Posidonia Oceanica, una storia di 120 milioni di anni.

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POSIDONIA OCEANICA una storia di 120 milioni di anni

Cosmesi fitomarina mediterranea


POSIDONIA OCEANICA

una storia di 120 milioni di anni


Antica, anzi primordiale. Sorprendente per la varietà e la quantità dei principi attivi, tipici sia delle piante terrestri che delle alghe, e per l’importanza delle sue funzioni. È la Posidonia oceanica. Generosa nei confronti dell’uomo e dell’ambiente, ma anche -a modo suo“esigente”, visto che ama crescere avvolta da acque terse come quelle delle Isole Egadi, neppure sfiorate dall’inquinamento. Conoscere le sue molteplici virtù non può che lasciare piacevolmente increduli.

posidonia oceanica

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INDICE In epoca classica era l’erba di Nettuno / p.9 Antica e longeva / p.10 Presiede l’ecosistema marino e protegge le coste / p.12 Un rapporto con l’uomo che dura da sempre / p.18 Impieghi officinali fra tradizione e ricerca scientifica / p.24 La creazione di un estratto cosmetico esclusivo / p.28 L’Area Marina Protetta delle Isole Egadi come prezioso “serbatoio” di Posidonia oceanica / p.32 Bibliografia / p.39 7


In epoca classica

ERA L’ERBA DI NETTUNO

Le sue origini sono avvolte dalla suggestione del mito. Quella che oggi viene chiamata Posidonia oceanica, in epoca classica antica era nota come “erba di Nettuno”, con un riferimento al dio del mare (Poseidone per i greci), che si preserverà nel tempo. Diffusa sui fondali marini, forma vere e proprie “praterie” in tutto il Mediterraneo, esclusa l’estremità occidentale, essendosi adattata all’elevata salinità di questo mare (che non scende mai sotto il 33%). Una delle aree più vaste occupate dalla pianta si trova nell’arcipelago delle Isole Egadi, dove le praterie di Posidonia oceanica si estendono attorno all’isola di Favignana e tra questa e la costa siciliana per un totale di circa 8.000 ettari. La profondità massima raggiungibile dalla Posidonia oceanica dipende dalla trasparenza delle acque, per le necessità imposte dalla fotosintesi. In genere, non supera i 30 metri, ma in acque particolarmente limpide, come quelle dell’Area Marina Protetta delle isole Egadi, è possibile trovarla fino a 52 m.

posidonia oceanica

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ANTICA E LONGEVA

nasce

mento orizzontale. La pianta fiorisce in tarda estate a bassa

dalla

profondità (15 m) e in autunno a profondità maggiori (fino a 30 m).

terra. Appartiene, infatti, alla fami-

Non solo tra gli esseri viventi più vetusti del pianeta, la Posidonia

glia delle fanerogame, piante terrestri che, alla fine del periodo

oceanica vanta anche un altro primato: quello di pianta più lon-

Cretaceo, circa 120 milioni di anni fa, colonizzarono l’ambien-

geva. Come conferma uno studio basato sul Dna microsatellite,

te marino del Mediterraneo, l’unico ad ospitare questa specie

una porzione molto variabile del genoma che caratterizza i singoli

endemica. La sua resistenza alle aggressioni esterne le ha

individui come un’impronta digitale molecolare, che ha dimostrato

permesso di superare - indenne - la crisi del Messiniano, con il

l’esistenza di cloni, cioè popolazioni riconducibili a un unico pro-

prosciugamento quasi completo del bacino mediterraneo, quan-

genitore, estesi anche per centinaia di chilometri sul fondo mari-

do, circa 5,5 milioni di anni fa, restò isolato dall’oceano Atlantico.

no. Valutando il tasso di accrescimento della pianta e rapportan-

A formare la Posidonia oceanica è un rizoma dotato di radici,

dolo all’estensione raggiunta da questi cloni, è stato stimato che

fusto, foglie, fiori e frutti, che si riproduce principalmente per

la loro età sarebbe compresa tra le centinaia e le migliaia di anni.

La però

Posidonia non

dal

oceanica mare,

ma

via asessuata, mediante dispersione di frammenti e accresciposidonia oceanica

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PRESIEDE L’ECOSISTEMA MARINO e protegge le coste

La Posidonia oceanica è una

lità all’inquinamento dovuto alla presenza, nella pianta, di proteine

presenza

in

- generalmente note come metallotioneine - in grado di

grado di presiedere all’equili-

accumulare metalli pesanti, come rame e cadmio. Non solo. La

brio

“autorevole”,

marino.

Posidonia oceanica offre un prezioso contributo all’ossigenazione

Le vaste estensioni di fondale che occupa, realizzano una

delle acque. Basti dire che, a parità di estensione, produce ben

cintura compresa fra circa 3 e 30 m di profondità che si sviluppa

2,5 volte l’ossigeno emesso dalle forestre tropicali emerse, come

lungo buona parte delle coste del Mediterraneo. Questa fascia

la foresta amazzonica, assorbendo, nel contempo, CO2 in grande

dell’ecosistema

vegetale crea un ecosistema caratteristico, costituito da un

quantità. Ancora: con i rizomi formati da ciuffi di 6-7 foglie

vasto insieme di specie vegetali e animali, e una barrie-

nastriformi, che possono raggiungere lunghezze superiori al metro,

ra protettiva per la linea costiera. Ma scendiamo nel dettaglio.

svolge funzioni di ripopolamento e di nursery per la fauna marina.

La Posidonia oceanica viene considerata innanzitutto un buon indi-

Infatti, la prateria ospita una folta comunità di alghe e di anima-

catore della qualità delle acque litorali, per l’elevato grado di sensibi-

SP ZLZZPSP LWPÄ[P MYH J\P ZW\NUL PKYVaVP H[[PUPL IYPVaVP L HULSSPKP

posidonia oceanica

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a cui si affianca una complessa coorte di invertebrati marini vagili, fra cui molluschi, crostacei ed echinodermi, che si nutrono della pianta o dei suoi epifiti. Senza

dimenticare

una

caratteristica

fauna di specie ittiche, più o meno residenti, come

che

riparo

(nursery,

sfruttano per

appunto).

gli Il

la

prateria

stadi

giovanili

sistema

delle

“matte”, questo il nome della struttura che si forma con l’accrescimento verticale dei rizomi, inoltre, costituisce un rafforzamento del substrato che limita l’erosione operata dalle correnti marine e dal moto ondoso. Analogamente, la “banquette” formata dalla Posidonia spiaggiata lungo le

coste

emerse,

nei

mesi

invernali

protegge le spiagge dall’erosione provocata dalle frequenti mareggiate. Nel complesso, tenendo conto dell’azione svolta sia dalle piante vive sui fondali sia dai loro residui spiaggiati, è possibile affermare che il “sistema Posidonia” rappresenta un’importante protezione contro l’erosione marina del litorale, favorendo la stabilizzazione della linea di costa, combatte i cambiamenti climatici e il riscaldamento globale e costituisce l’asilo nido di gran parte della fauna marina del Mediterraneo.

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posidonia oceanica

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Un rapporto con l’uomo

CHE DURA DA SEMPRE

Fin da epoche remote

la

Posidonia oceanica rivendica un ruolo primario anche nella storia dell’uomo. Le testimonianze

archeologiche

e

storiche,

infatti,

raccontano di un rapporto tra l’uomo e la pianta che dura da sempre. Nella grotta du Lazaret, nelle Alpi Marittime francesi, sono stati trovati resti di foglie risalenti alla fine della glaciazione di Riss, più di 100 mila anni fa, presumibilmente utilizzati come giaciglio dagli occupanti. Un uso analogo, sopravvissuto fino a epoche recenti, è quello di lettiera per il bestiame, sfruttando lo scarso insediamento di parassiti. Notizie storiche sul ricorso

alla

pianta

risalgono

all’antico

Egitto, dove gli egagropili - il termine scientifico per indicare gli agglomerati sferici o ovali di colore marrone chiaro e di consistenza feltrosa

costituiti

da

residui

fibrosi

di

Posidonia, che si accumulano sui litorali sospinti dalle onde - erano utilizzati per fabbricare calzature. A Venezia le foglie fungevano da imballaggio per il trasporto dei vetri artigianali, un impiego talmente diffuso che la pianta era nota tra i botanici, in epoca

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antecedente a Linneo, come Alga Marina Vitrariorum.

dell’ambiente e migliorare la trasparenza delle acque,

In varie zone del Mediterraneo le foglie secche erano un

la Posidonia oceanica conserva tuttora una notevole

materiale di rivestimento per i tetti e un isolante termico

importanza economica per i paesi costieri, con impor-

per le abitazioni. Inoltre, grazie al loro elevato conte-

tanti ricadute sul turismo e le attività di pesca. Al con-

nuto minerale, le foglie erano usate come ammendante

trario, non sono poche le minacce umane e ambientali,

agricolo, cioè come fertilizzanti, in grado di migliorare le

che mettono in pericolo la sopravvivenza della prate-

caratteristiche fisiche del suolo. In Grecia sono tuttora

ria. Non a caso è inclusa nella lista rossa delle specie

commerciate come compost e

mediterranee minacciate da

sono stati effettuati studi per

azioni antropiche e climatiche

la produzione di bioetanolo

e tra gli habitat di importan-

dai residui morti della pianta.

za prioritaria nell’allegato I

Il valore nutritivo delle foglie

della direttiva EC 92/43/EEC

è simile a quello di piante fo-

sulla conservazione degli ha-

raggere come l’erba medica:

bitat naturali e della fauna e

da qui il loro utilizzo come

della flora selvatiche (EEC,

integratori per il pollame e il

1992), in cui tali ambienti

bestiame. A questo propo-

sono identificati come “Si-

sito, lo storico romano Aulo

tes of Community Interests”

Irzio narra che nelle campa-

(SCI). I fenomeni di degrado

gne di Giulio Cesare in Afri-

sono stati causati principal-

ca settentrionale i cavalli e

mente da attività di pesca

le bestie da soma si salva-

distruttiva, inquinamento da

rono

dall’inedia

consuman-

impianti industriali, sovra-an-

do i residui spiaggiati della Posidonia. Anche i frutti

coraggio delle barche e urbanizzazione intensa del-

spiaggiati sono talvolta usati come cibo per animali di

le coste. Senza dimenticare la competizione con

allevamento, e nel passato si hanno notizie di un loro

specie

consumo da parte dell’uomo in periodi di carestia.

neo, come la ben nota “alga killer” Caulerpa taxifolia.

introdotte

accidentalmente

Per la sua capacità di mantenere un’elevata qualità

posidonia oceanica

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nel

Mediterra-


posidonia oceanica

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IMPIEGHI OFFICINALI

Posidonia

per una minore carica microbica di tali imbottiture rispetto ad altri

oceanica nelle attività umane è

materiali. Questo tipo di utilizzo si mantenne a lungo, giungendo

noto fin dalla preistoria, quello

fino alla metà del 1900 in alcuni Paesi come le isole Baleari. Nel

come pianta officinale è riportato a partire dalle civiltà mediter-

testo “Iconografia e uso delle piante medicinali”, del medico

ranee. Le prime notizie sulle sue valenze medicinali risalgono alla

naturalista Stefano delle Chiaje (1825) viene riportato l’uso delle

civiltà egizia, dove pare fosse usata per trattare problemi della pelle.

ceneri di egagropili per affezioni bronchiali e quello topico del-

In altri casi, era nota la sua efficacia contro l’acne e per combat-

le foglie sui testicoli infiammati. In Egitto, il fiore e la porzione

tere i dolori agli arti inferiori dovuti a vene varicose. Papa Giulio

radicale sono utilizzati contro il mal di testa, come tonico per il

III, nel XVI secolo, rese popolare l’uso delle foglie come imbotti-

cuore e contro tosse e raffreddore, mentre in Libia si ricorre a

tura per cuscini e materassi. Sembra che tale pratica prevenisse

questa pianta come rimedio per la colite. Alcuni usi di medici-

le infezioni respiratorie e alleviasse la condizione dei tisici, forse

na tradizionale sono stati confermati da ricerche scientifiche.

Se

fra tradizione e ricerca scientifica

l’utilizzo

posidonia oceanica

della

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Per

esempio,

sono

state

evidenzia-

te azioni antibatteriche e antifungine di estratti

di

abitanti

foglia.

delle

dell’Anatolia

Inoltre,

zone

occidentale

gli

costiere ricorrono

al

decotto delle foglie per curare il diabete mellito e l’ipertensione. Sulla base di tale osservazione, Gokce e Haznedaroglu

(2008)

hanno

condotto

uno

studio su ratti diabetici, che ha mostrato come la somministrazione orale di un estratto di Posidonia riduca il glucosio ematico e induca vasoprotezione.

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La creazione di

UN ESTRATTO COSMETICO ESCLUSIVO

Ultima, ma non per importanza,

Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale - ha messo

la cosmetica. Regina dei mari

a

da 120 milioni di anni, la

antiossidanti, rigeneranti, depigmentanti e che è diventato il filo

punto

un

estratto

che

ha

dimostrato

ottime

virtù

Posidonia oceanica si è rivelata

conduttore di una nuova linea di trattamento per viso e corpo. Da

anche una preziosa alleata di bellezza. Le ricerche sul suo possi-

pianta superiore qual è la Posidonia oceanica, infatti, è in grado

bile utilizzo in cosmetica sono state avviate dalla Società Egadi

di effettuare la sintesi di sostanze molto efficaci per il trattamento

Cosmesi Naturale che, d’intesa con l’Area Marina Protetta delle

della pelle. Il suo segreto? Abbina principi attivi tipici delle alghe

Isole Egadi, ha definito un protocollo di raccolta ecocompatibile

a metaboliti secondari propri delle piante terrestri. In particolare,

della Posidonia oceanica spiaggiata e - in collaborazione con il Polo

le foglie presentano elevate quantità di composti fenolici, flavo-

Botanico dell’Università di Genova, l’Istituto di Biofisica del Cnr,

noidi, fitosteroidi, acidi grassi essenziali, iodio e un alcool sesqui-

il Laboratorio di sintesi chimica e spettrometria di massa del Cerb

terpenico caratteristico della pianta denominato posidozinolo.

dell’Università di Genova e il Dipartimento di Scienze e Innovazione

posidonia oceanica

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TEST IN VITRO * ELEVATO POTERE ANTIOSSIDANTE HANNO * PROLIFERAZIONE EVIDENZIATO: DEI FIBROBLASTI * INIBIZIONE DI COLLAGENASI E TIROSINASI

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L’Area Marina Protetta delle Isole Egadi come

PREZIOSO “SERBATOIO” DI POSIDONIA OCEANICA

Per l’utilizzo cosmetico

La location privilegiata dove effettuare questa raccolta?

della Posidonia oceanica,

L’Area Marina Protetta Isole Egadi, gestita dal Comune

il punto di partenza con-

di Favignana. Estesa per 53.992 ettari, è la riserva mari-

siste nella preparazione

na più grande d’Europa e tutela la prateria di Posidonia

dell’estratto, per il quale

oceanica più ampia e meglio conservata del Mediterra-

si utilizzano solo foglie

neo. La Posidonia oceanica che vive in quest’area ha ca-

che derivano da defogliazione naturale, messe a dispo-

ratteristiche uniche , dovute alla limpidezza dell’acqua e

sizione dell’uomo dalle mareggiate. La raccolta sulla

all’assenza di inquinanti, che, da un lato, consentono alla

battigia di frammenti di pianta ancora vivi, che rappre-

pianta di compiere i cicli tipici delle piante superiori ed

sentano una frazione minima rispetto alla massa di foglie

effettuare un’efficace sintesi delle sostanze rilevanti ai

spiaggiate, è un’operazione del tutto ecocompatibile.

fini cosmetici e, dall’altro, evitano la presenza di sostanze inquinanti o allergeniche come nichel e altri metalli.

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Per la tua pelle, l’energia della pianta più longeva al mondo.

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