Impresa e turismo giugno 2013

Page 43

Passando alle professioni4, la tavola successiva riporta l’evoluzione della domanda di lavoro non stagionale per grandi aggregazioni professionali. I dati evidenziano che le imprese del settore turistico si orientano sempre di più verso professioni tipiche intermedie del settore, la cui quota sul totale delle assunzioni passa da poco più del 73% nel 2007 a oltre il 78% nel 2012, guadagnando perciò circa 5 punti percentuali nell’arco del periodo. Appare in aumento anche la quota delle figure non qualificate, che passa da meno del 12% a quasi il 14% (+1,6 punti). Decresce, invece, notevolmente a partire dal 2010 la quota delle figure impiegatizie, che nel 2012 rappresentano solo poco più del 4% del totale (contro il 9% circa nel 2007). Si riduce, sia pure di poco, anche la quota delle professioni high skill - cioè professioni specialistiche (compresi i dirigenti) e tecniche - e quella delle professioni operaie, che però hanno tradizionalmente una rilevanza molto modesta nella domanda di lavoro delle imprese turistiche.

L’evoluzione della struttura professionale delle assunzioni non stagionali previste nel settore del turismo Anni 2007-2012 2007 Totale assunzioni previste*

2008

109.310 84.500

2009

2010

2011

2012

Variaz. quota % 2007-12

55.260 52.370 49.960 46.140

di cui (quote % sul totale) Professioni specialistiche e tecniche Impiegati Professioni qualificate nel turismo e servizi Professioni operaie Professioni non qualificate

2,1

3,3

3,8

2,3

2,1

1,4

-0,7

8,9

7,6

9,9

5,4

4,0

4,2

-4,7

73,3

74,3

70,9

75,3

79,6

78,5

5,2

3,7

4,1

3,9

3,7

2,5

2,3

-1,5

11,9

10,7

11,6

13,2

11,8

13,6

1,6

*Valori assoluti arrotondati alle decine. Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2007-2012

4

Quest’anno le professioni elementari sono state classificate secondo la nuova classificazione delle professioni ISTAT 2011, che consente sia la coerenza con una classificazione di livello europeo, dato il raccordo esistente tra Classificazione nazionale Istat 2011 e la classificazione ISCO 2008, sia la possibilità di associare un significato univoco alle descrizioni delle figure attraverso l’introduzione di una definizione delle classi di appartenenza delle figure stesse e, conseguentemente, un miglior controllo della corrispondenza tra descrizione della figura da parte dell’impresa e descrizione codificata. Con l’occasione della costruzione della tavola di raccordo tra le figure contenute nel “dizionario” Excelsior e la classificazione Istat, è stata operata una revisione delle figure contenute nel dizionario stesso, che ha portato, da un lato, a eliminare figure obsolete e non più richieste dalle imprese e, dall’altro, ad aggiungere figure “mutuate” dalla classificazione Istat e prima non presenti. Ovviamente, anche i risultati delle indagini precedenti sono stati ricalcolati in armonia con l’attuale classificazione delle professioni. Tuttavia, in conseguenza dell’introduzione di figure prima non esistenti e dell’eliminazione di figure ritenute obsolete, i valori 2012 non risultano perfettamente confrontabili con quelli degli anni precedenti. Si suggerisce quindi una certa cautela nell’analisi dei dati in serie storica.

41


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.