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coordinate [0, 1mln]. Se la nostra foto fosse fatta per metà da pixel completamente neri e per metà da pixel completamente bianchi, sempre ipotizzando un valore massimo di intensità luminosa pari a 100, avremmo due punti dell’istogramma, uno di coordinate [0, 500k] e l’altro di coordinate [100, 500k]. Se si osserva l’immagine in alto, è facile intuire che in una vera fotografia, il grafico si distribuisce in maniera sparsa e non certamente in pochi punti. Ma come può una cosa così matematica, aiutare i fotografi che non vogliono cimentarsi con tanti tecnicismi? In primo luogo è la fotocamera stessa a dare un primo aiuto basato sull’istogramma. Di solito è infatti possibile attivare la funzione di allerta sulla perdita di informazione, cioè pixel completamente neri e pixel completamente bianchi. In natura, infatti, è piuttosto difficile fotografare dei neri che siano veramente neri (punto 0) o dei bianchi che siano veramente bianchi (punto 100). Quando ciò accade è di solito perché si sta sovraesponendo o sottoesponendo la fotografia. Il primo aiuto è quindi quello già anticipato all’inizio del post, cioè quello di aiutarci con l’esposizione. L’istogramma si divide principalmente in 5 zone: I neri: sono tutti quei pixel scuri che rappresentano le parti quasi completamente prive di luce Le ombre: sono tutti quei pixel che, come dice il nome stesso, rappresentano le ombre, cioè pixel scuri ma relativi a zone dell’immagine ancora ricca di dettagli L’esposizione (mezzi toni): la zona dell’immagine che dovrebbe rappresentare la corretta esposizione Le luci: cioè tutti quei pixel che generalmente rappresentano superfici ampiamente illuminate I bianchi: cioè i pixel che rappresentano sorgenti luminose o colori estremamente chiari e brillanti Partendo da questa divisione, risulta più semplice capire come la visione di un istogramma ci permette di stabilire quanto si possa lavorare anche in fase di sviluppo dell’immagine per ottenere il risultato desiderato. Per esempio, aumentare la distanza tra neri e bianchi aumenterà il contrasto dell’immagine.


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