anormalità creativa

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<elaborati del Marchelli (planimetria e lato destro) per i lavori voluti dal Galloni

- analisi storica

senza che se ne accorgano: all’esterno il marchingegno assomiglia ad un piccolo pomello, che si impugna per chiudere la porta. Le corsie e le camere sono quasi tutte a volta: le camere variano in grandezza: sono comode, ampie e, se vogliamo, c’è sempre abbastanza luce ed aria: in certe c’è un letto, in altre due, ecc. Ce ne sono che ne contano fino a dieci; sono tutte pavimentate con mattoni: quelle dei furiosi e degli indecenti lo saranno in lastre: queste ultime sono in pendenza o declinanti, in modo che l’urina, e le sporcizie colino facilmente nel buco dei tubi; l’acqua dei serbatoi che sono in cima alla costruzione bagna coi tubi questi appartamenti. Non esistono latrine nelle camere: i pazzi si recano a dei gabinetti comuni che sono al momento inodori, vale a dire ben bagnati d’acqua, e divisi dalle corsie da correnti d’aria, unico metodo che l’esperienza ha trovato il più sicuro per garantire gli appartamenti d’Ospedale dai vapori incomodi. Le camere che ho appena descritto sono abitate solo di notte: ce ne sono altre, che si riempiono durante la giornata. Sono le camere di società, o di conversazione, le camere per i lavori che non fanno rumore, quelle per i lavori rumorosi, le camere dei sudici, degli inquieti, ecc. ecc. C’è un grandissimo refettorio: ce ne sono anche di piccoli: c’è un eccellente stabilimento di bagni tiepidi e freddi, le docce diversificate in tanti modi, una chiesa ecc. ecc. Il colore dei muri dell’esterno è giallastro, ed all’interno verdastro, in modo che la luce non è riflessa con troppa forza. I mobili sono semplici e di piccola quantità. Nelle camere dei tranquilli ci sono solo sedie, qualche tavolo ed un letto completo. I letti sono tutti composti da un pagliericcio, da un materasso, da lenzuola, e coperte secondo la stagione, su delle assi comuni e colorate. Nelle camere dei sudici, e dei furiosi c’è un letto a cassa da quattro piedi di dimensioni convenevoli con il fondo piegato verso il buco, sotto il quale c’è un cassetto deve colano le sporcizie. Sul fondo, c’è una sbarra di legno

che sostiene il pagliericcio o la paglia: tutte le parti interne sono foderate di piombo. Nelle camere dei debilitati o degli ammalati c’è una latrina portatile: non se ne usa che per quattro o cinque individui su cento. Nelle camere di società c’è una stufa in pietra, che riscalda anche per mezzo di tubi gli appartamenti vicini. Durante l’inverno le gallerie chiuse e riscaldate servono alla passeggiata: con il tempo piovoso, ma che non fa freddo o con la temperatura eccessivamente calda, ci sono delle arcate a doppia fila. Ci sono anche parecchi cortili alcuno non ancora terminati, per dividere gli alienati come negli appartamenti. Questi cortili hanno un tappeto verde attraversato da vialetti ben folti di siepi e alberi, ovviamente verso i muri volti a mezzogiorno. In tutti c’è una fontana artificiale. Al di là dei cortili vi sono grandi orti: uno dalla parte esterna per i convalescenti, altri due all’interno per i alati tutti solcati da vialetti pieni di alberi e di vasi di fiori disposti in modo piacevole: si ha avuto cura di piantarvi alberi sempre verdi per dare sollievo in inverno la vista afflitta dalla campagna nuda. In alcuni angoli vi sono degli attrezzi ginnici, per allenare le forze del corpo e per divertirsi allo stesso tempo”. I lavori prevedono invece la sopraelevazione di un piano e la trasformazione della seconda testa sulla via Emilia, già prevista nel progetto del Paglia, secondo il gusto neoclassico del tempo con scopo puramente celebrativo. Voleva configurarsi come uno specchio esterno della mutata qualità interna nella gestione dei malati. Nel 1849 Galloni decide di sfruttare anche le pertinenze della colonia agricola per fini ergoterapeutici. Si pensava infatti che il miglior lavoro possibile per i pazienti fosse quello all’aria aperta, contrariamente a precedenti convinzioni che vedevano nel lavoro ripetitivo e meccanico la migliore soluzione. Il direttore trova comunque delle difficoltà nell’avviamento di queste pratiche. Il numero dei pazienti sale rapidamente

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