto. Non riscaldate eccessi-

vamente l’ambiente: la temperatura ideale interna in inverno è attorno ai 20°, soprattutto in presenza di anziani e bambini, per non creare un clima eccessivamente secco che potrebbe arrecare fastidi alle vie respiratorie o aumentare il rischio di allergie da acari. Piuttosto mettere a disposizione un plaid leggero ma caldo piegato sul divano. Se ne avete lo spazio potete arricchire l’area conversazione con dei cuscinotti colorati su cui sedersi e sdraiarsi.

In cucina. Per dare una sensazione di grande accoglienza a chi entra in casa, fate trovare pronta una tazza calda di caffè, tè o cioccolata. Utilizzate un semplice scaldavivande alimentato a lumini, ne esistono anche di colorati e profumati, e ponetelo in cucina al centro della tavola: creerete un’immediata e piacevole atmosfera!


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È la donna più corteggiata dall’industria del design mondiale. Le parole chiave del suo lavoro sono bellezza, accoglienza e comfort. Spagnola di nascita e milanese di adozione, ha come padri i grandi del disegno industriale italiano.

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Cocoon, la seduta sospesa firmata Patricia Urquiola.

rasmette energia: in Italia si è guadagnata l’appellativo di “Uragano Urquiola”. La spagnola Patricia Urquiola, una perfetta sconosciuta nella sua terra è, per gli esperti, uno dei nomi di cui si parlerà in futuro nel mondo dell’architettura e del disegn di interni. La Urquiola è nata ad Oviedo. Ha studiato alla Faculdad de Arquitectura de Madrid e si è laureata al Politecnico di Milano nel 1989. Magistretti e Castiglioni, due figure chiave del design milanese, hanno influenzato il suo modo di vedere, e l’hanno spinta a coltivare il suo talento e la sua abilità. Nel 1998 inizia a collaborare con Moroso: i suoi imbottiti, eleganti e confortevoli, catturano non solo l’attenzione degli addetti ai lavori, ma anche quella del grande pubblico. «Mi accorgo di quanto è gradito un mio prodotto da quanta gente lo tocca, ho necessità che la gente si avvicini, senta la necessità di sfiorarlo. Che l’oggetto susciti una curiosità attiva. La critica


53 mi preoccupa molto poco». Idea una nuova concezione del sedersi, con componenti interscambiabili per un ambiente di soggiorno veramente modificabile. Patricia non crede nei noiosi elementi modulari ma in una sistemazione informale, flessibile e modificabile, mescolando sofà e sedie. Con il suo mobilio, tende a creare un ambiente che invita a una sensazione di intimità e comfort e allo stare insieme. Patricia crede nel comfort mentale. La qualità e gli elementi essenziali del progetto sono sempre gli stessi ma al giorno d’oggi per il corpo diventano fondamentali nuovi valori: la nuova ergonomia, il piacere della mente, il senso di sicurezza. Mentre per l’ambiente hanno valore la du-

rata del prodotto, quante e quali vite può avere, la logistica, la combinazione di materiali e lo smaltimento. «Il design è progetto!» afferma Urquiola: cercare di offrire dei tools of living che possano migliorare la nostra via quotidiana con piccoli gesti e con lievi adattamenti. L’ospitalità si declina cercando di adattare il progetto all’identità, o meglio, usando il plurale, alle identità: quelle del luogo e del brand. Storia, cultura e ambizioni future comprese. La nuova poltrona Husk per B&B Italia (nella foto qui sotto) sembra nata per accogliere: è un prodotto che rappresenta la contemporaneità e la ricerca dei valori che meglio la esprimono.

Patricia Urquiola mentre si rilassa sulla sua poltrona “Husk”.


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Tre novità 2011. Tre sedute d’autore. Tre pezzi con un particolare comune: l’essere avvolgenti e accoglienti. Capo Cappellini Design: Doshi Levien

Ventura lounge Poliform Design: Jean-Marie Massaud

Ispirarsi, alla falda di un cappello. Il duo anglo-indiano ripensa alla seduta, in casa o negli spazi pubblici. La linea è esile. La seduta capace, il linguaggio formale. Innovativo e sorprendente.

Il sottile basamento, volutamente minimale, ne esalta le rotondità. Ergonomia e qualità dei materiali: base in massello e telaio in poliuretano e fibra poliestere. Rivestimento: pelle e tessuto.

L’ampio spazio per le braccia che si apre a ventaglio. Utile sia per accoccolarsi che per conversare. Con la parte superiore che scherma.

Declina la comodità con eleganza contemporanea. Trasforma la poltrona in oggetto utile e scultoreo.


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Pod De Vorm Design: Benjamin Hubert

Gommapiuma La gommapiuma è largamente utilizzata per innumerevoli scopi: come fonoassorbente per la correzione acustica, per imbottiture di materassi, divani e imballaggi.

Garantisce la riservatezza, studiata per essere confortevole e accogliente. La struttura è in legno curvato a vapore. E la scocca autoportante sagomata unisce praticità ed estetica.

È ecologica: il feltro della seduta è pressato insieme a bottiglie di plastica riciclata.

La maggior parte delle poltrone sono imbottite con gommapiuma. La gommapiuma è stata brevettata nel 1929 da due ricercatori della Dunlop (azienda di pneumatici), Murphy e Chapman. Questo materiale si ottiene con il processo della vulcanizzazione, che avviene incorporando nella gomma allo stato schiumogeno con aria o altri prodotti atti a sviluppare gas. Se ne ricava un tipo particolare di gomma espansa soffice e leggera che viene usata per imbottiture di ogni


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Q

uando l’educazione vien mangiando. In tempi di fast food, di cibi che si assaporano con le mani, come la pizza o l’hamburger, di pasti consumati velocemente anche davanti al televisore o al computer, di cellulari sempre accesi, le etichette cambiano. Però resistono. «Sfamarsi è bisogno fisico, ma il pasto resta sempre un rito sociale a cui non si può rinunciare» riporta una rivista inglese. Bisogna insegnare ai bambini, fin da quando sono piccoli, come ci si comporta a tavola. Le buone maniere oggi interessano anche più di prima, dato che si stanno dimenticando, afferma Giuseppe Scaraffia, storico e scrittore. Da sempre si viene giudicati anche per come si mangia. Personaggi che hanno fatto la storia sono stati spesso criticati per il loro modo di stare a tavola. Napoleone si puliva le mani nei pantaloni di cachemire bianchi, celebre esempio. Sempre Scaraffia continua scrivendo che anche oggi, «in molti film si scherza sullo smarrimento del novellino davanti alla molteplicità del-

le posate. Chi augura ‘Buon Appetito’ fa la figura del provinciale. Chi non versa l’acqua alle signore è un cafone. E certo, bisognerebbe conversare equamente con il vicino di destra


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Imitazione

Il grande strumento dei piccoli è l’imitazione. Se l’adulto ha un atteggiamento corretto, il bimbo se ne approprierà naturalmente.

Regole

Educarlo a dire ‘per piacere’ e ‘grazie’ può sembrare restrittivo ma è un meccanismo che instaura facilmente coscienza degli altri nel bambino.

e quello di sinistra, ma non è facile, poiché anche lui è impegnato nella stessa cosa con chi gli sta accanto». Negli anni ’50 ci pensava Donna Letizia, Colette Cacciapuoti Rosselli, a

Ritmo

È importante insegnare con pazienza e armonia, senza creare piccoli drammi. In tranquillità il bambino assimila meglio.

invocare il buon gusto e a risolvere i piccoli dilemmi nella popolare rubrica ‘Il saper vivere’: «Quando si mangia i gomiti sono accostati al corpo, e le mani non vanno mai abbandonate in grembo», consigliava. Oppure, «La minestra va gustata senza risucchi, appoggiando lateralmente il cucchiaio alle labbra». E ancora, «Il tovagliolo non deve essere mai introdotto nel gilet o legato al collo, lo si piega parzialmente distendendolo sulle ginocchia». La signora del bon ton aborriva lo stuzzicadenti («Proibito alle signore e consigliabile agli uomini») e insegnava l’arte della conversazione. Ma la maleducazione a tavola può anche essere conseguenza di un’infanzia viziata e capricciosa: «È bene insegnare subito ai più piccoli come ci si comporta» –afferma una docente di psicologia dello sviluppo alla Sapienza– «L’imitazione è il loro grande strumento. Se l’adulto ha un atteggiamento corretto, il bimbo lo farà suo. Bisogna dargli il tempo di imparare e non desistere dal ripetere e dall’agire. Senza creare piccoli


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drammi, con tranquillità si assimila meglio. È importante la sequenza con cui si fanno le cose. Il pasto è un rito ma anche un ritmo, se viene interrotto e frammentato si perde il valore pedagogico». Per fare del pasto, insieme a famiglia o amici, uno dei momenti più belli e sereni della giornata, bastano poche regole: non rispondere al cellulare, non accendere il televisore. La tavola va apparecchiata e sono banditi i vassoi da portare in giro per casa. Il bambino molto piccolo vuole stare a tavola con i grandi, magari nei primi anni gli si può concedere di prendere qualcosa con le mani, poi sarà lui che vorrà crescere e avrà gli strumenti giusti per farlo. Non sottovalutate la formalità del ‘per piacere’ e del ‘grazie’ e cercate di creare un’atmosfera positiva, tirando fuori argomenti sereni. Stare a tavola in maniera corretta

significa dare la giusta importanza al cibo: «Diventa così una forma di rispetto per noi e per gli altri con cui condividiamo un momento importante» –spiega lo chef stellato Alfonso Iaccarino– «Con la fretta, la distrazione, consumando il pasto in piedi, si compromette anche la nutrizione». Rispettando quindi le nostre stesse abitudini, un efficace galateo da tavola viene naturale. Nel momento in cui ci piace ciò che mangiamo, venerando il nostro pasto, non dobbiamo imporci troppe etichette forse ormai ancestrali e con significati molto deboli: il bon ton del mangiare cambia con il cambiare dei cibi e delle alimentazioni, ma sicuramente il sempre presente rispetto verso noi stessi, i nostri commensali e il nostro pasto fa sì che l’armonia del rito del cibarsi rimanga fascinosamente sacra.



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MOVIE & SNACK

I Tenenbaum Ti consigliamo una commedia un pò bizzarra, ma tanto divertente. Da abbinare ad uno snack che ha lo stesso sapore del film: dolce e salato insieme.

Il Film

Commedia pop colorata e intelligente, tanto bizzarra da non sembrare neanche hollywoodiana, definita, nel 2001 dal New York Times, il miglior film dell’anno. I Tenenbaum racconta l’ultima riunione di una famiglia di pecore nere, composta di due genitori separati da decadi (ma ancora non divorziati) e da tre figli ex enfants prodige che hanno scoperto crescendo il sapore del fallimento e ormai adulti mostrano totale indifferenza per le cose del mondo, nascondendosi negli stessi vestiti che portavano da bambini. Dipinge molti aspetti della società americana (la centralità della famiglia, le attese disilluse, il perdono) in tinte particolari che danno un impatto totalmente nuovo. Tocca tanti aspetti, quasi di sop-

piatto, e alla fine però non risolve niente. Da vedere perchè ogni sequenza è una foto dai colori troppo saturi che parla da sè e per le atmosfere eleganti e oniriche. Perchè parla di sentimenti universali ma in maniera ironica e personalissima attraverso personaggi demodè, eccentrici e realistici allo stesso tempo.

Il panino

Consigliamo un classico: sandwich con burro d’arachidi e marmellata, preferibilmente di mirtilli. Per gustare al meglio questo panino è fondamentale che 2/3 di marmellata vengano spalmati sulla fetta di pane, mentre i restanti dovranno finire su mani e i vestiti. Non sempre è possibile mangiare uno snack che ha lo stesso sapore del film: dolce e salato insieme.


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VI CONSIGLIAMO

Le Recensioni Il Libro: L’abito di piume

Autore: Banana Yoshimoto Un romanzo sulla guarigione dai mali dell’animo nel ritorno alla “leggerezza” della vita normale, con la riscoperta di affetti, amicizia, semplicità e tranquillità. Un romanzo che riesce a trasmettere un forte senso di speranza nel futuro.

Il Film: Il Gatto con gli Stivali

Regista: Chris Miller Si tratta dello spin-off del ciclo di Shrek, che questa volta vede come unico protagonista l’impavido Gatto. In linea con i tre film precedenti, mantiene lo stesso stile ironico. Nelle sale italiane dal 16 Dicembre.

L’evento: Sister Act (il Musical) Il DVD: Dragon Trainer Regista: Carline Brouwer Una svitata in abito da suora, si tratta della rivisitazione teatrale dell’omonimo film. Uno spettacolo entusiasmante e coinvolgente per grandi e piccini. Nei teatri dal 27 Ottobre al 31 Dicembre.

Regista: Chris Sanders Una storia di amicizia, un’entusiasmante avventura ambientata nel mondo dei Vichinghi che vi terrà col fiato sospeso fino all’ultimo minuto. Lo trovate in DVD e Blue-Ray.




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