SPE CI A L E
Un protocollo per il monitoraggio dei gas interstiziali Indicazioni tecniche per il campionamento attivo e l’analisi dei soil gas secondo le linee guida predisposte dall’Arpa Lombardia di Madela Torretta* e Sara Puricelli*
C
onsiderando la carenza di indicazioni tecniche emanate con valore nazionale, ARPA Lombardia ha recentemente redatto un protocollo tecnico-operativo per definire le modalità con cui effettuare il monitoraggio dei gas interstiziali in siti potenzialmente soggetti ad inquinamento da composti organici volatili/semivolatili (indicativamente con costante di Henry maggiore di 0,01 [-] e/o con pressione di vapore maggiore di 0,076 mm Hg) in modo da definire una procedura standard che sia applicabile e riproducibile nei diversi siti e da operatori differenti, col fine inoltre di costituire delle linee guida utili per la redazione, da parte dei soggetti privati, di proposte di monitoraggio condivisibili con gli Enti (Fig. 1).
Figura 1. Schema tipo di campionamento attivo di gas interstiziali
32
Anno 7 - Numero 26
Rispetto alle tecniche tradizionali, richiedenti le concentrazioni in falda o terreno, l’uso di dati di soil gas evita di applicare le formule analitiche di ripartizione di fase e tiene conto di fenomeni sito-specifici. Il rilievo dei soil gas può essere impiegato i) come supporto ad altre tecniche di indagine, per rilevare la presenza sul sito di contaminanti volatili finalizzando al meglio i campionamenti e delimitare la distribuzione spaziale della/e contaminazione/i o ii) in fase di caratterizzazione finalizzata all’implementazione dell’Analisi di Rischio o per effettuarne una sua revisione, valutando il potenziale impatto sul recettore umano dovuto alla via di esposizione “inalazione vapori”, a valle della definizione del modello concettuale del sito ed in accordo con gli Enti. Il protocollo si focalizza sui metodi di monitoraggio effettuati con supporti al momento analizzabili presso il Laboratorio ARPA di Milano, ossia su metodi di tipo attivo, in cui il gas viene estratto dal terreno per mezzo di una depressione, e conservato in idonei contenitori, ossia su materiale adsorbente (fiale per estrazione con solvente o fiale per estrazione con desorbimento termico) o in canister (Fig. 2). Esso descrive, in particolare, le fasi operative di prelievo, trasporto, conservazione, analisi dei campioni di gas interstiziali ed elaborazione dei dati.
La letteratura internazionale pone in evidenza l’influenza di alcuni fattori atmosferici e stagionali (temperatura, pressione atmosferica, irrigazione e precipitazioni che determinano l’umidità del suolo) sugli esiti del monitoraggio, rendendo al momento necessari campionamenti multipli nell’arco dell’anno (indicativamente 4 campionamenti trimestrali) per assicurare che i dati raccolti siano rappresentativi delle differenti condizioni atmosferiche e stagionali. Nello specifico il campionamento attivo è inapplicabile nei terreni argillosi compatti e/o nei terreni con grado di saturazione superiore a 0,8÷0,9 a causa della mancanza di vuoti interconnessi nella matrice solida del terreno, deve essere effettuato dopo almeno 36 ore di tempo secco (fino a 3 giorni per piogge con intensità indicativamente superiore a 13 mm/giorno), perché il contenuto d'acqua interstiziale influenza la diffusione dei gas, e a temperature superiori a 0°C.
Figura 2. Supporti di campionamento utilizzati da ARPA Dipartimento di Milano, rispettivamente fiale per estrazione con solvente (a), fiale per estrazione con desorbimento termico (b) e canister (c)