MCG_04-2012

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Aprile - Maggio 2012 | 19

Gruppo Aturia

a cura di Manuela Reni

Il Futuro è nucleare? Fukushima evoca senz’altro un incubo planetario, ma l’onda anomala che ha mandato in tilt il reattore è stata di una portata tale, davvero senza precedenti e fino a quel momento inimmaginabile, che non si può dire, a stretto rigore di logica, che le pompe di raffreddamento del nocciolo del reattore non abbiano funzionato, semplicemente e fatalmente lo tsunami causato dal sisma, ha travolto ogni cosa lungo il suo abnorme percorso. Si può e si deve fare tesoro di quella terribile esperienza? Gli esperti, già al lavoro attorno alla questione, ritengono che si possano meglio prevedere gli effetti degli eventi catastrofici e porvi rimedio. La cautela è sempre un ottimo deterrente alle facili soluzioni per problemi difficili, ma di sicuro, è un ottimo incentivo al

Le pompe nucleari rappresentano ‘il fiore all’occhiello’ tecnologico dell’intera gamma produttiva e sono garantite con la massima sicurezza e certificate secondo normative molto severe perfezionamento di soluzioni auspicabili. Il nucleare, malgrado le pressioni dei governi e dei mass media, è destinato con tutta probabilità a crescere, anche grazie alle evoluzioni tecnologiche che garantiscano una maggiore sicurezza degli impianti. Ciò non è anche spinto dal fatto che è sempre più difficile ignorare che la voce più fortemente in passivo della Bilancia dei Pagamenti è proprio rappresentata dall’energia? Questi ed altri interrogativi continuano a dividere l’opinione pubblica e la politica italiana senza confluire mai nella formulazione di un vero e proprio piano energetico nazionale. Più volte è stata evocata da più parti la necessità di un’ Agenzia internazionale per il nucleare, ma il panorama energetico europeo e nella fattispecie quello italiano, restano ancora frammentari. Queste argomentazioni sono emerse conversando con il Presidente del Gruppo Aturia, dottor Alessandro Reni, che produce pompe industriali ad uso civile anche per il settore nucleare (nelle consociate, Svizzera e Francese). Le pompe nucleari rappresentano proprio ‘il fiore all’occhiel-

lo’ tecnologico dell’intera gamma produttiva e in conformità ai reattori nucleari di terza generazione, sono a loro volta garantite con la massima sicurezza possibile e certificate secondo normative molto severe. Gli impianti nucleari di terza generazione sono infatti ‘blindati’ da norme di sicurezza rigorose. Se la durata massima di un impianto standard è in media di 40 anni, quello di terza generazione è di 60. “Per il momento in Europa non c’è alcun reattore finito, ma stiamo fornendo più di 200 pompe per le centrali di terza generazione a Olkiluoto in Finlandia e a Flamanville in Francia. In Cina, dove il Gruppo ha anche siglato una joint venture (a Jamsi, nel nord del Paese) per la fornitura di componentistica ad alta qualità, stiamo lavorando per altre due centrali nucleari e ciò ci ha richiesto una progettazione completamente nuova di tutte le macchine ad altissimo standard di sicurezza”, spiega il Presidente Reni. Proprio i cosiddetti ‘stress test’, ovvero di durabilità, di resistenza, quelli relativi alla temperatura e alla tenuta con materiali speciali, farebbero la differenza fra il passato e il presente! ”Anche nei Paesi cosiddetti emergenti non abbiamo mai puntato ad una delocalizzazione low cost, ma al contrario, alla tecnologia eccellente e alla qualità di tutti i componenti attentamente testati nel loro percorso di filiera e collaudati direttamente nelle sale prove delle strutture”, precisa il Presidente di Aturia. Oltre alla Cina, è già in corso d’opera la partecipazione anche a progetti in Brasile, in India e, più vicino a noi: in Slovacchia, in Bulgaria e in Russia. La produzione di pompe nucleari che rappresenta in realtà solo il 10% del fatturato totale del Gruppo, ha degli standard qualitativi tali che anche tutti gli altri prodotti a diversa applicazione, tendono ad allinearsi per qualità. Il Gruppo

Il dr. Alessandro Reni, Presidente del gruppo Aturia

Aturia, che ha scelto una politica di aggregazione a partire dal 1990 avvalendosi dell’acquisizione di 5 realtà di prestigio nel campo delle pompe

industriali in Italia: Aturia, Rotos, Audoli&Bertola, Marelli e Aris Chiappa che affiancavano ad un marchio importante una tecnologia apprezzata e conso-

La produzione di pompe nucleari, che rappresenta in realtà solo il 10% del fatturato totale del Gruppo, ha degli standard qualitativi tali che anche tutti gli altri prodotti a diversa applicazione, tendono ad allinearsi per qualità

lidata sul mercato, si struttura oggi in 3 unità produttive : a Gessate (Mi) per le pompe a tenuta meccanica, sia sommerse che di superficie, a Taglio di Po (Ro) per la produzione di pompe a trascinamento magnetico, e a Torino per la progettazione e realizzazione di sistemi di pompaggio antincendio. Aturia, da cui il gruppo prende il nome, è stata pioniera per le pompe sommerse nate per il sollevamento di acqua da pozzo e poi, grazie all’impiego di materiali speciali quali bronzo, inox, Duplex, anche per pompe sommerse utilizzate in campo chimico e petrolchimico, per piattaforme off-shore, navi e miniere. “Se fino al 2006 l’aggregazione è stata solo italiana, successivamente abbiamo puntato all’internazionalizzazione acquisendo 2 imprese : la Rutschi Fluid Ag. a Brugg, in Svizzera e la Pompes Rutschi Mulhouse, in Francia che già facevano parte di uno stesso gruppo e che producevano le ‘canned motor pumps’, in cui il motore e il girante della pompa sono inseriti nel medesimo involucro completamente sigillato, a garanzia di una perfetta tenuta per ogni tipo di liquido pericoloso o tossico. Oggi a Rutschi, ormai da 40 anni nell’industria nucleare, EDF (Electricité de France), ha assegnato il progetto per il nuovo reattore nucleare di Flamanville, quello ad acqua pressurizzata secondo la prestigiosa tecnologia Areva, che sarà più potente, sicuro e competitivo rispetto ai precedenti”, aggiunge Reni. Il futuro del Guppo si prospetta laborioso, impegnato com’è ad adempiere a commesse importanti, tra le quali anche : l’installazione di package antincendio su piattaforme off-shore in Ma-

laysia e la fornitura di pompe di servizio in un terminale Lng in Polonia, struttura per il prelievo e ri-gassificazione di gas naturale liquefatto. Le linee fondamentali della politica manageriale dell’Azienda, sono da sempre rappresentate dall’innovazione e dall’attenzione all’abbassamento dei costi. Ciò viene supportato da un ufficio tecnico di engineering e managerialmente gestito da uno staff di giovani Direttori Generali, tra i 40 e i 50 anni, incluso un manager trentenne responsabile della finanza. Inoltre, all’ ufficio Qualità operano 10 dipendenti qualificati, coadiuvati da agenzie di consulenza esterna, per garantire costantemente la conformità ai parametri del Sistema Qualità, decretati dal Lloyd’s Register. I dipendenti sono in tutto 300 e gli operai alle linee di produzione 150. “In quarant’anni di attività le nostre pompe hanno rivelato un tasso di difettosità minimo, e ciò per noi è motivo di orgoglio ed incentivo a procedere nella direzione intrapresa”. Che tale efficienza non sia un vezzo sembra ormai acquisito e ciò potrà essere sostanzioso pane per i denti dei presenti e futuri obiettori di coscienza!


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