BluMag

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ISSN 2036-2064

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Poste Italiane Spa - spedizione in abbonamento postale - 70% - Roma 2009 - Blu Mag - Numero 2 - 2009

NUMERO 2 - 2009

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Il concept di d Judel & Vrolijk, Vrolijk, l’esperienzaa di Gagliotta. innovaziooni tecnologiche e la tradizione. tradizion ne. Le innovazioni innovativi e tecniche d’avangua ardia, Materiali innovativi d’avanguardia, liinee sinuose. comfort e linee Una barca barca che c dà forma concreta concreta alle tuee aspirazioni. aspirazioni. azioni

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Lobster Lobs ster 35’ 35 5’

nuova emozione


M AG Registrazione Tribunale di Roma n. 222/2008 del 30 Maggio 2008 Editrice FREE MAG Srl - Via Galilei, 45 - 00185 Roma Tel 06 89927476 Fax 06 89927477 info@blumag.it - www.blumag.it Stampa Web Color Srl Loc. Campora - 67063 Oricola Direttore responsabile Massimo de Angelis Condirettore Fabio Colivicchi In redazione Emiliano Cipriani, Puccio Corona, Emanuele Isonio, Vittoria Scarpa Segreteria di redazione Francesca De Mitri Pugno

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Top Ten Le 10 notizie da conoscere questo mese

8 Attualità - News - Ambiente - Barche - Accessori - Moda - Auto

L’inchiesta

22 Gente di mare

“Le mille bolle blu” Come il leasing ha contribuito alla crisi della nautica. di Puccio Corona

Personaggi del mese e ritratti di vita a bordo

Hanno collaborato a BLU Francesco Alliata, Piero Balsi, Laura Bandù, Alex Bellini, Giulio Biasion, Fabio Brasile, Maurizio Caldera, Paolo Cardoni, Stefano Carletti, Giorgio Chimenti, Luigi Cismon, Massimo Clementi, Dario Corsini, Achille D’Amelia, Giulia D’Angelo, Romano Deidda, Pasquale De Gregorio, Franck de Rivoyre, Giorgio de Vecchi, Angela Di Cola, Danny di Lieto, Marco Frosi, Giuliano Gallo, Lilli Gruber, col. Francesco Laurenzi, Enzo Maiorca, Ruggero Marino, Carlo Maywald, Fabio Micheli, Fabio Mini, Massimiliano Morelli, Jeffrey Morgan, Giorgia Morini, Stefano Navarrini, Diego Negri, Massimo Nini, Gianfranco Panvini, Massimo Paperini, Margherita Pelaschier, Andrea Purgatori, Sandro Rinaldi, Gianni Riotta, Edo Ronchi, Gianfranco Russino, Claudio Sabelli Fioretti, Virginia Savona, Andrea Stella, Fabio Taccola, Mario Tozzi, Franco Venturini, Adriano Vecchiarelli, Mario Zucchi.

Progetto grafico Bayer+Conti+Associati Copertina e impaginazione Valeria Li Causi Pubblicità: Publimaster Srl Via Winckelmann 2 - 20146 Milano Tel. 02 424191 - Fax 02 47710278 publimaster@publimaster.it Distribuzione edicole: Parrini & C. SpA, Formello - Via Santa Cornelia, 9 Tel 06 90778.1 - Fax 06 90400386 Milano - Viale Forlanini, 23 Tel 02 754171 - Fax 02 76119011 Distribuzione porti: S.D.N. Srl - Via Kassel, 17 - 50126 Firenze Tel 055 6822215 info@edgroup.it questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

36 Design on board

32 Una barca Una storia “Galeotto fu il veliero” di Massimo Paperini

Giovanni Ceccarelli: “Sarà l’ecologia la nuova sfida” di Giulio Biasion

42 Tecnica a bordo “Tutti i modi per dire fisherman” di Stefano Navarrini


Tempi duri di Massimo de Angelis

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Aree Marine Arcipelago Toscano: lo scrigno delle sette perle di Mario Tozzi

56 Vela “Alassio ieri e oggi” di Fabio Colivicchi

98 Prove - Xc 45 - Victoria 32 - Sacs 590 - Stama 50 - Gb 41 Heritage EU

Speciale Charter

116 Un mese un porto Viareggio di Emiliano Cipriani

Racconto “Barca d’epoca” di Virginia Savona

Programmare la vacanza in: - Sardegna - Sicilia - Isole Pontine - Isole Partenopee - Arcipelago Toscano - Francia - Spagna - Malta - Croazia - Grecia - Turchia

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114 Notizie dai cantieri

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Oltre il blu

122 Rubriche - Meteo del Col. Francesco Laurenzi - Pesca di Mario Zucchi - Sott’acqua di Massimo Clementi - In cambusa di Sandro Rinaldi - Libri di Giulia D’Angelo -Annunci

“Sceneggiatore, oh che bel mestiere” di Andrea Purgatori

Mentre scriviamo queste righe, in Abruzzo la terra continua a tremare e i sopravvissuti a fare i conti con il dolore di oggi e con l’incertezza del domani. Barche, mare, vacanze: temi che mai come oggi proviamo ritrosia a trattare. Un pudore dell’animo, non certo retorica dell’opportunismo. “Unicuique suum” dicevano i Latini, a ciascuno il suo, e dunque accantoniamo i sentimenti privati e scivoliamo nel ruolo che qui più ci compete. Al risveglio della primavera e alle prime timide uscite in mare dopo un lungo e travagliato inverno, non sembra purtroppo corrispondere analoga ripresa di un settore massacrato dalla crisi economica. Non è un caso se usiamo il termine “massacrato”. Non c’è giorno che non ascoltiamo voci di cantieri costretti a portare i libri in tribunale –anche grandi cantieri- né che cessiamo di raccogliere lamentazioni da parte delle altre varie categorie di operatori. L’inchiesta di Puccio Corona spiega come la bolla speculativa finanziaria responsabile della crisi mondiale sia stata ben coadiuvata, nella nautica italiana, da comportamenti irresponsabili e censurabili dei quali stiamo pagando tutti le conseguenze. In quel “tutti” ci siamo anche noi di BLU, a causa del crollo verticale indiscriminato del flusso pubblicitario. È di pochi giorni fa la notizia della chiusura di “24’”, il giornale free-press edito da “il Sole 24 ore”. Anche BLU è nato con l’ambizione di coinvolgere, gratuitamente, decine e decine di migliaia di lettori portando loro “a domicilio”, ovvero nei porti, un prodotto di qualità. Dallo scorso numero, BLU è distribuito in edicola al prezzo simbolico di 1,50 euro allo scopo di mantenere la promessa di una sua alta diffusione assunta con lettori e inserzionisti. Forse tutto ciò non sarà sufficiente, forse occorrerà tentare una nuova rotta o cambiare addirittura equipaggio. Per restare nella metafora, la navigazione è difficile ma BLU cercherà comunque di superare la tempesta.



N E W S _ E C O N O M I A _ A M B I E N T E _ C H A R T E R _ AC C E S S O R I _ M O DA _ A U TO

ATT UAL I TA Torri saracene, Targa Florio, gommoni sul Tevere, tram del mare, raduno dei Venturieri, pescatori di frodo, anfore sommerse


1. Un premio per Carlo Carlo Marincovich, l’inviato di Repubblica scomparso a Novembre, era un punto di riferimento per chiunque si occupasse di nautica e per tanti lettori affezionati alle sue cronache, dalle Olimpiadi di Vela del 1960 all’ultima America’s Cup. Per onorarne la memoria la Aspronadi (Associazione Progettisti Nautici da Diporto), da lui creata nel 1972, ha istituito un premio giornalistico. Tre le sezioni: cultura del mare, navigazione a vela, navigazione a motore. I vincitori, selezionati da una giuria presieduta da Ezio Mauro, saranno premiati con parti originali di imbarcazioni-simbolo della nautica moderna. Vincenzo Onorato donerà la ruota del timone di Mascalzone Latino. www.aspronadi.it

5. Ferretti evita il naufragio Dopo giorni di serrate trattative, tutti i soggetti finanziari creditori del gruppo Ferretti hanno sottoscritto la ristrutturazione del maxidebito da 1,2 miliardi di euro. Norberto Ferretti rimarrà presidente ma, secondo la stampa finanziaria, l’azionariato del gruppo ne esce rivoluzionato: banche e finanziatori avranno in mano il 53% mentre Mediobanca, con l’8,5% del capitale, entra nel Cda. Nelle scorse settimane, il “no” della Caja Madrid (creditrice di 50 milioni) al piano di ristrutturazione, sembrava aprire le porte all’amministrazione controllata. Ora, il gruppo, tra i leader mondiali della nautica di lusso, dovrebbe aver superato il momento più critico. www.ferrettigroup.com

2. La burrasca sulla “Roma x due” Andrea Mura e Guido Maisto, su Vento di Sardegna, hanno vinto, per la terza volta, la “Roma per 2”. Massimo D’Alema, con il suo Starkel 60’ Ikarus, è risultato primo in tempo reale (e terzo in compensato) della “Roma per Tutti”, vinta dal First 44.7 Sciara, di Massimo Filippo Lancellotti. Durante le 526 miglia no-stop Riva di Traiano - Lipari e ritorno, molte barche - comprese Vento di Sardegna e Ikarus - hanno subito danni per una burrasca con vento fino a 40 nodi. Quattordici www.romaper2.org imbarcazioni sono state costrette al ritiro per gravi avarie.

Top

Da conoscere questo 6. Beneteau, piano anticrisi

Fronteggiare una crisi che ha portato a un crollo del 50% del giro d’affari non è facile per nessuno. Nemmeno per Beneteau: i suoi vertici hanno calcolato un’eccedenza di personale di 1600 dipendenti ma prevedono di poter salvare mille posti di lavoro. Per il rilancio, tre sono le parole d’ordine: innovaziowww.beneteau.com ne, qualità, diversificazione dell’offerta.

MAG

7. Per il Mancio il futuro è in... cantiere La nautica, da passione a lavoro. Roberto Mancini, ex allenatore di Fiorentina, Lazio e Inter ha acquisito il 25% del cantiere Kifaru, società costituita con l’imprenditore pratese Faliero Sarti, già proprietario di Tecnomar, che ne possiederà, con il fratello Paolo, il 50%. Il restante 25% sarà in mano ad azionisti minori. Il primo modello prodotto si chiamerà Askari 63’: un’imbarcazione interamente in alluminio progettata dal designer Luca Dini. “Ho sempre avuto e amato le www.kifaruyachts.com barche: veder nascere uno yacht che senti tuo è bellissimo”, ha spiegato Mancini.


3. Yacht in multiproprietà In tempi di crisi economica, quale migliore soluzione se non la multiproprietà per possedere prodotti di lusso a prezzi contenuti? Nasce così l’Ocean Emerald, il primo di una flotta di quattro superyacht destinati allo “yacht sharing” ideati dalla società londinese Yacht Plus, che saranno costruiti dai Cantieri Rodriquez nei prossimi due anni. Intanto, l’esemplare di 41 metri già pronto, che può ospitare fino a 12 persone in cinque suite, ha già i suoi armatori: è stato consegnato ai suoi otto “multiproprietari” durante un evento a La Spezia alla presenza del progettista, il noto architetto Norman Foster. www.yachtplus.com

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mese

9. Barche e porti nel redditometro

8. Sensini da Pechino a Strasburgo? Dopo Atlanta, Sydney, Atene e Pechino, potrebbe essere a Strasburgo il prossimo traguardo di Alessandra Sensini, attuale vicepresidente della Federazione Vela. L’atleta toscana, 39 anni, si candiderà infatti alle elezioni europee con il PD. La sfida non sembra spaventarla. “Essere chiamata a rappresentare l’Italia in Europa è un’occasione unica. Certo, quello politico è un ambito che non conosco. Dovrò allenarmi, ma ci sono abituata”. www.alessandrasensini.it

Il governo ha riesumato il redditometro. L’Agenzia delle Entrate ha emesso a inizio Aprile una circolare per la verifica fra stili di vita e redditi denunciati. Presi di mira in particolare i proprietari di barche di lusso, gli iscritti ai porti turistici e ai circoli esclusivi, ai frequentatori di centri benessere e alle famiglie di studenti che frequentino scuole private. Sotto la lente dei controllori del Fisco finiranno anche quanti hanno sottoscritto contratti di leasing per acquistare beni di lusso.

4. Ostia come Dubai Sono state alquanto fredde le reazioni all’idea di trasformare Ostia in una nuova Dubai per rilanciare il turismo del litorale romano. La proposta, che non dispiace al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, arrivava dalla “commissione per il futuro della Capitale” guidata dal presidente del Cnel, Antonio Marzano: “Una corona di isole artificiali può fissare una nuova linea costiera, mentre la delimitazione di tutta l’area potrebbe essere recuperata per funzioni naturalistiche, didattiche e turistiche.” L’idea riprende quella formulata anni fa dall’architetto Paolo Portoghesi: cinque isole di un ettaro ciascuna da destinare a servizi diversi (subacquea, bambini, beauty farm, discoteche, gioco d’azzardo) che, nelle intenzioni dei promotori, dovrebbero servire come volàno dell’economia romana.

10. Spirito di Stella in concorso 466 progettisti, 202 proposte esaminate dalla giuria e un filo conduttore: “Progettare e realizzare per tutti”. Sono i numeri della quarta edizione del concorso di idee promosso dalla onlus “Lo Spirito di Stella” e Autogrill. Le proposte dovevano riprogettare l’area ristorazione self-service all’interno delle stazioni di servizio autostradali. Una iniziativa coerente con la missione dell’associazione di Andrea Stella il quale, dopo aver reso fruibile la propria barca a vela anche a chi come lui si muove su una

www.agenziaentrate.gov.it

sedia a rotelle, vuole dimostrare come non esista alcun settore impossibile da rendere accessibile anche alle persone disabili. www.lospiritodistella.it

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Ucina - Fiera di Genova: pace fatta per il Salone 2009

Tanto tuonò che non piovve. Ucina e Fiera di Genova hanno finalmente raggiunto l’accordo sulle tariffe (ridotte del 10% rispetto a quanto

previsto) per gli espositori della prossima edizione del Salone Nautico Internazionale. Un trattamento “di favore” che si è reso necessario per rispondere alle difficoltà attuali del mercato e alle esigenze commerciali degli operatori italiani ed esteri. Nell’accordo è stata inoltre prevista una gestione congiunta della Nuova Darsena Nautica fino al 15 Settembre, per ottimizzare gli spazi a mare. La “pace” tra i due organismi arriva dopo una lunga diatriba, sfociata con una pagina a pagamento pubblicata sui quotidiani, in cui Ucina, l’associazione di Confindustria che

rappresenta l’industria nautica da diporto, accusava una gestione del Salone che rischiava “di pregiudicare il successo delle future edizioni”. In particolare, il presidente di Ucina, Albertoni, aveva protestato nei confronti della Fiera per il nuovo costo degli spazi in affitto al Salone. La Fiera di Genova, dal canto suo, aveva replicato che gli accordi commerciali oggetto della protesta erano stati concordati con lo stesso Albertoni. www.ucina.net www.genoaboatshow.com

In gara fra le Torri Chi ci naviga con la propria barca lo sa: le coste sorrentina, amalfitana e cilentana sono punteggiate da numerose torri, un sistema permanente di segnalazione e di difesa studiato per difendersi dalle incursioni degli Arabi dopo il IX secolo. Ogni anno queste strutture di grande rilievo artistico diventano testimoni della Regata delle Torri Saracene, promossa dall’omonima associazione, riconosciuta dalla FederVela e riservata a imbarcazioni dai 7 metri in su, abilitate alla navigazione entro le 12 miglia. Tra il 6 e il 14 Giugno sono previste due regate: si gareggia attraversando i golfi di Napoli e Salerno, da Marina di Stabia a Marina di Camerota, con ritorno dopo sette giorni. Nei giorni tra le due gare, sono inoltre previste numerose manifestazioni di contorno per scoprire i sentieri costieri e per sostare in baie incontaminate. E ancora: eventi enogastronomici, spaghettate in www.regatatorrisaracene.it spiaggia, spettacoli, premiazioni e tuffi nelle limpide acque cilentane.

I Venturieri s’incontrano a Chioggia A cavallo tra Maggio e Giugno, i canali e la laguna di Chioggia saranno invasi pacificamente da decine di imbarcazioni storiche che parteciperanno al quinto raduno de I Venturieri, associazione sportivodilettantistica fondata da Gian Marco Borea per la diffusione della cultura velica. Forse l’unico raduno di barche classiche, da lavoro e autocostruite che si tiene in Adriatico e una rara occasione d’incontro tra gli appassionati. Lungo la banchina di Piazza Vigo saranno ospitate barche di ogni tipo. In laguna sono previste sfilate, gare marinaresche e una sfida tra i cambusieri di bordo. A terra, il 1° Giugno, si terrà un seminario in cui architetti di fama internazionale e ospiti stranieri faranno il punto con un rappresentante degli ultimi maestri d’ascia locali sulle tecniche di costruzione e recupero delle barche tradizionali. www.venturieri.it

Torna la regata dei Reali Presidi

MAG

Orbetello, Talamone, Porto Santo Stefano, Porto Ercole e l’Argentario: dopo la pace tra Cosimo I de’ Medici e il re di Spagna, Filippo II, dal 3 Luglio 1557 costituirono per 250 anni lo “Stato dei Reali Presìdi di Spagna in Toscana”. Per celebrare l’evento, da ormai cinque anni, si svolge, tra isola d’Elba e Maremma il Trofeo dei Reali Presìdi, organizza-

NEWS

to tra il 31 Maggio e il 2 Giugno dal Circolo della Vela Talamone in collaborazione con il Circolo Velico di Porto Azzurro, la Marina di Scarlino, il Circolo Nautico e della Vela Argentario, lo Yacht Club Santo Stefano e il Circolo Velico e Canottieri S.Stefano. Come lo scorso anno, due le flotte: quella nord partirà da Porto Azzurro (isola

d’Elba) e quella Sud taglierà la linea di partenza da Porto Ercole all’Argentario. Tutti i regatanti convergeranno su Talamone il 1° Giugno. Il giorno dopo si terrà la regata conclusiva e le premiazioni. www.trofeorealipresididispagna.it


Ricerche e segreti dei tesori archeologici Negli ultimi trent’anni la ricerca e l’archeologia subacquea hanno fatto passi da gigante e hanno acquisito nuove tecniche d’indagine. Per questo la casa editrice Magenes ha pubblicato una nuova edizione del libro “Anfore e ancore sommerse”, scritto nel 1980 da

Porto turistico di Napoli: al via i lavori per 853 ormeggi Entrano nel vivo i lavori per la realizzazione del Marina di Vigliena, il primo porto turistico della città di Napoli. Sono infatti terminati i lavori preliminari di bonifica necessari per realizzare la banchina di terra, la banchina cantieri e il dragaggio di fondazione lungo il tracciato della scogliera. I futuri interventi trasfor-

meranno una ex area industriale, recuperando una fabbrica del XIX secolo: 853 posti per imbarcazioni tra i 12 e gli 80 metri, fondali tra i 4 e i 10 metri, a 2 chilometri dal centro di Napoli, a 8 dall’aeroporto e vicina all’autostrada. La struttura sarà servita anche da una fermata della metro e conterrà una beauty farm, la

I paladini del Tevere arrivano in gommone Giulia D’Angelo, da sempre donna di mare, insignita del Tridente d’oro dall’Accademia internazionale delle Scienze e delle Tecniche subacquee, considerato il Nobel della cultura del mare. Il libro è una guida completa e aggiornatissima sull’intero patrimonio archeologico sommerso: dalle tecniche di ricerca, ai criteri di classificazione di anfore e ancore. E, in più, immagini a colori, disegni, sezioni delle anfore e tabelle di riconoscimento. L’opera è completata da una rassegna della legislazione italiana in materia di archeologia. Un compagno di sicuro interesse per i tanti appassionati dei tesori nascosti dai nostri fondali. www.magenes.it

Ogni anno, da sette anni a questa parte, il fiume Tevere è testimone di una particolare forma di sensibilizzazione: decine di gommoni ne risalgono il corso, da Fiumicino fino al cuore della Capitale per chiedere agli enti pubblici e alle aziende di prendersene cura. Per migliorarne la navigabilità e curarne salute e aspetto. Quest’anno la risalita, ideata dalla Evento Dinamico (la società che organizza il salone Gommoshow) ha coinvolto oltre cento partecipanti a bordo di 40 gommoni messi a disposizione dai concessionari della Suzuki Giada 96 di Fiumicino, Amg Marine e Nautica Fedele di Roma. La flotta è stata accompagnata dai mezzi della www.gommoshow.it Capitaneria di Porto, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato.

sede dello Yacht Club, scuole vela, servizio di sorveglianza e un eliporto. I lavori si completeranno entro il 2013 ma le barche potranno ormeggiarvi già dal 2011. www.marinavigliena.it

Maximulta a pescatore di frodo Mai pesce fu più salato. Un pescatore di 55 anni di Cecina, in provincia di Livorno è stato multato di 160 mila euro, per aver pescato di frodo: l’uomo, oltre a non essere munito di licenza, pescava con attrezzi non autorizzati e in zone proibite una specie di pesce pregiato, l’AnguillaAnguilla. Al momento del rientro dal fiume Albegna con la propria barca, è stato preso in flagrante dagli uomini delle Fiamme Gialle di Porto Santo Stefano, che gli hanno sequestrato le attrezzature per la pesca e tre contenitori di plastica, contenenti circa 8 mila esemplari di anguilla. www.gdf.it


Tram del mare: 80 km per unire i porti pugliesi Collegherà tutta la costa barese il futuro tram marino del lungomare pugliese. Una sorta di “metro regionale”, lunga 80 chilometri, che permetterà ai passeggeri di effettuare spostamenti più rapidi e, nelle previsioni, dovrebbe funzionare da catalizzatore per velocizzare i numerosi processi di riqualificazione della costa pugliese. I Comuni balneari saranno

maggiormente accessibili ai fini turistici. Il progetto infatti è stato studiato collegandolo al programma di riqualificazione e ammodernamento degli approdi dell’area. I servizio sarà anche integrato alla rete di trasporto pubblico locale e alle piste ciclabili. Un modo innovativo per cercare di incentivare la mobilità sostenibile, riducendo i problemi di traffico e al contrario,

aumentando la qualità dei servizi offerti. Dieci le fermate previste: i porti di Polignano, Mola, Torre a Mare, San Giorgio, Bari Porto Vecchio, Bari Porto Nuovo, Palese, Santo Spirito, Giovinazzo e Molfetta.

durante la propria vacanza. L’accordo - sottoscritto dal presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio e dal fondatore di Welcome Sailor, Gaspare Carrani prevede uno sconto sulle quote di

In gara per diventare guardiani di un’isola

MAG

Un dj indiano, una fotografa olandese e un manager cinese sono tra i sedici finalisti per il posto di guardiano dell’isola tropicale di Hamilton o, per meglio dire, per il “Miglior lavoro del mondo”. Proprio così - "Best job in the world" - si chiama il concorso lanciato alcuni

NEWS

Dense colonne di fumo, vapore e cenere proiettati a migliaia di metri di altezza: è la spettacolare eruzione di un vulcano sottomarino avve-

www.comune.bari.it

I marina italiani finiscono nella Rete Welcome Sailor, la rete internazionale di porti turistici indipendenti e Assomarinas, che riunisce molti dei marina italiani, hanno sottoscritto una convenzione per offrire agli affiliati dell’associazione condizioni privilegiate per accedere ai servizi di promozione e marketing internazionale di Welcome Sailor, che offre ai diportisti di tutto il mondo la possibilità di ricercare e prenotare online i posti barca in cui soggiornare

Vulcano sottomarino erutta a Tonga

affiliazione alla rete. “L’obiettivo comune delle due associazioni - ha commentato Carrani - è quello di offrire servizi integrati e prestazioni più efficienti ai porti turistici e ai diportisti, contribuendo così allo sviluppo del turismo nautico in Italia”. www.welcomesailor.com www.marinas.it

nuta nell’arcipelago di Tonga, nel Pacifico, davanti agli occhi di increduli spettatori. L'eruzione è stata localizzata a 10 chilometri dalla costa Sud-Ovest dell’isola principale di Tongatapu, un'area in cui si concentrano fino a 36 vulcani sottomarini. Le grandi quantità di pomice eruttata sono finite sulle spiagge delle vicine isole Fiji. www.tongaturismo.info

mesi fa dall’Ufficio del turismo del Queensland, in Australia. E l’offerta ha fatto gola a molti. Migliaia sono state le candidature da tutto il mondo. Il vincitore, che sarà proclamato a Maggio, firmerà un contratto di sei mesi e riceverà 70 mila euro per dodici ore di lavoro al mese, una villa di tre stanze vista mare e trasporti aerei gratis. Il tutto per dar da mangiare alle tartarughe e scrivere un blog. www.islandreefjob.com


Arriva dalle alghe l’energia elettrica del porto di Venezia La svolta “verde” del porto di Venezia passa per le alghe. Nello scalo lagunare infatti sarà realizzata la prima centrale italiana in grado di produrre elettricità sfruttando le biomasse ricavate dalle Diatomee, microrganismi autoctoni della laguna. Il nuovo impianto, una volta sbloccate le autorizzazioni necessarie, potrebbe essere pronto in due anni, si estenderà su un’area di 10 ettari e sarà composto da due unità: una per allevare le alghe, l’altra per

trasformare la biomassa in elettricità. Nella centrale si utilizzerà una tecnologia al plasma brevettata dall’americana Solena: le Diatomee saranno moltiplicate fino a un milione di volte per millimetro cubo rispetto alla crescita naturale, attraverso un processo che sarà comunque a emissioni zero. Il progetto - nato da una joint venture tra la Enalg dell’ex ministro Willer Bordon e l’autorità portuale di Venezia - richiederà un investimento di 190 milioni di euro e produrrà, da

Il pesce-robot che pulisce il mare Per verificare il livello degli elementi inquinanti presenti nei nostri mari saranno utilizzati pesci robot. Non è fantascienza perché il progetto è stato avviato al largo del porto spagnolo di Gijón sul Golfo di Biscaglia. I pesci-robot sono congegni sofisticatissimi. Oltre a mimare i movimenti di un vero pesce, sono in grado, attraverso dei sensori chimici, di

individuare sostanze inquinanti potenzialmente pericolose, come le perdite dalle navi o dalle condutture sottomarine. Lunghi 1,5 metri, assomigliano a una carpa (per non spaventare la fauna “reale”) ma sono molto più costosi: 23 mila euro

Il diportista preferisce la nautica sostenibile solo, 40 megawatt all’anno: la metà del fabbisogno del centro storico di Venezia e un terzo dell’energia prodotta dall’impianto Enel di Marghera. “L’obiettivo è rendere il porto autosufficiente e di fornire energia pulita alle navi ormeggiate in banchina”, ha spiegato il presidente dell’autorità portuale, Paolo Costa. www.port.venice.it

l’uno. I ricercatori inglesi della BMT Group e della Essex University, che li hanno progettati assicurano che sono soldi ben spesi. Ogni robot ha un’autonomia di otto ore, trasmette via wi-fi i dati raccolti durante la navigazione e non ha bisogno di supervisione umana. Se i risultati nel golfo franco-spagnolo saranno positivi, il meccanismo sarà esteso anche a fiumi e laghi, dove l’inquinamento mette in serio pericolo flora e fauna. www.bmt.org

Rothschild jr. naviga sulle bottiglie

MAG

Dodicimila bottiglie di plastica sono una montagna di rifiuti. Ma saranno protagoniste di un’avventura epica per lanciare un grido d’allarme contro l’inquinamento “da plastica” che soffoca i nostri oceani. Una sconfinata chiazza di plastica (grande cinque volte la Gran Bretagna) galleggia da anni nel Pacifico. L’idea è venuta a David De Rothschild, trentenne rampollo della celebre famiglia inglese, fervente ambientalista. Con le bottiglie ha realizzato un

Sarà la crisi economica che spinge a chiedere imbarcazioni più efficienti, saranno i frequenti appelli ambientalisti che finalmente fanno breccia, ma gli italiani in barca sembrano aver compreso l’importanza di rendere più ecocompatibile la nautica. La fotografia di un italiano “inedito” rispetto al passato viene da una

catamarano, ironicamente battezzato “Plastiki” con cui salperà il 28 Aprile da San Francisco per arrivare a Sydney in Australia. Un tragitto concepito proprio per incrociare la grande “isola” di rifiuti e per convincere i governi mondiali ad occuparsi finalmente del problema. Riuscirà nella nobile impresa?

ricerca portata avanti, con quasi 400 diportisti, dal centro di ricerca Avanzi: l’84% del campione è convinto che, nel giro di 5 anni, sarà inevitabile l’unione nautica-ambiente a causa di leggi più severe (67%), motivazioni etiche (51%), emergenza climatica (29%). Da notare il fatto che solo il 7% considera l’ecologia una moda. La metà degli intervistati è anche convinto che una barca “verde” mantenga meglio di altre il proprio valore nel tempo. Soprattutto se in possesso di strumenti per ottimizzare il consumo energetico, carena efficiente e una piccola centrale di energie pulite. Per velocizzare il passaggio a una nautica compatibile, tre soggetti, secondo gli italiani, devono intervenire in modo deciso: i porti devono offrire servizi per smaltire rifiuti e acque nere; il legislatore deve prevedere sgravi fiscali simili a quelli adottati per le auto; i cantieri devono mettere sul mercato barche ecologiche.

www.adventureecology.com

AMBIENTE

www.avanzi.org


Dinghy 33, il primo di Morgan Yachts La novità sarà varata nel corso dell’estate prossima ma è stato presentato in anteprima a Milano da Morgan Yachts il Dinghy 33: è un open di quasi dieci metri, che inaugura una nuova gamma di imbarcazioni, che si affianca ai Lobster e ai Fast Commuters. Tradizionalmente usati come barche da appoggio per megayachts, i dinghy nascono per fare spostamenti veloci con barche capienti ma agili. Il Dinghy 33 è però anche un day cruiser elegante: tessuti pregiati, legni pregiati, carena progettata (da Alfredo Magazzù) per garantire grande stabilità. E ancora: www.morganyachts.com sofisticati strumenti tecnologici e impianto stereo nella console, prendisole di poppa con tavolo da pranzo apribile e ampia spiaggetta di poppa. Sottocoperta, due letti a V e bagno. Motorizzazione: due EFB da 190 hP ciascuno (velocità massima 38 nodi) o due fuoribordo Yamaha da 250 hP per raggiungere i 45 nodi.

Kenya 100, neonata di Est Marine

Ecco il C68, l’ammiraglia della Sessa È stato varato da pochi giorni il nuovo C68 di Sessa Marine, vera ammiraglia del cantiere nel segmento Open hard top. Uno yacht di oltre 21 metri, che si segnala per la distribuzione degli spazi, per i materiali

scelti e per le numerose vetrate che annullano le chiusure tra interni ed esterni. Il suo stile si ispira al design delle auto di lusso anni 30/40, rivisitato in chiave moderna. Spinto da 2 motori MAN V12 1.360 hP, il C68, garantirà ottime prestazioni e una navigazione sempre confortevole. www.sessamarine.com

Presentato dal giovane cantiere campano Est Marine all’ultimo Big Blu di Roma, il Kenya 100 è un day cruiser, progettato dalla Cabes Yacht: dodici metri fuori tutto, ha quattro posti letto, bagno completo di wc, mobile cucina e frigo sottocoperta. Nel pozzetto

trova spazio il divano trasformabile in prendisole e un secondo lavello a due fuochi, molto utile per poter cucinare durante le uscite giornaliere senza dover sporcare gli interni. Il Kenya 100 disponde poi di un aero-

A Dubai il lancio dell’Opera 53

MAG

Il successo ottenuto dal cantiere negli Emirati Arabi, ha indotto i vertici di Opera a scegliere il Dubai Boat Show per il lancio internazionale del nuovo modello Opera 53,

BARCHE

dinamico rollbar in vetroresina. Prezzo: 200 mila euro (con 2 EFB Mercruiser TD 2x270 hP) o 180 mila (con 2 EFB Mercruiser benzina 2x320 hP). In produzione, la Est Marine ha anche il Rib 33 EFB,un

gommone in vetroresina da 12,5 metri (fuoritutto) e il Kenya 120, fratello maggiore del Kenya 100. www.cabesyacht.com

la seconda imbarcazione della gamma, che segue il 60 piedi. Identici gli stilemi della “sorella” maggiore: enormi prendisole in coperta, due ampie matrimoniali, lungo divano e bagno con doccia, sottocoperta. www.cantieriopera.it


Bavaria 47 Cruiser, con interni variabili È la novità di Bavaria della stagione: il 47 Cruiser presenta diverse innovazioni, dalle linee d’acqua all’arredamento interno. Il profilo è slanciato e le altezze sottocoperta raggiugono i due metri. L’allestimento è versatile: si può spostare o addirittura eliminare la paratia che divide i due locali di poppa per creare un unico grande vano. Il pozzetto è più ampio della media della categoria grazie al notevole baglio delle sezioni poppiere. La ruota di timone risulta sempre leggera anche nelle situazioni più impegnative e per le manovre sono disponibili due winch per il genoa, www.bavariayachts.com due per lo spinnaker e due per la randa.

Dufour 405, innovazione e prestazioni

È arrivata finalmente in Italia, presentata in anteprima a Porto Lotti, (La Spezia), la novità del cantiere francese Dufour Yachts: il Dufour 405 Grand’ Large. Si tratta di un 12 metri che va a completare la gamma dedicata alla crociera (dal 325 GL al 525 GL) e che presenta

una nuova sorprendente disposizione degli spazi interni. La barca, progettata da Umberto Felci e Patrick Roseo (di quest'ultimo è la scelta della cucina con disposizione lineare che aumenta la sensa-

zione di spazio), ha linee da crociera, ma con prestazioni a vela che si addicono a un “cruiserracer”. www.dufour-yachts.com

EBOX

Yacht Controller Evo

Computers a range industriale (utilizzo da - 20 a + 60°). Senza ventole di raffreddamento, compatti, silenziosi.

ormeggio perfetto

EPANEL Computers Ebox e schermo LCD colore integrati in una unica soluzione. Da 6.4’’ a 17’’.

SUPERVISOR Il controllo totale della tua barca, locale o remoto via Internet o SMS, integrabile con tutti i computers Yacht Controller.

EVISUAL Monitor LCD TFT ad alta luminosità disponibili in diversi formati da 12”, 15”, 17” e 19”

European Patent EP 1 544 097 B1

YACHT CONTROLLER EVO

US Patent N° 7.104.212 B2

Worldwide Patented

Nuovo design per l’evoluzione del radiocomando Yacht Controller. Resistente agli urti, impermeabile e galleggiante. Veloce da installare. Per informazioni: Tel. +39 0184 501688 www.yachtcontroller.it


Nuovo motore in casa Pronaves

Dal Maine in Europa, la barca per il pic-nic

Novità fra i propulsori Pronaves: la società di ingegneria e ricerca scientifica ha infatti annunciato la fine dei collaudi del suo nuovo motore sincrono trifase a magneti permanenti. La nuova macchina, destinata ad azionare i timoni di yacht di ogni dimensioni, sostituirà tutte le macchine di timone finora in uso, garantendo maggiore efficienza e sicurezza. Tra le sue caratteristiche più rilevanti: tempi di montaggio rapidi, nessuna manutenzione, costi energetici molto bassi, velocità angolare variabiwww.pronaves.it le in ogni momento, possibilità di connessione con qualsiasi autopilota e costi di acquisto minori.

K-12 Nirvana e K-6, gommoni full-optional Si chiamano K-12 Nirvana e K-6 le due nuove creature del cantiere milanese Kardis, che li propone già in versione full-optional. Il K-12, che può ospitare fino a 16 persone, ha, tra le altre dotazioni, un GPS cartografico a colori 11’’, impianto stereo con lettore CD e MP3, tendalino parasole servoassistito. Motorizzabile con due fuoribordo da 750 hP o da due entrofuoribordo da 1000. Prezzo: € 134 mila + IVA. Il www.kardis.it K-6 ospita fino a 10 passeggeri. Potenza massima: un fuoribordo da 250 hP. Prezzo: € 27.800 + IVA.

L’aspetto esteriore di questo Pic Nic Boat presentato da Hinckley Yachts all’ultimo salone di Miami, è classico e senza tempo. Rifinito a mano dalle maestranze del Maine, si accompagna però ad una grande funzionalità tecnica. La classica carena a V profonda realizzata in carbon Kevlar e la propulsione idrogetto governabile tramite il JetStick, porta ad avere stabilità e poco pescaggio, circa 65 cm, altra caratteristica tipica della gamma powerboat del cantiere USA. Il PB 37 si propone sul mercato europeo con la grande novità della doppia motowww.hinckleyyachts.com rizzazione diesel Volvo da 300 hP, che ha permesso anche un riposizionamento dei pesi e degli spazi.

i nostri

Charter Targa 47, 2006

Maiora 20, 1995

Nadara 78, 2008

Pershing 54, 1995

Astondoa 66: Noleggio di lusso: motoryacht Astondoa 66, 20 metri, con 3 cabine ospiti disponibile in Toscana. Amer 82 “Jackie One”: Noleggio di lusso: motoryacht Amer 82, 26 metri, 4 cabine, disponibile in Sardegna,Toscana, Costa Azzurra Wake Open 46: 13,50 metri, 2 cabine, disponibile a Napoli, Costiera Amalfitana

Velvet 26, 2002 Apreamare 16: 18 metri, 3 cabine, disponibile a Napoli, Costiera Amalfitana

Baia 63, 2000

M-Yachts S.r.l. - Cala Galera 36, 37 - 58018 Porto Ercole (Gr) Tel. 0564.837574 - Cell. 335 5954544 - info@myachts.it - www.myachts.it

Galeon 640: 20 metri, 4 cabine, disponibile in Sicilia


Spostare i tender ora è più facile e sicuro La sicurezza a bordo delle imbarcazioni dipende anche dagli accessori. Opacmare, produttore di componenti nautici in acciaio e alluminio, ha perciò realizzato una serie molto ampia di gru e gruette per spostare i tender di bordo: otto famiglie per un totale di sedici modelli. Alcuni di questi possono essere certificati secondo la normativa SOLAS dell’Organizzazione marittima internazionale. Le gruette sono posizionabili sul fly o a prua:

girevoli, telescopiche o con braccio fisso, possono sollevare, nella versione standard, tra 300 e 2200 chili. Le versioni per mezzi di salvataggio hanno un sistema di sgancio rapido del tender, un cavo in acciaio anti-attorcigliamento, l’alimentazione indipendente rispetto all’energia di bordo e soddisfano prove di carico in condizioni sfavorevoli di assetto. www.opacmare.com

Con gli osteriggi a filo, meno insidie in coperta

Evitare ostacoli inutili e nascosti in coperta è un aiuto semplice e sicuro per aumentare la sicurezza a bordo. Per questo, la Nemo ha

realizzato alcuni nuovi osteriggi a filo che escludono qualsiasi “gradino”. Sono disponibili in due versioni, in acciaio e in alluminio (anodizzato o verniciato), sono dotati di plexi grigio fumè, piano o curvo in modo da compensare le linee della coperta, canale di raccolta acqua e, a discrezione del cliente, serratura con chiave apribile sia dall’interno che esterno

barca. Oltre alle dimensioni standard sono realizzati anche su misura. Nessuna cerniera è a vista, un pistone o un cannocchiale consentono una apertura agevole del battente con bloccaggio in qualsiasi posizione.

stucchi poliesteri. Molti i vantaggi per chi ha uno yacht. Ad esempio, le antivegetative antiaderenti, applicate sulle eliche, permettono di mantenere le superfici pulite durante tutta la stagione impedendo l’adesione permanente di incrostazioni acquatiche

e, al tempo stesso, aumentano le prestazioni del motore, riducendo l'attrito naturale dell’elica in acqua.

www.nemoindustrie.com

La barca ha nuovi alleati

MAG

Sono tutti accomunati dall’alta tecnologia le pitture e i materiali per applicazioni marine sviluppati dalla SAFE Marine Nanotechnologies. La sua linea per la nautica da diporto comprende antivegetative autoleviganti ed antiaderenti, anticorrosivi autoriparanti, aggrappanti e finiture epossiceremiche, resine epossidiche, stucchi epossidici, resine e

www.safenanotech.com

Arriva il verricello con il freno a fascia Si chiamano V6 e V8 i due nuovi verricelli in acciaio inox di Lewmar che vanno ad arricchire la serie V. Destinati ai maxi yacht, a vela o a motore, possono essere dotati di barbotin per catene di grande diametro (sia in millimetri sia in pollici) e hanno campane di tonneggio dotate del sistema di attrito brevettato Warp che riduce l’usura delle cime, ma assicura al tempo stesso una tenuta molto elevata. In più, le unità di coperta sono stilisticamente molto eleganti e ben rifinite, grazie alla lucidatura a specchio. Il verricello V6 è adatto a imbarcazioni da 17 a 23 metri e offre motorizzazioni elettriche da 24V o idrauliche. Il V8 è anche disponibile con motorizzazioni in corrente alternata (208 o 400 Volt AC)ed è installabile su imbarcazioni fino a 110 piedi. È inoltre dotato di un freno a fascia che rende non più indispensabile l’uso del ferma catena e ha un sistema di connessione tra barbotin e campana con innesti frontali: si evita così il problema dello slittamento sotto grandi carichi. www.lewmar.com www.osculati.com

ACCESSORI


Zero pulsanti, semplicità massima Per chi ama la tecnologia touchscreen, Garmin ha realizzato una nuova gamma di tre plotter cartografici - i GPSmap 5008, 5012 e 5015 - che, grazie alla totale assenza di tasti, permette di ampliare al massimo il display, riducendo al minimo gli ingombri della cornice. L’accesso alle funzioni è semplice e immediato, le immagini sono fluide e ad alta risoluzione, con un elevato livello di luminosità adatto a ogni tipo di luce esterna. Punta di diamante della serie è il 5015C, dotato di display a colori di 15’’ XVGA, installabile a incasso. Tutta la gamma 5000 si integra perfettamente nel Garmin Marine Network,

il sistema di comunicazione, che permette di collegare tra loro tutti i sistemi di bordo, tramite un cavo di connessione dati ethernet sfruttando la tecnica “plug and play”. Prezzo: € 6.900, iva inclusa. www.garmin.it

Il fishfinder per i pescatori professionisti il DSM400 lanciato da Raymarine è il prodotto di punta della sua serie di moduli eco digitali per la pesca: progettato per i pescatori, anche professionisti, che vogliono quanto di meglio il mercato possa offrire, questo nuovo fishfinder è più poten-

te e offre prestazioni ancora più elevate degli altri ecoscandagli in commercio. Utilizza quattro sezioni indipendenti che consentono di operare simultaneamente su più frequenze (28,

I parabordi del dio del mare Prende il nome da Poseidone, mitico dio del mare, la serie di nuovi parabordi di Inmare. Realizzati in morbido materiale atossico a cellula chiusa, che garantisce altissima elasticità e resistenza, non si sgonfiano, né rotolano a contatto con altre barche e strutture d’ormeg-

38, 50 kHz fino 3 kW). È inoltre dotato di controllo adattivo digitale di sensibilità, “ping rate” e potenza di trasmissione. Si regola quindi automaticamente e compie tutti gli adattamenti che normalmente sono eseguiti manualmente su sonar non

gio. In più, il loro design è stato appositamente studiato per garantire uno stivaggio comodo e ridurre sensibilmente gli spazi d’ingombro: una superficie è piatta, per aderire perfettamente allo scafo, l’altra è leggermente convessa per garantire un graduale assorbimento degli urti. I parabordi sono disponibili per barche dai 9 ai 20 metri e in due colori (bianco e blu). www.inmare.net

digitali. Grazie alla tecnologia HD Digital, i pescatori esperti possono rapidamente individuare le diverse specie nel loro habitat. L’ alta qualità delle immagini provenienti dal DSM400 si può visualizzare i n schermate personalizzate (multiscreen) in aggiunta ai dati di navigazione, chartplotter e radar. Il prezzo è di € 2.390,00, Iva esclusa. www.deckmarine.it

Eliche di prua, addio vibrazioni

MAG

Compattezza e pronta risposta ai comandi sono i segni distintivi della nuova serie di eliche retrattili SR prodotte dalla norvegese Side Power. Queste nuove eliche sono importate in

Italia dalla Saim Marine. Disponibili in due modelli - SR 80 e SR 100 caratterizzati da differenti potenze di spinta, le nuove eliche direzionali, a funzionamento elettrico, si evidenziano anche per la loro peculiarità di ridurre al minimo i livelli di vibrazione, per il loro sistema di autolubrificazione e per la

protezione dalle correnti galvaniche. Il nuovo prodotto si va ad aggiungere alla già ampia gamma di eliche intubate SP.

www.saim-group.com

ACCESSORI


La bici pieghevole che entra nel gavone Presentata in anteprima al Luxury e Yachts (la fiera del lusso di Vicenza), Yachting è la bici studiata per gli amanti delle barche dallo

storico marchio italiano Montante Cicli: completamente realizzata in carbonio, smontabile in pochi secondi per ridurre gli ingombri e poterla inserire in un gavone della barca. È composta da due parti in

carbonio monoscocca unite tramite una cerniera fino a formare il telaio. Il lungo manubrio è invece costituito da un tubo in carbonio accoppiato a una flangia con cerniera in alluminio. L’ a m p i a escursione di regolazione del tubo reggisella in titanio consente di mettere a proprio agio chiunque indipendentemente dall’altezza. Unita a una bella barca a vela garantisce una vacanza nel pieno rispetto dell’ambiente. www.montantecicli.it

Ormeggio veloce e sicuro Realizzata interamente in acciaio inox, Quickline è il modo più semplice per stivare e aver sempre pronta una lunga cima multiuso. Questo sistema di ormeggio può essere molto utile a bordo sia su barche a vela sia a motore; è composto da due ruote in acciaio (che non vengono intaccate da corrisione e raggi

solari) e contiene al suo interno un lungo nastro in poliestere (da 40 a 80 metri) ad alta resistenza utilizzabile in altre maniere: come cima d’ormeggio a terra, cima per il tender, cima d’emergenza a poppa o per l’ancora di salvezza. Il sistema è semplice: si estrae la cima piatta e la si fissa alla galloccia. Per riavvolgerla, si usa la maniglia in dotazione o qualsiasi maniglia di un winch e la cima rientra nel suo alloggiamento. www.fbyachting.it

Il fai da te a ogni temperatura

Vai sottʼacqua e scopri il fotografo che è in te

Il C-System 10 10 CFS di Cecchi è un nuovo sistema epossidico studiato per tutti i lavori sia sotto che sopra la linea di galleggiamento. Una serie di additivi lo rendono impiegabile in ogni tipo di lavorazione: come collante legno-legno, legno-vetroresina, vetroresina-vetroresina e materiali eterogenei. Il CSystem UV Protection è un sistema

La Canon Powershot D10 è un oggetto niente male per tutti gli appassionati di subacquea. Resistente all’acqua fino ai 10 metri di profondità e alle cadute da un metro di altezza, brevettata per funzionare anche a -10 °C di temperatura (anche se è difficile immaginare ci siano tanti sub che possano immergersi in simili condizioni). La sua risoluzione (12 megapixel) assicura inoltre un’ottima resa in posti dove normalmente le altre macchine fotografiche non possono andare. Questa fotocamera è dotata di un processore di ultima generazione Canon Digic 4 che assicura prestazioni ultra-rapide. Questo gioiellino della tecnologia è inoltre compatibile con un'ampia gamma di www.canon.it accessori, che consentono di affrontare qualsiasi condizione di ripresa, con la massima libertà.

epossidico resistente ai raggi UV, senza solventi, ideale per proteggere le finiture in carbonio e che rende possibile stendere più mani nella stessa giornata. Lo Spinnaker Polyurethane 2 è invece una vernice trasparente lucida con un film più resistente alle abrasioni, assai frequenti su passamani, trincarini, albero e boma. Ha un tempo di essiccazione dimezzato rispetto alle vernici tradizionali e può essere usata anche nei periodi freddi. www.cecchi.it

17


La collezione profuma di mare di cotone, gabardine e popeline, trattati con procedimenti e lavaggi particolari. Della collezione fa parte anche questo pullover a righe in cotone con apertura laterale sul collo, chiusa da bottoni in metallo invecchiato. Estrema cura è dedicata alle rifiniture a mano: impunture e travette sono realizzate con fili molto grossi che rimandano alle cuciture delle vele. I colori sono il classico blu navy e le tonalità naturali del cotone che, lasciate grezze, presentano le imperfezioni tipiche di questo tessuto. Prezzo: € 175. È interamente ispirata alle classiche atmosfere del mare la collezione 2009 di Marina Yachting: capi in drill

La più classica e collaudata delle scarpe da barca ridisegnata con un look che s’ispira alla tradizione ma con uno stile più moderno. La HydroClassic di Helly Hansen è studiata per renderla ideale per i

MAG

www.hellyhansen.com

Un aiuto per la salute degli occhi

ai classici blu e bianco. Disponibile anche in rosso/blu e blu/rosso. Prezzo: € 103. www.northsails-sportswear.com

Non sostituiscono gli occhiali da sole, progettati specificamente per l’uso all’aperto e per condizioni di forte riverbero, ma le nuove lenti fotocromatiche Transitions alla luce diventano scure come lenti solari. Nascono come lenti da vista trasparenti e protettive che, se unite alle lenti da sole, rappresentano la combinazione ottimale per la salute dei propri occhi. Rispetto alle lenti tradizionali offrono un maggiore livello di trasparenza e chiarezza, una più elevata protezione dal riverbero, migliore protezione dai raggi UVA e UVB (oltre a bloccare il 100% dei dannosi raggi solari, sono dotate di protezione UV 400) e hanno un rivestimento antiriflesso. Inoltre, all’esterno, iniziano a scurirsi a temperature moderate (23°) e aumentano la colorazione a temwww.transitions.it perature più elevate (35°) ma ritornano trasparenti in pochi secondi quando il livello di luce cala.

La giacca con i ganci da marinaio Reintepreta la tradizione nautica la giacca “Arsenale” di Veneziana di navigazione: cappuccio in cordura tri-file, gomiti e spalle rinforzate. Particolarissimi i dettagli della chiu-

velisti ma le sue caratteristiche la rendono adatta anche al “diportista di città”. La sua linea anatomica garantisce il sostegno per ogni forma del piede, la suola è realizzata all’interno in schiuma EVA e all’esterno in Storm Grip, una nuova mescola in gomma che, pur non essendo bianca, non segna la coperta delle barche e assicura la massima tenuta antiscivolo anche in condizioni estreme. La tomaia è invece in morbida pelle con dettagli in metallo anticorrosione. Colori: nocciola e grigio. Prezzo: €110.

www.marinayachting.it

Leggera, quasi impalpabile Grande morbidezza, alta vestibilità, e leggerezza estrema tanto da rasentare l’impalpabilità per la maglia in cotone della collezione di North Sails per l’estate 2009. Un capo che s’inserisce nella tradizione nautica, tipica di questo marchio, ma che si evolve dedicando sempre maggiore attenzione alle tendenze della moda e allo stile. I tessuti sono alleggeriti, i capi diventano meno sportivi, i tagli più essenziali e morbidi. Di grande effetto il colore giallo limone - rigorosamente acceso - che si unisce

Una scarpa per la vela e per la città

sura frontale realizzata in anelli che si agganciano ad asole in corda: una interpretazione del gancio usato dai marinai quando si assicuravano alla fune per svolgere i lavo-

MODA

ri fuori bordo. Prezzo: € 348. www.vdn1899.com



HONDA INSIGHT, L’IBRIDA SUPER-CONVENIENTE

MASERATI SPORT GTS: “MOSTRO” DA 440 CV Anche in tempo di crisi c’è chi non rinuncia all’eccellenza e allora per i palati raffinati (e danarosi) ecco la Maserati Quattroporte Sport GTS. Con i suoi 440 cavalli di potenza che alimentano il motore V8 da 4.7 litri (Euro 5), è l’auto più potente prodotta dalla casa automobilistica modenese, in grado di competere con Porsche e Aston Martin. La vettura si può scegliere con il cambio automatico o sequenziale, a 6 marce, con un programma di gestione elettronico che rende minimi i passaggi di marcia. L’impianto di scarico è innovativo con i due terminali ovalizzati di grandi dimensioni. Così come nuovi sono anche i paraurti, le luci di posizione anteriori a led e posteriori a diodi luminosi. Di sicuro impatto, i cerchi bruniti con gomme Pirelli PZero da 20 pollici nei quali spiccano le pinze freno rosse. Gli interni sono degni di un’ammiraglia di gran classe: inserti in Titantex (materiale simile al carbonio) su plancia e pomello del cambio. Il rivestimento dei sedili in pelle Poltrona Frau può invece essere scelto tra dieci tonalità diverse. Prezzo: 135.500 Euro.

Aspettando che finalmente arrivi l’era dell’idrogeno, la casa automobilistica giapponese Honda punta sull’alimentazione ibrida della Insight per lanciare la sfida delle vetture ecologiche. Sul mercato italiano dalla seconda metà di Aprile questa automobile con doppio motore, elettrico e a benzina, si rende subito appetibile per il prezzo. Infatti, grazie a emissioni bassissime, rientra nella normativa di tutela ambientale che permette di scalare 3.500 Euro dal prezzo e, in caso di rottamazione di una vettura euro 0, 1 o 2 immatricolata entro il 1999 - si possono defalcare ulteriori 1.500 Euro. In questo modo la Insight potrà essere acquistata con una cifra che dovrebbe aggirarsi sui 15 mila Euro anziché 20 mila. Contenuti tecnici: questa berlina del segmento C ha un motore a benzina di cilindrata 1.350 centimetri cubici e 88 cavalli di potenza con un’aggiunta di altri 14 cavalli grazie all’alimentazione elettrica. È un’auto che vanta un vano bagagli di oltre 400 litri in meno di 4 metri e mezzo di lunghezza con un consumo di benzina di 4,4 litri per 100 km di percorrenza ed emissioni che rimangono entro i 101 g/km.

NUOVA FORD KA: LA CITYCAR SI RINNOVA Sono passati più di dieci anni dal lancio della Ford KA, gettonata citycar, che ora si ripropone con due motorizzazioni e due allestimenti. La lunghezza di 3,61 metri si abbina ora a un’altezza aumentata di dieci centimetri che accoglie al suo interno 4 passeggeri. La nuova KA si presenta con un

motore a benzina da 1.2 litri con 69 cavalli di potenza e un motore turbodiesel da 1.3 litri con 75 cavalli. La velocità massima è di 160 km orari mentre occorrono poco più di 13 secondi per arrivare da 0 a 100 km orari, il tutto con consumi molto contenuti (-21% per il benzina rispetto alla vecchia Ka, 4,2 litri ogni 100 km per il diesel). Il prezzo parte dai 9.750 Euro per la versione a benzina con il cambio manuale a 5 marce e si arriva agli 11 mila del turbodiesel. Per avere il filtro antiparticolato si devono aggiungere altri 750 Euro.

MAG

di Angela Di Cola

AUTO

MERCEDES GLK, SUV DI PRESTIGIO La vocazione è quella del fuoristrada, ma la Mercedes GLK garantisce il comfort e l’esclusività della casa della stella anche nei percorsi cittadini. Si tratta di una vettura “importante” anche in fatto di dimensioni, con 4 metri e mezzo di lunghezza e poco meno di un metro e 90 di altezza, con un bagagliaio che parte dal volume minimo di 540 litri e può arrivare sino ad un massimo di 1.550 litri, abbattendo i sedili posteriori. La GLK è alimentata a scelta da due motori a benzina e due turbodiesel. I propulsori a

benzina sono a 6 cilindri da 3.0 e 3.5 di cilindrata con, rispettivamente, 231 e 272 cavalli, mentre i turbodiesel sono un 4 cilindri da 2,2 litri e 170 cavalli e un 6 cilindri da 3 litri con 224 cavalli. In tutte le versioni si può scegliere il cambio automatico a 7 marce 7G-Tronic o il cambio manuale a 6 marce. I cerchi in lega leggera da 19 pollici di diametro completano l’aspetto massiccio di questa vettura che parte da un prezzo di circa 40 mila Euro e arriva a 46 mila nella versione più accessoriata.


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Personaggi del mese e ritratti di vite a bordo volta gli pareva un po’ più stretto. Così le fughe erano sempre più frequenti. Fino a quando gli capitò di fotografare dal mare un incendio sulle colline. “Con quella foto ho vinto il premio Chia. Ma non ero contento: mi piacerebbe lavorare in mare, mi ero detto, anche se fino a quel momento ero andato in barca solo come turista”. Adesso molte foto di Franco fanno bella mostra di sé nei saloni

Franco

NONNOI

Dal lavoro di antiquario a Porto Rotondo a quello di fotografo. Con una passione: immortalare le barche e i volti di chi vi naviga di Giuliano Gallo

MAG

Fra tutte, Franco preferisce fotografare le barche d’epoca. “Sono più fotogeniche, impossibile negarlo. Con loro cerco luci e inquadrature particolari, a volte uso anche il bianco e nero”. E gli piace anche fotografare le barche in porto, accarezzando con l’obbiettivo i det-

Gente di mare

tagli, le mani che mettono in ordine una cima, un timone, gli ottoni lucidi. Ma anche i volti, giovani o vecchi, di chi su quelle barche naviga. Franco Nonnoi (nella foto a destra, con due dei suoi scatti) è sardo, piccolo e non sta mai fermo. “Fino a cinque anni fa ero solo un antiquario di Porto Rotondo. Ma con la macchina fotografica ci convivevo da sempre: avevo cominciato da ragazzo nei villaggi turistici, proprio come fotografo. Poi per quattro anni ero emigrato in Inghilterra. Quando sono tornato in Sardegna mi sono inventato un mestiere: antiquario specializzato in argenti antichi e macchine fotografiche d’epoca. Ogni tanto però pigliavo zaino, macchine e partivo: tre mesi in Australia, un lungo soggiorno in Antartide, l’Europa. Solo per fotografare”. Quel negozio di Porto Rotondo, ogni

dello Yacht Club di Porto Rotondo, straordinario edificio di bostoniana eleganza. Molte sono finite sul “National Geographic” e sulle più importanti riviste di vela. Quattro anni fa ha chiuso bottega e riconsegnato la licenza di antiquario. Adesso quando arriva l’inverno e in mare non ci sono più barche da fotografare, Franco prende la macchina e si arrampica sulle colline: va a scoprire la sua terra.

Donne, uomini, marinai, personaggi vecchi e nuovi che popolano il mondo del mare e della nautica. Ai nostri lettori - che frequentano porti, cantieri e banchine chiediamo segnalazioni, fotografie e brevi biografie di “uomini e donne di mare” che ritengono meritevoli di una citazione su BLU.


Personaggi del mese e ritratti di vite a bordo

Una vita per le barche

ANTONIO PATAMIA Quando era bambino, invece di casette e facce buffe, a scuola disegnava sempre e solo barche. Sarà che Antonio Patamia, 51 anni, originario di Bagnara Calabra, a contatto con il mare ci è cresciuto. Terzultimo di una numerosa famiglia di pescatori (nove figli in

tutto), fin da piccolo sognava di diventare ingegnere navale, per quel suo dono che tutti gli riconoscevano: “Una mano ferma come una squadra”, racconta. L’università non l’ha più fatta, la vita lo ha portato altrove (persino in Australia, al seguito dei fratelli emigrati) e i suoi studi si sono fermati al diploma di maestro d’ascia, conseguito a Livorno. Da allora ha cominciato a girare e a lavorare in diversi cantieri, dove non si limitava a costruire, ma puntava sempre ai “lavori più difficili”: “Volevo fare tutto io, anche i tracciati per i quali serviva la mano di un ingegnere”, ricorda. Oggi che ha due cantieri suoi, uno in Calabria e l’altro a Pisa (dove vive), continua a fare tutto da sé, dalla progettazione alla costruzione: “Gli armatori, quando vengono a farmi visita in cantiere, mi chiedono sempre: ‘E gli operai dove sono?’. La verità è che

Mascalzone quel velaio Non capita tutti i giorni di decidere di acquistare una vela nuova, contattare la veleria prescelta e vedersi arrivare a bordo, armato di fettuccia metrica per le misure, addirittura un pluricampione del mondo. E non è neppure abituale scoprire che lui, il velaiocampione, oltre che naturalmente esperto è soprattutto una persona cortese e disponibile. Alla fine, il diportista della domenica e il regatante ambizioso potranno anche inalberare orgogliosi la loro vela nuova disegnata da colui che è stato il velaio di Mascalzone Latino in Coppa America. Francesco Cruciani, romano, 52 anni, ha scoperto da ragazzo la vocazione per i tessuti che catturano e sfruttano il vento: da quando regatava sui 4,70 e insoddisfatto delle vele acquistate, nottetempo le scuciva e le rimodellava. Studente di Ingegneria, aprì una piccola veleria con un amico surfista. “Aveva una buona manualità, io disegnavo le vele e lui le cuciva. Ogni due vele realizzate, ne tenevamo una per noi e una la vendevamo. Poi il rapporto è cambiato, vendevamo tre vele su quattro, fino a che è diventato un lavoro”. Alla fine degli Anni 80, Francesco Cruciani

trascorre sei preziosi anni a Livorno, presso la veleria Diamond. Mentre da un lato si cimenta con vele di tutti i tipi, dall’altro le testa in regate sempre più importanti. Arrivano anche i successi: titolo europeo MS, Centomiglia del Garda, mondiale Mum 36’, campionato italiano di J-24. Quando torna e apre a Fiumicino la propria veleria, 3-FL, con il fratello Fulvio e il cugino Federico, è fra i primi a disegnare le vele

preferisco lavorare da solo. Prima avevo degli aiutanti, cui cercavo di insegnare i segreti del mestiere, ma loro niente, non imparavano”, spiega. “Quello del maestro d’ascia è un lavoro in via d’estinzione, i giovani non lo vogliono fare. Figurarsi che il più giovane in Italia sono io, eppure ho 51 anni!”. Ma Antonio Patamia, che ha anche alcune sue sculture in legno esposte al museo di Viareggio, non si dà per vinto e ha in progetto di creare una scuola per maestri d’ascia che, se tutto va bene, tra un paio d’anni riceverà il sostegno dell’Unione europea. Suo il primato di aver costruito la più grande barca mai fatta in Calabria, un peschereccio di 23 metri: l’ha fatta da solo, naturalmente, e ci ha impiegato un anno e due mesi. Ma “per un gozzo di sette metri bastano due mesi e mezzo”, assicura.

al computer. Continuano le regate e i successi, fino a che, nel 2001, lo chiamano in Nuova Zelanda a dirigere la veleria di Mascalzone Latino per la Coppa America del 2003. Quell’avventura esaltante non gli ha però fatto perdere il senso della realtà. Gli capita ancora di sconsigliare un armatore a rifare una vela se non ce n’è bisogno. “Non sono un gran venditore - confessa Francesco Cruciani. “La nostra resta una veleria familiare. Una mentalità più commerciale ci snaturerebbe. A noi sta bene così”.

FRANCESCO CRUCIANI


Come il sistema leasing ha contribuito alla crisi della nautica

Le mille

bolle b

Il mondo del finanziamento si è sbriciolato sotto i colpi della recessione modiale. Da elemento di sviluppo a cappio per le aziende. Le recriminazioni verso il Governo e la “difesa” dell’Agenzia delle Entrate

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di Puccio Corona

Le inchieste di Blu


S

embrava un sogno. Improvvisamente, gli italiani stavano tornando ad essere un popolo di navigatori. Avere una barca, andar per mare in cerca di libertà non erano più miraggi irraggiungibili. Bastava comprare a rate. E nemmeno tanto alte, ma modulate secondo le proprie possibilità. E si diventava armatori. Un quadro tanto, ma tanto vicino a quello che caratterizzò gli Anni 60, quando cominciò il boom economico che sollevò l’Italia dal disastro del dopoguerra. Proprio allora fece il suo trionfale ingresso, nel Paese, Sua Maestà “La Cambiale”. Le immagini dell’epoca, tratte dai filmati dell’Istituto Luce, mostravano città invase

lu L’autore Giornalista e volto RAI, ha lanciato e condotto il programma tv Linea Blu e realizzato numerose inchieste in Italia e all’estero. Già conduttore del TG1, è un appassionato ed esperto di mare.

La crisi è scoppiata silenziosamente, subdolamente, come effetto secondario della famosa bolla speculativa americana, ma sta mettendo in ginocchio il diporto nautico. Sotto i colpi della crisi, il mondo del leasing si è letteralmente sbriciolato, e da grande camera di compensazione del mercato, com’è stato nell’ultimo decennio, negli anni del boom, si è trasformato in un cappio che sta stringendo sempre più il collo delle aziende.

Un meccanismo perverso Chi di bolla colpisce di bolla perisce. Tutti d’accordo: il mercato della nautica era diventato quasi un mercato virtuale, soprattutto

Sopra: un controllo fiscale da parte dell’equipaggio di una motovedetta della Guardia di Finanza. A sinistra e nelle pagine seguenti: varie fasi di lavorazione all’interno di alcuni cantieri nautici.

dalle Fiat “Seicento”, nuove icone di un inedito benessere, o italiani che firmavano montagne di “pagherò” e uscivano dalle concessionarie al volante di fiammanti macchinette. Negli ultimi dieci anni, la stessa cosa era avvenuta con la nautica da diporto, con incrementi del mercato assolutamente incredibili, dell’ordine del dieci-quindici per cento l’anno. Con un picco raggiunto nel 2006, quando, al Salone Nautico di Genova, si raggiunse un giro d’affari di un miliardo di euro. Al punto che cominciavano a far capolino problemi di crescita: improvvisa carenza di porti turistici e di posti barca, patenti rilasciate in modo un po’ “allegro” per soddisfare la grande richiesta, nascita di centinaia di piccole o piccolissime aziende che mettevano insieme due-tre persone, aprivano un padiglione e un ufficio, assemblavano (non costruivano, badate bene) barche e le vendevano.

nella fascia di mezzo, quella delle barche diciamo dai 12 ai 17 metri. Come funzionava il sistema? Semplice: le società di leasing non facevano istruttorie particolarmente rigorose e chiedevano acconti molto bassi (tra il 10 e il 30 per cento) e rateizzazioni flessibili, che arrivavano fino ai sette/otto anni. Nei primi duetre anni le rate erano particolarmente convenienti. Poi l’importo si impennava. L’acquirente veniva così incoraggiato ad acquistare, pagava, mettiamo, per 24 mesi, e poi, prima che il rateo schizzasse in alto, rivendeva la barca, e ne acquistava una più grande con lo stesso meccanismo. “Ci marciavano un po’ tutti - sostiene l’architetto Massimo Franchini, titolare dell’omonima azienda che produce superyacht -: le società di leasing ci guadagnavano perché gli interessi imposti erano alti, i cantieri allargavano la produzione e tenevano agganciati i 25


clienti, e i clienti potevano permettersi l’acquisto di barche sempre più lussuose”. Poi, all’improvviso, è esplosa la crisi e i rubinetti del leasing dall’oggi al domani si sono completamente prosciugati. Oggi vengono chieste garanzie infinite, il rigore è assoluto, i meccanismi lunghi e complicati, le concessioni rarissime. E il meccanismo si è bloccato.

Il Fisco controlla “Nel frattempo, sul bagnato si è messo non a piovere ma a grandinare - riprende Franchini -: da un anno a questa parte, l’Agenzia delle Entrate ha cominciato a convocare società e clienti ipotizzando un’elusione, chiedendo di rimborsare la differenza dell’Iva pagata a forfait e inviando multe a raffica. E tutti stanno scappando e vanno a fare contratti di leasing all’estero, in particolare in Francia. È capitato recentemente anche alla nostra azienda. Gli armatori di due delle cinque barche vendute hanno disdetto il loro contratto “italiano” e li hanno stipulato uno in Francia e l’altro in Inghilterra. Molti altri, invece, hanno

In queste pagine: immagini tratte dai cantieri Azimut, Abati, Sessa e Grand Banks.

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In alto a destra: Massimo Franchini.

Le inchieste di Blu

proprio rinunciato a comprare”. Ecco, questo dell’Iva è un dettaglio importante che conviene spiegare bene per capire ciò che sta succedendo. Italia e Francia hanno due regimi fiscali, per quanto riguarda il leasing nella nautica da diporto. Apparentemente simili. Entrambi prevedono una forfetizzazione dell’IVA: la Francia chiede un’ IVA dimezzata; l’Italia, per le barche superiori ai 20 metri, addirittura al 6%. La condizione è che le barche siano in grado di navigare in acque extra-comunitarie e che lo facciano per una determinata parte dell’anno. Ed ecco il boom del leasing, che ha segnato (vedi tabella nella pagina accanto) incrementi del 33% nel 2006 (pari a più di due miliardi di euro) e del 22 nel 2007, e ha attirato in Italia anche armatori di altri Paesi della Ue. La scelta della forfetizzazione pre-


suppone che non si è in grado di dimostrare che in effetti con la propria barca si superano le acque territoriali. E in Francia continuano ad essere coerenti con questo principio. Da un anno, invece, in Italia tutto è cambiato, perché l’Agenzia delle Entrate ha cominciato a fare i suoi controlli, ed è chiaro che nessuno era in grado di fornire le prove di aver navigato in acque extra-comunitarie. E sono scattate le sanzioni di cui parla Franchini. “Sì, è vero, questa crisi esplosa in tutto il mondo non sta certo risparmiando la nautica da diporto. L’accesso al credito ne sta ovviamente risen-

dite mascherate. Questo, tra l’altro, ha fatto partire oltre confine un tam tam delle banche straniere che hanno cominciato a far campagne con la clientela, sconsigliando di sottoscrivere contratti di leasing con società italiane”. Ma all’Agenzia delle Entrate smentiscono a BLU qualsiasi accanimento. “Non c’è alcuna circolare né alcuna disposizione interna che stabilisca un aumento dei controlli sull’IVA del leasing nautico. Il che non vuol dire che il Fisco non si interessi a chi magari paga 5 mila

L’Agenzia delle Entrate smentisce un aumento del numero dei controlli sull’IVA delle imbarcazioni

Nautica da diporto stipulato annuale (migliaia di Euro) 300.000 +22,7 250.000

euro al mese di leasing e non ne versa neppure uno di IVA”. Comunque sia, sembra in atto una grande fuga e il ritorno al leasing francese, tornato conveniente soprattutto per le barche a vela. Se andate a rivedere (sotto, a sinistra) la tabella dell’andamento del leasing negli ultimi tre anni, ne avrete subito la conferma: improvvisamente, nel 2008, un crollo verticale, un -17,2 % dopo il +22,7 dell’anno prima.

+33,7

-17,2

200.000

150.000

100.000

Vive la France Una testimonianza diretta è quella di un imprenditore italiano, Guido Baldi, titolare della società Les Tourmondeur, che si occupa di leasing in Francia, con ufficio ad Antibes. “La società è nata in Francia - racconta Baldi - nel momento in cui era davvero conveniente ottenere un leasing francese. Nel 2004 sono state approvate le agevolazioni sul leasing italiano e ho creduto bene di aprire subito un nostro ufficio a Genova. Adesso la tendenza si è nuovamente invertita, proprio per i controlli che sta effettuando l’Agenzia delle Entrate.

50.000

0

2006 Migliaia di euro Nautica da diporto Var. %

2007 2006 2.107.486 33,7%

tendo e queste verifiche dell’Agenzia delle Entrate hanno creato ulteriore agitazione conferma Marco Viti, direttore della divisione di Ameglia della Sanlorenzo - . La verità è che per dieci anni la nautica è stato un po’ il paese di Bengodi, creando una bolla speculativa che non poteva reggere a lungo. Ma ora si sta passando da un eccesso all’altro. Per chi ha rapporti con le società di leasing è durissima. Se si chiede un finanziamento, ci si sente rispondere continuamente: ‘Non abbiamo soldi, si rivolga ad un altro operatore’. Nel contempo, l’Agenzia delle Entrate dimostra un particolare accanimento sostenendo che l’anticipo, per acquistare una barca, non deve essere superiore al 40 per cento e che le operazioni che fin’ora vengono eseguite con un anticipo del 50% non si possono definire leasing ma ven-

2008 2007 2.586.541 22.7%

2008 2.141.529 -17,2%

Così, dal salone di Cannes in poi, molti italiani stanno trasferendo i contratti da noi e possiamo dire che gli operatori francesi in questo momento lavorano a pieno regime. Il motivo è ovvio: in Francia non ci sono controlli, il principio di forfetizzazione viene rispettato e le condizioni sono chiare; in Italia invece dominano la confusione e l’incertezza”. Da questo vero e proprio ciclone si stanno salvando solo le aziende che hanno avuto in questi anni una politica di prudenza, che non si sono lasciate prendere dall’euforia aumen27


immani e quasi sempre le risposte sono negative. Ora, da un lato il sistema bancario sta sfruttando l’atteggiamento rigoroso dell’Agenzia delle Entrate e non dà più soldi a nessuno; d’altro lato il Fisco non ha proprio tutti i torti, perché in passato ci sono stati troppi abusi, ed era inevitabile che prima o poi concentrasse la sua attenzione sul settore. Il risultato è che ora i leasing francesi stanno andando alla grande e alla fine, sostanzialmente, a pagare è lo Stato italiano, che - per il crollo delle vendite - finisce con il percepire molte meno tasse”. La tesi che la crisi del leasing sia figlia di un

tando la produzione per poi trovarsi oggi con una gran massa di invenduto ed essere costrette a sconti e a massacri dei listini, come sta accadendo alla imprese meno accorte. “Noi della Sanlorenzo - dice ancora Viti abbiamo continuato a rivolgerci ad una clientela matura, che conosce bene i nostri prodotti e ne apprezza la qualità. Abbiamo fatturati importanti pur con una produzione limitata a 30-35 pezzi l’anno. Così siamo tra i pochi che non abbiamo dovuto registrare cancellazione di ordini. Certo, sarei un bugiardo se dicessi che non abbiamo avuto un rallentamento, ma il 2009 è ancora un buon anno e buona parte degli ordini del 2010 sono già stati acquisiti”. La stessa tranquillità esibisce l’ing. Piergiorgio Ravaioni, titolare della X-Yachts Italia: “Noi operiamo solo con fondi nostri, siamo sempre stati molto attenti e abbiamo avuto una gestione molto conservativa. Si è ridotto il volume di vendite (che raggiungeva le 300 barche l’anno), ma problemi non ne abbiamo. Certo, oggi è

A sinistra in alto: Lorenzo Selva. Nelle altre foto: immagini di lavorazione in alcuni cantieri. Nella pagina accanto: fasi di lavorazione, controlli della Guardia di Finanza e Fabrizio Marafini.

sono state tante e, prima o poi, tutte sono state superate. Sarà così anche stavolta”.

Le banche: non è colpa nostra

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molto più difficile ottenere un leasing o, per le aziende, un finanziamento. Soprattutto il procedimento è lungo, fino a qualche mese, ma se si ha una dichiarazione dei redditi adeguata il leasing si ottiene. Comunque, sono piuttosto ottimista: se guardiamo indietro, di crisi ce ne

“Il problema è grave, è enorme - sostiene, di rimando, Lorenzo Selva, nella sua doppia veste di imprenditore e di vicepresidente dell’UCINA, la Confindustria della nautica -. Ci sono cantieri in gravissima difficoltà. I clienti se ne vanno, rinunciano a comprare, perché i tempi d’attesa del finanziamento sono

Le inchieste di Blu

mercato “gonfiato” è praticamente un unanime coro nel mondo dell’imprenditoria. “Barche che valevano milioni si potevano avere con 10 mila euro al mese: non poteva continuare - sostiene Massimo Iannone, responsabile commerciale della Cerri Cantieri Navali s.p.a., azienda milanese -. Adesso quello che era troppo facile è diventato troppo difficile.” In maniera più o meno chiara, dunque, il mondo della nautica mette sotto accusa il sistema del leasing, quasi esclusivamente nelle mani degli istituti bancari. Tutte le società sono raggruppate in un’associazione di categoria, l’Assilea. Il direttore generale è l’ingegner Fabrizio Marafini, che rispedisce le accuse al


mittente: “Il ricorso al leasing è in diminuzione in tutti i settori, e dunque anche nella nautica. La verità è che si registra un forte calo della domanda. È il mercato che è in crisi, in crisi di vendite: ecco spiegato il calo delle richieste di leasing. Non dimentichiamo che la crisi è generale e che i clienti della nautica sono in gran parte imprenditori con i loro

bravi problemi di liquidità. Ed è quasi ovvio che, essendo la barca un bene di lusso, la scelta meno dolorosa è di rinunciare ad acquistarla. Le accuse nei nostri confronti mi sembrano piuttosto un tentativo da parte delle aziende del settore di cercare giustificazioni”. Ma le proteste e le lamentele raccolte in giro sono così unanimi che val la pena insistere. E qual-

cosa, Marafini ammette: “Non nego che in qualche misura, nel settore, ci sia stata una “bolla” speculativa: imprenditori troppo opportunisti, qualche società troppo superficiale e un po’ spregiudicata, il crollo delle valutazioni dell’usato. Ma sono tutti addendi. Al centro rimane la crisi economica generale. Basta guardare ciò che è successo in Borsa, con cali fino al 70% . Ma perché non avete lanciato allarmi? “Lo abbiamo fatto. Già al Salone di 29


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Genova abbiamo denunciato un indebolimento della domanda di leasing. Ma abbiamo raccolto solo scetticismo. E, dopo un mese, è arrivato lo tsunami. È ovvio che a questo punto dobbiamo fare più attenzione nella concessione dei prestiti”. Leggermente diversa la versione di un professionista che lavora sul campo: Enrico Giancoli, direttore commerciale di Agrileasing, che ha alle spalle le banche di credito cooperativo. “Certo, c’è in generale una ridotta liquidità nelle banche che le costringe a restringere il credito, o quanto meno ad operare una maggiore selezione, ma la nautica ha caratteristiche particolari: la barca non è un bene produttivo, è un prodotto di lusso, fa parte, diciamo, del “superfluo”. Se siamo costretti a scegliere, preferiamo investire in beni produttivi”. Giancoli poi ammette che ci sono più controlli dell’Agenzia delle Entrate e di conseguenza una maggiore concorrenza dei francesi; conferma quanto diceva il direttore generale di Assilea che il “target” della nautica è fatto di imprenditori, professionisti e dirigenti di azienda, che hanno avuto una forte riduzione di introiti e questo ha creato un calo della domanda di leasing; e infine azzarda una previsione che non sprizza certo ottimismo: “La mia opinione è che la nautica non sarà più un settore così fortemente trainante. Sono troppi i cantieri in difficoltà, troppi gli intermediari che agiscono nel mercato, troppo rapida la crescita negli ultimi anni per far pensare ad una crisi temporanea”. “Noi di Agrileasing, però - aggiunge Giancoli - non abbiamo mai puntato molto sul nautico, nemmeno nei momenti d’oro: lo abbiamo considerato un settore non strategico, un completamento della gamma di prodotti legati al leasing di cui disponiamo”. La replica di Selva, vicepresidente UCINA, è pronta: “Se cala la domanda, le società di leasing dovrebbero rendere l’offerta più competitiva. Invece fanno il contrario: hanno pochi quattrini, centellinano a chi darli e lo fanno solo dove ci sono più garanzie. Il ri-

sultato è la completa paralisi, con un calo di vendite del 70% nella fascia media, dai dieci ai diciassette metri, che guarda caso coincide con quella che privilegiava la soluzione leasing. I settori dei superyacht e delle barche piccole

A sinistra: Marco Viti. Sopra: la linea di produzione di Azimut e l’assemblaggio di un timone. Nella pagina accanto: un evento presso il cantiere Vismara, fasi di controllo del prodotto e, in basso, il ministro dello Sviluppo e il presidente di Ucina siglano la partecipazione all’ Expo di Shangai 2010.

vanno invece un po’ meglio”. Fin qui tutto chiaro. Rimane da porsi una domanda: il mondo della nautica, da parte sua, sta facendo di tutto per uscire dal “buio”? Sta esercitando pressioni, nei confronti della politica, per chiedere provvedimenti d’emergenza, come per esempio quelli che sono stati varati per il comparto automobilistico? Qualche malumore in giro l’abbiamo colto. D’altro canto è pure comprensibile. In momenti di crisi come quello che stiamo vivendo, man mano che crescono l’inquietudine e la paura, cresce pure

Le inchieste di Blu

la rabbia, e scatta quasi inconsciamente la caccia al responsabile: insomma, trovare un capro espiatorio diventa lo sport più diffuso. Naturalmente è un malumore sotterraneo, che si esprime con qualche parola tra i denti, qualche lontana allusione, perchè invece, ufficialmente, c’è compattezza e unità di intenti. Marco Viti (Sanlorenzo): “Le aziende del settore devono, nonostante il momento di difficoltà, supportare UCINA che si sta battendo con il ministero per far emettere delle circolari esplicative o dei chiarimenti affinchè l’accesso al

Alcuni cantieri lamentano scarsa pressione nei confronti di un governo che trascura il settore nautico


Ma niente IVA se la barca è all’estero “Non è assolutamente vero - ci spiega un funzionario dell’Agenzia delle Entrate - che sia in atto una intensificazione dei controlli sulla nautica. Noi ci limitiamo invece ad applicare la Risoluzione 284 del 2007 che, in alcuni casi, consente addirittura di fatturare senza IVA, grazie a disposizioni che sono favorevoli al contribuente e favorevolissime alle società di leasing. Com’è noto, per le imbarcazioni si concede un’IVA forfetizzata, a seconda dell’utilizzo che il cliente dichiara di farne relativamente al tempo trascorso in acque non comunitarie. Se scopriamo che la dichiarazione non è veritiera, ci limitiamo a recuperare dalla società di lea-

credito attraverso le società di leasing sia chiaro e trasparente”. Massimo Iannone (Cerri Cantieri Navali): “La nautica è purtroppo un settore estremamente frammentato, al di là di due-tre grandi aziende. Manca la coesione e

sing l’IVA relativa non corrisposta, senza applicare sanzioni né interessi di mora, in quanto si presume un’assenza di dolo da parte della società, la quale si farà poi restituire l’importo dal cliente colpevole della falsa autocertificazione. Ma se da una parte è corretto che chi abbia trascorso l’intero anno in Italia paghi la normale aliquota IVA del 20%, dall’altra accade anche il contrario: cioè la possibilità per la società di leasing di emettere fatture senza IVA nel caso di un’imbarcazione il cui proprietario possa dimostrare che ha soggiornato l’intero anno chessò, in America, e comunque al di fuori delle acque dell’Unione europea”.

ognuno pensa solo a coltivare il proprio orticello. Dunque non mi meraviglia che qualcuno ingaggi delle battaglie al solito grido di “armiamoci e partite”. All’estero (e penso alla Gran Bretagna) non è così, là i grandi gruppi ci sono e sono coesi. Né possiamo paragonarci al comparto dell’auto, dove c’è una sola voce, quella che tutti conosciamo”. “In buona sostanza - conclude Franchini -, l’azione dell’UCINA sta seguendo tre direzioni: 1) Una continua pressione sul governo. 2) Investimenti importanti nella comunicazione per sostenere le aziende. 3) Analisi in tempo reale della situazione tramite contatti costanti con le aziende e una convenzione con l’Università Bocconi”. Aggiunge, Lorenzo

Selva, vicepresidente di UCINA: “Da tempo stiamo dibattendo per trovare una soluzione. Qualcuno, le posso dire, ha proposto la rottamazione anche nella nautica, ma io personalmente non sono d’accordo, perché drogherebbe ulteriormente il mercato. E poi il consumatore che si abitua ad un certo trattamento non accetta di tornare indietro. Senza parlare degli aspetti burocratici: dopo quanto tempo prenderemmo dal governo i soldi della rottamazione?…”. In realtà, se vogliamo essere pragmatici, la nautica, invece di aspettare aiuti dall’esterno, deve trovare al suo interno la forza e le idee per uscire dalla crisi. “Quello che sta accadendo - sottolinea Riccardo Radice, responsabile marketing della Sessa porterà la nautica, speriamo, a fare un bel bagno etico, purificatore, con un ritorno ai clienti buoni, solvibili, solidi”. Il famoso slogan, dunque, è sempre valido: trasformare la crisi del secolo nell’opportunità del millennio.

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Konigin II

Galeotto

fu il veliero

Tanti nomi, tante avventure e tanti armatori diversi per questo Yawl del 1912. Ma la sua storia è legata per sempre a Benito Mussolini e ai suoi incontri segreti con Claretta Petacci. Poi, un autoaffondamento, gli anni da nave-scuola e, oggi, il restauro. Raccontato per BLU da chi lo sta realizzando

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di Massimo Paperini

Una barca una storia


nate in acciaio e fasciame in tek e mogano con alberi e bompresso in pitch pine e scafo foderato in rame. Le sue linee sono caratterizzate da un lungo slancio a poppa e da una prua arrotondata e armamento aurico. Tipici elementi delle barche nord-europee dell’epoca. Il progetto di Henry Rasmussen è il disegno numero 257 del cantiere datato 1912. Un cantiere che si distingueva già allora per l’eleganza e la raffinatezza dei disegni nella produzione di yacht di lusso e sebbene il progetto non sia uno dei più rappresentativi,

narra che il Fiamma Nera fosse il teatro degli incontri amorosi tra il duce del Fascismo e la sua storica amante, Claretta Petacci. Numerose sono infatti foto e filmati che li ritraggono a bordo. Durante la seconda guerra mondiale, il Fiamma Nera è utilizzato come naviglio ausiliario, e nel Settembre 1943 in seguito all’armistizio si trova un espediente quantomeno originale per salvarla dalle eventuali ritorsioni degli ex-alleati nazisti: la barca viene autoaffondata nel porto di Rapallo sperando un giorno di portarla agli antichi onori.

Sotto: lo yawl durante il restauro della coperta. In basso: un particolare della timoneria. A sinistra: una vecchia immagine del Konigin II, quando veniva usata da Mussolini e dalla Petacci.

L’autore Architetto e progettista navale, ha finora firmato oltre 400 imbarcazioni one-off e di serie. Fondatore dello studio Duck Design, è docente di Interior Yacht Design all’università di Roma Tre, allo IED di Roma e al Politecnico di Milano.

È lunga e tormentata la storia del Konigin II. Nel tempo ha cambiato più volte nome, ha avuto innumerevoli armatori, e ha persino subito un auto-affondamento in nome di un suo recupero futuro e in qualche modo per salvarla dalla guerra. Il Konigin II venne commissionato dal barone von Dazur ai cantieri tedeschi Abeking & Rasmussen di Brema. Nemmeno Henry Rasmussen, suo disegnatore, avrebbe mai immaginato un destino tanto singolare per questa imbarcazione. Il Konigin II è uno yawl di 22,10 metri, con un baglio massimo di 4,70, un pescaggio di 3 e un dislocamento di 50 t; costruita con ordi-

l’imbarcazione conserva un suo stile e una sua eleganza. Nel 1912, la barca viene varata. Appena due anni più tardi, in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale, viene però internata a La Maddalena. Venduta ad armatori italiani, cambia una prima volta nome in Regina e nel 1931 è acquistata dall’industriale Alessandro Parisi, che la ribattezza Fiamma Nera. L’imbarcazione, segnalata sia per le regate veliche del tempo, sia per la mondanità che vi transita a bordo, ormeggia a Nettuno. Alessandro Parisi è amico di Benito Mussolini. Proprio l’incontro con il dittatore fascista in quegli anni, segnerà per sempre la storia dell’imbarcazione: sebbene, come spesso accade per gli aneddoti storici (soprattutto per quelli che hanno i potenti come protagonisti), non si può provare con sicurezza, si

Solo nel dopoguerra tuttavia verrà recuperata, dandole un nuovo nome, Serenella. Nel 1956 Serenella diventa Estrela de Guaruja e probabilmente in questo periodo il suo armo passa da quello aurico, a quello Marconi. La barca subisce poi molti passaggi di proprietà: nel 1962 appartiene al Circolo della Vela di Roma che la usa come nave scuola fino al ‘69, poi la troviamo tirata a secco in Adriatico a Porto San Giorgio, fino al 33


2001. Quell’anno la Società Blue One la porta a Viareggio dove viene sottoposta a lavori di restauro. Durante questa fase di restauro, sono stati fatti i primi lavori di ripristino di elementi per ricondurre la barca al disegno originale: la rimozione della prua a clipper posticcia, aggiunta negli Anni Trenta, e l’eliminazione degli oblò. Vengono sostituite alcune ordinate in acciaio e le lande ormai usurate. Viene in parte ricostruita la coperta in tek da 4 centimetri, restaurata la tuga nel pieno rispetto della sua originalità. Gli interni mantengono la fisionomia del tempo e parte dell’alberatura viene sostituita. La barca torna a chiamarsi di nuovo Konigin II, come voleva il barone von Dazur e nel 2006 è tornata in cantiere nel Porto Vecchio

di Sanremo dove ha subito ulteriori interventi. Nel 2008, il mio studio - il Duck Design - riceve incarico di intervenire sugli interni dell’imbarcazione: per quanto riguarda il layout si decide di ripristinare, compatibilmente con le mutate esigenze dell’armatore e del tempo, quello originale nella maniera più

fedele possibile. Quindi, verso poppa la cabina armatoriale con letti gemelli sulle murate e piccoli divanetti in capitonnè, cabina ospiti a dritta con cuccette, contrapposta al bagno, che per mutate esigenze si è tramutato in due bagni, uno per la cabina armatoriale e l’altro per il resto dell’imbarcazione; la Dall’alto: la lussuosa cabina armatoriale che, dopo il restauro, riacquesterà l’antica eleganza;

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la cucina di bordo: la stanza da bagno.

Una barca una storia

A sinistra: la caratteristica dinette di bordo.


dinette, non più con divano a C ma con due divani simmetrici sempre in capitonnè. Verso prua, la cucina, una seconda cabina per gli ospiti, sempre con cuccette, e infine, con accesso dal ponte di coperta, la cabina mari-

cieli e paratie laccate di bianco, nella classica finitura doghettata. Anche la scelta dei tessuti ha rispettato l’epoca in cui la barca fu costruita, scegliendo stoffe damascate di tono beige. Tutti i divani invece, sia quelli della

La scheda Konigin II, Regina, Fiamma Nera, Serenella, Estrela de Guaruja, Konigin II: tutti i nomi che l’imbarcazione ha avuto nel corso del tempo dal 1912 al 2009. È uno yawl con armamento Marconi (anche se l’originale A&R era aurico). Ha una lunghezza fuori tutto di 22,10 metri, una lunghezza al galleggiamento di 17,00 metri, una larghezza di 4,70 metri, un pescaggio di 3,00 metri, un dislocamento di 50 tonnellate e una motorizzazione da 120 cavalli. Progettata e varata nel 1912 col numero 257 dal Cantiere Abeking & Rasmussen di Brema in Germania, ha ordinate in acciaio e fasciame composto da 5 cm di tek. Ha subito un auto-affondamento a Rapallo nel 1943 e tre restauri: il primo nel 2004 dai Cantieri Viareggio, il secondo nel 2006 nel Cantiere Nautico Sanremo e il terzo nel 2008 nel cantiere Dod Yachts di Fiumicino a cura di Maurizio Di Blas.

Sopra: il Konigin II prima dell’odierno restauro. In alto: i disegni dei progetti originali del 1912. A destra: una fase del recupero della coperta.

nai con cuccette ribaltabili e bagno passante. Il restauro stilistico è avvenuto attraverso un attento studio dei velieri dello stesso cantiere, ma anche di altri cantieri; adottando gli stessi canoni stilistici dell’epoca, sono stati ridisegnati i dettagli d’arredo, come cornici, bugne e maniglie, e rispettati i materiali originariamente presenti a bordo. I componenti d’arredo sono stati ridisegnati e realizzati in mogano kaya con finitura lucida, come era d’uso per le imbarcazioni del periodo, lavorato con cornici e boiserie di tipo classico, alternando le superfici dei mobili in essenza a vista con

Disposizione degli spazi interni, tessuti, arredi: tutto, nel restauro, rispetta i canoni stilistici dell’epoca

cabina armatoriale, sia quelli della dinette, sono in pelle bordeaux lavorata nel tipico capitonnè dell’epoca. I lavori sono stati eseguiti nel cantiere Dod Yachts di Fiumicino con la direzione tecnica di Maurizio Di Blas.

www.duckdesign.it

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Le nuove tendenze del design/6

SARÀ L’ECOLO LA NUOVA S I progettisti nautici devono riuscire a fare barche sempre meno inquinanti. Servono però incentivi in questa direzione. Giovanni Ceccarelli si racconta: dalla gavetta col padre Epaminonda agli anni in Coppa America di Giulio Biasion

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È certamente lo studio italiano di progettazione con la maggiore anzianità, il Ceccarelli Yacht Design. Può infatti vantare già cinquantacinque anni di attività in campo nautico. Di certo non pochi per un settore nato, a livello industriale, solo attorno agli Anni 60. Fu l’ingegner Epaminonda Ceccarelli a iniziare tra il 1960 e il ‘70 l’attività diportistica, progettando un gran numero di imbarcazioni, le prime in vetroresina costruite in serie che - come molti ricorderanno - erano tutte contraddistinte dalla sigla EC. Epaminonda Ceccarelli oggi ha 84 anni ma collabora ancora con Giovanni, suo figlio, nel loro tranquillo studio di Ravenna; è stato un progettista molto noto, ricco di idee innovative, che riuscì a imporsi con diversi yacht a vela di serie, quando la

Design on board


GIA FIDA Sopra: Anita, la prima creazione di Giovanni Ceccarelli. A sinistra: il progetto di Teatro del Mare galleggiante per la città di Ravenna.

barca in vetroresina trovava la sua consacrazione. Ma riuscì anche a vincere in regata nella tana degli allora imbattibili francesi, a La Rochelle, con il suo EC 26 nel 1973. Ci furono anche numerosi successi, soprattutto nell’alto Adriatico, con alcuni classe IOR veloci ed eleganti: Morgana, Betelgeuse e Maelstrom. Dai suoi disegni nacque il Classis 26, la prima barca italiana di serie costruita su stampi in vetroresina e “pensata” per avere gli interni già predefiniti in fase di layout progettuale. Ottimizzati prima, perché ben poco si sarebbe potuto modificare in un secondo momento, una volta che i controstampi fossero divenuti già parte integrante dello scafo.

Di padre in figlio Giovanni Ceccarelli non si ferma sugli allori paterni ma, una volta laureato, trasferisce la sua esperienza di regatante dalla vela praticata a un altro tipo di competizioni: quelle che si creano in studio, e nell’ ‘89, a trent’anni, è già tra i progettisti che ottengono i maggiori risultati agonistici. “Nel mondo delle regate siamo io, Claudio Maletto, Massimo Paperini e Alessandro Vismara. Ce ne sono molti altri, anche nomi importanti, che fanno delle apparizioni ma a ottenere risultati con una certa continuità siamo in quattro”. Dalle competizioni alla produzione cantieristica Giovanni inizia ad applicarsi con la professionalità e la pignoleria che tutti gli riconoscono e che lo vedrà spaziare dalla vela al motore, una scelta inconsueta negli Anni 90: “Il nostro studio ha sempre cercato di dare un prodotto chiavi in mano ai nostri 37


committenti. Per questo non abbiamo progettato tantissime barche negli anni. I progetti fatti superano il centinaio, quelli realizzati non saprei dire. E pensare che oggi si attribuiscono paternità anche ha chi realizzato solo una coperta o disegnato una tuga”. La tendenza alla specializzazione degli ultimi anni ha sempre più frammentato il progetto di una barca che dovrebbe invece avere una sua logica e forse anche una stessa mano che ne garantisca lo sviluppo coerente pure negli spazi interni e nel design. Ma la crescente dimensione degli yacht ha giocato a sfavore di questo aspetto, che Giovanni Ceccarelli difende a spada tratta. “Il nostro è stato nell’80% dei casi un lavoro a tutto tondo, in cui il controllo del progetto era totale. Sto cercando di adottare una politica di apertura nei confronti dei giovani: mi interessano e per questo li faccio crescere nel mio ufficio quasi fosse

un’officina. Ma cerco sempre la concretezza nelle cose: il mio obiettivo è portare avanti progetti che siano credibili, realizzabili e fattibili. Ci siamo riusciti sino al 2000. Poi, man mano che le varie scuole di yacht design

Sotto: la Azuree 40’ in navigazione. A sinistra: un particolare dei suoi interni.

Su Ceccarelli jr. l’opinione dei cantieri Giovanni Ceccarelli descritto da chi ha creduto in lui: Angelo Carnevali, titolare dell’omonimo cantiere di Marina di Ravenna e Renzo Sartini, amministratore unico di Rimar Yachts.

Sopra: Renzo Sartini, amministratore di Rimar Yachts. A destra: Angelo Carnevali, titolare del cantiere omonimo.

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“La nostra è una collaborazione di lunga data - rivela Carnevali - e sin dagli Anni 90 mi sono rivolto a lui per progettare una barca che precorresse i tempi: il Carnevali 36, dalle linee

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arrotondate, era un’imbarcazione unica quando le linee squadrate dominavano. Una scommessa che si è dimostrata vincente”. “Negli ultimi anni - spiega invece Sartini abbiamo deciso di proporre una linea di imbarcazioni sportive con linee moderne e ottime performance a vela: lo studio Ceccarelli rispondeva alle nostre esigenze. In più, per noi che sosteniamo il ‘made in Italy’ avere un progettista italiano ci ha fatto ancora più piacere”. La professionalità di Giovanni Ceccarelli è una garanzia ma cerchiamo di sapere quali sono i suoi maggiori pregi e difetti. Secondo Carnevali, “la sua esperienza in

Coppa America ha costituito un aspetto positivo: la conoscenza di materiali innovativi e di nuove tecnologie derivati dalle barche da competizione ha giovato anche alle prestazioni delle nostre imbarcazioni da diporto. Un suo difetto? Forse il perfezionismo”. “I punti di forza sono la capacità di Giovanni di realizzare carene ed appendici assolutamente performanti - precisa Renzo Sartini - con ottime prestazioni in tutte le andature. Un difetto, se così lo vogliamo chiamare, è che la volontà di rendere la barca sempre più veloce porta Giovanni a dimenticare che i compromessi sono necessari nelle produzioni di serie”. Infine le novità alle quali lo studio sta lavorando: “La maggior parte dei nostri modelli è stata frutto della collaborazione con lui - chiarisce Carnevali - dal 36 passando attraverso i 42-30-50-130 e 155 il rapporto professionale prosegue tuttora. Stiamo realizzando il nuovo 18 metri, dalla linea filante e accattivante, con carena a V profonda a geometria variabile”. “Ceccarelli ha ideato i nostri due ultimi modelli”, conclude Sartini. “Il RIMAR 41.3, presentato al Salone di Genova nel 2007 e la novità per il prossimo Salone: il Rimar 45.3”.


hanno sfornato progettisti, gente che dal mondo dell’edilizia ha voluto trasferirsi a quello della nautica, è diventato più difficile seguire i nuovi progetti in toto”. In questi anni, parallelamente alle due avventure con l’America’s Cup gestite, come capoprogettista, da Giovanni, si è sviluppata l’attività dello studio, rivolta ai cantieri e alle imbarcazioni sia a motore sia a vela. Nel motore, il cantiere Carnevali è stato il primo a dargli fiducia e da lì è nata una gamma che va

Sopra: la dinette del Riman 41.3 Race. In alto: il rendering del CYD 55 realizzato per il cantiere De Cesari. A sinistra: il progetto del GP33, barca costruita interamente in carbonio. In basso: uno studio degli interni del CYD 115.

dal 36 al 72 piedi e che crescerà ancora. Per il giovane cantiere ravennate Ceccarelli ha scelto un percorso completo che prevedeva anche la cura degli interni e dell’arredo, senza tralasciare quell’esperienza nelle linee d’acqua che è uno dei suoi “plus” più qualificanti. “Per Carnevali molti degli interni e il mobilio sono stati disegnati da nostri architetti. Per altri cantieri stiamo addirittura facendo solo il design dei mobili. Abbiamo uno studio che in questo momento ha la possibilità di fare tutto a 360°. Quello che forse avevamo trascurato negli scorsi anni oggi possiamo farlo. Riusciamo ad avere la cultura di base necessaria per poter parlare di linee di carena efficienti, di tipi di laminazione all’avanguardia, e di una scelta stilistica che, potrà piacere o no, è del tutto nostra, così come le proposte per gli interni. Cerchiamo di dare un prodotto completo; quando non si può, assumiamo la supervisione dei lavori per perseguire nel miglior modo possibile il nostro stile”.

La nautica e la sfida “verde” La sensibilità acquisita nelle competizioni ha permesso a Giovanni Ceccarelli di costruire e consolidare una grande esperienza sia nelle carene sia nei materiali compositi. Un background utilizzato da lui al meglio anche nel mondo del motore e che rende il suo studio sempre propositivo. Prendiamo ad esempio l’attuale recessione mondiale: una simile situazione impone necessariamente alcune

riflessioni anche alla nautica da diporto, specie in tema di consumi e risparmio energetico. Il new deal ecologico lanciato dal neo Presidente americano Obama potrebbe rappresentare una via di uscita dalla crisi per gli Usa e per il mondo. E potrebbe avere ripercussioni anche sul lavoro del progettista nautico, visti i consumi dei megayacht. “Dopo un periodo di vero e proprio boom del settore, oggi il mercato si trova in una fase di recessione. Si sta ritornando a un lavoro più pragmatico, più specializzato, a progetti che durino nel tempo. Si tornerà a creare delle linee reali e non più virtuali né effimere. La tendenza porterà a una maggiore selettività: il mercato del motore avrà il primato per numero di persone impiegate, la vela lo avrà nella ricerca della qualità e del prodotto congeniale alle esigenze del cliente. Sono convinto che ci sarà molta meno attenzione per i prodotti frutto della moda. Si cercherà al contrario di assecondare i desideri reali del cliente e il mercato riaprirà a più stili. Quando parliamo di vela, penso che sia ancora la disciplina più ecologica al 39


I progetti per il Moro di Venezia, Mascalzone Latino e +39

“Lavoro con i cantieri ma le regate restano la mia grande passione”

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avennate, 48 anni, sposato da 10 anni, con un figlio che adora lo sci e assai meno le barche, Giovanni Ceccarelli ha seguito le orme paterne laureandosi in Ingegneria per dedicarsi esclusivamente alla passione che lo ha conquistato sin da giovanissimo: progettare barche da diporto e restare il più vicino possibile al mondo delle competizioni veliche. Mondo che lo ha sempre affascinato. Sin da piccolo Giovanni ha avuto passione per il mare: è il padre Epaminonda, un progettista eclettico che ha spaziato dall’edilizia alle barche, ad avviarlo alle regate e a trasmettergli l’amore per il disegno e quelle conoscenze sullo yachting che non si imparano sui libri o all’università. Giovanni matura in questo ambiente, dove vive il mare intensamente, e assume in questi anni la progettazione nel proprio DNA. Ma ama la competizione e quando può ci prova, specie se è un altro grande romagnolo a cercarlo. “Finito il liceo - ci racconta - Cino Ricci, che stava preparando la prima sfida di Coppa America di Azzurra, mi chiamò per un test: stava mettendo a punto l’equipaggio. Andai a vedere per rendermi conto, ma preferii proseguire gli studi e laurearmi. Vado in Inghilterra per vedere la scuola di yacht design a Southampton, entro in contatto con Rob Humphries e Ed Dubois. Ambedue mi dicono: se hai la fortuna di aver in casa il mestiere praticato ed avere una laurea che ti dà basi scientifiche come Ingegneria o Architettura, frequenta quella e non perdere tempo qui in Inghilterra”.

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E lei che fece? “Ho seguito il loro consiglio. Mi iscrissi a Ingegneria e a 28 anni, feci nascere una delle mie prime barche, Anita, disegnata a quattro

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mani con mio padre. E, poco tempo dopo, nacquero altri oneoff quali Forza Giò, i primi mini ton”. Un altro passaggio importante nel suo percorso è l’inizio della sfida del Moro di Venezia all’America’s Cup e successivamente il mondo delle regate IOR. “Dopo la laurea investo me stesso nel lavoro di

progettista nella nautica e continuo a stare nel mondo delle regate; non mi interessa troppo bussare alla porta dei cantieri ma trovo una buona sinergia con Aurelio Carnevali. Nel 1989 nasce la prima barca a motore. Carnevali si era separato dal socio e doveva ripartire con una produzione ex novo. Cerco di entrare nel design team del Moro ma non vengo selezionato e questa è la base della mia fortuna pro-

fessionale. Mi riconcentro molto sulle competizioni e ottengo l’anno dopo, nel ‘91, un terzo posto nel campionato del mondo tree quarter, un secondo negli half tonner e un primo nei quarter tonner. In quegli anni sono il progettista italiano ad aver ottenuto i maggiori risultati nel mondo dello IOR”. Il ‘92/‘93 è un altro momento decisivo: disegna Dimore del Garda per la 100 Miglia, terreno indiscusso delle barche di Bruce Farr e la vince, fa il record della regata, ad oggi ancora imbattuto. Infine le ultime avventure in Coppa America, con Mascalzone Latino e con +39. Ora per quali cantieri lavora? “I nostri maggiori clienti sono Carnevali, Rimar e My Song di Roma per la vela, un cantiere polacco e una barca in fase di produzione in Russia. Diciamo che nonostante la crisi

il parco clienti si sta allargando. Poi De Cesari per il quale devo iniziare una barca di legno di 53 piedi classica e Franchini, con il quale si sta definendo una barca particolare”.

www.ceccarelliyachtdesign.com


mondo. Perché non dare quindi dei contributi ai cantieri che producono barche a vela, visto che non inquinano? E perché non dare anche incentivi a chi, nel mondo dei motori, investe in ricerca, in tecnologia, e studia per fare in modo che le barche consumino meno? Costruire in modo ecologico, oggi, non vuol dire realizzare una barca a propulsione elettrica, perché questo è tecnicamente impossibile. Al massimo si può pensare ad un progetto che preveda l’ausilio dell’energia elettrica. Su una

to riguarda le carene, ognuna è sempre stata assolutamente originale, nata libera dalla sovrastruttura, cercando di ottenere il massimo della larghezza sott’acqua. Negli yacht di serie la barca più grande che abbiamo prodotto a motore è un 18 metri, stessa cosa nella vela. Un’altra nostra caratteristica è che abbiamo sempre lavorato dal 3 al 20 metri, a parte gli anni dedicati alle barche di Coppa America. È stata un’esperienza utilissima, professionalmente fondamentale: il risultato, nella mia prima edizione con Mascalzone Latino, non fu entusiasmante ma ringrazio Onorato che mi ha dato questa grossa opportunità. La seconda, con +39, è stata un’esperienza più matura, dove si poteva realmente conquistare un risultato importante perché la

Sopra: il classe libera Dimore del Garda. In alto: Giovanni Ceccarelli durante le prove in vasca di Mascalzone Latino. A destra: il progetto del CYD 115.

barca a motore posso aggiungere in linea d’asse un motore elettrico per navigare per un paio d’ore ma non posso andare oltre a questo.”. Nella ricerca di una barca più ecologica con uguali prestazioni ma minori potenze Ceccarelli vede una strada precisa, una sfida progettuale che parte dall’ottimizzazione della tecnologia più avanzata. “Ad oggi si potrebbe fare una cosa semplice: prevedere un rapporto tra la dimensione dell’imbarcazione e la potenza del motore. In questo modo chi produce le barche a motore, per ottenere le stesse prestazioni, dovrà rivedere le carene e parallelamente abbassare i pesi dell’imbarcazione. La conseguenza: minor costo, minori consumi, minore inquinamento. Questa è secondo me la sfida della ricerca”.

Oltre alla profonda conoscenza che Giovanni ha dei materiali, grazie ai molti successi nelle regate di classe IOR, proseguiti con i classe libera del Garda, lo studio ravennate ha lavorato puntando su alcune peculiarità che fanno seguito alle due grandi esperienze internazionali, lui che ha firmato in prima persona due noti challenger nelle ultime due America’s Cup, non vincenti ma certamente tra le barche più veloci della flotta Acc. “I nostri disegni sono sempre nati da un’idea di durata nel tempo: disegni puliti e duraturi, frutto di qualcosa di consolidato, almeno per quanto riguarda il design delle linee esterne. Per quan-

barca era molto veloce. Purtroppo abbiamo avuto problemi di budget che non ci hanno permesso di finire nei tempi la messa appunto dell’imbarcazione, varata poco prima dell’inizio delle gare. Nonostante tutto, la barca era davvero buona e, grazie al lavoro di Luca Devoti, aveva grandi nomi nel team. In cinque anni ho imparato una metodologia di lavoro, anche di squadra, a cui non ero abituato. L’anno scorso mi è arrivata una proposta da un team di Formula uno per andare a dirigere la squadra tecnica. Ho detto ‘no grazie’. Il mio mondo è e resta quello del mare”.

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Gozzi, catamarani, gommoni: tante variazio

TUTTI I MODI PER DIRE FISH Un’imbarcazione particolare studiata per i pescatori deve rispondere a specifiche esigenze tecniche, anche se spesso servono compromessi per coniugare la propria passione con famiglia, amici e proprio conto in banca Testo e foto di Stefano Navarrini

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Ci sono cose che neanche la crisi più nera riesce a reprimere, forse perché, quando le cose non vanno bene, l’emozione riesce a darci un’iniezione di ottimismo, forse perché in fondo uno lavora e fatica per arrivare a conquistare proprio quelle emozioni. Fatto è che in un panorama tutt’altro che rassicurante come quello attuale, dove anche il dorato mondo della nautica ha accusato i suoi colpi, esiste una nicchia dove non si fa certo festa, ma dove neanche ci si stracciano le vesti. Ed è quel settore dove, più che in altri, la passione è una droga che brucia dentro, e dove la barca gioca un ruolo importante, a patto che corrisponda alle esigenze richieste. Di cosa stiamo parlando? Semplicemente di pesca e

Tecnica a bordo

di pescatori, un’accoppiata di ferro, in questo caso sostenuta anche da una stranezza economica e commerciale che, basata sulla debolezza del dollaro, ha creato una singolare situazione: da una parte la costante “immigrazione” di barche provenienti da oltre Atlantico, ovvero dalla patria dei fisherman, dall’altra la progressiva scomparsa dei cantieri italiani specializzati in questo tipo di imbarcazione.

Una scelta ponderata Prima di approfondire eventuali analisi commerciali, è però importante capire cosa esattamente è un fisherman, termine spesso abusato, ma anche necessariamente elastico in quanto misurabile solo sulle esigenze della tecnica praticata. Chi si dedica al big game, in altre parole, difficilmente potrà avere le stesse esigenze di chi ama il bolentino o si


ni per le barche da pesca

ERMAN... Sopra: attrezzature di pesca in bella vista. A sinistra: anche il gommone ha trovato ardite interpretazioni nel mondo delle barche da pesca.

porto di armamento, e delle zone di pesca preferenziali. Come dire che se abitiamo a Sondrio e peschiamo preferibilmente nell’arcipelago Pontino potremo fare una scelta, mentre se abitiamo a Napoli e peschiamo a Procida ne potremo fare probabilmente un’altra.

Futuro e tradizione

limita alla piccola traina costiera. Del resto se per molti diportisti la barca può essere anche solo uno status symbol, per la maggior parte degli appassionati di pesca il discorso è molto diverso: la barca è soprattutto una parte dell’attrezzatura, forse la più importante per certe tecniche, e la sua scelta è fondamentale per le proprie future soddisfazioni. Certo, mai come in questo caso, fra il dire e il fare

c’è di mezzo il mare: in questo caso un mare di soldi, da valutare bene sia in termini di costo d’acquisto che in quelli di gestione del mezzo. Un aspetto della questione, quest’ultimo, spesso erroneamente sottovalutato, soprattutto parlando di imbarcazioni medio piccole, magari carrellabili, in cui invece vanno inseriti parametri importanti come la collocazione geografica del proprietario, del

Anche se un fisherman deve rispondere ai criteri base di un determinato archetipo, esistono variazioni sul tema assolutamente valide. La barca da pesca più tradizionale, ad esempio, ovvero il gozzo, se da un lato è ancora al servizio di qualche vecchio pescatore, dall’altro si è trasformato in una seducente ed elitaria imbarcazione lontana però dalle sue radici. Il gozzo tradizionale, tuttavia, ovvero quello a doppia punta per intenderci, è una barca ideale per tecniche di pesca come il bolentino e la piccola traina. Le caratteristiche della sua carena, che facilita la navigazione in entrambi i sensi, la capacità evolutiva dovuta all’ampia superficie del timone, e la motorizzazione perfettamente baricentrica (per lo più un piccolo diesel piazzato a centro barca), ne fanno un mezzo forse non molto conforte43


vole a causa dell’elevato rollio, ma assolutamente sicuro ed affidabile anche con mare formato. Il suo principale difetto, data la moderna frenesia dei tempi, potrebbero essere le prestazioni velocistiche, legate a una carena necessariamente dislocante, quindi proporzionali alla lunghezza dello scafo, e in

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pratica limitate a velocità contenute. Nella loro evoluzione planante, che, passando per l’epopea dei Calafuria, ha poi portato all’attuale tipologia dei lussuosi gozzi da diporto, queste barche hanno guadagnato molti nodi, perdendo però molte fondamentali caratteristiche. Ben più polivalente del gozzo, anche se privo del fascino della tradizione, il gommone è stato per anni utilizzato con piena soddisfazione dai pescatori sportivi, e per altrettanti anni totalmente sottovalutato in tal senso dalle aziende della gommonautica, salvo alcuni sporadici ma poco convincenti tentativi. Solo recentemente la Mariner, una delle più antiche aziende del settore, ha realizzato un modello decisamente dedicato e ben studiato, per altro ben indovinato nelle misure: è pro-

Tecnica a bordo

dotto in tre modelli da 5,60 - 6,20 - 7,00 metri. Nella moderna gommonautica, dove la vetroresina minimizza sempre più le funzioni della parte pneumatica, il problema della fragilità dei tubolari è praticamente inesistente. Inoltre un gommone offre un rapporto pesopotenza superiore a quello di una barca in vetroresina di pari lunghezza, il che si traduce in maggiori prestazioni e minor consumo, senza contare la maggior stabilità di forma offerta dai tubolari e la grande facilità di spostamento qualora lo si volesse carrellare. Se aggiungiamo che per la sua stessa struttura “a salvagente” questo mezzo offre grande sicurezza, e che è forse la tipologia di barca più presente nei package delle grandi aziende, se ne deduce che per certe tecniche di pesca si tratta del mezzo ideale.

consentire piccole crociere. Come detto la maggior parte delle barche oggi sul mercato, grazie alla competitività del rapporto prezzoqualità, sono di provenienza USA, paese dove il fisherman ha avuto origine e dove la pesca sportiva gode di grande considerazione. Al contrario la presenza italiana nel settore si è negli ultimi anni assottigliata, lasciando in campo solo alcuni nomi storici e in grado di reggere il confronto con gli americani. Al crescere delle dimensioni di una barca da pesca cresce conseguentemente la sua abitabilità e quindi la sua polivalenza. Un fisherman di 12 metri può essere una straordinaria macchina da pesca, ma anche una confortevole barca da crociera, un po’ come un SUV nasce per il fuoristrada ma il più delle volte finisce in…autostrada. E, proprio come un SUV, i

Sopra: un Regulator 30XP, made in Usa. A sinistra: grandi fisherman in passerella. A destra: canne montate sul flying bridge.

Arrivano…i loro Altrettanto ideale, ma ancor più polivalente per chi cercasse in una barca da pesca maggiore comfort, spaziosità, ed eventualmente possibilità di pernottamento, sono le barche in vetroresina open e walk around, nella fascia compresa fra i sette e i dieci metri, ovvero fino al limite dell’immatricolazione. Con una barca di queste dimensioni, se ben costruita e allestita, si può praticare qualsiasi tecnica di pesca, usufruire di allestimenti specifici di alto livello, disporre di grandi spazi di stivaggio e, nel caso dei walk-around, disporre di spazi abitativi confortevoli in grado di

grandi fisherman, quasi tutti di produzione americana, con i loro divergenti al vento, le sedie da combattimento piazzate al centro del pozzetto, e tutte le canne in resta, offrono un’immagine molto seducente che evoca


Sopra: una battuta di pesca alla luce dell’alba. A sinistra: il tuna tower in fase di pesca aiuta a individuare le mangianze.

grandi avventure. Un’immagine a cui molti armatori sono sensibili, anche se poi invece di marlin e pesci vela si limiteranno a pescare occhiate in rada con il pram di servizio.

Il cuore di un fisherman Entrando in una tipologia di barche più impegnative sotto i profili tecnico ed economico, vanno valutati aspetti più specifici di una barca da pesca, a partire dalla cosa più

importante per un mezzo che deve poter uscire (e tornare) in porto, anche in condizioni di mare formato: la carena. Anche se esiste una particolare tipologia di fisherman che fa delle prestazioni la sua principale caratteristica, la normalità dei casi prevede una carena in giusto compromesso fra la buona tenuta di mare, un eccellente stabilità di forma e buone prestazioni velocistiche. Questo mix contiene elementi progettualmente contraddittori.

Ecco perché parliamo di compromesso. Infatti per navigare bene anche con mare formato, una carena deve essere necessariamente molto stellata, ma una carena stellata non può avere grande stabilità di forma, mentre al contrario linee d’acqua relativamente piatte non possono garantire grande comfort di navigazione. In questa valutazione, anche se più avanti approfondiremo il discorso, s’inserisce una valutazione sulla motorizzazione. A seconda della tecnica praticata, un fisherman è una barca che naviga molto, quindi i motori oltre a sopportare senza problemi lo stress relativo (quando si traina, ad esempio, si possono passare ore ed ore a basso regime) devono anche contenere per quanto possibile i consumi. Vale quindi tener presente che le carene a forte stellatura necessitano di molta potenza, mentre quelle più piatte possono planare e raggiungere discrete prestazioni anche con potenze contenute.

Opera morta, terribilmente viva Mentre una barca da crociera mal si adatterebbe ai bisogni di un pescatore, un 45


buon fisherman può essere anche barca da diporto. Il che ci introduce a un’analisi dell’opera morta di queste barche, in fondo la parte progettuale che più le identifica. Si potrebbe allora cominciare a dire che la prua di un fisherman interessa assai poco ai fini dell’azione di pesca, e anche se non specificamente progettata per questo scopo può essere adattata a prendisole. Già scendendo verso poppa troviamo una caratteristica più importante: i passavanti, ovvero lo spazio che consente il passaggio da poppa a prua, e che deve essere comodo, protetto, e supportato da funzionali tientibene, perché a volte, come nel drifting, può essere necessario schizzare a prua per disancorare, anche se il mare al traverso provoca un rollìo pronunciato. La plancia di comando è il trono dello skipper, ed ha la sua specifica importanza perché

deve consentire non solo una comoda e funzionale postazione di guida, ma anche un controllo costante e confortevole degli strumenti impegnati nell’azione di pesca, vale a dire chart-plotter ed ecoscandaglio. In altre parole deve poter ospitare l’elettronica di cui sopra in posizione di facile lettura e per quanto possibile al riparo da fastidiosi riflessi solari. Il vero cuore di un fisherman è però il pozzetto, perché è lì che si svolgerà la vera azione di pesca, e da certe prerogative non si può derogare. Il pozzetto di un fisherman deve quindi poter offrire ampi spazi di movimento, totalmente privi di sovrastrutture o ingombri di vario tipo (salvo, quando prevista, la sedia da combattimento), e meno che mai deve presentare possibili appigli per le lenze che, in fase di pesca o di preparazione, potrebbero incattivirsi con relativa citazione

A destra: nella seconda stazione del tuna tower, lo sguardo spazia su grandi superfici di mare.

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Sotto: la carena di un buon fisherman deve garantire velocità ma anche sicurezza con ogni mare.

Tecnica a bordo

di tutti i santi del calendario. Altra fondamentale caratteristica è l’antisdrucciolo del piano di calpestìo: il grip dovrà essere massimo anche con superficie bagnata o resa insidiosa dai residui di qualche preda. Una presa


Due barche in una, tanti vantaggi per il pescatore Relativamente nuovo per i nostri mari, ma molto diffuso in altri oceani, il catamarano a motore è il mezzo ottimale per il pescatore: lo è per le sue prestazioni, avvantaggiate dal cuscino d’aria che si forma nel tunnel fra i due scafi (in termine più tecnico detti “scarponi”) per migliorare il sostentamento idrodinamico, con conseguenti benefici su velocità e consumi. Lo è per la grande stabilità di forma, oltre che di navigazione, offerta dai due scafi. Lo è infine per la grande spaziosità dei piani di calpestìo, che non dovendo cedere nulla alle forme di carena possono mantenere un baricentro più basso, e quindi essere ben sfruttati

anche a prua per facilitare certe tecniche di pesca come il bolentino o il vertical jigging. Possiamo aggiungere la grande manovrabilità offerta dalla posizione dei motori. Va invece

Sopra: un grande marlin inciso sul cristallo. A sinistra: un buon fisherman è stabile e non ha sbandamenti.

a mare consentirà la costante pulizia delle superfici, particolarmente facilitata se, ai lati del pozzetto, esistono canali di scolo. Infine, a livello di struttura, importanti sono le murate, che internamente dovranno avere un’altezza (e una relativa imbottitura) che permetta di appoggiare le ginocchia in fase di combattimento, mentre esternamente l’altezza dalla superficie del mare non dovrà ostacolare le operazioni di raffiatura e guadinatura.

Cavalli da pesca Anche se oggi non esiste barca a vela che non affronti un trasferimento senza mettere a riva

sfatata la leggenda che vuole i catamarani poco adatti ad affrontare il mare mosso: può forse essere vero per certi mostri da competizione che viaggiano ad oltre 60 nodi, ma non per i cat da diporto, alcuni dei quali sono addirittura dislocanti. E a proposito, basterebbe ricordare che i primi catamarani da diporto sono nati per le esigenze di pescatori sportivi e dei charter di pesca che dovevano affrontare mari poco compiacenti, in Alaska e Hawaii. Un ultimo chiarimento sugli ingombri d’ormeggio: in un catamarano a motore, al contrario di quelli a vela, sono simili a quelli di una barca da diporto di pari lunghezza.

una canna, il fisherman è istituzionalmente una barca a motore. Già, ma quale motore? Se il diesel con trasmissione in linea d’asse è da sempre considerato la miglior soluzione, gli entrofuoribordo, a prescindere dal tipo di alimentazione, offrono una maggior maneggevolezza, mentre i fuoribordo hanno subito in questi ultimi anni una decisa evoluzione tecnologica che ha pareggiato i conti fra quattro e due tempi, e ne ha anche rivalutato le prestazioni: al di là delle preferenze derivanti dalla tecnica praticata, da gusti e convinzioni personali, non esistono più caratteristiche determinanti per scegliere il tipo di motorizzazione e di trasmissione del proprio fisherman, salvo quelle imposte dal costruttore. Ben pochi cantieri infatti, sempre che la barca lo consenta, offrono soluzioni motoristiche di diverso tipo. Tutt’al più, fuoribordo esclusi, si può presentare una scelta fra diesel e a benzina. I primi, più cari al momento dell’acquisto, sono più parchi nei consumi e più longevi, il che per un motore condannato a lavorare pesantemente, non è poco. I motori a benzina, per contro, si prestano meglio a certe caratteristiche d’esercizio e, nei fuoribordo, rendono la manutenzione più facile. Ciò che tuttavia non va dimenticato, è che ad alimentare una barca da pesca, più che il tipo dei motori o il tipo d’alimentazione, è la passione che alberga nell’animo del suo proprietario, passione che in questo caso avvicina molto i pescatori ai velisti, e che li spinge a considerevoli sacrifici economici nel nome di un’insopprimibile voglia di mare.

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L’Arcipelago Toscano da parco nazionale a riserva marina

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scrigno set delle

L’area protetta sarebbe un ottimo strumento per tutelare l’ambiente, rilanciare l’economia e aumentare i servizi per il turismo nautico

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di Mario Tozzi

Aree marine

Meglio una situazione caratterizzata da ormeggi selvaggi, pesca intensiva dilagante, maxiyacht che sfrecciano troppo veloci e troppo vicini ai punti più belli e suggestivi di un’isola? Oppure una riserva marina che favorisca la nascita di sistemi d’ormeggio ecosostenibili, permetta ai turisti di fruire in modo corretto delle bellezze naturali senza compromettere l’ambiente circostante, incentivi i comportamenti virtuosi e sia da trampolino per le attività economiche dei residenti? Sembra una domanda apparentemente di semplice soluzione ma è la stessa che da anni non trova una risposta definitiva nell’Arcipelago Toscano. Perché qui siamo di fronte a un enorme paradosso: il Parco che dal

L’autore Il grande pubblico conosce Mario Tozzi per “Gaia”, nota trasmissione di Rai3. Romano, 59 anni, geologo, dal 1999 è primo ricercatore del CNR. Dal 2006 presiede il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

2006 dirigo è, tra quelli marini, il più grande d’Europa ma, delle sette isole che lo compongono, cinque - le più piccole (Giannutri, Pianosa, Gorgona, Capraia e Montecristo) sono di fatto non fruibili da normali turisti e diportisti, mentre le due più grandi - Elba e


Giglio - non hanno, ancora oggi, un solo centimetro di costa tutelato e rischiamo così di vedere irreparabilmente danneggiati habitat naturali straordinari ma fragilissimi e di veder scomparire per sempre decine di specie di pesci. I fattori d’impatto locali che minacciano la salute del mare sono numerosi: un eccessivo prelievo di pesce, gli scarichi da terra, la manomissione della linea di costa (attraverso costruzioni che alterano gli equilibri sedimentari generando erosione o, al contrario, rico-

Sotto: una Paramuricea nei fondali di Pianosa. In basso: il piccolo specchio d’acqua di Giglio Porto, in gran parte occupato da grandi traghetti. Nella foto grande: il campo boe estivo nella rada del porto di Capraia (foto di Fabio Guidi www.isoladicapraia.it).

ote perle Numeri utili Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano: Tel. 0565.919411 Capitaneria di Porto - Portoferraio: Tel. 0565.914000

prendo i fondali di detriti), gli scarichi delle imbarcazioni a motore e i danni causati dagli ancoraggi incontrollati e da visite subacquee non regolamentate. Non sono motivi sufficienti per arrivare rapidamente alla nascita dell’area marina protetta? 49


Timori infondati Eppure, quando si parla di istituire le riserve nelle due isole, ci troviamo, oggi come ieri quando si proponeva la nascita del Parco nazionale - di fronte a un’incredibile campagna di attacchi pretestuosi e strumentali, che vorrebbero creare un fronte contrario a qualsiasi tutela a mare dell’Arcipelago. Una campagna che cavalca una paura atavica e ingiustificata, basata su molta disinformazione. In questo modo i nostri concittadini non riescono a percepire i possibili guadagni a medio e

locale. Alla fine di quell’incontro, che si preannunciava infuocato, su quattrocento presenti soltanto quattro o cinque se ne sono andati via sdegnati. Al Giglio la proposta elaborata dal Comune e sostanzialmente accettata dal ministero dell’Ambiente, prevede solo tre zone di tipo “A” (quelle di riserva integrale) e riguardano porzioni di mare piccole (Punta del Corvo a Ovest e Punta Capel Rosso, nella parte Sud dell’isola) ma sono di massima importanza per il recupero degli stock di pesci che, nelle zone adiacenti, sarebbero così aumentati, per la gioia dei piccoli pescatori.

Elba, tutela in alto mare Ma se al Giglio - dopo anni di battaglie - la nascita dell’area protetta potrebbe essere solo questione di tempo (uso il condizionale perché l’attuale governo ha mostrato finora scarsissimo interesse sul tema), la situazione all’Elba è molto più complessa e la soluzione ancora lontana. Il fatto che l’amministrazione dell’isola sia divisa in ben otto Comuni diver-

Sopra: la Cala della Scalo a Gorgona A destra: il Forte Teglia e Cala S. Giovanni a Pianosa e, in basso, il carcere.

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lungo termine legati alla nascita dell’area protetta. Per questo io stesso ho partecipato a numerose riunioni con la popolazione locale. Tempo fa, ad esempio, ero al Giglio per un’assemblea pubblica. Con me, c’era il direttore dell’area marina delle Cinque Terre, perché nella Riviera ligure di Levante, a dieci anni di distanza dalla nascita della riserva, si sono toccati con mano i miglioramenti per i residenti, per i turisti, per l’ambiente e per l’economia

Aree marine

si (Portoferraio, Capoliveri, Campo nell’Elba, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Rio Marina e Rio nell’Elba), anche di colore politico opposto, allontana e rende assai arduo trovare un accordo. C’è poi l’opposizione dei pescatori locali, che però non ha ragion d’essere: perché, con l’area marina, possono da un lato proporsi come “gestori del mare”, concentrando solo in una parte del mare dell’Elba la

pesca, che sarebbe anche più fruttuosa e organizzata. Dall’altro, potranno sfruttare anche i fondi Ue, ancora disponibili per gli indennizzi a causa della chiusura di aree di pesca. Ma, al di là di tutto, va ricordato che il patrimonio ittico è un bene comune della Nazione e non solo un possibile vantaggio per i pescatori. È quindi indispensabile studiare un sistema per renderlo realmente fruibile e godibile da tutti. Nel 2006, il ministero dell’Ambiente aveva presentato alle amministrazioni locali una proposta di suddivisione delle acque attorno all’Elba in quattro zone: la “A”, per la tutela integrale di piccoli tratti di costa, in cui sono permesse solo le attività di soccorso, vigilanza, servizio e di ricerca scientifica; la “B”, di tutela generale, in cui è vietata la pesca professionale e sportiva per i non residenti, la pesca a strascico, quella subacquea, l’acquacoltura, il ripopolamento attivo, le moto d’acqua; la “C”, di tutela parziale, in cui rimangono vietate le attività della zona B ma è consentita (o autorizzata) la pesca sportiva anche per i non


residenti; e infine la zona “D” in cui sono autorizzate anche la pesca subacquea e le moto d’acqua.

Opportunità per la nautica In più, la nascita dell’area marina rappresenterebbe l’occasione per intervenire con maggiore incisività sui danneggiamenti ad ambiente e turismo nell’arcipelago. Come detto, oggi la carenza di ormeggi (e l’assenza di regole) spinge molte imbarcazioni a gettare l’ancora dove capita: un danno per le delicate “praterie” di Posidonia. Si potrebbero finalmente creare nuovi campi boe (come da tempo cerchiamo di fare senza successo a Pianosa) che permettano di attraccare con più facilità, in tutta sicurezza e senza danneggiare i fondali. Inoltre, ogni giorno, nei porti delle due isole maggiori dell’arcipelago fanno la spola decine di tra-

ghetti che inevitabilmente incidono sulla qualità delle acque. La presenza di una riserva marina potrebbe darci più forza per spingere le società di navigazione a utilizzare mezzi e motori meno inquinanti. Non ha altrimenti granché senso istituire forme di controllo sui diportisti senza pensare anche a questo aspetto. Potremmo, ancora, regolamentare l’attività subacquea, normalizzando da un lato il massiccio afflusso di sub, spesso provenienti dal continente, e studiando, dall’altro, insieme agli stessi diving, percorsi guidati, anche in zona “A”, per apprezzare le bellezze che il mare custodisce. E, ancora, non è affatto impensa-

Sopra: l’ingresso di Portoferraio, all’Elba. A sinistra: Giannutri, i resti romani a Cala Maestra. In alto: il Palazzo Specola a Pianosa.

Il più grande parco marino d’Europa Elba, Giglio, Capraia, Giannutri, Montecristo, Pianosa e Gorgona. Sette isole incastonate, come sette perle, nella storia e nel mezzo del mar Tirreno a poche miglia dalle coste toscane, compongono quello che è stato definito il parco più difficile d’Italia. Il parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, nato nel 1996 e ampliato l’anno seguente per tutelare 56.766 ettari di mare e 17.887 ettari di terra, è, tra quelli marini, il più grande d’Europa. Un parco reso ancor più speciale per la sua natura, composta da habitat fragili e di grande valore. A terra, una volta vi prosperavano grandi foreste di lecci, oggi ridotte a piccoli boschetti sulle due isole maggiori (Elba e Giglio) e a Gorgona. E ancora, la macchia mediterranea: mirto, erica, lavanda e ginestra. A mare, decine di specie di pesci e di cetacei: balenottere e capodogli sono frequentatori abituali dell’area (inserita nel santuario internazionale dei cetacei) e possono essere avvistare soprattutto in primavera e autunno.

bile - come hanno già fatto due protocolli approvati nel 2007 dai tavoli tecnici del ministero - ipotizzare incentivi e vantaggi per i diportisti che arrivano nelle nostre isole con imbarcazioni ecosostenibili e a basso impatto. La proposta, quindi, è ben più articolata del semplice cumulo di divieti che paventano gli oppositori dell’area marina.

Il valore di una cernia Sul fronte ambientale, tra l’altro, dobbiamo comunque comprendere che le risorse naturali sono al limite. È un dato innegabile. Ecco perché, a livello internazionale, si propone di proteggere almeno il 10% dei mari e degli oceani entro il 2012 e di collegare le aree marine protette attraverso grandi “reti” e corridoi naturali per assicurare a specie ed ecosistemi maggiore resistenza alle minacce. Sono proposte condivise da numerose conferenze mondiali: dal World Sustainable Summit for the Development di Johannesburg nel 2002 alla VII conferenza per la Convenzione 51


Le tutele nelle isole minori e la proposta per il Giglio

Capraia

Giannutri Zona Zona Zona Zona Zona

A (no entry - no take) A (entry - no take) B C D

Giglio - L’area marina sulla rampa di lancio La proposta del Ministero prevede una zona di riserva integrale a Punta del Corvo e una a Punta del Capel Rosso (in cui però si potrà entrare). Zona B nella parte Sud dell’isola, a Le Scole e, a Nord, tra Punta del Morto e Cala di Sparavieri.

Gorgona

Montecristo

Attività di fruizione balneazione immersione subacquea navigazione ormeggio ancoraggio pesca sportiva pesca subacquea in apnea

ZONA 1 •1 • • • • • •

ZONA 2 • • • • • • •

1 Autorizzata a Montecristo

• Consentita

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Pianosa

Aree marine

• Autorizzata

• Vietata

• Disciplinato

sulla Biodiversità di Kuala Lumpur nel 2004. Le aree marine, insomma, sono la cura per il mare ammalato. Certo, è forse il caso di chiarire che, anche quelle meglio progettate, gestite e controllate, non possono, da sole, risolvere tutti i problemi, causati dall’inquinamento, dalle specie aliene invasive e dal cambiamento climatico. Ma è senz’altro vero che ecosistemi in salute resistono meglio a questi impatti. E a chi dubita se, qui nell’Arcipelago toscano, la riserva possa portare con sé anche ritorni economici positivi per i residenti, io dico sempre di guardare ad altre realtà, come quella prima ricordata delle Cinque Terre, nelle quali scetticismo e paure hanno lasciato il posto a ricchezza e consenso. E poi propongo una riflessione, una semplice questione matematica: quanto vale di più quella cernia che può essere vista migliaia di volte da molte persone diverse rispetto a quella che può essere pescata e mangiata una volta sola?

www.islepark.it www.arcipelago.turismo.toscana.it



IMPRESA ALLA VOLO: ERICCSON 3 PARTE CON 7 ORE DI RITARDO DA

Da ultimi


QINGDAO iN CINA MA VINCE LA TAPPA DI RIO

a primi

di Emiliano Cipriani Chi è Ericsson 3? È il cavallerizzo che cade da cavallo e risale subito in sella, il centauro che rimonta in moto prima ancora di vedere le ferite riportate in un incidente, il pugile che va al tappeto ma si rialza prima che l’arbitro inizi a contare… Ericsson 3 è Rocky quando abbassa la guardia e non si oppone ai diretti dell’avversario (perché tanto “non fa male” e ogni pugno in faccia è solo una carica ulteriore) ma alla fine vince il match. Sì, perché Ericsson 3 ha vinto la quinta tappa della Volvo Ocean Race, e già questo la dice lunga sulla forza di un team che trionfa nella frazione più dura (Capo Horn) di una regata che in pochi portano a termine. E lo ha fatto partendo con uno svantaggio di sette ore rispetto agli avversari e dopo aver rotto randa e scafo (dove una falla della grandezza di un pugno si era aperta nella parte stagna, facendo entrare acqua) nella tappa precedente. Eroico. Forse questo l’unico modo per definire l’equipaggio che è riuscito a portare la barca fino a Taiwan per le riparazioni (interrompendo la frazione da Cochin a Singapore). Ma invece di un meritato riposo, i ragazzi di Ericsson 3 sono andati alla ricerca della rivincita: appena rimesso lo scafo in acqua, sono partiti alla volta di Qingdao (arrivo della quarta tappa, partenza della quinta e luogo dove gli avversari avevano potuto recuperare le energie in vista della traversata successiva). Lì sono arrivati poco dopo che gli altri team avevano spiegato le vele e puntato la prua verso Rio. Ma la fame agonistica e la consapevolezza della propria forza fanno dimenticare ogni fatica: appena rifornita la cambusa e imbarcate vele nuove, i ragazzi dello skipper Magnus Olsson sono ripartiti con in testa e negli occhi il traguardo e la vittoria. 40 giorni 23 ore e 26 minuti (e 12.300 miglia) dopo, hanno potuto ammirare per primi il Pan de Azucar e il Corcovado, con il Cristo Redentore che sembrava allargare le braccia stupefatto per salutare il loro arrivo. Davanti al leader Ericcson 4 del padrone di casa Torben Grael, Puma, Green Dragon e Telefonica Blue. È la Volvo Ocean Race, baby.

www.volvooceanrace.org

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Un luogo-culto per la vela, una regata storica, il tempo che passa

Alassio ie

La Settimana Velica Internazionale è da trent’anni l’apertura ufficiale della stagione della vela d’altura. Il momento delle novità su barche, armatori, equipaggi, tecnologie. È uno specchio dei tempi. Siamo andati a scoprire come sta cambiando tutto

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di Fabio Colivicchi

Paolone 1982

Le foto storiche provengono dall’archivio privato di Paolo Venanzangeli (qui nel 1982), giornalista, fotografo e velista. Ad Alassio da concorrente (“Seminole”) e poi per Nautica, Corriere dello Sport, RAI e FIV. Ci ha lasciati nel 2007.

Giorgio Falck ci presentava ogni anno il suo nuovo Guia, yacht per vincere, stupire, dare l’assalto al Triangolo Atlantico Gauloises o alla Whitbread. I Moratti, i Carriero, i Mandelli, i Bonadeo, i Calandriello, gli Spadolini, i Bassi, e un rampante Pasquale Landolfi si incontravano dopo un inverno di cantiere, con le rispettive nuove barche progettate dai Vallicelli, Frers, Stephens, Peterson, Holland, Sciomachen, Farr, sfidandosi a “bucare” il sistema di stazza IOR (International Offshore Rule), tra slanci di prua, mutevoli specchi di poppa, bumps e armi frazionati. I giornali di nautica (una


ri e oggi Sopra: la partenza della regata 2009. A destra Domino, progetto Sciomachen, nel 1982. In alto: la banchina affollata quest’anno di Melges 24. Nella pagina accanto, dall’alto in basso: VI Classe ad Alassio nel 1982; LSD di Carlo Bixio (oggi produttore della serie tv “I Cesaroni”) nel 1984, e sotto il VI Bugatti (progetto di Silverio Della Rosa per Francesco Spinozzi) ad Alassio 1981.

manciata, a quel tempo) ci venivano per scoprire le novità, a fotografare, intervistare, prevedere la stagione. Le sorprese non mancavano mai: nei materiali, nelle vele, nel rig, negli equipaggi, negli sponsor. A terra e in mare, Alassio era Alassio: l’Apertura. La porta di ingresso in ogni nuovo anno della grande vela d’altura. Un’epopea nata a metà Anni ’70, che ha posto il piccolo centro ligure e il suo porticciolo al centro della vela, con presenze qualificate di velisti francesi e spagnoli, e che ha seguito le onde della storia, i boom 57


e gli sboom dell’economia e della società, l’affermarsi e il mutare dello yachting. Abbiamo voluto riproporre un piccolo revival di Alassio com’era ieri, attraverso alcune preziose immagini dall’archivio privato di Paolone Venanzangeli, e affiancarle al rac-

Sopra: Nitissima di German Frers in azione nel 1984. A destra in piccolo: il Guia 2000, novità di Giorgio Falck ad Alassio 1984 destinata alle grandi regate oceaniche. È un progetto German Frers costruito da Sangermani. A destra in grande: sbandatona per Nastro Azzurro sempre d Alassio 1984. L’Half Tonner di Berret per Paolo Priori mostra la grande tuga in voga all’epoca per motivi di stazza IOR.

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In alto: la famosa rocca di Alassio.

conto, alle foto e ai protagonisti della Settimana di Alassio 2009. Per scoprire come tutto sia cambiato, non solo le forme degli scafi (dagli slanci della stazza IOR alle prue dritte dell’ORC), le Giuliette Alfa Romeo parcheggiate in


A sinistra: Coconut Master Aid, di Maurizio Cossutti per Francesco Sodini, la barca ORC del momento. Sotto: un X-35, a metà tra monotipia e ORC, e più in basso incrocio con poco vento ad Alassio 2009.

Sopra: il Midva, IV Classe del 1982 in mogano di Besana-Pozzi, con a bordo Mauro Pelaschier: è ancora uno spauracchio per tutti. A sinistra: uno dei tanti Brava di Pasquale Landolfi, qui ad Alassio 1981. Barca e armatore hanno fatto la storia dell’altomare italiano fino al terzo millennio.

sopraflutto davanti alle barche, le cerate di gomma e i maglioni di lana… Il tempo e la storia analizzati nel mutamento di un evento. “È cambiata la tipologia della flotta - racconta Riccardo Provini, storico riferimento tecnico degli armatori d’altura - e le regate, compresa Alassio, si sono adeguate. Gli armatori di punta, che davano vita ai prototipi, sono passati sui monotipi della vela professionistica. E le barche d’altura sono yacht da crociera e regata. Una volta con un One Tonner o un VI Classe Tonner non si poteva andare in crociera, lo stesso avviene oggi con un Farr 40 o un Melges 24. Invece è nata una fascia intermedia di armatori che ha sempre più voluto fare regate e crociere sulla stessa barca, e i cantieri hanno 59


risposto a questa richiesta”. Nel passaggio storico, con barche e armatori sono cambiate anche le regate. Come Alassio, che è rimasto sempre “l’apertura”, e lo specchio dei tempi. Oggi Alassio si è addirittura diviso in due offrendo un week-end per l’ORC e uno per i monotipi. “Anche nel 2009 Alassio è la vetrina di qualche novità di stagione - continua Provini - in questo caso quelle dei cantieri, come il GS 46, o l’evoluzione dell’M37. Oppure quelle dei velai, sempre in prima fila. Ricordo duelli epici

A destra: l’inconfondibile banchina di Alassio (siamo nel 1981), con le auto parcheggiate davanti alle barche. Oggi sarebbe impensabile. Da notare anche le cerate esibite dai velisti.

Sopra: equipaggi agguerriti ad Alassio 2009. A sinistra: impoppata con buon vento sotto spinnaker e reacher per il glorioso Sumbra IV, progetto Peterson modificato Vallicelli per Max Boris.In basso: vele hi-tech e sponsor automobilistici.

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tra barche simili gestite integralmente da velerie rivali, come Domino contro Fairy Queen che equivaleva a North contro Murphy & Nye…” Nomi, cose e persone che cambiano e a volte ritornano. Corsi e ricorsi, molto spesso ricordi.

Il tempo passa ma tra armatori e professionisti della vela, con meno capelli, qualche chilo in più e portafogli che ingrassano e dimagriscono secondo stagione, incontrarsi ad Alassio resta sempre un must. Quest’anno gli occhi erano sulle novità di Vittorio Urbinati e Beppe Zaoli (armatore e velaio) con il progetto Sea Wonder, che punta a unire il mondo ORC alla flotta GP42 (ultimo grido). Ma c’era anche un inossidabile Mauro Pelaschier, giovane leone di tante Alassio in trent’anni rampanti, che oggi ha scelto di regatare proprio su un vecchio IOR, che si dimostra ancora competitivo. Che la storia giri su se stessa?


SARDEGNA_SICILIA_ISOLE PONTINE_ISOLE PARTENOPEE_ARCIPELAGO TOSC ANO_LIGURIA_FRANCIA_SPAGNA_MALTA_CROAZIA_GRECIA_TURCHIA

Speciale Charter Eolie Egadi Isole Pontine Sardegna Malta

Liguria Isole partenopee

Baleari

Turchia Grecia

Arcipelago Toscano

Croazia Costa Azzurra Corsica


Programmare la vacanza

Desiderate la barca d’altri, il mare è più blu di Vittoria Scarpa

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i siamo. La bella stagione è arrivata, il sole è tornato a splendere e il rigido inverno, che tanto ci ha fatto patire quest’anno, lascia il passo alle temperature miti e a giornate sempre più lunghe e splendenti. Come non pensare allora al mare, alle spiagge, al vento tra i capelli e al sapore di sale, anche (e soprattutto) quando si è in ufficio, davanti a un computer e il mare lo si vede solo in foto sul proprio desktop? È ora di pensare alle vacanze, quindi. E farlo con un po’ di anticipo può rasserenare gli animi e offrire uno stimolo in più per portarsi avanti il lavoro, oltre che presentare buone possibilità di sconti. Ecco allora alcuni suggerimenti per programmare al meglio le nostre vacanze in barca. Innanzitutto, bisogna scegliere la meta, a seconda dei gusti, delle esigenze ma soprattutto delle condizioni meteorologiche: per questo, è importante sapere che alcune destinazioni, come le isole Baleari oppure il Sud della Sardegna, sono praticabili per la mitezza del loro clima fin dal mese di Aprile, mentre per andare in Croazia, Grecia egea e Turchia conviene aspettare Maggio; la bella stagione, poi, è più lunga in Sicilia e Costa

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Sopra e nella pagina a fianco: due delle suggestive località prescelte dagli operatori di charter.

Azzurra, dove è piacevole navigare fino a Ottobre; la Grecia ionica e il Nord della Sardegna danno invece il meglio di sé fino a Settembre. Il secondo passo è scegliere la tipologia di barca: monoscafo, catamarano o a motore. Per le crociere nel Mediterraneo, il monoscafo è il tipo di imbarcazione più diffuso per-

ché, rispetto al più “ingombrante” catamarano, è più facile e meno costoso trovare posto in porto; il catamarano, che a parità di lunghezza offre più spazio e abitabilità, è più indicato invece per i mari tropicali, poiché per il ridotto pescaggio consente di navigare su fondali anche molto bassi. La barca a motore offre indubbiamente più comfort,


L’avvocato consiglia PRIMA DELL’IMBARCO Rivolgersi a società di charter di fiducia, o che godono di buona fama; verificare l’iscrizione della società sul registro delle imprese (obbligatoria per legge); comunicare sempre per iscritto; ottenere in anticipo una copia del contratto di locazione o noleggio, e leggerlo in ogni sua parte con la massima attenzione; verificare se il prezzo finale è inclusivo di IVA, e di quali eventuali extra; in caso di locazione con skipper, rivolgersi a uno skipper di fiducia, ovvero di buona fama, e in ogni caso farne preventivamente la conoscenza e verificarne i titoli (anche se se suggerito dalla società di charter); verificare se è prevista la copertura assicurativa anche per i terzi trasportati e per i familiari, e in caso negativo valutare l’estensione della polizza; accertarsi che sia prevista una polizza o una copertura corpi (che copre i danni all’imbarcazione anche in caso di perdita totale e di abbandono), valutarne i contenuti e le esclusioni, verificare le franchigie ivi previste e valutare l’opportunità di una security insurance,

di Adriano Vecchiarelli

cioè un’assicurazione della franchigia (sempre consigliabile).

UNA VOLTA IMBARCATI verificare che una copia del contratto di locazione o noleggio sia presente a bordo in originale o copia conforme (è obbligatorio); verificare che licenza di navigazione dell’imbarcazione sia presente a bordo e rechi l’iscrizione relativa all’utilizzo commerciale dell’imbarcazione ai fini della locazione o del noleggio (obbligatoria); verificare con calma le attrezzature di bordo prima della sottoscrizione dell’inventario, rilevando ogni anomalia o eventuale non corrispondenza allo stato dei fatti e facendola annotare sull’inventario stesso (successivamente non sarà possibile muovere alcuna contestazione sul punto); verificare che tutte le assicurazioni siano presenti a bordo e in corso di validità; navigare preferibilmente nell’area garantita della crociera, al di fuori della quale non opera la garanzia per le avarie alle attrezzature essenziali (motore, trasmissione, alternatore, batterie, manovre fisse o correnti, vele);

oltre alla possibilità di coprire lunghe distanze in poco tempo. Nella scelta del periodo bisogna considerare che, così come per gli alberghi e gli aerei, anche nel charter vale la suddivisione in bassa e alta stagione: ad Agosto noleggiare una barca può arrivare a costare anche il doppio rispetto alla tariffa minima di bassa stagione. Un discorso a parte meritano i contratti (vedi box). Un’ultima precisazione prima di saltare a bordo. Esistono due formule per rendere possibile una vacanza in barca: il noleggio (il vero e proprio charter, ossia la formula che prevede la presenza di uno skipper ed eventualmente di un equipaggio) oppure la locazione (detto anche “bare-boat” - letteralmente “barca nuda” per chi ha la patente nautica oltre le 12

attenersi in ogni caso alla massima prudenza e diligenza nell’esercizio della navigazione, utilizzando l’unità da diporto secondo le caratteristiche tecniche risultanti dalla licenza di navigazione e in conformità alle finalità di diporto ed alle previsioni contrattuali; muoversi con sufficiente anticipo ai fini della riconsegna dell’imbarcazione; tenere presente che, malgrado i diritti derivanti dal contratto di locazione o di noleggio si prescrivano in un anno, le richieste di risarcimento devono essere effettuare all’armatore alla riconsegna della barca, e comunque entro lo stesso giorno, a pena di decadenza da ogni diritto; in caso di destinazioni estere, tenere conto delle normative specifiche in vigore nel paese in cui si andrà a navigare e verificare che siano in regola i documenti e gli eventuali visti di tutte le persone che si imbarcheranno. L’avv. Adriano Vecchiarelli è disponibile a rispondere ai quesiti dei lettori inerenti allo Yachting Law all’indirizzo e-mail: adriano.vecchiarelli@gmail.com

miglia e desidera condurre la barca da sé). Il termine charter è comunque normalmente usato per entrambe le formule e così faremo noi, specificando di volta in volta se le proposte sono con o senza skipper. Ed eccoci finalmente pronti all’imbarco. Cosa portarsi da casa e come comportarsi una volta a bordo? “Per prima cosa, c’è da sapere che una vacanza in barca comporta alcune rinunce”, ci spiega Daniel Ciotti, skipper di lungo corso nonostante la sua giovane età, 34 anni. “È un po’ come andare in campeggio: niente tacchi a spillo, ma pochi abiti sportivi e comodi; niente trolley, ma solo borse piccole e morbide che si possano piegare e stivare facilmente”. Bisogna essere inoltre particolar-

Lo skipper: l’ospite è anche equipaggio e deve quindi collaborare a bordo. Niente trolley e pochi vestiti.

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Programmare la vacanza mente parsimoniosi con l’acqua e l’energia elettrica: “Non tutte le barche hanno un generatore di corrente, cosa di cui è bene informarsi prima: in ogni caso, è consigliabile portarsi un caricabatterie da automobile, così quando il motore è acceso si può ricaricare il telefonino”. L’atteggiamento migliore per un charter è quello collaborativo: “L’ospite è anche equipaggio e collabora in tutto”, spiega skipper Ciotti. “Se invece non ha intenzione di partecipare alle attività di bordo, è bene che lo specifichi prima: in questo caso sarà necessaria, oltre allo skipper, la presenza di un aiuto”. Se non si è esperti navigatori, la prima notte è meglio passarla in porto: “Ci

si abitua agli spazi e al rollio della barca. Inoltre si ha il tempo di fare insieme qualche controllo di sicurezza: accensione e spegnimento motori, prova dei giubbotti di salvataggio, spiegazione del funzionamento del Vhf. Sono precauzioni che bisogna accogliere con serenità e senza allarmismi: insomma, se allo skipper dovesse capitare qualcosa in mare, gli ospiti devono conoscere almeno l’abc”. Per il resto, bisogna buttare via l’orologio: “Lasciare lo stress a casa, non avere fretta, tenere presente che una vacanza in barca non la si può programmare dalla A alla Z, perché ci sono molte varianti, in particolare quelle legate al meteo”, precisa il nostro

skipper. “È possibile scegliere insieme gli itinerari e i tempi, ma è importante sapere che lo skipper, in quanto responsabile della barca, ha sempre l’ultima parola. Per una settimana, comunque, l’ideale è fare brevi navigazioni, magari tra un’isola e l’altra, senza strafare”. E se si soffre di un inaspettato mal di mare? “Mettersi a centro barca, in coperta ma ancor meglio in dinette, distendersi e stare al caldo. Più importante è prevenire: non soffrire il freddo, non affaticarsi troppo, mangiare leggero, evitare gli alcolici”. Si salpi l’ancora, dunque, e buone vacanze!

I più romantici navigano sui canali olandesi

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È romantico, davvero romantico, navigare lungo i canali del Nord Europa. È tutto un mondo da scoprire, un mondo sereno, silenzioso, immerso in una natura incontaminata, tra piste ciclabili e castelli, graziose cittadine e ristoranti tipici, ponti e chiuse. “BLU” l’ha sperimentato, stimolato da una proposta dell’olandese Linssen Charter Service, che si è specializzata proprio in questi itinerari suggestivi tra i Paesi Bassi e la Francia, la Germania e la Croazia, con una flotta di imbarcazioni che vanno dai 9 ai 15 metri. Sono tutti motoryacht dislocanti, con scafi in acciaio e dalle linee classiche, costruiti con una straordinaria cura della comodità e della raffinatezza. Siamo partiti in aereo da Roma per raggiungere Dusseldorf. A 80 km di autostrada c’è Roermond, deliziosa e tipica cittadina olandese al confine con la Germania. Meritano una visita la cattedrale gotica, il museo e, se è sabato, il mercato dei fiori. Da qui imbarco sul piccolo GS 29.9 o magari sul GS 500, la novità del 2009, e ci si avventura lungo una rete di canali che arrivano addirittura al Golfo del Leone e a Parigi. Lungo l’itinerario incontrerete una bellissima darsena con i pontili in legno. E, su una collinetta, il ristorante Boshomplans, dall’ardito

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design e dalla cucina molto delicata. Il secondo giorno tappa a Maastricht, città sulla Mosa resa celebre dal trattato che consacrò la nascita dell’Unione europea. Qui si ormeggia proprio nel cuore del centro storico, in un porto caratteristico che si chiama “T 4 Bassin”, magari per un caffè in un bar che noterete subito e che è davvero caratteristico. A soli 30 minuti di navigazione, un pranzo o un pernottamento che non dimenticherete nel castello Chateau Neercanne, tra i più famosi d’Olanda, con un giardino davvero favoloso e terrazze con vigne e orti e prodotti che gusterete naturalmente a tavola. Da qui, ritorno a Roermond. In tutto, dunque, 120 miglia in tre giorni. Ma di itinerari di questo genere, la Linssen ve ne propone tanti. Particolarmente interessante la soluzione Croazia, dove la base della flotta Linssen è nel porticciolo di Porto Volme. Da là, è facile raggiungere a Sud Est Cres o Krk, o a Nord Ovest le isole Brioni, o a Sud la Dalmazia e le 300 isole che la circondano. I prezzi? Eccoli: Linssen Grand Sturdy 29.9 (10 m) 2.850 € 4 posti letto. Linssen Grand Sturdy 33.9 (11 m) 3.400 € 4 posti letto. Linssen Grand Sturdy 40.9 (14 m) 5.500 €6 posti letto. Linssen 430 AC (14,3 m) 6.900 €6 posti letto.

Linssen 470 AC 815,6 m) 7.400 € 7 posti letto. Tutti i prezzi si intendono a settimana e sono comprensivi di: posto barca a Pula, biancheria, tasse. Marinaio a richiesta. Cambusa e carburante non compresi. Ma parliamo un po’ meglio di un’azienda, la Linssen appunto. Quello che impressiona del cantiere è il suo altissimo grado di automazione. Gli yacht sono mossi elettronicamente su rotaie e a giorni specifici piazzati su dodici piattaforme in ciascuna delle quali avviene un determinato ciclo di lavorazione. Una sorta di catena di montaggio che garantisce la massima produzione nel minor tempo ed un’economia di scala che consente di tenere particolarmente bassi i prezzi nonostante le rifiniture molto curate (ovunque cuoio e ciliegio americano e perfino l’impianto di riscaldamento). Ciò ha permesso una crescita costante del cantiere, che ha fatto segnare nel 2008 un incremento di vendite del 18 per cento e che nel 2009 ha già conquistato il “Power Boat of the year” con il modello 40.9, il più votato da una giuria di esperti. www.rentalinssen.com



Eolie - Egadi

Un tripudio di colori e lo stress va via P

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er chi ama il mare e l’atmosfera dei piccoli borghi di pescatori, un charter tra le isole minori attorno alla Trinacria è come per i bambini un negozio con le caramelle in bella vista: ha l’opportunità di cambiare scenario e attrazione ogni giorno. E, di porto in porto, di caletta in caletta, cambiano panorami, profumi e soprattutto colori. Le Eolie, ad esempio: ogni isola ha una sua peculiarità, un proprio modo di essere. Tipico e inimitabile: Lipari, la maggiore delle isole, con le sue pomici che accecano al sole e le sue ossidiane nere (e un piccolo museo del mare che merita una visita); Vulcano, con l’odore acre e il giallo del suo zolfo; Stromboli, con i lapilli delle sue bocche, impressionanti se si arriva per mare di notte; Salina e i suoi boschi verdeggianti; Panarea, con le sue feste mondane e le sue calette; Alicudi, la più occidentale, quasi irraggiungibile per la sostanziale assenza di approdi sicuri; e Filicudi, con il suo villaggio preistorico di Capo Graziano, immersa in un’epoca lontana, ancora quasi senza energia elettrica. Le Egadi, invece, a un tiro di schioppo da Trapani (e dal suo aeroporto recentemente

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collegato con Roma, Milano, Torino, Venezia, Bologna e Pisa anche con linee aeree low cost) offrono un approdo di sicuro gradimento a chi vive la vacanza come uno stacco, uno iato, una parentesi rigeneratrice dallo stress lavorativo. Magari da trascorrersi con la famiglia o gli amici più cari su una barca confortevole. Nell’arcipelago, teatro nell’antichità di una celebre battaglia durante le guerre puniche, potrà scoprire paesaggi e tradizioni inalterati (sono sempre state defilate rispetto alle più popolari Eolie). A Favignana, la più grande delle tre, sono imperdibili gli ancoraggi delle Pietre Cadute, dell’Isolotto Preveto e di Cala Rotonda. Levanzo vi conquisterà per i graffiti rupestri della Grotta del Genovese risalenti al 9200 a.C. Marettimo, infine: la più distante e selvaggia, esposta a venti da ogni direzione, con poche decine di casupole bianchissime e porticcioli (lo Scalo Nuovo e lo Scalo Vecchio). Panorami difficili da dimenticare. Perfetti per chi ha bisogno di ricordare che la vita è molto di più di mail, riunioni, videoconferenze, telefonate di lavoro, liti condominiali, aerei e treni usati come uffici mobili, o code interminabili in mezzo al traffico. www.aasteolie.191.it www.apt.trapani.it

I PORTI NELLE EOLIE ED EGADI Eolie Milazzo Portorosa: 680 ormeggi Lipari Sottomonastero: 50 ormeggi Salina Santa Marina: 30 ormeggi Salina Darsena Turistica: 130 ormeggi Vulcano Porto di Levante: 160 ormeggi Egadi Trapani: 450 ormeggi San Vito Lo Capo: 400 ormeggi Favignana Cala Principale: 100 ormeggi Marettimo Scalo Nuovo: 60 ormeggi

CHE TEMPO CHE FA Alle Eolie aspettatevi brezze piacevoli, intervallate da molti giorni di assenza di vento e mari: l’ideale per una vacanza. Ma attenzione: in zona i porti sicuri in cui attraccare in caso di maltempo non sono molti. Alle Egadi, il tempo è molto più variabile anche in estate. Non sono rari i venti forti (da ogni quadrante). E ridossi ben riparati sono molto pochi.


NAUTIC SHARK Non il solito charter

ferma: auto con conducente, transfer in elicottero, personal shopper. Tutto quanto è necessario per godersi al massimo la vacanza anche in caso di brutto tempo. I prezzi: un Bavaria 50 per 7 giorni a Giugno o Luglio costa 4 mila euro (5.200 dal 2 al 22 Agosto). Skipper: 130 euro al giorno. Hostess: 80 euro al giorno. Per un Pershing 76 a motore, da metà Luglio a fine www.nauticshark.com Agosto, il prezzo è di 45 mila euro più Iva.

I charter organizzati da questa società di Trapani hanno una particolarità: a bordo dei loro yacht, sia a vela sia a motore, vengono assicurati servizi da hotel di lusso. Massaggi, estetiste professionali, spesa su ordinazione, chef selezionati. E, per quando si è sulla terra-

TURISTICA IL GABBIANO Vela, che passione Un grande amore per la vela e un’altrettanto grande conoscenza delle acque attorno alla Sicilia e alle isole minori sono le peculiarità della Turistica Il Gabbiano. La sua flotta è infatti composta solo da barche a vela (18, di cui tre catamarani) di varie dimensioni (da 4 a 10 persone). Il noleggio settimanale di un Cyclades 50.5 (per 10/12 passeggeri) tra l’8 e il 22 Agosto costa 6300 euro (skipper: 1100 euro a settimana). Per un catamarano www.turisticailgabbiano.com Lagoon 410 ne occorrono invece 5600. La base principale è a Portorosa ma i suoi charter vanno sia alle Eolie sia alle Egadi.

ORANGE CHARTER Crociere a tema nel Trapanese Una settimana in charter può essere un ottimo modo per scoprire anche le tradizioni di un territorio. Orange Charter - base a Trapani con una flotta di 8 barche a vela - propone crociere a tema: la cruenta “mattanza” di tonni a Favignana (Maggio-Giugno), il suggestivo “miracolo di Santa Maria del Soccorso” a Castellammare del Golfo (19 Agosto), i sapori arabi del Cous-Cous Fest di San Vito Lo Capo (fine Settembre). A Luglio un SunOdissey 32 per 4/6 persone costa 1.600 euro, un Cyclades 43.4 per 10 passeggeri sale invece a 3.200 euro. Ad Agosto, i prezzi salgono rispettivamente a 2.400 e www.orangecharter.com a 4.000 euro. Skipper, su richiesta, 130 euro al giorno.

SUNSICILY Dai fondali alle vette Se volete provare tante emozioni diverse, date un’occhio ai pacchetti di SunSicily, che dal 2001 opera da Portorosa con una propria flotta di dieci Beneteau-Jeanneau, con altrettante yacht a motore e con un caicco. La loro offerta “Vela & Trekking”, oltre a scoprire i punti più suggestivi delle Eolie, prevede escursioni al cratere di Vulcano, alla cima di Salina, un tour in elicottero oppure una visita al museo archeologico sottomarino di Filicudi. Prezzi: una settimana in caicco costa 12.950 a Luglio e 15.700 ad Agosto. Un Beneteau 473 costa 4300 euro tra l’8 e il 22 Agosto. www.sunsicily.it Ma sono previsti anche interessanti last minute.

Ci vanno anche loro Eolian Charter www.eoliancharter.it Erice in barca www.ericeinbarca.com Eurosail Yacht Charter www.eurosailcharter.com

Il Miglio Blue www.ilmiglioblue.com Ilvacharter www.ilvacharter.it La Fuga Sail www.lafugasail.it Mediterranea Cruise Charter www.medcruise.it

Mediyachting www.mediyachting.com Mithos By Atlantis www.mithosbyatlantis.it Summers Sails www.summersails.com


Isole Pontine

Un’eruzione di bellezza nel Tirreno S

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i trova al centro del Mar Tirreno, è facilmente raggiungibile dalle coste laziali (36 miglia da Nettuno e 21 da San Felice Circeo) ed è alla portata anche dei velisti meno esperti. L’arcipelago delle Isole Pontine è composto da due gruppi di isole che presentano una grande varietà di baie e insenature, faraglioni e grotte: Ponza, Palmarola, Zannone e Gavi a Nord-Ovest, Ventotene e S. Stefano a Sud-Est. I due gruppi distano fra loro circa 22 miglia. E tra tutte quante, Ponza e Ventotene sono le uniche isole abitate. Ponza è la più grande ed è uno degli approdi più affascinanti, con il suo semicerchio di case rosa e bianche che circonda il porto. Per la sua conformazione, l’isola offre diversi possibilità di ridosso: a Cala Chiaia di Luna (a Sud-Ovest), ad esempio, oppure verso Nord a Cala Frontone, dove si può trovare riparo dal Libeccio. A circa sei miglia a Nord-Ovest di Ponza, c’è l’oasi naturale di Palmarola: qui si può ancorare solo a Cala del Porto (protetta dall’alto faraglione di San Silverio), nella parte centrale del versante occidentale. L’isola, che è

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disabitata, è il paradiso dei sub per i suoi meravigliosi fondali. Sei miglia a Nord-Est di Ponza troviamo invece Zannone, che fa parte del Parco Nazionale del Circeo e che, a differenza delle altre isole dell’arcipelago che sono di origine vulcanica, è formata da rocce sedimentarie. L’approdo, consentito solo con il bel tempo, è a Punta del Varo, orientata verso Ponza. Navigando a Sud, a 20 miglia da Ponza, ci sono S. Stefano e Ventotene. Quest’ultima, formatasi (come Ponza) per il deposito di basalti e tufi provenienti da esplosioni di vulcani sottomarini (il vecchio porto romano è scavato nel tufo), offre ospitalità in due spiagge: Cala Rossano, situata nel bacino del porto nuovo, e Cala Nave, di fronte alla quale si stagliano due grandi forme rocciose (Nave di Terra e Nave di Fuori) e il cosiddetto Scoglietello. S. Stefano, sede dell’ex-ergastolo borbonico, ha coste frastagliate e nessuna spiaggia, e l’approdo è possibile solo in condizioni di mare calmo. Dal 1997, Ventotene e S. Stefano sono Area Naturale Marina Protetta. www.latinaturismo.it

I PORTI NELLE ISOLE PONTINE Ponza: 200 ormeggi Ponza - Cala Feola: approdo in rada Ventotene - Porto Romano: 40 ormeggi San Felice Circeo: 380 ormeggi Anzio: 400 ormeggi Gaeta - Base nautica Flavio Gioia: 200 ormeggi

CHE TEMPO CHE FA La mitezza del clima consente di avere una bella stagione da Pasqua a Novembre. L’estate è dominata da brezze leggere. I venti più forti soffiano da Nord/Nord-Est e sono preannunciati dalla grande visibilità che dalle isole si ha della terraferma. I venti da Sud sono segnalati invece dall’aumento dell’umidità e del livello dell’acqua sotto costa. La temperatura minima media è di 8,2°C, la temperatura massima media di 26,8°C. La piovosità è scarsa: i giorni all’anno di pioggia sono circa 71.


CATABOAT A vela o sul fisherman con sconti on line Da Procida alle Isole Pontine: l’itinerario proposto da Cataboat, della durata di una settimana, comprende una tappa al Porto Romano di Ventotene, una puntatina all’isolotto di Santo Stefano e l’approdo al porto di Ponza. La flotta è composta da due catamarani a vela (il nuovissimo Nautitech 44 e il Lagoon 380), e monocarena dai 36 piedi in su; è disponibile inoltre il fisherman a motore White Shark 285 (nella foto; costo 2.000 € a settimana). La www.cataboat.com società offre il servizio di prenotazione on line, con il quale sono promessi sconti imperdibili.

ALTA PRESSIONE Dal Circeo su barche nuove ed equipaggiate Le barche di Alta Pressione sono ormeggiate nei porti turistici di San Felice Circeo e Terracina, basi ideali per raggiungere con brevi navigazioni le Isole Pontine. Le imbarcazioni disponibili sono nuove e accuratamente equipaggiate. Fanno parte della flotta un Gib Sea 43 (8 posti letto + 2) e un Dufour 365 (6 posti letto; nella foto): la prima imbarcazione costa da 2.500 a 4.400 €a settimana (dipende dalla stagiowww.alta-pressione.com ne); la seconda, da 1.700 a 3.200 €. Per lo skipper, extra, si paga 130 € al giorno.

SCIA BLU Consigli e assistenza alle Pontine e non solo

SAIL YACHTING I Caraibi a poche miglia da Napoli Itinerari personalizzabili e vasta scelta tra catamarani Lagoon e monocarena a 3 o 4 cabine Jeanneau e Beneteau, per ormeggiare nel porto antico di Ventotene, navigare tra le varie calette di Ponza, come Chiaia di Luna, fino a raggiungere l’isola “caraibica” - come molti la definiscono - di Palmarola. Il Sun Odyssey 49i “Exclusive” (con inclusi aria condizionata, generatore 5.5Kw, winch elettrici, elica di prua, wc elettrico, Gps plotter www.sailyachting.it in pozzetto), con 4 cabine, può costare a settimana da 3.900 a 6.100 €.

Con o senza skipper, su monoscafo o catamarano, anche per imbarchi individuali. Destinazione: Isole Pontine, ma non solo. Sciablu è un’agenzia di mediazione marittima che attraverso il suo sito web incrocia domanda e offerta per il noleggio di imbarcazioni, per crociere di qualsiasi durata e destinazione. L’agenzia consiglia, assiste e accompagna il cliente in tutte le fasi e resta a disposizione per far fronte a ogni difficoltà, anche dopo la partenza. Per una crociera alle Pontine, ad esempio, Scia Blu propone il catamarano CTC 44, da 2.600 (bassa stagione) a 5.000 € (alta stagione) a settimana. www.sciablu.it

Ci vanno anche loro 1 Sail www.onesail.it Accardi Yachting www.accardiyachting.it Capri Yacht Charter www.capriyachtcharter.com

Eritros www.eritros.com Jordan and Jordan www.jordanandjordan.it Marina Charter www.marinacharter.it Mediterranea Charter Sud www.mediterraneachartersud.com

Onda e Vento www.ondaevento.com Spartivento Group www.spartiventocharter.it Vela Vacanze www.velavacanze.net


Sardegna

I tanti volti della regina delle isole D

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al mondano e frequentatissimo Nord-Est al più selvaggio e discreto Sud, la Sardegna è un’isola dalla doppia faccia: così come la Costa Smeralda è ricca di località e di porti in estate fin troppo animati, la costa meridionale è, specialmente a Ovest, silenziosa e con rade spesso solitarie. Ovunque, però, c’è un mare turchese che ricorda quello delle isole tropicali. A Nord-Est, l’arcipelago della Maddalena, benché sia molto battuto in estate, è meno caotico della vicina Porto Cervo. La principale isola è La Maddalena, con coste frastagliate e un centro storico ricco di palazzi settecenteschi. Caprera è invece nota per essere stata l’ultima dimora di Giuseppe Garibaldi che vi costruì la famosa “Casa bianca”, oggi museo aperto al pubblico. Le spiagge sono stupende in tutto l’arcipelago, e alcune sono raggiungibili solo via mare, come Cala Bonifazzinca, Cala Canniccio (sull’isola di Spargi) e Cala Caprarese (Caprera). Sull’isola di Budelli, da non perdere la Spiaggia Rosa, che prende il nome dal colore della sabbia mischiata a frammenti di

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corallo. Da ricordare che nell’arcipelago il vento è sempre presente e che bisogna fare particolare attenzione alle secche e agli scogli. Le Bocche di Bonifacio, che separano la Sardegna dalla Corsica, offrono il suggestivo riparo del fiordo di Santa Teresa e sono rotta obbligata per l’Asinara: l’isola ha ospitato per anni l’omonimo carcere e l’isolamento forzato ha favorito la totale conservazione dell’ambiente naturale. A Sud, invece, una buona base di partenza è Portoscuso, nella parte occidentale, per fare rotta sull’isola di S. Pietro e la sua magnifica cittadina Carloforte, fondata dai liguri nel 1700. Da qui si può puntare verso Calasetta o Sant’Antioco, isola collegata alla terra ferma per mezzo di un istmo artificiale. Dopo Capo Spartivento si stagliano le spiagge bianchissime della baia di Chia, e prima di entrare nel golfo di Cagliari, meritano uno sguardo le rovine di Nora, con capitelli e colonne romane che si stagliano sul mare. Villasimius, centro turistico di grande fama, può infine essere il punto di partenza per un’escursione intorno all’area marina protetta di Capo Carbonara. www.sardegnaturismo.it

I PORTI IN SARDEGNA Cannigione: 400 ormeggi Santa Teresa di Gallura: 760 ormeggi Stintino: 300 ormeggi Carloforte: 600 ormeggi Porto Teulada: 150 ormeggi Marina di Villasimius: 750 ormeggi

CHE TEMPO CHE FA Tutta la Sardegna del Nord è battuta in estate dal Maestrale, preannunciato nell’arcipelago della Maddalena dalla presenza di foschia sulla costa corsa. Nella parte meridionale i venti da temere sono il Libeccio e lo Scirocco, preceduti da diminuzioni di pressione. La temperatura media annuale oscilla in quasi tutta la regione tra i 14°C e i 20°C. Nella stagione estiva, la media è di 30°C. Da Marzo a Maggio, si registrano temperature medie attorno ai 13°-14°C, con momentanee e sporadiche perturbazioni provocate da irruzioni di aria fredda.


CRUISING CHARTER Itinerari per tutti i gusti e difficoltà La società propone diversi itinerari, frutto di molti anni di esperienza di navigazione in Sardegna. L’itinerario “Garibaldi” (una settimana, 93 miglia, da Portisco a Porto Cervo) è uno dei più rilassanti. Si naviga a ridosso delle isole dell’arcipelago della Maddalena e la percorrenza media giornaliera è di 16 miglia. L’itinerario “Sella del Diavolo”, invece (due settimane, 450 miglia, giro della Sardegna con partenza e arrivo a Portisco), è il più impegnativo, adatto ad equipaggi con una buona esperienza di navigazione (percorrenza media giornaliera di 35 www.cruisingcharter.it miglia). Ampia scelta di Bavaria, dal 32 al 50 Cruiser. Il Bavaria 32 con 6 posti letto può costare dai 1.340 ai 2.050 €a settimana.

SARDINIA SAILING Di tappa in tappa a bordo del ketch

43° PARALLELO Da Relax ad Advanced la crociera personalizzata

Crociera di sette giorni a bordo dell’affascinante ketch “Schatzli II”, 16 metri, interamente in legno. L’itinerario proposto da Sardinia Sailing è studiato nel dettaglio, ma è possibile valutare insieme qualsiasi variazione. L’imbarco è previsto alle ore 18 del sabato al porticciolo turistico di Sant’Antioco. Il primo giorno si fa rotta a Nord, verso il faraglione Pan di Zucchero e Bugerru, e si rientra all’isola di S. Pietro; il secondo, si naviga intorno a S. Pietro per poi spostarsi fino alle famose Colonne, e passare la notte in rada; nei giorni successivi, si punta su Sant’Antioco, lungo la costa sud-occidentale; la costa di Porto Pino fino all’estremità sudoccidentale della Sardegna, Capo Teulada; Capo Spartivento, il più orientale dell’isola. Come ultima meta, il sesto giorno, le spiagge di Chia. Lo sbarco è sabato alle ore 9. Il www.sardiniasailing.com costo va da 3.175 a 6.175 € a settimana, a seconda della stagione.

Il Porto di Cannigione, situato nel golfo di Arzachena, è la base di partenza ideale per raggiungere con brevissime navigazioni le più belle località dell’arcipelago della Maddalena. 43° Parallelo fa base proprio lì e offre la possibilità di scegliere tra itinerari di una o due settimane, di difficoltà variabile: “Relax”, “Intermedio” o “Advanced”. A seconda del livello e della durata, ci si spingerà anche in Costa Smeralda, Tavolara, Corsica orientale o occidentale. Una crociera a bordo del nuovissimo Sun Odyssey 42i (12,85 m, 6 www.parallelo43.it ospiti + 2) può costare da 2.100 (bassa stagione) a 3.600 €(altissima stagione) a settimana.

ANDROMEDA CHARTER Barche nuove e assistenza a 360 gradi Crociere con e senza equipaggio in tutta la Sardegna e assistenza continua, fin dall’arrivo in aeroporto. Le imbarcazioni disponibili - otto Beneteau e due Hanse, tra gli 11 e i 16 metri, con base a Cannigione - sono tutte nuove e accessoriate. L’Océanis 43 “Minerva” (8 posti letto) può costare da 2.100 a 4.000 €a settimana. Tra i servizi accessori ci sono: transfer da/per le basi nautiche; approvvigionamenwww.andromedanautica.com to cambuse; pianificazione di itinerari; prenotazione di posti barca; assistenza tecnica marina e terrestre.

Ci vanno anche loro Airon Blue www.aironblue.com Alisei www.alisei.com Bertex Marine www.bertexmarine.it

Capotesta Yachting www.capotestayachting.it Carloforte Sail Charter www.carlofortesailcharter.it Casa&Barca www.casaebarca.net Compagnia degli Skippers Oceanici www.skipperoceanici.it

Le Bateau Blanc www.lebateaublanc.it Marinasarda www.marinasarda.it Sud Orizzonte www.sudorizzonte.it


Liguria

Mare, borghi e approdi dai sapori antichi M

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are, mondanità e sport acquatici: questo e molto altro offre la Liguria, prima regione italiana per la qualità degli approdi turistici - sono tredici quelli cui è stata assegnata nel 2008 una Bandiera Blu della Fee, Fondazione per l’educazione ambientale - e seconda per la qualità delle spiagge (quattordici Bandiere Blu). La regione vanta anche la presenza di due Riserve Marine protette (Portofino e le Cinque Terre) e del Santuario dei Cetacei, dove si possono avvicinare balene e delfini durante emozionanti escursioni giornaliere. Il tutto accompagnato da una straordinaria vivacità dei centri cittadini e da buone strutture sportive dove praticare vela, surf, kitesurf e immersioni. Da Ventimiglia a Bocca di Magra, la Liguria è una regione tutta da scoprire in barca. Se da Genova si fa rotta a Levante, con meta Portovenere, prima tappa obbligatoria è il Golfo del Tigullio (chiamato anche Guglielmo Marconi, poiché l’inventore vi effettuò i suoi primi esperimenti radiofonici): vi si affacciano Portofino, Rapallo, Chiavari e Lavagna.

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Per la sera, si può sostare in rada nella meravigliosa Baia del Silenzio a Sestri Levante, già meta prediletta di Lord Byron e di Goethe, circondata da case color pastello e con una vasta scelta di locali dove passare la serata. Proseguendo la navigazione, si costeggiano le Cinque Terre (Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore) fino ad arrivare a Portovenere, che insieme alle isole del Golfo dei Poeti (Palmaria, Tino e Tinetto) figura tra i patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Sulla Riviera di Ponente - caratterizzata da spiagge più ampie e sabbiose, e da tanti paesi di grande bellezza e tradizione turistica - una volta superata Spotorno, incastonata in una baia dominata dalla mole severa del Castello, si può fare tappa nell’accogliente marina di Finale Ligure oppure far rotta verso Capo Mele, considerato uno dei più bei punti di immersione grazie alla varietà dei fondali: murene, aragoste e polpi, ma anche spugne, attinie e le rare gorgonie bianche. La sera si può sostare a Imperia e da lì anche procedere verso la Costa Azzurra. www.turismoinliguria.it

I PORTI IN LIGURIA Imperia - Porto Maurizio: 662 ormeggi S. Stefano a Mare - Marina degli Aregai: 989 ormeggi Alassio - Porto Luca Ferrari: 550 ormeggi Rapallo - Carlo Riva: 400 ormeggi Marina di Chiavari: 469 ormeggi La Spezia - Porto Lotti: 516 ormeggi

CHE TEMPO CHE FA Il clima è mite anche in inverno, grazie all’azione mitigatrice del Mar Ligure, che garantisce modeste escursioni termiche. Normalmente le temperature diurne superano i 30 °C solo tre o quattro volte nell’arco dell’intero mese di Luglio, ma spesso l’umidità si mantiene alta anche nel pomeriggio, amplificando la sensazione di calura, che è mitigata dalle brezze marittime. Le precipitazioni piovose sono di breve durata, ma abbastanza frequenti soprattutto in autunno e in primavera.


DIMENSIONE VELA A vela tra balene e lezioni di “gastronautica” Navigare nel Santuario dei Cetacei e vivere l’emozione di trovarsi a tu per tu con le balene, imparando anche i rudimenti della vela: è possibile con Dimensione Vela. Se inoltre amate la buona cucina di pesce, lo skipper Beppe Veirana organizza weekend di “gastronautica”, in cui il piacere della vela si unisce a quello della tavola. Per 75 €a persona al giorno, “Scuola Cucina” è una formula che include un corso orientato alla conoscenza del pesce crudo, cotto e all’arte di cucinarlo e presentarlo; “Whale-Watching”, invece, comprende una piccowww.dimensionevela.com la lezione introduttiva alla cetaceologia e alle tecniche di avvistamento. Il tutto a bordo di “Rosetta”, Oceanis 411 (12,70 metri).

SAILOR’S CENTER GENOVA Cultura, mare e vizi da Ponente a Levante Gli itinerari proposti sono vari. “Poco vento tanta cultura”: weekend a Genova, per combinare la passione per la vela e la voglia di scoprire una città che vive sul mare; “Prora a Levante”, itinerario di una settimana verso Portofino e Portovenere; “Vela & Vizi”: tre giorni, due notti, full immersion di vela e mondanità nel Golfo del Tigullio. La flotta è composta da modelli di barche a vela per ogni esigenza, dal First 31.7 (800 €a settimana in www.sailorcenter.it bassa stagione, 2.300 €in alta) all’Oceanis 473 (da 2.000 a 4.700 € a settimana). Sailor’s Center è anche scuola nautica.

LIGURIA CHARTER Da 39 a 49 piedi senza equipaggio La novità di quest’anno è il Sun Odyssey 39, ma la flotta di Liguria Charter comprende altre cinque imbarcazioni firmate Jeanneau, dal 40 al 49 piedi. I prezzi a settimana vanno dai 2.075 € del Sun

RIVIERA VENTO Relax, bagni in rada e Boat & Breakfast Un weekend, un ponte o una settimana in barca a vela per dimenticare mesi di stress e ritrovare ritmi di vita rilassanti lungo le coste della Liguria. Navigazione a vela, bagni in rade tranquille e momenti indimenticabili sono le promesse di Riviera Vento. Alla base di Portovenere sono disponibili due barche a vela comode e facili da condurre: un Bavaria 46 (da 2.300 a 4.500 €a settimana, a seconda della stagione) e un Sun Odyssey 37 (da 1.500 a 2.700 €). L’agenzia propone anche la formula “Boat & Breakfast”: semplice pernottamento su una barca a vela ormeggiata in porto, cullati dal mare. Prezzi: 60 € a testa per notte in cabina singola; 90 € per www.rivieravento.com notte in cabina doppia.

Odyssey 40 in bassa stagione ai 4.900 € del Sun Odyssey 49 in alta. Le barche sono disponibili in “bare-boat”, senza equipaggio, ma su richiesta si può avere anche lo skipper. www.liguriacharter.com Le basi sono a Lavagna (Liguria) e a Cannigione (Sardegna).

Ci vanno anche loro Amavela www.amavela.com Aries Yachting www.ariesyachting.com Charter Italy www.charteritaly.it

Cini & Webster www.ciniwebster.it Navigando www.navigandosrl.com Patagonia Charter www.patagoniacharter.it Sopravento www.sopravento.it

Utopia www.utopiascuolavela.it Ziggurmare www.ziggurmare.it Windy Waves www.windywaves.com


Isole Partenopee

Le sensuali sirene del Golfo L

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a lussureggiante Ischia e la pittoresca Procida; la bella e ipermondana Capri: sono le isole che incorniciano il Golfo di Napoli. La prima che si incontra una volta salpati dal Golfo di Pozzuoli è Procida, la più piccola (appena 3,7 chilometri quadrati). Prima di infilarsi nel canale fra l’isola e la terraferma (pieno di scogli e secche: bisogna prestare molta attenzione), c’è Vivara, isolotto sede di un parco naturale protetto, collegato all’isola da un ponte. A Procida, coloratissima e piena di vicoli, una tappa obbligata è Corricella (a Sud dell’isola), suggestivo borgo di pescatori dove venne girato “Il postino” di Massimo Troisi, rimasto intatto e immutato da cento anni. Un altro grazioso villaggio, cosparso di casette color pastello, è Chiaiolella, che è anche un approdo sicuro e riparato dai venti. A sole quattro miglia da Procida, si raggiunge Ischia, la più grande delle isole partenopee, famosa per le sue terme, le sue argille e la sua rigogliosa vegetazione. Nella parte nord-orientale, superato il Castello Aragonese, si incontrano gli Scogli di Sant’Anna, area particolarmente affascinan-

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te per i sub, sui cui fondali possono ammirare le rovine di Aenaria, villaggio preromano distrutto da un’eruzione nel 130 d.C. Da non perdere un bagno alla baia di Sorgeto (a Sud-Ovest dell’isola), dove l’acqua marina si confonde con quella termale che sgorga ai piedi del costone. Facendo rotta a Sud, si giunge infine alla perla del Golfo, Capri: sorge davanti alla penisola sorrentina ed è la più raffinata e mondana delle isole partenopee. Vi dimorarono gli imperatori Augusto e Tiberio: da Villa Jovis, che si trova nella parte orientale dell’isola, quest’ultimo governò l’impero romano per oltre undici anni. L’unico vero porto è Marina Grande, dove è più facile trovare posto in rada. Da qui, verso Ovest, si raggiunge rapidamente la Grotta Azzurra, nota in tutto il mondo per l’incredibile colorazione delle sue acque. A Sud-Est, si trovano gli imperdibili Faraglioni, i tre celebri picchi rocciosi scampati all’erosione della costa. Altro spettacolo irrinunciabile: la Grotta Bianca e la Grotta Meravigliosa con i loro straordinari effetti dati dai riflessi dell’acqua sulle formazioni stalattitiche. www.eptnapoli.info

I PORTI NELLE PARTENOPEE Capri - Marina Grande: 300 ormeggi Capri - Marina Piccola: approdo in rada Ischia - Casamicciola: 275 ormeggi Porto d’Ischia: 200 ormeggi Procida - Chiaiolella: 216 ormeggi Marina di Procida: 491 ormeggi

CHE TEMPO CHE FA In estate, prevale il regime di brezza, che nelle prime ore della mattina si trasforma in una leggera aria sciroccale; quest’ultima può diventare, nel primo pomeriggio, vento da Sud-Ovest in rotazione verso Nord-Ovest, dai 10 ai 18 nodi, e rinforzare nel tratto di mare tra Ischia e Procida. Quando sul monte Solaro di Capri si addensano le nubi vuol dire che sono in arrivo venti da Sud-Est, mentre una buona visibilità preannuncia venti da Nord. I venti più intensi sono quelli che soffiano dal primo quadrante.


BLUE DREAM Un weekend di cultura, bagni e granite di limone Un esempio di weekend a Procida e a Capri: imbarco venerdì pomeriggio a Procida. Partenza la mattina di sabato per una veleggiata intorno all’isola, con sosta nelle cale più suggestive; circumnavigazione dell’isolotto di Vivara e tappa per una granita di limone procidano nel porticciolo di Corricella. Nel pomeriggio si salpa per Capri, dove si cenerà in rada all’ombra dei Faraglioni. Domenica mattina si fa il giro dell’isola, con visita alla Grotta Azzurra. Rientro a Procida tutto di bolina. Da www.bluedreamcharter.com 195 a 290 €a persona. Ampia scelta tra Hanse, Bavaria e Sun Odyssey, ma anche catamarani Lagoon.

CABIN CHARTER Crociere per single e pesca turismo

per una vacanza all’insegna di nuove amicizie tra mare e sole, anche nella variante per sub. I costi vanno da 450 a 750 €a persona a settimana, a bordo di imbarcazioni da 40 a 49 piedi. L’agenzia organizza inoltre crociere settimanali o weekend di pesca turismo “Fish’n’Cook” e crociere “Luxury e Prestige”, per chi www.cabincharter.it ama le comodità assolute.

Crociere e viaggi in barca a vela per single, organizzati con la formula di “barca donne” e “barca uomini” che navigano in flottiglia, è l’originale proposta di Cabin Charter. Guidata da skipper istruttori, la “Flottiglia dei Singles” navigherà nei più bei mari del mondo

PROGETTOCEANO Charter d’élite su barca superaccessoriata Le isole del Golfo di Napoli costituiscono la rotta ideale per il noleggio di un fine settimana: le distanze sono brevi tra Ischia, Capri e Procida, e numerosi sono gli approdi e le baie che offrono buone possibilità di ormeggio e di ridossi. Per navigarvi, con e senza skipper, è disponibile una flotta di nuove imbarcazioni Bavaria dai 39 ai 50 piedi. ProgettOceano propone inoltre un “Elite Charter” a bordo dell’ “Ydra2”, Amel 53 Super Maramu, che sorprende per la semplicità d’utilizzo di tutti i suoi equipaggiamenti e la facilità con la quale si manovra. L’imbarcazione è dotata di vele rullabili elettricamente, elica di prua e comandi raggruppati nel pozzetto centrale. Il prezzo va da 5.000 a 7.000 € a settimana, con skipper obbligatorio (150 € al giorno) e www.progettoceano.com hostess su richiesta (120 € al giorno); le cabine sono due.

SAIL COMPANY Mare, vela e buona cucina Agli amanti del mare, del mangiar bene e soprattutto della vela, Sail Company propone un’esclusiva crociera nelle isole del Golfo di Napoli. Si naviga a bordo di cabinati a vela di 12-14 metri, dotati di tre o quattro cabine doppie e ampia dinette centrale, condotti da skipper esperti. Insieme a loro si sceglie la rotta e si naviga raggiungendo le più interessanti baie e spiagge, oppure si sbarca alla scoperta delle bellezze artistiche e naturali della zona; la sera www.sailcompany.it si dorme in comodi porti turistici. Quote individuali da 470 a 800 €a settimana.

Ci vanno anche loro Elite Sailing www.elitesailing.it Marina Charter www.marinacharter.it Medi Yachting www.mediyachting.com

Navigandoincharter www.navigandoincharter.com Maremania Charter www.maremaniacharter.it Maretur www.maretur.it Sail Italia www.sailitalia.it

Salerno Incoming Services www.salernoincoming.it Vela Dream www.veladream.com YachtNapoli www.yachtnapoli.com


Arcipelago Toscano

Le gemme del diadema di Venere C

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apraia, Elba, Giglio e Giannutri; e poi Pianosa, Montecristo e Gorgona: sono le sette perle dell’Arcipelago Toscano, la cui origine è tutta una leggenda. Si narra infatti che quando la Venere del Tirreno emerse da queste acque, dal suo diadema si staccarono sette gemme che caddero in mare, andando a formare le isole che oggi fanno parte della zona protetta marina e terrestre più estesa d’Europa, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Circa 90 miglia separano l’isola di Gorgona, la più settentrionale e anche la più piccola, da Giannutri, la più meridionale. In mezzo si trovano tutte le altre, e ogni isola è diversa dall’altra. L’isola d’Elba è la più grande dell’arcipelago e la terza in Italia per estensione, con i suoi 147 chilometri di costa, spiagge di sabbia finissima, scogliere a picco sul mare e fondali lussureggianti. Il porto principale è Portoferraio, dove le barche da diporto possono trovare ormeggio alla darsena Medicea o nella sua accogliente rada. A Sud, invece, c’è il fiordo riparato di Porto Azzurro. Attenzione, più avanti, a Punta Calamita:

Speciale Charter

zona mineraria ricca di ferro, attira gli aghi delle bussole, falsando la rotta. Tornati sul versante Nord, si può salpare da Marciana Marina per raggiungere, dopo 25 miglia di navigazione, Capraia. L’isola è aspra e rocciosa, ricca di grotte e insenature dove nidificano alcune specie rare di gabbiani. A sole undici miglia dal promontorio dell’Argentario, troviamo invece l’isola del Giglio: qui il mare è color smeraldo e i suoi fondali sono ricchi di pesci. Il porto, immerso in un anfiteatro naturale, è molto pittoresco. Buoni ancoraggi sono disponibili anche a Cala delle Cannelle a Levante e a Campese a Nord-Ovest. E poi c’è Giannutri, paradiso in miniatura: larga 500 metri, lunga circa cinque chilometri, ha una singolare forma a ferro di cavallo e i suoi fondali custodiscono relitti di navi romane. Montecristo, la più aspra e selvaggia, e Pianosa, quasi tutta piana, sono interdette alla navigazione fin da un miglio dalla costa; Gorgona, sede di una colonia penale, ha diverse zone protette sulle quali conviene informarsi prima di farvi rotta. www.aptelba.it

I PORTI IN TOSCANA Cala Galera: 700 ormeggi Capraia: 60 ormeggi Marciana Marina: 350 ormeggi Portoferraio: 152 ormeggi Porto Giglio: 196 ormeggi Porto S. Stefano: 385 ormeggi

CHE TEMPO CHE FA Il clima dell’Arcipelago Toscano è quello tipico mediterraneo e il vento non manca mai, soprattutto fra le isole maggiori, Elba e Giglio. Le estati sono calde, prevalentemente secche e ventilate; gli inverni quasi mai rigidi. Sotto costa, i venti hanno il tipico andamento di brezza, in alto mare possono essere variabili. In estate prevalgono Levante, Maestrale e Tramontana; d’inverno non mancano i forti venti di Libeccio, Grecale, Mezzogiorno, Ponente e Scirocco. Nelle isole più meridionali dell’arcipelago, le temperature diurne possono mantenersi intorno ai 15 °C anche in pieno inverno.


CHARTER MEDICEO Crociere di alto livello a vela o a motore Charter Mediceo propone yacht a motore o a vela con servizio di alto livello in tutto il Mediterraneo. L’itinerario all’isola d’Elba comprende le seguenti tappe: Capoliveri, Cavo, Marciana Marina, Marina di Campo, Porto Azzurro, Portoferraio, Rio Marina, Rio nell’Elba e Castello del Volterraio. Le barche a motore disponibili in questa zona vanno dai 17 ai 39 metri e sono firmate da cantieri prestigiosi come Aicon, Ferretti, Cerri (nella foto), Canados, Dalla Pietà e Azimut. Le bar- www.chartermediceo.it che a vela vanno invece dai 13 ai 33 metri. Per i prezzi, contattare direttamente la società.

CATCRUISER Cambusa e itinerari eno-gastronomici

skipper: una bella occasione anche per festeggiare un evento speciale, come un compleanno o una laurea. Fra gli optional, la possibilità di trovare la cambusa personalizzata a bordo. “Adventures” è invece una vacanza all’insegna dell’avventura, anche con imbarco individuale. Il tutto a bordo di un Athena 38, 4 cabine doppie e 2 singole. La società suggerisce anche intereswww.catcruiser.it santi itinerari eno-grastronomici.

I catamarani di Catcruiser tutti con cucina completa del necessario per gustare piacevoli pasti a bordo - possono essere noleggiati con diverse modalità. “Free Spirit” è il noleggio dell’intero catamarano con

OCEAN YACHTING Assistenza 24 ore su 24 e sms meteo Yacht curati nei minimi dettagli: è quanto promette Ocean Yachting, che garantisce anche una serie di servizi al cliente, che vanno dall’assi-

SAIL & FUN CHARTER In barca anche per le occasioni speciali

stenza 24 ore su 24, alla prenotazione di ormeggi e alla consulenza su rade e tempo libero. La società offre inoltre un servizio di sms meteo da ricevere al variare delle condizioni dei bollettini nazionali. Ampia scelta di imbarcazioni a vela, da una www.sitoflash.it/ocean/web spesa minima di 800 € settimanali a una massima di 6.500 €.

La base della società è a Porto Azzurro, all’isola d’Elba, facilmente raggiungibile via traghetto da Piombino con una navigazione di 40 minuti. Da qui si possono raggiungere alcuni tra i posti più belli dell’Arcipelago Toscano, le isole di Montecristo, Capraia e del Giglio, o con una breve traversata, approdare in Corsica per poi veleggiare verso le acque della Sardegna. Le imbarcazioni disponibili per questi itinerari sono: Sun Odyssey 37, Oceanis 423, Sun Odyssey 43DS, Oceanis 473 e Bavaria 50. La società organizza www.sailfun.it anche weekend in barca per occasioni speciali, come un compleanno o un addio al nubilato.

Ci vanno anche loro Alfa Sail www.alfasail.it Bluesail Charter www.bluesail.it Cormorano Sail www.cormoranosail.com

Italy Charter www.italycharter.it Lavela Yachting www.lavela.net L’Orsa Maggiore www.lorsamaggiore.com Mare & Vento www.mareevento.com

Neverland Boating www.neverlandboating.com Officina della Vela www.officinadellavela.it Velatur www.velatur.it


Costa Azzurra

Quanti porti nella riviera della mondanità! D

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a Mentone a St. Tropez, un trionfo di insenature e di calette, località di fama internazionale e clima sempre mite. La Costa Azzurra è da sempre una delle destinazioni favorite dei diportisti perché sinonimo di sole, mondanità e gastronomia. Con 120 chilometri di costa e oltre quaranta approdi, borghi arroccati sulle scogliere e ricca vegetazione mediterranea, è la meta ideale per una vacanza in barca anche fuori stagione: la sua esposizione a Sud e la protezione delle Alpi garantiscono navigazioni tranquille tutto l’anno, con tanti centri turistici tutti da scoprire. A partire da Mentone, il primo porto francese subito dopo il confine di Ventimiglia: la cittadina, famosa per la coltivazione di limoni, vale una sosta per visitarne il centro storico e il Giardino Val Rahmeh, che ospita oltre 700 specie di piante esotiche. Se si è amanti della mondanità, si consiglia un salto a Montecarlo, ricca di sontuose ville e casinò (da vedere il Museo Oceanografico), altrimenti ci si può dirigere direttamente verso le calette intorno a Cap Ferrat, il principale promontorio della riviera, caratterizzato

Speciale Charter

dalle rocce bianche e appuntite a precipizio sul mare, e da una ricca vegetazione di pini e di lecci. C’è poi l’incantevole Antibes, con le sue calette avvolte da oleandri profumati, i suoi vicoli e il pittoresco mercatino dove trovare spezie, formaggi e ostriche; da non perdere il Museo Picasso, il primo a lui dedicato, con circa 250 opere dell’artista. Da segnalare Juan-les-Pins, propaggine di Antibes nel Golfe-Juan, paradiso dei diportisti per la sua posizione riparata (e quando soffia il Maestrale ce n’è bisogno) e sede, a luglio, di un noto Festival del Jazz. Raccolta ed esclusiva, nel Golfo de La Napoule troviamo Cannes, la città della celebre Croisette (la passeggiata a mare teatro, fra l’altro, del Festival Internazionale del Cinema), con di fronte l’isola di Santa Margherita alle Lerins, coperta di pini ed eucalipti. Di miglia in miglia si arriva infine al cuore della Costa Azzurra, St. Tropez, frizzante cittadina e capitale della vita notturna, caratterizzata da graziose abitazioni lungo le rive, canali e darsene, dalle lussuose imbarcazioni ormeggiate in porto e dai tanti atelier di pittori e scultori. www.guideriviera.com

I PORTI IN COSTA AZZURRA Mentone - Garavan: 800 ormeggi Cap Ferra - Beaulieu sur Mer: 760 ormeggi Antibes - Port Vauban: 1.600 ormeggi Juan-les-Pins - Port Gallice: 525 ormeggi Cannes - Port Pierre Canto: 650 ormeggi Saint Raphael - Santa Lucia: 1.550 ormeggi Saint Tropez - Port Grimaud: 2.100 ormeggi

CHE TEMPO CHE FA Il clima mite è una delle attrattive della regione. Le estati sono secche, soprattutto lungo le coste, dove però le temperature sono mitigate dalla presenza del mare. La media di giornate perfettamente soleggiate è alta nel corso di tutto l’anno, mentre le piogge, quando si manifestano, sono solitamente violente. In estate prevale il regime di brezze, ma anche nella stagione più calda il Maestrale può soffiare in modo molto intenso.


Corsica

Coste selvagge e Maestrale a prova di velista C

oste selvagge, spiagge incantevoli e vento in abbondanza, per la gioia dei velisti. La Corsica, quarta isola del Mediterraneo per dimensioni (dopo Sicilia, Sardegna e Cipro), si presenta come un enorme scoglio ricco di montagne e foreste: il suo Parco Naturale, creato nel 1970, interessa quasi un quarto dell’isola. 1.200 chilometri, di cui soltanto 300 di spiagge, e tanti porticcioli per il diporto, la parte più bella è quella Ovest (da Saint Florent a Bonifacio) con il suo susseguirsi di gole profonde (le famose Calanques), scogliere a picco sul mare e fiordi, e con il Maestrale che soffia intenso anche in estate; meno interessante invece la parte settentrionale della costa Est, tuttavia ben attrezzata per chi naviga. Circumnavigando Capo Corso, il cosiddetto “dito” con il famoso scoglio della Giraglia, la costa da Bastia a Saint Florent offre paesaggi suggestivi, in particolare cominciata la discesa verso Saint Florent, nel cui golfo si può sostare tranquillamente in rada. Se si va a Calvi, riconoscibile da lontano per il suo centro storico che si erge a picco sul

mare, si consiglia una passeggiata lungo il Cammino di Ronda, che permette di compiere un giro a 360° sulle mura della vecchia cittadella genovese, con splendidi scorci sul centro e sul mare. Dopo il Golfo di Sagone, troviamo Ajaccio, ricca città portuale universalmente conosciuta come la città natale di Napoleone: nella piazza principale si tiene ogni giorno il mercato con i prodotti tipici, dove si può trovare il “formaggio nazionale” Brocciu. Da non perdere Bonifacio, cittadella medievale arroccata sulla cima di una scogliera bianca, sull’estrema punta a Sud dell’isola: il profondo fiordo (le cosiddette Bocche), dove il vento si incanala nelle sole 12 miglia che separano la Corsica e la Sardegna raddoppiando la sua intensità, offre uno spettacolo indimenticabile. Proseguendo la circumnavigazione, si doppia l’incantevole isoletta di Lavezzi, con le sue cernie gigantesche, l’isoletta privata di Cavallo, le splendide insenature di Rondinara, Santa Amanza e Santa Giulia, prima di raggiungere il profondo e sicuro approdo di Porto Vecchio.

I PORTI IN CORSICA Bastia - Port Toga: 357 ormeggi Macinaggio: 585 ormeggi Saint Florent: 800 ormeggi Calvi: 200 ormeggi Port de l’Amirauté - Ajaccio: 803 ormeggi Bonifacio: 450 ormeggi

CHE TEMPO CHE FA Il clima della Corsica è tipico mediterraneo, con estati calde e secche e inverni miti e piovosi lungo la fascia costiera. La temperatura media annuale delle coste è di 16,6 °C; le massime raggiungono i 36 °C l’estate, quelle invernali si fermano a 18 °C. Novembre è il mese più piovoso. I venti più comuni sono il Maestrale da Nord-Ovest, che a volte raggiunge velocità molto elevate sul mare verso Bonifacio, battuta pure da un potente Libeccio (da Sud-Ovest) e dallo Scirocco (da Sud-Est).

www.corsica.net

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SAILING DAYS Il caicco con lo chef a bordo “Prenses Mugeum” è un caicco di 19,50 metri che fa base ad Antibes e naviga lungo tutta la Costa Azzurra fino alle isole Lerins, St. Tropez, Porquerolles e Cap Roux (su richiesta, anche in Corsica). L’imbarcazione è dotata di quattro cabine matrimoniali e tender attrezzato per snorkeling, surf e kayak. La barca è condotta da personale qualificato multilingue e comprende anche il cuoco. I prezzi dell’imbarcazione intera vanno da 6.900 a 10.400 €, quelli a persona da 990 a 1.450 €a settimana. Il servizio di puliwww.sailingdays.it zia cabine e i pasti con cucina marinara e personalizzata sono inclusi nelle tariffe di noleggio dell’imbarcazione.

ALIVELA Con un po’ di fortuna, l’imbarco è gratis La base di Alivela è a Bastia, facilmente raggiungibile da Savona, Genova e Livorno. La società propone, a bordo del “Crab”, barca a vela di 12,70 metri, crociere in Corsica del Nord e del Sud, e nell’Arcipelago toscano. Fuori stagione la barca è disponibile anche in

Costa Azzurra e in Sardegna del Nord. I prezzi possono variare dai 2.500 ai 4.000 € a settimana per il noleggio con o senza skipper. Possibilità di imbarchi gratis, quando per “chiudere” una barca mancano soltanto una o due persone. In quel caso, basta pagarsi il viaggio sino www.alivela.it all’imbarco e partecipare alla cassa comune.

EVENTIAVELA Weekend a vela con l’istruttore Weekend in Costa Azzurra anche nei periodi meno caldi dell’anno e per chi non è mai salito su una barca e vuole ricevere un non troppo impegnativo battesimo del mare. Gli skipper istruttori di EventiAvela

ONDA SU ONDA Dinamica o di lusso, la crociera su misura

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accolgono i partecipanti il venerdì sera a bordo. Il sabato si veleggia lungo la Costa Azzurra e si rientra la domenica pomeriggio. Imbarco/sbarco da Menton; quote individuawww.eventiavela.it li da 120 a 160 €. Le imbarcazioni disponibili sono da 40 piedi (tre cabine doppie).

Speciale Charter

La società ha base a Bocca di Magra (La Spezia) e a Bastia (Corsica), e propone crociere personalizzate a bordo di “French Kiss”, un Dufour 50’. La scelta è tra la formula “Sport”, per una vacanza dinamica e sportiva: ciascun ospite collabora alla conduzione dell’imbarcazione e partecipa alla preparazione dei pasti; la formula “Elite”, per una vacanza all’insegna del relax, in cui l’equipaggio provvede a tutto: qualche ora di navigazione al giorno e tuffi nelle calette più esclusive; la terza formula, “Cinque stelle”, è dedicata alla clientela più esigente: pensione completa con pasti a bordo o nei migliori www.ondasuonda.net ristoranti selezionati nei vari attracchi, e libera scelta di itinerari e tempi di sosta.


VELACHARTER Vacanze, compleanni e cene in barca Charter per weekend o settimane in Costa Azzurra (Porquerolles) e Corsica, ma anche uscite in barca di una o mezza giornata a bordo di un Oceanis Clipper 423: è l’offerta di Velacharter, la cui base è a Finale Ligure, da dove è possibile anche fare escursioni “Alla ricerca dei Cetacei”. La società organizza inoltre corsi di vela (base e avanzati), compleanni e anniversari, e cene in barca. I prezzi al giorno (per l’intera barca, compreso www.velacharter.eu skipper) vanno dai 350 ai 600 €, a settimana da 2.200 a 3.300 €, per un massimo di otto ospiti.

BARCANZE Si salpa con un clic

informazioni su skipper, trasferimenti e tutti i servizi addizionali, offerte last minute, dettagli sulle imbarcazioni: il tutto facilmente consultabile on line, con la possibilità di ricevere i contratti in tempo reale via email. Per i charter in Francia ci sono sconti del 10%; i porti d’imbarco sono Port Grimaud, Nizza, Antibes, Golfe Juan, St. Raphael, St. Tropez, Cannes www.barcanze.it e Cogolin.

Sul sito web di Barcanze è possibile scegliere, con il sistema YachtFinder, tra più di 2.500 barche, con o senza equipaggio, centoventi compagnie armatrici in oltre trenta destinazioni. Preventivi a portata di mouse,

ALBASAIL Skipper professionisti per ogni tipo di yacht Albasail noleggia imbarcazioni in tutto il Mediterraneo e mette a disposizione skipper professionisti e con grande esperienza di navigazione. Per una vacanza in Costa Azzurra si parte dalla Sardegna o dalla Liguria (Palau o Chiavari); per veleggiare in Corsica si salpa

invece dalla Toscana, dalla Liguria o da Palau (Sardegna). La possibilità di scelta delle imbarcazioni è vastissima, sia a vela (Beneteau, Bavaria, Hanse, Sun Odyssey, Dufour www.albasail.com e molte altre) sia a motore (Azimut, nella foto).

VAI@VELA Ultima tappa: Francia! Noleggio in esclusiva, imbarchi alla cabina, crew-charter, noleggio con skipper e hostess, imbarchi individuali, crociere per single: sono varie le possibilità per trascorrere una vacanza a bordo di “Naran”, un ketch di 16 metri con due alberi, ideale per un viaggio di completo relax ma anche per una full-immersion di scuola vela nel Mediterraneo, tra mare blu, spiagge bianche e notti in rada sotto le stelle. Per l’estate 2009, la società organizza un divertente “Giro dell’Italia in 80 giorni”, ossia otto crociere della durata di dieci giorni dal Friuli alla Liguria. L’ultima tappa (di una settimana, dal 5 al 12 Settembre prossimi), arriverà fino in Costa Azzurra, con imbarco a San Lorenzo al Mare (Imperia). La quota a persona è di 600 €, ma sono previsti sconti del 5% per coloro che www.vaiavela.com prenotano la loro crociera almeno tre mesi prima.

Ci vanno anche loro Albatross Yachting & Vacanze www.albatross.it BuenaOnda www.buenaonda.it Feram Yachting www.feramyachting.it

Moravia Monte Carlo www.moraviayachts.com Orizzontiblu www.orizzontiblu.com Orza Minore www.orzaminore.it Sailing in Italy www.sailing-it.com

Settemari www.settemariyacht.it West Coast International www.westcoastint.com Yachting 77 www.yachting77.it


Baleari

Movida e relax: ogni isola ha i suoi tifosi F

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anno parte dello stesso arcipelago, ma ognuna delle isole Baleari - le principali sono Maiorca, Minorca, Ibiza e Formentera - ha tratti che la distinguono dalle altre, sia geograficamente sia per il turismo che le visita. Un denominatore comune però ce l’hanno: la presenza di sole, acque cristalline e vita notturna. E i luoghi che si possono godere appieno solo dalla barca sono tanti: calette, piccole spiagge, fiordi naturali a portata di velista e di difficile accesso per i turisti “terrestri”. Maiorca, dove si trova la capitale dell’arcipelago (Palma), approdo dei grandi yacht che qui trovano porticcioli adeguati, è quella che offre la maggiore varietà di paesaggi, dalle montagne della Sierra de Tramuntana alle spettacolari grotte di Artà a Canyamel, nella parte orientale dell’isola. Molto riparate le estese baie situate a Nord-Est: Alcudia e Pollença. Minorca, la seconda isola per estensione e la più adatta per una vacanza velica, al contrario di Maiorca non presenta cime alte. L’isola, meno frequentata dal turismo di massa, è aperta ai venti provenienti da Nord-Ovest, ma i suoi porti offrono un

Speciale Charter

riparo sicuro. Il porto di Mahon, ad esempio, si estende per ben cinque chilometri ed è considerato uno dei migliori approdi naturali del Mediterraneo. Da segnalare anche la baia di Fornells, a Nord: l’omonimo splendido paesino di pescatori è famoso per la “caldereta de llangosta”, zuppa fatta con le aragoste che i pescatori locali catturano sulle loro “llauts”, le tipiche imbarcazioni a vela latina, simili ai nostri gozzi. Ibiza, che insieme a Formentera forma il piccolo arcipelago delle Pitiuse, è detta la “isla blanca” per la calce delle sue costruzioni, e presenta 18 chilometri di spiagge, tra cui quella di Ses Salines, conosciuta per essere stata la prima spiaggia nudista di tutta la Spagna. L’isola è nota per essere la patria dei nottambuli, ma se si è in cerca di tranquillità, la parte settentrionale è praticamente vergine; qui la costa è scoscesa ed è accessibile prevalentemente via mare. Di appena 80 chilometri quadrati, Formentera è quasi completamente piana. Con le sue spiagge bianchissime e le sue acque cristalline, tra le quattro è l’isola che più si adatta a una crociera passata di rada in rada. www.illesbalears.es

I PORTI ALLE BALEARI Maiorca - Port de Palma: 3.148 ormeggi Maiorca - Alcudiamar: 753 ormeggi Minorca - Port Mahón: 150 ormeggi Minorca - Club Náutico Fornells: 88 ormeggi Ibiza - Santa Eulalia: 755 ormeggi Formentera Mar: 93 ormeggi

CHE TEMPO CHE FA Il clima è mite ma caratterizzato da un alto tasso di umidità. La temperatura media annuale per l’insieme dell’arcipelago, che può vantare 300 giorni di sole all’anno, si aggira sui 17 °C: 19,5 °C in primavera, 27 °C in estate, 20,5 °C in autunno e 15 °C in inverno. In estate i venti spirano generalmente in regime di brezza, in particolare sotto le isole, la più ventosa delle quali è Minorca. Tra Ibiza e Maiorca, distanti fra loro circa 70 miglia, il Grecale e lo Scirocco possono arrivare a soffiare molto forte e alzare un mare grosso e violento.


HORCA MYSERIA Rotte sempre diverse con sconto sull’aereo

L’imbarcazione che vi porterà alle Baleari è “Appassionatamente”, un Sun Odyssey 40 a tre cabine. Le quote a persona vanno da 590 a 780 € a settimana, a seconda del periodo. Sconto del 10% in caso di: iscrizioni pagate in un’unica soluzione, almeno tre mesi prima dell’imbarco; due settimane consecutive di crociera; iscrizione contemporanea di minimo quattro perwww.horcamyseria.it sone; studenti minori di 25 anni.

La costa Nord di Maiorca, la magica Formentera, la baia di Fornells a Minorca, il parco naturale di Cabrera: rotte sempre diverse, costo del viaggio aereo contenuto (la società ha un accordo con la compagnia aerea low cost easyJet), tanto sole e una brezza ideale.

MENORQUIN CHARTER Il nuovo servizio per un charter esclusivo Un’occasione per godersi l’inconfondibile mare delle Baleari a bordo di un’imbarcazione dal design esclusivo. Sotto la formula Menorquin Charter, il cantiere baleare offre tutte le barche della sua gamma Menorquin Yachts, composta da yacht dai 10 ai 18 metri, per il noleggio sia settimanale sia giornaliero. Il servizio è disponibile a Minorca, Maiorca e ad Alicante, ma anche a Ibiza e Formentera. L’MY 120 http://charter.menorquin.com (nella foto) può costare dai 4.750 ai 7.300 €a settimana, per un massimo di otto persone.

SETTEMARI Tariffa unica per l’intera stagione

NAVALIA Avventura e nuove amicizie

Le formule di noleggio sono svariate: si va dalla locazione “bare-boat” della sola imbarcazione, alla locazione con skipper extra, sino al noleggio con equipaggio o alla cabina. Per le Baleari, la società offre, tra le tante opzioni, il noleggio di un catamarano Lagoon 440 con skipper a bordo. L’imbarcazione ha quattro cabine matrimoniali con bagno, cabina e servizio equipaggio separati, ampia dinette, per un totale di otto ospiti. Da Giugno a Settembre, la tariffa settimanale per il noleggio della barca, compreso lo skipper, è unica ed è di 10.000 €, su richiesta, si può ottenere la presenza di una hostess, con una spesa aggiuntiva di 100 € al giorno. La base di imbarco e sbarco è da concordare su una delle principali isole Baleari. La società fornisce inoltre al cliente tutta una serie di servizi aggiuntivi che vanno dall’assicurazione annullamento www.settemariyacht.it viaggio all’assistenza per la prenotazione dei biglietti aerei.

“Un’avventura nell’avventura” la definiscono quelli di Navalia: è la formula secondo cui si può partire in barca senza doversi preoccupare di coinvolgere gli amici. Se morite dalla voglia di farvi una vacanza in mare ma nessuno è abbastanza libero per seguirvi, la società offre la possibilità di noleggiare singole cabine su sailing yacht con il solo skipper, o su monoscafi e catamarani di prestigio, con equipaggio e trattamento “all-inclusive”. Il tutto socializzando e divertendosi con la compagnia che si trova e dividendo i costi con tutti gli altri partecipanti. Dall’8 al 22 Agosto, due settimane su un Sun Odyssey a 4 cabine costa 1.350 €, a 5 cabine 1.450 €. La cassa comune è di 25€ al giorno a persona. Imbarco: Palma di Maiorca. www.navalia.it

Ci vanno anche loro Alboran Charter www.alboran-charter.com Alisei www.alisei.com Carloforte Sail Charter www.carlofortesailcharter.it

Catamaranes.com www.catamaranes.com Cruesa Mallorca Yacht Charter www.cruesa.com Equinoxe www.equinoxe.it Filovent www.filovent.it

Marozzini Travel www.marozzinitravel.com Media Ship Yacht Charter www.mediashipcharter.it Sail & Fun Charter e Broker www.sailfun.it


Malta

Il baluardo “british” del Mediterraneo G

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ià crocevia di tutte le culture del Mediterraneo, oggi è la nuova meta del turismo nautico, con i suoi porti naturali e le sue splendide baie. L’arcipelago di Malta, situato nel cuore del Mediterraneo - 57 miglia a Sud della Sicilia e 178 miglia a Nord della Tunisia - è composto da tre isole: Malta, la più grande e centro culturale e amministrativo; Gozo, la mitologica isola di Calipso; Comino, nota per la sua Laguna Blu. Le acque sono tra le più pulite, limpide e calde del Mediterraneo: un paradiso per i subacquei, per i quali la visibilità è ottima fino a 30 metri di profondità. Con i suoi 7.000 anni di storia, visibili ovunque nel paesaggio e nell’architettura, Malta offre scenari suggestivi, caratterizzati dal colore del tufo dei suoi edifici e dal profondo blu del mare che la lambisce. Lungo la costa Sud, molto alta e dalla conformazione aspra, spicca la Grotta Blu, caverna naturale che offre giochi di luce incredibili. A Sud-Est, Marsaxlokk è uno dei porti più caratteristici dove ammirare i tradizionali e coloratissimi pescherecci maltesi, i “Luzzi”, mentre a

Speciale Charter

Nord-Est vale la pena fare un salto a Mellieha Bay, dove oltre a una bella spiaggia c’è spazio a volontà per ormeggiare. Gozo è la seconda isola in ordine di grandezza e dista mezz’ora di navigazione da Malta, ma offre un paesaggio più verde e selvaggio. Qui si può tranquillamente ormeggiare nel porticciolo di Mgarr Harbour, alle cui spalle si distinguono le fortificazioni e la chiesa, o fare rada presso una delle tantissime spiagge. Spettacolari per i velisti sono l’Azure Window, una sorta di porta rocciosa forgiata dal vento e dal mare, e il Fungus Rock, lo scoglio a forma di fungo; suggestiva anche la leggendaria grotta di Calipso. Tra Malta e Gozo spunta poi Comino, arido isolotto in calcare coralligeno abitato da una ventina di persone, la cui superficie raggiunge appena, con il confinante scoglio disabitato di Cominotto, i 2,6 chilometri quadrati. L’isola di Comino è conosciuta per le acque incontaminate della sua celebre Laguna Blu (qui vi girarono l’omonimo film con Brooke Shields); si consiglia di sostarvi almeno un giorno: il luogo è spettacolare e offre un riparo più che sicuro nelle ore notturne. www.visitmalta.com

I PORTI A MALTA La Valletta - Msida Creek Marina: 700 ormeggi La Valletta - Manoel Island Marina: 600 ormeggi La Valletta - Portomaso Marina: 105 ormeggi Vittoriosa - Grand Harbour Marina: 225 ormeggi Gozo - Mgarr Marina: 208 ormeggi

CHE TEMPO CHE FA Il clima, caratterizzato da estati calde e inverni piuttosto miti, favorisce il turismo in queste isole specie nel periodo che va da Aprile a fine Ottobre. La temperatura media annuale è di 18,7 °C. Se si evitano i temporali invernali, Malta è sempre adatta per fare vela. Il Mistrale e lo Scirocco danno infatti spinta sufficiente alle barche per navigare dove si desidera. Anche qui, come in Sicilia, il vento che soffia normalmente in estate è quello di Nord-Ovest, ma ci possono anche essere venti da Nord-Est.


TRINACRIA A vela verso le isolette disabitate

Su Malta sono disponibili, tra gli altri, il Cyclades 50.5 (da 3.395 a 5.990 €a settimana), il Bavaria 46 (da 3.700 a 5.200 €a settimana) e il Dufour 455 Grand Large (da 4.100 a 5.250 € a settimana). L’itinerario comprende le tre principali isole dell’arcipelago (Malta, Gozo e Comino), ma anche una visita alle isolette più piccole e disabitate, come Filala, poco www.trinacriasailing.it più che una roccia a tre miglia a Sud di Malta.

Nata dall’entusiasmo di tre giovani velisti, la Trinacria Sailing offre ai diportisti più o meno esperti, catamarani e monoscafi a vela, con o senza equipaggio, per weekend e settimane personalizzate.

LE ROTTE DI PORTOLANO A scelta fra vela e motoryacht di lusso La base è il Grand Harbour Marina di Malta, da dove si possono programmare e seguire diverse rotte, visitando le tre isole limitrofe di Gozo, Comino e Cominotto, le loro spiagge incontamite e le splendide grotte dalle luci spettacol a r i . Di s p o n i b i l i diversi modelli di Bavaria, dalla linea “Prestige” (46’ e 50’, noleggi da 3.100 a 6.050 € a settimana) alla linea “Economic” (44’, 40’ e 38’, da 1.675 a 3.525 € a settimana). L’imbarco è possibile in qualsiasi giorno della settimana. Se si prenota con largo anticipo, ci sono possibilità di sconti a partire dal 10%. La società noleggia anche motoryacht di lusso, con equipaggio selezionato, firmati Aicon Yachts (nella foto), www.rottediportolano.com Ferretti, Pershing e tanti altri, in tutto il Mediterraneo.

SPARTIVENTO GROUP Un viaggio nel tempo e nel blu Un vero e proprio viaggio nel tempo, un itinerario pieno di soste in rinomate città storiche e luoghi abitati sin dalla preistoria. Tutto questo, insieme naturalmente allo splendido Mediterraneo, è offerto da Spartivento Group: nel periodo dall’1 al 15 Agosto si possono trascorrere due settimane nell’arcipelago maltese a bordo di un Cyclades 50.5, il “Kores” del 2008 o il “Lòtus” del 2006 (a seconda della disponibilità). Gli imbarchi sono www.spartiventocharter.it individuali in cabina doppia. La quota a persona è di 900 € a settimana.

WAYPOINT YACHTING Da quest’anno c’è anche il trawler La società propone diversi modelli di monoscafi e catamarani targati Beneteau e Lagoon, ma la vera novità di quest’anno sono le barche a motore Beneteau Swift Trawler 42 e Flyer 7.50. Lo Swift Trawler 42 “Ludos III”, ad esempio, ha due cabine, un fly bridge incredibilmente spazioso e noleggiarlo può costare da 4.550 a 9.100 € a settimana, a seconda del periodo. Ci si può imbarcare per una o più settimane, ma anche solo per il weekend (imbarco venerdì ore 17 e www.waypointyachting.it sbarco domenica ore 19). Sconti del 5% per due settimane consecutive, 10% per tre settimane consecutive. Waypoint Yachting ha diverse basi in Sicilia; per raggiungere Malta si parte da Siracusa.

Ci vanno anche loro Filovent www.filovent.it Forza Tre www.forzatre.it Inter Yacht Charter www.interyachtcharter.com

Malta Boat Charter www.maltaboatcharter.com Maratticus www.maratticus.it Nautica Ltd Malta www.nautica.com.mt Parallelo 38 Charter www.parallelo38charter.it

Pietro Cuccia Yacht Broker www.cucciayachtshipbroker.com Salpancore www.salpancore.eu Turistica Il Gabbiano www.turisticailgabbiano.com


Croazia

Mille isole che rapiscono il cuore e la mente C

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ome si fa in una manciata di righe a render merito a un territorio tanto stupefacente, senza sentirsi in difetto per aver composto una lista incompleta? L’Adriatico croato è infatti uno sconfinato specchio d’acqua in cui un Essere superiore sembra aver scagliato per gioco centinaia di pietre ricoperte di muschio: si contano 66 isole, 652 isolotti, 389 scogli e 78 secche rocciose. Proprio una leggenda croata racconta che l’arcipelago delle Incoronate (o Kornati, 149 isole nella Dalmazia centrale) fu creato con un mucchio di sassi rimasti a Dio al momento di fare il mondo: li gettò in mare e, resosi conto della incomparabile bellezza della sua opera, non li tolse più. L’unica cosa che si può fare è garantire che un viaggio in barca riempe l’animo di emozioni forti e contrastanti: entusiasmo, commozione, esaltazione, malinconia, rapimento, curiosità. Navigare in mezzo a queste isole non vi lascerà mai indifferenti. Non può farlo, tanto è ricca la varietà di paesaggi. Si può giusto dare un assaggio dei tesori, delle bellezze naturali e dei pronunciati contrasti che vi aspettano. Così, tanto per far risvegliare, anche nei visita-

Speciale Charter

tori più tranquilli, l’ancestrale spirito di avventura. Pochi, isolati fotogrammi: le isole del Quarnaro e l’arcipelago delle Brioni, nell’Alto Adriatico; le 250 isole di Sebenico, quasi tutte disabitate, tra Zara e Spalato, un labirinto giocoso che offre baie riparate e ridossi sempre a portata di mano nei quali trovare rifugio, qualsiasi sia la direzione del vento; le maestose cascate di Krka, a pochi chilometri dal mare, che penetra profondamente nella terraferma vicino Vodice; la catena di fari, da Salvore fino sotto Dubronvik, con le case dei guardiani e i torrioni massicci, costruiti ai tempi dell’Impero austroungarico; la trasparenza delle acque fino a 56 metri in mare aperto e a 5 metri vicino alla costa; il fascino senza tempo di Trogir, Zara, Nin, Curzola, Lesina, Lagosta e, all’estremo Sud, della boscosa Meleda. Solo un’ultima cosa: chi immagina la Croazia come un Paese arretrato e senza servizi, cominci a ricredersi. Negli ultimi anni ha fatto passi da gigante. Da Nord a Sud le sue coste sono costellate da decine di porti turistici moderni, attrezzatissimi e anche molto convenienti. Neanche da questo punto di vista rimarrete indifferenti. www.croazia.hr

I PORTI IN CROAZIA Rovinj: 386 ormeggi Pula: 213 ormeggi Cres: 473 ormeggi Mali Losinj - Y/C Marina: 150 ormeggi Zadar: 300 ormeggi Biograd - Marina Kornati: 800 ormeggi Zut: 113 ormeggi Sibenik - Skradin: 153 ormeggi Vodice: 290 ormeggi Primosten - Marina Kremik: 393 ormeggi Trogir: 162 ormeggi Spalato: 364 ormeggi Dubrovnik: 425 ormeggi

CHE TEMPO CHE FA Nuvole e sole che tramonta aiutano a capire venti e tempo: colori nitidi e sereni al tramonto indicano bel tempo, quelli opachi annunciano peggioramenti. Nuvole bianche e tonde sulle colline delle isole dalmate annunciano Maestrale e quindi una navigazione piacevole. La cappa di nuvole sul litorale annuncia la Bora e forti raffiche: bisogna stare attenti ed essere preparati.


VIACOLVENTO Da Lignano alla scoperta di Pola e Rovigno Tra gli yacht disponibili per le crociere lungo le coste croate, Viacolvento Charter propone Wynn: un Aicon 64 Fly di recente costruzione (2007) con 4 cabine doppie. Raffinati ed eleganti gli interni: parquet in legno in dinette, ampio salone con tv satellitare, stereo, divani in pelle. Wynn sarà disponibile a Lignano Sabbiadoro, punto di partenza perfetto per chi vuole visitare il nord della Croazia e le bellezze di Pola, Parenzo e Rovigno. Prezzi settimanali: 20.000 €a www.viacolventocharter.com Giugno e Settembre, 24.000 €a Luglio e Agosto, 15.000 € il resto dell’anno (IVA 8% esclusa).

SAILING.IT A vela nel Quarnaro

Beneteau First e - novità 2009 - tre catamarani Nautitech. Un’idea dei prezzi: andare alla scoperta delle isole del Quarnaro e dei porti di Rab, Krk e Cherso durante il ponte del 2 Giugno (5 giorni/ 4 notti) con un Gran Soleil 45 del 2006 (3 cabine per sei persone e due bagni) costa 2.300 €. La stessa imbarcazione, per www.sailing.it una settimana fino al 29 Luglio, costa 4.500 €.

Sailing.it, società di charter con base a Marina di Ravenna ha offerte sia per concedersi una manciata di giorni sia per trascorrere nei mari croati una o due settimane. Tutto, come si intuisce dal nome, rigorosamente a vela. La flotta è composta da cinque Grand Soleil, un

CUCCIA YACHT Alle Incoronate, in catamarano o motoryacht La siciliana Cuccia Yacht Broker propone crociere a vela e a motore, con partenza da Italia e Croazia. Qualche esempio: per arrivare in poco tempo nel mare delle Incoronate, si parte in quattro persone da Porto

ADRIA YACHT CENTER Ventisette anni di tradizione L’Adria Yacht Center è un impresa di charter croata fondata 27 anni fa dalla famiglia Humel, una delle iniziatrici del turismo nautico nel Paese. La sua flotta conta 50 tra barche a vela e a motore. Tre le basi del gruppo, tutte in Dalmazia centrale: Vodice, pittoresco villaggio vicino alle celebri cascate del parco di Krka; Krvavica, punto di partenza verso le coste Sud; Trogir, città mozzafiato, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. I prezzi, comprensivi di tutti gli extra: per un Elan 333 si spendono 1.610 € a Giugno, 1760 a Luglio, 1860 dall’1 al 15 Agosto. Per un Sun Odyssey 54 DS il prezzo varia www.ayc.at tra i 5180 di Giugno e i 5590 di Agosto. Non è previsto deposito.

San Giorgio nelle Marche su un Azimut AZ 46 Fly, con capitano e hostess (da 1.450 € al giorno). I velisti possono salire da Spalato su un catamarano Lagoon 440. www.cucciayachtshipbroker.com Prezzi settimanali, senza equipaggio: da 5500 a 6850 €.

Ci vanno anche loro Adriatic Charter www.adriatic-charter.com Compagnia del Mare www.compagniadelmare.com NCP Charter www.ncp.hr

Euromarine www.euromarine.hr FreeLance Vela www.freelancevela.com Intercharter www.intercharter.com

Nautika Kufner www.nautika-kufner.hr Yachting 77 www.yachting77.it West Coast International www.westcoastint.com


Grecia ionica

Mare calmo, vento amico e... Itaca L

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e isole greche sono tra le più affascinanti e accessibili per una vacanza in barca: il mare è generalmente calmo, il vento amico non manca e le distanze tra le diverse isole sono brevi. Nota per i naviganti: i numerosi fiordi e ridossi offrono ormeggi sicuri con ogni tempo. La Grecia Ionica (a Ovest), ideale per le prime esperienze a vela, è formata da un unico arcipelago che comprende Corfù, Paxos e Antipaxos, Lefkas, Cefalonia, Itaca e Zante. La navigazione ideale parte solitamente da Corfù (che per le sue immense distese di ulivi è la prima produttrice di olio di tutta la Grecia) e si fa rotta a Sud. Dopo appena 30 miglia si arriva a Paxos, una delle più belle isole dell’arcipelago, ornata da particolari rocce scoscese e da incantevoli baie sabbiose. Poche miglia a Sud, c’è Antipaxos: è disabitata e offre le spiagge più belle di questo tratto di mare, in particolare la baia che guarda a Ovest, con le sue acque trasparenti. Si giunge poi a Lefkas: da non perdere lo storico “Salto di Saffo”, dal nome dell’antica poetessa greca che, si narra, trovò la morte

Speciale Charter

saltando da questa roccia a picco sul mare. A Sud del canale che separa Lefkas dalla terra ferma (lungo il quale bisogna procedere con cautela perché è stretto e disseminato di bassi fondali) si trovano numerose isole verdeggianti: la prima è Skorpio, nota per essere di proprietà della famiglia Onassis; qui è vietato sbarcare ma è consentito fare il bagno in rada. Sotto Skorpio, c’è Meganisi con i suoi profondi fiordi, che offrono un riparo sempre sicuro. Verso Ovest si incontrano prima Itaca (vale la pena fermarsi nella baia di Polis, da dove si raggiunge il museo di Ulisse) e poi Cefalonia: entrambe circondate da acque limpidissime e porticcioli caratteristici. A Nord-Est di quest’ultima si trova Fiskardo, paesino molto carino, dove si può trovare un suggestivo ormeggio. L’ultima tappa prima di risalire è Zante, terra natia di Ugo Foscolo. Anch’essa si caratterizza per le sue incantevoli spiagge, una delle quali particolarmente famosa per le tartarughe marine che qui depongono le loro uova. www.visitgreece.gr

I PORTI NELLO JONIO GRECO Corfù - Gouvia: 1.000 ormeggi Paxos - Port Gaios* Lefkas Marina: 620 ormeggi Itaca - Frikes* Cefalonia - Porto Fiskardo* Zante - Port Zakinthos* * numero ormeggi non quantificato

CHE TEMPO CHE FA In estate, nello Ionio settentrionale soffiano venti da leggera a media intensità, i cosiddetti “maìstri”: si alzano verso mezzogiorno e possono raggiungere i 20 nodi nel tardo pomeriggio, per poi scomparire la sera. Il mare è sempre piuttosto calmo. Più a Sud, soffia più frequentemente lo Scirocco. Qui all’inizio dell’estate prevale la bonaccia durante la notte o soffiano venti deboli da Sud. I primi venti un po’ più forti arrivano a Settembre. La zona è ricca di vegetazione mediterranea (cipressi e olivi, alloro e mirto, lentisco e agrumi) che cresce rigogliosa grazie al clima dolce e temperato.


Grecia egea

Navigando fra Storia e leggende A

Est del Peloponneso, si apre la distesa di isole e isolette della Grecia egea, formata da più arcipelaghi: quello del Golfo Saronico, le Cicladi, le Sporadi e quello del Dodecanneso. Qui si trovano i villaggi più caratteristici (quelli da cartolina, per intenderci) con le case bianche e le cupole azzurre. Le isole sono innumerevoli e molto vicine fra loro. Nel Golfo Saronico, sono da segnalare Egina, Poros e Idra: la prima, distante 31 miglia da Atene, è famosa per la produzione di gustosi pistacchi; il capoluogo dell’isola e uno dei villaggi più attraenti perché pieno di edifici neoclassici e di stretti vicoli lastricati. Poros è uno degli scali più scenografici, con la sua cittadina raccolta intorno a uno snello campanile. Idra è invece la meta ambita di artisti e vip; sull’isola sono banditi i mezzi a motore e la barca è particolarmente importante per gli spostamenti lungo la costa. Tra le Cicladi, citiamo Mikonos, famosa per l’atmosfera cosmopolita e festaiola che vi si respira, e per le Grotte di Dragonisi; Paros, a poche miglia a Sud di Mikonos, con un centro storico rimasto quasi intatto dal XIII

secolo; e naturalmente Santorini, l’ultima isola a Sud prima di Creta, unica nel suo genere: si tratta infatti di un vulcano sprofondato in mare, il cui cratere va a formare una specie di lago al centro dell’Egeo. Il paese si estende sul bordo del cratere ed è raggiungibile a piedi o a dorso d’asino. Tra le Sporadi, arcipelago a Nord-Est della Grecia, meritano una tappa Skiathos, famosa per le numerose baie e per la spiaggia di Koukounaries, una delle più vaste distese di sabbia dell’Egeo, lunga oltre un chilometro e larga quasi 40 metri; e la più selvaggia Alonissos, che ospita il primo parco naturale di tutta la Grecia e caratterizzata dalle grotte scavate nel mare, habitat ideale della foca monaca. Nell’arcipelago del Dodecanneso, infine, sono da visitare: Rodi, l’isola più grande, famosa per la moschea di Solimano e perché il sole vi splende trecento giorni all’anno; Patmos, isola vulcanica con Capo Gheranós, ampia spiaggia lambita da acque trasparenti, raggiungibile solo via mare; e Kos, l’isola che diede i natali a Ippocrate, il padre della medicina moderna.

I PORTI NELL’EGEO GRECO Lavrio - Olympic Marine: 685 ormeggi Mikonos - Mikonos Marina* Paros - Paroikia* Skiathos - Main Harbor* Kos - G. Papandreou: 250 ormeggi Rodi - Mandraki: 115 ormeggi * numero ormeggi non quantificato

CHE TEMPO CHE FA In estate, i venti provengono prevalentemente da Nord-Est nell’Egeo settentrionale e da NordOvest nell’Egeo meridionale. Nei mesi di Luglio e Agosto spira il Meltemi, un vento da Nord con un’intensità che spesso supera i 30 nodi: non è un vento freddo ma può soffiare per 3-4 giorni di seguito e mettere in difficoltà le barche medio-piccole. Nell’Egeo Nord-Ovest, Samos e Kos, le isole più vicine alle coste turche sono battute in estate anche da una leggera brezza variabile lungo le coste della parte meridionale.

www.visitgreece.gr

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SAILOR COMPANY In flottiglia alle Cicladi e lungo il Peloponneso Acque turchesi, villaggi tipici, feste e tanta barca a vela: è la proposta di Sailor Company per una crociera in flottiglia di due settimane (8-22 Agosto) alle isole Cicladi e lungo la penisola del Peloponneso. L’imbarco è ad Atene: nella prima settimana si navigherà verso le tante isole che formano l’arcipelago delle Cicladi. Si visiteranno poi le isole antistanti il Peloponneso, vivibili anche nel periodo più congestionato dell’anno. La flottiglia è composta da Bavaria 50 e 46 Cruiser, a 4 e 5 cabine, che navigheranno seguendo lo stesso itinerario. Quote www.sailorcompany.com individuali a settimana: cabina doppia in condivisione a 1.290 €; cabina doppia uso singola (con letti a castello) a 1.790 €.

ADMIRAL YACHT CHARTER Crociere a vela per viziati e non

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Crociere a vela con equipaggio nella Grecia ionica, anche per chi è alla prima esperienza in barca. L’equipaggio - tutti professionisti italiani - è in grado di soddisfare le esigenze sia di chi vuole godersi la crociera viziato dai servizi di bordo come in un hotel a 5 stelle (inclusi il servizio al tavolo e il riassetto della cucina e dei bagni), sia di chi vuole perfezionarsi alla vela. Itinerario per una settimana: Corfù, Paxos, Antipaxos, Parga; www.admiral-charter.com per due settimane: da Corfù a Zante. Il Sun Odyssey per otto persone può costare da 4.000 a 6.000 €a settimana.

MELTEMI TRAVEL Tra siti archeologici e spiagge nascoste

KIRIACOULIS In flottiglia alle Sporadi e nel Saronico

Meltemi Travel propone un itinerario di due settimane in barca a vela che presta una particolare attenzione ai siti archeologici e alle spiagge nascoste, e che tocca alcune fra le più belle isole dell’arcipelago del Dodecanneso. Un tempo teatro di epici scontri fra turchi e cristiani, queste isole sono la meta ideale per una vacanza da autentici velisti: una cosa che non manca nei mesi estivi sono infatti i venti medio-forti e costanti. Dall’animata Kos, luogo di nascita d’Ippocrate, verso la rocciosa Kalymnos (patria degli spungarioti), quindi Leros, Lipsi e la bellissima Patmos. Facendo rotta a Est di Patmos si giunge poi alla quasi disabitata Aghatonissi e infine alla dorica Simi, con il suo porto dalla caratteristica forma ad anfiteatro. Una crociera dall’8 al 22 Agosto può www.meltemitravel.it costare da 1.350 a 1.590 € a persona (a seconda della barca) in cabina doppia.

La società greca di charter nautico Kiriacoulis è una delle maggiori ad operare in tutto il Mediterraneo. Dispone di 480 imbarcazioni (a vela e a motore, da 36 a 50 piedi) e in Grecia ha sette basi: Atene, Kos, Rodi,

Speciale Charter

Corfù, Lefkas, Skiathos e Paros. Per la stagione 2009 propone crociere in flottiglia in due delle migliori aree di navigazione greche: il Golfo di Saronico (con partenza da Atene) e le www.kiriacoulis.com Sporadi (con partenza da Skiathos). I prezzi sono forniti su richiesta.


CROCIERE A VELA La Grecia dei miti vista dal mare Lungo le coste dell’Epiro e tra le isole ioniche, da Corfù a Zante, passando per Lefkas, Cefalonia e l’immancabile Itaca: accompagnati da un leggero vento di maestrale si navigherà su un mare limpidissimo, tra paesaggi variopinti e odorosi di macchia mediterranea, ripercorrendo le rotte di Ulisse, fino ad approdare sulle spiagge di Zante, dove le Caretta Caretta depongono le uova. La base di imbarco e di sbarco è Lefkas. Altrimenti si può optare per una crociera nell’Egeo e vivere le magiche atmosfere delle Cicladi. www.crociereavela.it Un viaggio imperdibile per chi cerca il contatto con la natura e con il Mito, a bordo di barche di 14 e 16 metri.

BLUENOSE YACHTING All’insegna del benessere con massaggi e meditazione Navigare a vela tra le isole della Grecia ionica, sostare in baie solitarie, vivere il fascino della vita a bordo senza le formalità della vita quotidiana: è la formula proposta da Bluenose Yachting con il suo programma “Vela BenEssere”, per vivere una vacanza in barca come un’occasione di meditazione e relax. A bordo sono previsti anche approfondimenti di tecniche di rilassamento e massaggi. Imbarcando da Corfù o da Cefalonia, da Giugno a Settembre, si navigherà www.blunosya.it lungo le coste dell’Epiro. Le quote a persona vanno da 350 €per un weekend a 1.100 €per una settimana.

VENTOMARE Tra le isole ioniche del Nord

MARATTICUS Navigazioni a 5 stelle a vela e a motore

Dal 27 Giugno al 3 Luglio, Ventomare propone una crociera tra le isole ioniche del Nord. Il programma è questo: si parte da Corfù, “gioiello” del Mar Ionio. Si naviga a Sud verso Paxos e le spiagge incontaminate di Antipaxos. Si fa una sosta a Preveza, aristocratica città alle porte del Golfo Amvrakikos. Da qui, si fa rotta su Lefkas, e le isole di Skorpio e Skorpionidi. In serata si raggiunge la leggendaria Itaca. E poi Zante, col suo relitto spiaggiato, e il paewww.ventomare.it sino di Killini, prima di approdare a Patrasso. Quota individuale: 600 €.

Maratticus noleggia barche in tutto il mondo e dispone dei migliori modelli a vela e a motore, con e senza equipaggio. La società offre una scelta fra più di 2.000 imbarcazioni, dal fast cruiser di ultima generazione al fascino di una vela d’epoca. Per chi desidera vivere una vacanza in assoluta libertà ma con servizi degni di un hotel a 5 stelle, c’è una vasta selezione di barche a motore con equipaggio, da 20 a 100 metri, disponibili nel Mediterraneo, ma anche ai Caraibi e nell’Oceano Indiano. Maratticus garantisce inoltre charter su misura, grazie alla collaborazione con tour operator qualificati e fornitori di servizi come aerei privati, elicotteri e catering. www.maratticus.it Il Dominator 68 può costare da 24.000 a 30.000 € a settimana.

Ci vanno anche loro All Sails Charter www.allsails.net Arawak www.arawak.it Amistà Charter & Broker www.amista.it

Il Mare Dentro www.ilmaredentro.com Compagnia degli Skippers Oceanici www.skipperoceanici.it Media Ship Charter www.mediashipcharter.com Mondovela www.mondovela.it

Oltremare www.oltremare.it Sea Life www.sea-life.it Timonecharter www.timonecharter.it


Turchia

In caicco nell’avamposto dell’Oriente V

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ela e cultura: la formula vincente per godersi al meglio una vacanza in Turchia. Con i suoi chilometri di baie e insenature, pendici a strapiombo e vaste spiagge bagnate da un mare limpido, e con i suoi innumerevoli siti archeologici carichi di storia millenaria, la Turchia è la meta ideale per crociere in barca tranquille e interessanti: porti ben attrezzati e la possibilità di spostarsi in breve tempo da una baia all’altra (dove il mare è molto calmo), consentono di trascorrere ogni giornata in un luogo diverso dall’altro. Per una crociera comoda e poco impegnativa, è consigliato il noleggio di un caicco, tipica goletta turca che, rispetto a catamarani e monoscafi, è più spaziosa e permette di vivere le emozioni della più antica tradizione nautica turca. Il classico porto d’imbarco scelto dalle società di charter è Bodrum, definita la St. Tropez della Turchia per la sua animazione, la sua atmosfera amichevole e bohème, i suoi night-club e cabaret. L’entrata della Baia di Bodrum è custodita dallo spettacolare castello medievale edificato dai Cavalieri di Rodi. Qui si trova anche

Speciale Charter

la tomba del Re Mausolo (IV sec a.C.), una delle Sette Meraviglie del mondo antico. Non lontano dalla città, si può nuotare in un mare tiepido e senza correnti ed esplorare numerose formazioni di grotte e rocce. Situata in una baia protetta da rudi montagne ricoperte di pini, Marmaris è un altro importante porto di riferimento, dove si può odorare il profumo inebriante degli alberi d’incenso e assaporare il “Raki” (anice) nel modo tradizionale turco, diluito con acqua e ghiaccio. Navigando a Sud, lungo la costa della Licia, incontriamo Fethiye, località molto popolare per la sua bellissima baia cosparsa di isole, e Kas, la cittadina più a Sud di tutti i villaggi turistici turchi, incastonata tra la costa mediterranea e alte montagne, dove molte barche a vela trovano ormeggio nel suo piccolo porticciolo. Da qui è facile raggiungere la splendida località di Simena che si trova davanti all’isola di Kekova, in un tratto di costa straordinariamente suggestivo. La regione di Kekova è stata dichiarata area protetta nel 1990 dal ministero turco per l’Ambiente e le Foreste. www.turchia.it

I PORTI IN TURCHIA Bodrum - D-marin Turgutreis Marina: 550 ormeggi Bodrum - Milta Marina: 400 ormeggi Marmaris - Albatros Marina: 450 ormeggi Marmaris - Marti Marina: 300 ormeggi Fethiye - Port Gocek Marina: 375 ormeggi Antalya - Kas Marina: 180 ormeggi

CHE TEMPO CHE FA L’altissima stagione (Agosto) non è l’ideale dal punto di vista climatico. I mesi migliori sono Giugno e Settembre, ma anche Maggio e Ottobre permettono splendide navigazioni in barca a vela. Il clima è caldo, ma secco e ventilato. Attenzione al Meltemi: soffia con direzione Nord/NordOvest, si affaccia a metà mattinata, può durare fino a sera e raggiungere anche i 40 nodi di velocità; il suo andamento regolare lo rende tuttavia prevedibile e poco pericoloso.


INTERCHARTER Caicchi di lusso anche con flybridge È un’ampia scelta di caicchi di prima classe quella che offre Intercharter per navigare lungo le coste dell’Egeo orientale. “Carpe Diem III”, ad esempio, è una sontuosa imbarcazione di 140 piedi che può ospitare fino a 10 persone. Il prezzo di noleggio va dai 28.000 ai 40.250 € a settimana, a seconda della stagione. Il prezzo comprende il carburante per un media di 4 ore al giorno di navigazione e le spese portuali in Turchia. Tra le altre offerte di barche con equipaggio in Turchia, www.intercharter.com anche “Esma Sultan”, lussuoso caicco con flybridge, e “Angelo II”, elegante e spazioso motorsailer.

FORZA TRE Per tutti i gusti con transfer aeroporto

zi indicati includono: noleggio del caicco comprese tre persone di equipaggio, trasferimenti da/per l’aeroporto, nafta od olio per quattro ore di navigazione al giorno, lavanderia di bordo, lenzuola e asciugamani, tasse portuali e diritti di navigazione in acque turche. Per lo svago, a bordo troverete un tender con fuoribordo 5 cv, una tavola a vela, una canoa, attrezzatura snorkeling e pesca, www.forzatre.it tv, stereo, backgammon e carte da gioco.

Caicchi per tutti i gusti, dal “M.Barbaros” di 17,55 metri (per 8 persone) al “Palmyra” di 32 metri (per 12 persone), quelli proposti da Forza Tre. Per noleggiare il primo, si spendono dai 575 € (in Maggio e Ottobre) agli 890 € al giorno (Agosto); per il secondo, dai 2.875 ai 4.375 €. I prez-

BLUE CHARTER Stile italiano e tecnica turca, anche su misura Sole, acqua cristallina e cielo sempre blu: il tutto godibile a bordo di uno dei caicchi più esclusivi della costa turca. Si chiama “My Capricorn” e lo propone la società Blue Charter. L’imbarcazione, varata nel Luglio 2008 e lunga 30 metri, coniuga stile italiano e tecnica dei maestri d’ascia turchi. Tutte le cabine sono a letti doppi o matrimoniali, dotate di bagno personale e aria condizionata. Il costo del noleggio è di 2.500 € al giorno per un massimo di 10 persone. Il caicco, che fa base a Bodrum, può essere noleggiato solo per intero. La società offre inoltre consulenza per chi volesse www.blue-charter.com costruire un caicco in Turchia ed esportarlo nel proprio Paese a prezzi contenuti.

SKIPPER CHARTER Se si è da soli, c’è il “cabin charter” Tipiche golette turche noleggiabili solo con equipaggio disponibili in Turchia con imbarco da Marmaris, Bodrum, Gocek, Fethiye e Antalya. La gamma spazia dai 16 ai 30 metri, con cabine doppie (minimo quattro, massimo dodici persone) e servizi propri. Un caicco per otto persone ha un costo settimanale ad Agosto di 5.600 €. Il prezzo comprende tasse turche, mansioni dell’equipaggio, pasti e carburante per quattro ore di navigazione al giorno. Se non si arriva a formare un gruppo, è possibile il “cabin charter”, il noleggio di una cabina doppia con servizio per crociere di 7 o 14 giorni lungo i più suggestivi itinerari della www.skippercharter.it Costa Licia. Il costo settimanale a persona è ad Agosto di 510 €, pensione completa.

Ci vanno anche loro Full Sail www.fullsail.it Il Gluf www.ilgluf.it Maratticus www.maratticus.it

Med One Charter www.med1.net Noleggioyacht www.noleggioyacht.com Progetto Mare www.progettomare.com

Pupa Yachting www.pupa.com.tr Rigo Yachts International www.rigoyachts.com Tamanj Jua Planet www.tamanjuaplanet.com Veleggiare www.veleggiare.it


I

l capitano Osvaldi Docente di filosofia, appassionata di assestò con un sospiro vela e regatante. Naviga in crociera la gigantesca persona tra le isole italiane, Grecia e Tunisia. nel sedile posteriore della Vive nel Lazio; scrive romanzi e racconti gialli di ambientazione vettura di servizio. Il bririgorosamente nautica. gadiere, appena seduto, tirò fuori il suo quadernetto. L’appuntato Rossi prese lentamente per il lungocanale, direzione obbligata per chi esce dalla tenenza di Maraglia. C’era un gran traffico. Sui gozzetti della piccola pesca si rassettavano le reti e le donne offrivano a gran voce tonnetti, arzille, aguglie e sgombri: “Viè cà bella signora, frisco, frisco!”. Estimatore del pesce azzurro ben prima che il peana degli acidi polinsaturi approdasse in tv, Osvaldi sporse interessato la testa, augurandosi che sua moglie comprasse qualcosa di decente. Lui non sarebbe rientrato in tempo per curare la cena e

L’autrice

Testo di Virginia Savona illustrazioni di Paolo Cardoni

Barca L’alibi l’ha verificato lei stesso...In effetti la vittima subiva il ricatto del vecchio sfruttatore e si prostituiva saltuariamente, ma Roccia ha detto di ignorarlo…”. “Mente!” “Non possiamo provarlo e comunque non inficierebbe l’alibi. Ragioniamo sulla prima moglie, piuttosto. Vive da tre anni a S. Cosma?”. “Sissignore. Socia dell’agenzia Blue Ship. Il titolare aveva urgente bisogno di un mediatore marittimo perché era stato diffidato a continuare l’attività in mancanza del titolo prescritto! Che la signora fortunatamente possiede, per cui si sono subito accordati”. “Bene.Ci risulta che è un’ottima nuotatrice: avrebbe potuto mettersi in acqua dalla spiaggetta di levante e tornare indietro senz’essere notata?”. “Lo escludo. Ho interrogato tutti gli ormeggiatori in servizio sui pontili e ... - sfogliò gli appunti - quindici persone che si trovavano a bordo di imbarcazioni, attraccate dalla parte giusta. Nessuno ha visto mezzi o individui avvicinarsi alla barca del delitto. Il discorso vale anche per Guia, il timoniere, che però ha usato l’attrezzatura da sub e in teoria…”. Il capitano annuì. Quel che il brigadiere andava recitando l’aveva già ripetuto per

d’epoca

RACCONTO BLU


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Mariangela... Non cucinava male, anzi, però si teneva alla gestione ordinaria. Niente slancio e poesia, tipiche del cuoco di razza! Mentre a lui, pur costretto a diete spartane per mantenersi entro il quintale e venti, tributavano lodi amici e parenti, deliziati da ricercate esibizioni gastronomiche. Pellicciotta emise un paio di gorgoglii, sfogliando le pagine per richiamare - con il dovuto rispetto - l’attenzione del superiore: “Si diceva che il decesso è avvenuto tra le 10 e le 12. L’autopsia non potrebbe fornire margini d’incertezza tali che l’alibi del Roccia...” “Brigadiè, sui tempi il medico è stato categorico. Il marito bisogna scartarlo! Lei ci rinuncia a malincuore, ma deve portare pazienza... Non è la prima volta che l’ipotesi più ovvia risulta errata e neppure sarà l’ultima”, sentenziò benevolo Osvaldi. Si lodava di saper valorizzare i suoi uomini al di là delle apparenze, dimesse e paesanotte al caso, e Pellicciotta, lavoratore tenace, era anche fornito di agilità mentale. Superata la rotatoria di viale XXIV Maggio, la vettura imboccò il lungomare del rinomato golfo di Maraglia: un arco armonioso di sabbia dorata e acqua azzurro cupo, con lo sfondo dell’ancor silvestre promontorio di S. Cosma, punteggiato di bianche ville. “ Chiaro come il sole” borbottava Pellicciotta. “Lo skipper stagionato ammattisce per una puttanella slava….Il paese non c’entra, per carità!” si affrettò ad aggiungere, in risposta all’occhiata critica del superiore “ Comunque pianta la moglie e installa l’altra sul vascello d’epoca. Poi, ottenuto il divorzio, se la sposa. Quando sa che ha ripreso il mestiere, le rompe la testa!”. “Mentre “qualcuno” uccideva la ragazza - puntualizzò Osvaldi – il marito si trovava a ottanta chilometri per comprare i pezzi del motore, per giunta insieme al meccanico!

O

Senza fare una piega era salita dal gommone alla grande barca

telefono alla dott. Pitagora, la quale s’era affrettata a ribattere che gli ormeggiatori passavano il loro tempo al bar tra birra e tressette, fregandosene di quel che accadeva in porto, tant’è che sei mesi prima gli era sparito sotto al naso un motoscafo, recuperato dio sa con quali sistemi. Quanto alle persone in barca, si trattava di equipaggi in attesa della gara e prevedibilmente distratti. “Chissà che gusto sbattersi per mare…“ Al che Osvaldi – tanto per alleggerire il discorso - aveva citato il proverbio inglese per cui la vela è il sistema più faticoso, costoso e scomodo per non andare da nessuna parte. La dottoressa l’aveva gratificato di un cortese gorgoglio, ma subito era rientrata nel seminato: le barche erano uscite dal porto intorno alle 11, rimaneva un’ora durante la quale l’ex moglie avrebbe potuto... Non poteva menarlo in giro così la Gip, invadente seppur capace. A ciascuno il suo compito, bella mia. Da che parte muoversi, era lui a deciderlo. maggio’ in silenzio la robusta signora cinquantenne, che durante il sopralluogo era passata senza fare una piega dal gommone alla murata della grande barca: sigaretta spenta in bocca e cellulare in mano. E a onta del tailleur aderente e i tacchi alti, la divisa d’ordinanza, incongrua quanto i riccioli tizianeschi e il trucco esagerato che esibiva anche in tribunale. Osvaldi soffriva di vertigini e galleggiava a stento, talché aveva vissuto quelle peripezie con apprensione. Ben celata, s’intende; non era certo schiavo delle sue piccole nevrosi. Era convinto di giovarsi anche della flemma, in armonia con la stazza. Orso di buone maniere, giocava sempre di sponda, mascherando con l’approccio ponderato un intelletto vivace e curioso. Alla Pitagora aveva compitamente replicato, elencando in bell’ordine i suoi argomenti. Primo, l’identità e la vicenda dei Roccia giravano su tutte le bocche, grazie


Racconto BLU

MAG

alla piazzata della De Risio, sicché un di lei bagno estemporaneo avrebbe destato la massima curiosità. Secondo, ogni maschietto teneva l’occhio puntato sul veliero, speranzoso che la ragazza mostrasse le sue grazie, subito reclamizzate da chi aveva avuto la fortuna di bearsene il giorno prima. Terzo, pur ignari della vicenda e intenti ai preparativi della partenza, i regatanti erano certo attratti dalla barca, esemplare di gran pregio, e non avevano mancato di osservarla. “D’accordo - aveva tagliato corto la Gip, laudatoria e curiosamente turpiloquente come al solito – A Giova’, i coglioni ce li hai... Non farmi fare una figura di merda con quel rompipalle di Bonaiuti! Pensi al timoniere? Ok, vai pure, ma evita le cazzate che ho sentito finora!”. S’era ridotto a Guia, il giovane barbuto dai larghi occhi azzurri persi in chissà quale iperuranio. Era imbarcato su “Festina lente”, un X 442 da un paio di giorni a S. Cosma per le regate. La storia era piena di coincidenze strambe e fastidiose. Il timoniere ci stava dentro dall’inizio, cinque anni prima: marinaio sulla barca dei Roccia - allora coniugi felici - nel corso di un raduno di barche d’epoca aveva portato a bordo la defunta, avendola incontrata nei carrugi del Caricamento, come in una canzone di De André. La signora se li era trovati davanti in piena notte; quel ragazzo silenzioso e schivo invocava il suo aiuto. Innamorato pazzo, non vedeva nella vita altro scopo che sottrarre agli sfruttatori bella sventurata e redimerla. Lei si era fatta paladina dell’impresa romantica, costringendo il marito, timoroso di vendicativi sfracelli, a salpare di gran corsa. “Primo e unico amore” l’aveva chiamata Guia durante l’interrogatorio,piangendo: che telenovela! Osvaldi le detestava. Perché sentimenti e passioni debbono fare a pugni con raziocinio e buon gusto? L’amava ancora, aveva giurato, malgrado tutto. Mai le avrebbe fatto del male! “Brigadiè, lei ha escluso che Guia con le bombole abbia potuto..”. “A ragion veduta, capitano, sentiti tutti i testimoni”. Doveva farlo mentre armava la barca e a bordo c’era un sacco di gente. La signora Pirro ha detto di non essersi mai mossa perché stava ‘organizzando la sussistenza’, cioè preparava una gran quantità di panini. In regata vanno otto giovanotti famelici”.

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...“qui c’è pure l’ex amante ingaggiato per le regate, bel colpo”...

tro, frustrato nell’intento didattico - Con il motore in avaria, Roccia e la seconda moglie fanno scalo proprio qui, dove vive la prima... Seguono l’incontro e gli insulti: i due si ritirano, umiliati, a sentire i testimoni del bar. La mattina dopo, visto l’ex marito allontanarsi in macchina col meccanico, lei nuota fino alla barca e uccide la bellissima!”. ivide i capelli d’oro, il corpo di statua malcelato dall’esiguo due pezzi: affascinante fin nella morte, mentre l’altra…..Appena passabile, e non soltanto a causa dell’età più matura. Erano arrivati allo slargo che domina il porto: un bel colpo d’occhio sul bacino affollato, spuma luccicante al largo e montuose isole dell’arcipelago sullo sfondo, dolcemente sfumate nella foschia. Lo scafo del delitto si dondolava placido e innocente, con le sue eleganti linee un po’ antiquate. “Una rubamarito, una prostituta minorenne che aveva accolto e beneficato…Capisco che l’abbia presa a maleparole, ma aspettare cinque anni per ammazzarla...”, fece Pellicciotta, dubbioso e schifato. “Era mancata l’occasione. Dopo la rottura aveva incontrato soltanto il marito e in presenza degli avvocati”. “Ma ormai ha un’altra vita. Si è messa con un pilota, pensionato e benestante, il quale le ha persino ha comprato una barca d’epoca….Stupenda, dicono. Lei ne cura il restauro, col progetto di navigarci insieme l’anno prossimo ai Caraibi. Vede quei due, perde la testa e finisce in galera povera e pazza? Non è andata così, questo è un delitto premeditato”. “ Va bene, ma cos’altro abbiamo in mano?”. “Dev’essere stato il marito, alla faccia dell’ora del decesso! - insisté ostinato il brigadiere – Altro che avaria! Scopre che lei fa ancora la puttana, stipula una polizza milionaria e arriva qui apposta perchè si sospetti la prima moglie. Non è un gran piano, ma potrebbe funzionare”. Osvaldi sospirò: “ Vada, vada, così è più contento”. “Non si tratta di contentezza, ma di logica - puntualizzò offeso Pellicciotta - Qui c’è pure l’ex amante, ingaggiato per le regate: sfortuna per lui e bel colpo per Roccia. Quanto a noi, altra maretta per confonderci le idee…”. Osvaldi esibì un’espressione paternalistica: “E come ci mettiamo con l’ora? Era in città insieme al meccanico, un alibi sicuro. A meno di non posticipare la morte.... Ma in che modo?Siamo daccapo, brigadiè”. Quello taceva, l’aria cocciuta.


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“Per cui è in grado di testimoniare sull’ora dell’immersione di Guia…Che, uccisa la ragazza, avrebbe dovuto rientrare in tempo per condurre la barca alla partenza. Impossibile…”. ossi superò l’ultima curva della provinciale e svoltò a sinistra verso il porto. Mentre Maraglia ostenta un lungomare volgarmente provato dalla speculazione edilizia, quello di S. Cosma appare a prima vista quasi spoglio, nell’intento virtuoso di salvaguardare la duna costiera. Il divieto di costruzione non ha tuttavia prodotto gli effetti benefici auspicati dagli amanti dell’ambiente, perché casotti e catapecchie sono sorti negli anni al riparo di cannucciate e muretti fantasiosi. Ripetute sanatorie e nuovi abusi hanno infine conferito all’ameno litorale l’aspetto zingaresco sul quale trascorreva rassegnato e distratto lo sguardo dei carabinieri. “Da escludere - precisò Pellicciotta con puntiglio - Sono stato io a evidenziare l’uso dell’attrezzatura da sub da parte del Guia. L’ha adoperata per verificare...- controllò l’appunto - lo stato dell’asse del timone, il quale aveva un gioco anomalo. Avrebbe dovuto procedere in immersione attraverso l’intero bacino portuale e, costeggiato il molo di sottoflutto, raggiungere inosservato la barca del delitto....”. “Va bene,e poi non ci siamo coi tempi. Guia è rimasto sotto per non più di un quarto d’ora, troppo poco”. “Capitano, lei raccomanda sempre di guardare al movente, come un faro quando si naviga di notte”, recitò d’un tratto il brigadiere. Osvaldi gli rivolse un’occhiata dubbiosa. Ma non c’era ironia nella faccia aggrottata: “Un movente così passionale non regge per cinque anni. S’innamora di una puttana e la toglie dalla strada con l’aiuto dei suoi datori di lavoro. Lei dopo pochi mesi accalappia il marito, un bel calcio alla signora e addio mio salvatore! Lui, niente: piange. Gli piace surgelata, la vendetta?”, si chiese con enfasi il brigadiere. “Pellicciotta, il ragionamento fila, ma non fa al caso nostro. Dobbiamo rivedere tutto, com’è giusto, perché ‘nessun egittologo ha visto Ramsete’…”. Il capitano ripeté in tono sentenzioso la frase di Bloch, sua citazione preferita, compiacendosi delle analogie, che gli parevano lampanti, tra il mestiere dello storico e quello dell’investigatore, impegnati entrambi nelle ricostruzione paziente di eventi lontani dagli occhi. Il sottoposto rinunciò alla replica, intento ai suoi appunti. Non ci teneva a riascoltare la lezione ben nota. “Riassumiamo la posizione della De Risio, brigadiè - si rassegnò l’alErano arrivati alla darsena. Nel piccolo bacino erano stipate sui pontili galleggianti oltre quattrocento barche, per lo più motoscafi, ma anche vele. La barca d’epoca era ormeggiata in rada, davanti al molo di sottoflutto. L’appuntato si diresse da quella parte, ma poi curvò a destra per fermare la macchina accanto alla cooperativa della piccola pesca e si girò verso i superiori. Stava lì di tre quarti, invece di scendere ad aprire la portiera; Pellicciotta gli rivolse un’occhiata disapprovante. Si decise, imbarazzato: “Capitano, permette? Io avrei un’idea”. “Dica, Rossi...”, incoraggiò Osvaldi. “Lui, voglio dire il marito, non avrebbe potuto fare come quelli per posticipare l’ora della morte e trarre in inganno il medico legale?”. Il giovane indicò la scena che si svolgeva lì accosto, sulla piattaforma del casotto: due uomini prelevavano dall’apposita macchina, che li vomitava rumorosamente, una gran quantità di cubetti di ghiaccio e li spargevano sulle cassette del pesce. Osvaldi osservò con attenzione, poi raddrizzò le spalle massicce: “Si ricorda, brigadiere, quel particolare strano?”, chiese con voce inespressiva. Pellicciotta esitò, prima di rischiararsi e annuire vigorosamente: “Sì! Capelli asciutti e costume bagnato! Potrebbe averla coperta di ghiaccio per cui la temperatura è risultata inferiore. Poi il ghiaccio si è sciolto e l’acqua..”. “Pellicciotta!”. “Comandi!”. “Trovi qualcuno che ha visto Roccia vicino alla macchina del ghiaccio, o almeno qua attorno, al mattino presto! Io telefono al medico legale. Rossi! Vada a bordo e controlli le sentine. Cominci dalla cabina dov’era il corpo”. “Sissignore. Verificherò anzitutto se si tratta di acqua dolce o salata”. Scesero. Osvaldi seguì con lo sguardo l’appuntato, diretto ai pontili. Figlio di un capobarca, rammentò; S. Tommaso, si chiamava la paranza del padre, ormeggiata all’ingresso del canale di Maraglia.


Xc 45 Il cantiere danese X-Yachts allarga i propri orizzonti, passando a barche progettate per le lunghe crociere che non disdegnino gli oceani. Con una cura per i particolari e per la sicurezza e interni progettati per il comfort in navigazione

Nata

di Jeffrey Morgan

MAG

Delle barche di X-Yachts si diceva: “Veloci, tecniche, belle. Forse un po’ spartane negli interni e nel comfort da crociera”. Pareri, certo, e come tali opinabili. Niels Jeppesen, progettista e comproprietario del famoso cantiere danese, ha dato un taglio a chiacchiere e commenti e ha fatto scaturire dalla punta della sua matita (beh, del computer) una nuova linea - contraddistinta da una “C” nella sigla di barche pensate apposta per le lunghe crociere. L’Xc 45 che abbiamo provato è attualmente l’ammiraglia del nuovo progetto; è già pronto un 42’ in tutto simile e nel 2010 sarà varato un nuovo 50 piedi. Diciamo subito che il nuovo sviluppo di X-Yachts fissa standard di

Provate per voi

barche pensate per conoscitori della vela che vogliano appagarsi nel proprio entusiasmo. L’allargamento del ventaglio di proposte tende a creare una generazione innovativa di barche per lunghe crociere, frutto dell’esperienza e dei successi maturati per lunghi anni in quelle da regata. L’ambizione del cantiere danese è quella di aver costruito una barca capace di offrire condizioni ottimali per lunghe e piacevoli navigazioni in sicurezza, anche in oceano, senza sacrificare le prestazioni veliche. Una barca progettata da marinai che ben conoscono le necessità di un crocierista e del suo equipaggio familiare. Sembra uno slogan, lo è.

Nuova progettualità Per ottenere i risultati prefissati, il progettista ha lavorato principalmente sulle linea di carena. La principale differenza con le barche da regata sta appunto nello scafo, più profondo sia nella sua sezione avanzata sia in quella mediana, in grado di assicurare maggiori volumi interni. Volumi che sono sfruttati anche per l’alloggiamento dei capaci serbatoi di acqua e carburante situati a centrobarca, sotto ai paioli: una configurazione che si traduce in navigazioni a vela più morbide in ogni condizione di tempo. Basta un colpo d’occhio per apprezzare la


In navigazione, le manovre dell’Xc 45 sono facilmente gestibili anche con equipaggiamento ridotto.

per navigare struttura della coperta: sgombra, con comodi passavanti, ideale per il deflusso dell’acqua, ospita sei osteriggi e due maniche a vento in acciaio inox. Se è funzionale alla navigazione a vela, non per questo mancano comodi spazi per materassini prendisole. La prua ospita la calavele per lo spi asimettrico, i parabordi, una scaletta facoltativa di prua e l’ancora con 50 metri di catena. Sul ponte, l’elemento decisamente crocieristico è quello della configurazione del pozzetto, apribile a richiesta. La sezione poppiera del ponte si abbassa a formare uno scalino per un comodo accesso alla plancetta, reclinabile elettri-

camente dallo specchio di poppa e integrata da una scaletta da bagno e da una doccetta. Dalla poppa, verso l’esterno si apre anche il gavone che contiene la zattera autogonfiabile: per ammararla basta spingerla con un piede da una seconda apertura situata in pozzetto. La passerella in carbonio, ripiegata in due, è riposta in uno dei quattro gavoni del pozzetto, in una sacca imbottita.

Le manovre Le drizze, le scotte e perfino i terzaroli sono rinviati in pozzetto, rimandati a verricelli elettrici. La scotta di randa dispone

IL CANTIERE X-Yachts nasce nel 1979 a Hadersev, in Danimarca, fondata dai fratelli Lars e Niels Jeppesen e Birger Hansen. Dopo che la prima barca, X-79, riscosse un grande successo, il cantiere si specializzò nella costruzione di barche da crociera con alte prestazioni. All’X-412 capostipite d’una una nuova linea negli Anni 90, seguirono altri successi: l’IMX-40, imbattibile nelle regate IMS e IRC, l’X-Yachts 73, pietra miliare nella crociera di lusso d’altomare.


di verricelli dedicati, a fianco delle due ruote e dunque a portata di mano del timoniere. Quest’ultimo gode di una buona visibilità, sia verso prua in navigazione, sia durante le manovre in porto. Posizionata al centro, di fronte alle due ruote del timone e a ridosso di un tavolo in tek con alette ribaltabili, c’è la console-strumenti, ben visibile e dotata di un robusto tientibene in acciaio. Grazie al timone e al paterazzo sdoppiati, a un boma di lunghezza contenuta e soprattutto al trasto-randa posizionato sulla coperta davanti allo spray hood, il pozzetto si rivela particolarmente comodo e spazioso, proprio come si richiede ad una barca pensata

In alto: in giallo, il supporto in acciaio della chiglia. A destra: la spaziosa dinette.

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Sotto: gli interni dell’Xc 45, versione tre cabine.

Provate per voi

per la crociera. Ogni dettaglio, inoltre, si rivela progettato per ottimizzare il controllo delle manovre da parte del timoniere e per consentire a un equipaggio ridotto di lavorare in sicurezza. In dotazione standard dell’Xc 45 è previsto uno spray hood convenziona-

le, con una struttura in acciaio inox. Facoltativamente, si può montare un parabrezza in vetro rinforzato con spray hood integrato: aumenta la protezione dalle intemperie e la visibilità rimane più che buona.


Gli interni Se come abbiamo accennato all’inizio, gli “X” da regata non erano strutturati con interni che potessero costituire un “appeal” particolarmento gradito alle mogli degli armatori, la linea crociera del cantiere ha

arredamento più classico, con paratie in tek. Le rifiniture, così come le venature del legno e il mobilio costruito secondo gli standard più alti riflettono tutti insieme le nuove ambizioni del cantiere. Portalampade, osteriggi e tambucio scorrevole assicurano illu-

SCHEDA TECNICA Materiale costruzione: VTR Lunghezza f.t.: m 13,86 Lungh. al galleggiamento: m 12,76 Larghezza max: m 4,32 Pescaggio: m 2,20 Dislocamento: kg 13,22 Zavorra: kg 5,740 Armamento: sloop Sup. velica (randa+genoa): mq 102 Motore: Volvo S-drive 75 hP Serbatoio carburante: l 440 Serbatoio acqua: l 615 Portata persone: 12 Posti-letto: 6 Categoria di progettazione: A Progettista: Niels Jeppesen Cantiere: X-Yachts (Danimarca) Importatore: X-Yachts Italia srl Porto Turistico di Chiavari - 16043 Chiavari (Ge) Tel. +39 0185 308615 Prezzo: € 412.000 + IVA + trasporto

Sopra e in alto: un particolare e la vista d’insieme del quadrato. A sinistra: dettagli del tavolo di carteggio e della cucina.

sicuramente invertito la tendenza. Non solo infatti gli interni dell’ Xc 45 sono configurati per soddisfare le esigenze di lunghe navigazioni, ma offrono un colpo d’occhio elegante e razionale al tempo stesso. X-Yachts propone due soluzioni alternative di arredamento: moderna e classica. La prima è standard, con la superficie delle paratie strutturali di colore bianco e interni delle murate pannellati in tek. Cucina, tavolo di carteggio, divanetto, stipi, scaffali e armadietti: tutto è stato realizzato in tek satinato dalle sapienti mani dei carpentieri danesi. La seconda soluzione prevede un

minazione e ventilazione naturale. L’Xc 45 offre due soluzioni alternative anche per la configurazione del quadrato. La versione standard contempla a dritta, dopo uno dei bagni, un comodo tavolo di carteggio, sormontato da un pannello con gli strumen-

ti di comunicazione e con il quadro elettrico a 24 Volt. A murata, verso prua, un sofà di quasi due metri, che ospita un ripiano dietro ad uno degli schienali, ribaltabile. L’altra versione prevede una cabina-doccia annessa al bagno, a proravia della quale c’è il sofà sdoppiato con al centro il tavolo da carteggio. La cucina, sul lato di sinistra, è spaziosa e funzionale, con tutte le attrezzature a portata di mano. Forno cardanico, ripiani di lavoro e tientibene ne fanno un angolo-cambusa davvero marinaro. L’equipaggiamento standard include una ghiacciaia a pozzetto, convertibile in 101


freezer. È già previsto lo spazio per un frigorifero con apertura frontale, una lavastoviglie e un forno a micro-onde. Il quadrato è completato da una classica dinette per otto persone. La cabina armatoriale, a prua, è molto spaziosa. Dotata di un bagno con doccia munita di battenti anti-spruzzi, non lesina guardaroba e ripostigli. Il letto è fornito di materasso a molle steccato. Nella sua versione

Dall’officina si accede sia alla panca del pozzetto, sia al vano motore che può ospitare un generatore ausiliario di corrente.

In sintesi...

Alta tecnologia

L’Xc 45 è una barca progettata e costruita per le lunghe crociere. Ad una attrezzatura funzionale e studiata con cura per garantire un tasso aggiuntivo di sicurezza, accoppia facilità nella gestione delle manovre, eseguibili anche con equipaggio ridotto. Elegante negli interni, è dolce sull’onda e docile e affidabile sotto vela.

Le soluzioni progettuali dell’Xc 45 scaturiscono dal più aggiornato e avanzato programma di design in 3D. Il vano motore, che contiene anche il serbatoio dell’acqua calda, è ben isolato e ventilato. Il sistema elettrico a 24 Volt assicura un cablaggio efficiente che riduce le dispersioni di corrente. Tutti i fili - per motivi di sicurezza aggiuntiva - terminano in un box stagno dietro al pannello elettrico, nel quadrato. Le tubazioni dell’intero sistema idraulico sono posizionate in apposite canalette. Sempre per una

Sopra: una delle due cabine di poppa. A destra: la cabina armatoriale, a prua. Sotto: un particolare del pozzetto, con l’originale sistema di raccolta delle drizze.

standard, l’Xc 45 contempla tre cabine. Questa dispone di due cabine quasi simmetriche a poppa, entrambe con ampi armadi e ripostigli e ben illuminate e ventilate. La versione alternativa, a due cabine, prevede invece una grande cabina-officina sul lato di dritta. Un banco da lavoro, con stipi e cassetti per gli attrezzi e le parti di ricambio fornisce una soluzione ideale per chi ama navigare a lungo e a grandi distanze.

sicurezza aggiuntiva, il sistema di timoneria dispone di quadranti indipendenti. Ma soprattutto, l’Xc 45 non deroga da un principio costruttivo che da sempre caratterizza le barche di X-Yachts: un rettangolo in travi d’acciaio che funge da affidabile supporto sia per il bulbo sia per il piede dell’albero.

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In navigazione

Provate per voi

Nel corso della nostra prova, durata circa due ore, le condizioni di mare e vento sono mutate più volte, senza mai raggiungere però condizioni-limite che, pure, la barca è stata costruita per affrontare. Cominciamo


Sopra: il parabrezza integrato nello spray hood. In alto: la foto evidenzia la pulizia della coperta. A destra: il programma di progettazione in 3D dell’Xc 45 evidenzia fra l’altro i due quadranti indipendenti della timoneria.

con mare calmo e vento di Tramontana di 5,7 nodi. Il log ci dice che boliniamo a 4,6 nodi di velocità. I timoni appaiono a tutta prima un po’ duri per chi è abituato a ruote di diametro maggiore, poi però, acquisita sensibilità, si governa con facilità. Particolare importante: dopo la virata la barca riparte subito. Proviamo la bolina larga mentre il vento rinforza: con 8 nodi ne facciamo 5,6 di velocità; con 10, arriviamo a 6. La barca della prova è armata con un fiocco 100%, rollabile e con una randa inferita in un boma Furlerboom, che la avvolge con un sistema meccanico. Di bolina larga, man mano che

il vento rinforza a 11,5 e 11,9 nodi tocchiamo i 7,2 e i 7,5 di velocità. Al traverso, filiamo a 6,6 nodi con 12 di vento. Proviamo il lasco mentre il vento diminuisce leggermente. Ad ogni andatura la barca fila via leggera e risponde docile al timone. Il piano velico è molto flessibile, progettato anche per navigazioni in oceano. Fra le varie opzioni, oltre al fiocco 100%, c’è un genoa 140%, un fiocco autovirante e uno stralletto per la tormentina. Anche la randa, come detto, si può ottenere in versione rollabile. Il motore è un Volvo 75 S-drive, con elica a tre pale abbattibili, silenzioso e ben propor-

zionato. Lo testiamo senza vele. Ecco i risultati: 600 giri, velocità 3 nodi; 1000 g/m, vel. 3,8; 1500 g/m, vel. 5,4; 2000 g/m, vel. 6,8; 2300 g/m (regime di crociera), 7,9 nodi di velocità. Portiamo la manetta fino a 2800 giri e la velocità a 8,6 nodi, ma a 2500 giri si cominciano ad avvertire vibrazioni. Se e quando servirà, anche il motore farà il proprio dovere.

www.x-yachtsitalia.it

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Victoria 32 Agile e compatta, la novità dei Cantieri Navali di Livorno rientra nella fascia dei natanti. Costi contenuti e affrontabili. Offre grande abitabilità anche a chi proviene da barche più grandi, ha buone qualità nautiche e prezzi concorrenziali di Maurizio Caldera

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Abbiamo “incontrato” il Victoria 32 in una giornata di pioggia, sotto un cielo grigio e con mare calmo. La linea dello scafo ricorda un po’ quelle barche che, negli Anni 80, erano definite pilotine, equiparandole a quelle dei piloti di porto. Forma non troppo slanciata, ma con una sua identità, la pilotina deve avere una buona tenuta di mare e buone prestazioni, grande abitabilità a bordo pur con lunghezze fuoritutto non eccessive. E il Victoria 32 corrisponde a questo profilo perfettamente: ci aggiunge soltanto un più alto grado di finitura, trattandosi di un cabinato da diporto e non di una barca destinata al lavoro. Nasce, infatti, per soddisfare le richieste dei diportisti che non vogliono impegnare un budget troppo elevato per la propria barca. Modello nuovo

Provate per voi

Piccola ma


IL CANTIERE

convincente Sopra: il Victoria 32 in navigazione. A sinistra: la cucina completa di frigo che si vede entrando e, accanto, la dinette trasformabile in letto matrimoniale.

dei Cantieri Navali di Livorno, il 32 rientra nella categoria natanti, nonostante l’apparente lunghezza oltre i 10 metri, perché la misura di omologazione scende al di sotto della soglia limite. L’idea del cantiere, con questa realizzazione, è quella di offrire uno scafo maneggevole e compatto, ma con il comfort di una barca più grande, con un’attenzione dedicata in particolare ai clienti di scafi di maggiori dimen-

sioni che vogliono ridurre i consumi e i costi di gestione. “Nonostante ciò comporti per l’armatore un danno economico anche rilevante - ha sottolineato Angelo Bacci, direttore generale di C.N. Livorno - alcuni preferiscono ugualmente scendere da un 44-46 piedi a 32 o 36, per diminuire gli oneri di gestione”. Victoria 32 si compra con 175 mila euro più IVA, compresi gli accessori in dotazione e con i 2x220 Yanmar in linea d’asse, con i quali consuma 80 litri/ora in totale a velocità massima (dichiarazione del cantiere). Barca tutta nuova, Victoria al momento della nostra prova ha mostrato ancora i segni della “giovinezza” era il primo esemplare costruito - ed è emerso

Nati nel 1971 per costruire barche da pesca professionali e amatoriali, i Cantieri Space hanno spostato la loro produzione verso il settore diporto una ventina di anni fa, e con progetti ambiziosi. Oggi ha 15 dipendenti e una rete organizzata di terzisti, che riesce a finire venti barche l’anno. Presto però il cantiere cambierà sede, e nel nuovo stabilimento conta di raddoppiare la produzione, mantenendo il suo 30 piedi, ma ampliando la gamma fino al 50’, e continuando a puntare anche sulle esportazioni, iniziate nel 2007, insieme al cambio di nome in C.N. Livorno.

anche qualche particolare da mettere a punto. Insomma, tutto normale per una debuttante. Con mare liscio ha raggiunto i 31 nodi, ma montava eliche con passo troppo lungo e non si poteva togliere potenza per scendere alla velocità di crociera senza uscire dalla planata nel giro di pochi secondi, con relativa diminuzione repentina della velocità e una gran massa d’acqua sollevata dalla ruota di prua. Sarà però sufficiente trovare il giusto passo per le eliche per ovviare a questo inconveniente e far viaggiare lo scafo a una media di crociera che è stata calcolata in fase di progetto intorno ai 27 nodi, potendo anche mantenere un regime dei motori adatto al minimo di planata e con consumi decisamente contenuti. La carena è progettata dall’ingegner Arrabito, firma piuttosto nota nell’ambiente nautico: “È un 32 piedi in vetroresina dalla costruzione solida che mantiene anche su questa dimensione, vicina ai dieci metri, buone capacità di navigazione con mare formato, battendo poco sull’onda in virtù di un tagliamare piuttosto affilato e di volumi di prua che diventano, invece, subito generosi”, dicono ancora in cantiere. 105


Spazi ridotti ma ben sfruttati A bordo si sale da una passerella elettrica estensibile (optional) fissata sulla parte alta della poppa, ma difficile da raggiungere per scendere a terra. Alta quasi mezzo metro rispetto alla coperta, infatti, rende necessario arrampicarsi letteralmente sulla battagliola poppiera per scavalcarla e raggiungere la passerella, incernierata sulla piattaforma da bagno. Il pozzetto è ampio rispetto alla lunghezza della barca, sufficiente a prendere il sole con un materassino, ma anche per sistemare una poltrona da combattimento per dedicarsi alla traina d’altura. Il vero prendisole è a prua, invece, tradizionalmente ricavato sopra alla tuga. All’interno, il quadrato è separabile dal pozzetto con un’alta doppia porta a cristalli, qui in puro stile motoryacht, quasi a volersi dare un’aria d’importanza, come se avesse una lunghezza maggiore. Entrando, a sinistra troviamo una dinette ad L con tavolo abbattibile e trasformabile in matrimoniale, mentre subito a destra c’è la cucina completa di frigo, a parete, giusto a poppavia della timoneria. Dietro alla ruota del timone, troviamo una panca doppia (non si poteva siste-

Sotto: la dinette occupa tutto il lato sinistro. A destra: l’ingresso alle due cabine e al bagno.

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A fianco: la timoneria e il pozzetto.

Provate per voi

mare a sinistra come in molte altre barche, perché la dinette è molto ampia e occupa tutto il lato sinistro), mentre i comandi sono tutti a portata di mano, con le manette a destra della ruota, fissate su una goffratura laterale della vetroresina, all’attacco della tuga. Caratterizzata da una volumetria importante, la cabina armatoriale a prua ha un letto matrimoniale con gli armadi sulla parete prodiera e cassetti ricavati sotto al letto stesso. Unico limite, peraltro più che giustificato, il poco spazio per girare intorno al letto,

SCHEDA TECNICA Materiale di costruzione: VTR Lunghezza ft.: m 10,19 Larghezza max: m 3,48 Pescaggio: m 0,85 Dislocamento: kg 4.550 Serbatoio carburante: l 500 Serbatoio acqua: l 200 Motori: EBD Yanmar hP 2 x 220 Velocità crociera: 27 nodi Portata persone: 8 Posti letto: 6 Progetto: Ing. Arrabito Categoria di progettazione: B Cantiere: Cantieri Navali di Livorno Via degli Arrotini, 65/67 57121 Livorno Tel. +39 0586 423241 Prezzo € 175.000 + IVA


soprattutto in relazione ai 10 metri fuori tutto della barca. La porta della cabina armatore dà su un disimpegno dove si aprono anche le porte del bagno - a destra, completo di doccia e con altezza uomo - e della seconda cabina matrimoniale, a sinistra, naturalmente più piccola di quella riservata all’armatore, ma sempre ben vivibile. Spazi contenuti, insomma, un po’ ovunque, ma ben distribuiti, infatti i volumi sottocoperta sono più che

Sopra: la carena assicura una navigazione sempre molto stabile. A sinistra: il Victoria 32 dispone di una cabina armatoriale e di un’altra matrimoniale. In basso: il bagno, completo di doccia.

bilanciati in proporzione alle dimensioni dello scafo. In navigazione si avverte qualche vibrazione che andrebbe eliminata e ci sarebbe piaciuto anche un maggiore impiego di antirombo, dato che la voce dei motori si avverte nettamente, almeno al massimo, anche se avremmo avuto piacere di sentirne la voce a velocità di crociera - di certo con meno rumore cioè a quell’andatura che non siamo riusciti a mantenere a causa del passo delle eliche. Nel complesso, il Victoria 32 è però una buona barca, equilibrata nelle prestazioni come nei consumi dichiarati dal cantiere, con un prez-

In sintesi... Il Victoria 32 riesce a combinare le doti di economia tipiche di un natante equipaggiato con una motorizzazione ben proporzionata, con le prestazioni e l’abitabilità di un’imbarcazione di dimensioni superiori. Se a ciò aggiungiamo la cura della costruzione robusta e la tradizione quarantennale del cantiere, possiamo definirla una barca affidabile e progettata per offrire navigazioni serene, anche con mare formato.

zo accettabile e che, rientrando nella categoria dei natanti, non ha l’obbligo di immatricolazione, mentre (ricordiamo) per la sua condotta è comunque necessaria la patente nautica perché la potenza installata (480 Hp) eccede di gran lunga il limite dei 40 cavalli. In navigazione, sia pure con mare calmo, si è rivelata molto stabile, anche nelle virate più strette, con la carena che “incide” l’acqua, e costringe la barca a inclinarsi verso l’interno della virata. Buono anche l’assetto in velocità pura, lo scafo entra in planata in pochi secondi, un tempo che migliorerà sostituendo le eliche. L’accelerazione, anzi, è più brillante di quanto suggerirebbe la linea possente, ma voluminosa dello scafo e, una volta in planata, il Victoria 32 è anche agile e molto manovrabile. E buona è anche la maneggevolezza nelle manovre in porto, aiutate anche dalla doppia motorizzazione e dalla visibilità perimetrale dalla timoneria, fattore importante in assenza di flying bridge. In conclusione, i punti forti di questa barca sono numerosi, dalle qualità nautiche all’economia di gestione, dal prezzo competitivo alla robustezza di costruzione e dalla buona distribuzione degli interni alla manovrabilità.

www.cantierinavalidilivorno.it

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Sacs 590 Costruito senza risparmiare su materiali e robustezza. Tra i suoi pregi, gli interni ben distribuiti, le dotazioni di serie e la morbidezza sull’onda

Marino e

di Maurizio Caldera

Linee importanti in relazione alle dimensioni compatte, ma doti marine di buon livello. Una sintesi così non è certo sufficiente a descrivere il Sacs 590, che ha anche un’oculata distribuzione degli interni. La timoneria ha una piccola panca subito a proravia, visa-vis con la cuscineria che copre il prendisole prodiero; da questo si accede a un gavone

Sotto: la timoneria con la sua panca. A destra: un particolare del gavone di prua e,

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accanto, timoneria, parabrezza e prua.

Provate per voi

dal volume importante, situato subito a poppavia del gavone per la catena dell’ancora e del musone in vetroresina. La poppa ospita invece una grande panca-solarium, sotto al rollbar in vetroresina. Qui la cuscineria è frazionata in tre parti - con quella centrale che può diventare un poggiareni per il pilota - e sollevando i coperchi si accede al grande gavone poppiero, dove sono alloggiate la batteria e le dotazioni di sicurezza. Il


IL CANTIERE

versatile

Il cantiere milanese Sacs, fondato nel 1990, è specializzato nella realizzazione di gommoni da diporto. Tre le strutture produttive: Zibido San Giacomo (Mi), Cura Carpignano (Pv) e Trbvolje (Slovenia). La sua produzione è oggi divisa in due: i modelli fino a otto metri sono distribuiti da Italmarine, i più grandi sono venduti direttamente.

SCHEDA TECNICA Materiale di costruzione: VTR Lunghezza f.t.: m 5,90 Larghezza max: m 2,58 Dislocamento: kg 600 Serbatoio carburante: l 130 Motori: 1x90/150 Propulsione: fuoribordo Velocità crociera: 32 nodi Portata persone:10 Progetto: Sacs Categoria di progettazione: B Cantiere: Sacs Via Edison, 5 20080 Zibido San Giacomo - (MI) - Italia Distributore: Italmarine Via dell’Artigianato,5 27020 Torre dell’Isola (PV) Tel. +39 0382 9321 Prezzo: € 33.600 IVA inclusa con Envirude 130hP

Sopra: il Sacs 590 in navigazione si dimostra morbido sull’onda e stabile in virata. A sinistra e sotto: la panca-solarium di poppa.

passaggio più agevole verso prua è quello a sinistra della timoneria. La console ha due gavoni sovrapposti e ancora uno spazio largamente sufficiente per la strumentazione. Comoda la sistemazione del telecomando monoleva, accanto alla ruota del timone. Il parabrezza avvolgente in console è incorni-

ciato in un tientibene di acciaio. A poppa, la controstampata della coperta si raccorda con il rollbar largo e solido, che incorpora gli accessori d’obbligo come le luci di via e

di uso pratico, o i quattro fari di profondità per un minimo di navigazione notturna. In navigazione con onda formata, nel Golfo di Portovenere, con un potente motore 130 ETec Evinrude il battello ha mostrato buone doti di morbidezza, raggiungendo la planata in poco più di tre secondi e una velocità massima di oltre 40 nodi con un’elica da 19’. Buone le doti di stabilità in virata: il 590, grazie alla stellatura della carena, non cavita mai. Positiva è anche la sua reattività alla “prova di sbaglio”: togliendo manetta in piena velocità, il battello si ferma, rientrando in acqua senza però subire l’onda di poppa che si forma nella scia.

www.italmarine.it www.sacsmarine.it

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Stama 50 Positivi i test in acqua per la nuova ammiraglia di Stama Design, che ha debuttato sul mercato. Un sogno per gli amanti dei fast cruiser di Emanuele Isonio

Per una barca, prima del debutto ufficiale sul mercato, il momento dei test in acqua è una di quelle tappe che fanno trattenere il respiro a progettisti e costruttori. Le prove a cui è stato sottoposto quest’inverno lo Stama 50 nelle acque siciliane non hanno fatto eccezione. Ammiraglia della gamma Stama Design, si va a collocare in un settore - quel-

Stabile e

Sopra: la cabina Vip.

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A destra: uno dei due bagni.

Viste per voi

lo degli hard top di 16 metri - caratterizzato da grande concorrenza. Dalla sua, questa nuova barca, nata e pensata per gli appassionati dei fast cruiser ha, in partenza, due vantaggi: i grandi nomi dei progettisti (Tommaso Spadolini e Maurizio Stabile) e

un cantiere con un’esperienza di quattro generazioni nella produzione di barche da lavoro e per la Marina Militare. Le scelte progettuali dei suoi “padri” si evidenziano nella carena - affusolata e con una stabilità superiore alla media - e nelle prestazioni in navigazione: i suoi motori (due Volvo Penta in linea d’asse da 715 cavalli ciascuno) hanno permesso di mantenere una velocità di crociera di 27 nodi e punte massime di 34, anche con mare 4. Prestazioni che hanno molto soddisfatto i tecnici del cantiere, per i quali i test sono stati ampiamente superati. La grande tradizione e l’attenzione ai particolari si riflette invece nell’accuratezza del design, delle finiture e nello sfruttamento degli spazi: l’hard top arcuato e con tettuccio scorrevole, unito alle ampie finestrature laterali, assicura una piacevole luminosità alla postazione di guida e all’intera coperta.


Nella foto grande: la linea affusolata esprime potenza. In basso: la dinette con divano laterale, tavolo e cucina attrezzata.

IL CANTIERE Dal 1875 ad oggi, i Cantieri Navali Arturo Stabile hanno ampliato e diversificato la propria produzione, dalle barche a vela per il trasporto di sale e tufi tra Favignana e Trapani, a brigantini, golette, tonnare, fino alle barche a vela e a remi per la Marina Militare. Il cantiere è entrato poi nel settore da diporto con lo Stama 45 (uno yacht da 15 metri), seguito negli anni dalla serie Stama Design.

potente

SCHEDA TECNICA Materiale di costruzione: VTR Lunghezza f.t.: m 16,22 Larghezza max: m 4,50 Pescaggio: m 1,25 Dislocamento: kg 22000 Serbatoio carburante: l 2.100 Serbatoio acqua: l 600 Motori:D12 2X715hP o D12 2X800hP Velocità crociera: 28 nodi Portata persone: 14 Posti-letto: 6 Progetto: Design Studio Spadolini Categoria di progettazione: B Cantiere: Cantieri Navali Arturo Stabile c/da Fornazzo Z.I.R. 91100 Trapani Tel. +39 0923 559328 Prezzo: a partire da €715.000 + IVA + optional

L’ampio pozzetto con divano e doppio prendisole è idealmente unito al salone interno dal pavimento in tek. In dinette, trova spazio un tavolo con divano laterale e, a dritta, la cucina attrezzata. Sottocoperta, sono collocate tre cabine, anch’esse pensate per garantire comodità di movimento e aumentare il relax a bordo. Da poppa a prua: quella armatoriale a tutto baglio con stanza da bagno dedicata, una doppia con letti a L, la cabina vip e un secondo bagno.

www.cantieristabile.it

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GB 41 Heritage EU Ridefinito il concetto di trawler: grazie alle nuove tecnologie aumentano le prestazioni e diminuiscono i consumi. L’innovazione dei piedi Zeus Cummins

Rivoluzi

di Massimo Nini

Grand Banks vara una barca dalle dimensioni contenute ma con prestazioni, linee, comodità e sicurezza nel solco della sua tradizione. Tradizione esterna e rivoluzione tecnologica all’interno: questo il connubio qualificante del

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nuovo GB 41 Heritage EU. Le linee sono quelle tradizionali del trawler, le barche dei pescatori del Nord-Est Atlantico, rivisitate per le esigenze del diportista. Questa barca è stata studiata puntando ad una facilità di gestione con un equipaggio al minimo e al binomio

Viste per voi

e tradizi


one

IL CANTIERE Nati nel Sud-Est asiatico nel 1956, i cantieri Grand Banks uniscono la specificità manuale della manodopera locale allo stile americano. Il nuovo Grand Banks 41, costruito a Pasir Gudang, in Malesia, e verificato nel reparto “controllo qualità” di Singapore, nasce dall’esperienza del GB 42, una delle barche più vendute nella storia con 1560 esemplari.

one Sopra e in basso a destra: il GB 41 in navigazione mostra tutta la sua vivibilità. In alto: il joy- stick che aziona i piedi Zeus. A sinistra: una vista dell’ampio quadrato e la cabina armatoriale.

risparmio-sicurezza. Il primo scaturisce dal minor peso derivato dalla tecnica di costruzione per infusione utilizzata sia per lo scafo sia per i componenti interni. La sicurezza supplementare è assicurata dall’adozione dei piedi Zeus Cummins, semplici nell’uso e che consentono anche di guadagnare spazio sottocoperta. Il loro utilizzo avviene per mezzo di un joy-stick che consente di manovrare con semplici pressioni della mano: così gestita, la trasmissione può far ruotare le eliche su se stesse di 360° e di ormeggiare quindi con grande facilità. I piedi agiscono separatamente, uno per ogni motore, quindi la barca è sempre in

condizione di governare. Inoltre, in caso di avaria per l’impatto con secche o oggetti galleggianti, il piede viene espulso e un apposito sistema chiude ermeticamente il motore e lo scafo evitando l’imbarco di acqua. La carena è quella tradizionale, semi-dislocante. Altra novità di questo Grand Banks - dotato di due cabine, un bagno con box doccia separato e un fly con sei posti a sedere - è la possibilità di disporre di ben tre versioni degli interni in tek birmano. Seguendo il gusto americano, il cantiere ha preferito sacrificare lo spazio della cabina ospiti per fornire maggiore volume al locale di disimpegno. Lo stile resta quello tradizionale, caldo e accogliente, che privilegia marinità e sobrietà.

www.grandbanks.com

SCHEDA TECNICA Materiale di costruzione: fiberglass per infusione Lunghezza f.t.: m 12,60 Larghezza max: m 4,70 Pescaggio: m 1,20 Dislocamento: kg 16,783 Serbatoio carburante: l 1.893 Serbatoio acqua: l 757 Motori: Motorizzazione Standard 2xQSB 5.9 @ 380 hP Cummins Zeus pods o Motorizzazione optional 2xQSB 5.9 @425 hP Cummins Zeus Pods Velocità crociera: 16 nodi Portata persone: 6 Posti-letto: 6 Progetto: Grand Banks Yachts Categoria di progettazione: A Delear Italia Giaroli sas Corso Italia 13, 58015 Orbetello (GR) Tel. +39 0564 860235 e-mail: paolom@grandbanks.it Prezzo: € 520.000 + IVA


Evinrude: emozioni e sicurezza a 300 hP

Nuovo sito produttivo per i Cantieri Estensi E’ stato inaugurato il nuovo sito produttivo dei Cantieri Estensi a Ostellato, in provincia di Ferrara. All’evento, svoltosi alla presenza delle autorità locali, hanno partecipato oltre 500 invitati. Edda Guidi, amministratore delegato, ha tagliato il nastro inaugurale mentre Umberto Luppi, direttore gene-

rale, ha illustrato gli sviluppi dell’azienda. Lucio Dalla, ospite d’onore della manifestazione, ha cantato “Attenti a Luppi” parafrasando sulle note della sua canzone. Il nuovo cantiere si estende su una superficie di 6.000 metri quadrati e riunisce tutte le attività relative alla costruzione delle imbarcazioni, dalla progettazione al varo. Una volta a regime, questa moderna struttura avrà una capacità produttiva di 100 esemplari l’anno. Nato nel 1995, il cantiere ha sinora varato oltre 400 imbarcazioni. Nel 2008 il fatturato ha raggiunto i 34 milioni di euro.

MAG

www.cantieriestensi.it

Abati Yachts lancia il fly 58’ Eastport Abati Yachts lancerà a Giugno la versione fly del 55’ Portland: il 58’ Eastport. Scafo e layout sottocoperta saranno gli stessi del tradizionale 55’, con ampi spazi interni e quel gusto retrò che ha sempre caratterizzato l’imbarcazione. A cambiare sarà l’estetica laterale della barca: la tuga sarà un po’ abbassata e la vetratura si ridurrà di circa dieci centimetri rispetto al modello originario; il parabrezza del ponte principale sarà meno squadrato, più inclinato. Il fly sarà contenuto in altezza; il piano perimetrale presenterà un allungamento a poppa rispetto all’hard top. Il design è a cura di Carlo Ciuti; Antonio Ricciarini è l’ingewww.abatiyachts.com gnere navale e i rendering sono opera di Giorgio Vecchio.

Flyer 19’, nuovo progetto motorizzato Suzuki La Flyer, azienda produttrice di battelli pneumatici, propone mezzi completi di fuoribordo sulla base dell’accordo stipulato con il costruttore giapponese Suzuki. La differenza con i comuni package consiste nel fatto che il motore e tutti gli elementi ad esso relativi sono parte di un progetto che prevede la perfetta integrazione del gommone e della sua propulsione. L’ultima novità è il modello F 19’ di 6 metri con il nuovo fuoribordo Suzuki DF 90. L’ottimizzazione tecnica ottenuta con questo equipaggiamento porta il battello a navigare alla velocità di 20 nodi con www.flyerpowered.eu un consumo inferiore ai 10 litri/ora; ma può raggiungere anche i 35 nodi di velocità.

Notizie dai cantieri

Evinrude E-TEC 150 - 175 -200 - 225 -250 hP e il nuovo modello da 300 hP costituiscono la gamma ad elevata potenza dei rivoluzionari fuoribordo 2 tempi a iniezione diretta Evinrude ETEC, arrivati primi quest’anno nella ricerca JD Power come “i fuoribordo 2 tempi con il più alto indice di gradimento e soddisfazione” dei clienti americani. Tra le

dotazioni più significative del 300 hP, spicca il nuovo piede per alte prestazioni SLE Magnum, il più robusto mai prodotto da BRP per motori V6. Il suo disegno idrodinamico aumenta l’efficienza del motore e la velocità, e permette un miglior controllo dell’imbarcazione. Diverse prove di rendimento hanno dimostrato che il nuovo 300 hP può far registrare fino al 35-40% in meno di consumo di carburante rispetto ai tradizionali motori a iniezione elettronica. La potenza del modello 300 hP fa planare con facilità barche a pieno carico. Fino al 31 Maggio, per ogni motore acquistato da 115 a 300 hP, sarà dato in omaggio un GPS cartografico Raymarine. www.italmarine.it



Il porto di

Viareggio

Pubblico e privato insieme per restituire alla città un porto turistico sicuro, fruibile tutto l’anno, sempre più radicato nella città (ma senza più disagi). A Ottobre il via ai lavori tanto attesi: 900 posti barca, anche per imbarcazioni di 60 metri, parcheggi e 25 milioni di investimenti. Ma non sarà trascurata la “nautica sociale”

MAG

di Emiliano Cipriani

Un mese un porto


Azimut, Codecasa, San Lorenzo e Perini Navi. Sono nomi che rappresentano l’eccellenza della nautica italiana e il sogno di molti diportisti. Questi cantieri, e non sono gli unici, hanno la propria base operativa a Viareggio. Basterebbe questo per fare del porto toscano una delle più importanti realtà del Tirreno, ma c’è dell’altro: la grande tradizione, il richiamo turistico, le attività commerciali e ittiche. Viareggio è inoltre un ideale base di partenza per raggiungere mete suggestive e il porto, anche per condizioni climatiche particolarmente favorevoli, è uno dei pochi che ha (o meglio potrebbe avere) un indotto notevole ed estendibile a tutto l’anno. Visti i presupposti la struttura dovrebbe avere una complesso d’accoglienza tra i migliori in Italia. Ma non è così. Per questo nel 2007 la giunta comunale (all’epoca di centrosinistra) ha bandito un concorso per la ristrutturazione

Notizie utili COORDINATE: 43° 51’ 69” N – 10° 14’ 08” E TELEFONO: 0584.32033 (approdo turistico La Madonnina) 0584.44444 (sala operativa Capitaneria di porto) 0584.408641 (Porto spa) ASCOLTO RADIO: VHF Canale 16 (Capitaneria) e 12 (approdo turistico La Madonnina) ORARIO DEL PORTO: continuato

Attenzione a... Le unità in entrata devono tenere una rotta che disti almeno 20 metri dal fanale verde di entrata per evitare la scogliera sommersa e il vecchio braccio della Diga Foranea e mantenere questa rotta fino al centro dell’avamporto. Pericoli: entrando o uscendo dal porto mantenersi più vicino possibile al fanale rosso e comunque a una distanza non inferiore a metri 100 dal fanale verde; in caso di necessità d’ancoraggio fuori dal porto, è consigliabile dar fondo un po’ al largo (1 miglio circa), a causa dei frangenti che si formano con mare dal III e IV quadrante; bassi fondali dopo forti mareggiate da SW e Ovest sull’allineamento del fanale verde d’entrata. All’imboccatura del porto i fondali possono subire notevoli variazioni per la formazione di un bassofondo in corrispondenza al prolungamento della testata della diga foranea verso Nord. Variazione del livello delle acque: con venti forti accompagnati da mare grosso, le acque del porto-canale superano anche di un metro il livello normale.

Sotto: Viareggio ospita alcuni dei più importanti cantieri italiani. (Foto Archivio Apt Versilia). A destra: la banchina privata di un cantiere.

del porto, vinto da Rti-Consorzio cooperativo Ravennate (cordata privata composta da Ferragamo, Camper & Nicholsons e Swan), che ha assunto il 49% delle azioni del porto (il Comune ha mantenuto il 51%). L’avvio dei lavori, fissato per l’estate 2008, è slittato di oltre un anno, a Ottobre prossimo. Ritardi a parte, però, le opere previste cambieranno profondamente l’assetto dell’approdo. “Prevediamo un investimento finale tra i 25 e i 30 milioni di euro”, spiega Simone Anichini, amministratore delegato della Viareggio Porto Spa. “Verranno ristrutturate

le strutture esistenti, alle quali si aggiungeranno nuovi pontili galleggianti e controbanchine. Il porto che nascerà - spiega Anichini - sarà nuovo in tutto e per tutto. A regime avremo tra gli 800 e i 900 posti barca (a fronte dei circa 560 odierni, ndr) pronti ad ospitare scafi tra i 6 e i 60 metri. Nella fase iniziale il cantiere si concentrerà sulla riqualificazione dell’approdo del Triangolino, dove saranno realizzati 580 posti per imbarcazioni da 6 ai 12 metri, un centro direzionale e servizi per nautica e pesca. Quindi, stando al progetto dell’architetto catalano Joan Busquets, sarà la volta della Madonnina, dove troveranno casa i mega yacht superiori ai 24 metri. Poi il quadro sarà completato con il prolungamento di via Coppino, che potrà accogliere barche fino a 60 metri. Abbiamo anche studiato un piano parcheggi: costruiremo due piani sott’acqua nel vecchio porto e altri posti in superficie nella parte nuova. A struttura completata e con una gestione razionalizzata - conclude Anichini - potrebbero esserci 80/100 posti di lavoro diretti, che potrebbe arrivare a 400 con l’indotto”. Da sottolineare che nonostante i lavori, la parte “storica” del porto (l’avamposto e le sei darsene) non sarà snatu117


rata. “Il porto è una proprietà storica - ricorda il Capitano di Fregata Fabrizio Ratto Vaquer, comandante della Capitaneria di Viareggio - e le strutture preesistenti non devono essere rimosse perché, oltre al loro valore storico, ad esse sono legate tantissime realtà cittadine, come i circoli velici o l’imponente flotta di oltre 150 pescherecci”.

Joint venture e nautica sociale La soluzione gestionale adottata a Viareggio non è molto comune e avrebbe potuto crea-

Le sei darsene Sopra: la Darsena Lucca con la Torre Matilde.

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La nuova darsena, nella parte più interna del bacino portuale, a Sud, tra il lato Est della Diga Foranea e la città, è interamente banchinata e ha fondali di 4,5 m. La sua destinazione è peschereccio-commerciale: i pescherecci ormeggiano di punta alle banchine. Al primo tratto di banchina, lato W (circa 195 m), possono ormeggiare natanti in riparazione. La darsena della Madonnina è la prima delle tre interne, parallele al Canale Burlamacca; ha fondali medi di 4,5 m ed è gestita dal Comune di Viareggio. La darsena, dotata di alcuni pontili, è riservata alle imbarcazioni da diporto. Sulla estremità del Molo Sud della Burlamacca è situata una statua della “Madonnina”. La darsena Europa a cui si accede direttamente dall’avamporto, è la seconda, entrando. Banchinata su quattro lati, con fondali di 3,5 m, è destinata al diporto; la banchina Sud è destinata all’approdo libero. Sul lato Nord ci sono tre pontili galleggianti in concessione al Club Nautico; un altro è sistemato sul lato Est, per un tratto di 45 m; la parte rimanente della banchina è riservata alle unità di Capitaneria, Carabinieri e Guardia di Finanza. La darsena Italia ha l’entrata dalla darsena Europa. Ha fondali di 3 m. La banchina Nord è destinata al diporto, le altre sono invece utilizzate dai cantieri navali. La darsena Toscana e la darsena Lucca sono più interne: la prima ha fondali di 3 m ed è destinata alla diportistica e ai cantieri navali; l’altra darsena, il cui fondale minimo è di 2 m, è frequentata dal naviglio minuto e da quello in disarmo. Il loro accesso è dalla Burlamacca.

Un mese un porto

(Foto Archivio Apt Versilia). A sinistra e sotto: il porto com’è attualmente e come sarà una volta ultimati i lavori. In basso: un rendering della Madonnina.

re problemi per le diverse esigenze dei soci. Ha invece contribuito a creare una realtà armonica: “Il rapporto con i nostri partner è positivo spiega il primo cittadino di Viareggio, Luca Lunardini (Pdl) -. C’è stata solo qualche difficoltà legata al ritocco delle tariffe, recentemente aumentate (e comunque ancora minori rispetto ad altre realtà: da un minimo di 300 euro a un massimo di 5/6mila) perché erano tra le più basse del Tirreno”. Ma l’aumento non è stato fatto in modo indiscriminato: “Non abbiamo perso di vista l’importanza della nautica sociale: qui ci sono molti pensionati con la propria barchetta. Per loro, l’aumento delle tariffe poteva essere un ostacolo. Ecco perché gli aumenti sono collegati al valore della barca e al reddito dei proprietari. Al tempo stesso miglioreremo la qualità delle strutture”. In tal senso, la presenza nella società di una joint venture pubblico-privato si è rivelata utile: “Abbiamo diviso i ruoli. Il pubblico regola i margini di guadagno. Il privato assicura


Meteo e venti Segni precursori: le nuvole sulle Alpi Apuane indicano venti da levante con pioggia; se sono sulle alture di Montenero, venti di Libeccio; i cirri sul canale di Piombino preannunciano burrasca e quando Gorgona appare chiara all’orizzonte, aspettatevi venti tesi da Ponente. Venti: frequenti d’inverno; quelli di levante durano di solito parecchi giorni e sono accompagnati da pioggia. Rari, ma violenti, sono i venti di traversia. In estate prevalgono i venti d’impatto (Ponente e Maestro). Correnti: nel porto-canale predomina una corrente di flusso detta «della Burlamacca». La corrente costiera è diretta in generale a N.

rigore nella gestione economica”. Ma come nasce l’idea di una “gestione mista? “Il miglioramento del porto - prosegue il sindaco - non può prescindere dagli interventi privati. Per un progetto ambizioso, che contribuisca alla crescita della struttura e della cantieristica locale, sono necessari investimenti altissimi. Tenere fuori gli imprenditori privati sarebbe stata un suicidio”. Analisi condivisa da Simone Anichini: “Il Comune ha dato il via al progetto cercando un socio che garantisse adeguati finanziamenti. Per noi è stata un’ottima opportunità perché questa è un’attività imprenditoriale: i porti turistici sono legati a uno sviluppo che

Sopra: il nuovo progetto. A destra: il canale

nei prossimi anni potrà portare a un maggiore sfruttamento della struttura stessa e all’aumento dell’indotto. I futuri lavori servono proprio a questo”.

della Burlamacca. In alto: la futura sistemazione della prima darsena.

I cantieri si lamentano Viareggio ospita alcuni tra i maggiori cantieri nazionali. Inevitabile che i lavori del porto interessino anche loro. “Molti nostri comandanti - rivela Riccardo Lari, direttore della divisione Lusben di Azimut-Benetti Spa - si sono lamentati dell’insabbiamento all’imboccatura del porto. Nel nuovo progetto abbiamo riscontrato alcune incongruenze: le dimensioni del bacino di carenaggio SEC (il cui accesso, da Prg, doveva essere facilitato con un cerchio di evoluzione del diametro di 120 metri) sono state ridotte, danneggiando il cantiere nelle operazioni di allestimento e fine lavori. Anche il prolungamento di Via Coppino appare penalizzante. Con la demolizione dello sporgente di Levante, che delimita la darsena Europa, vengono eliminati due fronti di accosto per barche superiori ai 30 metri (punto di forza della produzione cantieristica viareggina)”. Ennio Bonomo, amministratore delegato Codecasa, sottolinea invece la mancanza di adeguate strutture a terra, alla quale si somma la questione dell’insabbiamento. “Spero proprio che riescano a breve a realizzare quanto previsto dando attenzione all’escavo del porto. Il problema mette a rischio tanto gli yacht quanto la vita degli operatori e dei pescatori”.

Criticità ed eccellenze Lavori che, oltre ad ingrandire la struttura, promettono di risolvere i grandi problemi del porto: quello, già citato, dei parcheggi e il dramma del periodico insabbiamento (tema già affrontato diffusamente da BLU nell’inchiesta del mese scorso). Una volta ampliati gli spazi e le strutture, dovrebbero finalmente emergere gli aspetti positivi dell’approdo, sui quali tutti gli interessati concordano in pieno: un porto inglobato in una realtà cittadina con una consolidata storia nautica alle spalle e un sistema turistico e cantieristico (sia da diporto sia commerciale) molto florido.

www.viareggio-portospa.it

119


Sanremo, Cannes, Saint Tropez e Bastia: ecco le mete suggerite

Sulla giusta rotta Coordinate: 43° 51’ 69” N 10° 14’ 08” E

Viareggio

Sanremo

Da Viareggio a Sanremo Da Viareggio a Cannes Rotta 262°14’ per 141,27 miglia

Cannes

Saint Tropez

Da Viareggio a Saint Tropez

MAG

Rotta 256°10’ per 160,26 miglia

Un mese un porto

Rotta 267°28’ per 108,47 miglia


Navigare con un leader

In queste pagine vi presentiamo le rotte verso alcune delle mete più interessanti, in Italia e in Croazia, facilmente raggiungibili dal porto di Cattolica. Le carte sono state selezionate fra le 25 mila prodotte da Navionics, leader mondiale della cartografia elettronica, con cui BLU ha instaurato una

collaborazione, per offrire a voi lettori un prezioso ausilio reso possibile dalla versatilità e dell’alta professionalità produttiva dell’azienda viareggina. www.navionics.com

Viareggio

Da Viareggio a Bastia Rotta 204°57’ per 81,27 miglia

Bastia

121


L’autore Meteorologo, per 25 anni ha lavorato presso la sala previsioni del servizio meteorologico nazionale. Collabora con riviste, con radio RDS con i quotidiani Il Messaggero e Il Tempo. È inoltre il meteorologico della trasmissione “Rai2 In famiglia”.

del Col. Francesco Laurenzi

Anche se qualche volta i bollettini non dicono tutto, vi consigliamo comunque di sentirli. Trattateli con le dovute cautele, metteteli in discussione, se potete. Adattateli alla vostra esperienza, se ne avete, considerate il fatto che a volte non tengono conto degli effetti locali che si possono avere sottocosta, ma sentiteli. Qui di seguito vi daremo alcune informazioni utili per navigare informati

Il me sulle onde I bollettini, gli orari

Che cosa contiene il “Meteomar”? Le previsioni per le prossime 12 ore (piuttosto dettagliate), seguite da una serie di “tendenze” (previsioni estremamente succinte) fino a coprire circa tre giorni.

In Mediterraneo e all’estero In Francia e nei pressi del principato di Monaco Il bollettino più curato si può ascoltare, ma solo in lingua francese, da “Marseille radio” sintonizzandovi sui 1906 KHz alle ore 01 e 00, 07 e 00, 12 e 20 e 16 e 15.

Quando vengono emessi e trasmessi? Il “Meteomar” viene formulato 4 volte al giorno sulla base dei dati delle ore 00, 06, 12, 18 GMT , tempo medio di Greenwinch, ovvero qui da noi calcolate, con l’ora solare, un’ora e, con l’ora legale, due ore in più. I tempi per la compilazione e per l’inoltro sono di circa un’ ora e trenta minuti, per cui sono disponibili e trasmessi rispettivamente alle ore 01 e 35, 07 e 35, 13 e 35, 19 e 35 sempre in ora GMT.

MAG

Quali sono i canali d’ascolto e le stazioni radio costiere?

Meteo

ma sul canale 16 e poi trasmessi sui canali di lavoro VHF di seguito elencati. In questo caso non ci sono orari prefissati. Comunque c’è un canale VHF da cui vengono trasmessi in continuo 24 ore su 24 , 7 giorni su 7, i bollettini per i naviganti: è il canale 68.

I bollettini per i naviganti vengono lanciati sul canale 16, dopo la dicitura “securitésecurité- securité”, di seguito verranno forniti i canali VHF di trasmissione, mai il 16. Sintonizzatevi sul più vicino o su quello che sentite meglio e alle ore di emissione prefissate che abbiamo indicato. Anche gli “avvisi di burrasca” verranno preannunciati dappri-

Si può ascoltare anche un bollettino sulla Corsica sul canale 9 VHF alle 8 e 45 e alle 18 e 45, si parla sempre di orari GMT. In Spagna Radio Barcellona trasmette sui 1730 KHz ed emette bollettini per i naviganti alle ore 11 e 03 e alle 17 e 33. Anche qui il canale 16 VHF dà indicazioni su quando e come ricevere informazioni meteorologiche. In Tunisia I bollettini vengono trasmessi da Radio Tunisi Internazionale in lingua francese sui


teo viaggia radio le emissioni, le frequenze

Vento e mare senza segreti: tutti i termini dei bollettini in tre lingue

VELOCITÀ VENTO

FORZA

NODI

m/s

DESCRIZIONE DEL VENTO

ITALIANO

INGLESE

FRANCESE

VENTO

SCALA BEAUFORT 0 1

CONDIZIONI DEL MARE

ALTEZZA

STATO

MEDIA

DEL MARE

ONDA

(m)

ITALIANO

INGLESE

FRANCESE

SCALA DOUGLAS

0 1-3

0 0,3-1,5

Calmo Bava di vento

Calm Light air

2

4-6

1,6-3,3

Brezza leggera

Light breeze

3

7-10

3,4-5,4

Brezza tesa

Gentle breeze

4

11-16

5,5-7,9

Vento moderato

Moderate breeze

5

17-21

8,0-10,7

Vento teso

Fresh breeze

6

22-27 10,8-13,8 Vento fresco

Strong breeze

7

28-33 13,9-17,1 Vento forte

Near gale

8

34-40 17,2-20,7 Burrasca

Gale

9

41-47 20,8-24,4 Burrasca forte

Severe gale

10

48-55 24,5-28,4 Tempesta

Storm

11

56-63 28,5-32,6 Tempesta violenta Violent storm

12

DESCRIZIONE DEL MARE

+63

+32,7

Uragano

Hurricane

963 KHz alle ore 7 e 30, 13 e 30, 19 e 30. A Malta Radio Malta sulla frequenza di 2635 KHz alle ore 8 e 03, 12 e 03, 18 e 03, 23 e 03 (ora locale) diffonde bollettini nautici. Radio Valletta sul canale 12 VHF diffonde gli stessi bollettini. In Grecia Le previsioni sul mare corredate dagli avvisi

Calme Très légère brise

Piatto Leggere increspature sulla superficie, non si formano creste. Légère brise Onde minute e ben evidenziate, le creste non si rompono. Petite brise Onde con creste, cominciano a rompersi con poca schiuma. Jolie brise Onde con tendenza ad allungarsi, le pecorelle sono più frequenti. Bonne brise Onde piuttosto lunghe, c’è possibilità di spruzzi. Vent frais Onde grosse (cavalloni) dalle creste imbiancate di schiuma. Grand frais I cavalloni si ingrossano, la schiuma viene soffiata dal vento. Coup de vent Onde alte si formano spruzzi vorticosi. Fort coup de vent Onde alte con creste arrotolate, molta schiuma. Tempête Onde molto alte sormontate da creste (marosi), mare biancastro Violente tempête Onde enormi, le navi scompaiono dalla vista, mare bianco. Ouragan Onde altissime, aria piena di schiuma, mare bianco.

0 0,1

0 1

Calmo Quasi calmo

Calm Calm (rippled)

Calme Calme (ridée)

0,2

2

Poco mosso

Smooth

Belle

0,6

3

Mosso

Slight

Peu agitée

2

4

Molto mosso

Moderate

Agitée

3

5

Agitato

Rough

Forte

4

6

Molto agitato

Very rough

Très forte

7

7

Grosso

High

Grosse

9

8

Molto grosso

Very High

Très grosse

9

Tempestoso

Fenomenal

Énorme

1

5,5

11,5 14

di burrasca vengono emesse sulla radio in AM sui 729 KHz o sui 1494 KHz alle ore 06 e 30. Sul canale 16 VHF alle ore 7 e 03, 9 e 03, 15 e 33 e alle 21 e 33 vengono fornite informazioni circa i bollettini nautici. In Turchia Il bollettino del mare emesso dal servizio meteorologico locale viene tradotto in lingua inglese ed è irradiato con il VHF sui canali 16 e 27. Gli aggiornamenti sono ogni

3 ore circa. I principali vengono diffusi alle 09 00, 12 00, 15 00, 18 00 e 21 00. In Croazia Anche in questo caso l’annuncio delle trasmissioni è sul canale 16 VHF. In ogni modo i bollettini meteo per la navigazione marittima vengono poi trasmessi sul canale 24. Il testo è in lingua inglese.

123


Dove i bollettini non dicono tutto Fiumicino e Fiumara Grande Entrare in questi porti-canale è una delle manovre più impegnative che i marinai romani devono intraprendere. Se i bollettini del mare indicano un forte Libeccio e se la

vostra barca ha una certo pescaggio (2-3 metri possono rappresentare un notevole problema) prestate la massima attenzione. I fondali davanti all’imboccatura del porto sono relativamente bassi ed il mare grosso (basta anche un mare tra il molto mosso o agitato) generato da un Libeccio teso e costante già sui 25 nodi, fa impennare le onde che si frangono con una estrema frequenza. A un miglio dalla spiaggia il fondale è di circa 10 metri ma si riduce a più o meno a 400 metri dalla spiaggia e a 200 metri dalla testata dei moli. Il Libeccio sul Tirreno è spesso una evoluzione dello Scirocco. Dopo un paio di giorni di Scirocco aspettatevi il Libeccio, specie se il cielo è nuvoloso e ci sono piogge.

Il Levante ligure, da Rapallo a Portofino

MAG

Tanta è la bellezza di questi luoghi, tanta è la variabilità e l’imprevedibilità dei venti. Qui il Libeccio ed il Ponente diventano spesso e volentieri dei venti di Grecale e di Scirocco. La traversia di Portofino è rappresentata dal

Meteo

Grecale. Il vento teso di Grecale ha, inoltre, quello che si chiama effetto caduta e quando “scollina” dai monti sovrastanti questo tratto di mare diventa “rafficoso”. Se il “bollettino del mare” segnala l’arrivo di una perturbazione da Ovest, immaginatevi di lì a poco la formazione di una depressione sul Golfo di Genova e quindi venti dai quadranti sudorientali. Se di notte la luna è circondata da un alone o se nel cielo ci sono cirri (quelle nubi alte e sottili che velano il cielo) aspettatevi lo Scirocco e dopo due giorni il Grecale.

Nella bella stagione le brezze hanno un andamento discontinuo e seguono prevalentemente la linea tormentata della costa.

Verso la Sicilia, Messina Una delle caratteristiche dei venti negli stretti è che questi subiscono quello che si chiama “l’effetto Venturi”. Ciò significa che i venti subiscono delle forti accelerazioni nel passaggio da una spazio ristretto ad uno più largo. Non fidatevi troppo, ad esempio, dei venti da Ponente previsti al largo. Se prima di entrare nello Stretto avete trovato venti da Ovest-SudOvest è assai probabile che dallo Stretto di Messina escano dei forti venti da Sud, da

Mezzogiorno. Analogamente se la componente dei venti occidentali è leggermente spostata a Nord, ovvero c’è un vento da Ovest-NordOvest, anche di debole intensità, non sono rari forti venti da Nord-Est, da Grecale. Prestate attenzione alle correnti, ignorate dai bollettini del mare e alla marea che può creare dislivelli significativi. Osservate la nuvolosità: una distesa di cirri preannuncia lo Scirocco.

Laguna di Venezia e dintorni Su questi mari i venti predominanti sono i venti da Est o da Nord-Est, ovvero il Levante e il Grecale. Anche lo Scirocco, una volta che ha risalito l’Adriatico, assume una moderata rotazione ad Est. Qui bisognerebbe sentire i bollettini del mare croati e sloveni, perché l’avvicinarsi di forti venti di Bora, ad esempio, non sempre vengono recepiti sulla costa triestina le cui stazioni meteo spesso sottovalutano questo tipo di vento. I venti di Bora sono in genere associati a una alta pressione sui Balcani ed a una intensa bassa pressione sui mari meridionali italiani. Lo stato del mare previsto con i modelli matematici dai computer può sottostimare l’altezza delle onde sotto costa. Tenete d’occhio anche lo stato del cielo. Se il cielo è piuttosto pulito e la visibilità è

buona, tale da scorgere anche i rilievi verso Trieste, e se su questi compare della nuvolosità, aspettatevi rinforzi del vento da Levante o da Grecale.


La falsa partenza dell’estate Il meteo sui bacini italiani a Maggio Tra la fine di Aprile e l’inizio di Maggio c’è quella che i meteorologi di una volta chiamavano la “falsa partenza dell’estate”. Intorno alla festa dei lavoratori, il 1° Maggio, le temperature salgono e non di rado possono raggiungere i 30 gradi. Di colpo ci si ritrova in una estate improvvisa ed anticipata nel bel mezzo delle ultime pioggerelle d’Aprile, mese questo decisamente primaverile e relativamente piovoso. Si chiama falsa partenza dell’estate perché così come viene, così se ne va, lasciandoci l’amaro in bocca e facendoci ripiombare nella variabilità, in attesa che arrivi l’anticiclone delle Azzorre. MAR LIGURE. La direzione del vento nella tarda primavera diventa variabile. La velocità dei venti è compresa tra 5 e 10 nodi. Le burrasche sono rare, al massimo una al mese. Ci sono in media una quindicina di giorni con calma di vento. TIRRENO CENTRO-SETTENTRIONALE. Comincia a farsi sentire la brezza. Frequenti sono i venti provenienti dai quadranti occidentali, seguiti, ma a debita distanza, da quelli da Scirocco. La velocità media è in genere tra 8 e 14 nodi. Le burrasche rare, una al mese. TIRRENO MERIDIONALE. I venti prevalentemente soffiano da Ovest, seguiti da quelli da Est-SudEst. La velocità media oscilla tra 10 e 15 nodi. Le burrasche, in genere da Scirocco, si verificano in media 2 volte al mese. Le giornate con calma di vento sono poche, 5-6. MARI INTORNO A SARDEGNA E SICILIA. Venti tra Libeccio e Maestrale. Velocità media piuttosto sostenuta soprattutto sul Nord della Sardegna: 15-25 nodi. Burrasche in media 1-2 al mese. Pochi i giorni con calma di vento: 3-4 al mese. JONIO E ADRIATICO MERIDIONALE. Per lo più ci sono venti da Nord-Nord-Ovest, seguiti da quelli da Est-Sud-Est. La velocità è compresa tra 8 e 12 nodi. I giorni con calma di vento sono, anche in questo periodo, piuttosto scarsi: appena solo 3-4 al mese. ADRIATICO CENTRO-SETTENTRIONALE. La direzione prevalente sembra essere la variabilità seguita comunque dalla brezza che, in questo caso, si confonde con i venti dell’Est. La velocità in media è piuttosto contenuta sui 6-10 nodi. I giorni al mese con calma di vento sono numerosi, circa 15.

www.meteomer.com Qui la meteorologia marina spazia sull’immensità degli oceani. È il sito dove si possono trovare le previsioni meteorologiche e oceanografiche per tutto il mondo. Si va dalle perforazioni off-shore alle regate trans-oceaniche. Ci sono studi, statistiche su onde, correnti, maree e venti. www.marina.difesa.it Il sito della nostra Marina Militare comprende la sezione dell’Istituto Idrografico. È un sito istituzionale dal quale si può visualizzare oltre agli avvisi ai naviganti altre informazioni circa la cartografia nautica. Manca, però, la sezione dedicata alla meteorologia.

Navigare… non solo per mare Continua la nostra selezione e analisi dei siti meteo più frequentati e consigliati, con relativi pregi e difetti www.woitalia.it È la versione in italiano del sito multilingue “Weatheronline”, un sito relativamente nuovo. Vi si trova di tutto, ma la ricerca presuppone una certa esperienza. La consultazione della sezione “vela” è comunque facile. Cliccate sull’icona della barca a vela e… buona navigazione.

www.passageweather.com Gli amanti dell’avventura sanno dove andare a navigare, almeno in rete. È un sito in inglese piuttosto esauriente. Comprende tutti i mari del globo, Mediterraneo compreso. Piuttosto particolareggiato anche per quanto riguarda i mari italiani.

www.fnmoc.navy.mil/public È il sito della marina militare degli Stati Uniti (“Fleet Numerical Meteorology and Oceanography Center”). Ci sono prodotti, messi a disposizione del pubblico. Il sito è un po’ tecnico ma completo e piuttosto vasto.

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Tecnologia e segreti per catturare “Sua Maestà il dentice”

SCACCO al re del mare Per pescare a traina la più ambita preda dei fondali servono attrezzi, esche e tecniche ad hoc. I suggerimenti da non trascurare per non tornare in porto frustrati e a mani vuote Testo e foto di Mario Zucchi

MAG

Il vostro mezzo nautico - gommone con fuoribordo, scafo entrobordo di maggiori dimensioni o barca a vela con motore ausiliario deve disporre di un ecoscandaglio in grado di definire correttamente la profondità, la linea del fondale e dettagliare nello spazio d’acqua superiore l’eventuale presenza di branchi di

Pesca da bordo

mangianza e relativi predatori di maggior mole; avere una velocità minima intorno a 1,6 nodi per l’utilizzo di esche vive, o da 2,5 a 3,5 nodi per quelle artificiali. Un GPS può agevolare la ricerca della zona di pesca ottimale e indicare la velocità esatta rispetto al fondo. È buona norma poter contare su due robusti portacanna a inclinazione regolabile, atti a ospitare due canne divaricate verso l’esterno, posizionati preferibilmente più avanti della postazione di guida, per consentire al nostromo il controllo immediato dello scandaglio e dei cimini. Anche se già arcuata per il peso e la resistenza in acqua del piombo guardiano, la punta della canna, (libbraggio consigliato 20 lb), è ancora in grado d’avvertire il pescatore, attraverso una maggiore flessione, se l’esca ha sfiorato le posidonie o ha subito una mutilazione da parte di un predatore senza che sia rimasto ferrato. In entrambi i casi si deve salpare la lenza e pulire (o sostituire) l’esca. Se si

Sopra: un guadino è sufficiente per recuperare prede di dimensioni ridotte. In alto: “trofei” in mostra. A sinistra: un set di esche artificali.


utilizza il nylon o meglio il multifibre come lenza madre è sufficiente adottare un mulinello a tamburo rotante 4/0; per 200yds di lenza metallica di monel da 60lb ci vuole un 6/0. Consigliabili i mulinelli della Penn e i potenti Gladiator di Italcanna. Un finale di fluorcarbon dello 0,60 millimetri di diametro per una lunghezza di 20 metri completa la lenza ideale. Usando il monel, la canna deve avere passanti a carrucola, mentre per le altre lenze vanno anche bene i passanti ad anello, purché di qualità, come i Fuji Sic. Se parliamo di esche artificiali si rimane frastornati dalla vastissima offerta del mercato. Per andare a colpo sicuro scegliete solo Rapala e Yo-zuri affondanti con paletta metallica o trasparente nei colori chiari e madreperlati: tra i -20 ed i -60 metri, i vivaci colori osservati in superficie infatti spariscono. Le vibrazioni emesse dal movimento dell’esca sono più

tibile che rientri nel suo spettro alimentare con esche naturali, o che provochi la sua aggressività o curiosità con vibrazioni particolari con esche artificiali. Tutto questo a solo qualche metro sopra i fondali suaccennati, senza attaccare i nostri ami sulle gorgonie, o posidonie o detriti del fondo. Questa è la principale difficoltà da superare. Sintetizziamo i due sistemi più utilizzati di affondamento

Sopra: il momento della cattura del dentice. In alto: un mulinello a tamburo rotante. A sinistra: l’autore dopo aver avuto la meglio su un dentice di grandi dimensioni.

importanti della sua colorazione. Per le esche naturali vive, il problema maggiore sta nel reperirle: in un prossimo articolo vedremo come catturarle. Tra quelle naturali morte, da comprare in pescheria solo se freschissime, consigliamo la seppia e il calamaro, tra i 18 ed i 20 centimetri la prima e tra i 20 e i 26 il secondo. Si innescano con un amo 4/0 sulla punta del cappuccio ed un 6/0 fissato tra i tentacoli. Partendo dal concetto di base che i fondali più frequentati dal dentice, animale gregario per eccellenza, oscillano tra i -20 ed i -60 metri, dobbiamo proporgli un inganno appe-

delle esche. Non parleremo del “down-rigger”, elettrico o manuale, utilizzato da pescatori esperti e di norma su barche di una certa mole. Il sistema più semplice ed efficace consiste nel fissare tra il finale e la lenza madre un bracciolo di 2 metri di nylon 0,40, dotato di un piombo a sfera o a pera del peso oscillante tra i 350 e gli 800 grammi a seconda della velocità del proprio scafo, della profondità da raggiungere e del diametro e della quantità di lenza filata in mare. Il fissaggio può essere effettuato con una spilla con girella o con un gancetto rapidamente sfilabile. Raggiunto il ciglio profondo nei pressi di un’isola o la secca in alto mare, cioè gli habitat ideali frequentati dai dentici, si fila in acqua a velocità ridotta l’esca con il finale, poi con il motore in folle si affonda il piombo guardiano per ripartire subito a velocità di traina non appena questi tocca il fondo, avendo anche

l’accortezza di recuperare simultaneamente circa 5 metri di lenza. Quando si recupera la preda arrivati al bracciolo del piombo, bisogna sfilarlo senza mandare in bando la lenza ancora in acqua. Invece la lenza di monel affonda in modo autonomo per il suo peso specifico, ma richiede una certa esperienza per gestirla senza creare parrucche. Deve essere segnata con indicatori di diverso colore ogni 30 metri per sapere quanta ne abbiamo filata in acqua ma si recupera fino alla fine senza pause. Completano le attrezzature un buon raffio particolarmente appuntito, un capiente guadino a maglie larghe da utilizzarsi per le prede minori e un portacanna a cintura imbottito internamente per recuperare in piedi la lenza. La vasca del vivo è indispensabile solo per chi si cimenta con esche vive.

Il dentice vive tra i 20 e i 60 metri. Le vibrazioni causate dall’esca sono quindi più importanti della sua colorazione

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Le immersioni al largo dell’isola raggiungono quote impressionanti

Fondali d’Ischia,

idel custodi corallo nero

Capitale del turismo termale, l’antica Pithecusa nasconde fondali ricchissimi e molto apprezzati dai fotografi subacquei Testo e foto di Massimo Clementi

Arrivai a Ischia più o meno trentacinque anni fa. Ero ospite di un “ischitano doc” che avevo conosciuto per caso ad Aqaba in uno dei miei viaggi in giro per il modo, alla scoperta di fondali inesplorati da raccontare sulle pagine delle riviste specializzate o per conto di compagnie aeree che cominciavano a interessarsi al nascente turismo subacqueo. A dir la verità, Franco Savastano non era,

almeno allora, un vero ischitano perché la sua famiglia era originaria di Napoli, dove lui aveva passato i suoi anni migliori, studiando da avvocato, insieme ad un napoletano acquisito che rispondeva al nome di Renzo Arbore. E fu grazie a Franco se scoprii i fondali di Ischia, che imparai ad apprezzare soprattutto per l’interesse biologico delle tante forme di vita, anche piuttosto rare, che tuttora conservano. Ischia - o Pithecusa, come fu definita dai primi marinai che, accostando all’isola in tempi più che remoti, rimasero colpiti dalle sembianze scimmiesche dei suoi abitanti - è anche la capitale europea del turismo terma-

Notizie utili

Sopra: una veduta del pittoresco borgo di pescatori di Sant’Angelo d’Ischia.

MAG

le, che favorisce un’economia di buon livello, distribuita nell’arco di tutti i mesi dell’anno. Il caso vuole che proprio dalle profondità della terra e del mare nascano le maggiori opportunità dell’isola. Qui si può venire in tarda primavera quando il mare comincia a scaldarsi, per immergersi in acque ancora limpide alla ricerca dei tanti soggetti che costitui-

A sinistra: un tunicato (Clavelina lepadiformis). A destra: il dettaglio della testa di un polpo.

Sott’acqua

Per le immersioni e per la logistica si può chiamare ISCHIA HABITAT (www.ischiahabitat.it), centro specializzato per la subacquea a tutti livelli con un marcato indirizzo per la foto-cinematografia. Il centro dispone di acquari, di sala di proiezione e di un moderno studio di montaggio. Per ospitare i clienti, un’attrezzatissima imbarcazione cabinata di 10 metri. L’isola è raggiungibile con navi e aliscafi: CAREMAR: tel. 081.0171998 www.caremar.it MEDMAR: tel. 081.3334411 www.medmargroup.it SNAV: tel. 081.4285555 www.snav.it VOLAVIAMARE: tel. 081.4972222 www.volaviamare.it


Sott’acqua con Franco Savastano

Sopra: la costa vicino a Sant’Angelo. Sotto: uno Spirografo (Spirographis spallanzani).

A nche Ischia è riserva marina. Insieme a Procida e Vivara forma “il regno di Nettuno”. Ne consegue qualche piccola limitazione alle attività subacquee. Il consiglio più spassionato per chi volesse fare qualche immersione è di evitare il “fai da te” e di rivolgersi ai diving evitando così i fastidi con le autorità e i probabili buchi nell’acqua dovuta alla scarsa conoscenza dei fondali. A Franco Savastano (a sinistra, nella foto) chiediamo di suggerirci un fondale non impegnativo ma divertente. La scelta cade sulle Formiche, agglomerati rocciosi sommersi in pochi metri d’acqua tra Ischia e l’isolotto di Vivara. A segnalarli, nel canale tra le due isole, c’è una boa. Lì sotto, c’è un piccolo paradiso formato da grotte e canaloni che s’intravedono anche dalla superficie nei giorni in cui l’acqua è limpida. Il fondale (dai 4 ai 18 metri) è movimentato anche da archi naturali pieni di rari organismi endemici. Un’immersione da non mancare, ma che va fatta con una guida autorizzata dal Parco, esperta dei percorsi. Buon divertimento!

scono la vita minuta, molto interessante per quei fotografi subacquei che privilegiano le riprese macro. Qui si può venire, come già ai tempi di Plinio e di Strabone, a rilassarsi, dopo una lunga immersione, sprofondati nel tepore di un rigenerante bagno termale. La costa dell’isola si presenta per la maggior parte rocciosa e frastagliata. La strada la percorre spesso, per poi inoltrarsi tra filari di vite che producono ottimi vini. Quando ritorna verso il mare, come ad esempio nella zona di Carta Romana, le piccole fonti calde creano

delle vasche per idromassaggio tra gli scogli. Poi c’è Lacco Ameno col suo “fungo”, Forio con la “Chiesa del Soccorso” che custodisce un’infinità di ex voto di marinai. Più oltre, il borgo marino di Sant’Angelo, sotto il cui promontorio ci si immerge a quote batiscafiche alla scoperta di ciò che rimane del cosiddetto corallo nero, un grande gorgonaceo, la cui bellezza è stata causa della sua distruzione. Per raccogliere i suoi rami, lunghi anche un metro, molto simili per struttura a quelli del corallo rosso, negli anni passati c’era chi rischiava la vita per raggiungere le rare formazioni anche a settanta metri di fondo; era l’epoca in cui ci si immergeva solo con aria compressa e le miscele respiratorie non erano ancora nei piani della scienza. Anch’io fui tra i pazzi, nei primi Anni Settanta, a tentare qualche immersione profonda per fotografare il corallo nero. Che nero era solo di nome e in acqua si riconosceva per un’abbondante “fioritura” gialla dei polipi espansi che contrastavano con il buio dell’alto fondale.

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Da duemila anni la regina dei banchetti

Ostrica

il mollusco più amato

Allietava i palati già al tempo di Fenici, Greci e Romani, che si spingevano fino in Bretagna per gustare quelle migliori. I veri intenditori sanno riconoscerne la provenienza dal loro sapore di Sandro Rinaldi

Ostriche bollite alla Orientale Ingredienti per 4 persone: 24 ostriche del tipo più comune, belle grandi e liberate dal guscio; 4 cucchiai di gin; 4 cucchiai di salsa di soia; 500 cc di brodo vegetale fatto con un dado; 200 gr di riso Basmati; la scorza di mezzo limone fatta a listarelle; una cipollina tritata molto finemente; sale q.b., pepe, peperoncino e noce moscata (se piace).

MAG

Ostrica! Ostrica che mare! Un’esclamazione che si addice ai “lupi di mare”. L’ostrica vera e propria è un pregiato e gustoso mollusco racchiuso in una conchiglia a valve asimmetriche e rugose, concave o piatte, che possono arrivare fino a venti centimetri e sono sigillate da una membrana. La riproduzione avviene formando uova che vengono espulse nell’acqua in gran quantità. Inizialmente si forma intorno all’uovo una sottile conchiglia che si ancora alle rocce sommerse e che poi attira la deposizione di cristalli di carbonato di calcio che aderiscono ad una struttura proteica detta conchiolina. Questo mollusco è sempre stato molto apprezzato e usato in tutte le sue parti. Le sue carni sono dolci e prelibate, sode e tenere nello stesso tempo, morbide, succulenti e profumano di iodio, con un sapore vicino a quello della nocciola ma impreziosito da un deciso sentore di sale marino. Le valve intere venivano anch’esse commercializzate dai Fenici ed erano usate dai Greci come schede elettorali (il termine “ostracismo” deriva proprio da ciò). I Romani adoravano mangiare ostriche, durante i loro

fastosi banchetti e si spingevano fino in Bretagna per procurarsele. Le più pregiate sono quelle tonde (belon), ma assai più comuni sono quelle allungate dei tipi portoghese o giapponese, perché crescono di più e più velocemente. Come le viti, crescono su vari terreni. Per questo, i veri intenditori, come i sommelier per il vino, riescono a riconoscere le varie specie, a seconda delle zone di provenienza e possono confrontare tutte le sfumature che le caratterizzano.

In cambusa

GRECHETTO Vino D.O.C. prodotto da un antico vitigno autoctono umbro tra Todi e i Colli Martani. Ha colore giallo paglierino brillante e all’olfatto emana note floreali intense e delicate. Il Grechetto dell’azienda Terre De La Custodia ha un profumo intenso di fiori bianchi, molto persistente ed etereo. Presenta una buona mineralizzazione, è salino e si rivela ben strutturato e rotondo. La gradazione alcolica è di 13,5% e va bevuto ben freddo, a circa 10°C. L’abbinamento con le ostriche ne esalta la sapidità mentre l’elevato grado alcolico e la volatilità dei profumi permettono di apprezzare la tenerezza un po’ grassa delle ostriche, sia crude che cotte.

Lavare le ostriche con del vino bianco e sale. Scolarle bene e marinare con il gin, la salsa di soia e la scorza di limone. Cuocere il riso nel brodo vegetale per 10 minuti poi aggiungere le ostriche con il loro intingolo e cuocere per altri 7/8 minuti a fuoco lento. Due minuti prima di spegnere il fuoco incorporare cipolla tritata, pepe, peperoncino, noce moscata e aggiustare di sale. Servite caldo su un letto di alghe o di radicchio tagliato a strisce. È il classico piatto unico, perfetto dopo una giornata di mare. Con questa zuppa vi consiglierei di bere un bel Grechetto dei Colli Martani.


La ricostruzione storica del nostro rapporto con il Mediterraneo Recensioni a cura di Giulia D’Angelo

ITALIANI,

ALTRO CHE

Libreria Internazionale Il Mare Via di Ripetta 239 Roma giuliadangelo@ilmare.com

NAVIGATORI...

Il mare

Un paese marinaro dall’immaginario rurale Autori: Paolo Frascani; edizioni Il Mulino 2008, pagg. 218; € 14,00

MAG

Alla domanda: “Noi Italiani siamo un popolo di navigatori?”, Paolo Frascani (docente di Storia economica alla “Orientale” di Napoli) risponde: “Altro che un popolo di navigatori, siamo incapaci di «tenere il largo». Una recente indagine ha infatti rivelato che un italiano su quattro non sa nuotare ed è molto diffusa la sensazione di ansia in occasione di traversate in mare aperto”. Insomma leggendo questo libro, noi marinari scopriamo di essere in minoranza, perché l’identità dell’Italia mostra, nonostante i famosi 8 mila chilometri di coste, i segni di un’antica fragilità. Il mare scrive l’autore - è rimasto a lungo estraneo della storia civile di una società in prevalenza agraria e urbana. Storicamente con la fine del primato detenuto dal nostro Paese, nella prima età moderna, il rapporto tra il mare e gli italiani si allenta. Le incursioni barbaresche da un lato e l’affacciarsi di Olandesi, Inglesi e Francesi sul Mediterraneo sanciscono il declino delle nostre grandi città di mare e inducono le popolazioni costiere a ritirarsi verso l’interno. Successivamente, nel ‘700, la tendenza si inverte ma il tema “mare” risulta comunque assente dai disegni politici degli uomini del

Libri Blu

Risorgimento. In seguito, lo Stato nazionale cercherà di rivendicare un controverso ruolo di media potenza marittima e dedicherà risorse alla costruzione e al mantenimento di una moderna flotta militare, iniziando a bonificare le coste. Comincia la frequentazione delle spiagge da parte della borghesia in cerca di evasione. Ma sarà negli Anni 60 un forte riavvicinamento degli italiani al mare, allargando la base sociale del turismo balneare. Negli ultimi venti anni il quadro mondiale è ulteriormente cambiato e lo scenario del Mediterraneo appare più tormentato che mai. Per affrontare le sfide dei flussi migratori, ci sarebbe da guardare oltre la balnearità dell’Italia dei miracoli, per ripensare un’identità diversa. Certo non smembrando le competenze sul mare in cinque ministeri diversi.

La vela è un gioco bellissimo Autore: Andrea Cestari; Edizioni Magenes 2008, pagg. 88; € 15,00 Perché un figlio o un nipote dovrebbero imparare a manovrare una barca a vela? Se siete dei velisti la risposta è ovvia. Se invece non lo siete dovete sapere che la vela è uno sport che permette di vivere a contatto con la natura. È quindi naturale che i ragazzi imparino a rispettare il mondo che li circonda. Andare in barca a vela è un gioco che può essere fatto per tutta la vita e diventare un hobby bellissimo e ricco di soddisfazioni, sia che si diventi

un campione olimpico o si rimanga un semplice “velista della domenica”. Questo manuale, nato dall’esperienza di istruttore dell’autore Andrea Cestari, è pensato per i ragazzi e il linguaggio impiegato è semplice e diretto.

Frascatole, Favignana, ricette e altre storie Autori: Maria e Giovanna Guccione; Edizioni Coppola 2003, pagg. 278; € 28.00 Chi ha frequentato Favignana ha probabilmente apprezzato la cucina della pensione Egadi delle sorelle Guccione e avrà ancora vivo il ricordo del sapore dei piatti squisiti, tipici della tradizione sicula, come le “Frascatole”. La trattoria era piccola e non sempre si trovava posto: i clienti erano disposti ad aspettare anche molti giorni pur di mangiare in questo luogo magico. Ho passato anni indimenticabili sull’isola e ho lavorato con Maria e Giovanna per organizzare la “Settimana delle Egadi” e l’opposizione alle piattaforme petrolifere che l’Agip voleva installare in mezzo al mare. Quando decisero di vendere pensione e ristorante, a Favignana venne a mancare un riferimento culturale. Ma con questo libro ci hanno lasciato le loro impareggiabili ricette di mare e il ricordo della loro battaglia per la tutela dell’isola.

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Ore 12,00... tragedia

Que al c sto spa d i Bo n t r i b u z i o è d e invi LU, ch to dei dicato (let are in e posso lettori s t ra t e r e @ b l r e d a z i n o di b lci dei umag.i one le pr ordo pe propri t) d i n o p r i e e r ra c c o n d i a r i BLU avigaz sperien tare inte pubbli ione. ze ress c ant herà i i. più

dal diario di bordo

1 Agosto h. 4,30 gmt... o almeno credo. Fra Greenwich, fuso orario e ora legale non ci capisco più niente. Comunque salpiamo. Venticello 4 nodi, mare morto ma passabile, cielo coperto. Meteo buono. Rotta 240°. h. 6,50 è vero, il log andrebbe aggiornato ogni ora ma poco da dire. Navigazione da italiano-medio in crociera, randa e motore. 2400 giri, velocità 7 nodi.

2 Agosto h. 9,30 LT. ora italiana. Alle 9 spento motore e issato genoa leggero. Vento NNW 10 kn, andatura al lasco-traverso, prua 240°. Solleviamo spruzzi, filiamo a 7 nodi. Questa è vita, altro che lo sportello della banca! h. 12,00 LT. Tragedia sfiorata. Brezza rinforzata, fruscìo dell’acqua sulla fiancata e navigazione piacevolmente monotona: Carola sdraiata a prua con Silvia, io al timone con Arianna, distratta routine. Poi le urla concitate di Carola: salto su pensando ai delfini: lei urla sempre così quando li avvista. Poi vedo sfilare un barchino con due pescatori imbufaliti che inveiscono; rispondo per le rime mentre le donne mi urlano contro. Finalmente capisco: stavamo per tagliarli in due. Pescavano a corrente, a motore spento, e nessuno li aveva visti se non quando Silvia a prua s’è tirata su per prendere la crema. Hanno gettato le canne a mare e sono fuggiti! Sono tornato indietro per scusarmi ma sono scappati via. Chissà, temevano che volessi finirli! Avvistata caletta per pernottare.

3 Agosto h. 10,00 LT. Salpati da un’ora, randa e motore. Filata lenza con piuma giapponese, pescate due lampughe suicide, stasera pesce. Vento rinforzato a 16/17 nodi, Maestrale deciso, al traverso. Il meteo continua a essere buono, Variabile 3/4, ma sottovento si vedono nuvoloni neri. Velocità 8 nodi. Borose controllate e messe in chiaro.


sfiorata di Alpha Excalibur

h. 16,15 LT. Vento calato a 14 nodi e girato leggermente in prua. Facciamo quasi 7 nodi di velocità. Bollettino stabile, le nuvole si sono allontanate. Timone automatico e parole crociate con ciurma. Controllato olio motore: ok.

4 Agosto h. 17,15 LT. Bolina con 18 nodi, rotazione del vento nell’ultima ora. Perso e recuperato il tender, sostituito il moschettone. Siamo molto sbandati, assicurata l’ancora. Sistemato tutto sotto coperta dopo aver raccolto dappertutto gli avanzi dell’insalata di riso. Un disastro biblico! h. 19,00 LT. Minestra in tazza! Arrivati a Marina di Campo. Fa freddino; banchina strapiena. Mentre diamo fondo in rada, la radio lancia il suo Securité, Securité: è in arrivo una burrasca forza 8 da Ovest. Arianna ignara continua a cucinare la cena mentre noi richiamiamo l’ancora appennellata, diamo motore e puntiamo su Porto Azzurro. Le gridiamo che mangeremo poi. Mentre prendiamo i terzaroli, lei sbuca dal tambucio con tazze e cucchiai. “La minestra l’ho fatta e ora ve la bevete così”!

5 Agosto h. 22,10 LT. A Porto Azzurro, alla ruota nell’insenatura di NW. Abbiamo preso un po’ di aria portante spinta dalla perturbazione, tutta randa e genoa leggero, velocità sui 7 nodi. Il vento sta rinforzando ma ben ridossati. Fondale di 4 metri e 30 di catena.

6 Agosto h. 03,20 LT. Ci sveglia un colpo fortissimo contro la barca. Penso agli scogli e mi precipito in coperta nudo. Tutto tranquillo, a parte una barca di francesi ormeggiata male che ci è venuta addosso quando il vento è girato. Chiamati inutilmente, non si sono svegliati. E poi si dicono grandi navigatori. Domattina gliene dico quattro! h. 10,25 LT. Salpati per Marina di Campo. Ci riproviamo. Scirocchetto estivo 6 nodi, bella bolina, delfini. Controllati: olio invertitore, olio motore, carburante. Fatta acqua. Il francese era ancora mezzo ubriaco, comunque si è scusato. Per fortuna è diretto a Nord.


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Annunci di barche a vela e a motore. Occasioni da tutta Italia. Vendita e acquisto della barca non sono mai stati così facili!


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barche a Motore Cantiere: Baglietto - Baglietto, 1932, lg: 16 - 1932, materiale rovere/quercia. Timoneria idraulica. Motore Cummins 280 cv del’98. Vhf, eco, gps, generatore 12 Kw del’98. Tutta la parte meccanica è del’98. Lo scafo è oroginale del’32. - Euro: 150.000, visibile: ns Cantiere Roma - Fiumcino, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06,6582535, broker@tecnomar.net, www.tecnomar.net Cantiere: Baglietto 17,30 mt - Baglietto, 1973, lg: 17,3 - 1973, 17,30 x 4,60, GM 2 x 410 cv, vhf, ecoscandaglio, autopilota,

Cantiere: Benetti - Benetti 21D, 1983, lg: 23 - 2x270 Volvo Penta, quattro cabine doppie, quattro servizi, alloggio equipaggio con servizio, Stabilizzatori, Desalinizzatore, Aria condizionata. - Euro: su richiesta, visibile: Francia, presso: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584.393177 www.ufan.it - email: info@ufan.it, Cantiere: Benetti - Benetti 25 S, 1974, lg: 24,5 - 2x540 GM, tre cabine doppie, tre servizi, ufficio armatore, alloggio equipaggio con servizio, Elica di prua, Aria condizionata. - Euro: su richiesta, visibile: Italia, presso: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584.393177 - www.ufan.it - email: info@ufan.it, Cantiere: Benetti - Super Gabbiano, 1974, lg: 27 - 2x650 GM, cinque cabine doppie, cinque servizi, ufficio armatore, alloggio equipaggio con servizio, Aria condizionata. Euro: su richiesta, visibile: Italia, presso: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584.393177 - www.ufan.it - email: info@ufan.it,

idraulica, salpa ancora, imbarcazione di servizio Quicksilver 340 con motore 25 HP. Perfetta - Euro: 400.000, visibile: Lazio, presso: Lions InT-Yachts - Tel. 06 44237537 - lionsyachts@fastwebnet.it, Cantiere: Carnevali - C130, 2005, lg: 13 motorizzazione Volvo Penta 2x480HP, 2 cab., 2 bangi con box doccia, aria condizionata, impianto di riscaldamento, tappezzeria interna in pelle, boiler, autoclave, passerella Besenzoni, tende fly, tendalino completo pozzetto, tender Arimar 2,50m., fb Mercury 6HP, Vhf, Log, Eco,auto pilota,Gps cartografico,Tv,Dvd,stereo Cd. Euro: 360.000,00 Leasing incl., visibile: Campania, presso: mar-Go Brokerage cell 348.44.57.757 Tel. 0564.92.33.20 motore@mar-go.it www.mar-go.it,

mar-Go Brokerage cell 348.44.57.757 Tel. 0564.92.33.20, motore@mar-go.it, www.mar-go.it, Cantiere: fairline boats plc (g.b.) - targa 43, 2000, lg: 13,74 - condizioni eccellenti. full optional. - Euro: 320.000, visibile: toscana, presso: m-yachts srl, Tel. 0564. 833869, info@myachts.it Cantiere: Fipa Yachts - Maiora 20 S, 2006, lg: 21,7 - 2x1500 Mtu, tre cabine doppie, tre servizi, alloggio equipaggio con servizio, Elica di prua, Aria condizionata, Elica di poppa. - Euro: su richiesta, visibile: Italia, presso: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584.393177 - www.ufan.it - email: info@ufan.it,

Cantiere: Carver 430 - Carver Boat, 1994, lg: 12,6 - 1994, 12,60 x 4,20 mt. Motore 2 x 261 cv. Strumentazione completa. Bandiera Italiana. Cabine 2, bagni 2, wc marini, doccia interne + esterna, frigo, boiler. Euro: 69.000, visibile: ns Cantiere Roma Fiumicino, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06,6582535, broker@ tecnomar.net, www.tecnomar.net

Cantiere: Galeon - GALEON 440, 2008, lg: 13,42 - Motori 2x500 D9 Volvo, Tv LCD 20’‘ con saliscendi, generatore magg. 18kW, aria condizionata, interni Alcantara, divani in pelle, plotter E-80 doppio, strumentazione doppia, full optional, imbarcazione di dimostrazione, perfetta - Euro: Trattativa riservata, visibile: Lazio, presso: Polimarine - Tel. 06 44237537 lionsyachts@fastwebnet.it,

Cantiere: cranchi cantiere nautico s.r.l. zaffiro 34, 2003, lg: 11,47 - barca in perfetto stato. pochissime ore di moto. condiz<ionatore, generatore, passerella

Cantiere: Galeon - GALEON 530, 2008, lg: 16,76 - Motori 2x800 D12 Volvo, Tv LCD 32’‘ con saliscendi, generatore maggiorato, aria condizionata, interni Rattan, cuscineria e

GOMMONE Imbarcazione pneumatica, oggi diffusa soprattutto nella tipologia mista RIB (Rigid Inflatable Boats), con carena in vetroresina e tubolari, a volta molto rastremati in prua, in tessuto gonfiabile, motorizzabile con fuoribordo, entrobordo o jet. Costruito in lunghezze che variano da 2,30 a 25 metri.

MOTOSCAFO Barca veloce fuoribordo o entrobordo, progettata per crociere giornaliere. Di norma un motoscafo ha solo posti a sedere e prendisole, ma alcuni dei modelli più grandi possono avere anche due cuccette sotto la pontatura di prua.

LANCIA Si caratterizza per la poppa a specchio, ma la carena è dislocante. Nata come barca da pesca, la lancia è ormai poco frequente nel diporto. Gli esemplari più grandi vengono impiegati in alcune zone costiere per portare turisti giornalieri a visitare le bellezze naturali vicino a terra.

Tel. 0584.393177 - www.ufan.it - email: info@ufan.it,

idraulica. elica di prua etc...leasing attivo. Euro: 165.000, visibile: toscana, presso: m-yachts srl, 0564 833869, info@myachts.it

divani in pelle, plotter doppio, strumentazione doppia, luci prua xeno, full optional, imbarcazione di dimostrazione, perfetta - Euro: Trattativa riservata, visibile: Lazio, presso: Polimarine - Tel. 06 44237537 - lionsyachts@fastwebnet.it,

Cantiere: Benetti SD - Navetta Poppa tonda, 2006, lg: 23,9 - 2x475 Caterpillar, quattro cabine doppie, quattro servizi, alloggio equipaggio con servizio, Elica di prua, Stabilizzatori, Aria condizionata. Euro: su richiesta, visibile: Italia, presso: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS

Un mare di

Barche

In queste esclusive strisce didattiche, BLU vi offre un servizio e un ausilio alla lettura dei piccoli annunci. Scopriamo insieme le caratteristiche e le differenze tra tipologie e categorie di imbarcazioni sul mercato.

radar, log, gps, cabine 3 + 1, cuccette 6, bagni 2 + 1, doccia, cucina 4 fuochi, forno, frigo, boiler, fondi e le murate nuovi, imbarcazione pronta alla boa. - Euro: 250.000, visibile: Tirreno Centrale, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06.6582535, broker@tecnomar.net, www.tecnomar.net Cantiere: Bavaria - 29 Sport, 2006, lg: 9,28 - 2x225 HP Volvo Penta, dinette trasformabile, cucina, cabina sotto coperta, 1 bagno, tappezzeria interna in pelle, Vhf, Eco, Gps cartografico, plancetta di poppa maggiorata - Euro: 85.000, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage cell 348.44.57.757 Tel. 0564.92.33.20 motore@ mar-go.it - www.mar-go.it, Cantiere: Benetti - Nuovo Delfino, 1969/2006, lg: 19,93 - 2x500 GM, tre cabine doppie, una cabina singola, tre servizi, alloggio equipaggio con servizio, Aria condizionata, Leasing in corso. - Euro: su richiesta, visibile: Italia, presso: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584.393177 - www.ufan.it - email: info@ufan.it,

Cantiere: Cammenga - Navetta Poppa tonda, 1974/2004, lg: 20 - 2x150 GM, tre cabine doppie, tre servizi, alloggio equipaggio con servizio, Elica di prua, Aria condizionata, Stabilizzatori. - Euro: su richiesta, visibile: Italia, presso: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584.393177 - www.ufan.it - email: info@ufan.it, Cantiere: cantieri di sarnico s.p.a. maxim special 55’, 1997, lg: 17,15 - barca tenuta in condizioni esemplari. cuscinerie esterne completamente rifatte. scarichi nuovi. capotte nuova. - Euro: 490.000, visibile: toscana, presso: m-yachts srl, 0564 833869, info@myachts.it Cantiere: Cantieri Giannetti - GIANNETTI 55 SPORT, 1999, lg: 17,35 - Motori 2x820 MAN, full optional, splendidi interni 4 cabine e 3 bagni, TV Samsung 23’‘ + DVD Sony, Eco/Log Raymarine Tridata, Gps, Vhf, autopilota, elica di prua, passerella

Cantiere: Everglades - 320CC, 2008, lg: 9,6 - 2x300 HP Suzuky,T-Top chiusura totale,divergenti,elettr. Raymarine,sonda 1000W,display C120,radar 48 Mg,MOB,Vhf Ray 55,autopilota idraulico St 6000, dotazioni sicurezza, dotazioni di ormeggio,trasporto,oneri doganali,certificati CE, divergenti, salpancora elettrico - Euro: 169.689,00+IVA, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage cell 348.44.57.757 Tel. 0564.92.33.20 motore@mar-go.it www.mar-go.it, Cantiere: Everglades - 320CC, 2008, lg: 9,6 - 2x300 HP Suzuky,T-Top chiusura totale,divergenti,elettronici.Raymarine,sonda 1000W,display C120,radar 48 Mg,MOB,Vhf Ray 55,autopilota idraulico St 6000, dotazioni sicurezza, dotazioni di ormeggio,trasporto,oneri doganali,certificati CE, divergenti, salpancora elettrico - Euro: 169.689,00+IVA, visibile: Toscana, presso:

Cantiere: gianetti cantiere nautico s.r.l. gianetti 55 sport, 1999, lg: 17,2 - full optional, splendidi interni 4 cab. e 3 wc, eco/log raymarine tridata, gps, vhf, autopilota, elica di prua. perfetta. lazio Euro:, visibile: lazio, presso: lions int-yachts s.r.l., Tel. 644237537, lionsyachts@fastwebnet.it Cantiere: Gobbi - Atlantis 47, 2004, lg: 14,57 - Barca ben accessoriata,motoriz. Volvo TAMD 75 2x480 HP,Bussola, angolo barra, leve comandi elet., impianto TV,DVD, stereo, decoder,cab.matr.,cab.doppia,2 bagni,cucina attrez.,allarme motore, doccia esterna, flap idraulici, pompa sentina manuale e automatica,rollbar,winches tonneggio prua - Euro: 380.000, visibile: Liguria, presso: mar-Go Brokerage Cell 348.44.57.757 Tel. 0564.92.33.20

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Cantiere: marine yachting - mig 38, 2001, lg: 11,6 - scafo blu. usata solo 3 stagioni. perfettamente rimessata e tenuta a livello maniacale. tappezzeria esterna nuova. Euro: 125.000, visibile: lazio, presso: myachts srl, 0564 833869, info@myachts.it Cantiere: Moonen - Navetta Moonen 84’, 2004, lg: 25,6 - 2x450 Caterpillar, quattro cabine doppie, cinque servizi, alloggio equipaggio con servizi, Elica di prua, Aria condizionata. - Euro: su richiesta, visibile: Francia, presso: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584.393177 www.ufan.it - email: info@ufan.it, Cantiere: Navale Pisa - Akhir 18 Sport, 1981/2006, lg: 18,5 - 2x650 Man, tre cabine doppie, tre servizi, alloggio equipaggio con servizio, Aria condizionata - Euro: 200.000, visibile: Italia, presso: UFAN SAGRAMONI YACHT BROKERS Tel. 0584.393177 www.ufan.it - email: info@ufan.it, Cantiere: Navale Pisa - Akhir 20, 1983, lg: 21,8 - 2x1100 Deutz, tre cabine doppie, tre servizi, alloggio equipaggio con servizio, Aria condizionata. - Euro: 250.000, visibile: Italia, presso: UFAN SAGRAMONI YACHT

bagni 1 + 1, cucina, micronde, frigo ‘03, boiler. Fondi 2000, ponte 2003. - Euro: 55.000, visibile: Visibile Lazio, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06,6582535, broker@tecnomar.net,www.tecnomar.net Cantiere: sealine international (inghilterra) - f 42/5, 2004, lg: 12,9 tendalini, elica di prua, passerella besenzoni, generatore, elettronica completa raymarine, interni teak, leasing in corso Euro:, visibile: alto adriatico, presso: euro sail srl, 0431 721422, info@eurosail.com Cantiere: Seaswirl - Striper 2601 CC OB, 2008, lg: 7,8 - Fisherman made in USA, garanzia strutturale 10 anni, 2x150XL Mercuri Verado, colore giallo, certificati CE, vasca del vivo e pescato, spiaggetta con scaletta di imbarco, porta canne in acciaio inox, parabrezza agganciato al tientibene, accessori in tutto lo scafo in acciaio inox, doppie porte chiudibili per console, magazzinetto, seduta appesa con poggiapiedi e refrigeratore, anti scivolo. Euro: a partire da 70.000,00+IVA, visibile: Lazio, presso: mar-Go Brokerage Cell 348.44.57.757 Tel. 0564.92.33.20 motore@mar-go.it www.mar-go.it,

Cantiere: Seawirls - STRIPER 290, 2007, lg: 9,08 - Motori 2x225 Johnson 4 tempi, barca ancora in garanzia, accessoriata per la pesca, elettronica copleta Raymarine, display E80, autopilota, sonda eco da 1 kw, dot. Sic. complete entro 12 mg, boiler ecc. - Euro: Tratt in sede, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage Cell 348.30.12.526 Tel. 0564.92.33.20 broker@mar-go.it, www.mar-go.it, Cantiere: sessa marine s.p.a. - islamorada 23’, 2005, lg: 6,83 - in perfetto stato, carrellabile, prezzo trattabile - Euro: 37.000, visibile: ancona, presso: yachting point di marco bartoletti, Cell 3384888425, info@yachtingpoint.it Cantiere: Sunseeker - SUNSEEKER CAMARGUE 44, 2002, lg: 14,14 - Motori Volvo Penta Tam 75 - 2 x 480 (230 ore moto). Generatore 6,5 Kw, aria condizionata, verricello maggiorato, radar a colori con antenna, chartplotter con GPS, Pilota automatico Raytheon ST 7000, VHF Shipmat RS 8400. pozzetto teak, passerella idraulica - Euro: Trattativa riservata, visibile: Calabria, presso: Lions InT-Yachts Tel. 06 44237537 - lionsyachts@ fastwebnet.it,

Cantiere: Seaswirl - Striper 2601 WA, 2008, lg: 7,8 - 2x200 Evinrude E-TEC, chiusura vano WC,doppia batteria con selezionatore, WC marino con maceratore e

Cantiere: Sunseeker - Manhattan 50, 2007, lg: 16 - Imbarcazione super accessoriata, motoriz. 2x800 HP diesel CAM 800 CMR,

GOZZO Tipico per la costruzione con due punte, il gozzo è classificato come barca da pesca con linee tramandate da generazioni. Normalmente è semipontato per poter riporre tutti gli attrezzi al riparo. Esistono gozzi a vela (di solito un armo latino), ma la maggior parte è spinta da un piccolo diesel. Barca dislocante.

GOZZO CABINATO Se allʼinizio derivavano da allestimenti specifici per la pesca, oggi i gozzi sono stati equiparati ai motoryacht, motorizzandoli con potenze elevate per coniugare una carena morbida con velocità elevate. Sono divenuti più accoglienti e sofisticati perciò anche gli interni.

DAY CRUISER/OPEN Scafi a motore, veloci, concepiti per lʼuscita giornaliera. Spesso hanno anche una piccola cabina con un paio di cuccette, la cucina e un locale wc separato, ma restano barche con cui la sera si torna in porto. Sono barche facili da condurre, con dimensioni contenute, solitamente entro i 10 metri.

FISHERMAN Il “pescatore”, traducendo letteralmente dallʼinglese, privilegia spazi aperti in pozzetto, dove si possa montare la sedia da combattimento per la pesca dʼaltura. Deve avere buona autonomia e velocità elevata per raggiungere il luogo di pesca, senza dimenticare che i grandi tonni si insidiano intorno ai 7-8 nodi.

Yacht Broker, Tel. 06.6582535, broker@tecnomar.net, www.tecnomar.net

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Cantiere: grand banks yachts ltd. (u.s.a., singapore) - 42’ classic, 1974, lg: 13,18 barca tenuta molto bene. sempre seguita e migliorata. interni nuovi. - Euro: 165.000, visibile: toscana, presso: m-yachts srl, 0564 833869, info@myachts.it

Cantiere: Navetta Akerboom Shuttle Akerboom (NL), 1960, lg: 19,95 - 1960, 19,95 x 4,35 mt. Materiale acciaio. Ponte in teak. Motore Ford 380 cv del’92. Vhf Icom, eco Apelco, autopilota Simraf, radar Furuno, log, gps Lovrance, generatore Stamegna 7,5 Kw. - Euro: 180.000, visibile: Tirreno Centrale, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06.6582535, broker@tecnomar.net, www.tecnomar.net,

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Cantiere: San Lorenzo Condor - San Lorenzo Viareggio, 1966, lg: 13,34 - 1966, 13,34 x 4,22 mt. Materiale Playwood. Motori GM revisionati 2005. Vhf Icom del’05, ecoscandaglio Fishfinder, gps Seiwa Plotter del’01, generatore Stamegna. Cabine 2 + 1,

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VENDO AAA CERCO NOLEGGIO PERMUTO OFFRO SCAMBIO VELA

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Cantiere: bavaria - bav 37, lg: 11,55 Euro:, visibile:, presso: top yachts s.r.l., Tel. 0564.830234, ty@top-yachts.com

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Lo sapevate

che

PILOTINA Usata spesso a sproposito, la definizione di pilotina è stata data a barche molto diverse tra loro. Nata - proprio come dice il nome per l’uso quotidiano dei piloti, nei porti, oggi è uno scafo a motore tra 6 e 12-14 metri, spesso dislocante e con buoni spazi vivibili a bordo.

Gli Uscieri, navi per merci e animali del 1200 usate per le Crociate, avevano due por Tel. loni a poppa, inchiodati e calafatati alla partenza e riaperti all’arrivo?

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MOTORYACHT Eleganza, lusso e motori potenti sono caratteristici per questo tipo di barche importanti, per dimensioni e costi, riservate al diporto più ricco. I più piccoli misurano almeno 14 metri, ma verso lʼalto è facile superare i 40. Sono soltanto scafi plananti.

OFFSHORE Fra Tel. li minori di quelli che disputano i campionati del mondo, vengono però definiti offshore anche i motoscafi “specializzati” nella velocità, rinunciando a letti e cabine. Sono caratterizzati da un grande pozzetto con divani, mentre i sedili di pilota e copilota sono anatomici per ridurre i sobbalzi dovuti alle corse sul mare, dove non è raro che qualche modello superi i 50 nodi.

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Cantiere: beneteau italia - beneteau 57, 2006, lg: 17,6 - 4 cabine, 3 wc, genoa avvolgibile, randa steccata, bimini, sprayhood, pozzetto in teak, AC, alternatore, generatore, dissalatore, - Euro: 600.000, visibile: toscana, presso: top yachts s.r.l., Tel. 0564.830234, ty@topyachts.com

Cantiere: Comar - COMET 12 Race, 1986, lg: 12,63 - Versione regata, albero maggiorato, bulbo in piombo, sartie in tondino. Nanni 45hp revisionato 2007, 3 cabine, 2 bagni, elettronica completa, randa e genoa Dacron+2° randa e fiocco in Kevlar. Paglioli interni in teak nuovi. - Euro: 75.000, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage Cell 348.68.52.883 Tel. 0564.92.33.20 commerciale@margo.it, www.mar-go.it,

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Cantiere: Comar - COMET 12 Race, 1986, lg: 12,63 - Versione regata, albero maggiorato, bulbo in piombo, sartie in

TRAWLER Tradizionali imbarcazioni americane, nate per la pesca allʼepoca del passaggio dalla vela al motore per i pescherecci. Sono barche dislocanti, progettate per lunghe navigazioni e con motori non troppo potenti, il miglior compromesso tra una grande autonomia e buona velocità di crociera.

Cobra, autopilota Navico Tillerpilot, log, gps Furuno GP31. Vele in ottime condizioni, superficie velica 40 mq. Cabina 1, wc baby blake, cucina optimus. Bellissimo classico. Il progettista George Berg è molto conosciuto in scandinavia. - Euro: 18.000, visibile: ns Cantiere Roma - Fiumicino, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06.6582535, broker@tecnomar.net, www.tecnomar.net Cantiere: c & c yachts - c & c 44’, 1991, lg: 13,61 - 3 cabine, 2 wc, randa steccata 2004, genoa 2002, gennaker con calza, tender e motore, pilota raymarine, gps, elettronica b&g, tv e dvd. - Euro: 220.000, visibile:, presso: top yachts s.r.l., Tel. 0564.830234, ty@top-yacths.com Cantiere: cantiere del pardo - grand soleil 40, lg: 12,29 - Euro: 145.000, visibile:,

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NAVE DA DIPORTO È qui che inizia il salto di categoria, dove la patente nautica per le imbarcazioni da diporto non arriva più, cioè oltre i 24 metri. Sulla nave da diporto è necessario avere comandante (può essere lo stesso armatore, se abilitato) ed equipaggio, le dimensioni sono importanti, 50, 70 e anche oltre 100 metri, quelle che si indicano in porto per lʼelicottero in coperta o per i tender, spesso più grandi di molti imbarcazioni da diporto. Si devono pianificare gli spostamenti per trovare le tonnellate di carburante necessarie, un grande posto in banchina….

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Lo sapevate

che

DERIVA Piccola imbarcazione generalmente senza interni, aperta o leggermente pontata. Molte derive effettuano attività agonistica e le più avanzate tecnologicamente sono classi olimpiche.

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Il “copano” era un’imbarcazione di piccole dimensioni situata sulla dritta del cas Tel. lo di poppa delle galee e riservata al comandante?

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SLOOP Classico armamento delle imbarcazioni a vela dotate di un solo albero, con due vele, randa e fiocco, di qualsiasi dimensione e tipologia.

KETCH Armamento di una imbarcazione con due alberi: quello più alto (a prua) si chiama albero di Maestra, quello più basso albero di Mezzana, situato a proravia dellʼasse del timone.

e sicurezza,pronta alla boa, Euro: 128.000+Iva, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage cell 348.30.12.526 Tel. 0564.92.33.20 broker@mar-go.it www.mar-go.it,

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manuale Selden, avvolgifiocco elettr. Bamar (2005), 2 rande avvolgibili (una con stecche vert.), genoa, genoa di rispetto, tormentina su strallo trinchetta amovibile, winches di scotta genoa elettr. Accessoriatissima. Visibile Adriatico - Euro: 180.000, visibile: Adriatico, presso: Hallberg-Rassy Italia Tel. 06 44237537 - hallberg-rassy.italia @fastwebnet.it, Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 42 F, 1994, lg: 12,96 - Motore Volvo Penta TMD22 Hp 72, avvolgiranda manuale Selden, avvolgifiocco Furlex, randa avvolgibile UK 2004, genoa, trinchetta, Mps con calza, ponte teak 2002, generatore Mastervolt 4000, elica di prua, Vhf Icom, Gps/plotter Geonav, pilota automatico Autohelm ST 7000, Navtex ICS 4, bimini Euro: 250.000, visibile: Adriatico, presso: Hallberg-Rassy Italia - Tel. 06 44237537 hallberg-rassy.italia@fastwebnet.it, Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 43 MK II, 2005, lg: 13,57 - Motore Volvo Penta D2 75 Hp 75, bandiera ingl., 2 cab. doppie, 2 bagni, quadrato con 2 sofà trasformabili, gruetta per motore fuoribordo, rullaranda/rullafiocco idraulici, winches elettr., elica di prua, strumentazione completa. Full optional. Prezzo trattabile Euro: 480.000, visibile: Lazio, presso: Hallberg-Rassy Italia - Tel. 06 44237537 hallberg-rassy.italia@fastwebnet.it,

Lo sapevate

Lo sapevate

Lo sloop fu chiamato anche Armo Marconi perché sartie, strallo e paterazzo ricordavano, a secco di vele, le attrezzature radio di Marconi?

La Tarida era un bialbero della Serenissima, a vele latine con 10 o 20 rematori per parte, capace di imbarcare 30 uomini e 30 cavalli, oltre l’equipaggio?

che

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RASSY 45, 1991, lg: 14,1 - Motore Volvo TMD31A Hp 94, varo 92, 3 cabine (cab. di prua a V con 2 posti), strumentazione completa, elica di prua idraulica, albero e sistemi idraulici avvolg. Reckmann, genoa, randa, gennaker, tangone ed attrezzatura SPI - Euro: 320.000, visibile: Marina di Kos, presso: Hallberg-Rassy Italia - Tel. 06 44237537 - hallberg-rassy.italia @fastwebnet.it, Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 46, 2002, lg: 14,78 - Motore Yanmar Hp 110, cab. poppa con 2 letti separati, quadrato con sofà/cuccetta, rullafiocco rullaranda idraulici, winches elett. di scotta genoa e scotta randa, tendipaterazzo meccanico, randa, genoa, gennaker con bompresso HR, trinchetta su strallo di cutter amovibile. - Euro: 540.000, visibile: Toscana, presso: Hallberg-Rassy Italia Tel. 06.44237537 - hallberg-rassy.italia@ fastwebnet.it, Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 46, 1998, lg: 14,78 - Motore Yanmar Hp 110, bandiera ingl., iva assolta, rullaranda/fiocco idraulici Selden, vele 2008, tendistrallo e vang idraulici Navtec, generatore 6 Kw, Radar, Gps/Plotter autopilota vento eco Autohelm, cab. poppa con letto matrimoniale, quadrato con poltrone - Euro: 380.000, visibile: Liguria, presso: Hallberg-Rassy Italia -

che

YAWL Imbarcazione con due alberi: la differenza dal ketch sta nellʼalbero di Mezzana, più piccolo e situato a poppavia dellʼasse del timone.

quadrato trasformabile, randa steccata con carrelli Selden, genoa su avvolgifiocco Furlex, strallo trinchetta amovibile e trinchetta con garrocci, fiocco, gennaker e bompresso amovibile, tendistrallo di poppa manuale, vang a gas, strumentazione completa. - Euro: 260.000, visibile: Liguria, presso: Hallberg-Rassy Italia Tel. 06.44237537 - hallberg-rassy.italia @fastwebnet.it, Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 40 CLASSIC, 2007, lg: 12,4 - Motore Yanmar 4JH4BE Hp 54, nuovo modello, rullaranda elettr. Selden, randa avvolgibile stecche vert., tendistrallo poppa manuale Selden, genoa avvolgibile trioptimal DC su Furlex, gennaker avvolgibile con attrezzatura e bompresso amovibile, doppio rullo a prua, winches elettr. - Euro: 395.000, visibile: Adriatico, presso: Hallberg-Rassy Italia - Tel. 06 44237537 - hallbergrassy.italia@fastwebnet.it, Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 42 SLOOP, 1986, lg: 12,93 - Motore Volvo Penta MD 30 Hp 65, avvolgiranda

Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 43 MK I, 2007, lg: 13,57 - Motore Volvo Penta D2 75 Hp 75, 2 cabine doppie, 2 bagni, quadrato con sofà stondato a L a sx, randa e rullafiocco elettr., avvolgifiocco manuale su winches elettr., randa avvolgibile, vang a gas, tendipaterazzo idraulico, inverter, strumentazione Raymarine. Anticipo + leasing - Euro: 535.000, visibile: Liguria, presso: Hallberg-Rassy Italia - Tel. 06 44237537 hallberg-rassy.italia@fastwebnet.it, Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 43 MK II, 2008, lg: 13,57 - Motore Volvo Penta D2 75 Hp 75, randa steccata Vectran Genesis su carrelli Selden, genoa, winch suppl. drizza spi, elica di prua, elica Gori doppio passo, autopilota, VHF, Radar/Plotter/GPS Furuno, invertercaricabatterie Mastervolt Combi, wc elettr., stereo CD. Full optional - Euro: 570.000, visibile: Medio Adriatico, presso: Hallberg-Rassy Italia - Tel. 06 44237537 hallberg-rassy.italia@fastwebnet.it, Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERG-

CUTTER Armamento che prevede una doppia vela a prua: il genoa o fiocco sullo strallo, e la trinchetta sullo stralletto. Eʼ un armo utile in altura per le possibilità di frazionare la superficie velica.

Tel. 06 44237537 - hallberg-rassy.italia @fastwebnet.it, Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 48, 2007, lg: 14,99 - Motore Volvo Penta D3 110 Hp 110, randa steccata full batten, fiocco su furlex, gennaker avvolg., winches elettr., aria cond., inverter, strumentazione Raymarine ST 60+, autopilota flush, TV LCD a scomparsa in quadrato con poltrona, cab. di poppa con letto centrale e TV 30’‘ LCD. - Euro: 780.000, visibile: Lazio, presso: HallbergRassy Italia - Tel. 06 44237537 - hallbergrassy.italia@fastwebnet.it, Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 53, 1999, lg: 16,44 - Motore Volvo Penta TAMD41 Hp 145, randa e genoa su avvolgifiocco idraulici Selden, interni in teak, winches elettrici, elica di prua, generatore, dissalatore, full optional per lunghe permanenze a bordo, perfetta, condizioni impeccabili. Leasing - Euro: 690.000, visibile: Alto Adriatico, presso: Hallberg-Rassy Italia - Tel. 06 44237537 - hallbergrassy.italia@fastwebnet.it,

141


VENDO AAA CERCO NOLEGGIO PERMUTO OFFRO SCAMBIO VELA Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 53, 1997, lg: 16,5 - Motore Volvo Penta TAMD41 Hp 145, avvolgiranda e avvolgifiocco idraulici, tendipaterazzo e vang idraulici, winches di scotta genoa elettrici,winch di scotta randa elettrico, generatore, dissalatore, Strum. vento, Gps/Plotter, autopilota Autohelm ST 7000, elica di prua, full optional - Euro: 560.000, visibile: Veneto, presso: Hallberg-Rassy Italia - Tel. 06 44237537 - hallbergrassy.italia@fastwebnet.it, Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 53, 2001, lg: 16,5 - Motore Volvo Penta TAMD41 Hp 145, 3 cabine (cabina poppa con letto matrimoniale), quadrato con poltrone, 2 bagni, avvolgiranda e avvolgifiocco idraulico, randa avvolgibile e genoa del 2007, winches elettrici,

11,25 - Motore Yanmar Hp 40, randa steccata con Lazy Jacks, fiocco su avvolgifiocco autovirante, vang rigido, strum. vento, pilota automatico, GPS, ch. plotter, salpa ancora, ecoscandaglio, frigo, pannello solare, boiler, pozzetto e panche in teak. - Euro: 115.000, visibile: Lazio, presso: Lions InT-Yachts - Tel. 06 44237537 lionsyachts@fastwebnet.it,

pozzetto, boiler conduzione motore,lettore Mp3-Cd con altoparlanti interni ed esterni,etc incluso trasporto, dotazioni ormeggio e sicurezza, antivegetativa e varo RICHIEDI PREVENTIVO PERSONALIZZATO - Euro: 65.000,00+Iva, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage Cell 346.0807259 Tel. 0187.512223 laspezia@ mar-go.it, www.mar-go.it,

Cantiere: Hanse 371 - Hanse, 2005, lg: 11,33 - 2005, 11,33 x 3,59 mt. Yanmar 40 cv del’04. Vhf, ecoscandaglio, autopilota, log, gps chartpolotter raymarine, stazione vento. Cabine 2, cuccette 4, bagni 1, doccia, cucina 2 fuochi, forno, firgo, boiler, autoclave. - Euro: 95.000, visibile: ns Cantiere Roma - Fiumcino, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06.6582535, broker@tecnomar.net, www.tecnomar.net

Cantiere: Jeanneau - Sun Odyssey 36i, 2009, lg: 10,94 - 2 cabine,Yanmar 29 hp,disponibili molti accessori:attrezz Spi,impianto 220, batteria supplementare, tridata e wind,salpancore elettrico con Tel ecomando,doccetta calda in pozzetto,boiler conduzione motore, lettore Mp3-Cd con altoparlanti interni ed esterni, tavolo pozzetto,dinette trasformabile, fondo pozzetto teak, etc incluso trasporto, dotazioni ormeggio e sicurezza, immatricolazione, antivegetativa e varo RICHIEDI PREVENTIVO PERSONALIZZATO - Euro: 88.203,00+Iva, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage Cell 346.0807259 Tel. 0564.923320 laspezia@ mar-go.it www.mar-go.it,

Cantiere: Hunter - Hunter 36, 2006, lg: 10,89 - Imbarcazione molto ben tenuta, elettronica completa, manutenzioni periodiche accurate, notevole quantità di accessori - Euro: 115.000, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage Cell 335.87.94.682 Tel. 0564.92.33.20 mas saro@mar-go.it, www.mar-go.it, Cantiere: Jeanneau - Sun Odyssey 30i, 2009, lg: 8,99 - possibilità timoneria a ruota, 2 cabine, Yanmar 21 hp, attrezz

Cantiere: Jeanneau - Sun Odyssey 36i, 2009, lg: 10,94 - 0 miglia,2 cabine, Yanmar 29 hp, attrezz Spi, impianto 220, batteria supplementare, tridata e wind, salpancore elettrico con Telecomando, doccetta calda

rispetto, cappottina e molti altri accessori. Ideale e completamente attrezzata per la crociera veloce - Euro: 78.000, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage Cell 348.30.12.526 Tel. 0564.92.33.20 broker@mar-go.it, www.mar-go.it, Cantiere: jeanneau - sun odyssey 37, lg: 11,4 - Euro: 90.000, visibile:, presso: top yachts s.r.l., 0564 830234, ty@topyachts.com Cantiere: Jeanneau - Sun Odyssey 39i, 2008, lg: 11,8 - Imbrcazione pari al nuovo,versione Performance;vele Quantum, elettronica completa,bompresso Selden manovre gennaker.Leasing scadenza Aprile 2004 - Euro: 145.000, visibile: Marche, presso: mar-Go Brokerage Cell 335.87.94.682 Tel. 0564.92.33.20 massaro@mar-go.it, www.mar-go.it, Cantiere: Jeanneau - Sun Odyssey 39i, 2009, lg: 11,86 - 2 cabine,Yanmar 40 hp,disponibili molti accessori: attrezz Spi,impianto 220, batteria supplementare, tagliacime, tridata e wind,Gps e Vhf, autopilota, salpancore elettrico con Telecomando, doccetta calda in pozzetto, boiler conduzione motore, lettore Mp3-Cd con altoparlanti interni ed esterni, tavolo pozzetto, dinette trasformabile, fondo pozzetto teak, etc incluso trasporto,

Lo sapevate

che

GOLETTA Imbarcazione solitamente di grandi dimensioni, con armamento formato da due alberi. Lʼalbero a poppa è di altezza pari o superiore allʼaltro. Prevede numerose vele.

dissalatore, inverter, strumentazione completa. - Euro: 730.000, visibile: Toscana, presso: Hallberg-Rassy Italia Tel. 06.44237537 - hallberg-rassy.italia@ fastwebnet.it, Cantiere: Hallberg-Rassy - HALLBERGRASSY 62, 2002, lg: 18,88 - Motore Volvo Penta Hp 237, randa rullafiocco idraulici, 4 cab. doppie, 4 bagni, collegamento sa Tel. litare, generatore maggiorato, aria condizionata, dissalatore. Full optional per lunghe permanenze a bordo. - Euro: 1.450.000, visibile: Sicilia, presso: Hallberg-Rassy Italia - Tel. 06 44237537 hallberg-rassy.italia@fastwebnet.it,

MAG

Cantiere: Hanse - HANSE 371, 2004, lg:

L’Apeliote è il vento di Levante, secondo la definizione che ne avevano dato gli antichi Greci che avevano suddiviso l’orizzonte in dodici parti? Spi,impianto 220,tridata e wind,salpancore elettrico con Tel. ecomando,doccetta in pozzetto, boiler conduzione motore,lettore Mp3-Cd con altoparlanti interni ed esterni, etc incluso trasporto,dotazioni ormeggio e sicurezza,antivegetativa e varo,disponibili molti accessori RICHIEDI PREVENTIVO PERSONALIZZATO - Euro: 54.500,00+Iva, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage cell 346.0807259 Tel. 0564.923320 laspezia@mar-go.it, www.mar-go.it, Cantiere: Jeanneau - Sun Odyssey 30i, 2009, lg: 8,99 - 0 miglia, possibilità timoneria a ruota, 2 cabine, Yanmar 21 hp, attrezz Spi, impianto 220, tridata e wind, salpancore elettrico con Telecomando, doccetta in

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AURICA Lʼarmo aurico usato sulle imbarcazioni a vela agli inizi del 1900 prima dellʼavvento dellʼattrezzatura Marconi, prevedeva lʼuso del “picco” e quindi una randa di forma trapezoidale.

MOTORSAILER Un tipo di yacht dotato di armo velico e al contempo equipaggiato di potente motorizzazione, solitamente di bordo libero alto e grandi volumi interni.

in pozzetto, boiler conduzione motore, lettore Mp3-Cd con altoparlanti interni ed esterni,tavolo pozzetto, dinette trasformabile, fondo pozzetto teak, etc incluso trasporto, dotazioni ormeggio e sicurezza, immatricolazione, antivegetativa e varo RICHIEDI PREVENTIVO PERSONALIZZATO - Euro: 112.000,00+Iva, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage Cell 346.0807259 Tel. 0187.512223 laspezia@ mar-go.it www.mar-go.it,

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Cantiere: Jeanneau - SUN FAST 37, 2001, lg: 11,4 - Volvo 29 Cv, elettronica completa Raytheon, diverse vele compreso spi e drizze in spectra, life line ed attrezzature di rispetto, cappottina e molti altri accessori. Ideale e completamente attrezzata per la crociera veloce - Euro: 78.000, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage Cell 348.30.12.526 Tel. 0564.92.33.20 broker@mar-go.it, www.mar-go.it, Cantiere: Jeanneau - SUN FAST 37, 2001, lg: 11,4 - Volvo 29 Cv, elettronica completa Raytheon, diverse vele compreso spi e drizze in spectra, life line ed attrezzature di

Cantiere: Jeanneau - Sun Odyssey 39i, 2009, lg: 11,86 - 0 miglia, 2 cabine, Yanmar 40 hp, attrezz Spi, impianto 220, batteria supplementare, tagliacime, tridata e wind,Gps e Vhf, autopilota,salpancore elettrico con Telecomando, doccetta calda in pozzetto,boiler conduzione motore, lettore Mp3-Cd con altoparlanti interni ed esterni, tavolo pozzetto, dinette trasformabile, fondo pozzetto teak,etc incluso trasporto, dotazioni ormeggio e sicurezza,antivegetativa e varo RICHIEDI PREVENTIVO PERSONALIZZATO - Euro: 130.000,00+Iva, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage Cell 346.0807259 Tel. 0187-512223 laspezia@mar-go.it www.mar-go.it, Cantiere: Jeanneau - SUN ODYSSEY 42.2,


1999, lg: 12,8 - Motore Yanmar Hp 63, 3 cabine doppie, 2 bagni, quadrato trasformabile, randa su avvolgiranda, genoa su avvolgifiocco, attrezzatura spi con tangone, spinnaker, frigo, Vhf, radar, eco, strum. vento, Gps, Ch. plotter, autopilota Autohelm ST6000, salpancora elettr., passavanti e pozzetto in teak, bimini, caricabatteria. - Euro: 115.000, visibile: Liguria, presso: Lions InT-Yachts - Tel. 06 44237537 - lionsyachts@fastwebnet.it, Cantiere: Jeanneau - Sun Odyssey 44i, 2009, lg: 13,57 - Jeanneau,2009,13.75 lft,34 cabine,2 bagni,Yanmar 54hp,possibilità allestimento personalizzato:elettronica completa,attrezzatura Spi, winch elettrico in tuga sx, freezer, impianto 220,dinette trasformabile, pozzetto teak,tavolo pozzetto, lettore Mp3 Cd,etc, trasporto, antivegetativa, varo, molti altri optional disponibili CHIEDI IL PREVENTIVO PERSONALIZZATO - Euro: 163.900, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage cell 346.0807259 Tel. 0564-923320 laspezia@mar-go.it www.mar-go.it, Cantiere: Jeanneau - Sun Odyssey 49i, 2009, lg: 15,07 - Disponibilità 3-4 cabine, 24 bagni, Yanmar 75hp, possibilità versione pescaggio ridotto,possibilità versione per formance, disponibili moltissimi accessori, chiedi il preventivo personalizzato!! - Euro:

InT-Yachts - Tel. 06 44237537 - lions yachts@fastwebnet.it, Cantiere: najad varvet - najad 361, lg: 11,2 - Euro:, visibile:, presso: top yachts s.r.l., 0564 830234, ty@top-yachts.com Cantiere: Nautitech 395 - Dufour, 1998, lg: 11,98 - 1998, 11,98 x 6,92 mt. Motore Volvo 2 x 28 cv, elica max prop bipala. Vhf, autopilota 2, radar, gps Garmin, stazione vento Autohelm, panelli solari, SSB. Cabine 4 + 2, bagni 2, cucina 2 fuochi, forno, frigo, boiler. Ottime condizioni. - Euro: 150.000, visibile: Visibile ns Cantiere Roma Fiumicino, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06.6582535, broker@ tecnomar.net, www.tecnomar.net Cantiere: nautor group - swan 68, 1993, lg: 21,01 - 5 cabine, 4 wc, dinette trasformabile, genoa avvolgibile, randa steccata, spi, passerella carbonio, tender, motore fb, autopilota, radar, tv, 2 frigo, dis salatore, elica max prop, lava/asciugatrice. Euro: 1.230.000, visibile:, presso: top yachts s.r.l., 0564 830234, ty@topyacths.com Cantiere: Oceanis 393 - Beneteau, 2002, lg: 11,62 - 2002, 11,62 x 3,96 mt. Bandiera spagnola. Motore Volvo Penta 55 cv. Strumentazione completa. Cabine 3, bagni

44237537 - lionsyachts@fastwebnet.it, Cantiere: Sciarrelli Giosuè - Monaci Fiumicino, 1974, lg: 13,34 - 1974, 13,34 x 3,85 mt. Ford 60 cv revisione annuale. Strumentazione completa, 1 cabina, 6 + 2 cuccette, wc marino, cucina 3 fuochi, forno, frigo. Possibile permuta. - Euro: 125.000, visibile: Visibile ns Cantiere Roma Fiumicino, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06.6582535, broker@ tecnomar.net, www.tecnomar.net Cantiere: Sly - Sly 42, 2007, lg: 12,8 Imbarcazione come nuova,bellissima, super accessoriata, elettronica completa,stazza, certificati IMS, IRC, numero velico, iscrizione UVAI - Euro: 300.000, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage Cell 335.87.94.682 Tel. 0564.92.33.20 massaro@mar-go.it, www.mar-go.it, Cantiere: Sly - Sly 42, 2007, lg: 12,8 Imbarcazione come nuova,bellissima, super accessoriata, elettronica completa,stazza, certificati IMS, IRC, numero velico, iscrizione UVAI - Euro: 300.000, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage Cell 335.87.94.682 Tel. 0564.92.33.20 massaro@mar-go.it, www.mar-go.it, Cantiere: sly yachts - sly 47, 2005, lg: 14,2 - motore lombardini 60cv, 3 cabine, 2 wc,

che

199.000, visibile: Toscana, presso: mar-Go Brokerage cell 346.0807259 Tel. 0564923320 laspezia@mar-go.it, www.margo.it, Cantiere: Ketch ACC. - C.N.Toulon, 1975, lg: 18 - 1975, 18,00 x 4,50 mt. Perkins 2 x 90 cv revisionato completamente 2002. Vhf Icom, ecoscandaglio, autopilota Furuno, radar, log, gps ST Furuno, stazione vento Raytheon, generatore Mase 6 Kw. Cabine 4, bagni 4, cucina, forno, frigo, boiler, riscaldamento. Mai utilizzata dopo recente accurato refitting. - Euro: 160.000, visibile: Tirreno Centrale, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06.6582535, broker@ tecnomar.net, www.tecnomar.net Cantiere: Moody - MOODY 54, 2002, lg: 17,3 - Motore Yanmar Hp 125, bandiera inglese, 3 cabine (armatore a poppa, vip a prua con letti matrimoniali), 2 bagni, quadrato con tavolo allungabile, avvolgiranda manuale in pozzetto, avvolgi fiocco e avvolgitrinchetta, winches elettr., randa, genoa, trinchetta autovirante - Euro: 680.000, visibile: Toscana, presso: Lions

Cantiere: wauquiez int. - centurion 40, 2006, lg: 12,43 - 2 cabine, 1 wc, genoa avvolgibile, randa steccata, passerella carbonio, autopilota, vhf, gps, plotter, log, stazione vento, radar. - Euro: 195.000, visibile: adriatico centrale, presso: top yachts s.r.l., Tel. 0564.830234, ty@topyachts.com Cantiere: wauquiez int. - pilot saloon 47, 2006, lg: 14,36 - 3 cabine, 2 wc, motore yanmar 100cv, dinette trasformabile, genoa avvolgibile, randa avvolgibile, bimini, sprayhood, riscaldamento, autopilota, vhf, gps, radar, - Euro: 400.000, visibile: cala galera, presso: top yachts s.r.l., Tel. 0564.830234, ty@top-yachts.com Cantiere: x-yachts - imx-40, 2000, lg: 12,1 - 3 cabine, 1 wc, genoa, randa, vele regata, spi, gps, vhf, invasatura. - Euro: 160.000, visibile:, presso: top yachts s.r.l., Tel. 0564.830234, ty@top-yacths.com Cantiere: x-yachts - x 412, 2002, lg: 12,5 3 cabine, 2 wc, genoa avvolgibile, randa semi steccata, passerella carbonio, pilota autoamtico, gps, vhf, plotter - Euro: 199.000, visibile: toscana, presso: top yachts s.r.l., Tel. 0564.830234, ty@topyachts.com

Lo sapevate

L’agghiaccio è il meccanismo o l’insieme delle manovre di trasmissione dei movimenti della ruota alla pala del timone?

Cantiere: Trinidad - Jeanneau, 1982, lg: 14,02 - 1982, 14,02 x 4,60 mt. Motore Perkins 93 cv revisionato annualmente, 4 + 1 cabine, 11 cuccette. Bagni 4, wc 3, doccia 5, cucina, frigo, boiler. - Euro: 115.000, visibile: Visibile Tirreno Centrale, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06,6582535, broker@tecnomar.net,www.tecnomar.net

Multiscafi

BRIGANTINO GOLETTA Nave di discrete dimensioni, con due o tre alberi. Introdotti nel nord Europa alla fine del ʻ600, prendono il nome dalla vela considerata lʼantenata della randa, la “brigantina”, di generose proporzioni. Per le doti di velocità i brigantini furono grandi viaggiatori e scopritori.

2, doccia, cucina, forno, frigo, boiler. - Euro: 90.000, visibile: Visibile ns Cantiere Roma - Fiumicino, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06.6582535, broker@ tecnomar.net,www.tecnomar.net

genoa avvolgibile, randa semi steccata, al3 vele, autopilota, vhf, gps, eco, vele nuove 2006 - Euro: 390.000, visibile: toscana, presso: top yachts s.r.l., Tel. 0564.830234, ty@top-yachts.com

Cantiere: Oceanis 423 Clipper - Beneteau, 2004, lg: 12,64 - 2004, 12,64 x 3,90 mt. Volvo 55 cv. Vhf, strumentazione tridata Raymarine, autopilota Raymarine, gps plotter cartografico, stazione vento. Cabine 3, bagni 2, cucina, forno, frigo elettrico, boiler, riscaldamento. Carena 2007. - Euro: 112.000, visibile: Tirreno Centrale, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06,6582535, broker@tecnomar.net,www.tecnomar.net

Cantiere: Sun Magic 44 - Jeanneau, 1989, lg: 13,3 - 1989, 13,30 x 4,23 mt. Perkins 57 cv 300 ore di moto. Vhf, eco, autopilota Raymarine 2007, log nuovo, gps, stazione vento simrad nuovo, generatore Honda portatile. Cabine 3, bagni 2, cucina, forno, frigo elettrico, boiler. Antiosmosi preventivo 2006. Cuscineria 2007. - Euro: 69.000, visibile: Visibile Tirreno Centrale, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06,6582535, broker@tecnomar.net,www.tecnomar.net

Cantiere: Oyster Marine - OYSTER 53, 2005, lg: 16,4 - Motore Yanmar Hp 110, albero laccato bianco con randa steccata su winches elettrici e lazy bag, rullafiocco idraul. e rullatrinchetta, 4 cab. doppie, 2 bagni, elettr. Raymarine con radar/chartplotter serie E in pozzetto ed al carteggio, full optional. Possibilità Leasing. Euro: 840.000 + iva, visibile: Toscana, presso: Lions InT-Yachts - Tel. 06

Cantiere: fountaine pajot - mahe 36, sel, lg: 10,98 - scafo e ponte bianco, 3 cabine 1 wc, salone con cucina attrezzata, strumentazione completa, sprayhood, dissalatore, cuscineria pozzetto - Euro: 270.000, visibile: liguria, presso: lagon yachting s.r.l., Tel. 0184.481010, info@lagonyachting.it Cantiere: fountaine pajot - athena 38, sel, lg: 11,6 - scafo e ponte bianco, 4 cabine 2 wc, salone e cucina attrezzata, strumentazione completa, fulloptional e super accesoriiata - Euro: 245.000, visibile: tirreno, presso: lagon yachting s.r.l., Tel. 0184 481010, info@lagonyachting.it Cantiere: fountaine pajot - lavezzi 40, sel, lg: 11,9 - ottimo stato 4 cabine, 2 wc 10 posti letto, strumetnazione completa - Euro: 280.000, visibile: catania, presso: lagon yachting s.r.l., Tel. 0184 481010, info@ lagonyachting.it

Cantiere: Sun Shine 38 - Jeanneau, 1988, lg: 11,4 - 1988, 11,40 x 3,80 mt. Yanmar 30 cv. Vhf, ecoscandaglio, autopilota, log, gps. Cabine 3, bagno, cucina 2 fuochi, forno, frigo. Ottime condzioni. - Euro: 50.000, visibile: ns Cantiere Roma - Fiumicino, presso: Tecnomar Yacht Broker, Tel. 06.6582535, broker@tecnomar.net, www.tecnomar.net

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Tra giornalismo e cinema, parla uno degli autori di Fortapàsc di Marco Risi

Sceneggiatore, oh che bel mestiere di Andrea Purgatori

MAG

Immaginate la seduta di un clamoroso processo a un padrino di Cosa Nostra. Immaginate di doverla raccontare da cronista, cioè da osservatore attento ma legato alle testimonianze e ai documenti. Ai fatti. Solo quelli. Eppure, capita a tutti di pensare: cosa avrà fatto il padrino una volta uscito dall’aula, cosa avrà detto mentre scendeva le scale del Palazzo di Giustizia stretto in mezzo a sei carabinieri, come si sarà seduto nel cellulare che lo riportava in carcere, quale sguardo avrà passato sulle sue guardie e quale espressione avrà avuto andando all’incontro con sua moglie, sua madre, i suoi figli? Impossibile raccontarlo per un cronista. Semplicemente perché al cronista non è concesso di esplorare quell’intimità e quei momenti, e meno che mai di ricostruirli immaginandone espressioni, dettagli, parole. Ma a uno sceneggiatore sì. La sceneggiatura di un film comincia proprio dove il giornalismo finisce. Non ha confini creativi. E non dovrebbe avere altro obiettivo se non quello di rendere veri e credibili i personaggi che sono stati affidati allo sceneggiatore. Quindi, la storia dentro la quale dovrà farli muo-

Oltre il Blu

L’autore Giornalista, narratore, sceneggiatore, Andrea Purgatori (romano, 55 anni) è stato per quasi trent’anni caporedattore, inviato speciale e corrispondente di guerra del Corriere della Sera. Ha seguito fin dall’inizio l’inchiesta sull’abbattimento del DC9 Itavia ad Ustica, scrivendo in seguito la sceneggiatura del film Il muro di Gomma. Ha scritto: La piovra 5, A un passo dalla guerra, Il bello della rabbia, I segreti di Abu Omar. Tra le fiction tv: L’attentatuni, Attacco allo Stato, Un caso di coscienza, Caravaggio.

vere. Uno sceneggiatore è uno strano animale. Solitario e umorale. Che soffre e gioisce insieme ai suoi personaggi, pescando a piene mani nella propria esperienza e nel proprio bagaglio di emozioni. Oppure immergendosi in un lungo lavoro di ricerca e preparazione che lo porta in un mondo che non conosce ma di cui deve penetrare le regole e il linguaggio, fin nei dettagli più minimi (pensate a una serie tecnica come Csi, o a quella strepitosa figura di medico geniale e cattivo del Dr. House). E non importa se questo mondo che ha deciso di raccontare è contemporaneo o di chissà quanti secoli fa. Io, ad esempio, sono stato fortunato. Ho fatto amare e gridare di rabbia il grande Caravaggio. Ho fatto indignare e ridere Giancarlo Siani, giovane cronista vittima della camorra. Ho fatto sfidare la Mano Nera a Joe Petrosino e alla sua squadra di poliziotti italiani. Ho dato corpo a intrighi e ricatti di Bernardo Tanlongo, governatore della Banca Romana alla fine dell’Ottocento. Ho messo in scena i tormenti e la solitudine del giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia. Ho dato gesti e voce al piccolo ribelle

Iqbal, giustiziato dai feroci mercanti di tappeti in Pakistan. Ma anche a tanti altri uomini e donne “costruiti” pezzo dopo pezzo dalla mia fantasia o sulla base di incontri e di suggestioni, o persino di una sola battuta ascoltata in mezzo alla strada. Sono stati viaggi entusiasmanti e spesso complessi, che in alcuni momenti neanche io sapevo come sarebbero andati a finire (infatti a volte capita che finiscano a metà). Ma sempre vere e proprie avventure, delle quali sono stato io stesso il primo testimone e protagonista, cercando continuamente di sdoppiarmi per capire se e quanto fosse giusta la rotta che avevo imboccato e quanto fosse vera l’umanità che stavo raccontando. Ecco, gran parte della differenza tra giornalismo e scrittura per il cinema è tutta qui: nella temperatura doverosamente controllata di una cronaca che risponda ai criteri del giornalismo fattuale, contrapposta al calore che un film può sprigionare nel suo intreccio magico tra storia e personaggi che la fanno vivere, nella sua capacità di prenderti per mano e trascinarti appunto dentro quel viaggio sorprendente che lo sceneggiatore ha prima immaginato e poi costruito una scena dopo l’altra. E se la rotta è stata corretta, se i personaggi stanno con i piedi per terra e parlano corrispondendo alle emozioni che li guidano, allora anche il film sarà compiuto. E il viaggio riuscito. Esistono film belli e brutti. Ma non esistono film che prima non vengano scritti.




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