I miei sette figli - Alcide Cervi

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Quando tornai dal carcere due mesi dopo nacque il terzo figlio di, Gelindo, e gli mettemmo il nome del padre. Questo dunque era il più piccolo e la più grande aveva dieci anni, Maria, figlia di Antenore e di Margherita. Erano piccoli, perciò, ma io gli insegnai lo stesso. Li portai una mattina sul fondo e a quelli che potevano capire gli feci vedere come si falcia, ma prima di tutto come si fa per non tagliarsi le dita, quando si affila la lama. Poi a Giovanni, anche lui figlio di Gelindo, insegnai la cura delle api, la passione di Ferdinando. Gli feci mettere la maschera dello zio, e lui si divertiva, ci voleva fare la scherma e il palombaro. Poi come si munge, a Maria, a Giovanni e Alcide, che erano due gemelli e avevano nove anni, e come si governano le bestie. A tutti i più grandicelli, sull’aia insegnai ad andare in bicicletta, così potevano fare qualche commissione. C’era poi da ricostruire le parti bruciate della casa, e anche lì mi feci aiutare a passarmi i mattoni, a portare la carriola e la cofana in due. I bambini crescevano allegri e molto avevano ripreso del carattere dei loro padri. Alcide veniva su spiritoso e buffone, sempre con qualche scherzo in mente, Ennio, figlio di Antenore, calmo e di poche parole come il padre, e tutti con la solita manìa di leggere e scartabellare. Si sono passata tutta la biblioteca della scuola, e anche loro prendono libri alla popolare di Campegine, libri di storia, di agricoltura, romanzi a sfondo sociale. E Maria ha fatto fino alla seconda di ragioneria, le altre due bambine, Antonietta e Luciana, fanno le professionali e smetteranno alla terza, perché a casa c’è bisogno di aiuto. Così adesso Maria ha 21 anni, Giovanni e Alcide 20, Luigi 19, Ennio 17, Antonietta 15, Luciana 14, Antonio 13, Mario e Adelmo 12, e Gelindo, il più piccolo, 11. Ma può darsi che qualcuno ne venga ancora, dal nipote Massimo e da Irnes, che ancora sono giovani. Comunque poi gli insegnano loro perché io adesso devo insegnarmi la vecchiaia per come si fa a non dare fastidio a nessuno. Sì, perché io ho fatto gli ottant’anni, e c’è da aspettarsi il biglietto da un giorno all’altro, per quanto mi sento di rimandarlo indietro ancora per qualche anno. Ottant’anni, e il cielo non si è ancora tutto schiarito. Torna il militare per i nipoti, e Maria, la figlia di Antenore, va sempre a fare conferenze contro la guerra e il fascismo, come faceva Aldo. Ma adesso sono milioni di persone che ci ascoltano, che sanno dei sette

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