DIRIGENTE Gen/Feb 2012

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N. 1-2 GENNAIO/FEBBRAIO 2012

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA

LAVORO - INDAGINE SUI MANAGER ASSOCIATI

QUALE RIFORMA PER

LIBERARE LA CRESCITA?

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)


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Sommario

Editoriale Azienda 4 Alla collettività serve 42 La regina un traguardo comprensibile dei castelli di carta e coinvolgente Formazione 51 Un salto nel futuro Copertina 53 Dietro le quinte 6 Indagine: con Zuzzurro e Gaspare quale lavoro per crescere?

Manageritalia 67 Elezioni Lettera del presidente

12 Intervista Il punto di vista di Guido Carella, Flavio Leone e Silvestre Bertolini

74 Consulenza a tutto campo

Iniziative Manageritalia 57 Dritti in buca a Punta Cana I vincitori del XV Golf Trophy

RUBRICHE

Attualità 16 Manovra Salva Italia, i punti caldi

22 Osservatorio legislativo

InfoMANAGER

69 Card 2012, ancora più utile 72 Conoscere il contratto La norma “salva manager”

Fondo Mario Negri 77 Il sito si rinnova Cfmt 80 I corsi di febbraio e marzo

31 A tu per tu con…

Ambiente 24 Sorvegliato speciale

36 Assicuratese per tutti

Comunicazione 32 Start-up, il ruolo delle pr

48 Catturati dalla rete 54 Orizzonti di management 59 Fuori ufficio

Diritto 38 Fare business nelle aree “calde”

N. 1-2 GENNAIO/FEBBRAIO 2012

LA RIVISTA DI MANAGERITALIA

60 Libri 63 Lettere 64 …al fin della licenza, io tocco!

LAVORO - INDAGINE SUI MANAGER ASSOCIATI

QUALE RIFORMA PER

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA Federazione nazionale dei dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato R

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali

Fondo di previdenza Mario Negri

CFMT Centro di formazione management del terziario

Associazione Antonio Pastore

LA

LIBERARE CRESCITA?

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL TERZIARIO Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 353/03 (convertito in Legge 27/2/04, n.46) art.1, comma 1 - DCB/MI - € 2,20 (abbonamento annuo € 16,50)

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Editoriale a cura del presidente Manageritalia

ALLA COLLETTIVIT serve un traguardo compren

«U

n’economia al servizio di tutti per rilanciare crescita e occupazione. Torniamo ai valori che hanno fatto grande la nostra nazione. Un paese è grande solo se ognuno gareggia secondo le regole, se ognuno ha le opportunità giuste, se ciascuno si prende la sua parte di responsabilità, se torna ad essere il paese dove chi ce la mette tutta può farcela. La sfida che definisce il nostro tempo è se in questo paese un numero sempre più ristretto di persone starà sempre meglio mentre gli altri fanno fatica; oppure se costruiamo le condizioni in cui le regole del gioco sono eque e uguali per tutti. È allarmante la condizione di lavoratori e ceto medio, impoveriti e resi meno sicuri per decenni, un declino iniziato molto prima dell’ultima recessione, proprio in coincidenza con l’arricchimento di chi sta in cima alla piramide». Ho riportato alcuni concetti che esprimono la strategia e la visione del presidente Obama nel suo discorso di inizio anno sullo stato dell’Unione. Sono convinto, senza nessun pregiudizio di schieramento, che possano essere traslati nella nostra realtà per costruire un paese più moderno, basato sull’equità e capace di dare sviluppo e opportunità a chi le merita. Appena varato il decreto Salva Italia, attraverso la Costituente Manageriale avevamo chiesto al governo di attuare al più presto riforme strutturali capaci di dare un’accelerata all’economia del paese. Il governo è appena intervenuto su liberalizzazioni e concorrenza (con l’obiettivo di aumentare il Pil) e ha messo in cantiere la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali (con l’obiettivo di rendere più flessibile il mondo del lavoro in entrata e in uscita). Condividiamo questa impostazione, ritenendo che l’individuazione di linee strategiche per la crescita debba andare di pari passo con il ridisegno del sistema di welfare. Sono stati presi provvedimenti di liberalizzazione ad ampio spettro, destinati a toccare tanti settori e tante categorie con il fine di favorire la concorrenza a vantaggio dei cittadini, abbassare i costi per le imprese e portare l’Italia fuori dalla recessione. Su tutti questi terreni, nonostante la strada imboccata sembri quella giusta, appare inevitabile pensare al refrain “si può fare di più”. Speriamo che il Parlamento, senza cedere al potere delle lobby, non solo non diluisca ma rafforzi tali provvedimenti. Siamo consapevoli che liberalizzare significa interagire con il lavoro e, molto spesso, con la sfera dei diritti di cittadinanza di milioni di persone. Per alcune di loro protestare è legittimo, ma perseguire interessi particolari a costo di danneggiare l’intera collettività è un abuso inaccettabile. Non è giusto lasciar prevalere gli interessi non di chi ha più ragione ma di chi ha più potere di ricatto: le tante e inique manovre sulle pensioni non hanno portato a nessuna rivolta! Volendo lavorare uniti per il bene comune, al governo diciamo: basta accanirsi


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ITÀ ensibile e coinvolgente sui pensionati, già duramente colpiti dal blocco della pensione e dalla riforma del sistema previdenziale. I pensionati non possono fermare il paese mentre i Tir sì, ma anche chi ha pagato fior di contributi nella propria vita lavorativa merita rispetto, ancor di più se esprime con dignità le proprie sacrosante ragioni. Ribadiamo la nostra posizione: dobbiamo crescere, ma per stimolare la crescita del paese non si può prescindere da un’ulteriore riduzione della spesa degli apparati pubblici in modo da liberare importanti risorse da reinvestire in ricerca, innovazione e infrastrutture, senza le quali non c’è futuro per l’economia italiana. Imprese più innovative e complesse devono poi poter contare su qualificati apporti di risorse umane. È necessario, dunque, accrescere i livelli di formazione e l’immissione di managerialità. Ed ecco che si prospetta necessario compiere un altro passo difficile: la riforma del mercato del lavoro. Una questione di equità fra padri e figli, di equità tra cittadini. Oggi solo un giovane su tre approda a un contratto a tempo indeterminato. Per migliorare il mercato del lavoro servono buone soluzioni strutturali da cercare non con un decreto legge ma attraverso un meditato seppur veloce percorso parlamentare, avallato anche dal consenso delle parti sociali e quindi anche della dirigenza. Noi manager abbiamo un ruolo e un punto di osservazione privilegiato per quanto riguarda l’economia in generale, ma soprattutto rispetto al mercato del lavoro e alle misure necessarie per la crescita. Rappresentiamo il collante valoriale per ottenere il meglio da tutti i fattori della produzione. Siamo pronti a discuterne con il governo per costruire il futuro, per la crescita dell’Italia e per l’Europa. Riteniamo la riforma del mercato del lavoro necessaria per ridare slancio all’occupazione, semplificare la vita delle imprese, ridurre la burocrazia, cambiare il modo degli italiani di rapportarsi al tema-lavoro. Dobbiamo insomma puntare ad avere un mercato del lavoro più inclusivo e davvero capace di fare del capitale umano il fattore vincente per produttività e crescita. Perché crediamo che il lavoro sia indispensabile per la crescita e la realizzazione tanto degli individui quanto dell’intero paese. Personalmente sono convinto che si stia facendo molto di più di quanto sia mai stato fatto negli ultimi anni, credo sia necessario che il Governo trovi quel filo conduttore che tiene insieme il coacervo dei provvedimenti, le parole chiave per dare alla collettività un traguardo comprensibile e coinvolgente, un progetto preciso nei contenuti in grado di scuotere l’emozione e l’ambizione collettiva. Guido Carella (guido.carella@manageritalia.it) GENNAIO/FEBBRAIO 2012

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Copertina

INDAGINE:

CRE

QUALE LAVORO PER La riforma del mercato del lavoro è indispensabile. Un’indagine esclusiva condotta in collaborazione con AstraRicerche rivela gli aspetti che i manager ritengono fondamentali per modernizzare il paese e sostenere la crescita

I

MANAGER HANNO UN RUOLO E UN PUNTO DI OSSERVAZIONE PRIVILEGIATO per quanto riguarda l’economia in generale, ma soprattutto rispetto al mercato del lavoro e alle misure necessarie per la crescita. Per questo Manageritalia li ha sentiti – 840 dirigenti e quadri intervistati via web da AstraRicerche il 17 e il 18 gennaio – per capire anche dalla loro diretta esperien-

za e opinione come stanno le cose e come agire su temi così complessi, caldi e determinanti per il futuro del paese. Riformare il mercato del lavoro I manager pensano che la riforma del mercato del lavoro sia indispensabile soprattutto per: modernizzare il paese (87,9%, molto o abbastanza indispensabile), dare competitività al sistema (97,8%), ridare slancio all’occupazione aumentandola nel medio periodo (88%), semplificare la vita delle imprese, ridurre la burocrazia (83,8%), cambiare la cultura del lavoro collettiva e il modo degli italiani di rapportarsi al tema-lavoro (85%). In tutti questi casi più del 50% degli intervistati giudica una riforma del lavoro molto indispensabile. Però, considerando chi la ritiene

Enrico Pedretti

molto o abbastanza indispensabile, lo è anche per aumentare l’occupazione dei giovani e delle donne (83,1%), abolire il precariato diffuso (80,9%), ridurre l’illegalità collegata alla scorretta applicazione degli attuali contratti (76,2%), dare maggiore dignità e possibilità di realizzazione ai lavoratori (74,5%), ridare slancio all’occupazione aumentandola anche nel breve periodo (69,6%), aiutare l’occupazione dei lavoratori adulti e anziani che devono raggiungere la pensione (63,6%), ridurre il welfare per chi ha un lavoro spostandolo su chi è disoccupato (56,8%). Invece, sempre la maggioranza (52,6%) ritiene che non riuscirà comunque a ridurre le differenze occupazionali tra le diverse aree del paese.

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RESCERE Lavoro: da dove partiamo? Secondo i manager bisognerebbe prima di tutto introdurre sconti per le imprese che assumono giovani, donne e over 50 (89,1%, molto o abbastanza d’accordo), investire nelle aziende con maggiori prospettive di crescita (82,8%), unificare i contributi previdenziali per tutte le categorie di lavoratori (76%) e riformulare gli ammortizzatori sociali prevedendo un salario minimo garantito solo per chi è disposto a seguire percorsi di formazione, riqualificazione e ad accettare il reimpiego anche a livelli più bassi, in altre zone geografiche ecc. (83,1%).

Bisognerebbe prima di tutto introdurre sconti per le imprese che assumono giovani, donne e over 50 e investire nelle aziende con maggiori prospettive di crescita

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Copertina Sempre per la maggioranza l’in-

LAVORO OGGI: ECCO ALCUNI PUNTI SALDI Secondo l’indagine, i manager pensano soprattutto che: 䡵 la prima riforma da fare sia l’abolizione del lavoro nero (91,4%, di cui 75,2% molto e 16,2% abbastanza d’accordo); 䡵 il principale interesse delle parti sociali dovrebbe essere quello di

dennità per chi è licenziato è preferita a cassa integrazione e mobilità (86,2%), si approva l’introduzione di un contratto unico per i giovani (78,6%), si vorrebbe abolire l’art. 18 per tutti ma solo a fronte di indennità e formazione (64,2%) e alzare il costo del lavoro precario per renderlo meno appetibile (67,6%).

concorrere a creare le condizioni perché possa aumentare la competitività, la crescita e come conseguenza anche l’occupazione

L’articolo 18 non è un tabù, ma

(95,2%, di cui 70,7% molto e 24,5% abbastanza d’accordo);

non serve più!

䡵 nell’attuale contesto economico bisogna difendere non il posto di lavoro, ma la professionalità delle persone e quindi parti sociali e politica devono ripartire da qui (88,2%, di cui 49,8% molto e 38,6% abbastanza d’accordo). Le politiche del lavoro per i manager sono indispensabili per facilitare l’incontro domanda/offerta, ma nell’attuale situazione italiana per incidere veramente devono agire sul costo del lavoro. Infatti, la maggioranza dei manager dice che le politiche del lavoro: 䡵 non creano posti in più, ma possono creare una migliore gestione

Più della metà dei manager ritiene che non sia l’esistenza dell’art. 18 a impedire alle aziende di assumere e all’occupazione di aumentare (61,7%, molto o abbastanza d’accordo) e che l’art. 18 e le logiche sottostanti siano negative per le aziende, ma soprattutto per i lavoratori, che a fronte del mantenimento del posto rischiano di avere un danno a livello professionale, fisico e psi-

del rapporto domanda/offerta anche in situazioni di mercato sta-

cologico (53,3%). In ogni caso l’art.

gnante (66,7%, di cui 16,2% molto e 50,5% abbastanza);

18 è, per la loro esperienza, un fre-

䡵 possono creare nuovi posti di lavoro solo diminuendo il costo del lavoro (64,1%, di cui 26,7% molto e 37,4% abbastanza).

no (vedi tabella 1). Serve invece una più moderna tutela del lavoro, problema che va ge-

La spada di Damocle del costo del lavoro troppo elevato fa dire ai ma-

stito a livello di sistema, ossia con

nager che le riforme, anche strutturali, del mercato del lavoro possono

una riforma del lavoro complessi-

aiutare la crescita dell’economia solo se questo viene tagliato (62,2%).

va. E cioè dalle aziende che hanno

Sull’effettivo aumento dell’occupazione futura in Italia la metà dei ma-

il compito di assicurare, per quan-

nager è piuttosto scettica.

to possibile, ai propri collaboratori

Infatti, una striminzita maggioranza ritiene che la diminuzione del co-

una continua crescita professiona-

sto del lavoro sarebbe più un vantaggio per le imprese (con una effet-

le con opportunità di riconversio-

tiva riduzione dei costi) che per le forze lavoro (con un aumento del-

ne della professionalità verso le

l’occupazione nullo o minimo) (53,3%) e che il livello di disoccupazione

nuove esigenze (la pensa così il

in Italia è destinato a restare su livelli alti per i prossimi 5 anni (soprat-

90%). Dal sindacato, che deve aiu-

tutto per i più giovani e nel Sud), a prescindere da qualunque riforma

tare i lavoratori a difendere non

del lavoro (54%).

tanto il posto di lavoro ma la loro professionalità (76%). Dagli stessi

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Tabella 1 - Articolo 18 e i problemi a questo collegati. Alla luce della tua esperienza di manager, rispetto alle seguenti affermazioni sei molto, abbastanza, poco o per niente d’accordo? L’art. 18 e le logiche sottostanti sono negative per le aziende, ma soprattutto per i lavoratori che a fronte del mantenimento del posto rischiano di avere un danno a livello professionale, fisico e psicologico % molto d’accordo 19,3 abbastanza d’accordo 34,0 L’abolizione dell’art. 18 è un falso problema: sancisce un diritto sacrosanto dei lavoratori che va difeso ed eventualmente esteso % molto d’accordo 14,8 abbastanza d’accordo 23,1 poco d'accordo 40,2 per niente d'accordo 20,0 L’art. 18 sancisce un diritto sacrosanto dei lavoratori, ma in questa fase storica non è difendibile in Italia a fronte della competizione internazionale % molto d’accordo 11,0 abbastanza d’accordo 34,3 poco d'accordo 34,5 per niente d'accordo 18,3 Non è sicuramente l’esistenza dell’art. 18 che impedisce alle aziende di assumere e all’occupazione di aumentare % molto d’accordo 32,4 abbastanza d’accordo 29,3

Conosco aziende che pur di non superare il limite dei 15 dipendenti, e quindi rientrare nell’area di applicazione dell’art. 18, hanno rinunciato ad assumere personale perdendo opportunità di sviluppo % molto d’accordo 22,6 abbastanza d’accordo 23,8 poco d'accordo 29,5 per niente d'accordo 21,9 Oggi sempre più spesso la competizione mette le aziende di fronte all’obsolescenza di alcune professionalità e alla rapida sostituzione con altre e questo problema va gestito a livello di sistema cioè con una riforma del lavoro complessiva % molto d’accordo 48,1 abbastanza d’accordo 38,3 È compito delle aziende assicurare per quanto possibile ai propri collaboratori una continua crescita professionale con opportunità di riconversione della professionalità verso le nuove esigenze % molto d’accordo 48,1 abbastanza d’accordo 41,9 È compito del sindacato aiutare i lavoratori a difendere non il posto di lavoro, ma la loro professionalità % molto d’accordo 41,2 abbastanza d’accordo 34,8

È successo più volte nelle aziende in cui ho lavorato che, vista la rigidità dei contratti e la difficoltà di licenziare, non si assumesse personale seppure ce ne fosse bisogno e quindi si aumentasse il lavoro straordinario e/o si ricorresse a lavoratori esterni molto d’accordo 35,0 abbastanza d’accordo 28,8

È compito dei singoli, aiutati da sindacati e aziende, pensare e curare il loro sviluppo professionale % molto d’accordo 42,9 abbastanza d’accordo 40,5

Conosco aziende che pur di non superare il limite dei 15 dipendenti e quindi rientrare nell’area di applicazione dell’art. 18, hanno rinunciato ad assumere personale ricorrendo a terzi % molto d’accordo 36,4 abbastanza d’accordo 32,9

È compito esclusivo dei singoli pensare e curare il loro sviluppo professionale % molto d’accordo 15,2 abbastanza d’accordo 22,9 poco d’accordo 42,9 per niente d’accordo 17,1

Conosco aziende che pur di non superare il limite dei 15 dipendenti e quindi rientrare nell’area di applicazione dell’art. 18 hanno rinunciato ad assumere personale creando nuove aziende collaterali % molto d’accordo 31,9 abbastanza d’accordo 30,0

Nota bene: i dati presentati nelle risposte che prevedono la scelta tra “molto, abbastanza, poco o per niente d’accordo” sono stati riportati solo nelle percentuali di “molto e abbastanza” quando la somma di queste due voci supera il 50% del campione e anche nelle rimanenti due voci quando non lo supera. Fonte: Indagine Manageritalia in collaborazione con AstraRicerche, gennaio 2012

lavoratori che, aiutati da sindacati

duttività del lavoro. Per farlo so-

e aziende, devono curare il loro

no necessarie: valutazione delle

sviluppo professionale (83,4%).

persone su merito e risultati raggiunti (secondo il 96% degli inter-

Più benessere e produttività

vistati); gestione delle persone

I manager ritengono che si possa-

per obiettivi (94,1%); più gestio-

no migliorare condizioni e pro-

ne manageriale (92,2%); gestione

Più della metà dei manager ritiene che non sia l’esistenza dell’art. 18 a impedire alle aziende di assumere e all’occupazione di aumentare

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Copertina ramento del lavoro a vantaggio di Tabella 2 - Quali sono in base alla tua esperienza diretta gli aspetti che incidono negativamente sul funzionamento del mercato del lavoro in Italia?

tutti (90%). Per questo i manager dicono che proprio loro dovrebbero farsi promotori di un movimento culturale capace di porre le basi,

Difficile incontro tra domanda e offerta Scarsa chiarezza da parte dell’offerta (aziende, società di ricerca) su bisogni reali e competenze necessarie

29,5%

aziende, di un positivo e proficuo 19,8%

cambiamento del mondo del lavoro in Italia (88,8%). Sempre la mag-

Scarsa capacità da parte dei lavoratori di esplicitare/valorizzare le loro competenze Scarsità di figure professionali adeguate alle necessità aziendali

anche fattivamente nelle loro

5,7% 23,8%

gioranza, seppure non ampissima come sopra, non nega peraltro che spesso sono proprio i manager, o

Scarsità di intermediari capaci e professionali

9,3%

Altro

9,0%

aziende e le persone, a bloccare

Nessuna risposta

2,4%

ogni cambiamento (59,3%).

Fonte: Indagine Manageritalia in collaborazione con AstraRicerche, gennaio 2012

comunque quelli che guidano le

Però per i manager tra i colpevoli dello stato del lavoro oggi in Italia ci sono anche i sindacati confede-

e organizzazione aziendale meno

le aziende e comunque in aumen-

rali che bloccano spesso migliora-

gerarchica e più collaborativa

to nelle intenzioni future.

menti tangibili e concreti del lavo-

(87,1%); più formazione (92,9%);

ro e sono troppo ancorati ai vecchi

gestione delle persone per obiet-

Evoluzione e ruolo degli attori

schemi e incapaci di innovarsi e

tivi, maggiore conciliazione tra

del mondo del lavoro

innovare (84,8%). Ma, dicono, dei

lavoro e vita privata (85,3%);

Sarà anche scontato, ma i manager,

sindacati c’è bisogno eccome, tan-

introduzione di programmi di

assumendosi onori e oneri, affer-

t’è che sta soprattutto a loro far

welfare aziendale (76,9%). Tutte

mano che solo una vera e intelli-

evolvere le relazioni sindacali/in-

azioni e programmi già in atto in

gente gestione manageriale può

dustriali in modo utile a determi-

poco più della maggioranza del-

creare le condizioni per un miglio-

nare un rapporto di collaborazione sempre più reale, invece che di contrapposizione tra imprese e la-

GIOVANI, DONNE E OVER 50

voratori (74,3%). Non mancano peraltro chiusure anche da parte degli imprenditori, ritenuti dai ma-

I manager intervistati sono d’accordo sul fatto che per incentivare l’assun-

nager, salvo casi limitati, incapaci

zione e l’occupazione di queste categorie serva introdurre sgravi sul loro

di una svolta culturale più collabo-

costo del lavoro (la pensa così l’89,8%) e passare da una retribuzione ba-

rativa e partecipativa che incida sul

sata sull’anzianità a una più collegata al merito (88,6%).

modo di lavorare in azienda (75%).

E di fronte a questo problema non ci si tira indietro: infatti ritengono che

Per questo si pensa che solo un mi-

sia compito dei manager (89,5%) e delle aziende (91%) creare le condi-

glioramento del rapporto tra im-

zioni perché queste diverse categorie di lavoratori possano esprimere al

prenditori/azionisti e manager

meglio il loro valore.

possa far evolvere in positivo il lavoro nelle aziende (82,6%).

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Tabella 3 - Parlando della tua azienda, pensi che nel 2012 rispetto al 2011 il numero di occupati totali e di quelli a tempo determinato e indeterminato aumenterà, resterà stabile o diminuirà? Numero occupati totale Aumenterà Rimarrà stabile Diminuirà Non so

% 21,0 42,1 30,5 3,8

Numero occupati a tempo determinato Aumenterà Rimarrà stabile Diminuirà Non so

% 21,4 40,7 25,5 9,5

Numero occupati a tempo indeterminato Aumenterà Rimarrà stabile Diminuirà Non so

% 16,4 44,8 30,7 5,2

In particolare prevedi che il numero di quadri e dirigenti... Dirigenti Aumenterà Rimarrà stabile Diminuirà Quadri Aumenterà Rimarrà stabile Diminuirà

% 4,0 63,6 24,0 % 9,8 62,9 16,9

Fonte: Indagine Manageritalia in collaborazione con AstraRicerche, gennaio 2012

La tua opinione è preziosa Manageritalia da tempo ascolta, anche attraverso indagini via web e nei blog, i manager associati per registrare la customer satisfaction e migliorare i servizi e la sua offerta. Lo fa anche per avere l’opinione su temi manageriali, economici e sociali. Dopo avervi coinvolti l’estate scorsa nella definizione delle proposte per contrastare le varie manovre correttive (oltre 2.000 rispondenti), vi abbiamo di recente chiesto di esprimervi su riforma del lavoro e crescita. I risultati, sempre estremamente interessanti, sono utilissimi per andare con maggiore autorevolezza a interloquire con le istituzioni (il 13 gennaio Costituente Manageriale, di cui Manageritalia è componente fondamentale, è stata ricevuta dal ministero del Lavoro per parlare della riforma). Lo sono anche per valorizzare i manager sui media (cosa avvenuta anche in questo caso), dando voce e rendendo sempre più tangibile e riconosciuto il ruolo e l’importanza che hanno per la crescita e lo sviluppo economico e sociale del paese. Manageritalia ringrazia tutti per la partecipazione, il tempo messo a disposizione e la qualità dei contributi (in media oggi 2 o 3mila rispondenti) e vi dà appuntamento alla prossima occasione!

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Cosa fare per crescere? Le liberalizzazioni per i manager sono importantissime per rilanciare la crescita, ma lo sono ancor più misure come tagliare la spesa pubblica improduttiva, rilanciare ricerca e sviluppo, migliorare tempi e modi della giustizia, semplificare e abbattere i costi della burocrazia, diminuire il costo del lavoro abbassando le tasse su dipendenti e imprese. I manager, ordinando le risposte in

UNA SFIDA PER TUTTI Abbiamo chiesto al presidente Manageritalia Guido Carella, al responsabile relazioni sindacali Manageritalia Flavio Leone e al coordinatore Costituente Manageriale Silvestre Bertolini un’opinione sui risultati dell’indagine sul lavoro

base a chi le ritiene molto importanti, indicano quali condizioni sono necessarie per crescere: tagliare

L’indagine effettuata da Manage-

sul nostro contratto. Ecco perché

la spesa pubblica (95%); supporta-

ritalia ha fatto luce sul punto di vi-

Manageritalia ha da tempo deciso

re e incentivare R&d e innovazio-

sta dei manager circa il mondo

di allargare i suoi orizzonti per ca-

ne (96,2%); migliorare tempi e mo-

del lavoro e le possibili ipotesi di

larsi nella realtà, valorizzare il ma-

di della giustizia civile (91%); sem-

riforma. Una serie di giudizi e

nagement e contare molto di più

plificare e abbattere costi di incom-

considerazioni certamente inte-

nei confronti delle istituzioni».

benze amministrative e burocrati-

ressanti. Quale aspetto la colpi-

che delle aziende e dei cittadini

sce di più?

pito la grande partecipazione al-

(92,6%); diminuire il costo del lavo-

Guido Carella «Una visione

l’indagine. La redemption avuta

ro abbassando le tasse su dipen-

laica priva di tabù, estremamente

è un chiaro segno di forte atten-

denti e imprese (92,9%); attuare un

pragmatica, molto focalizzata sul-

zione a un argomento che ci toc-

collegamento strutturale tra for-

la tutela della dignità del lavora-

ca tutti personalmente».

mazione scolastica (diplomi pro-

tore, sul miglioramento delle con-

fessionali e università) e aziende

dizioni di lavoro e sulla crescita

I manager ritengono indispensa-

(92,4%); liberalizzare settori e pro-

del sistema. In realtà non avevo

bile una riforma per modernizza-

fessioni (85,9%).

dubbi circa la visione evolutiva e

re il paese, ridare competitività al

A seguire, dopo le liberalizzazioni,

prospettica dei nostri associati sul

sistema e cambiare la cultura

troviamo: investire in infrastruttu-

tema della riforma del lavoro».

collettiva del lavoro. Un passo

re (95,7%); sviluppare una politica

Flavio Leone «Mi colpisce il fat-

industriale tesa a supportare i set-

to che anche i nostri manager si

Carella «Il premier Monti ritie-

tori portatori di valore aggiunto og-

rendono conto che non possiamo

ne la riforma del lavoro la più im-

gi e soprattutto in futuro (92,8%) e

più essere autoreferenziali, ma che

portante per la crescita del paese e

finanziare solo i settori che hanno

dobbiamo pensare più in grande

la credibilità internazionale. È un

futuro (78,3%). Insomma, i mana-

perché queste problematiche sono

passo epocale poiché presuppone

ger si dimostrano protagonisti,

tutte interconnesse e che quindi

un grande cambio culturale da

anche in termini di idee e propo-

impattano sulla nostra categoria e

parte dei singoli, delle imprese, dei

ste, per tornare a crescere. 12

Silvestre Bertolini «Mi ha col-

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epocale?


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Guido Carella

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sindacati e della politica verso un

forma rischia di non dispiegare

concessi per l’assunzione delle

diritto fondante della nostra Costi-

appieno i suoi effetti.

categorie più svantaggiate (gio-

tuzione. Un diritto che deve basar-

Carella «Sono convinto che

vani, donne, over 50), però per

si sulla valorizzazione del talento,

l’abbattimento del costo del lavo-

un periodo limitato nel tempo.

sul riconoscimento del merito, per

ro possa dare nell’immediato,

Ma la vera chiave di volta do-

consentire a tutti i cittadini di po-

principalmente alle aziende, l’op-

vrebbe essere una seria lotta al-

ter realizzare un progetto di vita e

portunità di raggiungere maggio-

l’evasione contributiva, al lavo-

al sistema di crescere».

ri livelli di produttività. Solo sul

ro nero, per permettere un corri-

Leone «Certamente una rifor-

medio termine avverrà l’incre-

spondente abbattimento delle ali-

ma, vera, è oggi indispensabile vi-

mento dei livelli occupazionali.

quote contributive per le aziende

sta la coesistenza di una pluralità

Questo potrebbe avvenire in mo-

in regola».

di condizioni di lavoro che divi-

do rapido se l’abbattimento dei

Bertolini Certamente questo

dono le generazioni a danno dei

costi venisse generato da una mi-

è e sarà sempre un limite enorme

nostri figli. Garanzia del posto

nore pressione fiscale, sia per le

per l’efficacia nell’attuazione di

contro precarietà e flessibilità

aziende sia per i lavoratori, finan-

qualsiasi riforma. Oggi il costo

estrema senza alcuna sicurezza.

ziata attraverso dei tagli alla spe-

aziendale di un dipendente è il

Una generazione senza prospetti-

sa pubblica. Se a tutto ciò si unis-

doppio di quello che percepisce

ve occupazionali e di carriera non

sero i vantaggi che deriveranno

netto in busta paga! È un’enor-

può che rendere debole la futura

dalle liberalizzazioni – che com-

mità!

classe dirigente, l’economia e

porterebbero un abbassamento

quindi il nostro paese. Penso in

dei prezzi e un aumento dei con-

Sull’art. 18 i manager mostrano

particolare ai giovani, alle donne,

sumi – sarebbe verosimile ipotiz-

un atteggiamento laico e moder-

ma anche agli over 50».

zare un incremento dell’occupa-

no dicendo che non deve essere

zione anche in tempi brevi».

un tabù e che non serve più per-

Eppure senza un abbattimento

Leone «Certo, così come per

ché ora bisogna difendere non il

del costo del lavoro qualsiasi ri-

gli sgravi, che devono essere

posto di lavoro, ma la professio-

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Copertina

nalità delle persone. L’ha sorpre-

zionale nemmeno sanno cosa sia.

zione che punti più sulla collabo-

sa questo giudizio?

Dovrà però continuare a esserci

razione. È d’accordo?

Carella «No, è senz’altro con-

una tutela giuridica nei confronti

Carella «Sostengo personal-

divisibile. Parlare di flessibilità

di possibili discriminazioni, anche

mente e con forza il valore e l’utili-

in uscita o di semplificare la

a carattere sindacale».

tà del confronto sociale quale stru-

giungla dei contratti di lavoro di-

mento utile alla progettazione del

scriminando quelli che produco-

Si sostiene anche che il lavorato-

futuro, anche quando le parti con-

no precarietà è sicuramente im-

re non può comunque essere la-

correnti, nella loro autonomia, pos-

portante, ma al di là delle tipolo-

sciato solo a gestire la sua pro-

sono conservare posizioni diverse

gie contrattuali i maggiori risul-

fessionalità e il suo futuro, ma

o divergenti, comunque alla ricer-

tati si otterrebbero tutelando i la-

devono supportarlo le aziende –

ca del massimo della condivisione.

voratori con una riforma che

e quindi anche i manager – e il

La sfida che si apre alle parti socia-

chiami a contribuire le aziende, i

sindacato. È d’accordo?

li e in special modo al sindacato è

lavoratori, i sindacati e lo stato.

Carella «Certamente. La nostra

quella di divenire soggetti regola-

Così da garantire un reddito ai

categoria è stata da sempre proatti-

tori del mercato del lavoro, in gra-

lavoratori in mobilità, pagare i

va su questi temi, tanto che possia-

do di gestire qualsiasi esigenza di

costi di ricollocamento, finanzia-

mo vantare la costruzione di un si-

flessibilità con un rinnovato e mo-

re tutti quei servizi mirati di ri-

stema di flexsecurity che deriva dai

derno sistema di relazioni sindaca-

qualificazione per diminuire i

nostri contratti di lavoro e che, a no-

li e di assetti contrattuali».

tempi della mobilità e orientare

stro avviso, rappresenta un model-

Leone «Sì, in questo caso altret-

coerentemente la forza lavoro

lo di riferimento da mutuare per

tanto importante è la collaborazio-

con le reali esigenze della produ-

costruire un moderno sistema di

ne tra imprenditori e manager, che

zione. Sto parlando di flexsecuri-

tutele per tutti i lavoratori».

è certamente auspicabile e in qual-

ty, dove tutti gli attori sociali so-

Leone «Pienamente: è una vi-

no chiamati a farsi carico di poli-

sione moderna che vuole difende-

Bertolini «Si sta aprendo una

tiche di welfare, di workfare, di

re l’individuo e, al contempo, svi-

nuova era delle relazioni industria-

formazione continua, di un siste-

luppare il sistema».

li, anzi, direi che si è già aperta, do-

ma integrato di servizi, di

Bertolini «Uno dei compiti più

po l’uscita di Fiat da Confindustria

un’evoluzione dei modelli di bi-

importanti dei manager è proprio

e con la chiusura dell’accordo di-

lateralità, di un processo di con-

guidare i collaboratori per rag-

retto con i dipendenti del gruppo.

divisione inclusivo tra le parti e

giungere traguardi professionali

Oggi il ruolo dei sindacati è, e sarà

di una sempre più necessaria in-

sempre più importanti e ambizio-

sempre di più in futuro, rivolto a

tegrazione tra welfare pubblico e

si. Il ruolo di coach acquisisce

generare più occupazione e a im-

welfare privato per tutte le cate-

sempre più importanza tra i com-

plementare processi e relazioni in-

gorie di lavoratori».

piti del manager».

dustriali che mirino realmente alla

Leone «Pienamente d’accordo.

14

che realtà si è pure realizzata».

professionalità e alla competenza

Nella mia esperienza l’art. 18 è ser-

Pare di capire che i manager cre-

all’interno delle specifiche catego-

vito solo a tutelare i lavoratori a

dano nel ruolo dei sindacati e del-

rie. Si dovrà sempre più puntare su

bassa produttività e non le giovani

le relazioni industriali, ma vor-

un serio progetto di flexsecurity

generazioni che la stabilità occupa-

rebbero una forte modernizza-

per dare la possibilità a tutti di con-

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frontarsi con un mondo del lavoro

Tra le misure per la crescita i ma-

della riforma. Vuol dire che il ruo-

più ampio e competitivo».

nager approvano le liberalizza-

lo e l’importanza che i manager

zioni, ma ancor più tagliare la

hanno nel mondo del lavoro e

Gli stessi manager si mettono al

spesa pubblica improduttiva, ri-

nell’economia è oggi riconosciu-

primo posto tra chi deve operare

lanciare ricerca e sviluppo, mi-

ta a chi li rappresenta a livello

per migliorare il lavoro, il benes-

gliorare tempi e modi della giu-

istituzionale?

sere e la produttività dei lavora-

stizia, abbattere i costi della bu-

Carella «Da alcuni anni stiamo

tori e delle aziende…

rocrazia, diminuire il costo del la-

recuperando, partendo da una si-

Carella «Non mi stupisce! So-

voro abbassando tasse su dipen-

tuazione antiquata e bloccata che

no consci delle proprie responsa-

denti e imprese. Insomma, c’è

ci vedeva esclusi. Lo facciamo

bilità e di quello che è meglio per

ancora tanto da fare?

proprio nel periodo peggiore – la

l’azienda, per loro, leader di una

Carella «Certo, dobbiamo cam-

crisi è globale e fortissima, l’im-

squadra, e per gli individui. Un

biare il paese e renderlo più com-

magine del management più per

po’ meno conflittualità e maggio-

petitivo prima di tutto a livello cul-

stereotipi o casi isolati è in discesa

re collaborazione tra le parti, che

turale. In questo senso ogni diseco-

– ma farlo uniti è la nostra forza.

definirei partner più che contro-

nomia, se ingiustificata, e ogni

Poi proprio la crisi ci sta aiutando

parti, sono necessarie nelle rela-

mancato upgrade delle infrastrut-

a far capire che il manager non è

zioni sindacali, nel mondo del la-

ture fisiche pesano enormemente

un privilegiato, ma è un privilegio

voro, ma anche nella società e so-

su tutto il sistema. Oggi non ci pos-

della società, dell’economia e del-

prattutto nella politica. La realtà

sono essere più barriere e la com-

le aziende averne in giusta dose. E

di oggi, che in Italia è improntata

petitività si gioca su efficienza ed

noi in Italia abbiamo una scarsa

al contrario, ci mostra purtroppo

efficacia, ma ancor prima su un

considerazione e presenza di cul-

in modo drammatico i danni».

concetto di collettività che genera

tura e competenza manageriale,

Leone «Mi sembra naturale, è

benessere per tutti e che quando

non solo nelle pmi, ma a livello

parte dei loro compiti far crescere la

manca, come in Italia oggi, si vede

più generale di sistema».

produttività delle aziende in cui

sul lavoro, nell’economia, ma so-

operano. Ma certamente possono

prattutto nella società».

Bertolini «Questo governo è senza dubbio più sensibile alla

fare poco se non hanno alle spalle

Bertolini «Certamente si è fatto

concertazione tra le parti sociali ri-

un vertice aziendale o un impren-

molto fino adesso, se si pensa che

spetto a quelli precedenti. Con il vi-

ditore illuminato. È impensabile

sono passati solo due mesi dall’in-

ceministro Martone, per esempio,

non dedicare risorse economiche al

sediamento del nuovo governo. Si

abbiamo recentemente parlato a

clima aziendale e pretendere che si

sta procedendo a passo svelto, an-

tutto campo delle problematiche

elevino motivazione e produttività.

zi sveltissimo. Adesso bisognerà

della nostra categoria e ci siamo

Le multinazionali, soprattutto

attuare tutte quelle riforme che mi-

proposti per aprire un tavolo per-

americane, sono un ottimo esem-

rano alla crescita economica e oc-

manente tra le parti. L’obiettivo è

pio di attenzione verso le risorse

cupazionale del paese».

poter dare un concreto contributo alle istituzioni che miri essenzial-

umane, in particolare manageriali, attraverso strumenti di compensa-

Recentemente Costituente Ma-

mente al processo di sviluppo del-

tion che purtroppo poche aziende

nageriale è stata chiamata dal

l’efficienza delle nostre imprese e

italiane possono vantare».

ministero del Lavoro per parlare

pertanto del nostro paese».

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MANOV SALVA ITAL Attualità

I PUNTI CAL

Approvato definitivamente il decreto legge per affrontare la crisi: ecco in sintesi i cambiamenti

A

FINE ANNO il Parlamento ha approvato il decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, la cosiddetta manovra Salva Italia: misure dure ma necessarie per fronteggiare la gravissima crisi finanziaria che stiamo attraversando. Ci troviamo infatti in una situazione in cui le prospettive macroeconomiche sono molto deboli.

In linea con quanto concordato al Consiglio europeo di ottobre il pacchetto di interventi si prefigge come obiettivo il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013, il che ha comportato di conseguenza l’avvio di una fase di riforma strutturale dell’economia italiana e di riduzione dei costi della politica. L’insieme degli interventi correttivi ammonta a circa 21 miliardi di eu-

a cura di Manageritalia

ro strutturali per il triennio 2012-2014 con una forte componente permanente di risparmi conseguiti. La correzione lorda è di oltre 30 miliardi in quanto sono previsti interventi di spesa a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro per oltre 12 miliardi. Sui “ricchi” sono arrivati almeno 12 miliardi di euro di nuove tasse, sui 18 complessivi che il decreto dovrà pescare nelle tasche degli italiani per far quadrare i conti pubblici. Gli interventi in materia di Fisco Il premier ha categoricamente escluso la possibilità che il suo governo preveda un condono di qualsiasi tipo. Sul lato delle entrate va subito detto che la manovra varata dal governo e approvata dal Parlamento non contiene nessun aumento dell’aliquota Irpef per i redditi superiori a 75.000 euro come inizialmente ventilato. Viene però data la possibilità alle regioni di aumentare l’addizionale regionale Irpef tra lo 0,9% e l’1,23% per coprire le spese sanitarie. Inoltre, sempre sul lato delle entrate, il maggior gettito è dato dall’intro-

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OVRA ALIA

ALDI

duzione dell’Imu (vedi box a pag. 18), dall’aumento delle rendite ca-

Il pacchetto di interventi si prefigge come obiettivo il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2013

tastali e del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, dalle maggiori accise sui carburanti, dal prelievo straordinario sui capitali scudati, dall’aumento dell’Iva e dall’applicazione dell’imposta di bollo su titoli, strumenti e prodotti finanziari. Sul lato delle economie, le misure di contenimento hanno riguardato le pensioni, i trasferimenti agli enti territoriali e i costi degli apparati istituzionali. Vediamo nel dettaglio. TASSA DI LUSSO SU AUTO, BARCHE, AEREI. Sulle auto immatricolate dopo il 1° gennaio 2008 si pa-

ACCISE BENZINA. Le regioni aveva-

gherà un superbollo aggiunti-

no chiesto e hanno ot-

vo sulle auto di lusso. Scatta-

tenuto di poter finanzia-

no poi tasse sullo staziona-

re il trasporto pubblico locale

mento giornaliero delle im-

con un’accisa sui carburanti (+1

barcazioni da diporto, il

centesimo al litro) in modo da ga-

rimessaggio delle gran-

rantire la tenuta del trasporto

di imbarcazioni e una

pubblico locale.

tassa di possesso sugli aerei ed elicotte-

CAPITALI SCUDATI. È previsto un

ri privati.

prelievo una tantum aggiuntivo GENNAIO/FEBBRAIO 2012

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Attualità

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TORNA L’ICI-IMU

casa porterà maggiori entrate per quasi 5 miliardi. Men-

A fare la parte del leone nella manovra saranno le nuo-

più conveniente dell’attuale Ici, che ha un’aliquota me-

ve imposte sulla casa che da sole dovrebbero valere cir-

dia effettiva dello 0,64%, visto che l’imposta comunale

ca 7-8 miliardi di euro. L’Imposta municipale unica che

assorbe anche l’Irpef sui redditi fondiari.

il federalismo fiscale riserva ai comuni sarà anticipata al

Insieme all’Imu, però, dovrebbe arrivare anche la nuo-

gennaio 2012 e a essere tassate saranno anche le prime

va Res, cioè l’imposta sui rifiuti e i servizi, con un’ali-

case di abitazione. L’aliquota di base dell’Imu è fissata

quota dello 0,2 per mille, per sostituire Tarsu e Tia, ma

allo 0,76%, ma per la prima casa sarà ridotta allo 0,4%,

bisognerà aspettare fine ottobre per il regolamento di

con la possibilità per i sindaci di alzare o ridurre l’aliquo-

attuazione.

ta base di 0,3 punti e quella agevolata sulla prima casa

Il provvedimento potrebbe avere conseguenze non irri-

dello 0,2%. Solo per le prime case è prevista una detra-

levanti su un mercato immobiliare già in difficoltà, an-

zione di 200 euro, cui si aggiunge un’ulteriore detrazio-

che perché sembra non sia prevista alcuna agevolazio-

ne di 50 euro per ciascun figlio a carico fino a 26 anni

ne a favore degli immobili dati in locazione e per i qua-

purché residente nell’abitazione principale.

li si ipotizzava un’aliquota fissa al 4 per mille. Tassare gli

Come per gli appartamenti, aumenteranno i coefficien-

immobili da investimento alle aliquote degli immobili

ti di moltiplicazione per gli esercizi commerciali, i terre-

tenuti a disposizione significa abbassare la performan-

ni e le aree fabbricabili.

ce di circa un punto e rendere decisamente poco appe-

Il ritorno della tassazione patrimoniale sulla sola prima

tibile l’investimento immobiliare.

GENNAIO/FEBBRAIO 2012

tre l’Imu sulle seconde case potrebbe addirittura essere


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sui fondi rimpatriati lo scorso an-

sulla vita e i fondi comuni, esclusi

chiaia per le lavoratrici private è

no con lo scudo fiscale dell’1‰

i fondi pensione e i fondi sanitari.

elevata a 62 anni già dal 2012 (63

per il 2012, dell’1,35‰ per il 2013

anni e 6 mesi per le lavoratrici au-

e del 4‰ nel 2014. In tutto si trat-

Gli interventi

tonome) e si incrementerà gra-

ta di circa 100 miliardi di euro por-

in materia di previdenza

dualmente fino ad arrivare nel

tati all’estero e poi rientrati, che

Per quanto riguarda le pensioni,

avevano fruttato all’Erario attor-

fatte salve le vecchie regole sul di-

no ai cinque miliardi (su cui è sta-

ritto al pensionamento per chi ha

ta già pagata una tassa del 5%).

raggiunto i requisiti entro il 31 di-

Le entrate derivanti da tale impo-

cembre 2011, dal 1° gennaio la quo-

sizione serviranno per finanziare

ta di pensione corrispondente alle

la rivalutazione piena delle pen-

anzianità contributive maturate a

sioni fino a tre volte il minimo.

decorrere da tale data è calcolata secondo il sistema contributivo. Ven-

Vengono abolite le finestre di decorrenza e le pensioni di anzianità a eccezione dei pensionamenti a seguito del raggiungimento dell’età contributiva massima

RINCARO IVA. L’aumento dell’Iva al

gono abolite le finestre di decorren-

2% partirà da settembre, a copertu-

za e le pensioni di anzianità a ecce-

ra della clausola di salvaguardia e

zione dei pensionamenti a seguito

da attuare solo nel caso in cui sia

del raggiungimento dell’età contri-

necessario. In tal modo si evita che

butiva massima, che dal 2012 è con-

2018 alla convergenza con gli uo-

scatti la riduzione automatica di

fermata a 41 anni e un mese per le

mini (66 anni: 65 anni + 12 mesi di

tutte le deduzioni e detrazioni fi-

donne (precedenti 40 anni più fine-

finestra). Resta fermo l’adegua-

scali in particolare sulla famiglia.

stra di un anno e un mese) mentre

mento dei requisiti di accesso al si-

La ridefinizione delle agevolazioni

è elevata a 42 anni e un mese per gli

stema pensionistico agli incre-

andrà a finanziarie l’istituendo

uomini. La differenza di trattamen-

menti della speranza di vita se-

Fondo per la famiglia.

to è giustificata dal fatto che le la-

condo i dati Istat. Inoltre, fermo

voratrici subiranno un incremento

restando il requisito contributivo

TRACCIABILITÀ CONTANTE. Il pac-

repentino dell’età pensionabile. È

minimo pari a 20 anni di anziani-

chetto antievasione prevede nor-

confermato l’incremento del requi-

tà, i lavoratori che hanno il primo

me più efficaci per il controllo dei

sito di un mese nel 2013 e un ulte-

accredito contributivo successiva-

movimenti finanziari e il divieto

riore mese nel 2014.

mente al 1° gennaio 1996 potran-

di uso del contante per pagamen-

Chi va in pensione anticipata pri-

no accedere al pensionamento al

ti superiori ai 1.000 euro, oltre a

ma dei 62 anni d’età avrà una pe-

compimento del requisito anagra-

una serie di incentivi e agevola-

nalizzazione sulla quota di tratta-

fico di 63 anni in determinati casi.

zioni per i professionisti e le pic-

mento relativa alle anzianità con-

Poi il blocco della perequazione

cole imprese che accettano la pie-

tributive maturate antecedente-

delle pensioni per gli anni 2012 e

na tracciabilità dei propri ricavi.

mente al 1° gennaio 2012 pari

2013, esclusi i trattamenti fino a 3

all’1% per ogni anno di anticipo

volte il minimo Inps (circa 1.400

BOLLO TITOLI. L’imposta di bollo

nell’accesso al pensionamento e

euro mensili lordi) che saranno

sui conti correnti bancari viene

al 2% per ogni anno ulteriore di

rivalutati al 100% dell’inflazione.

estesa anche al deposito titoli e ad

anticipo rispetto agli ultimi due

Infine il previsto contributo di so-

altri strumenti e prodotti finanzia-

anni prima dei 62.

lidarietà per le pensioni erogate

ri, come le polizze assicurative

L’età per il pensionamento di vec-

ai lavoratori provenienti dai fonGENNAIO/FEBBRAIO 2012

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Attualità di speciali confluiti nell’Inps (Fondo volo, elettrici, telefonici, trasporti, dirigenti industria ecc.) e la totalizzazione dei periodi assicurativi dove è stato eliminato il requisito minimo di tre anni. Gli interventi a favore di crescita e sviluppo Le misure finalizzate alla crescita e allo sviluppo del paese sono di tre tipologie: quelle per creare occupazione, quelle a favore del credito alle imprese, quelle a favore della concorrenza e delle liberalizzazioni.

Viene introdotta la possibilità di dedurre integralmente dall’Ires e dall’Irpef la quota Irap riferita al costo del lavoro per le imprese che assumono

PENSIONI REGIME TRANSITORIO Oltre a coloro che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2012 con le regole illustrate nell’articolo, è prevista una norma di salvaguardia per i seguenti casi: lavoratori collocati in mobilità sulla base di accordi sindacali stipulati prima del 4 dicembre 2011 e che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di

In particolare viene introdotta la

fruizione dell’indennità di mobilità;

possibilità di dedurre integral-

lavoratori titolari di prestazione straordinaria a carico

mente dall’Ires e dall’Irpef la quo-

dei fondi di solidarietà di settore alla data del 4 dicem-

ta Irap riferita al costo del lavoro

bre 2011;

per le imprese che assumono; vengono previsti interventi a favore di donne e giovani; viene introdotto un premio per le imprese che si fi-

chi è stato autorizzato alla prosecuzione volontaria della contribuzione prima del 4 dicembre 2011; lavoratori che al 4 dicembre 2011 hanno in corso l’istituto dell’esonero dal servizio.

nanziano con capitale proprio, detto Ace (Aiuto alla crescita economi-

In via eccezionale, per i lavoratori dipendenti del settore pri-

ca), che prevede un favore fiscale

vato viene data la possibilità di accedere al pensionamento

alla raccolta di capitale di rischio in

al compimento dei 64 anni di età, nel caso siano in posses-

modo da favorire la patrimonializ-

so al 31 dicembre 2012 di almeno 35 anni di anzianità

zazione delle imprese, e sempre a favore delle imprese, viene finan20

GENNAIO/FEBBRAIO 2012


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Sono stati confermati gli incentivi per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico già previsti da precedenti manovre, in particolare nelle aree colpite da calamità naturali

ziato un programma per l’utilizzo dei fondi strutturali europei. È stata deliberata una fiscalità di vantaggio a favore delle imprese individuali e artigiane per favorircontributiva e quota “96” con almeno 60 anni di età anagrafi-

ne l’emersione; sono stati confer-

ca o per le lavoratrici, almeno 20 anni di anzianità contributi-

mati gli incentivi per le ristruttu-

va e 60 anni di età.

razioni e per il risparmio energetico già previsti da precedenti ma-

STRATEGIA ANTI-PRIVILEGI

novre, in particolare nelle aree col-

Ecco invece gli interventi di armonizzazione tra le diverse gestio-

pite da calamità naturali; è stato

ni pensionistiche:

rifinanziato il Fondo di garanzia

incremento dei contributi versati da commercianti, artigia-

per le pmi che mette a disposizio-

ni e lavoratori agricoli;

ne garanzie per circa 20 miliardi di

armonizzazione delle regole per i lavoratori iscritti ai fondi

credito; viene ridefinito l’Istituto

confluiti nell’Inps (Fondo volo, elettrici, telefonici, traspor-

del Commercio estero; sul fronte

ti, dirigenti industria ecc.);

delle infrastrutture saranno censi-

casse professionisti: lo Stato non può intervenire diretta-

ti i cantieri immediatamente apri-

mente nella regolamentazione degli enti autonomi ma ne

bili e quelli accelerabili; è stata de-

richiede di assicurare la sostenibilità dei conti, altrimenti ver-

liberata la liberalizzazione degli

rà imposto anche a loro il sistema contributivo;

orari degli esercizi commerciali.

non sono previste modifiche alla contribuzione versata alla

Infine, le province vengono ri-

gestione separata per i lavoratori parasubordinati, che è già

portate alle funzioni di indirizzo

molto vicina a quella dei lavoratori dipendenti. Per chi non

e coordinamento e non potranno

ha altra copertura assicurativa (es. giovani con partita Iva),

più esercitare funzioni svolte da

si intende migliorare il trattamento di malattia e introdur-

comuni e regioni. Vengono aboli-

re il congedo di maternità e paternità.

te le giunte provinciali e ridotto a dieci il numero dei consiglieri provinciali.

䡵 GENNAIO/FEBBRAIO 2012

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OSSERVATORIO LEGISLATIVO

osservatorio

a cura di Manageritalia

Incontro con i vertici del ministero del Lavoro na delegazione di organizzazioni di rappresentanza della dirigenza, guidata dal coordinatore di Costituente Manageriale Silvestre Bertolini, è stata convocata il 16 gennaio a Roma dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Elsa Fornero e dal viceministro Michel Martone. La Costituente Manageriale aveva scritto al ministro per chiedere un incontro urgente per discutere di un tema che sta creando una crescente preoccupazione nei riguardi dei dirigenti prossimi alla pensione, a causa delle misure adottate dal governo in materia previdenziale nell’ambito del decreto legge 201. A causa della crisi molti dirigenti sono stati allontanati dalle aziende e hanno firmato transazioni per poter fare affidamen-

U

to almeno sul trattamento pensionistico come unica fonte di reddito. Lo spostamento dei requisiti in avanti invece li esclude anche da quest’ultima possibilità di sostentamento. Nel corso dell’incontro sono state illustrate le osservazioni della Costituente Manageriale sulle misure a favore dello sviluppo del Governo Monti, un documento contenente analisi e proposte per innovare il mercato del lavoro, sviluppare nuove forme di ammortizzatori sociali basate sulle politiche attive, sostenere i lavoratori vicini alla pensione penalizzati dalle ultime riforme, favorire il rilancio dell’economia. Diversi gli argomenti su cui Martone ha richiesto un approfondimento. Uno riguarda la proposta di incentivare le imprese che promuovono attività di tutoraggio dei giovani da parte di quelli più anziani, in modo

Decreto Salva Italia: richieste della Costituente Manageriale

urtroppo ancora una volta la manovra si è accanita sul ceto medio, che vedrà aumentare notevolmente il prelievo fiscale, diminuire il futuro importo pensionistico e rinviare di alcuni anni il ritiro dal lavoro. Per questi motivi Manageritalia ha chiesto di modificare alcune norme del decreto legge 201, e in particolare quella che per gli anni 2012 e 2013 ha assicurato la rivalutazione automatica piena solo ai trattamenti pensionistici di importo fino a tre volte il trattamento minimo Inps (inizialmente il limite era pari a due volte il minimo). La sospensione della perequazione, protratta per due anni, rappresenta

P

Per un approfondimento sul decreto Salva Italia vedi articolo a pagina 16

22

GENNAIO/FEBBRAIO 2012

l’ennesima aggressione ai trattamenti pensionistici di medio livello, colpiti negli ultimi anni ripetutamente, tale da risultare gravemente impoveriti in maniera irreversibile. L’emendamento richiesto da Manageritalia era finalizzato a tutelare tutte quelle famiglie monoreddito che posseggono solo un reddito da pensione e una casa di proprietà. Abbiamo richiesto inoltre di aumentare il limite fino a 5 volte il minimo (circa 2.380 euro lordi) e di prevedere il blocco solo sulla parte eccedente tale importo. Il decreto legge 201 ha previsto anche una deroga al nuovo regime dei requisiti di accesso al pensionamen-

da favorire le nuove assunzioni ed evitare il licenziamento dei lavoratori senior ancora non pensionabili. Un altro riguarderà i lavoratori che, con le recenti riforme della previdenza, sono rimasti in sospeso in un limbo tra lavoro e pensione, magari dopo aver già negoziato un’uscita anticipata contando di poter accedere al pensionamento nei prossimi mesi (a tale proposito è stato presentato un emendamento al disegno di legge “milleproroghe” da parte dell’onorevole Fontana, che è stato però dichiarato inammissibile per estraneità alla materia). Particolare attenzione è stata dedicata, inoltre, alle proposte per affermare maggiormente la retribuzione variabile, uno strumento che Manageritalia ritiene fondamentale per incentivare il merito, aumentare la produttività e contenere i costi del lavoro.

to per i lavoratori in mobilità, mobilità lunga, fondi di solidarietà, operata nel limite – inizialmente – di 50.000 unità. Tale limitazione non avrebbe consentito di fruire dell’esenzione a molti lavoratori che hanno firmato transazioni per un’uscita prematura dal mondo del lavoro confidando nelle regole pensionistiche finora in vigore e che si trovano oggi, con lo spostamento in avanti dei requisiti pensionistici, senza retribuzione e senza pensione. L’emendamento proposto da Manageritalia era diretto a sopprimere il limite di 50.000 unità. La nostra proposta di modifica è stata solo parzialmente accettata perché il limite sarà deciso successivamente da un decreto ministeriale, sulla base delle risorse finanziarie a disposizione.


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Italia Lavoro: novità per donne e manager del Sud anageritalia e Federmanager hanno incontrato il 5 dicembre i vertici di Italia Lavoro (agenzia del ministero del Lavoro e delle politiche sociali) per fare un’analisi dell’impatto del contributo di 10 milioni di euro per il reimpiego di dirigenti e per chiederne la proroga. I rappresentanti di Italia Lavoro hanno confermato la volontà di protrarre l’utilizzo dello strumento a tutto il 2012 e si sono impegnati a chiedere la relativa autorizzazione al ministero del Lavoro. Si è stabilito di non modificare l’entità del contributo (€ 10.000 o € 5.000 a seconda della tipologia di rapporto di lavoro svolta dal dirigente) e di procedere a un ampliamento del target di destinatari. Poiché gli over 50 erano stati scelti come “categoria svantaggiata”, si è deciso di far beneficiare anche altre componenti svantaggiate quali le dirigenti donne e i manager del Sud, che possono usufruire del contributo se disoccupati, a prescindere dal limite di età. Questo rappresenterebbe una grande opportunità per le donne dirigenti e un indiscutibile vantaggio per i giovani dirigenti del Sud al di sotto dei 50 anni. Parallelamente alla proroga del beneficio statale, Italia Lavoro ha proposto di avviare un nuovo esperimento di consulenza manageriale in considerazione della necessità – sottolineata dal nuovo ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera – di crescita dimensionale delle piccole imprese italiane.

M

Si tratterebbe di creare un modello che consenta a dirigenti privi di occupazione di prestare servizio alle pmi per sostenerne la crescita, l’affermazione sul mercato, eventualmente l’internazionalizzazione. La domanda di servizi riguarderebbe piccole aziende che non hanno le competenze per migliorare le proprie performance, l’offerta di servizi, invece, un centinaio di manager disoccupati che mettono a disposizione le proprie competenze gestionali da affiancare alle attività imprenditoriali. Il modello potrebbe essere avviato in 5 province pilota e si concretizzerebbe in uno “sportello” da istituire presso le Associazioni territoriali delle due organizzazioni sindacali. Gli sportelli saranno a loro volta gestiti da un gruppo degli stessi manager privi di occupazione, che potrebbero effettuare il matching tra domanda e offerta di lavoro manageriale.

Italia Lavoro farà uno studio sul territorio per identificare le aree in cui si avverte maggiormente la carenza manageriale. Per individuare i settori economici e le tipologie di pmi saranno coinvolte anche le associazioni imprenditoriali. In tal modo sarà assicurata una maggiore adesione da parte delle imprese rispetto al bando sui dirigenti over 50 scaduto a novembre. Manageritalia e Federmanager dovranno identificare i bacini manageriali da utilizzare per il nuovo modello, che per Manageritalia potrebbe essere rappresentato dagli associati che hanno partecipato al progetto “Ricomincio… da tre!”. Il servizio di consulenza sarà a carico delle aziende. In caso di assunzione sarà utilizzato il contributo statale prorogato.

Costituente Manageriale

N

el mese di dicembre si è riunita nuovamente la Commissione composta da 5 membri della Cida e 5 membri di Confedir-Mit (per noi

sono presenti Gaetano Torino e Marco Ballaré). Tale commissione ha il compito di proporre quale tipo di organizzazione dovremmo costituire entro breve tempo. L’impegno iniziale era quello di approvare un progetto entro giugno 2012 ma, anche su nostra richiesta, considerate le difficoltà del contesto economico, si è deciso di accelerare i lavori e di concludere entro febbraio. Le due Confederazioni verranno soppresse e confluiranno nel nuovo soggetto. Rimangono alcune perplessità legate alla parte pubblica.

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Ambiente

SORVEGLIATO SPECIALE

N

Le problematiche ecologiche sono al centro delle campagne di sensibilizzazione sullo sviluppo sostenibile. Una presa di coscienza nata più di un secolo fa e che ci impone scelte radicali

EL 1905, LO SCIENZIATO FRANCESE HENRY ANTOINE DES VOEUX partecipò a una riunione del Public health congress e per l’occasione scrisse un paper dal titolo “Fog and smoke”. Il 26 luglio 1905 il quotidiano londinese Daily Graphic citò: «Des Voeux ha sostenuto che non c’è bisogno di una gran scienza per

capire che c’è qualcosa nelle grandi città che invece non è presente in campagna» – ossia, ciò che des Voeux definì come “smog” (combinazione di smoke e fog), un fenomeno derivato principalmente dall’utilizzo del carbone nelle grandi città. Era l’inizio di un cammino che avrebbe portato l’umanità a riconoscere la necessità (per il proprio benessere) di un equilibrio tra sviluppo e ambiente circostante. Con questo articolo continuiamo la conversazione sullo “sviluppo sostenibile” iniziata con gli articoli pubblicati nei due ultimi numeri di Di-

rigente, cercando di fare il punto su cosa implichi oggi per le aziende la “sostenibilità ambientale” – in interazione con gli altri due pilastri dello sviluppo sostenibile (economia e società), nel contesto di un mondo globalizzato e ad alto sviluppo tecnologico.

Emilio Rossi

Usando una definizione semplificata, ma compatibile con l’ottica intergenerazionale del rapporto Brundtland (elaborato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo dell’Onu), la sostenibilità ambientale fa riferimento al modo in cui il genere umano utilizza le risorse naturali del pianeta. In ultima analisi, un sistema ambientalmente sostenibile deve mantenere una base stabile di risorse, esaurendo quelle non rinnovabili solo nella misura in cui nuovi investimenti rendano possibile la produzione di suoi sostituti. Ciò include il mantenimento della biodiversità, della stabilità atmosferica e di altri ecosistemi normalmente non classificati come risorse economiche. Progresso ambiente È di tutta evidenza che la complessità delle società contemporanee ha reso estremamente difficoltoso il rispetto del vincolo ambientale. Alla difficoltà intrinseca nel conciliare progresso e ambiente si è poi aggiun-

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ta, fino a pochi decenni fa, una to-

Sono state le gravi conseguenze

Le prime misure per bandire l’uso del

tale mancanza di presa di coscien-

del disequilibrio tra sviluppo e

carbone vennero prese a Londra nel 1952

za del problema. Per esempio, no-

sfruttamento delle risorse a suo-

in seguito a una combinazione di alta

nostante il termine “smog” fosse

narci la sveglia: dalla qualità del-

pressione, bassa temperatura e alti con-

stato coniato nel 1905, fu solo a

l’aria che respiriamo (partendo

sumi per riscaldamento che costrinse la

partire dal 1952 che a Londra ven-

dallo smog di des Voeux per arri-

città alla paralisi per alcuni giorni.

nero prese misure per bandire

vare al COx, NOx, SOx ecc. dei

l’uso del carbone, in seguito ad al-

giorni nostri) al cambiamento cli-

cuni giorni in cui una combinazio-

matico e connessi disastri natura-

di approccio alla sua soluzione, re-

ne di alta pressione, bassa tempe-

li, all’estinzione o quasi-estinzio-

sa ancor più difficile dall’attuale

ratura e alti consumi per riscalda-

ne di intere specie animali e vege-

crisi economica. Sono molte le pro-

mento costrinse la città alla para-

tali, alla relazione con una serie di

blematiche ambientali, il che rende

lisi (scuole chiuse, bus, treni e ae-

malattie, prima fra tutte una sva-

complicato il raggiungimento di

rei fermi per quattro giorni e un

riata serie di tumori.

una visione complessiva. Le orga-

aumento della mortalità, al tempo

Oggi l’urgenza della “questione

nizzazioni che se ne occupano (se

stimata da un report del ministe-

ambientale” è ampiamente ricono-

ne contano migliaia nel mondo),

ro della Salute, in alcune migliaia).

sciuta, pur con profonde diversità

data la complessità di ogni argoGENNAIO/FEBBRAIO 2012

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Pratiche ambientalmente sostenibili in azienda

Ambiente mento, sono focalizzate su un solo

• Organizzare la produzione avendo come obiettivo l’uso di

aspetto (o su più aspetti limitrofi)

materiali meno tossici e l’utilizzo di materie prime ricicla-

della questione ambientale: il cam-

te al posto di materia prima vergine; si possono implemen-

biamento climatico (e riduzione

tare pratiche di prevenzione dell’inquinamento in vari pro-

delle emissioni di CO2); l’inquina-

cessi e utilizzare imballaggi di trasporto riutilizzabili e rici-

mento della biosfera (legato al

clabili, nonché stabilire obiettivi energetici ed efficienza

cambiamento climatico ma con sue

idrica (condivisi con i dipendenti).

problematiche sanitarie e di con-

• Analizzando la propria value chain e lavorando con i for-

servazione specifiche); la salva-

nitori, si può puntare a ottenere la riduzione degli imbal-

guardia della biodiversità; l’effi-

laggi delle materie prime, avere assistenza nella ricerca di

cienza energetica; lo sviluppo di

materiali meno tossici e nella fornitura di “energia verde”.

fonti rinnovabili; la gestione dei ri-

• Esaminare l’impatto ambientale del proprio prodotto per

fiuti e del riciclo degli scarti ecc.

identificare opportunità per aumentare riciclo o riutilizzo e per ridurre l’impatto ambientale globale. • Nel lavoro di ufficio, ridurre il consumo di carta grazie al-

Protocollo di Kyoto: l’accordo sulla riduzione delle emissioni di elementi inquinanti in scadenza nel 2012 è largamente mancato, ma ha spinto i governi a implementare regole più stringenti sulle emissioni di gas serra

la copia e alla stampa fronte-retro e all’uso della posta elettronica; i programmi di riciclaggio per gli scarti possono essere implementati o estesi. • Attivare lo screening ambientale per tutti i nuovi acquisti (non solo quelli di input alla produzione), dando preferenza a prodotti meno tossici e con il più alto grado di riciclo. • Incrementare l’uso delle teleconferenze, riducendo i chilometri percorsi in auto o i viaggi aerei dei dipendenti, incoraggiare l’uso di carpool, del trasporto pubblico e dei bus organizzati dall’azienda per il pendolarismo dei dipendenti. • Per le aziende dotate di mensa, il servizio del fornitore può essere scelto includendo parametri “verdi”, come la riduzione del consumo di energia, l’efficienza idrica nelle ope-

Tra le varie istituzioni, citeremo le

razioni di cottura, i programmi di riciclaggio (inclusa la do-

due che possono rivestire maggio-

nazione del cibo acquistato ma non lavorato) e di compo-

re interesse per i nostri lettori, os-

staggio degli scarti.

sia quelle i cui lavori possono avere un impatto su nuove proposte di regolamentazione (nazionale

26

ed europea). È bene ricordare in-

occupa del cambiamento climatico

lo mondiale sui rischi e le conse-

fatti che dalle nuove regole posso-

è l’Ipcc (Intergovernmental panel

guenze del cambiamento climatico

no scaturire non solo nuovi limiti

on climate change - www.ipcc.ch),

causato dalle attività umane e dise-

o nuovi costi, ma anche nuove op-

un organismo scientifico fondato e

gnare le possibili opzioni di policy

portunità di business.

finanziato dall’Unep (United na-

per fronteggiare queste conse-

tions environment programme).

guenze o attenuarne gli effetti. I la-

Due istituzioni per nuove regole

La sua missione è fornire una valu-

vori dell’Ipcc hanno dato un fon-

L’istituzione più prestigiosa che si

tazione scientifica esaustiva a livel-

damentale impulso al Protocollo di

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Kyoto sull’effetto serra e, data l’au-

La seconda istituzione, il Program-

torevolezza dei quattro report fino-

ma europeo sul cambiamento del

ra prodotti, molte delle decisioni

clima (Eccp), fu lanciato nel 2000,

prese dalla Commissione europea,

con l’obiettivo di definire una stra-

e poi adottate dai paesi membri,

tegia europea per implementare il

tengono conto dei risultati ottenu-

Protocollo di Kyoto. Tra le decisio-

ti da questa istituzione.

ni più importanti dell’Eccp ci fu

Il Protocollo di Kyoto (1997) pre-

quella di istituire il Piano del com-

vedeva l’obbligo in capo ai paesi

mercio delle emissioni di gas serra

industrializzati di operare una ri-

dell’Unione europea, noto come

duzione delle emissioni di ele-

Eu Ets. Ad alcuni anni dalla sua in-

menti inquinanti (biossido di car-

troduzione, in Italia oggi il sistema

bonio e altri cinque gas serra, ov-

sta incontrando difficoltà dovute

vero metano, ossido di diazoto,

sia alla crisi economica sia alla ge-

dell’ambiente e, anche se una vera

idrofluorocarburi, perfluorocar-

stione operativa del sistema.

e propria politica industriale euro-

buri ed esafluoruro di zolfo) in

Tuttavia, è ragionevole ritenere

pea è lungi dall’essere definita, la

una misura non inferiore al 5% ri-

che la Commissione europea (e

riduzione delle emissioni da fonti

spetto alle emissioni registrate

quindi il governo italiano) opere-

fossili è al centro dell’attenzione

nel 1990 – considerato come anno

rà per il mantenimento e il miglio-

dei policy maker di Bruxelles.

base – nel periodo 2008-2012.

ramento del Piano, aprendo op-

È di tutta evidenza che l’attuale cri-

Obiettivo ambizioso, ormai lar-

portunità di profitti per le aziende

si economica e finanziaria compor-

gamente mancato, ma che ha co-

che investiranno per ridurre le lo-

terà il rallentamento dell’imple-

munque spinto i governi a imple-

ro emissioni di gas serra.

mentazione di qualsiasi normativa

mentare numerose regole più strin-

Sono in realtà moltissime le diretti-

ambientale. Ma ormai essere tra i

genti sulle emissioni di gas serra.

ve europee orientate alla difesa

primi ad anticipare le mosse nor-

Anche se una vera e propria politica industriale europea è lungi dall’essere definita, la riduzione delle emissioni da fonti fossili è al centro dell’attenzione dei policy maker di Bruxelles

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Ambiente si, o meglio di anticipare le norma-

legiare concretamente le imprese

tive, nella pratica quotidiana esi-

che si mostrano più attente al ri-

stono molte opportunità per le im-

spetto e all’implementazione del-

prese per muoversi in linea con la

le norme relative all’ambiente; le

sostenibilità ambientale. Gli esem-

nuove opportunità di business

pi riportati nel box mostrano pos-

legate all’ambiente iniziano a

sibili pratiche ambientalmente so-

farsi significative.

stenibili e adottabili in azienda,

Citiamo, tra le tante opportunità,

spesso con riduzioni di costo.

il fotovoltaico, la coibentazione, i

La forte presa di coscienza da par-

biocarburanti (anche se questi

te dell’opinione pubblica relativa-

ultimi stanno dimostrando di

mente alla questione ambientale

non essere poi così compatibili

sta aiutando a determinare impor-

né con la sostenibilità economica

mative della Commissione euro-

tanti cambiamenti anche per la ge-

complessiva né con la sostenibi-

pea (che entro pochi anni vengono

stione aziendale.

lità ambientale), il cibo biologico,

poi adottate anche a livello nazio-

Se fino a pochi anni fa la regola-

la riconversione e la “pulizia” di

nale) è diventato un vantaggio

mentazione ambientale era vista

aree industriali o i servizi di trai-

competitivo per le aziende.

quasi esclusivamente come porta-

ning e riorientamento della forza

trice di ulteriori costi, l’approccio è

lavoro. In Europa sono ormai 3,4

Opportunità per le aziende

ormai sostanzialmente differente.

milioni gli occupati in settori

Al di là della necessità di adeguar-

Basti pensare agli indici costruiti

“verdi”.

da molte aziende, non necessa-

In un articolo recentemente pub-

riamente grandi, per valutare i

blicato sulla Harvard Business Re-

fornitori della propria supply

view Italia si fa notare anche che

chain in base a criteri di sosteni-

ormai in molti sistemi finanziari

bilità ambientale. Due i fattori

avanzati il capitale affluisce più

principali di questo cambiamen-

facilmente alle aziende che pre-

to: il consumatore inizia a privi-

sentano credibili strategie am-

In molti sistemi finanziari avanzati il capitale affluisce più facilmente alle aziende che presentano credibili strategie ambientali, come testimoniato dallo sviluppo dei fondi mobiliari dedicati alle società “verdi”

Un esempio di azienda “verde”: il nuovo impianto fotovoltaico installato presso la sede della Automobili Lamborghini a Sant’Agata Bolognese.

bientali, come testimoniato dallo sviluppo dei fondi mobiliari dedicati esclusivamente o parzialmente alle società “verdi”. Per concludere, esistono oggi le policy, le motivazioni e gli strumenti per convergere verso un sistema produttivo e una società più “ambientalmente sostenibile” – auguriamoci che per renderla una realtà non si debba arrivare a dover affrontare emergenze, preannunciate da decenni, come quella creata a Londra dallo smog nel 1952. 28

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A TU PER TU CON... CON... a cura della redazione

a tu per tu...

Luca Cassina Nato l’11 settembre 1968 a Milano Azienda: PayPal Italia Qualifica: country manager Associato: Manageritalia Milano Sport preferito: basket Film preferito: La vita è bella di Roberto Benigni Libro preferito: Cent’anni di solitudine di

Gabriel García Márquez Luogo preferito: Sardegna Motto: Why join the navy if you can be a pirate? Lei è direttore generale di PayPal, il sistema di pagamento online più diffuso al mondo. Come è arrivato a occupare questa posizione? «Negli ultimi 12 anni ho lavorato principalmente nel settore internet, prima come imprenditore, poi in società internazionali, anche all'estero. Da sempre, sono guidato da passione, curiosità ed esperienza». Come è visto dai consumatori l'acquisto online? «In questi anni ho visto che sempre più persone si avvicinano all’e-commerce e ne apprezzano i vantaggi: scelta, comodità di fare acquisti dove si vuole, a qualsiasi ora e a prezzi convenienti». Quali sono le nuove prospettive nel settore mobile? «L’arrivo degli smartphone ha cambiato radicalmente il comportamento delle persone. Oggi da un dispositivo mobile si possono fare sempre più cose, compresi acquisti

e pagamenti. Il cellulare semplifica e velocizza molte attività quotidiane ed è l’ideale quando il fattore tempo è determinante, come per esempio nel caso delle aste online o dei saldi privati (che, per definizione, hanno stock limitati di breve durata)». Nonostante i passi avanti nella prevenzione delle frodi online, è ancora alto il rischio di essere truffati? «Il rischio è statisticamente basso, ma percepito come alto. Spesso, purtroppo, i consumatori non sono a conoscenza dei loro diritti. In PayPal consideriamo la protezione una priorità e lavoriamo per rendere consapevoli gli utenti delle linee guida da seguire quando comprano online».

Oggi in Italia effettuare micropagamenti per importi di 1 o 2 euro è svantaggioso per via delle provvigioni applicate, ma il trasferimento di piccole somme in denaro, per esempio mediante sms, potrebbe essere un volano per molte nuove attività imprenditoriali b2c. Quali ostacoli ci sono ancora in questa direzione? «Il settore dei micropagamenti fatica a svilupparsi nel mondo dei pagamenti elettronici. Questo a causa dei costi di transazione sostenuti dagli operatori, che di fatto la rendono onerosa, ma aumentano praticità e facilità del pagamento. Sono allo studio molte soluzioni e ci aspettiamo diverse novità nei prossimi anni». GENNAIO/FEBBRAIO 2012

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Comunicazione

START-UP,

IL RUOLO DELLE PR Dietro al fallimento di una pmi spesso c’è l’assenza di una strategia di marketing e di comunicazione. Un piano di relazioni pubbliche mirato quando si debutta sul mercato può offrire un grande supporto

O

GNI ANNO IN ITALIA vengono registrate alla Camera di commercio circa 400mila nuove imprese. Questo dato, più delle parole, ci fa capire l’importanza dell’argomento. Sembra però che il mondo della comunicazione non abbia ancora compreso la portata delle start-up come occasio-

ne professionale, tanto che in letteratura è particolarmente difficile individuare contributi sul tema della comunicazione delle nuove aziende. Eppure il marketing e la comunicazione sono le determinanti principali per la buona riuscita di una start-up: l’azienda deve infatti mettere in chiaro sin dai primi istanti di vita la propria identità e i valori che intende trasmettere. Si stima che uno dei principali motivi di fallimento per un’impresa nei primi due anni di vita sia proprio la carenza di una strategia di marketing corretta e ben definita. Un’impresa che nasce deve quasi sempre fare i conti con un budget limitato e una struttura organizzativa non definita; in una situazione così complessa, con una miriade di adempimenti fisici e burocratici da compiere per il neo imprenditore, il rischio è che la pianificazione strategica di marketing e comunicazione venga rimandata a data da destinarsi. Questo anche in conseguenza di una cultura della comunicazione ancora lacunosa per la maggior parte degli imprenditori italiani: focalizzazione sul prodotto/servizio, comunicazione come optional da legare all’andamento eco-

Giampietro Vecchiato

nomico, assenza di valutazione e budget stabilito day by day sono solo alcuni dei più diffusi errori commessi dalle nostre pmi nella fase di start-up. A questo proposito si può parlare di “marketing intuitivo” per descrivere il comportamento delle pmi italiane, in contrapposizione al “marketing strategico”, frutto di una pianificazione a medio-lungo termine. Pianificare le attività La pianificazione strategica della comunicazione è necessaria per ambire alla costruzione di una marca forte, vista la sempre maggiore importanza di asset intangibili. Le grandi aziende si sono rese conto di questo da tempo, tanto da aver spostato una consistente fetta dei propri investimenti dall’advertising tradizionale ad attività di relazioni pubbli-

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che, molto più efficaci per stabili-

quasi totalità delle start-up rientra-

re un contatto diretto e bidirezio-

no, per numero di dipendenti, nel-

nale con i propri pubblici di riferi-

la definizione di micro-impresa.

mento e aumentare così la propria

Nell’80% dei casi la pianificazione

brand equity e reputation.

e la realizzazione delle azioni di co-

Per comprendere in maniera più

municazione sono responsabilità

approfondita il fenomeno della

dirette dei titolari, che ricorrono a

start-up d’impresa e delle relative

professionisti e consulenti esterni

attività di comunicazione, è stata

principalmente per la messa in

condotta un’indagine sul campo;

opera effettiva delle attività scelte.

l’universo di riferimento della ri-

La pianificazione della comunica-

rato e consapevole, delle esigen-

cerca è stato individuato nelle nuo-

zione e la definizione del relativo

ze dei propri pubblici di riferi-

ve aziende del Triveneto registrate

budget sono quasi sempre stabili-

mento. Anche la valutazione è

nel corso del 2009 presso le Came-

te day by day, a seconda delle ne-

semplicemente collegata, nei po-

re di commercio delle province di

cessità del momento. Ciò avviene

chi casi in cui viene attuata, al-

Padova, Verona e Vicenza. Alle im-

in oltre il 90% dei casi.

l’andamento economico generale

prese interessanti ai fini dell’argo-

La scelta degli strumenti e dei

dell’azienda o ai contatti ottenuti

mento è stato somministrato un

messaggi chiave si basa preva-

da parte di nuovi clienti, senza

questionario con risposte standar-

lentemente sulla creatività della

prendere in considerazione i ri-

dizzate, con lo scopo di indagare il

persona che gestisce la comuni-

sultati intangibili e a lungo termi-

livello di pianificazione delle atti-

cazione, anche se la metà delle

ne della comunicazione.

vità di comunicazione e i relativi

imprese sostengono di prendere

Le attività tradizionali di pubbli-

atteggiamenti e comportamenti

tali decisioni in seguito a un effet-

cità riscuotono un atteggiamento

adottati. Secondo i dati ottenuti, la

tivo ascolto, magari poco struttu-

tendenzialmente positivo da par-

Un’impresa che nasce deve quasi sempre fare i conti con un budget limitato e una struttura organizzativa non definita

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Comunicazione

La scarsa attenzione alla dimensione relazionale è confermata dal medio-basso ricorso ad altre attività di relazioni pubbliche

gli eventi speciali si sono imposti

su tutti la media relation e gli stru-

come strumenti efficaci ed effi-

menti del web 2.0.

cienti per trasmettere i valori e i

Sarebbe auspicabile una ricerca

messaggi chiave dell’azienda. Al-

condotta su più ampia scala, ma

tre attività di stakeholder commu-

in linea di massima dall’indagi-

nication che hanno riscosso una

ne è emerso un quadro sufficien-

discreta popolarità, almeno ri-

temente chiaro circa il fenomeno

spetto alle aspettative iniziali, so-

della comunicazione della start-

no il customer relationship mana-

up in Italia: le nuove aziende sono consce delle potenzialità della comunicazione nella creazione di un brand forte, ma la cultura della pianificazione strategica è ancora lontana dal fare breccia nelle menti dei nuovi imprenditori italiani. Si può sostenere che i comportamenti e gli atteggiamenti delle start-up nei confronti della comunicazione siano del tutto paragonabili a quelli delle pmi mature. Non è stata riscontrata una prevedibile ricerca di innovazione negli strumenti e nei modi di relazionarsi con i propri pubblici di riferimento, né una maggiore attenzione alla strategia di comunicazione nel

te degli intervistati, che tuttavia

gement (60%), la comunicazione

lungo termine.

non vi fanno ampio ricorso a cau-

interna (50%) e la responsabilità

Sarà probabilmente necessario

sa degli elevati budget richiesti.

sociale d’impresa (15%, con un al-

che siano i comunicatori stessi a

Per quanto riguarda invece l’uti-

tro 15% disposto ad adottare ini-

fare un passo verso i giovani im-

lizzo delle risorse online, incredi-

ziative simili in un secondo mo-

prenditori, ascoltando i loro biso-

bilmente le nuove imprese non

mento). Responsabilità sociale

gni e ritagliando quindi “su misu-

sfruttano l’economicità e l’interat-

d’impresa intesa soprattutto come

ra” delle nuove pmi progetti di co-

tività date dal web 2.0, orientan-

volontà di avere buoni rapporti

municazione semplici, economici,

dosi su semplici siti web “vetri-

con il territorio e l’ambiente di ri-

mirati e comprensibili, al fine di ri-

na”. La scarsa attenzione alla di-

ferimento.

durre il gap culturale tra mondo

mensione relazionale è conferma-

34

dell’impresa e mondo della comu-

ta dal medio-basso ricorso ad altre

La strada da percorrere

nicazione, fornendo così ai nuovi

attività di relazioni pubbliche co-

Alcune risposte hanno denotato

imprenditori gli strumenti strate-

me le media relation, le visite in

una conoscenza superficiale di

gici per affermarsi ed essere com-

azienda e le fiere di settore. Solo

alcuni mezzi di comunicazione,

petitivi nel mercato.

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ASSICURATESE PER TUTTI

1. LA STORIA

2. IL RISCHIO E LA COPERTURA

3. LE GARANZIE

IN VIAGGIO CON ASSIDIR NEL MONDO DELLE ASSICURAZIONI

per tutti

U

IL SINISTRO

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Uno dei momenti più critici del rapporto tra cliente e compagnia di assicurazione è quello che viene immediatamente dopo il verificarsi di un evento per il quale ci siamo assicurati. È il momento in cui noi, più o meno inconsciamente, “tiriamo le somme” e decidiamo se il premio che abbiamo pagato è stato giustificato o meno. Se è vero che la cosa più auspicabile è che tutti i premi pagati non vengano mai utilizzati, è anche vero che, dopo un sinistro, il nostro desiderio maggiore è quello di venire rimborsati al più presto e totalmente. Infatti, dopo che la nostra vettura è stata tamponata, nessuno ci rifonderà del tempo perso e dei disagi avuti ma, almeno, potremo coprire i costi dell’intervento del carrozziere grazie alla polizza Rc stipulata dall’altra vettura, responsabile del sinistro. L’esempio della polizza Rc auto è di facile comprensione, ma cosa succede per tutte le altre coperture assicurative che abbiamo sottoscritto più o meno consapevoli di quanto stavamo esattamente facendo? A parte il pagamento del premio, che ci viene sollecitato dalla compagnia con una lettera circa un mese prima della scadenza, siamo veramente coscienti di cosa abbiamo assicurato, per quali eventi siamo coperti o quali sono i vincoli che ci impediscono, in alcuni casi, di venire rimborsati? Conosci bene la tua polizza? Per prima cosa è necessario capire se l’evento dannoso è tra quelli per cui siamo assicurati o meno: quanti di noi hanno un’assicurazione definibile come “globale abitazione” o una “polizza del capo famiglia”

e conoscono con esattezza quali e quanti sono i sinistri per i quali è possibile chiedere un rimborso? Ad esempio, prima di far effettuare la riparazione di un vetro di una finestra rotto a causa di un colpo di vento, abbiamo verificato se era possibile farsi rimborsare il danno? E poi, nell’ipotesi di essere stati regolarmente coperti per quel tipo di danno, abbiamo seguito con precisione le regole per fare una denuncia corretta, ad esempio avvisando la compagnia o l’agente di assicurazione prima di far eseguire la riparazione? Quante volte abbiamo sporto denuncia e quante no? E se sì, l’abbiamo fatto entro i termini di tempo stabiliti nella polizza? Come ci siamo cautelati in caso di riparazione urgente, da effettuarsi prima dell’intervento del perito per stabilire l’entità del danno? Abbiamo fatto fotografie o altro? Un consiglio spassionato: in caso di dubbio chiamare subito l’intermediario (agente o broker) o la compagnia e denunciare comunque il sinistro che, nel peggiore dei casi, verrà respinto. Limitazioni Prima di effettuare la denuncia, o meglio ancora nel momento in cui si sottoscrive una polizza, è bene informarsi dettagliatamente sulle limitazioni della nostra copertura assicurativa. Per favorire al lettore una più facile comprensione, restiamo nel campo dell’assicurazione auto. Quando sottoscriviamo la copertura per i danni da furto e incendio, verifichiamo sempre a fondo cosa è compreso e cosa è escluso poiché spesso crediamo di essere coperti in


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IE

4. GLI ATTORI

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5. RAPPORTO CITTADINO/ASSICURAZIONE

qualsiasi modo avvenga l’evento, anche se ciò non è possibile. Facciamo un esempio: se ci fermiamo per prendere il giornale e lasciamo la macchina parcheggiata con le chiavi inserite nel quadro, anche solo per pochi secondi, in caso di furto non ci sarà alcuna possibilità di venire rimborsati. Garanzie accessorie Talvolta si scopre, dopo che si è verificato il danno, che una determinata copertura non è attiva: è il caso tipico delle garanzie “accessorie” che in molti casi non vengono scelte perché hanno un costo aggiuntivo. Spesso non si sa che sono fondamentali per completare la tutela e comportano un incremento di premio molto contenuto. Alcuni esempi: per coprire i danni subìti dalla propria auto nel corso di eventi sociopolitici (moti popolari, cortei, manifestazioni ecc.) o in caso di una grandinata, o quando un sasso colpisce il nostro parabrezza, rovinandolo. La franchigia Un altro elemento di polizza di cui dobbiamo essere coscienti è la presenza di eventuali franchigie che vengono detratte dall’importo del rimborso. Un caso tipico è quello della polizza Kasko che copre i danni della nostra vettura quando la colpa del sinistro è addebitabile a noi: di norma è sempre presente una franchigia la cui entità è legata a una percentuale dell’importo del danno con un limite minimo o massimo. Questa franchigia può essere ridotta o annullata del tutto, come nel caso si noleggi un’autovettura

6. LA LEGGE E LA CONTRATTUALISTICA

per qualche giorno, ma bisogna conoscere bene quali sono le condizioni e i costi prima di sottoscrivere il contratto. Chiedi sempre l’assistenza Quanto abbiamo esemplificato per il settore delle assicurazioni auto vale anche per qualsiasi altra copertura, sia essa relativa a beni o persone. In altre parole, non ci si deve attendere di venire rimborsati se non è previsto nella polizza che abbiamo sottoscritto, ma è legittimo venire aiutati e supportati dal nostro intermediario di assicurazione in qualsiasi momento e, soprattutto, nelle fasi di denuncia e rimborso del danno subito. Tempi e modi di reazione di una compagnia assicuratrice e della propria rete di agenti fanno spesso la differenza che contraddistingue chi offre un vero e proprio servizio alla clientela. Venire assistiti nella fase di denuncia e di liquidazione di un sinistro è indubbiamente un punto di forza di un buon intermediario di assicurazione e costituisce un elemento di grande tranquillità per chi sottoscrive una polizza. Volendo poi dare uno sguardo anche alle polizze che coprono i rischi derivanti da malattia o infortunio, le modalità e il livello di precisione con cui vengono effettuate le denunce possono condizionare seriamente le possibilità di rimborso. Va da sé che, se non si è più che sicuri di come si deve agire, è meglio spendere qualche minuto effettuando una telefonata al nostro consulente di fiducia prima di inoltrare la richiesta di rimborso per spese mediche, esami diagnostici o invalidità derivata da un infortunio.

7. IL SINISTRO

8. IL RUOLO DI ASSIDIR

Vademecum Alcune indicazioni per non vanificare i vantaggi delle polizze che abbiamo sottoscritto Ricorda che: 䡵 nel momento della sottoscrizione bisogna prendere visione del fascicolo informativo e soffermarsi in particolare sugli eventi garantiti, sulle esclusioni e sui limiti (ad esempio, di importo, sulle franchigie e sugli scoperti) che condizionano la liquidazione del sinistro; 䡵 una volta avvenuto un sinistro è fondamentale chiamare immediatamente il proprio intermediario assicurativo e farsi guidare nella denuncia e in tutte le fasi e gli adempimenti successivi (è la miglior garanzia di una gestione corretta e rapida).

Altre cose da non dimenticare Termini entro i quali deve essere effettuata la denuncia del sinistro: 䡵 varia a seconda dei tipi di copertura; 䡵 in alcuni casi è necessario presentare denuncia anche all’autorità giudiziaria. Documentazione di supporto alla denuncia: 䡵 deve essere la più esaustiva possibile; 䡵 deve comprendere fotografie, certificati e quant’altro utile a determinare la corretta identificazione del sinistro e della sua entità; 䡵 deve essere sempre, come le dichiarazioni rilasciate, specifica e non generica. Termini entro i quali viene effettuato l’accertamento e la quantificazione del sinistro: 䡵 variano a seconda delle coperture: 䡵 brevi per una visita specialistica, più lunghi per un ricovero ospedaliero; 䡵 lunghi (anche un anno) per gli indennizzi di invalidità da infortunio o malattia. Le spese mediche per le pratiche sanitarie devono essere giustificate in modo preciso e riportare la diagnosi a fronte della quale si è intervenuti. E infine non dimentichiamo che nel caso di coperture di assistenza per risolvere un’emergenza, in casa o durante un viaggio, bisogna prima di tutto chiamare la struttura operativa dedicata (di norma una centrale operativa) perché, in caso contrario, non si avrà diritto ad alcun indennizzo.

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Diritto

FARE BUSINESS NELLE

AREE “CALDE” I disordini e i conflitti che hanno interessato Nord Africa e Medio Oriente nel corso del 2011 impongono a chi opera in queste aree l’adozione di particolari cautele Claudio Perrella Alessio Totaro

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L’

ANNO PASSATO HA VISTO UNA SERIE DI TENSIONI E CONFLITTI nelle aree del Nord Africa e del Medio Oriente, sfociate nei casi della Libia in una guerra civile e della Siria in una situazione ormai critica. In questi contesti, nella stesura dei contratti occorre dedicare molta attenzione alle clausole di forza

maggiore (che spesso hanno una formulazione che non include in modo esplicito disordini e agitazioni) e alla copertura assicurativa dei rischi (che spesso non viene garantita per le aree a rischio, e che richiede un’estensione da pattuire a fronte di una maggiorazione di premio).


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Un aspetto spesso trascurato e

Via libera in Libia, problemi

beni imposto per il colonnello

che invece ha assunto ormai un

in Iran e in Siria

Gheddafi e i cinque membri della

peso di grande rilievo è il siste-

Come noto, gli ultimi mesi hanno

sua famiglia, ma ha stabilito che

ma delle sanzioni adottate dal

visto la caduta del regime di

Libyan national oil corporation e

Consiglio di sicurezza delle Na-

Gheddafi in Libia, il drammatico

Zueitina oil company non sono

zioni unite e dall’Unione euro-

peggioramento della situazione in

più soggette a misure di congela-

pea nei confronti di paesi con re-

Siria e la pubblicazione del rap-

mento e analoga apertura è stata

gimi repressivi o che perseguono

porto dell’International atomic

disposta in relazione ai beni della

politiche di destabilizzazione.

energy agency (“Iaea”) sul pro-

Banca centrale libica, della Libyan

Tali sanzioni sono destinate a es-

gramma nucleare perseguito dal-

arab foreign bank, Libyan inve-

sere lo strumento cui la comunità

l’Iran. Ciò ha determinato l’allen-

stment authority e Libyan Africa

internazionale farà ricorso con

tamento delle misure adottate ai

investment portfolio.

grande frequenza in futuro, ed è

danni della Libia e il forte inaspri-

È possibile dunque oggi operare

importante dunque comprende-

mento delle sanzioni nei confron-

nuovamente con la Libia con so-

re come funziona il sistema e qua-

ti di Siria e Iran. Il 16 settembre

stanziale libertà di azione e ri-

li sono le cautele da adottare, so-

2011 il Consiglio di sicurezza del-

prendere rapporti contrattuali in-

prattutto perché l’eventuale vio-

le Nazioni unite (cui ha fatto se-

terrotti a causa dei conflitti e del-

lazione dei divieti imposti è pu-

guito l’Unione europea con il Re-

le misure di congelamento adot-

nita in modo severo, e il danno di

golamento 204/2011) ha adottato

tate nei mesi scorsi.

immagine che può derivarne è

la Risoluzione 2009/2011, che ha

Si assiste invece alla forte intensi-

molto grave.

mantenuto il congelamento dei

ficazione delle sanzioni commer-

Nella stesura dei contratti occorre dedicare molta attenzione alle clausole di forza maggiore e alla copertura assicurativa dei rischi ciali contro Siria e Iran. Il 2 settembre 2011 il Consiglio europeo ha adottato misure destinate a colpire alla radice l’importazione, l’acquisto e il trasporto di petrolio e prodotti petroliferi dalla Siria, ed è stato notevolmente ampliato l’elenco dei soggetti (persone fisiche o giuridiche) sottoposti a misure di congelamento dei beni. L’iniziativa, che ha fatto GENNAIO/FEBBRAIO 2012

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Diritto

Le coperture disponibili nel mercato assicurativo per le merci trasportate includono quella del rischio di piracy in relazione ai rischi di pirateria

per coloro che operano in Siria e

alla legislazione in vigore.

Iran o nei paesi confinanti) una serie di cautele e misure preventive.

Tutele indispensabili

In primo luogo va fatta sempre

Infine, il 18 novembre 2011 Iaea ha

un’accurata due diligence che per-

pubblicato il proprio rapporto sul

metta di accertare chi siano le con-

programma nucleare dell’Iran,

troparti o i soggetti per conto dei

suscitando nuovi timori sul fatto

quali viene eseguita un’importa-

che, nonostante le rassicurazioni

zione o un’esportazione, per sin-

fornite, il governo iraniano stia in

cerarsi che non rientrino nell’elen-

realtà continuando a perseguire

co dei soggetti colpiti dalle sanzio-

seguito a misure ancora più seve-

obiettivi militari. Ciò ha determi-

ni. Simili cautele sono ovviamen-

re adottate da parte delle autori-

nato l’adozione di nuove sanzioni

te indispensabili quando le con-

tà statunitensi, ha effetti di gran-

e restrizioni: sono state individua-

troparti hanno sede nei paesi di-

de impatto, dal momento che

te 143 entità e 37 persone fisiche,

rettamente destinatari delle san-

l’Unione europea è il più grande

inclusa la compagnia di naviga-

zioni, ma l’elenco recentemente

mercato di esportazione del pe-

zione iraniana (Irisl - Islamic repu-

adottato dall’Unione europea in-

trolio siriano: si pensi che lo scor-

blic of Iran shipping lines). Tale

clude soggetti aventi sede in Cina,

so anno la Siria ha esportato pe-

stato di cose impone (soprattutto

Dubai, Germania, Hong Kong,

trolio greggio e prodotti petroliferi verso l’Unione europea per un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro (pari al 92% delle esportazioni totali siriane verso l’Europa). I divieti non si applicano all’esecuzione di contratti conclusi prima del 2 settembre 2011, ma in tal caso è richiesta una notifica preventiva (con la segnalazione della natura del contratto esistente) all’autorità designata da ciascuno stato membro. Va tenuto presente che il Regolamento si applica nel territorio dell’Unione europea (dunque anche nel suo spazio aereo, a bordo di qualsiasi aeromobile e imbarcazione rientrante nella giurisdizione di ogni nazione) e nei confronti di qualsiasi cittadino dell’Ue così come di ogni persona giuridica, entità o orga40

nismo costituito conformemente

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Malta, Isole Marshall, Turchia e

ti è quello della pirateria, sebbene

matori di prevenire attacchi con

Singapore. È importante inoltre

(nonostante l’alto numero di at-

l’impiego di guardie armate a bor-

introdurre nei contratti clausole

tacchi registrato negli ultimi mesi)

do delle loro navi, e aperture signi-

che consentano un’immediata ri-

il numero di sequestri di nave sia

ficative in tal senso sono pervenu-

soluzione per l’eventualità che

fortunatamente calato, grazie an-

te di recente anche dalle autorità

vengano introdotte sanzioni o mi-

che a maggiori precauzioni e ad-

italiane, soprattutto a fronte del ra-

sure di congelamento dei beni, so-

destramenti degli equipaggi.

pido aumento del numero di navi

prattutto in considerazione del

L’adozione di maggiori misure di

cadute nelle mani di pirati. Anche

fatto che spesso i contratti danno

sicurezza ha però fatto sì che il

in relazione ai rischi di pirateria è

vita a obbligazioni destinate a es-

raggio d’azione coperto dai pirati

importante valutare se si dispone

sere eseguite in un futuro più o

sia divenuto sempre più vasto, an-

di adeguata copertura assicurati-

meno distante, e che lo scenario

dando ben oltre il Golfo di Aden e

va. Le coperture disponibili nel

delle sanzioni adottate a livello in-

la parte sud del Mar Rosso verso

mercato assicurativo per le merci

ternazionale è mutevole e in rapi-

Yemen, Oman, Kenya, Tanzania,

trasportate includono quella del ri-

da evoluzione.

Seychelles, Madagascar, Mozam-

schio di piracy senza sovrappremi

bico, Oceano indiano e Maldive.

anche per il caso di navigazione

Misure anti-pirateria

Numerosi paesi (come la Danimar-

nelle zone a rischio, ma solo se si

Un altro fenomeno che ha assun-

ca e l’Inghilterra) hanno adottato

tratta di copertura all risk, mentre

to ormai dimensioni preoccupan-

normative che consentono agli ar-

una copertura meno estesa non opera in caso di atti di pirateria. Il mercato assicurativo (soprattutto quello inglese) sta valutando come far fronte alla crescita del fenomeno – soprattutto in considerazione del fatto che il riscatto pagato per ottenere la liberazione della nave raggiunge ormai sistematicamente importi elevatissimi – con l’adozione di coperture assicurative specifiche per i rischi di pirateria, e con l’introduzione sul mercato internazionale di una nuova Global cargo watch list clause (Jc 2011/017) che impone – per garantire il mantenimento della copertura per i rischi di guerra, scioperi e pirateria – la notifica di tutti i viaggi che implichino la navigazione nelle acque delle aree geografiche classificate a rischio “elevated”, “high” o “severe”.

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Azienda

LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA Oltre che per le tasse, l’Italia spicca tra i paesi europei per i costi legati agli oneri amministrativi. Eppure, in casi specifici, il peso della burocrazia nelle aziende può essere alleggerito. Un utile vademecum

È

abbastanza noto che, soprattutto per le imprese italiane, il problema principale non è rappresentato (solo) dalle tasse quanto dai costi. Se non si producono utili, infatti, il problema delle tasse passa quasi in secondo piano rispetto, appunto, a quello dei costi. In Italia, ad esempio, il costo dell’energia è di oltre il

50% più alto della media europea, quello dei trasporti è poi elevatissimo (in riferimento sia alle autostrade, che presentano tra l’altro evidenti carenze strutturali, sia al carburante, che è tra i più cari d’Europa, e mandare un container da Milano a Genova costa quasi il doppio che spedire lo stesso quantitativo di merce da Shanghai a Genova). Per non parlare dei salari dei lavoratori che, per quanto siano in linea con quelli degli altri paesi europei, costano (per oneri previdenziali e assistenziali) quasi più del doppio di quanto gli stessi lavoratori intascano al netto e così via. A fianco a questi costi che potremmo definire ormai fissi, ce ne sono però anche altri poco considerati e spesso di difficile quantificazione derivanti dalla nostra – ma non solo – “burocrazia” e che potremmo ritenere altrettanto “fissi”.

Ivan Centomani

Lavorare per pagare le tasse È stato calcolato, ad esempio, che solo per pagare le tasse in Italia occorrono mediamente circa 350 ore l’anno (di conseguenza sottratte al la-

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gran lunga superiore…), per un costo ovviamente non quantificabile. Secondo una stima

Se non si producono utili il problema delle tasse passa in secondo piano rispetto a quello dei costi

effettuata dal Centro studi di Unioncamere, nel 2008 le aziende italiane hanno speso, solo

il 63,6% erano rimasti sostanzial-

per oneri amministrativi,

mente invariati (la quota analoga

circa 17 miliardi di euro

era 60,2% nel 2006). Ma che cos’è

(pari a circa 12.500 euro in

un onere amministrativo e quan-

media per ogni impresa, che

do lo si può, a ragion veduta, con-

fanno 1.000 euro al mese), os-

siderare ingiustificato?

sia circa 2 miliardi di euro in più rispetto al 2006, con un incremento medio per ciascuna im-

I costi: sostanziali e amministrativi

presa del 4,4%. Una crescita, co-

In base alle norme comunitarie,

munque, inferiore a quella dell’in-

due sono i tipi di costi per le im-

flazione nello stesso periodo.

prese, quelli sostanziali e quelli

A conclusione di quell’indagine si

amministrativi.

disse che occorreva necessaria-

I costi sostanziali sono quelli che le

mente procedere sulla strada della

imprese devono sostenere per mo-

semplificazione amministrativa e

dificare i prodotti e/o i processi di

dell’implementazione telematica.

produzione per adeguarli alle nor-

In base alla stessa indagine, il co-

me, mentre i costi amministrativi

sto medio sostenuto dalle imprese

sono quelli legati all’obbligo a cari-

dei servizi (circa 12.700 euro) era

co delle imprese di comunicare al-

voro), per un costo che oscilla dai

superiore a quello delle aziende

le Autorità pubbliche o a soggetti

2.000 ai 2.500 euro ad azienda (cal-

manifatturiere (circa 11.700 euro)

privati informazioni sulle loro atti-

colato con esclusivo riferimento

e mentre il 45,5% dell’ammontare

vità o sui loro prodotti.

alla produzione, elaborazione e

complessivo degli oneri ammini-

In questo caso, però, il termine

trasmissione delle informazioni

strativi si riferiva a costi esterni, il

“informazioni” va inteso in senso

alle Autorità pubbliche, con

restante 54,5% era relativo a costi

lato, e i costi amministrativi com-

esclusione dei diritti, dei bolli,

interni all’azienda stessa.

prendono quindi, per esempio, le

delle imposte ecc.), o per registra-

Per il 27,8% delle imprese, inol-

spese per l’etichettatura, le rela-

re alcune fatture, magari anche

tre, i costi dei principali adempi-

zioni periodiche, il monitoraggio

solo di pochi euro, circa 20 ore

menti amministrativi erano au-

e le valutazioni necessarie per

(calcolando una media di 10 mi-

mentati rispetto al 2007 (nel 2006,

mettere a disposizione le infor-

nuti a fattura per sole 100 all’an-

questa percezione interessava il

mazioni o per iscriverle in un re-

no, ma è ovvio che il numero è di

24,6% delle aziende), mentre per

gistro. In alcuni casi le informaGENNAIO/FEBBRAIO 2012

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Azienda versa e/o in date diverse. La stessa informazione deve essere trasmessa a più autorità e comunicata in più modi (per esempio, in formato elettronico e su carta). Gli obblighi di informazione sono validi indiscriminatamente (devono cioè essere rispettati anche da operatori di dimensioni minime per il loro settore). Le norme sono così complesse che è

I costi amministrativi sono quelli legati all’obbligo, a carico delle imprese, di comunicare alle autorità pubbliche o a soggetti privati informazioni sulle loro attività o sui loro prodotti

difficile capire quali informazio-

nisti ecc.).

ni devono essere registrate e/o

Vi sono tuttavia altre attività am-

come devono essere trasmesse.

ministrative che vengono svolte solo perché esiste un obbligo giu-

Una metodologia

ridico da rispettare: i costi soste-

per la misurazione

nuti per questo motivo costitui-

La metodologia di riferimento per

scono i cosiddetti oneri ammini-

misurare i costi per oneri ammini-

strativi.

strativi è il cosiddetto Standard cost model (Scm). Per oneri ammini-

Gli oneri ingiustificati

strativi in questo caso ci riferiamo

Pochi forse sanno, però, che la

ai soli oneri connessi alla fornitura,

zioni devono es-

stessa normativa comunitaria sta-

da parte delle imprese, di informa-

sere comunicate a un organismo

bilisce dei casi in cui un onere am-

zioni alla Pubblica amministrazio-

pubblico o privato, mentre in al-

ministrativo può (anzi, deve) es-

ne o a soggetti terzi, escludendo dal

tri devono essere semplicemente

sere ritenuto ingiustificato, ed è il

computo tutti i costi connessi al-

tenute

per

caso, ad esempio, in cui l’obbligo

l’adempimento degli obblighi so-

un’eventuale verifica o essere

d’informazione si riferisce a re-

stanziali della regolazione.

fornite su richiesta . In alcuni ca-

quisiti che sono stati soppressi o

Il primo passo della misurazione

si, la maggior parte delle imprese

modificati (per esempio, l’obbligo

prevede l’identificazione degli

continuerebbe a raccogliere e co-

di informazione nel trasporto su

Obblighi informativi (Oi) previ-

municare informazioni anche in

strada, introdotto quando erano

sti in un certo atto normativo. In

assenza di obblighi di legge (in-

necessari permessi speciali per i

seguito, ciascuno di questi è

formazioni sulle vendite e sugli

trasporti internazionali). Le infor-

scomposto in azioni più semplici

mazioni devono essere comunica-

chiamate attività amministrative,

te con una frequenza troppo ele-

che devono essere espletate per

vata rispetto al ritmo degli avve-

adempiere all’Oi.

nimenti. Per rispettare obblighi

Si stima il costo medio sostenuto

diversi, si devono fornire infor-

per adempiere un singolo Oi

mazioni con una periodicità di-

quantificando le risorse del lavo-

a

disposizione 1

1

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acquisti, informazioni agli azio-

Si veda il modello dei costi standard dell’Unione europea – EU Standard cost model – utilizzato dalla Commissione europea, disponibile in inglese su http://ec.europa.eu/governance/impact/docs_en.htm.

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ACCADEMIA SPORT & MANAGEMENT® quello che lo sport ha da insegnare al management IONE QUARTA EDIZimpiadi Prepararsi al

CHE COS’È L’ACCADEMIA SPORT & MANAGEMENT Alla base dell’Accademia Sport & Management c’è l’idea di far incontrare il mondo dello sport e quello del management, costruendo una sede, un contesto stabile e ideale per trattenere e rielaborare alcuni messaggi che provengono dal mondo dello sport, tramite un processo di apprendimento più emozionale che cognitivo, per trasformare l’esperienza sportiva in suggestioni manageriali. L’Accademia Sport & Management vuole essere un vero punto di riferimento: questo significa acquisire una rilevanza nazionale – e, in prospettiva, internazionale – “facendo cultura” e immagine. Essere cioè in grado di generare messaggi e approcci innovativi che “facciano scuola”, che sappiano produrre unicità nell’approccio e innovazione manageriale. L’elemento distintivo Continuare a innovare i processi di apprendimento manageriale grazie alle storie, alle esperienze, all’alternarsi di successi e sconfitte, alle sfide vissute da grandi personaggi dello sport, inteso come disciplina universale non soltanto in una prospettiva agonistica, ma anche di formazione di pensiero, di valori e di modelli di comportamento, da reinterpretare in una prospettiva manageriale.

le Ol

stimoli sempre nuovi e originali per la comprensione dei meccanismi che portano a costruire prestazioni di eccellenza e, mai come in questo momento, di saperla rinnovare e trasformare, l’Accademia Sport & Management farà propria la concomitanza con i Giochi Olimpici, mettendoli al centro del proprio percorso di ricerca, dando l’opportunità di confrontarsi con protagonisti che hanno la responsabilità di portare atleti alle Olimpiadi in discipline sportive di grande fascino e tradizione. Il focus dell’edizione 2012 sarà dedicato quindi alla preparazione olimpica, a come i coach stanno accompagnando nell’allenamento i loro team alla più grande delle sfide sportive, facendo ricorso a leve differenti, ma con un obiettivo comune: costruire la prestazione come capacità di dare il meglio di sé in un momento decisivo e unico.

I PROTAGONISTI La quarta edizione del progetto propone un ciclo di incontri, focalizzati sul tema delle capacità di preparare se stessi e gli altri a sfide decisive, come le Olimpiadi. Incontreremo tre grandi allenatori, ciascuno portatore di una filosofia di coaching rivelatasi nel tempo vincente. 䡵 Alessandro Campagna

Commissario tecnico del “Settebello” campione del mondo di pallanuoto

IL CONTESTO

䡵 Francesco Damiani

Commissario tecnico della nazionale di boxe italiana

Il 2012 è un anno di profonde e irreversibili trasformazioni per il mondo del management, impegnato nella ridefinizione della propria identità, ed è anche l’anno dei giochi della XXX Olimpiade di Londra. Alla ricerca di

䡵 Andrea Anastasi

STRUTTURA DEGLI INCONTRI

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

Ogni incontro avrà la durata di circa due ore e mezza (inizio lavori 18 - termine lavori 20.30), così strutturati:

La partecipazione al seminario è gratuita e riservata ai dirigenti associati in regola con il versamento degli appositi contributi.

䡵 Academy witness: intervista guidata sull’esperienza, le tappe fondamen-

COORDINAMENTO

tali, il pensiero sportivo del testimone, il suo approccio alla definizione del percorso verso la performance di eccellenza. 䡵 Academy experience: confronto strutturato con il testimone di ricon-

testualizzazione (reframing) dell’esperienza soggettiva in suggestioni manageriali; rilettura in prospettiva manageriale delle parole chiave indicate come prioritarie e maggiormente significative. 䡵 Academy identity: definizione finale di alcuni principi di Sport & Ma-

nagement, quale risultato della sessione di lavoro.

Milano

13 febbraio 2012 - Alessandro Campagna 13 marzo 2012 - Francesco Damiani 12 aprile 2012 - Andrea Anastasi

Commissario tecnico della nazionale di pallavolo polacca

Per maggiori informazioni: Milano Elena Massaro - tel. 02 54063115 - email: emassaro@cfmt.it Roma Lucia Canullo - tel. 06 5043053 - email: lcanullo@cfmt.it

ISCRIVERSI ONLINE È FACILE www.cfmt.it Accedi al sito e potrai iscriverti al convegno e alle iniziative Cfmt, consultare la tua agenda personale, visualizzare il calendario novità e mantenere aggiornati i tuoi dati.

Roma

8 febbraio 2012 - Alessandro Campagna 19 marzo 2012 - Francesco Damiani 17 aprile 2012 - Andrea Anastasi


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Azienda ro utilizzate, interne (costo orario

I settori principalmente coinvolti

lordo del tempo speso dal perso-

sono stati quelli di privacy, previ-

nale) ed esterne (il costo sostenu-

denza, lavoro, paesaggio, ambien-

to per l’affidamento parziale o to-

te e prevenzione incendi (così co-

tale dell’espletamento a consu-

me richiesto dall’Unione euro-

lenti). Il costo annuo è stimato

pea), quantificando un onere an-

sulla base del numero di volte al-

nuale medio pari a circa 16 miliar-

l’anno in cui ciascuna impresa è

di di euro (di cui circa 10 solo per

tenuta, per legge, a trasmettere

lavoro e previdenza).

un certo tipo di informazione.

Secondo l’Ocse, la semplificazio-

Lo Scm prevede un’indagine sul

ne amministrativa comunque è ef-

campo, ma non fornisce indica-

ficace solo quando consente di

zioni su come pervenire alla sti-

estendere anche ai cittadini e al

ma dei costi. In Italia il Diparti-

settore pubblico le politiche di ri-

mento della funzione pubblica

duzione degli oneri, definendo

(Dfp) si è affidato all’Istat per im-

standard quantitativi di riduzio-

plementare lo Scm e richiedere

ne, creando strutture di coordina-

l’assistenza metodologica per le

mento dei progetti di semplifica-

fasi di rilevazione e stima degli

zione e rafforzando il coinvolgi-

Oi. Il contributo dell’Istat è stato

mento degli stakeholder.

quello di ricondurre tale approc-

In Italia, tutto ciò non è stato an-

cio pragmatico all’interno di

cora realizzato e la produzione di

un’appropriata strategia d’inda-

norme, sempre più fitta, ha avu-

gine, in grado di fornire accura-

to l’unico effetto di accrescere i

tezza e affidabilità delle stime.

carichi amministrativi (in nume-

La Misurazione degli oneri am-

ro e complessità) e di aumentare

ministrativi (Moa), realizzata at-

le formalità stabilite dalle norme

traverso lo Scm, ha assunto un

stesse. Pertanto, il primo passo

ruolo di rilievo all’interno delle

che il nostro paese dovrebbe (re-

politiche di better regulation: la

almente) compiere resta sempre

unitamente al fatto che i principali

Moa consente infatti di stimare i

(come al solito) quello della sem-

progressi sociali si sono verificati

costi amministrativi per acquisi-

plificazione normativa, rivisitan-

proprio in quelle aree in cui è stata

re le informazioni necessarie ad

do disposizioni e formalità, an-

praticata una reale riduzione degli

attuare gli interventi di semplifi-

che a carico dei cittadini stessi,

oneri amministrativi (come la Ger-

cazione.

ma questa è un’altra storia (o, for-

mania, tanto per cambiare). La

Quanto all’Italia, lo Scm è stato in-

se, è sempre la stessa).

Commissione europea, tuttavia,

trodotto nel 2005. La prima speri-

A proposito: in Italia non ci sono

ha definito i settori d’intervento e

mentazione ha riguardato 25 casi

ancora organi o enti preposti a mo-

la metodologia di stima – lo Scm

ed è stata realizzata dalla Scuola

nitorare la Moa, nonostante l’Ocse

appunto – e ha proposto un obiet-

superiore della Pubblica ammini-

abbia più volte sottolineato la stret-

tivo di riduzione del 25% degli

strazione su incarico del Diparti-

ta relazione esistente tra questo

oneri amministrativi entro il 2012

mento della funzione pubblica.

aspetto e la crescita economica,

(lo vedremo?).

Pochi sanno che la stessa normativa comunitaria stabilisce dei casi in cui un onere amministrativo può (anzi, deve) essere ritenuto ingiustificato

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CATTURATI DALLA RETE Cristina Papini

catturati

I

Il nuovo consumatore: MULTICANALE E MULTITASKING

Nielsen è un’azienda globale con posizione di leadership nelle misurazioni e informazioni di marketing relative a consumer, retail, advertising, televisione, internet, mobile e altri media. È presente in oltre 100 paesi con sede a New York, e Diemen in Olanda. Cristina Papini è reasearch & analytics sales director online. Per maggiori informazioni: www.nielsen.com/it

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Internet, blog, forum, social network, smartphone, consolle e tv interattive: il digitale nel suo complesso ha trasformato in breve tempo il consumatore da spettatore passivo a parte attiva della comunicazione in grado di influenzare decisioni d’acquisto sia per prodotti che per servizi. L’Osservatorio Multicanalità segue da cinque anni l’evolvere della popolazione da monocanale a multicanale, nella consapevolezza che quanto più le aziende conoscono i propri clienti e il loro “stile digitale”, tanto maggiore sarà la capacità di rispondere in maniera efficace alle loro esigenze, attraverso canali e mezzi coerenti. La ricerca ha dimostrato che i consumatori multicanale hanno comportamenti d’acquisto, basket di spesa, nonché fruizione di mezzi diversi da quelli non multicanale e costituiscono un target non solo sufficientemente ampio da giustificare politiche di marketing differenziate, ma anche in crescita negli ultimi anni. I consumatori multicanale raggiungono oggi quasi un italiano su due con età superiore ai 14 anni (47%) e sono aumentati di 16 punti percentuali rispetto al 2007, prima edizione della ricerca. Due fattori chiave alla base della trasformazione del consumatore: da un lato il progressivo e inevitabile diffondersi delle tecnologie e dei device digitali, dall’altro la perdurante crisi economica che ha favorito la migrazione di un numero elevato di individui dall’area tradizionale a quella innovativa, al fine di effettuare scelte razionali ed efficienti sulla base di una maggiore informazione. In tale contesto, nell’approccio ai

consumi l’età non costituisce il fattore discriminante: ci troviamo di fronte a una situazione inusuale nel marketing e che evidenzia “il non ruolo” dell’età. Infatti, se si analizza il cluster digitalmente avanzato e multicanale per eccellenza, i “Reloaded”, emerge una quota di 1424enni inferiore a quella dei 4554enni, questi ultimi appena al di sotto dei 25-34enni (che costituiscono rispettivamente il 14, il 20 e il 22% del totale cluster). Internet come mezzo di informazione Il processo d’acquisto multicanale vede un punto cruciale nella fase pre-acquisto, ovvero quella della ricerca di informazioni che nel tempo prova un approccio sempre più consapevole nell’utilizzo dei canali disponibili. Per quasi un italiano su tre internet costituisce la principale fonte di informazione per gli acquisti, quota che sale al 43% di coloro che hanno navigato nell’ultimo anno e al 58% dei “Reloaded”. Si tratta dei siti di confronto dei prodotti (e dei prezzi), il riferimento per il 44% di chi utilizza le Rete, ma soprattutto delle opinioni di altri utenti postati su blog, forum e social network a beneficio di altri consumatori. Sono ormai 20 milioni gli italiani a cui piace leggere giudizi su prodotti e servizi condivisi online e quasi 8 milioni coloro che partecipano attivamente alle discussioni in Rete. Nel nuovo scenario, il consumatore stesso diventa un medium, autorevole perché disinteressato e direttamente coinvolto. Questo aspetto ha un forte impatto sugli acquisti: il 20% degli italia-


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ni racconta di aver cambiato la propria scelta su un bene o un servizio per aver letto online un giudizio negativo o positivo. …e canale di vendita D’altro canto, il web non è più soltanto info-commerce (stabile all’80% la percentuale de navigatori che lo utilizzano in questa logica), ma anche canale di vendita: aumenta la percentuale di coloro che dichiarano di acquisire informazioni sul punto vendita e di finalizzare poi l’acquisto online (+67%). Il 34% degli italiani ritiene internet un canale di vendita adatto alle proprie esigenze, percentuale quasi raddoppiata rispetto al 2007 (+89%). Sono ancora le categorie merceologiche con un elevato grado di dematerializzazione che vengono ritenute maggiormente affini al canale digitale: viaggi/vacanze, biglietti per concerti/eventi, libri e musica, ricariche telefoniche e suonerie, al sesto posto l’elettronica di consumo. Perché comprare online? Le principali ragioni risiedono nella comodità (41%), nella possibilità di scegliere tra un vasto assortimento (29%) e solo al terzo posto nella convenienza (27%). La shopping experience, la sicurezza e l’assistenza post vendita costituiscono al contrario barriere e quindi aree di miglioramento. Nel 2011 a contribuire allo sviluppo degli acquisti in Rete è stato il fenomeno dei gruppi d’acquisto online, con ben 3,6 milioni di italiani che dichiarano di aver acquistato e restituiscono nella quasi totalità un’esperienza positiva (92%).

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Nella fase post vendita, i consumatori multicanale dimostrano una più elevata preferenza rispetto alla media verso l’assistenza via internet sia da parte delle aziende che da parte dei pari, utilizzando comunque i diversi canali a seconda delle esigenze e quindi complementari tra loro (ad esempio, l’assistenza sul punto vendita perché maggiormente affidabile, quella internet perché veloce e completa, quella telefonica per la comodità). Rispetto ai media, il nuovo consumatore evidenzia un utilizzo variegato, combinando mezzi “tradizionali” e “innovativi” a seconda delle necessità e dei momenti di fruizione: informazioni utili agli acquisti, informazioni affidabili su prodotti e servizi, approfondimento di argomenti di interesse sono le aree presidiate da internet; esigenze di svago e di aggiornamento tempestivo su fatti di attualità quelle demandate alla tv. Ma sono il multitasking e l’ibridazione dei mezzi che caratterizzano la mutata fruizione. L’ibridazione si evidenzia soprattutto nella lettura delle notizie via in-

ternet e nell’ascolto della radio da pc e da cellulare. Ormai piuttosto diffusa è la fruizione contemporanea di più mezzi all’interno della stessa esperienza mediale: il 62% degli italiani dichiara di dedicarsi ad altro mentre guarda la televisione. 5,4 milioni utilizzano il pc per oltre la metà del tempo che trascorrono davanti al grande schermo, 3,9 milioni il telefono cellulare e la quasi totalità dei possessori di tablet. Se questo è il contesto nel quale si muovono i consumatori, dal lato delle aziende oltre la metà dei marketer sa che il raggiungimento più efficace degli obiettivi di business passa da strategie multicanali, solo il 9% tuttavia dichiara di applicare nella propria impresa esperienze di marca integrate e coerenti lungo tutti i momenti di interazione con il cliente. Le imprese che saranno in grado di adottare modelli strategici che tengano conto della mutata realtà nella quale vivono i consumatori saranno quelle capaci di utilizzare la multicanalità come fattore critico di successo.

L’Osservatorio Multicanalità è un progetto di ricerca sul consumo multicanale nato nel 2007 dalla collaborazione fra Nielsen, Connexia e la School of Management del Politecnico di Milano. La ricerca 2011 è stata presentata a Milano lo scorso 15 dicembre con il sostegno di Enel, Rcs Pubblicità, Yahoo!, Seat Pagine Gialle, Automobile.it e Prodir.

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Formazione

UN SALTO NEL FUTURO Con il progetto teatrale “Ciao, come sto?” Cfmt rinnova il suo interesse per il palcoscenico come luogo ideale in cui l’arte incontra la formazione, generando un circolo virtuoso di stimoli e riflessioni che ci possono aiutare ad abbracciare e costruire una nuova lettura del presente a cura della redazione Giorgi

Ognuno di noi ha dentro di sé l’energia per ri-cominciare e ri-creare. Dobbiamo farlo per noi e per le nuove generazioni, che sono la nostra risorsa più importante: per il presente e il futuro. Sono questi i temi chiave di “Ciao, come sto?”, un progetto teatrale in due atti, di Andrea Brambilla (alias Zuzzurro) e Luciano Ziarelli (formatore di management emozionale). Nel primo atto Ziarelli, con il consueto mix di parole, musica e immagini, accompagnato al pianoforte da Vicky Schaetzinger, ci ricorda l’importanza di disporsi al cambiamento per affrontare le sfide del presente. Cambiare, sì, e ri-cominciare, ma da dove? Prima di tutto da se stessi. Dalla nostra capacità di reagire, progettare, imparare, ogni giorno. A pensare, fare e comunicare le cose che già sappiamo fare, pensare e dire, ma rendendole più attuali. Con i giovani e per i giovani: perché insieme con noi, con competenza, passione e coraggio, credano nel futuro. Nel secondo atto Zuzzurro pensa non ci sia più il futuro, anzi che sia passato! Gaspare invece è ottimista e tecnologico... Lo scontro è inevitabile. Chi resta nel 2000 e chi va nel 3000? Comunque vada la somma fa sempre 5000. Mamma mia, il sesto millennio! Ce ne parlano Luciano Ziarelli e Zuzzurro e Gaspare nelle pagine seguenti.

Come vede il “domani” Luciano Ziarelli, formatore di management emozionale e autore, insieme ad Andrea Brambilla, del progetto teatrale “Ciao, come sto?”

G

ià il titolo di questa

vilegio, del benessere, delle caste.

ci spaventa perché abbiamo la

pièce la dice lunga.

“Ciao, come stiamo?” sarebbe

sensazione, purtroppo corretta,

Racconta da solo di

molto meglio, ma tant’è... Dob-

che troppe cose accadano al di so-

come la società glo-

biamo fotografare il presente sen-

pra di noi.

bale stia trasformando insiemi

za filtri o fotoritocchi, perché al-

Sono cadute le Twin Towers e tu

pur eterogenei di persone in una

trimenti sarà molto difficile tro-

non ci hai potuto fare niente. È fal-

massa indistinta di solitudini. Di

vare le soluzioni, se non per mi-

lita la Lehman Brothers e tu hai so-

piccoli e grandi egoismi a difesa

gliorarlo almeno per rendere ra-

lo potuto guardare alla televisione

di piccole, grandi e a volte pateti-

gionevolmente certo il nostro fu-

i manager che lasciavano sconso-

che roccaforti del potere, del pri-

turo. Futuro che il più delle volte

lati i loro uffici con lo scatolone GENNAIO/FEBBRAIO 2012

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CIAO, COME STO?

Formazione

con

Andrea Brambilla Nino Formicola Luciano Ziarelli al pianoforte Vicky Schaetzinger musiche dirette e arrangiate da Paolo Silvestri scene e costumi di Pamela Aicardi regia di Andrea Brambilla Le prossime tappe di Ciao, come sto? sono a: Genova, 27 febbraio; Venezia, 26 marzo; Roma, 2 aprile; Palermo, 28 maggio; Milano, 4 giugno. Dopo la pausa estiva, ritornerà sulle scene in altre città italiane.

Info: www.cfmt.it/ciaocomesto

d’ordinanza in mano. Lo spread si

Il fatto è che in questa vita affanna-

rosa dei giocatori! Come fa una

dilata e i tuoi risparmi rischiano di

ta non c’è quasi mai il tempo per

grande squadra di calcio, facendo

vaporizzarsi, e tu avverti di non

pensare, figurarsi quello per ripen-

crescere nel vivaio giovani talenti e

poterci fare niente. E ti viene da

sarci poi. Così che torniamo a esse-

poi offrendo loro opportunità di

pensare che tu, il tuo futuro, pro-

re ciò che siamo sempre stati: ani-

sfida, di successo.

prio non puoi costruirtelo neppu-

mali in via di evoluzione, capaci

Per riuscire nell’impresa è indi-

re un po’. È un pensiero lecito ma

perciò e però di reagire d’istinto.

spensabile trasmettere ai giovani,

pericoloso. Da evitare.

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oltre alla nostra esperienza e com-

È vero, ci capitano addosso cose

Ricominciare insieme

petenza che restano preziose, an-

impreviste, imprevedibili e so-

Ce lo ricorda puntualmente Dar-

che il gusto della passione, il gusto

prattutto individualmente inevi-

win ciò che siamo sempre stati e

del coraggio consapevole. Che non

tabili, nel senso che non potevi

continueremo a essere: una specie

è improvvisazione, ma capacità di

proprio fare niente per evitarle.

capace di evolversi, di cambiare.

improvvisare da professionisti in

Eppure ha ragione Francesco De

Già, ma cosa significa oggi essere

un mondo globale che cambia sce-

Gregori quando canta La storia sia-

disposti al cambiamento?

nario sempre più spesso e quasi

mo noi, nessuno si senta escluso.

Forse si tratta in fondo solo di es-

sempre senza preavviso.

Perché, per fortuna, la storia non

sere disposti e capaci, ogni volta,

E probabilmente questi giovani,

sta solo in ciò che ci accade, ma nel

ogni giorno, a ri-cominciare.

generazione emergente che spes-

nostro modo, individuale e collet-

Ricominciare a pensare, a fare e co-

so ci affanniamo a non far troppo

tivo, di reagire a ciò che ci accade

municare le cose che già sappiamo

emergere, forse potranno essere

nel nostro presente: che è la nostra

fare, pensare e dire. Per ri-comin-

proprio loro a indicarci la strada,

finestra sul futuro. Quasi sempre

ciare, finalmente, di nuovo a pro-

per costruire insieme il loro e il no-

imprevisto… e imprevedibile, co-

gettare, non solo a reagire.

stro futuro. Per ridare senso alle

me sostiene da sempre Enrico Rug-

Ma una massa indistinta di solitu-

cose che contano.

geri quando canta che Il futuro è

dini non ce la può fare. Dobbiamo

Perché ciò che conta torni a essere

un’ipotesi, forse il prossimo alibi che

ritrovare la capacità, se non il pia-

non gli anni della nostra vita ma

vuoi, una scusa, per ripensarci poi.

cere, di fare squadra: allargando la

la vita dei nostri anni.

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DIETRO LE QUINTE con Zuzzurro e Gaspare Troppo avanti. Prima di arrivarci c’è un guado

Il futuro è… ?

ampio da passare. Cercando di ricordare sempre come eravamo.

Quello che viene dopo il presente, tutto ciò che non ti aspetti.

Come affrontarlo al meglio?

Pensando che dura in fondo una frazione di secondo e che bisogna affrontare prima l’oggi.

Con l’ottimismo si può guardare al futuro, ma se si guarda alla realtà di oggi pessimisti. Nell’ambito dell’intelligenza e della qualità.

Bisogna essere ottimisti o pessimisti?

Bisogna essere ottimisti in modo pessimistico e

In quale ambito della nostra vita si vedranno le maggiori novità?

Nei rapporti umani. Una grande responsabili-

pessimisti in modo ottimistico.

tà sarà dell’educazione che si vorrà offrire alle nuove generazioni, a scuola e in famiglia.

Sì.

Le piacciono le situazioni non programmate?

Se positive, senz’altro.

Cerco di conviverci. Ho litigato molto con la

Nuove tecnologie: le ama o le odia?

Le utilizzo. La tecnologia va stupidamente

Quale consiglio darebbe a un amico per affrontare il futuro?

Dipende dall’età dell’amico. Nel caso in cui

tecnologia da piccolo. Ora sembra indispen-

usata, altrimenti accade il contrario.

sabile, tant’è vero che se si dimentica a casa il cellulare si torna indietro a riprenderlo. Fino a dieci anni fa era impensabile. Sperare di avere 3 anni, così se ne hanno 30 per pensarci, oppure 90, così non importa più nulla.

avesse 20 anni gli direi di non farsi ingabbiare dalle consuetudini, cercare di realizzare i propri sogni e aspirazioni. Nel caso in cui fosse di mezza età, non ci sarebbe bisogno di consigliare nulla perché dovrebbe aver capito cosa si pensava fosse di valore e non lo è e ciò che di bello la vita può dare.

Quella di ieri era più spessa, anche 40 cm, Televisione: meglio quella di ieri Quella di domani. Se si guarda la programmama anche nei contenuti. Quella di oggi è piatta, in tutti i sensi.

o quella di oggi?

zione di oggi si constata che programmi come MasterChef e X Factor rappresentano la tv vera, la via per il futuro. Tutto il resto è antichità.

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ORIZZONTI MANAGEMENT A TU PER TUDICON... Claudio Nutrito

Mettersi nei panni del cliente

orizzonti

François Truffaut nel libro I film della mia vita (editore Marsilio) racconta che il regista Max Ophüls, una delle figure più rappresentative della cinematografia francese, aveva una curiosa abitudine: quando nei suoi film un attore era immobile «un oggetto – tubo di stufa, cortina trasparente, sedia – era messo in mezzo tra lui e l’obiettivo». Perché? Perché l’attore, «sapendo che il suo volto è parzialmente nascosto dall’obiettivo, si sforzerà di compensare e di affermarsi con l’intonazione: sarà più vero, più giusto». Talvolta, complicare il lavoro – proprio o altrui – lungi dal rappresentare una forma di sadismo o masochismo, può essere un modo per rendere più efficace il risultato del lavoro stesso. È questa la “morale” che possiamo ricavare dal metodo di Max Ophüls. Esempio: il gestore di un negozio self service gira all’interno del punto vendita per valutare la funzionalità degli spazi fra uno scaffale e l’altro. Il gestore è magro e agile, ma si è imbottito con dei grossi cuscini di gomma. In questo modo il suo girare è più faticoso, ma gli consente di mettersi nei panni di un cliente obeso e di verificare le sue eventuali difficoltà a muoversi fra uno scaffale e l’altro o a chinarsi per prendere un prodotto. Mettersi nei panni del cliente è un concetto tutt’altro che nuovo, spesso più facile da dire che da mettere in pratica. La sperimentazione citata poco fa

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è un esempio di cosa davvero può significare mettersi fisicamente nei panni del cliente, “vivere in prima persona” i suoi problemi.

La spesa pubblica «Prima regola nella spesa pubblica: perché comprare uno quando possiamo averne due al doppio del prezzo?» Anonimo

Quando nessuno sa quello che sanno gli altri Si sente spesso parlare della carenza di informazioni all’interno di un’azienda. Spesso però la realtà è un’altra: le informazioni esistono (basti pensare a tutto ciò che giunge a conoscenza del personale di contatto, una delle risorse più inutilizzate nel processo dei sistemi informativi) ma non sono adeguatamente distribuite, condivise. Non entrano nella conoscenza e nella memoria aziendale, ma solo in quella delle singole persone. Questa diffusa situazione può essere così sintetizzata: «Tutti in azienda sanno qualcosa, ma nessuno sa quello che sanno gli altri…». Un significativo esempio delle conseguenze di un’inadeguata distribuzione interna delle informazioni

è esposto in Service management: turning service into a growth engine, uno studio di C.E. Starr, D.J. Standridge e B.M. Sprague di Accenture (www.accenture.com). Immaginate di essere il titolare di un’azienda fornitrice di software e di ricevere la telefonata del manager di un’azienda cliente che ha un serio problema: il programma che gli avete venduto è difettoso e ha bloccato tutte le operazioni amministrative. Poco dopo, uno dei vostri venditori, ignaro del problema, telefona al vostro cliente proponendogli l’acquisto di un software supplementare. All’inizio il vostro cliente pensa che la telefonata sia inerente alla soluzione del problema. Non appena si rende conto che si tratta di una proposta di vendita diventa furioso: è oppresso da un problema d’emergenza, causato da un difetto del vostro prodotto e l’unica preoccupazione della vostra azienda è cercare di portare a termine un’ulteriore vendita. Questa è, almeno, l’impressione ricavata dal cliente. E sappiamo bene che, in questi casi, quel che conta è proprio la percezione del cliente. Ecco come un buon rapporto pluriennale fra azienda e cliente può crollare in un attimo. Se il venditore fosse stato in grado, tramite un palmare o un computer, di ottenere un aggiornamento immediato delle interazioni fra azienda e cliente si sarebbe ben guardato dal contattare, in quel momento, il cliente con una proposta di vendita, ma si sarebbe probabilmente attivato per trovare una soluzione al problema.


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INIZIATIVE MANAGERITALIA

䡵䡵 CLASSIFICA 36 BUCHE STABLEFORD (individuale) Prima Categoria 1. Pietro Turrinelli 2. Fedro Minzoni 3. Roberto Tagliabue

75 punti 72 punti 68 punti

Seconda Categoria

DRITTI IN BUCA A PUNTA CANA I vincitori della quindicesima edizione del Golf Trophy abbinata a una settimana di vacanza nella Repubblica Dominicana Domenicana

I

I green dominicani hanno fatto da cornice al XV Manageritalia Golf Trophy, con i loro spettacolari percorsi che si snodano lungo gli azzurri profili delle rive dell’oceano o sottolineati dalle palme inclinate dal vento. Se i golfisti sono stati così entusiasti delle gare organizzate è anche merito delle bellezze naturali che questo luogo regala ai suoi ospiti. Per scaldare i ferri, i giochi si sono aperti con una Quattro palle stableford che ha visto la coppia Massimo Lorenzetti/Daniele Rabozzi aggiudicarsi il primo premio con 42 punti. Nelle giornate dell’8 e del 9 dicembre, sui campi di La Cana e Los Co-

Grazie a

1. Alberto Arosio 2. Ettore Pirocchi 3. Alberto Cobbe

69 punti 66 punti 65 punti

1° Lordo Diego Preda 1° Lady Laura Rampazzo 1° Senior Miura Masaru

47 punti 66 punti 65 punti

Categoria Amici 1. Mirella Pol Bodetto 2. Adriana Dallabassa 3. Laura Gelmini

61 punti 58 punti 57 punti

CHALLENGE MANAGERITALIA 36 Buche Stableford Team vincitore Lombardia 1 Bruno Ciccoli, Antonio Frova, Ettore Pirocchi, Laura Rampazzo, Roberto Tagliabue 264 punti

QUATTRO PALLE LA MIGLIORE (a coppie) rales, si è svolto il Trofeo Manageritalia valido anche per l’assegnazione del Challenge a squadre, in tutto dieci, formate da associati, sponsor e ospiti che hanno dato vita a una bella battaglia. Fra tutte ha primeggiato la prima squadra degli associati di Manageritalia Milano, che si è aggiudicata il Challenge con solo tre punti di vantaggio sul team del Triveneto. Un risultato più che meritato e che forse si poteva anche prevedere visto che nel circuito annuale lombardo Bruno Ciccoli, Laura Rampazzo, Roberto Tagliabue, Antonio Frova ed Ettore Pirocchi si sono piazzati nelle prime cinque posizioni della classifica.

1. Massimo Lorenzetti, Daniele Rabozzi 42 punti 2. Claudia Meloni, Sergio Meloni 41 punti 3. Luigi Arosio, Alberto Arosio 40 punti

Nella competizione individuale grande prestazione di Pietro Turrinelli, che nei due giorni di gara ha totalizzato ben 75 punti, aggiudicandosi il podio più alto della prima categoria, tallonato fino all’ultima buca da Fedro Minzoni con 72 punti. Un plauso particolare alla “wonderwoman” del circuito Manageritalia Laura Rampazzo: nella finale non ha voluto smentire la sua fama conquistando il premio Lady. Gli altri premi speciali sono stati assegnati a Diego Preda (Lordo) e Miura Masaru (Senior).


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FUORI UFFICIO Davide Mura

In mostra

Sapori

fuori ufficio

Un tuffo nello Yorkshire

Nouvelle cuisine? No, bouchon I bouchon, caratteristiche osterie lionesi dove si può cenare con meno di 30 euro, propongono piatti sostanziosi e di carattere: un “bendidio” di trippe, sformati di fegatini, salami e formaggi. Tra questi, per l’atmosfera casereccia e simpatica, si può scegliere senza esitazione Le petit flore. Lione, 19, rue du Garet, www.lepetitflore.fr

David Hockney è uno degli artisti britannici più noti della seconda metà del Novecento. Conosciuto soprattutto per i suoi dipinti pop, dove le piscine sono un soggetto ricorrente, nella mostra RA: a bigger picture protagonisti indiscussi sono invece i paesaggi naturalistici inglesi. Royal Academy of Arts - Londra www.royalacademy.org.uk Fino al 9 aprile

Spa & Relax Viso nuovo con il peeling Le operazioni prevedono una pulizia accurata del viso, del collo e del décolleté, una maschera con emulsione acida, a seguire un’altra per fermare la penetrazione del siero e infine è la volta di una crema nutriente, fatta penetrare nell’epidermide attraverso un massaggio delicato ma deciso. Nella spa in zona Porta Romana l’obiettivo è un volto nuovo per il 2012. Glamin Day Spa Viale Regina Margherita 4 - Milano, www.glamin.it

Destinazioni

Business lounge nella suite Per chi ha aspettative superiori a quelle di un ventenne in comitiva sulla riviera romagnola, l’i-Suite di Rimini è senz’altro un hotel da tenere in considerazione. Negli ambienti della struttura, 100% design, nulla è lasciato al caso. Vetro, specchi, linee geometriche e ondulate si intrecciano per la gioia degli

occhi. Le suite sono ideali per il viaggiatore business. Da notare il maxi schermo, che diventa un computer a tutti gli effetti con tastiera wireless, tanto da rendere superfluo il classico e spesso triste business center. La spa all’ultimo piano ha vasche panoramiche e una con acqua marina riscaldata. Da € 250. i-Suite Viale Regina Elena 28 - Rimini, www.i-suite.it GENNAIO/FEBBRAIO 2012

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LIBRI Davide Mura

Colloquio d’assunzione: ieri e oggi Esperienze e racconti accomunati dalla frase di rito, “Le faremo sapere”, che segue il fatidico colloquio di selezione del personale, dai ricordi di manager delle risorse umane di aziende come Swatch, Bosch, Gasparini, Autostrade centro padane. Più che una guida, il libro è una raccolta di

testimonianze di vita vissuta che permettono di immedesimarsi nelle situazioni più comuni di chi, prima di diventare un selezionatore, è stato selezionato. Le faremo sapere, Piermario Lucchini e Francesco Ziliani (a cura di), Este, pagg.148, € 15.

Baumanager I cani non hanno mai goduto di così grande popolarità come ai nostri

libri

Leadership femminile, modelli di innovazione

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Nessun principe azzurro le ha salvate dal torpore, come le “eroine” remissive, in perenne attesa delle favole, da una situazione disagiata, dalle difficoltà nel trovare un lavoro e sviluppare la loro carriera. Eppure le donne al centro del saggio della sociologa Luciana d’Ambrosio Marri e del presidente di Manageritalia Roma e del Centro di formazione management del terziario Marcella Mallen ce l’hanno fatta, spesso andando controcorrente. È il caso, tra i tanti descritti nel volume, di Titti Postiglione, Margarita Sanchez, Donatella Cinelli Colombini o Laura Simionato. Sviluppando la loro leadership con un approccio vincente e allo stesso tempo personale, ciascuna con aspetti distintivi e tratti in comune come la tenacia e la determinazione. Il saggio illustra una galleria di esempi positivi di management, con il sicuro pregio di corredare le storie di una serie di dati aggiornati sul gap ancora da colmare per un reale sviluppo delle pari opportunità. Il confronto con quanto accade all’estero è inevitabile, tanto che le autrici hanno riscontrato una vera e propria anomalia italiana. Un messaggio per le nuove generazioni a non demordere e a rivendicare il diritto a realizzare le proprie ambizioni in una società e in un mercato del lavoro che non si è del tutto allineato a quello di molti paesi occidentali. Un invito a dare il meglio di sé e a scrollarsi di dosso pregiudizi e stereotipi. Effetto D. Se la leadership è al femminile: storie speciali di donne normali, Luciana d’Ambrosio Marri e Marcella Mallen, Franco Angeli, pagg. 240, € 25.

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giorni. Coccolati, al centro di terapie per bambini e adulti, star in libreria, in tv e al cinema. Mancavano solo i contesti aziendali. Il saggio provocatorio di Martin P. Levin colma questo vuoto ed è ispirato da un golden retriever incrociato con un chow chow. Se non esiste creatura più fedele di un quattrozampe che scodinzola, i manager dovrebbero allora riscoprire questa caratteristica canina, insieme alla fiducia, la leadership, la comunicazione non verbale, la gestione del rischio e la perseveranza. Tutto quello che so sul management l’ho imparato dal mio cane, Martin P. Levin, Etas, pagg. 144, € 12,90.

È colpa sua Il fenomeno di chi si appropria dei meriti altrui e di chi attribuisce gli errori agli altri è molto diffuso in azienda. Un meccanismo incoraggiato dal clima di frustrazione e che ritroviamo puntuale anche nei governi politici, incapaci di assumersi le responsabilità e inclini ad attribuire i fallimenti a chi li ha preceduti. L’analisi delle tipologie caratteriali è accompagnata da approcci operativi per arginare la “cultura della colpa”, trasversale nelle organizzazioni. Scaricabarile S.p.A., Ben Dattner e Darren Dahl, Etas, pagg. 256, € 18.


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ricevuto una telefonata in cui l’editore Frilli di Genova mi proponeva la pubblicazione».

Vipere di ringhiera Un romanzo avvincente, ambientato in una Milano dove i segni dei bombardamenti di guerra sono ancora visibili, si fa strada nelle classifiche dei thriller italiani più venduti. L’autore è Dario Crapanzano, dirigente in pensione associato Manageritalia con un passato professionale nel mondo dell’editoria e della pubblicità. Lo incontriamo per un caffè in una delle vie dove si svolge l’indagine sulla morte misteriosa di una donna “chiacchierata” Quando ha scoperto di voler scrivere un giallo e in che modo si è concretizzato il progetto? «Da molto tempo mi frullava in testa l’idea di scrivere un libro dedicato agli usi e ai costumi degli anni del Dopoguerra a Milano. Molti però avevano già abbondantemente scritto sull’argomento con ottimi risultati. Non volendo rinunciare del tutto al progetto ho infine deciso di inserire questi elementi in un romanzo giallo, visto che il genere sta andando di moda. Una volta scritto, ho spedito il romanzo a una dozzina di editori, scegliendo case editrici medio-piccole. Nessuna risposta fino a dicembre 2010, quando ho

Come le è venuta l’idea della storia e come sono nati nella sua fantasia la vittima e il commissario? «Ho voluto far succedere il fattaccio in una tipica casa milanese di ringhiera, che rappresentava uno spaccato molto particolare della vita dell’epoca. Il personaggio della donna che si sfracella nel cortile è inventato ma possiede qua e là caratteristiche di persone conosciute nella mia infanzia. In quanto al commissario, ho cercato di creare un personaggio che unisse l’abilità e l’intuizione investigativa a risvolti umani che ne temperassero l’inesorabilità della funzione. Per questo ho dedicato molte pagine alla vita privata di Mario Arrigoni». È stato difficile ricreare le atmosfere e i luoghi della Milano post-bellica? «La scelta di collocare l’azione all’inizio degli anni 50 mi consentiva di sfruttare due aspetti secondo me molto positivi: raccontare la vita, gli usi e i costumi di un’epoca così lontana e scrivere un romanzo giallo ambientato a Milano. Ricordi personali, giornali di allora e internet sono state le mie fonti». Quali valori e disvalori di allora riconosce nella società di oggi e in cosa i rapporti umani sono cambiati, soprattutto all’interno delle famiglie? «La gente cercava in tutti i modi di uscire da una situazione molto peggio che precaria, a volte sorpas-

sando anche i limiti del lecito, mentre oggi è la sfrenata rincorsa al superfluo la motivazione a certi comportamenti. La famiglia all’epoca era poi un pilastro fondamentale della società, nonché porto sicuro per tutti i suoi componenti. In quelle case popolari la reciproca conoscenza e la frequentazione giornaliera portavano sì alla proliferazione degli inquilini “ficcanaso”, ma anche all’esistenza di un vasto supporto umano cui potersi appoggiare in caso di bisogno». Il commissario Arrigoni sarà protagonista di un’altra avventura? «Sì, la seconda avventura del commissario Arrigoni, sempre a Milano, è già in lavorazione e uscirà a breve. Ritroveremo molti personaggi e aggiungerò un altro tassello all’affresco sociale di quegli anni». Il giallo di via Tadino, Fratelli Frilli editori, pagg.167, € 10,50 GENNAIO/FEBBRAIO 2012

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LETTERE Daniela Fiorino (daniela.fiorino@manageritalia.it)

I contributi addizionali al Fondo Mario Negri

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Ho letto con interesse gli approfondimenti sulla previdenza integrativa pubblicati sul numero di settembre di Dirigente. Già conferisco il mio tfr al Fondo Mario Negri ma, visto il progressivo peggioramento del tasso di sostituzione tra ultima retribuzione e pensione Inps, vorrei sapere se è possibile versare al Fondo contributi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dal contratto collettivo nazionale e, se sì, il trattamento fiscale degli stessi. G. L. - Roma I contratti collettivi nazionali di lavoro per i dirigenti dei settori rappresentati da Manageritalia prevedono la possibilità di stipulare accordi aziendali al fine di destinare al Fondo Mario Negri contributi addizionali rispetto alle contribuzioni ordinaria e integrativa previste dal ccnl. Non è invece contemplata la possibilità che sia il singolo dirigente a stabilire di versare importi aggiuntivi al Fondo. Le aziende che intendono avvalersi di questa possibilità dovranno far pervenire comunicazione su apposito modulo predisposto dal Fondo sottoscritto dal legale rappresentante dell’azienda e dal dirigente interessato, corredato di copia del relativo accordo aziendale. Per la sottoscrizione dell’accordo aziendale occorre rivolgersi all’Associazione territoriale competente. È inoltre importante precisare che le aziende e i dirigenti non possono liberamente stabilire l’entità dei contributi addizionali da destinare al Fondo Mario Negri, in quanto il Rego-

LETTERA AL DIRETTORE Caro Gay, come sai il contributo annuale del Fasdac per noi pensionati è stato raddoppiato. Bastonata comprensibile, per continuare a goderne i benefici! Ma mi chiedo: è proprio sempre necessario ricorrere alla Convenzione, per i nostri acciacchi, pardon, necessità? La sanità nazionale, parlo perlomeno di quella lombarda ove risiedo, non richiede più, nella grande maggioranza dei casi, tempi biblici. Esami di laboratorio, rx, tac, rm e visite specialistiche hanno oggi tempi e costi ragionevoli, che vengono rimborsati dal Fasdac semestralmente al 100%. Vi sono addirittura ospedali d’eccellenza

lamento del Fondo all’art. 35 bis fissa delle percentuali prestabilite per tale tipologia di contribuzione, che può essere effettuata a scelta tra le seguenti classi di contribuzione: 60%, 90% o 120% della normale quota di contribuzione obbligatoria, ordinaria e integrativa, anno per anno prevista dal ccnl. Una volta scelta la classe di contribuzione, nell’accordo aziendale occorrerà indicare anche la percentuale di versamento a carico del dirigente e a carico dell’azienda di tale contributo aggiuntivo. Ad esempio, l’azienda potrebbe farsi carico dell’intero contributo oppure si potrebbe stabilire che il contributo sia ripartito tra azienda e dirigente in percentuale liberamente scelta tra le parti contraenti. Il trattamento fiscale della contribuzione addizionale è il medesimo riservato per la contribuzione contrattuale (interamente deducibile), appunto perché non si tratta di contributi versati volontariamente dal singolo iscritto ma in conformità a un contratto aziendale.

che eseguono interventi anche delicati solo tramite Ssn. Se proprio non vi sono esigenze particolari o, peggio, urgentissime e improcrastinabili, siamo convinti e sicuri di voler caricare i costi sempre sul Fasdac? Giovanni Pincherle Caro Giovanni, hai mille volte ragione, la struttura del Fasdac sarà felice di sentire queste tue osservazioni che, fra l’altro, il Fondo stesso legittimamente predica a ogni pié sospinto. Complimenti per la tua sensibilità, tanti cari auguri – da pensionato a pensionato – per il nuovo anno. Guido Gay GENNAIO/FEBBRAIO 2012

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... AL FIN DELLA LICENZA,

io tocco! Guido Gay

La stessa giustizia. Per il furto di un panfilo o di un triciclo

io tocco!

Sul frontone del palazzo di giustizia di molte nostre città il diritto romano ricorda: Honeste vivere, alterum non laedere, suum cuique tribuere. Al primo e al terzo precetto – principalmente – ci si riferisce quando il reato è un furto. Importante o modesto che sia. L’accusato di un furto viene rinviato a giudizio, giudicato, condannato o assolto. Il processo può essere ripetuto in appello e, infine, c’è un terzo possibile grado di giudizio che può essere adito, la Cassazione. Giudici, cancellieri, avvocati, aule, atti, notifiche, documenti. Anni e, naturalmente, carabinieri e migliaia di euro di costi, parcelle, perizie ecc. A fine settembre scorso, leggiamo del processo, allora alle prime udienze a Taranto, per il furto di un ovetto Kinder del valore di 1 euro e 40 centesimi perpetrato da uno studente ventenne di nome Donato. Potrebbe – se condannato – diventare un pregiudicato. Vallo a raccontare – a un controllo casuale della polizia qualche tempo dopo – che sulla fedina penale hai un precedente per furto ma che si trattava di un ovetto Kinder. Ma recepiamo altri esempi eclatanti su Corsera del 30 settembre 2011 da Luigi Ferrarella. Nel 2005, a Milano, si è svolto un intero processo per 0,28 euro di telefonata a scrocco rubricata come truffa. Un’altra macchina giudiziaria si è mobilitata nel 2007 per processare “i pali” di un furto di sacchi neri per la spaz-

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zatura. Incredibile! Una macchina, quella della giustizia, che, messa in moto, non può fermarsi: poliziotti per l’arresto, un cancelliere e un giudice per la convalida, tre giudici, un Pm e un cancelliere per il 1° grado in Tribunale, altri tre giudici e un procuratore generale e un altro cancelliere per l’appello. C’è dell’altro: 169 ricorsi da trattare, in una sola udienza in Cassazione, contro l’Enel inoltrati da utenti che chiedono risarcimenti di 1 euro (!) e l’Enel ritiene che vi siano altre 60.000 cause pendenti di analogo valore. Per finire Ferrarella conclude: «A Foggia 46.000 braccianti chiamano in giudizio l’Inps per cause di lavoro che mostrano un rapporto di 10 a 1 fra spese legali e valore della prestazione richiesta». E gli avvocati? Certo hanno famiglia anche loro. Ma davvero se la sentono di uscire di casa, al mattino, indaffarati, con una 24 ore gonfia di carte, entrare al palazzo di giustizia, ripensare alla formidabile arringa preparata, indossare con orgoglio la toga con alamari d’oro, per difendere un imputato che ha rubato un ovetto di cioccolata o che chiede un risarcimento di 1 euro? Non si ribellano? Non si ribellano i magistrati e i cancellieri coinvolti? Non scioperano per indurre il legislatore a porre rimedio a queste mostruose storture che, oltre alla ridicolaggine, sono una delle cause dello spaventoso collasso giudiziario? È come se la legge mi obbligasse a portare alla polizia o all’ufficio oggetti smarriti una sigaretta da me rinvenuta per terra per non essere accusato di appro-

priazione indebita. Almeno in questi casi c’è la protezione della res nullius o della res derelicta. E per l’ovetto di cioccolata?

Transumanza nell’emiciclo Si chiama così l’eterno andirivieni verso la montagna (in estate) e dalla montagna verso la pianura (in inverno) delle greggi di ovini, bovini ecc. Ma qui non si tratta di animali, un po’ di rispetto, si tratta di parlamentari! Che – intelligenti e ironici quali sono – accetteranno certamente le nostre scuse per la battutaccia di cui sopra. Volevamo – insieme ai nostri lettori – meravigliarci scoprendo che dall’inizio della presente legislatura oltre un centinaio di deputati hanno cambiato gruppo orientandosi verso Responsabili (+35), Fli (+32), Misto (+23), Udc (+5). Ultimi Stefania Craxi (Pdl) e Renato Cambursano (Idv). Profughi: 79 dal Pdl, 24 dal Pd, 10 dall’Idv, 1 dalla Ln (da l’Espresso del 4 gennaio 2012). Incredibile! Io voto il partito X fra le cui fila milita il signor Y che ammiro. Quest’ultimo viene portato in Parlamento e io sono contento. Poi, però, l’onorevole Y cambia gruppo e me lo ritrovo da un’altra parte dell’emiciclo in uno spicchio d’aula dove siedono onorevoli la cui ideologia non condivido affatto. Paradossalmente: l’on. Y militava in un partito dove, pur raramente, si salutava con il braccio alzato e il pugno chiuso e viene accolto con entusiasmo e cordialità da nuovi amici col saluto romano. Come la mettiamo?


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ASSOCIAZIONI S ERVIZI S ANITÀ CONTRATTO PREVIDENZAFORMAZIONE

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LETTERA DEL PRESIDENTE

ELEZIONI MANAGERITALIA È arrivato il momento di presentare le candidature nelle Associazioni territoriali per il rinnovo dei consigli direttivi e dei collegi dei probiviri e dei revisori dei conti. Obiettivi e procedure Gentile collega, come probabilmente saprai, la prossima assemblea della tua Associazione sarà caratterizzata dalle elezioni per il rinnovo dei mandati conferiti ai componenti del consiglio direttivo, del collegio dei probiviri e del collegio dei revisori dei conti. Il presidente, i vicepresidenti e gli altri componenti della giunta esecutiva dell’Associazione verranno poi eletti dal consiglio direttivo di nuova nomina. I mandati avranno durata quadriennale, per consentire la possibilità di realizzare il programma di attività che verrà definito sempre dal consiglio direttivo di nuova nomina. Un importante momento che cade in un contesto economico difficile: la grave crisi del sistema produttivo del paese, accompagnata da una crescente sfiducia della politica e in generale del ruolo dei soggetti di rappresentanza. Questo sollecita l’Organizzazione a investire maggiormente sulla qualità dei servizi e sulle competenze dei propri leader e dei tanti collaboratori, innalzando il livello di professionalità. Ma per poter crescere, rappresentare e tutelare gli interessi del management abbiamo soprattutto bisogno della partecipazione degli associati, con le loro idee, suggerimenti e proposte, con il loro impegno anche quali componenti degli organi sociali. Le linee programmatiche per il prossimo quadriennio sono state definite dal Congresso nazionale dello scorso novembre, culmine dei lavori svoltisi sul territorio con i Precongressi e i gruppi delle aree territoriali. Le ambizioni, le sfide, le opportunità sono davvero tante, tutte sorrette dall’auspicio di una sempre più appassionata partecipazione degli associati. GENNAIO/FEBBRAIO 2012

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Chi desidera intraprendere un percorso all’interno degli organi sociali può inviare o presentare la sua candidatura alla segreteria della propria Associazione. Le candidature presentate saranno valutate dalla Commissione elettorale e giudicate ammissibili purché: a) siano pervenute entro il termine regolamentare fissato al 15 marzo (ore 24 del 15 marzo); b) siano in forma scritta e rechino la possibilità di individuare e contattare il candidato/a; c) sia specificato per quale carica si intende proporre la candidatura; d) si riferiscano a candidati in regola con il pagamento dei contributi associativi; e) si riferiscano a candidati che abbiano o dichiarino di avere, per statuto e regolamento, i requisiti soggettivi per essere ammessi alla carica (ad esempio titolarità all’elettorato perché iscritto in qualità di associato ordinario o volontario, possesso dei requisiti di accesso alle cariche di proboviro o revisore dei conti ecc). Ricordiamo che lo statuto dell’Associazione prevede incompatibilità per tutte le cariche qualora l’associato/a abbia incarichi di rappresentanza imprenditoriale nei confronti di Manageritalia o dell’Associazione, o sia dipendente di organizzazioni datoriali firmatarie di ccnl stipulati da Manageritalia. Per poter assumere il mandato di proboviro è anche necessario aver compiuto i 45 anni di età ed essere iscritti all’Associazione da almeno 5 anni.

Guido Carella Presidente Manageritalia 68

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CARD 2012, ANCORA PIÙ UTILE La Card di Manageritalia è lo strumento ufficiale che consente di accedere ai numerosi servizi riservati agli associati e alle loro famiglie fruibili online e presso le sedi territoriali. Un importante segno di appartenenza alla nostra Federazione

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a Card 2012 è ancora più utile perché oltre al codice a barre, necessario per letture più rapide in occasione soprattutto degli eventi associativi, presenta alcune importanti novità.

La propria Associazione territoriale Fino all’anno scorso, sul retro della Card erano riportati i numeri di telefono di tutte le sedi territoriali. Dalla Card 2012, invece, ciascun associato troverà in evidenza solo i riferimenti della propria Associazione (quella a cui ha chiesto di essere iscritto) completi di indirizzo e numero di telefono.

informazioni legate all’utilizzo di tutti i servizi, sia quelli presenti online sia quelli erogati direttamente dalle sedi territoriali con cui mettersi eventualmente subito in contatto telefonicamente o via email. Per la lettura del Qr code è necessario scaricare l’apposita applicazione disponibile per il proprio device.

Le prestazioni di assistenza Con la Card l’associato ha ricevuto anche il cd rom contenente l’edizione 2012 delle condizioni di assicurazione del Programma di assistenza Manageritalia, in Italia e all’estero.

Codice id e password Il Qr code Grazie all’innovativo Qr code (Quick response code) presente sul retro, ogni associato potrà collegarsi con il suo smartphone o altro device abilitato a un mini-sito mobile completo di

La Card è personale e non cedibile, ha una durata annuale ed è valida se si è in regola con il pagamento della quota di iscrizione. La Card riporta sul fronte nome, cognome, codice id (corrispondente a MIT0000000000), codi-

ce fiscale e matricola Fasdac (solo per gli iscritti al Fondo). Sul retro le informazioni circa il programma di Prestazioni di assistenza, i riferimenti della propria Associazione territoriale, il codice a barre e il Qr code. Il codice id e la password consentono di accedere all’area riservata My Manageritalia. Il codice id non può essere modificato. La password può essere invece modificata seguendo le istruzioni in My Manageritalia. La Card consente, con gli stessi codice id e password, di accedere anche all’area riservata di Assidir (www.assidir.it), la società che offre soluzioni assicurative per tutti gli associati; all’area riservata del Fondo di previdenza complementare integrativa Mario Negri (www.fondonegri.it); all’area privata del sito Youmanager (www.youmanager.it) per la valutazione e la certificazione del proprio profilo manageriale.

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zare le newsletter inviate dal Fondo Mario Negri.

NB. Chi ha modificato la password nel sito Manageritalia o ha richiesto un duplicato, dovrà richiedere una nuova password direttamente dal sito del Fondo Mario Negri, che la rinvierà al proprio indirizzo email.

AREA RISERVATA ASSIDIR

I servizi online AREA RISERVATA MANAGERITALIA

Soloperte Il network di convenzioni commerciali dedicate agli associati, suddivise in categorie merceologiche, dove si trovano le migliori offerte da partner di eccellenza e si può approfittare delle proposte mensili del Temporary store. Professionali MyPay, il check-up retributivo gratuito offerto da Od&M; inserimento o modifica del proprio cv nella banca dati Manager&Mercato del lavoro; servizio di Outplacement attraverso le società aderenti Aiso; abbonamento premium gratis per 6 mesi al Business Network Manageritalia su Viadeo. Fasdac

Area dedicata ai dirigenti contribuenti al Fondo; verifica, modifica o inserimento Iban; consultazione

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delle convenzioni dirette Fasdac (ricerca cognome del medico). Le convenzioni sono consultabili anche da quadri e professional, selezionando Convenzione indiretta per quadri e professional.

AREA RISERVATA FONDO M. NEGRI I dirigenti possono verificare la loro situazione contributiva; richiedere l’invio delle comunicazioni periodiche con email; visualizzare le misure contributive; scaricare la modulistica per la domanda delle prestazioni; visualizzare lo status del conferimento del tfr; comunicare il proprio indirizzo email; visualizzare le newsletter inviate dal Fondo Mario Negri. I pensionati possono visualizzare la pensione annua e quella in pagamento; scaricare la modulistica per la domanda delle prestazioni; comunicare il proprio indirizzo email; visualiz-

Nell’area riservata Assidir è possibile elaborare autonomamente online preventivi per soluzioni assicurative individuali; visualizzare l’elenco delle polizze personali stipulate con Assidir; verificare e modificare i dati anagrafici presenti sulla banca dati unificata con Manageritalia; modificare la password di accesso; visualizzare le ricorrenze storiche.

N.B. Si accede con le stesse id e password della Card anche se si ha modificato la password o richiesto un duplicato nel sito Manageritalia.

AREA PRIVATA YOUMANAGER Nell’area privata Youmanager si accede al percorso per la valutazione, lo sviluppo e la certificazione delle competenze manageriali. Un servizio che permette ai manager e alle aziende di confrontarsi con standard di performance manageriale di assoluta eccellenza. Per misurare e sviluppare la capacità di performance dei manager valutando il proprio profilo rispetto


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agli standard e individuare così eventuali aree di sviluppo e miglioramento professionale. La certificazione Youmanager, che si ottiene al termine del percorso, è un valore per il manager, un’opportunità per le aziende, un supporto per l’intero sistema.

N.B. Si accede con le stesse id e password della Card anche se si ha modificato la password o richiesto un duplicato nel sito Manageritalia.

I servizi sul territorio Iscrizione e rinnovo quota associativa, informazioni e gestione pratiche di rimborso delle spese mediche, iniziative culturali/ludiche, consulenze: sindacali e legali; Fondo Mario Negri; Fasdac; Associazione Antonio Pastore; Assidir; assistenza fiscale; consulenza Inps.

Prestazione di assistenza Manageritalia Con la Card si ha diritto a usufruire del Programma di prestazioni di assistenza Manageritalia, che garantisce assistenza per emergenze in ambito sanitario, in viaggio in Italia e all’estero. Il servizio è riservato gratuitamente e in esclusiva a tutti gli associati Manageritalia (dirigenti, quadri e professional) e ai loro familiari ed è valido in ogni parte del mondo. Le richieste sono gestite dalla struttura organizzativa di Europ Assistance.

LA CARD UN SEGNO DI APPARTENENZA, UNA CHIAVE DI ACCESSO www.manageritalia.it • cardmanageritalia@manageritalia.it GENNAIO/FEBBRAIO 2012

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CONOSCERE IL CONTRATTO

LA NORMA “SALVA MANAGER” I dirigenti sono abituati a subire le incertezze di leggi e regolamenti visti come vincoli al loro lavoro, ma grazie al decreto legislativo 231/2001 hanno oggi una maggiore serenità operativa e una corretta valutazione dei propri rischi Elena Alda Bardelli e Federico Dalla Cola

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on diversamente dalle persone fisiche, anche i soggetti giuridici possono “commettere reati”, sia nelle posizioni apicali sia semplicemente preposti. Questa considerazione certamente non è tranquillizzante. Mentre in Italia la responsabilità del soggetto giuridico stentava ad affermarsi come fatto fisiologico al sistema giuridico, nell’Unione europea già a metà degli anni Novanta ci si rendeva conto che ingenti quantità di mezzi finanziari messi a disposizione per i paesi membri non arrivavano a destinazione a causa di comportamenti non corretti degli stessi paesi. Le preoccupazioni dell’Unione europea determinavano così la necessità di una regolamentazione nazionale e con la legge 300/2000 il legislatore ha introdotto nell’ordinamento italiano anche la responsabilità amministrativa dell’ente/società e cioè al soggetto giuridico. L’anno seguente, con il decreto legislativo 231, si è introdotta una serie di responsabilità, anche penali, aventi una specifica ricaduta, oltre che sull’ente, sui soggetti apicali e quindi su amministratori e dirigenti. Il decreto del 2001 è la legge portante del sistema, ma è solo nel 2008 che si è applicato diffusamente, grazie all’art. 30 del decreto legislativo 81 (Testo unico sulla sicurezza).

Dimostrare il rispetto del decreto A questo punto c’è da domandarsi perché con questa legge un ammi-

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nistratore o un dirigente hanno motivo di ridurre le proprie ansie di responsabilità. Perché se la società, nell’ipotesi di ricorrenza di reato, dimostra di avere adottato e attuato in modo corretto le prescrizioni del decreto, la responsabilità dell’ente è esclusa; e di conseguenza sono esclusi l’amministratore o il dirigen-

te per i personali coinvolgimenti di natura oggettiva (a eccezione della loro colpa o del dolo personale se eludono fraudolentemente le prescrizioni di legge). Gli amministratori e i dirigenti sono destinatari di responsabilità proprie della loro mansione e del loro ruolo, sia nei confronti della società sia dei terzi.


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Ci sono responsabilità riconducibili alle funzioni che possiamo definire latenti in quanto difficilmente monitorabili e/o prevedibili. Un esempio? L’infortunio di un dipendente avvenuto senza che nessuno ne sappia nulla o abbia fatto nulla. Ci sono poi le cosiddette responsabilità oggettive: in questo caso non c’è assicurazione che tenga, perché non c’è il rischio predeterminabile e valutabile (ad esempio le responsabilità civili e penali per la carica di amministratore).

Trasparenti col Modello 231

I dirigenti del commercio per la responsabilità di ruolo hanno la tutela dell’art. 23 del ccnl: norma da tenere in gran conto specialmente quando si fanno le cosiddette transazioni “totalmente liberatorie”. Questa norma, però, come spesso avviene, non è un’assoluta “liberazione” perché “salva” solo da alcune conseguenze.

Per sottrarsi a queste iatture è necessario controllare che l’ente/società osservi e faccia osservare in modo scrupoloso i dettami del decreto 231. Ciò significa adottare un documento, il Modello 231, che rappresenta fedelmente la realtà aziendale e comprende, oltre alla mappatura delle aree a potenziale rischio di commissione di reato, l’individuazione delle singole responsabilità personali. L’obiettivo è quello di tenere indenni quei dirigenti che hanno osservato la norma e indicare un sistema disciplinare che sanziona il dirigente o il preposto che hanno disatteso le prescrizioni del modello. Il modello è un insieme di documenti predisposti da persone competenti (con preparazione sia giuridica che tecnica) che, partendo dalla disamina delle aree aziendali a rischio di reato, si articola in una serie di protocolli diretti ad attuare le decisioni della so-

cietà in relazione ai reati da prevenire. Il modello deve tener conto delle peculiarità dell’attività concretamente svolta dall’ente/società e delle cosiddette attività sensibili da cui potrebbero scaturire violazioni col conseguente configurarsi di fattispecie illecite. Meglio è fatto il documento, maggiori sono le cautele sia per la società che per il dirigente (e per le figure apicali in genere). L’ente/società, mediante l’organo di amministrazione, approva il proprio modello monitorato da un organismo che ha il compito di vigilare sul funzionamento, l’efficacia e l’osservanza del modello stesso, nonché di curarne l’aggiornamento. Il modello, specialmente nella parte relativa al codice etico o comportamentale, deve essere conosciuto da tutti gli interlocutori aziendali, che siano dipendenti o collaboratori, ma anche clienti o fornitori. Tale conoscenza necessita di un piano mirato di formazione aziendale e di una parziale pubblicazione, magari sul sito aziendale (curando la riservatezza dei dati contenuti). Tutti gli interlocutori si devono attenere ai dettami del modello aziendale, per quanto di loro competenza e responsabilità di pertinenza. Affinché tale sistema funzioni c’è l’esigenza del rispetto delle formalità di legge e di un consistente contributo manageriale di chiarezza e trasparenza, frutto della conoscenza e di una partecipazione consapevole.

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CONSULENZA A TUTTO CAMPO Le Associazioni territoriali possono essere definite il “braccio operativo” della nostra Federazione. Al loro interno, personale qualificato per l’assistenza sindacale e contrattuale

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anageritalia elabora strategie, rappresenta i propri associati in ogni sede istituzionale, dal governo al Parlamento, e stipula i contratti collettivi nazionali di lavoro nell’interesse della categoria rappresentata, cioè oltre 22.000 dirigenti del commercio, dei servizi, dei trasporti, dei magazzini generali, delle agenzie marittime e del turismo. Le Associazioni territoriali forniscono invece consulenza contrattuale e assistenza sindacale al singolo dirigente per quanto attiene il suo personale rapporto di lavoro. Il servizio sindacale svolto dalle Associazioni territoriali, dunque, è un servizio “sul campo”, a fianco del dirigente in tutte le fasi del suo rapporto di lavoro, prima del suo inizio, durante il suo svolgimento e alla sua cessazione.

Vicino al dirigente prima, durante e dopo Prima che il rapporto di lavoro abbia inizio, le Associazioni forniscono consulenza contrattuale, dando il proprio parere in merito alla lettera di assunzione proposta al dirigente, valutandone tutti gli aspetti: retribuzione, periodo di prova, eventuale patto di non concorrenza, applicazione del contratto collettivo e ogni altro elemento utile. Durante lo svolgimento del rapporto di lavoro, le Associazioni danno informazioni sul contratto collettivo e, su richiesta dell’interessato, ne verificano la corretta applicazione. In-

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nanzitutto per quanto riguarda la retribuzione. Con particolare riferimento negli ultimi anni a quella variabile e a tutti gli aspetti positivi che intervengono nel caso di avanzamenti di carriera, trasferimento all’estero, aumento delle deleghe e delle responsabilità. Vengono date informazioni sui rinnovi contrattuali collettivi economici: quali sono gli aumenti e quali le

modalità di applicazione. Ma viene fornita anche assistenza per la verifica e l’eventuale ricalcolo della retribuzione individuale. Non sono infrequenti i casi di controllo e ricostruzione delle retribuzioni di tutto il periodo di servizio prestato presso lo stesso datore di lavoro: a volte l’intera vita lavorativa dirigenziale. Sotto il profilo normativo, la consu-


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LE ASSOCIAZIONI TERRITORIALI MANAGERITALIA MANAGERITALIA ANCONA 60121 ANCONA - Via Magenta 5 Tel. 07153624 - Fax 0712075097 ancona@manageritalia.it

MANAGERITALIA NAPOLI 80133 NAPOLI - Via Cervantes 52 Tel. 0815513612 - 0814977108 - Fax 0815527095 napoli@manageritalia.it

MANAGERITALIA BARI 70126 BARI - Via Amendola 172/a - 172/c c/o Executive Business Center Tel. e Fax 0805481574 bari@manageritalia.it

MANAGERITALIA PADOVA 35129 PADOVA - Via San Marco 11 - Palazzo Tendenza Tel. 049756841 - Fax 049754056 padova@manageritalia.it

MANAGERITALIA BOLOGNA 40125 BOLOGNA - Viale Carducci 12 Tel. 051399712 - Fax 051307949 bologna@manageritalia.it MANAGERITALIA FIRENZE 50129 FIRENZE - Via Crispi 21 Tel. 0554633393 - 055461420 - Fax 055472659 firenze@manageritalia.it MANAGERITALIA GENOVA 16121 GENOVA - Via C. R. Ceccardi 1/5 Tel. 010587664 - 010586459 - Fax 0105531758 genova@manageritalia.it MANAGERITALIA MILANO 20121 MILANO - Via Fatebenefratelli 19 Tel. 026253501 - Fax 026590777 milano.sanitaria@manageritalia.it milano.segreteria@manageritalia.it milano.sindacale@manageritalia.it

Delegazione di: 24121 BERGAMO - Via Casalino, 5/h Tel. 035240585 - Fax 035236159 bergamo@manageritalia.it 25121 BRESCIA - Via F.lli Lechi 15 - scala G - III piano - int. 11 Tel. 0303754785 - Fax 0302942317 brescia@manageritalia.it 22100 COMO - Viale Masia 26 Tel. 031573682 - Fax 031570388 como@manageritalia.it 23900 LECCO - Via A. Visconti 84 c/o Nh Hotel Pontevecchio (ex Jolly) cell. 3314734868 (solo in orario di apertura) lecco@manageritalia.it 20052 MONZA - Via Missori 10 Tel. 0392304074 - Fax 0392315933 monza@manageritalia.it 27100 PAVIA - Corso Strada Nuova 86 - Palazzo Demetrio Tel. 038229864 - Fax 0382538271 pavia@manageritalia.it lenza riguarda tutti gli istituti contrattuali – e le norme di legge – che regolano il rapporto di lavoro, come ad esempio la malattia, gli infortuni, le trasferte, il mutamento di mansioni, il trasferimento di proprietà dell’azienda. La consulenza diventa vera e propria assistenza sindacale allorché sorgano contrasti tra il dirigente e il datore di lavoro e il dirigente veda

21100 VARESE - Via Magenta 50 Tel. 0332284773 - Fax 0332496175 varese@manageritalia.it

MANAGERITALIA PALERMO 90139 PALERMO - Via Isidoro La Lumia 7 Tel. 091583272 - Fax 091587565 palermo@manageritalia.it MANAGERITALIA ROMA 00192 ROMA - Via Ezio 49 Tel. 0632694811 - Fax segreteria 0632694825 Fax sanitaria 0632694826 roma@manageritalia.it

Delegazione di 65122 PESCARA - Via Galilei 65 Tel. 0632694811 MANAGERITALIA TORINO 10125 TORINO - Via G. Bidone 10 Tel. segreteria 0116690268 - Tel. sanitaria 0116690269 Fax 0116507227 torino@manageritalia.it MANAGERITALIA TRENTINO-ALTO ADIGE, SÜDTIROL 38100 TRENTO - Via G. Grazioli 85 Tel. 0461235499 - Fax 0461238782 trento@manageritalia.it

Delegazione di 39100 BOLZANO - Via Carducci 5 Tel. 0471977778 - Fax 0471323576 bolzano@manageritalia.it MANAGERITALIA TRIESTE 34125 TRIESTE - Via Cesare Battisti 8 Tel. 040371124 - Fax 040370988 trieste@manageritalia.it MANAGERITALIA VENEZIA 30171 VENEZIA-MESTRE - Via Trento 106/1 Tel. 041987477 - Fax 041980742 venezia@manageritalia.it MANAGERITALIA VERONA 37138 VERONA - Lungadige Catena 5 Tel. 045915366 - Fax 0458341440 verona@manageritalia.it R

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

Sede: 00184 ROMA • Via Nazionale 163 • tel. 0669942441 • fax 066781794 Ufficio di Milano : 20129 MILANO • Via A.Stoppani 6 • tel. 0229409078 • fax 0229409836 manageritalia@manageritalia.it • www.manageritalia.it

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MANAGERITALIA

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PRINCIPALI SERVIZI CONTRATTUALI per i dirigenti presso le Associazioni territoriali

• Consulenza contrattuale prima di iniziare il rapporto di lavoro: assistenza sul contratto proposto al dirigente.

• Consulenza contrattuale durante il rapporto di lavoro: informazioni su contratto, retribuzione, avanzamenti di carriera, trasferimenti all’estero, rinnovi contrattuali, ricalcolo della retribuzione.

• Assistenza sindacale: in caso di contrasti con il datore di lavoro o di cessazione del rapporto di lavoro, trattative di conciliazione e procedure di ricorso, conteggi sulle spettanze di fine rapporto.

• Informazioni e consulenza su Fondo Mario Negri, Fasdac e Associazione Antonio Pastore.

• Consulenza fiscale tramite 50&Più Caaf. • Consulenza previdenziale Inps: assistenza per l’espletamento di pratiche previdenziali tramite il patronato Enasco.

• Consulenze assicurative tramite Assidir. violati i propri diritti oppure il contratto di lavoro non sia applicato correttamente o sia addirittura disatteso. A maggior ragione, la consulenza contrattuale può sfociare in assistenza sindacale in occasione della cessazione del rapporto di lavoro. Se è il dirigente che vuole lasciare l’azienda perché ha avuto un’interessante offerta di lavoro o perché vuole pensionarsi, può essere sufficiente un servizio di consulenza. Ma se è il datore di lavoro a voler risolvere il rapporto, procedendo a un licenziamento oppure facendo proposte di risoluzione transattiva, allora l’Associazione territoriale assiste il dirigente sia per le trattative di conciliazione sia per dare corso alla procedura di ricorso al Collegio di conciliazione e arbitrato. In fase di risoluzione del rapporto, il servizio sindacale elabora conteggi per condurre le trattative di risoluzione del rapporto. Inoltre, in ogni caso di cessazione del rapporto, il dirigente può far verificare i conteggi delle sue spettanze di liquidazione, primo fra tutti il conteggio del tfr.

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In caso di vertenza, sia durante il rapporto sia alla cessazione dello stesso, può capitare che la consulenza e l’assistenza sindacale non siano sufficienti: il dirigente, per far valere le proprie ragioni, potrebbe avere necessità di rivolgersi al Giudice del lavoro. In questi casi, è necessaria anche la consulenza e l’assistenza legale: le Associazioni sindacali comunicano quindi al dirigente quali siano gli studi legali esterni che in virtù di specifica convenzione abbiano accettato di offrire agli associati un servizio professionale a tariffe agevolate, nonché un primo parere legale di orientamento gratuito. Il dirigente, quindi, avrà la possibilità di ottenere una consulenza immediata e di valutare se conferire il mandato al professionista, instaurando un rapporto fiduciario personale.

E i Fondi? Il servizio di consulenza contrattuale non si esaurisce qui. Infatti, vengono fornite informazioni e consulenza anche per tutto quan-

to riguarda, sotto il profilo normativo, il Fondo di previdenza Mario Negri, il Fondo di assistenza sanitaria Mario Besusso (Fasdac) e l’Associazione Antonio Pastore. Questi enti, infatti, che trovano fondamento nel contratto collettivo, sono disciplinati da appositi regolamenti. Completa il servizio sindacale anche il servizio di consulenza previdenziale Inps: affidato a esperti della complessa normativa di legge, e grazie a una convenzione col Patronato Enasco, il dirigente può ottenere assistenza per l’espletamento delle pratiche previdenziali Inps (riscatto della laurea, contributi figurativi, ricongiunzione dei periodi assicurativi, pensionamento ecc.).

Altri servizi È inoltre possibile ottenere consulenze in materia assicurativa tramite Assidir sulle coperture obbligatorie previste dall’Associazione Antonio Pastore e sulle coperture individuali e aziendali. Ma anche consulenza in materia fiscale grazie alla convenzione stipulata con 50&Più Caaf, fruendo di un servizio di alto livello a condizioni particolarmente vantaggiose per la compilazione e la presentazione della dichiarazione dei redditi e di altre pratiche di carattere fiscale. I medesimi servizi di consulenza sono previsti anche per i quadri e i professional, per le tipologie contrattuali che li riguardano.


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Nuova veste grafica per il nostro sito di previdenza www.fondonegri.it. In più, aggiornate e riorganizzate tutte le informazioni. Obiettivo: miglior funzionamento e migliore fruibilità Riccardo Pisani

N

ell’era moderna, in tema di internet e information technology, si rischia di risultare obsoleti dopo breve tempo. A distanza di due anni dalla prima revisione, il completo restyling del sito del Fondo era ormai divenuto indispensabile, fermi restanti i presup-

posti, ovvero che l’ente fosse ben rappresentato attraverso le pagine web e che fosse chiaramente percepita dagli utenti la volontà di tutto lo staff di offrire, con la massima professionalità, assistenza e supporto all’intera platea degli iscritti. La veste grafica è nuovamente cam-

FONDO MARIO NEGRI

IL SITO SI RINNOVA

biata e, soprattutto, è stata migliorata la logica di funzionamento, con l’obiettivo di renderlo ancora più fruibile da tutti. Per questo sono state aggiornate, riorganizzate e catalogate diversamente tutte le informazioni contenute all’interno.

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In una fase successiva sarà anche attivato un motore di calcolo dei vantaggi del conferimento del tfr, sulla base di specifici dati inseriti dall’utente.

* Mefop è la società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione

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La homepage è suddivisa in sette parti. Il corpo centrale contiene otto box attraverso i quali si accede direttamente alle pagine di altrettanti argomenti, ritenuti tra i più importanti nell’ambito delle attività del Fondo (Iscrizione, Contribuzione, Tfr, Prestazioni, Mutui, Borse di studio, Bilanci e rendimenti, Bandi e gare). È stato dato particolare rilievo al tfr, creando un’apposita sezione dove le aziende e gli iscritti possono trovare tutte le informazioni necessarie per conferirne le quote, comunicarne gli importi dovuti e provvedere ai versamenti. A tal proposito, il Fondo è anche impegnato in un progetto, in collaborazione con Manageritalia e Mefop*, per la realizzazione di una campagna rivolta a tutti gli iscritti, con l’obiettivo di promuovere la possibilità e i vantaggi di conferire le quote di tfr al Fondo stesso. Più in particolare, il progetto prevede la costituzione di un call center, composto da personale qualificato e formato allo scopo, che avrà il compito di trasferire telefonicamente agli iscritti tutte le informazioni inerenti le opportunità di conferire le quote di tfr. Prevede inoltre la creazione di uno spazio web specifico, un’area dedicata distinta dal sito internet del Fondo, ma raggiungibile da un apposito link inserito nel medesimo, dove l’utente potrà trovare alcuni strumenti utili alla comprensione dei vantaggi relativi al conferimento del tfr, quali, ad esempio, oggetti didattico-promozionali e una calcolatrice di analisi a scadenza del fondo pensione, con cui l’utente potrà valutare i vantaggi del conferimento, confrontandolo con la scelta di lasciare il tfr in azienda.

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• La barra superiore contiene cinque menu (“Il Fondo”, “Per le aziende”, “Per i dirigenti”, “Per i pensionati”, “Contatti”), ciascuno suddiviso in sezioni di dettaglio alle quali si può accedere dopo aver aperto la corrispondente tendina.

• • Appena sotto la barra dei menu si trovano un box contenente lo slogan del Fondo e alcune fotografie con effetti di movimento, che hanno lo scopo di alleggerire e rendere più piacevole la navigazione all’interno del sito, e il “Primo piano” dove sono riportate le news.

A destra del corpo centrale si trova il menu “Utilità” attraverso il quale si accede ad altre funzionalità del sito, tra cui: Stima della pensione complementare (il software che stima la pensione obbligatoria e complementare), area riservata, modulistica, normativa, link ad altri siti di enti e fondi vicini al Negri.


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• La sezione della homepage al di sopra della barra dei menu contiene anche l’archivio delle news, la mappa del sito (inserita per la prima volta), il servizio Rss e il motore di ricerca.

• In basso si trovano gli accessi diretti al sito dello Sportello unico iscrizione dirigente (Suid) e all’area riservata più alcuni link a siti di altri enti, società e organizzazioni.

Accesso riservato Il sito è costituito da due aree: l’area pubblica e quella riservata. L’area pubblica è un contenitore di informazioni, destinate non solo alle aziende, ai dirigenti iscritti e ai pensionati, ma a chiunque si volesse affacciare, anche per la prima volta, al mondo della previdenza complementa-

re gestita dal Fondo Negri. I nostri iscritti, in particolare, trovano le indicazioni e le procedure per accedere alle altre sezioni del sito. Nell’area riservata, gli iscritti possono accedere a informazioni specifiche come, ad esempio, il conferimento del tfr, la trasmissione di dati personali, i moduli pia, gli estratti conto e così via. Nell’area riservata, nella sezione a loro dedicata, protetta da intrusioni mediante password a uso esclusivo, possono accedere le Associazioni territoriali di Manageritalia, attualmente per scaricare la modulistica per la richiesta di prestazioni, in futuro, terminata la fase di progettazione, per fornire ai propri associati servizi di consulenza. La caratteristica peculiare del sito, in linea con la precedente versione, sta nel fatto che tutti i documenti non sono pubblicati in formato html – e, quindi, non sono inseriti nelle pagine web del sito – ma come file in formato pdf, consultabili, scaricabili, memorizzabili e utilizzabili da chiunque in modo facile e veloce. La sezione “Il Fondo risponde” è inoltre a disposizione degli iscritti per la soluzione immediata dei quesiti di carattere strettamente specifico previdenziale.

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CFMT

I CORSI DI FEBBRAIO E MARZO

AREA CONTROLLO DI GESTIONE E FINANZA La lettura del bilancio per non addetti (1a parte) Come leggere e interpretare il bilancio d’esercizio in chiave manageriale.

Milano, 21-22 febbraio Milano, 6-7 marzo

GESTIONE RISORSE UMANE à novit Personal brand 2.0 Come costruirsi un’immagine online di successo.

Milano, 22 febbraio

La negoziazione efficace

à novit Il rapporto banca/impresa

alla luce di Basilea 3

Come incrementare le proprie competenze nella gestione del processo negoziale, interno ed esterno all’azienda.

Roma, 23-24 febbraio

Come comprendere le motivazioni macroeconomiche che hanno portato alle nuove regole.

à novit Ti guardo, ti conosco!

Leggere la verità attraverso i comportamenti

Genova, 6 marzo Milano, 28 marzo

Come osservare e capire i comportamenti altrui.

Valutare un’azienda: criteri e metodologie

Napoli, 21 febbraio Milano, 30 marzo

Come analizzare le criticità di un processo di valutazione.

International presentations

Milano, 13 marzo Bari, 20 marzo

How to make business presentations able to persuade international interlocutors.

à novit La formazione finanziata dai fondi

Milano, 14-15 marzo

interprofessionali Come utilizzare i fondi interprofessionali per finanziare piani di formazione aziendali o individuali.

à novit Il manager just in time

Venezia, 16 marzo

Come attuare strategie di successo tramite spontaneità, creatività e improvvisazione.

Indicatori di performance

Milano, 15-16 marzo Firenze, 27-28 marzo

Come costruire i più rappresentativi indicatori sulle performance di gestione.

Udine, 22 marzo

CFMT - Centro di formazione management del terziario www.cfmt.it Sede: 20137 Milano • Via Pier Candido Decembrio 28 Ufficio di Roma: 00142 Roma • Via Bianchini 51

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MARKETING E ORGANIZZAZIONE FORZE DI VENDITA

STRATEGIA E ORGANIZZAZIONE

à novit Social media acting

System dynamics: decidere nella complessità

Come presidiare i canali di social networking.

Come comprendere e sperimentare le conseguenze delle proprie scelte.

Milano, 21 febbraio

Udine, 1-2 marzo

La metrica del marketing: misurare le azioni strategiche e operative

Leadership agenda

Come misurare i risultati di business, le prestazioni delle aree di attività.

Come rendere unico e misurabile il successo del proprio ruolo di leader.

Roma, 5 marzo Milano, 7 marzo

Roma, 2 marzo Milano, 28 marzo

Presidiare con successo il proprio mercato

Come produrre accelerazioni aziendali

Come affermare e sostenere nel tempo un solido vantaggio competitivo con le metodologie del marketing strategico.

Come vincere nell’era dell’ipercompetizione.

Bologna, 13-14 marzo

Change management in action (edizione rinnovata)

Milano, 13-14 marzo

Come gestire con successo tutte le fasi del cambiamento.

La negoziazione nelle trattative commerciali complesse

Milano, 15-16 marzo

Come apprendere le tecniche per portare a termine trattative commerciali ad alta complessità.

Business intelligence

Milano, 13-14 marzo Roma, 22-23 marzo

Come analizzare le informazioni e trasformarle in supporti decisionali.

Milano, 22 marzo

Il marketing virale Come mettere a sistema il passaparola nell’era del web.

Torino, 16 marzo

Per informazioni:

CFMT • SEGRETERIA CORSI MILANO Luigia Vendola, tel. 025406311

ROMA

Daniela Lignini, tel. 065043053

La partecipazione ai corsi è gratuita per tutte le aziende e i dirigenti che versano annualmente i contributi.

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Hanno collaborato a questo numero

MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA DI MANAGERITALIA

Elena Alda Bardelli, esperta di compliance aziendale. (pag. 72) Ivan Centomani è ufficiale della Guardia di finanza.

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

(pag. 42)

Federico Dalla Cola è titolare del proprio studio legale. Nel 1971 inizia a collaborare con Manageritalia approfondendo le tematiche del rapporto dirigenziale. Assiste i dirigenti nelle vicende giudiziali e stragiudiziali, civili e penali che li coinvolgono nella loro vita professionale. (pag. 72) Claudio Nutrito, dopo essere stato manager in varie aziende, svolge attualmente attività di consulenza aziendale e formazione. (pag. 54)

FEDERAZIONE NAZIONALE DEI DIRIGENTI, QUADRI E PROFESSIONAL DEL COMMERCIO, TRASPORTI, TURISMO, SERVIZI, TERZIARIO AVANZATO

FONDO ASSISTENZA SANITARIA DIRIGENTI AZIENDE COMMERCIALI

Cristina Papini è reasearch & analytics sales director online di (pag. 48)

Nielsen.

Claudio Perrella è partner dello studio legale AS&T, specializzato in diritto del commercio internazionale. (pag. 38) Emilio Rossi è ceo di EconPartners.

CFMT - CENTRO DI FORMAZIONE MANAGEMENT DEL TERZIARIO

(pag. 24)

Alessio Totaro è partner dello studio legale AS&T, specializzato in diritto del commercio internazionale.

FONDO DI PREVIDENZA MARIO NEGRI

ASSOCIAZIONE ANTONIO PASTORE

(pag. 38) Editore: Manageritalia Servizi srl

Giampietro Vecchiato è direttore clienti di Pr Consulting, agenzia di relazioni pubbliche di Padova, e consigliere nazionale Ferpi, Federazione relazioni pubbliche italiana, con delega alla formazione. È autore di numerosi saggi sulla comunicazione. (pag. 32)

da Manageritalia Daniela Fiorino

dal Fondo Mario Negri

Direttore responsabile: Guido Gay Coordinamento: Roberta Roncelli Redazione: Davide Mura, Luca Padovani, Enrico Pedretti, Eliana Sambrotta Direzione, redazione, amministrazione: 20129 Milano - via Antonio Stoppani 6 tel. 0229516028 - fax 0229516093 giornale@manageritalia.it www.manageritalia.it

Le opinioni espresse dagli autori impegnano esclusivamente la loro responsabilità Concessionario pubblicità PUBLIMASTER 20146 Milano - via Winckelmann 2 tel. 02424191 - fax 0247710278

Riccardo Pisani

Grafica THE GRAPHIC FORGE snc 20129 Milano - via Antonio Stoppani 4 tel. 0229404920 - www.graphicforge.it Stampa ALL GRAPH SYSTEM 28100 Novara - via Verbano 138 tel. 0321477625 - infoags@tiscali.it

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