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ARLES - LA PATRIA DI VINCENT VAN GOGH
from Camargue Sauvage
by Magu1955
Arles è una città francese di circa 50.000 abitanti situata nel dipartimento delle Bocche del Rodano (regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra). È sede di una sottoprefettura e comprende nella sua area urbana anche il comune di Fourques, appartenente al dipartimento del Gard.
La città ha un passato glorioso: emporio commerciale grecomassaliota, assunse caratteristiche propriamente urbane in età romana, divenendo una delle metropoli più fiorenti delle Gallie. Fu fra i massimi centri religiosi dell’occidente romano e, di fatto, una delle capitali dell’Impero in età costantiniana. Nel 407 divenne sede della Prefettura del pretorio delle Gallie e dieci anni più tardi fu prescelta come residenza del vescovo primate (417), subentrando rispettivamente a Treviri e a Lione. In epoca medievale fu capitale di uno stato, il regno di Arles, che si estese per gran parte della Francia centro-orientale e sud-orientale e dell’odierna Svizzera.
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I suoi prestigiosi monumenti romani (l’Arena, il Teatro antico, le Terme di Costantino, la necropoli degli Alyscamps) unitamente alla cattedrale romanica di Saint Trophime e ad altri insigni edifici antichi, medievali e moderni sono entrati a far parte del Patrimonio dell’umanità nel 1981 e hanno permesso alla città di fregiarsi del titolo di ville d’art et d’histoire (città d’arte e di storia).
Arles e la sua gente sono state fonti di ispirazione per letterati, musicisti e pittori:

L’Arlésienne (L’Arlesiana) è il titolo di un racconto di Alphonse Daudet che ispirò un dramma musicale in tre atti composto da Georges Bizet, mentre l’opera lirica
L’Arlesiana, sempre tratta dal racconto di Daudet in una rielaborazione di Leopoldo Marenco, fu musicata da Francesco Cilea.
L’Arlesiana è anche il titolo di due celebri dipinti di Vincent van Gogh (il primo del 1888 e il secondo del 1890), che qui visse dal febbraio del 1888 al maggio 1889 e vi dipinse, oltre che ai citati quadri, alcuni dei suoi maggiori capolavori tra cui i celeberrimi Girasoli.
La città è situata sulle due rive del Rodano, agli inizi del delta del fiume. Con circa 759 km² il suo comune è il più esteso della Francia metropolitana ed ha una superficie maggiore dei più piccoli dipartimenti francesi. Il suo territorio si articola in tre aree naturali: a meridione la Camargue che in massima parte le appartiene (la parte minore è amministrata dal comune di SaintesMaries-de-la-Mer, che è il secondo per estensione ma raggiunge solo la metà della superficie di quello di Arles), a settentrione il piedimonte occidentale del sistema collinoso delle Alpilles, a oriente l’arida pianura de la Crau. Il comune comprende, oltre ad Arles, numerose altre località e frazioni (Albaron, Gageron, Gimeaux, Le-Sambuc, Mas-Thibert, Moules, Pont-de-Crau, Raphèle, Saliers, Salin-de-Giraud, Villeneuve).
Arles è inoltre capoluogo della circoscrizione omonima, una delle quattro del dipartimento, che comprende 9 cantoni e 36 comuni.
Clima
Arles ha un clima mediterraneo. Le estati sono calde e moderatamente asciutte, e gli inverni miti. La città è soggetta tuttavia, soprattutto durante i mesi invernali, all’influenza del mistral, vento freddo che può provocare gelate forti e improvvise.

Anfiteatro
L’anfiteatro, conosciuto con il nome di les Arènes, fu edificato intorno all’80 d.C., addossato al fianco settentrionale della collina dell’Hauture, con orientamento diverso rispetto a quello del tracciato urbano. Le sue dimensioni, 136 x 107 m, sono di pochissimo superiori a quelle della vicina Arena di Nîmes e lo rendono uno dei più imponenti anfiteatri romani ancora esistenti. Fa parte dei monumenti inseriti nella lista dei Patrimoni mondiali dell’umanità.



sono iniziati nel 2000.
Circa 21.000 spettatori potevano essere ospitati nella cavea, suddivisa in quattro maeniana (suddivisioni orizzontali) e sostenuta da due ordini di 60 arcate, sormontate da un attico oggi perduto. Come in molti altri anfiteatri il sistema di accesso era articolato per mezzo delle scale e dei corridoi anulari ricavati nelle strutture di sostegno. L’arena era pavimentata con un tavolato in legno sostenuto da risalti nella parte inferiore del podium (il muro che limitava la cavea, rivestito da grandi lastre in pietra): nello spazio sotto il tavolato trovavano posto i macchinari utilizzati per gli spettacoli.
L’anfiteatro viene attualmente utilizzato per spettacoli teatrali e per la Corsa camarghese.
Nel Medioevo divenne una vera e propria cittadella fortificata e vi furono innalzate quattro torri. Nel 1735 il consiglio municipale proibì la ricostruzione delle abitazioni che vi si erano installate e il monumento venne liberato dalle costruzioni successive a partire dal 1822. Restauri del monumento, ora esposto agli agenti atmosferici, furono condotti a più riprese e alla fine del XIX secolo fu instaurato un regolare programma di manutenzione. Nuovi grandi restauri