Committenti:
ITIS Leonardo da Vinci
Liceo Attilio Bertolucci
IPSIA I.S.I.S.S. Primo Levi Pietro Giordani
RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA PER IL PROGETTO BLU PARMA, IL CAMPUS DI VIA TOSCANA
Manifattura Urbana Associazione Culturale
STUDIO REDATTO DA:
Manifattura Urbana Associazione Culturale Via Nino Bixio 25 43125 Parma PR www.manifatturaurbana.org manifatturaurbana@gmail.com Gruppo di lavoro: Arch. Giulia D’Ambrosio Arch. Tania Comelli Ing. Francesco Fulvi Con la collaborazione di: Sociologa Valentina Bugli (analisi sociali) Arch. Stefano Guarnieri (analisi solari e termiche) Arch. Michelangelo Tria (video e render) Ing. Marco Varani (rilievo) Geom. Andrea Manzini (rilievo)
Con il sostegno di:
Giugno 2019
MANIFATTURA URBANA ASSOCIAZIONE CULTURALE www.manifatturaurbana.org
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INDICE
1.
2.
3.
4.
INTRODUZIONE 4
METODOLOGIA DI LAVORO
10
2.1. I 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile
11
ANALISI DEL CONTESTO URBANO
14
3.1. Le trasformazioni storico-urbanistiche 3.1.1. Biibliografia storica 3.2. Analisi territoriale
15 25 26
3.3. Inquadramento area di progetto
27
ANALISI SOCIALE
28
5.
6.
7.
4.1. Introduzione 29 4.2. Dati dai questionari online 31 4.2.1. Studenti e studentesse 31 4.2.2. Docenti 32 4.2.3. Genitori 33 4.2.4. Cittadini e cittadine 34 4.2.5. Spazi esterni: cosa vorresti? 35 4.2.6. Spazi esterni: li frequenti? Li frequenteresti...? 37 4.2.7. Vorresti che via Toscana diventasse...? 38 4.3. A voce alta: i commenti dei rispondenti 39 4.3.1. I commenti di studenti e studentesse 39 4.3.2. I commenti dei docenti 40 4.3.3. I commenti dei genitori 41 4.3.4. I commenti di cittadini e cittadine 42
8.
ANALISI DELL’AREA DI INFLUENZA
43
5.1. Analisi del verde e dei centri aggregativi
44
5.2. Analisi dei servizi al cittadino
45
5.3. Analisi della viabilità
46
5.4. Analisi dell’edificato
47
5.5. Distanze dai principali punti di interesse
48
ANALISI AREA DI PROGETTO
49
6.1. Analisi ambientale
50
6.2. Analisi della viabilità e dei servizi
51
ANALISI AREA DI INTERVENTO
52
7.1. Inquadramento fotografico
53
7.2. Proprietari delle aree
56
7.3. Rilievo planoaltimetrico
57
7.4. Reti impiantistiche esterne
58
7.5. Censimento delle alberature
59
7.6. Analisi solare e termica per il comfort outdoor
60
ANALISI DEI SINGOLI LOTTI
62
8.1. Abaco dei riferimenti
63
8.2. Schede singoli lotti 8.2.1. Lotto 1
70 71
2
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9.
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8.2.2. Lotto 2 8.2.3. Lotto 3-A 8.2.4. Lotto 3-B 8.2.5. Lotto 3-C 8.2.6. Lotto 3-D 8.2.7. Lotto 4 8.2.8. Lotto 5 8.2.9. Lotto 6 8.2.10. Lotto 7 8.2.11. Lotto 8 8.2.12. Lotto 9 8.2.13. Lotto 10 8.2.14. Lotto 11 8.2.15. Lotto 12 8.2.16. Lotto 13-A 8.2.17. Lotto 13-B 8.2.18. Lotto 14 8.2.19. Lotto 15 8.2.20. Lotto 16 8.2.21. Lotto 17 8.2.22. Lotto 18 8.3. Tabella riassuntiva lotti
77 82 87 91 95 99 103 108 112 117 121 126 130 134 139 143 147 151 156 161 165 168
PROPOSTE PARTNERS
169
9.1. Il giardino segreto, LIPU
171
9.2. Blu Parma, Fruttorti di Parma e Parma Sostenibile
173
9.3. Blu Parma, Unità di strada di Parma
176
9.4. Blu Parma, Respiro libero
177
9.5. Blu Parma, Fab Lab On/off
179
9.6. Officina sociale e centro di aggregazione, Ass. AltroGiro
180
9.7. Graffiti e sport urbani a Blu Campus, McLuc Culture
182
9.8. Capsule del Tempo, Ass. Italiana Giovani per l’UNESCO
186
9.9. Educazione su Due Ruote, Le Petit Vélo A.P.S
189
9.10. Sorprendere e accendere, Pianeta verde
190
9.11. Blu Parma, Mamma trovalavoro
192
9.12. Blu Parma, Maninfesto San Leonardo
193
9.13. Stazione meteo presso area via Toscana, Arpae Parma
194
9.14. Laboratorio di logistica - ITIS, Upi
195
9.15. Fusione, Cavaliere Atelier Srls
197
9.16. Progetti per il blu campus, Rete Solare per l’autocostruzione 199
10.
11.
9.17. Blu Campus, Slow Food Parma
205
9.18. Blu Campus, Ass. Cultural-mente
206
PIANO DI COMUNICAZIONE
207
10.1. Il progetto di comunicazione Blu Parma 2019
208
10.2. Cortile Re-Inventato, Gianluca Foglia Fogliazza
210
SCENARI PROGETTUALI A SCALA URBANA
212
11.1. Punti di attenzione per la progettazione 11.1.1. Focus sull’area interessata 11.1.2. Focus sugli spazi e gli studenti che li abitano 11.1.3. Elementi trasversali a cui prestare attenzione 11.1.4. Alcuni sogni e desideri 11.2. Strategie di progetto
213 214 216 217 219 221
11.3. Render 224
12.
CONCLUSIONI 231
13.
BIBLIOGRAFIA 232
14.
APPENDICE 233 14.1. Il questionario on line per gli studenti
233
14.2. Il questionario on line per i docenti
235
14.3. Il questionario on line per i genitori
237
14.4. Il questionario on line per i cittadini
239
3
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1. INTRODUZIONE
BLU PARMA
Il progetto di rigenerazione urbana e umana, riguardante l’area in cui è inserito
IL CAMPUS DI VIA TOSCANA CULTURA BELLEZZA EDUCAZIONE DIDATTICA IMPARARE FACENDO SENSO IDENTITARIO INCLUSIONE BENI COMUNI PARTECIPAZIONE RIGENERAZIONE URBANA RIGENERAZIONE UMANA RIGENERAZIONE AMBIENTALE SVILUPPO SOSTENIBILE INNOVAZIONE CONDIVISIONE INTEGRAZIONE LUOGHI COME INCUBATORI DI SVILUPPO SOCIO-CULTURALE
didattico dal titolo “Il cortile re-inventato”, che alcuni Istituti della provincia di
il Polo scolastico noto come “di Via Toscana”, nasce a supporto del progetto Parma hanno ideato e vinto, nell’ambito dell’Indire settore del MIUR. La scuola capofila dell’iniziativa è l’Istituto Tecnico Industriale Statale (I.T.I.S.) Leoanrdo Da Vinci presieduta dalla Prof.ssa Elisabetta Botti, mentre le altre due scuole, che hanno partecipato al Bando MIUR sono: il Liceo Scientifico Musicale e Sportivo Attilio Bertolucci e l’Istituto Professionale Statale per L’Industria e L’Artigianato (I.P.S.I.A.) Primo Levi, rispettivamente presieduti dai Presidi Prof. Aloise Tosolini e Prof. Ing. Giorgio Piva. L’ area oggetto di intervento ha una superficie complessiva di 60.000 mq, in cui se ne identificano 15.000 di spazi aperti, cortili, dello stesso polo scolastico, che ogni giorno ospita 6.000 persone. Questi spazi, oggi, si presentano come aree pavimentate, o meglio asfaltate, mal tenute, con lacune bituminose e avvallamenti non confortevoli in particolare durante le giornate di pioggia, con presenza di alcune aiuole da tempo senza manutenzione, di cui non si riconoscono né il significato né l’utilità; sono presenti pochi alberi, che ombreggiano solo alcune finestre delle molte aule, purtroppo ancora senza oscuranti. L’area è delimitata da indispensabili cancellate, arrugginite a tratti, aperte durante il giorno per permettere i flussi della popolazione scolastica che si muove per il cortile senza viverlo: alcune porzioni di cancellate o semplici reti metalliche frazionano il cortile nelle diverse pertinenze degli edifici, ma il motivo non sembra essere chiaro, se non quello di una mera divisione ai fini di un’inefficace e non strutturata manutenzione, che si riduce alla spazzata casuale, delle sole zone pavimentate davanti agli accessi principali delle scuole.
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Per le modificazioni sopra esposte e per iniziare il processo di trasformazione del paesaggio, dando risalto e
• Favorire l’inclusione etno-sociale e generazionale.
continuità alla sua matrice di cultura tecnica-industriale, ed in particolar modo in funzione delle azioni didattiche
• Progettare strutture che consentano di accogliere le attività legate alle
pianificate e finanziate dal Ministero, nasce la necessità di un contributo.
proposte formative delle tre scuole ed i diversi aspetti dell’espressività e del
L’ambizione educativa del progetto è pensata in un arco temporale di cinque/dieci anni, tempi presunti necessari
talento giovanile: ludiche, didattiche, sportive, culturali e tecniche.
per mettere a regime il meccanismo rigenerativo.
• Connettere gli spazi interni ai poli scolatici tra loro e con la città, al fine di superare la frammentazione e le barriere del tessuto urbano.
VISION
• Sperimentare un nuovo approccio didattico, che porta la scuola all’esterno ed in cui lo studente, attraverso la formazione, diventa educatore degli studenti
Costruire, partendo dagli studenti, il senso indentitario verso il luogo, attraverso la bellezza e la cultura come strumenti relazionali di crescita ed educazione.
più giovani e dei cittadini. • Coinvolgere tutti gli attori attivi (cittadini, associazioni, imprese, studenti…)
Lo spazio abitato produce cultura e la restituisce alla città con effetto amplificato.
favorendo lo sviluppo del network territoriale. • Rendere contemporanea, fruibile e accessibile l’area per i giovani studenti:
MISSION
spazi dinamici e flessibili, percorsi funzionali, luoghi di sosta, connessione wifi, realtà aumentata, diffusione musicale, strutture per scenografie e street
Recuperare gli spazi aperti cortilizi delle tre scuole e connetterli, al fine di progettare un luogo per la di relazione sociale, di condivisione di competenze, (tra studenti, tra studenti e docenti, tra studenti docenti e cittadini) che
art, tavoli e sedie mobili, attrezzature sportive, palchi polifunzionali, etc… •
Migliorare la qualità delle aree cortilizie attraverso la progettazione di
sia di incontro e di crescita culturale.
elementi che garantiscano il comfort outdoor: vegetazione, tetti verdi, sistemi
Lo spazio accogliente, fruibile e vissuto durante l’intera giornata diventa permeabile alla città, ricucendo il tessuto
di ombreggiamento, strutture leggere, fontane e giochi d’acqua, permeabilità
urbano oggi frammentato da barriere.
del suolo, illuminazione, etc.
Lo scambio continuo, l’interazione multiculturale, interdisciplinare, intergenerazionale, educa la città e innesca il motore rigenerativo umano e urbano, che da qualità al contesto socio territoriale, educando in particolare, lo studente al senso civico e all’importanza del bene comune.
• Promuovere il senso civico nella cura del bene comune e del patrimonio collettivo • Migliorare il senso di sicurezza dei luoghi attraverso la qualità degli interventi e il presidio spontaneo da parte dei cittadini.
OBIETTIVI SPECIFICI
• Branding. Creare un carattere identificativo in cui far nascere un senso di appartenenza.
• Favorire le condizioni per lo sviluppo di una nuova identità del luogo, educante, che diventa incubatore e propulsore di sviluppo socio-culturale.
• Recupero edifici ed aree in disuso della zona. • Rendere puliti ed idonei gli spazi esterni esistenti.
• Coinvolgimento continuo degli studenti nel processo progettuale e realizzativo (laboratori, dibattiti e autocostruzione).
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ELEMENTI DI UNICITA’ E INNOVAZIONE
MACRO-FASI DI INTERVENTO
• Il coinvolgimento continuo degli studenti, durante l’intero processo, guida la definizione degli elementi distintivi
ANALISI: la fase di analisi multidisciplinare a diverse scale ci permette di
del progetto in un’ottica d’intervento bottom-up.
evidenziare, prima della fase di progetto, tutti quelli elementi utili alla redazione
• Autocostruzione: la scelta di questa modalità, assistita da un team tecnico, permette a studenti e cittadini di dar vita in prima persona ad un luogo per loro e a cui si sentono do appartenere.
trasferite su supporti che diventano strumenti di verifica e controllo durante il
• Il processo di costruzione e programmazione, condiviso tra i tre poli scolastici, mette in rete competenze formali ed informali tra gli studenti, docenti e cittadini.
percorso progettuale. In particolare in questa fase saranno sviluppate:
• Coinvolgimento trasversale di tutti i target d’età: dalle scuole elementari alle superiori, adulti e famiglie, pensionati; in particolare della fascia adolescenziale critica e fragile che non ha luoghi dedicati
del progetto stesso. Le caratteristiche del territorio e delle aree specifiche saranno
in cui
A. Analisi storica, teritoriale-urbanistica, ambientale, termica e solare,
antropologica e sociale, fotografica, architettonica.
B. Ricerca di riferimenti e letteratura
C. Rilievo plano altimetrico dello stato di fatto
• Senso di identità.
D. Rilievo tridimensionale
• Educazione degli studenti al senso di importanza di tutte le discipline didattiche che caratterizzano i tre istituti.
E. Modelli di studio in scala
riconoscersi.
Diversi indirizzi formativi, diversi approcci che si intrecciano e scambiano. • Un campus contemporaneo fruibile ed accessibile, in cui vivere le diverse attività ludiche, didattiche, sportive
1. PROCESSO PARTECIPATIVO: coinvolgimento attivo continuo nel processo
e culturali e dove esprimersi liberamente.
progettuale di studenti
e
docenti,
e
successivamente
di
tutti
gli
• Apertura dello spazio scolastico alla città e la ricucitura dello spazio urbano.
stakeholders e attori attivi sul territorio come : cittadini, associazioni, enti,
• Sperimentazione di un nuovo approccio didattico che si sviluppa anche in spazi esterni.
imprese (vedi organigramma). In particolare attraverso:
• L’utilizzo della bellezza come elemento chiave dell’educazione. • Partecipazione inclusiva, dibattito, che mette in rete i soggetti attivi del territorio: studenti docenti, associazioni, enti, imprese … pubblica amministrazione. • Creare un brand : immagine coordinata ed identitaria del progetto. REQUISITI FONDAMENTALI DI PROGETTO
•
Questionari per studenti e personale scolastico
•
Incontri e focus group all’interno degli istituti scolastici
•
Dibattiti aperti alla città
• Interviste
•
Workshop progettuali e di costruzione
•
Analisi dei dati raccolti
•
Restituzione pubblica dei risultati
• Processo partecipato tra i diversi livelli di attori. • Costituzione di un team di lavoro interdisciplinare: architetti, ingegneri, antropologo, sociologo, economo, comunicatore, tecnici, ecc… • Progettazione di spazi accoglienti e accessibili, garantendo il confort outdoor.
2. COMUNICAZIONE: Creazione di un’identità progettuale e divulgazione. Comunicazione del progetto attraverso social media, video, stampa, grafica ed eventi.
• Creazione di uno spazio permeabile e inclusivo, aperto alla città.
6
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3. PROGETTAZIONE: Redazione del progetto preliminare dell’intera area esterna (15000 mq) e individuazione
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IMPATTO
dei diversi stralci funzionali. Redazione del progetto definitivo ed esecutivo dei primi stralci individuati. • Recupero del senso di appartenenza e di identità dei cittadini verso i luoghi 4. REALIZZAZIONE DELLE OPERE: Come prima opera sarà realizzata una manutenzione minima generale
pubblici identificati ed il quartiere
sull’area cortilizia, per renderla pulita ed idonea agli interventi successivi, compresi i rilievi. Eventuale
• Aumento dell’inclusione etno-sociale.
realizzazione in autocostruzione con studenti e cittadini di elementi individuati nel primo stralcio.
• Aumento del senso di sicurezza. • Aumento del presidio spontaneo dei luoghi pubblici. • Rafforzamento del legame con il territorio e della rete di comunità. • Recupero del senso di bene comune. • Educazione civica. • Educazione alla condivisione di spazi, obiettivi, forze e necessità. • Stimolo alla cittadinanza attiva ed allo spirito critico verso lo spazio urbano. • Favorisce il presidio spontaneo dei luoghi e il senso di sicurezza e contribuisce a combattere il degrado che interessa questa parte di città.
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ORGANIGRAMMA
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PRINCIPALI STAKEHOLDERS
Tania Comelli Vicepresidente
• Comune di Parma
• Provincia di Parma
• Fondazione Cariparma
• CDI
• Rappresentanti degli studenti:
• ITIS
• IPSIA
• Bertolucci
• CTS
• Collegio docenti dei tre istituti
• Ccv Parma Centro
• Manifattura Urbana
• Cittadini
• Genitori delle scuole
• Studenti delle scuole
• Associazioni ed Enti del territorio
PARTNERS (vedi schema a fianco_19.02.2019)
SPONSORS - da definire
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BLU PARMA Il campus di via Toscana
Processo di analisi ideato e coordinato da:
Ass. Manifattura Urbana
Istituti superiori coinvolti:
Liceo A. Bertolucci
ITIS Leonardo da Vinci
Con il sostegno di:
IPSIA Primo Levi
Media partner:
ISISS Pietro Giordani
Con il patrocinio e la collaborazione di:
Centro Etica Ambientale ORG
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2. METODOLOGIA DI LAVORO Progettazione partecipata
Approccio multidisciplinare
Il processo partecipativo prevede il coinvolgimento attivo e continuo nel processo progettuale di studenti e
L’analisi delle aree urbane richiede necessariamente un approccio mutidisciplinare
docenti, e successivamente di tutti gli stakeholders e attori attivi sul territorio come cittadini, associazioni, enti e
per riuscire a leggere le numerose sfaccettature all’interno del tessuto cittadino.
imprese (vedi organigramma cap.1). In particolare il processo si svilupperà attraverso:
Gli sguardi provenienti da differenti punti di vista sono stati tradotti grazie a ad un approccio composto da diverse competenze, ad un metodo di ricerca riassunto
•
Questionari per studenti e personale scolastico, genitori e cittadini (vedi appendice):
qui in un sintetico elenco di analisi effettuate:
i form online compilati dagli interessati sono stati utili per comprendere meglio quale fosse il punto
di vista sull’area oggetto di ricerca; domande chiuse e aperte hanno reso vario e articolato il
documento di raccolta dei dati grazie anche ai commenti personali.
• Analisi storica del contesto
Incontri e focus group all’interno degli istituti scolastici con docenti, alunni e rappresentanti delle
• Analisi a scala territoriale (viabilità principale e sevizi)
classi e degli istituti, a cui si aggiungono poi le interviste agli attori privilegiati.
• Analisi dell’area di influenza (viabilità, servizi, emergenze architettoniche,
Dibattiti aperti alla città
• •
centri di aggregazione, verde pubblico e privato, destinazioni d’uso, etc...)
• Interviste
• Analisi ambientale
Analisi dei dati raccolti: attraverso l’analisi sociologica è stato possibile studiare e riportare i dati
• Analisi con software Envimet per la simulazione ambientale
provenienti dai questionari, dalle interviste e dai momenti di osservazione partecipante; dal punto
• Analisi Termica e Solare
di vista sociologico si è lavorato con una metodologia quanti-qualitativa che ha permesso di
• Analisi architettonica
raccogliere quanti più dati quantitativi possibile, lasciando spazio a domande aperte e a commenti
• Analisi antropologica e sociale
liberi, oltre che all’ascolto durante interviste, colloqui, momenti informali con tutti i soggetti interessati.
• Analisi percettiva del rumore
•
Restituzione pubblica dei risultati
• Analisi dei flussi e dei percorsi
•
Workshop progettuali e di costruzione (seconda fase)
• Analisi della zone in luce e in ombra
•
• Analisi delle essenze arboree • Analisi fotografica La partecipazione dei cittadini e di chi quotidianamente vive lo spazio è elemento fondamentale per la progettazione di spazi urbani per la collettività in cui essa stessa deve essere l’attrice principale del processo.
• Ricerca di riferimenti e letteratura • Rilievo planoaltimetrico dello stato di fatto • Modelli di studio in scala 1:500
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2.1. I goals Asvis
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda Globale per lo sviluppo sostenibile e i relativi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs nell’acronimo inglese), articolati in 169 Target da raggiungere entro il 2030. È un evento storico, sotto diversi punti di vista. Infatti: È stato espresso un chiaro giudizio sull’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, non solo sul piano ambientale, ma anche su quello economico e sociale. In questo modo, ed è questo il carattere fortemente innovativo dell’Agenda, viene definitivamente superata l’idea che la sostenibilità sia unicamente una questione ambientale e si afferma una visione integrata delle diverse dimensioni dello sviluppo. Tutti i Paesi sono chiamati a contribuire allo sforzo di portare il mondo su un sentiero sostenibile, senza più distinzione tra Paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo, anche se evidentemente le problematiche possono essere diverse a seconda del livello di sviluppo conseguito. Ciò vuol dire che ogni Paese deve impegnarsi a definire una propria strategia di sviluppo sostenibile che consenta di raggiungere gli SDGs, rendicontando sui risultati conseguiti all’interno di un processo coordinato dall’Onu. L’attuazione dell’Agenda richiede un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese al settore pubblico, dalla società civile alle istituzioni filantropiche, dalle università e centri di ricerca agli operatori dell’informazione e della cultura. Il programma del nuovo Campus “Blu Parma” nelle varie fasi recepirà e si impegnerà a perseguriere, mediante obiettivi temporale, i Global Goals.
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SCONFIGGERE LA POVERTA’
PARITÀ DI GENERE
Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo. Dal 1999 al 2013, il numero di persone
Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima
nel mondo che vivono sotto la soglia di povertà estrema è sceso del 28%, passando
e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze. Tra il 2005 e il 2016, in 87 Paesi
da 1,7 miliardi a 767 milioni. In Italia, nel 2016 le famiglie in povertà assoluta erano 1,6 milioni per un totale di 4,7 milioni di individui, il livello più alto dal 2005
del mondo il 19% delle donne tra i 15 e i 49 anni denunciava di aver subito violenza fisica o sessuale da un partner negli ultimi 12 mesi. Inoltre, le donne sono ancora sotto rappresentate nelle posizioni manageriali. In Italia, il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi in Europa e, a parità di mansioni, le donne percepiscono stipendi inferiori
SCONFIGGERE LA FAME
ACQUA PULITA E SERVIZI IGIENICO-SANITARI
Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione
Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture
e promuovere un’agricoltura sostenibile. Negli ultimi anni l’insicurezza alimentare
igienico-sanitarie. Nel 2015, il 90% della popolazione del Pianeta ha migliorato le
globale ha ripreso a crescere per la prima volta dal 2003 e oggi soffrono la fame 815 milioni di persone. In Italia l’agricoltura registra risultati positivi in termini di ecoefficienza, ma permangono i fenomeni di sfruttamento del lavoro e di evasione fiscale.
proprie fonti di acqua potabile e 4,9 miliardi di cittadini hanno avuto accesso a una rete più sicura di servizi igienico-sanitari. Tuttavia, oltre 2 miliardi di persone vivono sotto stress idrico. In Italia la carenza d’acqua è un’emergenza nazionale: nell’estate del 2017 dieci Regioni hanno dichiarato lo stato di calamità.
SALUTE E BENESSERE
ENERGIA PULITA E ACCESSIBILE
Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età.
Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e
Nel mondo, tra il 2000 e il 2015, i tassi di mortalità materna e dei bambini sotto i
moderni. Nel 2016 l’85% della popolazione mondiale aveva accesso all’elettricità
5 anni sono diminuiti rispettivamente del 37% e del 44%. In calo anche l’incidenza
mentre nel 2000 la percentuale era del 72%. Ma ancora 1,1 miliardi di persone vivono
di Hiv, tubercolosi e malaria.
senza corrente e 2,8 miliardi non hanno modo di cucinare in modo pulito. In Italia
In Italia, nonostante i progressi, persistono forti
disuguaglianze di fronte all’offerta sanitaria, in termini di accesso e di qualità.
la crescita delle fonti rinnovabili in energia primaria ha portato la relativa quota dal 6-8% dei primi anni 2000 a poco meno del 20% nel 2016.
ISTRUZIONE DI QUALITA’ Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti. Nel 2014, hanno frequentato le scuole elementari due bambini su tre, ma nei Paesi più arretrati solo quattro su dieci. In Italia è aumentato il tasso di completamento degli studi terziari e sono diminuite le uscite precoci dal sistema di istruzione e formazione, ma molti quindicenni non raggiungono la soglia minima delle competenze per potersi orientare negli studi e sul lavoro.
LAVORO DIGNITOSO E CRESCITA ECONOMICA Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti. A livello globale, la crescita annuale media del Pil pro-capite è passata dallo 0,9% del 2005-2009 al 1,6% del 2010-2015. Nei Paesi in via di sviluppo, la percentuale è passata dal 3,5% al 4,6%. Anche in Italia il Pil pro-capite ha ripreso a salire (+1,2%), ma nel 2015 quello del Mezzogiorno rappresentava il 47% di quello del Nord-ovest. Il tasso di occupazione nel 2016 si è attestato al 57,2%.
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LOTTA CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze. IMPRESE, INNOVAZIONE E INFRASTRUTTURE
Nel 2016, le temperature globali hanno raggiunto livelli da record, superando di 1,1°C
Costruire una infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una
quelle dell’era preindustriale. L’Italia nel 2017 ha prodotto la proposta di un Piano
industrializzazione equa, responsabile e sostenibile. A livello globale, i
nazionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc), la creazione della nuova
finanziamenti destinati a Ricerca a Sviluppo si sono attestati all’1,7% del Pil
Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (Snss) e l’annuncio della preparazione
nel 2014, rispetto all’1,5% del 2000. L’Italia ha fatto passi in avanti soprattutto
del Piano Nazionale Clima ed Energia.
nell’Ict: il 97% delle abitazioni hanno accesso a reti fisse a velocità compresa tra i 2 e i 20 Mbit/s, mentre le linee di rete fissa a banda larga con velocità pari o superiore ai 10 Mbit/s hanno superato il 50% del totale.
VITA SOTT’ACQUA Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile. Su 63 ecosistemi marini presi in esame dall’Onu, il 16% risulta
RIDURRE LE DISUGUAGLIANZE Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le Nazioni. Dal 2008 al 2014, il 40% della popolazione mondiale più povera ha visto aumentare il proprio reddito o le possibilità di consumo. In Italia, il divario di
a rischio o seriamente a rischio per l’eutrofizzazione costiera. La pesca eccessiva ha ridotto la produzione in campo alimentare, danneggiato gli ecosistemi e diminuito la biodiversità. Anche in Italia è il sovra-sfruttamento degli stock-ittici il principale problema, con una quota dell’88% nel 2014.
reddito tra il 20% più ricco della popolazione e il 20% più povero è aumentato dal 5,4 del 2006-2007 al 6,3 del 2016, rispetto a una media europea del 5,2.
VITA SULLA TERRA Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica. Tra il 2010 e il 2015, la perdita annuale di aree forestali era meno della metà che nel 1990, ma la perdita di
CITTÀ E COMUNITÀ SOSTENIBILI Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. Nel 2015, il 54% della popolazione mondiale (4 miliardi di persone) viveva nelle città, mentre si prevede che entro il 2030 saranno in totale cinque miliardi le persone che risiederanno in agglomerati urbani. In Italia, nel 2015 l’11,3% della popolazione soffriva di disagio abitativo nelle aree densamente popolate, contro una media Ue del 5,2%.
biodiversità continua a tassi allarmanti. In Italia non si è concluso l’iter di approvazione della Legge sul consumo di suolo e, tra giugno e luglio 2017, sono andati in fumo oltre 26mila ettari di superfici boschive, pari al 93,8% del totale della superficie bruciata per dolo o colpa in tutto il 2016. PACE, GIUSTIZIA E ISTITUZIONI SOLIDE Promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile; offrire l’accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli. A livello globale, il numero di vittime di omicidi volontari si è attestato nel 2015 tra le 4,6 e le 6,8 vittime ogni 100mila persone, e persistono molteplici forme di violenza nei confronti dei bambini. In Italia, sono stati adottati molti provvedimenti
CONSUMO E PRODUZIONE RESPONSABILI
per promuovere giustizia e istituzioni solide, ma resta bassa la partecipazione dei
Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo.
cittadini ai processi decisionali.
A livello globale, il Material footprint, che indica i flussi di risorse minerali e organiche che sono state rimosse dall’ambiente per produrre un bene, è passato dai 48,5 miliardi di tonnellate del 2000 a 69,3 miliardi di tonnellate nel 2010. In Italia si stanno affermando modelli di produzione e consumo più responsabili, ma occorre sensibilizzare i cittadini sulla riduzione degli sprechi.
PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile. Nel 2016, gli Aiuti pubblici allo sviluppo da parte dei Paesi Ocse sono aumentati dell’8,9% e Germania, Danimarca, Lussemburgo, Norvegia, Svezia e Regno Unito hanno raggiunto il traguardo fissato dall’Onu di portarli allo 0,7% del reddito nazionale lordo. In Italia, l’obiettivo è ancora lontano e si attende l’approvazione della legge sul Commercio equo e solidale. 13
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3. ANALISI DEL CONTESTO URBANO
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3.1. Le trasformazioni storico-urbanistiche
All’inizio del XIX° secolo la città di Parma è ancora racchiusa entro le mura difensive, ma verso la seconda metà del secolo i cambiamento socio-politici spingono la città a pianificare di uscire dagli stretti confini iniziando con la smilitarizzazione e con la graduale demolizione dei bastioni: mentre procede il percorso di apertura dei confini cittadini, la Pubblica Amministrazione lavora anche sulle aree che ancora rimangono all’interno del perimetro murario, edificando quelle destinate
Giardini Pubblici
ad orti e coltivazioni che, soprattutto dislocate nell’area sud-ovest della città (Oltretorrente), rappresentano un’occasione di immediata espaznsione edilizia. L’arrivo della linea ferroviaria che collega Bologna, Parma e Piacenza, nel 1859, e di quella Parma-La Spezia nel 1894, catalizzano nuovi flussi economici che Piazza Garibaldi
portano ad un veloce ridisegno della città privilegiando lo sviluppo industriale a nord-est del centro storico, in accordo con la fisiologica necessità delle realtà Pianta della città di Parma, Pietro Mazza, 1850
produttive di trovarsi nei pressi dello scalo ferroviario. Una diretta risposta di approccio al territorio periurbano è il primo Piano Regolatore della città di Parma, redatto dall’Ufficio Tecnico del Comune nel 1887. Tale piano,
Barriera Garibaldi
mai attuato, rappresenta un primo tentativo dell’Amministrazione di prevedere e coordinare l’espansione cittadina - superarando i vincoli delle ex-linee di difesa in particolare nella zona nord-est - su nuovi terreni con grande potenziale.
Giardini Pubblici
In particolare è previsto l’abbattimento dei bastioni tra barriera Garibaldi e barriera Vittorio Emanuele (oggi barriera Repubblica) dove sarebbe dovuta sorgere un’ampia zona residenziale ed industriale, fino alla ferrovia. Si notino, in grigio nella mappa a fianco, le prime edificazioni ad est, all’esterno di Barriera V. Emanuele, area in cui sarà costruito entro pochi anni lo Zuccherificio Eridania. All’inizio del XX° secolo si concludono le demolizioni dei bastioni e la città è libera
Piazza Garibaldi
di espandersi ben oltre i propri confini: con i decreti del 1923-1924 vengono Barriera Vittorio Emanuele
aggregati al Comune di Parma i cinque Comuni suburbani di Cortile San Martino, Golese e San Pancrazio Parmense ad ovest, San Lazzaro Parmense ad est e
Piano regolatore Generale della città di Parma, 1887
Vigatto a sud. E’ fondamentale per la città acquisire nuovi terreni per far fronte
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Stazione ferroviaria
alle grandi espansioni che arriveranno nel periodo tra le due guerre mondiali e soprattutto nel secondo dopoguerra. Giardini Pubblici
A cavallo tra i due secoli la città vive un periodo di “rinascita industriale” che si manifesta dopo lunghi anni di crisi economica. La naturale ubicazione delle strutture produttive si spinge da nord verso le est, a macchia d’olio (in rosso nella mappa del 1899) partendo dalla stazione ferroviaria e sviluppandosi nella fascia di terreno tra la ferrovia e la circonvallazione del centro storico (intorno all’ex tracciato delle mura). Come si può leggere dal disegno della città del 1914, si è consolidata un’area a vocazione industriale dove vengono concentrati la maggior parte dei servizi Pianta della città, 1899
pubblici di produzione e i più importanti stabilimenti privati: - Alla fine dell‘800, fuori porta San Barnaba (nell’attuale via Trento) sorge l’officina del del gas che verrà trasferita nei pressi di barriera Aurelio Saffi nel 1912.
Stazione ferroviaria
- Il Foro Boario (mercato del bestiame) viene trasferito ad est, nell’area che sarà destinata a servizi nella seconda metà del ‘900 e scelto come luogo di edificazione degli istututi tecnico-professionali Itis e Ipsia.
Gasometro Foro Boario
- Nel 1910 viene edificato il pastificio Barilla, appena fuori da Barriera Vittorio Emanuele dal forno che Pietro Barilla, aprì nello stesso luogo nel 1877. - Nel 1898 iniziano i lavori per la costruzione dello zuccherificio Eridania.
Macello
- All’inizio del XX° secolo si trovano nell’area est anche il macello pubblico, il Eridania
consorzio agrario e i grandi servizi tecnologici dell’epoca, come la Stazione delle Tranvie e il Gasometro.
Barriera Pastificio V. Emanuele Barilla La situazione dell’espansione della città, 1914
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Lo zuccherificio Eridania
“...a seguito degli esperimenti di coltivazioni di barbabietola eseguiti nella regione Parmense...questa Società sarebbe addirittura nella decisione di impiantare una grandiosa Fabbrica di zucchero di barbabietola in Codesto Comune e più precisamente a poca distanza dalla Città di Parma.” Lettera della Società Ligure Lombarda per la Raffinazione degli Zuccheri al sindaco di Parma, (A.S.C.Pr. Carteggio b.1226, Commercio e Industria 1898, fasc.6)
Nell’aprile 1898 la Società Ligure Lombarda manifestò la volontà di costruire un impianto nel Comune di Parma: in un primo momento previsto nell’area del Cornocchio, fu costruito nell’area cosidetta “Tagliata”, ricca d’acqua e molto Planimetria generale dell’area dello zuccherificio Eridania, 1898
Immagine zuccherificio Eridania
vicina alla linea ferroviaria. Con il benestare del sindaco Mariotti, la Società ottiene la licenza di portare un binario nel terreno della fabbrica al fine di allacciare in via provvisoria il cantiere alla linea tramviaria sulla strada di circonvallazione iniziando così i lavori nel terreno situato fuori barriera V. Emanuele. La prima planimetria dello zuccherificio prevede: un fabbricato principale, lungo 80 m, nel quale erano poste su tre piani le macchine per la lavorazione; un edificio accessorio adibito ad officina per la manutenzione; un fumaiolo in muratura alto 45m; gli originali 8 silos (poi ridotti a 5), cioè vasche per il lavaggio delle barbabietole ed il trasporto idraulico. Nel 1968 lo zuccherificio viene dismesso e nel 1980 il consiglio comunale delibera di “acquistare l’area con il complesso di fabbricati industriali ed in parte civili, con relative aree di pertinenza e terreno già adibito a vasche per acqua di rifiuto, costituenti l’ex zuccherificio”. Nel 1999, grazie ad un magistrale progetto dell’architetto Renzo Piano, l’area dell’ex-Eridania è stata riqualificata: un parco pubblico (parco Primo Maggio) che mantiene forte traccia della storia industriale e l’Auditorium Paganini, conversione
Allacciamento officine comunali, 1915
del fabbricato principale che un tempo ospitava i macchinari.
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DUOMO
BARRIERA VITTORIO EMANUELE BARILLA BARRIERA SAFFI MACELLO
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GASOMETRO
via
ZUCCHERIFICIO ERIDANIA
FORO BOARIO
Veduta aerea della città ai limiti nord-orientali, 1928
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Il primo Piano Regolatore ufficiale di Parma è quello del 1937-38: redatto in epoca fascista, prevede una grande espansione urbana da attuarsi attraverso pesanti demolizioni ed ampliamenti degli spazi pubblici. Il nuovo disegno della città Gasometro
delinea le aree di nuova edificazione esterne all’ex-perimetro murario guidando Foro Boario
Macello Eridania
l’ampliamento verso linee di sviluppo che rimarranno indelebili nel disegno della città contemporanea. Alcuni interventi previsti: - Ampia zona industriale a nord della stazione ferroviaria e nell’area ad ovest del torrente, in adiacenza alla ferrovia e all’area destinata al mercato ortofrutticolo. - Zona “estensiva a villini” ad est, nell’ampia area adiacente la fabbrica Eridania (area che in anni recenti è diventata il parco pubblico Falcone e Borsellino).
Piano Regolatore della città di Parma, 1938
- Demolizione di via Mazzini e molte altre parti antiche del centro storico non più in linea con gli sviluppi industriali e demografici della città. -“Risanamento” dell’Oltretorrente: sventramento dell’area ovest tra il torrente Parma e le ex-mura, demolizione degli antichi isolati insalubri e successiva ricostruzione secondo le moderne tendenze urbanistiche. In gigio si notano sulla mappa gli stabilimenti e aree produttive insediati nella zona nord-est: foto boario, gasometro, macello (la produzione dello zucchero era stata trasferita). Con l’avvento della seconda guerra mondiale, il piano fu accantonato senza esser stato attuato; ripreso nell’immediato dopoguerra sotto la pesante pressione della ricostruzione di una città drammaticamente bombardata, il piano regolatore si colloca alla base degli interventi post-bellici.
La città di Parma alla vigilia della seconda guerra mondiale
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Come si evince dalla mappa dei bombardamenti del 1945, la parte est della città fuori dal centro storico non subisce gravi danni, solo il gasometro è lievemente danneggiato e distrutti gli edifici adiacenti. Qui non saranno quindi previsti grandi interventi ricostruzione, ma sarà un’area destinata ad ampliamenti residenziali, verde pubblico e servizi. Dopo l’attuazione del Piano di Ricostruzione post-bellico, le previsioni urbanistiche sono esplicitate nel Piano regolatore adottato a partire dal 1957 e approvato nel 1963. Il piano risponde principalmente a due specifiche esigenze: la ricostruzione e nuovi alloggi per una popolazione in continuo aumento: i limiti della città di espandono fino a superare la linea ferroviaria; tutte le aree periferiche in adiacenza alle principali strade di comunicazione vengono urbanizzate e si Mappa bombardamenti 1945 - rielaborazione della pianta della città del 1943 Confine urbano della città
contrappongono ad un centro che ormai si distingue come nucleo di attività amministrative e culturali. Si sviluppano definitivamente nuovi quartieri in ogni direzione, con la necessità di dotarli di servizi ed infrastrutture che li rendessero più autonomi rispetto al “polo centrale” costituito dal centro storico. Le industrie localizzate a nord-ovest e nord-est della città e vicine ai collegamenti
SCALO
viari, hanno costituito nel tempo un vero e proprio embrione per la nascita di nuovi
GASOMETRO
quartieri (come ad esempio il San Leonardo intorno agli stabilimenti Bormioli). La via Emilia continua ad essere la linea preferenziale di sviluppo della città che,
FORO BOARIO
dopo un leggero sbilanciamento nord-sud dei primi anni del ‘900, ritorna ad
GASOMETRO
Area di analisi ERIDANIA
estendersi velocemente verso Reggio Emilia ad est e verso Piacenza ad ovest. Nella porzione della parte nord-est della città estratta dalla mappa catastale del 1957 (immagine a lato) si distinguono - in rosso - alcuni edifici produttivi rimasti tali dai primi anni del ‘900 e che connotano fortemente l’area oggetto di analisi
BARILLA
per il progetto Blu Parma. Tale area, alla fine degli anni ‘50 del ‘900 sta per essere quindi ridisegnata dall’Amministrazione Comunale attraverso un p.r.g. Mappa catastale della città di Parma, 1957
che ne definirà nuove destinazioni d’uso.
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Il Piano Regolatore Generale del 1957 Estratti dalla relazione del sindaco Ferrari nella seduta del consiglio comunale in data 4 febbraio 1957: • Istruzione: “posso anche esprimere la legittima speranza (...) per il contributo su
un importo di sensibile entità a favore della scuola di “Avviamento industriale”. Per il complesso “Avviamento industriale - Tecnica industriale - Istituto industriale” (quest’ultimo di competenza dell’Amministrazione Provinciale), il Comune riserva un’area di 22.000 mq nella zona del vecchio Foro Boario. Per tae complesso il Consiglio Comunale ha deliberato all’unanimità, di indire in accordo con l’Amministrazione Provinciale, un concorso nazionale per il progetto di massima.” • Mercati e macello: “Il trasferimento del mercato bestiame nel nuovo impianto
del Cornocchio ha prodotto notevole miglioramento in tutto il servizio. (...) L’area dell’attuale macello (stabilimento ormai superato nelle attrezzature) potrà essere adibita con profitto a zona residenziale.” • Traffico: “(...) necessità di miglioramento dei sottopassaggi di via Trieste e di
via Toscana.” • “Le industrie leggere in due zone (...) una di circa Ha 20 situata a nord della
via Emilia Est, in adiacenza alla grande arteria di scorrimento. E’ previsto il trasferimento dello zuccherificio Eridania e dello stabilimento Fruges.”
Piano Regolatore Generale 1957 - rielaborazione del 1960
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Demolizione del Foro Boario L’area di analisi del progetto Blu Parma, come si evince dalle mappe precedenti, comprende il lotto del Foro Boario di 21.725 mq, la cui demolizione degli edifici principali inizia nel 1957:
“dovendosi provvedere alla vendita del terreno dell’ex Foro Boario secondo la prestabilita lottizzazione, si rende necessario procedere alla demolizone dei due fabbricati che trovansi, uno al centro l’altro sul lato nord dell’area stessa” (1957, Comune di Parma - Ufficio Tecnico, prot. spec.n.5432)
L’appalto prevede la demolizione fino al livello del piano di campagna del padiglione centrale (misure 20x20 m) e dell’edificio a nord (misure 110x8 m) adiacente alla ferrovia. A seguito del primo intervento, si decide di demolire un Planimetria Foro Boario
Planimetria con demolizioni
secondo lotto di edifici (in giallo nella seconda mappa a sinistra) che comprende il fabbricato che costituisce l’ingresso principale (misure 30x8 m) e quello sul lato sud prospicente viale Abruzzi (misure 100x10 m). La demolizione dei due lotti si completa nello stesso anno 1957, mentre l’edificio in rosso ad est nella mappa sarà demolito successivamente. Rimane ancora in loco il piccolo edificio indicato in rosso nella mappa che ad oggi è sede del circolo Arci Indomita.
Ingresso foro Boario
Disegno del padiglione centrale
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Il Piano Regolatore Generale del 1969 Estratti dal fascicolo “La forma della città” del gruppo di revisione del piano regolatore (ASCPr) del 1963: • Mappa 1. In grigio scuro sono indicate le zone industriali che comprendono, nella zona est - sottolineata in rosso - lo stabilimento Barilla e quello dell’Eridania (dismesso nel 1968). Con l’indicazione puntinata, le zone per servizi, in cui si nota, in blu, l’area dell’ex-Foro Boario, edificata in tempi recenti (vedi veduta area sottostante). • Mappa 2. In nero sono indicate le scuole medie superiori e in grigio le aree Tavola tematica “destinazioni d’uso” - revisione p.r.g.del 1963, 1969
insediate.
AREA ISTITUTI TECNICI GASOMETRO
Tavola tematica “scuola media superiore pubblica” - revisione p.r.g.del 1963, 1969
Veduta aerea di Parma, anni ‘60 del ‘900
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L’area destinata a servizi scolastici viene edificata a partire dai primi anni ‘60, come previsto fin dall’adozione del piano regolatore del 1957. I lavori di costruzione dell’istituto ITIS, redatto dall’architetto Carpanelli, iniziano del 1961 nell’area dell’ex-Foro Boario, dando inizio a quello che sarà il grande polo scolastico odierno che sarà ampliato nel 1966/67 con l’istituto IPSIA e successivamente con il Giordani nel 1999/2000.
Nella mappa del 1966 (a sinistra) e nella carta tecnica del 1988 (sotto) sono evidenziati - in rosso - gli edifici scolastici dell’Itis e Ipsia.
Aerofotogrammetria della città di Parma, 1966
Carta tecnica regionale - ridisegno del p.r.g. vigente, 1988
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3.1.1.
Biibliografia storica
Il capitolo sull’analisi del contesto è una riflessione sulle trasformazioni urbane della città di Parma, con particolare attenzione all’area nord-est. Lo studio è stato eseguito sulla base della storiografia consolidata (in calce) relativa all’oggetto dell’analisi. Bibliografia di riferimento:
Fonti mappe e disegni:
• V. Banzola, Parma la città storica, Artegrafica Silva, Parma 1978
• V. Banzola, Parma la città storica, Artegrafica Silva, Parma 1978
• P. Conforti, Le mura di Parma vol.II, Battei, Parma 1980
• Ex Foro Boario - demolizioni, 1957/1959, Fondo ex Zecca, faldone 355, ASCPr
• A.L. Caprari, La città del XX sec. - L’evoluzione di Parma tra la fine della seconda guerra mondiale e la
• Piano regolatore generale 1957, Archivio Urbanistico DUC Parma
ricostruzione, Università degli Studi di Parma, Facoltà di Economia e Commercio, relatore Prof. F. Savi,
• Piano regolatore generale 1963 - 1969, ASCPr
a.a.1984-1985, ASCPr
• Arerofotogrammetria della città di Parma, 1966, ASCPr
• I.Barbacini - C. Vernizzi, Il recupero di un’archeologia industriale: lo zuccherificio ex Eridania. Una cittadella
• Fondo fotografico Archivio Urbanistico DUC Parma
del cibo per Parma, Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura, Dipartimento di conservazione delle risorse architettoniche e ambientali, relatore Prof. F. Tartaglia, Vol. I-II-III, A.A. 1990-1991, ASCPr • G. Gonizzi, I luoghi della storia, PPS Editrice, Parma 2002 • Gazzetta di Parma, Parma Quartieri: San Leonardo, Mup editore, Anno 1 - n.6 - Agosto 2006
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3.2. Analisi territoriale
Scala 1:20.000 26
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3.3. Inquadramento area di progetto
L’area oggetto di analisi (in rosso nella mappa) occupa una posizione strategica nella città: inserita nel quartiere Parma Centro, si sviluppa ai confini dello stesso lungo l’asse ferroviario ed è nei pressi di strade a rapido scorrimento come viale Fratti, viale Mentana e via Emilio Lepido (via Emilia). Si colloca in adiacenza al confine del centro storico (in arancione nella mappa la ex linea muraria ed i punti delle ex porte della città, chiamate ancora barriere) ed è molto vicina alla stazione ferroviaria ed alla tangenziale. I quartieri che si sviluppano intorno all’area sono: il quartiere Cittadella a sud, il quartiere Lubiana a sud est, il quartiere San Lazzaro a est e il quartiere San Leonardo a nord, da cui è separato dalla ferrovia La porzione scelta come area di influenza di progetto per le successive analisi a scala urbana (in blu nella mappa) si estende tra i due quartieri Parma Centro e BLU PARMA
San Leonardo, è separata in due parti dal passaggio della ferrovia ed è limitata dalla tangenziale a est, dal ramo della ferrovia verso Brescia a ovest e dai limiti del centro storico e della via Emilia a sud-ovest.
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4. ANALISI SOCIALE
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4.1. Introduzione
“Mi piacerebbe che la nostra scuola riuscisse a realizzare tutti questi progetti, sarebbe una scuola migliore per tutti, darebbe un’immagine migliore e ci sarebbe più serenità, divertimento e svago” (Studente/ssa)
Questa
piccola
indagine
all’approfondimento
di
carattere
tecnico-urbanistico
sociale, qui
nata
presentato,
in ha
affiancamento l’obiettivo
di
coinvolgere tutti gli attori che attraversano, vivono e lavorano nell’Area di Via Toscana. È proprio in quest’ottica che sono stati implementati diversi strumenti rivolti ai differenti target intercettati. Si è lavorato con una metodologia quanti-qualitativa che ha permesso di
“Ce la possiamo fare! Grazie! Spero che questo progetto funzioni! Fatelo presto, entro i prossimi 5 anni please!” (Studente/ssa)
raccogliere quanti più dati quantitativi possibile, lasciando spazio a domande aperte e a commenti liberi, oltre che all’ascolto durante interviste, colloqui, momenti informali con tutti i soggetti interessati. Sono stati 4 i questionari proposti a studenti, docenti, genitori e cittadinanza
“La scuola è normalmente intesa come un luogo di pena. Cercare di mimetizzare le brutte suggestioni che l’edifico scolastico evoca, integrandolo in un’area che sia anche di svago, mi sembra una buona idea” (Docente)
allargata, con una modalità di compilazione online rimasta aperta per circa 4 mesi (dicembre 2018/marzo 2019) e diffusa attraverso mailing list interne alle scuole, passaparola, canali social di istituti e organizzazioni partecipanti. Buoni sono stati i risultati di compilazione: 1.420 studenti e studentesse, 259 docenti, 309 genitori e 180 cittadini e cittadine hanno risposto alle nostre domande chiuse e si sono espressi con generosità nelle domande aperte in cui si richiedeva di
“Alla nostra scuola manca qualcosa per fare venire voglia un po’ di più di andare a scuola” (Studente/ssa)
commentare le scelte o presentare il proprio parere. Nel mese di aprile 2019 sono state realizzate interviste ad alcuni Testimoni Privilegiati, ovvero a persone che per ruolo e professione hanno un punto di
“Io mi auguro che veramente vengano prese in considerazione le idee e credo nel cambiamento” (Genitore)
vista particolarmente interessante e utile per completare l’analisi di insieme e fornire uno sguardo complessivo sull’area interessata, le criticità e gli aspetti positivi, così come le possibili visioni da costruire. È così che abbiamo incontrato, durante colloqui di un’ora circa, i seguenti Testimoni Privilegiati (TP): le Referenti responsabili degli immobili per la Provincia di Parma, Paola Cassinelli e Ilaria
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Musiari; la Dirigente dell’Itis, Elisabetta Botti; il Dirigente del Bertolucci, Aluise
TOTALE
Tosolini; il Dirigente dell’Ipsia, Giorgio Piva; la Dirigente del Giordani, Antonia Lusardi. A questi incontri si sono aggiunte diverse sessioni di osservazione partecipante, nelle quali ci siamo immersi nella realtà quotidiana delle attività scolastiche, dei flussi di persone in entrata e in uscita, del transito dei veicoli e dei pedoni, degli studenti così come delle persone di passaggio, del consumo presso i bar e gli esercizi della zona, dei flussi nelle zone adiacenti e nel parco, così da potere sperimentare in prima persona la realtà della zona, sia degli spazi interni sia degli spazi esterni pertinenti alle scuole o in comune con altre strutture e con la cittadinanza allargata. È così che abbiamo costruito questo capitolo del Report: raccogliendo, con strumenti e metodologie diversificati, gli sguardi dei diversi stakeholder per
STUDENTI
4.117
ricomporli attorno ad alcune questioni, fili rossi che ci accompagnano nella lettura e nella riflessione.
DOCENTI
549 DI SOSTEGNO
84 PERSONALE ATA
152 Fonte: www.dati.istruzione.it
30
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IN QUARTIERE
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4.2. Dati dai questionari online
PARMA
FUORI PARMA
4.2.1.
70.4% 13.8%
Zona di residenza cosa ti piace degli spazi esterni?
5.6%
5.1%
2.7%
2.4%
CON CHE MEZZO VAI A SCUOLA?
attribuendo un font di dimensione maggiore a quelle più ricorrenti.
Hanno compilato il questionario 1.420 studenti e studentesse che, sul totale di 4.117 ragazzi e ragazze, rappresenta circa un terzo della popolazione scolastica
Ciccio 259 volte niente 232 cortile 168 chiosco 118 campo da calcio 68 verde 57 giardino 47 parco 42 panchine 41 alberi 40 tutto 38 paninaro 37 palestra 33 bar 22 ampiezza 18
portabici 17 spazi per moto 17 magik 14 amici 13 parcheggi 13 prato 11 piazzale 8 pulizia 8 aperto 7 boh 7 scuole 7 inutilizzabili 6 murales 5 liberta’ 5 bellezza 5
afferente ai quattro istituti. L’età media dei rispondenti è di 16 anni, variando tra i 13 anni dei 15 studenti più giovani ai 19 e oltre di 23 studenti. La numerosità è distribuita abbastanza uniformemente sulle altre età, con numeri più alti tra i 14-16enni, che rappresentano il 68.3% del campione. Le risposte alle domande risultano generalmente molto complete e competenti, sia per quelle a risposta chiusa sia rispetto alle parti qualitative, dove gli studenti hanno espresso opinioni e hanno fatto emergere bellezze e criticità del proprio contesto di studio e di vita. Da parte di studenti e studentesse emerge forte la voglia di fare sentire la propria voce rispetto a un luogo che già in molti sentono come anche loro. Chiedendo a studenti e studentesse cosa piace e cosa non piace di quanto già c’è negli spazi esterni alle scuole, abbiamo raccolto 1.413 items qualitativi
cosa NON ti piace degli spazi esterni?
Word cloud: rappresentazione delle risposte
Studenti e studentesse
relativi a cosa piace e 1.428 relativi a cosa non piace; abbiamo analizzato questi niente 260 volte tutto 123 sporcizia 76 panchine 74 vuoti 59 fumatori 50 verde 49 cortile 41 parcheggio 39 cancello 34 incuria 31 divieti 29 girdino 23 boh 22 piccoli 21 traffico 21
non so 20 campo da calcio 15 rifiuti 14 grigio 14 spacciatori 14 tavoli 12 autobus 12 ciccio 11 sottoutilizzo 11 spazzatura 11 parcheggi 11 spaccio 10 cemento 10 brutti 9 cestini 9 inaccessibili 9
items, semplificandoli e accorpandoli per cluster e parole chiave, così da poterne restituire una sintesi visiva attraverso lo strumento della Word Cloud. Dalle immagini abbiamo tolto le parole “tutto” e “niente” per lasciare emergere aspetti più puntuali, lasciandole nei conteggi a restituzione del pensiero dei rispondenti.
1.420 STUDENTI RISPONDENTI
9.3%
29.2%
38.7%
22.8%
31
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IN QUARTIERE PARMA
4.2.2.
FUORI PARMA
4.6% 60.6% 7.7% Zona di residenza cosa ti piace degli spazi esterni?
22%
2.7%
Docenti
2.3%
CON CHE MEZZO VAI A SCUOLA?
I docenti che hanno risposto alle domande del questionario sono stati 259 su una popolazione totale di 549 insegnanti. L’età media dei docenti rispondenti
Verde 52 volte Ampiezza 52 Niente 30 Parcheggio 26 Alberi 15 Parco (adiacenza) 14 Cortile 13 Campo sportivo 10 Giardino 8 Potenzialità 5 Spazio 4 Tutto 4 Scuole (condivisione tra) 4 Parcheggiare (facilità) 4
Pulizia 3 Ordine 3 Interno 3 Panchine 3 Disponibilità 3 Auditorium (vicino) 3 Possibilità 3 Prato 3 Cortili 3 Spazi 2 Scuola 2 Valorizzare 2 Ragazzi 2 Aiuole 2 Comodo 2
è di 49 anni: il 17.4% dei rispondenti ha meno di 40 anni, il 30.1% ha tra i 40 e i 50 anni, mentre il 52.5% è over 50, a conferma di un’età media abbastanza elevata per il corpo docenti su tutti e quattro i plessi (Dati istruzione.it). I docenti e le docenti hanno fornito la propria opinione con accuratezza e generosità, a dimostrazione del fatto che l’area delle scuole è per loro un luogo di lavoro e al contempo una parte di città in cui passano il proprio tempo di vita, tra una lezione e l’altra, in attesa delle riunioni pomeridiane, dei colloqui con i genitori, dei Consigli di classe e d’Istituto, ecc… Il loro ingaggio è ampio e diversificato, e riguarda la disponibilità a co-progettare ma anche a mettere a disposizione tempo, competenze specialistiche, relazioni, visioni. Chiedendo ai docenti cosa piace e cosa non piace degli spazi esterni alle scuole,
cosa NON ti piace degli spazi esterni?
abbiamo ottenuto 262 risposte qualitative relative a ciò che piace, e 278 relative Verde (mancanza di) 37 Incuria 35 Sporcizia 26 Degrado 16 Disordine 14 Cemento 14 Tutto 13 Abbandono 10 Trascuratezza 9 Parcheggi (scarsità, pagamento) 13 Asfalto 7 Panchine (assenza) 7 Ferrovia 6 Inutilizzabili 11
Word cloud: rappresentazione delle risposte attribuendo un font di dimensione maggiore a quelle più ricorrenti.
Rifiuti 6 Mancanza 6 Traffico 5 Automobili 5 Chiosco (brutto) 5 Aiuole (scarsità) 5 Spaccio 4 Spazzatura 4 Buche 4 Poco 4 Spazi 3 Inutilizzato 3 Spinelli 3 Ciccio 3 Strisce blu 3
a ciò che non piace. Accorpando le risposte in cluster e analizzando gli items relativi con lo stesso sistema utilizzato per le risposte di studenti e studentesse, otteniamo questa rappresentazione. Anche in questo caso abbiamo tolto le parole “tutto” e “niente” dalle immagini per lasciare più spazio agli altri items, sempre riportandole nei conteggi a lato.
259 DOCENTI RISPONDENTI
23.5%
13.9%
37.5%
25.1%
32
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IN QUARTIERE PARMA
4.2.3.
FUORI PARMA
59.6% Zona di residenza cosa ti piace degli spazi esterni?
4.2%
8.4% 24.3% 1.6% 1.9%
CON CHE MEZZO vorresti che tuo figlio/a andasse a scuola? Niente 75 volte Cortile 47 Ampiezza 44 Parco (vicinanza) 25 Verde 22 Panchine 9 Alberi 7 Campo sportivo 7 Giardino 7 Palestra 6 Incontro 6 Scuole (presenza di più) 5 Spazi comuni 5 Biciclette 4
Chiosco 4 Strutture 4 Poco 4 Autobus 3 Parcheggio 3 Scale 3 Pulizia 3 Recinzione 3 Disponibilità 3 Auditorium 2 Fermata 2 Accessibilità 2 Ritrovo 2 Non saprei 2 Vicinanza 2
un’età compresa tra i 40 e i 50 anni, il 78.3% è over50. Lo sguardo dei genitori è puntato sull’esperienza scolastica dei figli, che desiderano essere di qualità dal punto di vista degli spazi interni delle scuole frequentate, delle aule, dei macchinari, così come degli spazi esterni. In generale, le risposte dei genitori ai questionari sono complete e di carattere sistemico, tenendo presenti punti di vista diversi, con un’attenzione all’esperienza di crescita dei propri figli e figlie. Dal punto di vista qualitativo i genitori sono quelli che riportano i dubbi e le domande più scomode, connesse a ghettizzazione, esperienze di sicurezza che i figli sperimentano all’interno di questa area, e all’esigenza di costruire un’area vivibile ma al contempo sicura per tutti e tutte. Chiedendo ai genitori cosa piace e cosa non piace degli spazi esterni alle scuole,
Poco verde 57 volte Mancanza di servizi 24 Traffico 23 Niente 21 Incuria 19 Sporcizia 18 Cemento 15 Panchine 12 Inutilizzati 11 Spaccio 11 Degrado 10 Parcheggio selvaggio 8 Tutto 8 Cattive frequentazioni 7 Asfalto 7
attribuendo un font di dimensione maggiore a quelle più ricorrenti.
I genitori che hanno deciso di rispondere al questionario sono 309. L’età media dei genitori rispondenti è di 47.6 anni: il 9.4% di loro è sotto i 40 anni, il 64.4% ha
cosa NON ti piace degli spazi esterni?
Word cloud: rappresentazione delle risposte
Genitori
Non so 6 Rifiuti 6 Cortili 6 Piccoli 5 Strada 5 Insicurezza 4 Di passaggio 4 Caotici 4 Automobili 4 Tettoie 4 Controllo 3 Marciapiedi 3 Disordine 3 Parcheggio 3 Sigarette 3
abbiamo ottenuto 308 risposte qualitative relative a ciò che piace, e altrettante relative a ciò che non piace, e quasi tutti i genitori hanno indicato la loro opinione. Accorpando le risposte in cluster e analizzando gli items relativi con lo stesso sistema utilizzato per le risposte di studenti e docenti, otteniamo queste immagini di World Cloud, da cui anche in questo caso abbiamo tolto le parole “tutto” e “niente” per fare emergere con più precisione i dettagli.
309
GENITORI RISPONDENTI
CON FIGLI FREQUENTANTI
13.3%
7.8%
13.9%
65%
33
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FUORI PARMA
IN QUARTIERE
18.9%
PARMA
Zona di residenza
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SAN PROSPERO PERIFERIA APPENA FUORI CITTA’ CORCAGNANO COLLECCHIO FIDENZA
FONTEVIVO LANGHIRANO MONTECHIARUGOLO SALA BAGANZA SALSOMAGGIORE TRAVERSETOLO
4.2.4.
Cittadini e cittadine
Sono 180 i cittadini e le cittadine che hanno risposto al questionario online. L’età
che opinione hai della zona?
media è di 39.4 anni; il 32.8% è sotto ai 30 anni; il 40.5% ha un’età compresa
DEGRADATA
tra i 30 e i 50 anni; il 26.7% è over50. Il loro sguardo porta una visione diversa e
48.9%
anonima grigia con molto cemento e poco valorizzata, di poca attrattività molto caotica monofunzionale con attività illegali e di spaccio isolata dal resto della città dalle grandi possibilità di sviluppo
complementare a quelle fino a qui attraversate: i cittadini guardano all’area come potenzialmente utilizzabile da diversi target e con funzioni diverse, laboratoriali, sportive, di loisir e connesse al tempo libero. Sicurezza, illuminazione ma anche sostenibilità e fruibilità per il resto della città sono le lenti con cui i cittadini hanno
ALTRO
VERDE
7.2%
5.6%
GRANDI POTENZIALITA’
PERICOLOSA
64.5%
17.2% SILENZIOSA
2.8% “Io vorrei che fosse un ambiente aperto per grandi e piccini, con niente di tecnologico... Una biblioteca, panchine ecologiche, giochi per bambini anche con disabilità, anche tavoli per facilitare lettura, compiti (magari lezioni all’aperto) e socializzare. Senza dimenticare la abbondanza di cestini e l’educazione nel proprio uso. Grazie!” (cittadino/a)
completato le risposte al nostro questionario.
POLO SCOLASTICO
180
CITTADINI E CITTADINE RISPONDENTI
CONOSCI IL POLO? FREQUENTI IL POLO?
SI
95.6% SI
34.4%
NO
4.4% NO
28.9%
OGNI TANTO
36.7%
34
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Panchine Sedie Tavoli
STUDENTI
GENITORI
CITTADINI
4.2.5.
Spazi per fare sport Zone per fare feste
DOCENTI
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60%
Spazi esterni: cosa vorresti?
Nei questionari online abbiamo chiesto a tutte le categorie di rispondenti (studenti, docenti, genitori e cittadini) di indicare quali elementi tra quelli proposti avrebbero
Wi-fi efficiente
voluto vedere presenti negli spazi esterni intorno ai plessi scolastici. Abbiamo 40%
risposta. Mettendo a confronto le percentuali di scelta per ogni items, l’immagine
Prese esterne
ci racconta dei differenti desideri e prospettive dei 4 target a cui è stata rivolta 20%
Più verde
l’indagine. Per gli studenti, le due cose più importanti risultano la presenza di un Wifi efficienti (74.6%) e di Chioschi o punti ristoro (66.9%) e Panchine, sedie, tavoli (66.4%). Ai docenti interessa incrementare la presenza del verde (71.4%) e di panchine, sedie e tavoli (69.9%), con un’attenzione alla sicurezza e alla presenza
Zone d’ombra
di telecamere la notte (57.5%). Anche per i genitori è importante prevedere sedute e tavoli (73.8%) oltre che incrementare la presenza di verde (69.9%) e di
Proiezioni concerti danza.. Lezioni all’aperto
fornito una lista di 14 items dalla quale i rispondenti potevano scegliere più di una
spazi dove fare sport (57.9%). Ai cittadini che frequentano o frequenterebbero la zona interessano gli spazi per fare sport (75%), la presenza di più verde (62.2%) 60%
e la presenza di telecamere notturne (57.8%).
1 Fontane
Telecamere notturne
3 STUDENTI
40%
DOCENTI
20%
Piscina
Chioschi bar ristoranti
2
GENITORI
Cosa vorresti negli spazi esterni per categoria di rispondenti e maggior numero di risposte:
CITTADINI
35
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Dalle parole di studenti e studentesse emergono esigenze connesse agli spazi esterni alle scuole: attrezzature sportive per allenamenti a corpo libero e work out, parkour e freerunning; area attrezzata con pareti da arrampicata; spazi per videogiochi; tettoie per biciclette e motocicli; giardini e orti; maggiore presenza di cestini per la spazzatura; biblioteche e spazi studio accessibili agli studenti di tutte le scuole; maggiore sorveglianza e sicurezza; area fumatori definita; spazi aperti per murales, graffiti ed espressioni artistiche multiculturali; distributore di biglietti bus; gestione delle fermate di autobus e corriere meno caotica; insegna che definisca e nomini l’area (es. Campus di Via Toscana); musica diffusa al pomeriggio.
STUDENTI
Emergono suggerimenti puntuali legati all’esperienza di vita e lavoro dei docenti, tra cui: esigenza di luoghi di ritrovo e socialità dove poter fare delle cose insieme (bar, caffè letterario, biblioteca, luoghi all’aperto per riunioni, dibattiti, assemblee) o anche solo per potere riposare o pranzare in compagnia (panchine, tavoli, ecc.); esigenza di sistemare gli spazi esterni e il verde, pensando a spazi dedicati alla coltura (orti didattici), con attenzione specifica agli alunni diversamente abili e con certificazioni; esigenza di maggiore sicurezza e ordine, soprattutto nelle ore serali, con videocamere o punti di sorveglianza; la rimessa in sesto dell’asfalto, la creazione di migliori collegamenti tra scuole.
DOCENTI
Facendo una media generale di tutte le risposte ricevute dalle diverse categorie di soggetti intervistati (studenti, docenti, genitori, cittadini), emerge un ordine di rilevanza generale, che possiamo così restituire:
130 risposte “ALTRO”
42 risposte “ALTRO”
Dai genitori emergono suggestioni legate agli aspetti di sicurezza (telecamere, sorveglianza, vigilanza) e alle paure connesse allo scarso controllo e alla presenza di spaccio nella zona; sempre in questa logica vi sono proposte connesse all’illuminazione notturna; alcune suggestioni riguardano il verde e il prendersene cura in maniera condivisa (cestini, attività di educazione civica); la possibilità di vivere gli spazi esterni in maniera piena (tettoie e pergolati, spazi di aggregazione) con attività autogestite dai ragazzi stessi (concerti, iniziative, installazioni artistiche...). Migliorare i collegamenti tra scuole è un altro tema e l’accessibilità in bicicletta, così come luoghi più sicuri dove custodirle senza che vengano rubate. Si ipotizza l’apertura di questi luoghi in estate, per rinforzare il senso di appartenenza al Campus.
GENITORI
I cittadini portano esempi di diversificazione rispetto ai target (bambini piccoli anche con disabilità, adulti con attività outdoor, anziani...) per fare convivere più target e più funzioni; altri esempi sono relativi ai differenti usi possibili, costruendo atelier e laboratori pomeridiani, artistici ma anche artigianali (calzolai, falegnami, intrecciatori di sedie, pittori, scultori, restauratori...), sportivi (non solo calcio ma anche altri tipi di sport), di autoproduzione (ciclofficine, meccanici...), facendo in modo che diventi un luogo per realizzare oggetti od opere e metterle in vendita. Spazi di loisir e condivisione (amache, biblioteche, aule all’aperto...). Illuminazione e sicurezza sono un importante punto di attenzione. A questo si aggiunge il bike sharing, distributori di acqua pubblica, supporti alla biodiversità, piste ciclabili, collegamenti con il parco, tutte indicazioni che vanno nella direzione di un maggiore utilizzo della zona in ottica di sostenibilità e cura dell’ambiente.
CITTADINI
26 risposte “ALTRO”
15 risposte “ALTRO”
Panchine, sedie, tavoli
65,6%
Più verde
63,6%
Spazi per fare sport
59,4%
Chioschi, bar, ristorazione
54,4%
Lezioni all'aperto
50,0%
Telecamere noCurne
49,6%
Wifi efficiente
47,9%
Zone d'ombra
47,4%
Proiezioni, concerJ, danza
37,7%
Fontane
27,2%
Prese esterne
25,2%
Piscina
24,9%
Zone dove fare feste
20,4%
Altro… 10,2% Grafico 1 - Cosa vorres. negli spazi esterni, MEDIA tu= i risponden.
Il 10,2% del totale dei rispondenti per le quattro categorie ha indicato la risposta “Altro” andando a declinare la propria opinione in maniera più approfondita.
36
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4.2.6.
Spazi esterni: li frequenti? Li frequenteresti...?
TI FERMI AL POMERIGGIO?
STUDENTI
9.2
47.8
43.1
SI
NO
A VOLTE
TI FERMERESTI SE CI FOSSERO ATTREZZATURE O ATTIVITA’?
47.1
15.3
22.4
SI
NO
FORSE
%
rispondenti a frequentare gli spazi del Polo Scolastico senza e con attrezzature
21.2 23.2 SI
NO
e attività, in orari diversi da quelli scolastici (pomeriggi, sere...). Inoltre abbiamo raccolto l’opinione dei rispondenti rispetto all’appetibilità per loro di una proposta
TI FERMI AL POMERIGGIO?
DOCENTI
Nei questionari online abbiamo indagato la disponibilità di tutte le categorie di
di rivitalizzazione degli spazi esterni.
TI FERMERESTI SE CI FOSSERO ATTREZZATURE O ATTIVITA’?
55.6 A VOLTE
51.4
9.3
39.4 %
Ti piacerebbe che la scuola fosse aperta anche al pomeriggio e alla sera per attività extra?
SI
NO
12.8%
22.8%
22.4%
FORSE
FORSE
FORSE
13.9%
GENITORI
TI PIACEREBBE CHE TUO FIGLIO SI POTESSE FERMARE ANCHE AL POMERIGGIO E ALLA SERA E CHE LA SCUOLA FOSSE APERTA PER ATTIVITA’ EXTRA?
69.9
NO
SI
8.9%
NO
63.5% 5.5
24.6 %
NO
DOCENTI
STUDENTI
FORSE
7.8%
CITTADINI SI
SI
68.3%
79.4%
Saresti disponibile a progettare e realizzare alcune attrezzature? 50%
SI
NO A VOLTE
40%
CITTADINI
FREQUENTI L’AREA DEL POLO SCOLASTICO?
34.4 28.9 36.7 SI
NO
A VOLTE
SI
30%
NO
TI FERMERESTI SE CI FOSSERO ATTREZZATURE O ATTIVITA’?
83.3 SI
1.1
15.6
%
FORSE
20% 10%
NO FORSE STUDENTI
DOCENTI
GENITORI
CITTADINI
37
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4.2.7. STUDENTI
28.6% CHIUSA AL TRAFFICO FINO ALLE 21
42.5% 28.9%
DOCENTI
STRADA A SENSO UNICO CON CICLABILE E ZONA 30Km/h
-
forte attenzione alla riduzione del traffico e degli ingorghi presenza di pista ciclabile e di via preferenziale per i bus limiti di velocità ridotti maggiore attenzione ai pedoni ipotizzando marciapiedi più larghi per il transito degli studenti, o alcuni tratti pedonali - maggiore cura e pulizia generali
ALTRO
Abbiamo chiesto alle categorie che vivono quotidianamente l’esperienza di attraversamento e transito in via Toscana di indicarci eventuali soluzioni rispetto alla viabilità. La domanda a risposta multipla “Vorresti che via Toscana diventasse...?” rivolta a studenti, docenti e genitori, prevedeva due risposte chiuse e una risposta aperta in cui è stato possibile per i rispondenti indicare i propri suggerimenti specifici sul tema. La connessione al Parco Primo Maggio è stata ulteriore tema di approfondimento e di riflessione, attraverso una domanda
16.6% CHIUSA AL TRAFFICO FINO ALLE 21
59.5% 24.7%
GENITORI
Vorresti che via Toscana diventasse...?
a risposte chiuse che ci racconta del gradimento di una simile possibilità.
STRADA A SENSO UNICO CON CICLABILE E ZONA 30Km/h
ALTRO
-
aumentare la presenza di stalli per le biciclette e di righe bianche per i docenti aumentare frequenza con cui transitano gli autobus cittadini aumentare la visibilità, la numerosità e la sicurezza delle strisce di attraversamento pedonale ampliare i marciapiedi e agevolare il transitare in sicurezza di studenti e personale eliminare il muro che separa la zona delle scuole dal Parco migliore uso del verde e dei luoghi di presidio NESSUN CAMBIAMENTO
Ti picerebbe che il parco Primo Maggio (Ex-Eridania) fosse più connesso e un luogo dove fare attività? GENITORI
A VOLTE
16.2%
STUDENTI
68.3% 15.5%
DOCENTI
CHIUSA AL TRAFFICO FINO ALLE 21
STRADA A SENSO UNICO CON CICLABILE E ZONA 30Km/h
ALTRO
- chiusa solo all’entrata e all’uscita degli studenti, con sistemi di limitazione della velocità e strisce pedonali più visibili e presenti - un’isola pedonale magari all’interno di un campus dedicato alle scuole - è importante che rimanga una zona accessibile alle macchine, così che i genitori possano andare a prendere i figli davanti a scuola - MAGGIORe Attenzione alla sicurezza e alla prevenzione dello spaccio - punti di aggregazione tutelati, asciutti e ombreggiati
NO
SI
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
38
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4.3. A voce alta: i commenti dei rispondenti 4.3.1.
I commenti di studenti e studentesse
Il 34.2% degli studenti ha lasciato un commento in calce alle risposte al questionario.
La nostra scuola nel fatto dell’ambiente potrebbe anche migliorare perché è un po’ morto nel senso naturale, invece nello spazio delle attività si potrebbe mettere un tipo di sport o dei passatempi, ma anche delle panchine cosi almeno si abbellisce l’ambiente
Al netto dei commenti provocatori o divertenti, sono molte le suggestioni che possono essere colte dallo sguardo dei ragazzi e delle ragazze che hanno scelto di lasciare la propria libera opinione. Attenzione alla dimensione del verde, al colore degli edifici e degli spazi che non necessariamente devono essere
La trovo una bellissima idea perché può’ rendere la scuola non solo un posto dove studiare ma anche un posto dove poter vivere e stare insieme
Con quelle modifiche sarebbe bello andare a scuola
Vorrei che le scuole non fossero grigie esternamente, mi deprimono.
pensati come grigi. Attenzione alla sicurezza e alla necessità di non lasciare spazio a chi li utilizza per fumare o consumare sostanze. Un luogo più sicuro
Se gli studenti partecipassero alla realizzazione di certi oggetti sarebbe più bello
Le idee sono veramente carine. Soprattutto una zona dove fare vari sport (arrampicata, calcio...)...Le telecamere io ho messo di no ma intendevo che forse due e tre solo alle entrate principali perchè se ce ne sono troppe all’interno ‘noi ragazzi’ ci sentiremmo osservati e preferiremo andare da un’altro posto, meno controllato. Spero di essere stato d’aiuto e che ascoltiate il mio piccolo consiglio
Non farete niente, avete proposto tante belle cose ma non
realizzerete nulla di tutto questO
potrebbe essere più utilizzato da tutti, studenti, docenti, genitori, cittadinanza. Tanti sono i commenti di sfiducia, tanti anche i commenti di fiducia e propositività generati dall’attivazione. Alcuni commenti indicano l’impossibilità attuale per alcuni studenti di utilizzare gli spazi esterni, cosa che magari potrebbe cambiare con il progetto. L’idea di avere spazi all’aperto per giocare (a calcio, a basket…), fare sport da strada (parkour, workout…), ritrovarsi per socializzare durante il pomeriggio (con panchine e tavoli), curati e ben ideati viene sottolineata in molti commenti. Emerge la tematica degli studenti con disabilità e la necessità di prevedere spazi accessibili per tutte e tutti, come per esempio orti, biblioteche, infrastrutture sportive. La segnaletica è riportata come elemento importante, considerata la logistica dei plessi scolastici, mescolati gli uni agli altri. La congiunzione con il Parco Primo Maggio è da tanti sentita come possibile, e gli spazi all’aperto sono percepiti anche come possibili luoghi per lezioni, riunioni, assemblee. Pulizia, verde e attività all’aria aperta sono per alcuni studenti la chiave di volta per rivitalizzare gli spazi che, con il disuso e la sporcizia, rischiano
Non togliete il Ciccio!
di diventare luoghi insicuri e di spaccio. Molta importanza è data alla presenza dei due chioschi/bar che, a prezzi modici, forniscono panini e snack agli studenti delle scuole. Parte dei commenti è invece dedicata a criticare il progetto: un migliore utilizzo dei fondi potrebbe essere direzionato alla cura degli spazi interni alle scuole, dei laboratori e delle classi.
39
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4.3.2.
Un progetto del genere, un campus a servizio degli studenti che frequentano quotidianamente le nostre scuole ma anche dei restanti cittadini, in una zona della città che non offre molti spazi di aggregazione per i giovani (se si escludono gli Istituti che frequentano) credo sia tanto necessario quanto coraggioso. Potrebbe essere un modo per far appassionare i giovani allo sport, creare gruppi di studio, aggregare le energie della comunità a servizio dei nostri ragazzi e rendere la loro quotidianità più ricca di sinergie e stimoli (i miei studenti escono di rado, praticano poco sport e trascorrono lunghi pomeriggi a casa da soli utilizzando il cellulare, chattando sui social, giocando ai videogiochi...)
La zona non ha centri di aggregazione giovanili, oratori o altro, il verde va sicuramente incrementato...
Vorrei una scuola aperta e viva, stimolante:
I nostri ragazzi non valgono di meno dei ragazzi di scuole di élite e ne hanno diritto. Investire in infrastrutture, svecchiare, stimolare, ringiovanire può solo che dare una ventata di aria fresca alla scuola...
I commenti dei docenti
Il 28.2% dei docenti rispondenti ha lasciato un commento in calce alle risposte al questionario. Anche in questo caso emerge dai docenti una elevata capacità di lettura del contesto, trattandosi del loro luogo di lavoro in cui passano molto tempo, durante le mattine e durante i pomeriggi per i diversi impegni d’Istituto, di docenza, di relazione con studenti e genitori. Emergono così preoccupazioni per la sicurezza, la manutenzione e la possibile vandalizzazione degli spazi, che vanno progettati e costruiti belli ma resistenti; mantenere alta l’attenzione allo spaccio e alla delinquenza presente nelle aree del Parco e adiacenti. Ipotizzare spazi per giovani e adulti, non solo riservati a chi frequenta le scuole ma aperti a quartiere e cittadinanza, con un’attenzione all’inquinamento atmosferico (gas di scarico, antenne, trasmettitori…). Agevolare la collaborazione tra i diversi stakeholder nella progettazione e nella cura del progetto, studenti, docenti, personale scolastico, cittadini, istituzioni… Mantenere le aree verdi presenti e renderle più belle e utilizzabili, anche come campi sportivi, zone di atletica leggera, ecc. Attenzione all’ombra e alla protezione dalla pioggia, ipotizzando tettoie, portici esterni e interni; prese per computer e telefoni, attenzione alle esigenze legate ai pasti, non solo per gli studenti, ma anche degli stessi docenti che spesso rimangono a scuola per riunioni, colloqui, consigli di classe o di istituto.
Vorrei che il Campus diventasse davvero un punto di incontro, di cultura, di relax per la scuola e la città, come nella tradizione dei campus anglosassoni
40
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4.3.3.
I commenti dei genitori
Sono 91 i genitori che decidono di lasciare un commento (29.5% del totale) in
Il campus a mio parere dovrebbe diventare uno spazio per aggregazione e fucina di idee dei ragazzi con spazi dedicati alla sperimentazione
calce alle risposte del questionario. Sono molte le paure che i genitori esprimono
Condividere gli spazi esterni servirà ad avviare un maggior dialogo e sicuramente a fruire dello spazio in modo partecipato e condiviso, anche grazie al coinvolgimento dei diretti interessati (studenti e famiglie) nella progettazione...
Bisognerebbe portare in quella zona un altro liceo. Finché il Bertolucci rimarrà l’unico liceo in quella zona, mentre tutti gli altri sono in centro città, sarà sempre ghettizzato. Creare un Campus mi sembra utopistico e forse inutile. Sarebbe già molto controllare l’ordine pubblico e riqualificare la zona dal punto di vista urbano
Sarebbe proprio auspicabile creare una reale co n n ess io n e tra le scuole presenti nella zona, che pur vicine fisicamente non hanno nella realtà nessuno scambio né culturale né didattico tra loro.
rispetto al fatto che questa possa essere un’operazione utopistica che non risolve la ghettizzazione di quest’area. Al contempo alcuni genitori preferirebbero ci si dedicasse alle aree interne alle scuole, ai laboratori e alle classi, all’aggiornamento degli strumenti e dei macchinari. Altri credono nel cambiamento possibile. Il coinvolgimento di tutti gli stakeholder è auspicato anche da qualche genitore, che vede una buona opportunità di accrescimento individuale e scambio collettivo. Coinvolgimento che non passa solo nella parte di progettazione ma anche di manutenzione. Bar, giornalaio, cartolerie, librerie, e altri servizi possono essere ipotizzati vicini a così tante scuole. Questi elementi permetterebbero di rendere il luogo vivo e vivibile ma anche sicuro, obiettivo primario per molti genitori. Alcuni si spingono più in là e immaginano una cittadella dei giovani.
mi piacerebbe che All’interno del campus ci fossero anche attività commerciali e di servizio (es. Poste, banche, ostelli...), come una vera cittadella
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4.3.4.
Ottima iniziativa: dove arrivano giovani e cultura, scappa il degrado e lo spaccio Incentivare l’uso della bicicletta o dei mezzi pubblici per evitare le lunghissime code di auto all’entrata e uscita da scuola. Maggior connessione con la città dal punto di vista infrastruttuturale e dei luoghi sicuri (rastrelliere) dove legare la propria bici
Ritengo l’intervento interessante nei suoi intenti. Non sono sicuro che il senso civico della città darà una mano alla tutela di questi luoghi. Gradirei la sua evoluzione verso un Campus interno alla città controllato e usufruibile da più fasce d’età della cittadinanza anche al di fuori degli orari scolastici
È importante riqualificare una zona con un grande affluenza di giovani. Abito da sempre in zona e ogni anno diventa sempre più terra di nessuno solo una bolgia di ragazzi e di macchine all’orario di entrata e uscita di scuola
I commenti di cittadini e cittadine
Sono 45 i cittadini che lasciano un commento alla fine del questionario, il 25% sul totale dei rispondenti. Molti dichiarano di vivere in quartiere e di sentire uno scollamento tra la vita che scorre nel mondo delle scuole e quella del resto del quartiere. Sembra che questi due mondi fino a oggi non abbiano avuto grandi possibilità di integrazione, ed è possibile immaginare che per i residenti nelle zone limitrofe sia complesso vivere vicini a una zona così grandemente frequentata da
Attualmente è un posto a rischio, così potrebbe diventare un punto di aggregazione per tutta la città!
una popolazione che nel giro di un’ora arriva, resta qualche ora, e poi altrettanto velocemente se ne va. Al contempo le problematiche relative allo spaccio e alla sicurezza sono sentite come connesse alla presenza del polo scolastico. Si immagina di potere risolvere alcune di queste questioni anche grazie all’apertura dell’area ad altri tipi di persone e di età, quindi anche di bisogni, di utilizzi, di attraversamenti. C’è chi si propone perché ha un’attività in zona, chi mette a disposizione le proprie competenze per la progettazione o la realizzazione, chi chiede di fare attenzione alle collaborazioni con i soggetti già presenti in zona i quali, in una logica di sostenibilità, prossimità, vicinanza e disponibilità, vanno coinvolti, motivati, inclusi
Creare uno spazio ad hoc per i ragazzi e i cittadini sarà senza dubbio una risorsa in più per tutti, tale da alimentare in ciascuno lo spirito di identità e di appartenenza al quartiere
e integrati nella condivisione del progetto, delle sue finalità, delle sue pratiche. Questo agevolerebbe anche il confronto tra età diverse, punti di vista diversi, bisogni e modalità di vivere lo spazio differenti e potenzialmente complementari. La presenza di aree verdi e alberi è anche per i cittadini e le cittadine elemento sentito come importante per la riqualificazione di quest’area, così come per la città nel suo complesso. Studiare, lavorare, giocare, passeggiare, fare sport, guardare una mostra o ascoltare un concerto, realizzare qualsiasi attività all’interno un ambiente urbano capace di includere il più possibile aree verdi, spazi alberati, prati, ecc. garantisce una qualità migliore della propria esperienza di vita e di attraversamento della città.
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5. ANALISI DELL’AREA DI INFLUENZA
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5.1. Analisi del verde e dei centri aggregativi L’area si presenta ricca di zone verdi: • Grandi parchi pubblici (Primo Maggio e Falcone Borsellino in primis) e parchi di quartiere, in particolare nella zona nord. • Orti sociali di via Venezia e via Lazio - via del Garda • Campi sportivi in adiacenza al polo scolastico e alla ferrovia • Barriere verdi lungo gli assi ferroviari e lungo la tangenziale ad est Nella zona si trova un importante centro culturale rappresentato dal complesso dell’ex zuccherificio Eridania, ora Auditorium Paganini, mentre distribuiti nel tessuto urbano ci sono piccoli centri aggregativi legati soprattutto alle attività svolte nelle aree circostanti (ad es. centri sociali degli orti, circolo sportivo). I luoghi di incontro e aggregazione sono principalmente i parchi pubblici, seguiti dal polo scolastico oggetto di analisi e gli orti sociali (questi ultimi con un target di riferimento molto specifico e poco permeabile). In aggiunta ai centri citati si può considerare aggregativo il centro commerciale “Barilla Center”, analizzato successivamente e qui indicato sinteticamente con un cerchio a sud dell’area, in corrispondenza del bike sharing sulla via Emilia. Le piste ciclabili sono presenti sul confine dell’area, collocate sulle arterie viarie a scorrimento veloce, mentre sono pressochè assenti all’interno. Un piccolo tratto di ciclabile in sede propria con cordolo di separazione dalla carreggiata percorre solo il primo tratto di via Toscana, passando di fronte al polo scolastico e terminando all’ingresso del Parco Primo Maggio (con un punto di bike sharing).
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5.2. Analisi dei servizi al cittadino
I servizi per i cittadini sono collocati principalmente nella zona sud-ovest dell’area, posizione preferenziale rispetto alla viabilità. Il grande centro commerciale “Barilla Center”, edificato sul terreno dell’ex-pastificio Barilla, rappresenta un fulcro commerciale e di svago sia per l’area oggetto di analisi che per i quartieri limitrofi; altro centro di commercio è a nord, oltre la ferrovia, inserito nel tessuto residenziale. Adiacenti al polo scolastico si trovano il centro di raccolta rifiuti Iren ed il centro
Piazzale Salvador Allende
del riuso. Per quanto riguarda i servizi di ristorazione e ricettivi, l’area ne è quasi del tutto sprovvista, se si esclude la zona del Barilla Center; piccoli punti ristoro a supporto di studenti e docenti sono presenti sul perimetro del polo scolastico via Toscana
(il circolo Arci Indomita, il chiosco “Ciccio” ed il Chiosco in via Toscana all’entrata del parco Primo Maggio). Il servizio pubblico degli autobus urbani ed extraurbani passa soprattutto sulla via Emilia a sud, e sui viali Tanara e Mentana ad ovest, definendo fisiologicamente i due punti preferenziali di arrivo/partenza dal polo scolastico: Piazzale Salvador allende ad ovest e piazzale Vittorio Emanuele/via Emilia Est a sud. L’unica linea che passa in adiacenza all’area di progetto è la n.13 (linea Felino - Carignano -
Piazzale V. Emanuele II
Corcagnano - Cinghio sud - via Lanfranchi), con fermata di eventuale scambio via
con altre linee in stazione FS. Em
ilia
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5.3. Analisi della viabilità Come analizzato in precedenza, l’area è perimetrata da strade a rapido scorrimento, dalla linea ferroviaria e dalla tangenziale ad est. All’interno la viabilità è quella di un quartiere residenziale dove alcune strade secondarie a scorrimento piuttosto veloce si interecano con le strade interne. L’area di progetto è perimetrata su due lati da via Toscana, strada secondaria percorsa spesso a velocità sostenuta e via preferenziale di penetrazione nel tessuto residenziale a nord della ferrovia e di collegamento con l’ingresso della tangenziale: questa strada rappresenza una vera e propria cesura, una barriera poco sicura che isola ulteriormente l’area rispetto alla città limitrofa. I parcheggi pubblici sono presenti sia nei pressi dei parchi pubblici sia di fronte ai servizi commerciali. Anche se non segnati nella mappa, i parcheggi sui lati strada, a pagamento, sono pressochè sempre presenti su tutte le carreggiate, ad esclusione di alcuni tratti come ad esempio quello di via Toscana sul fronte via Toscana
delle scuole. Le piste ciclabili si mantengono solo sul perimetro senza collegamenti con i punti interni dell’area e si presentano contigue al marciapiede, senza cordolo di separazione, con alta promiscuità di pedoni e ciclisti sulla stessa porzione di marciapiede/pista. L’unico piccolo tratto in sede propria, con cordolo, collega viale Tanara all’ingresso del Parco Primo Maggio, su via Toscana, ma viene spesso utilizzata come marciapiede supplementare dai tanti pedoni presenti.
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5.4. Analisi dell’edificato
La porzione di area analizzata comprende due parti ben distinte e con caratteristiche diverse: a sud della ferrovia (quartiere Parma Centro) si trovano servizi ed emergenze architettoniche con presenza di zone residenziali a sud est viabilità edifici res/insdustrie edifici - segni storici
e lungo i viali ad ovest; a nord della ferrovia (quartiere San Leonardo), l’edificato, principalmente ad uso residenziale, è fortemente caratterizzato dalla presenza di edifici industriali, spesso di recente costruzione. Nella zona sud-ovest, edificata a partire dalla fine del XIX° secolo, ritroviamo traccia delle strutture produttive che ancora oggi connotano il tessuto urbano: l’ex zuccherificio Eridania divenuto auditorium Paganini e sede della Fondazione Toscanini, inseriti nel parco Primo Maggio; la sede del circolo Indomita, ultimo segno dell’ex Foro Boario demolito nel 1957 per costruire il polo scolastico; l’exMacello su viale Mentana mantiene ancora oggi l’ingresso e parte dell’edificio, come per l’arcata dell’ex-Gasometro su via Lombardia.
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5.5. Distanze dai principali punti di interesse Il Blu Parma, campus di via Toscana, ha tutte le caratteristiche per poter essere definito nodo e punto strategico per il raggiungimento dei maggiori punti di interesse turistici, ambientali e commerciali limitrofi. Pur rimanendo area esterna al centro storico, quindi decongestionata e facilmente raggiungibile con ogni mezzo, la sua posizione la rende perfetta come punto di partenza per raggiungere sia il centro città sia i centri commerciali/di svago e culturali come il Barilla Center e l’Auditorium. La stazione è velocemente raggiungibile in pochi minuti a piedi, come le altre destinazioni che non distano più di 2 km, percorribili in meno di 10 minuti in bicicletta.
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6. ANALISI AREA DI PROGETTO
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6.1. Analisi ambientale
Scala 1:2.000 50
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6.2. Analisi della viabilità e dei servizi
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7. ANALISI AREA DI INTERVENTO
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7.1. Inquadramento fotografico
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via Toscana ore 8.15
via Toscana ore 13.15
via Abruzzi
via Toscana ore 13.15
via Toscana ore 13.15
via Abruzzi
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via Toscana ore 13.15
via Lombardia
Piazzale Sicilia
Parcheggio Via Lazio
Via Umbria
via Toscana ore 13.15
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7.2. Proprietari delle aree
Provincia di Parma - ITIS Leonardo da Vinci Provincia di Parma - IPSIA Primo Levi Provincia di Parma - Liceo Scientifico Attilio Bertolucci Provincia di Parma - I.S.I.S.S. Pietro Giordani Comune di Parma
Limiti area di progetto Blu Parma
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7.3. Rilievo planoaltimetrico
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7.4. Reti impiantistiche esterne Data: 11/01/2019
IRETI non risponde di eventuali carenze o errori del presente elaborato in quanto rappresentazione indicativa e redatta per soli fini interni. La vidimazione e la verifica da parte di Iren Emilia non assolve l'utilizzatore dalle proprie responsabilità contrattuali e di legge.
Data: 11/01/2019
IRETI non risponde di eventuali carenze o errori del presente elaborato in quanto rappresentazione indicativa e redatta per soli fini interni. La vidimazione e la verifica da parte di Iren Emilia non assolve l'utilizzatore dalle proprie responsabilità contrattuali e di legge.
SIT Unico di IRETI - Rete Acqua
Lat: 44,803446 Lon: 10,344101 X: 606.297 Y: 4.961.995
Data: 11/01/2019
Scala: 1931
SIT Unico di IRETI - Rete Acqua
Lat: 44,803446 Lon: 10,344101 X: 606.297 Y: 4.961.995
IRETI non risponde di eventuali carenze o errori del presente elaborato in quanto rappresentazione indicativa e redatta per soli fini interni. La vidimazione e la verifica da parte di Iren Emilia non assolve l'utilizzatore dalle proprie responsabilità contrattuali e di legge.
Data: 11/01/2019
Scala: 1931
IRETI non risponde di eventuali carenze o errori del presente elaborato in quanto rappresentazione indicativa e redatta per soli fini interni. La vidimazione e la verifica da parte di Iren Emilia non assolve l'utilizzatore dalle proprie responsabilità contrattuali e di legge.
SIT Unico di IRETI - Rete Acqua
Lat: 44,803446 Lon: 10,344101 X: 606.297 Y: 4.961.995
Scala: 1931
SIT Unico di IRETI - Rete Acqua
Lat: 44,803359 Lon: 10,344053 X: 606.294 Y: 4.961.985
Scala: 1931
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7.5. Censimento delle alberature
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7.6. Analisi solare e termica per il comfort outdoor L’analisi termica e solare utilizzando il software Ecotect ci permette, in fase di analisi, di evidenziare tutti quegli elementi che possono condizionare le scelte progettuali future. Con questo software abbiamo effettuato analisi termiche e solari in presenza e in assenza degli alberi esistenti. Nelle immagini che seguono si evidenziano le possibilità di avere zone soleggiate adeguate ad ospitare deteminate funzioni e attività e le zone già naturalmente ombreggiate dalla presenza di manufatti o alberi. Lo studio della radiazione solare incidente evidenzia le zone più calde che in fase progettuale dovranno rispondere al meglio al problema del controllo degli apporti solari nei periodi più caldi dell’anno col fine di creare spazi con microclimi Ombreggiamento generato dagli alberi presenti - vista da nord
comfortevoli agli usi previsti.
Ombreggiamento generato dagli alberi presenti - Giaordani, vista da nord 60
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Le superfici delle coperture, già in parte occupate dai pannelli fotovoltaici, si prestano ad ospitarne ancora o eventualmente, per migiorare gli ambienti circostanti, si possono pensare tetti giardino o superfici che limitino l’effetto di di accumulo di calore che viene poi rilasciato nelle ore serali creando notevole discomfort.
Radiazione solare (novembre,dicembre e gennaio senza alberi)
Radiazione solare (giugno luglio e agosto senza alberi)
Radiazione solare (novembre,dicembre e gennaio senza alberi)
Radiazione solare (giugno luglio e agosto senza alberi) 61