Lussino54

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pagina 28 - Quadrimestre 54 - Settembre 2017

Cap. Giovanni Luigi Premuda Bruno Sacella Nel vagabondare tra le centinaia di documenti conservati nel nostro Museo Giò Bono Ferrari, mi sono imbattuto in un nome che ha risvegliato la mia curiosità: Società di Navigazione “Premuda S.p.A.” Genova. Amministratore Delegato della Società è il Dottor Alcide Ezio Rosina, Presidente di Finmare quando io ero Direttore Esercizio Flotta di Tirrenia di Navigazione, per cui avevo già avuto modo di conoscerlo. Approfittando di questa antica conoscenza gli ho chiesto da dove derivasse il nome della sua Società di Navigazione, perché il nome Premuda mi era familiare. Ne è uscita un’altra bella storia di Lussino, che spero possa interessare i lettori della nostra rivista. Il Capitano Giovanni Luigi Premuda nasce a Lussino nel 1841 da famiglia di armatori. Diplomato all’Istituto Nautico della sua città, imbarca su velieri di famiglia e giunge al comando. Ề un uomo attento e perspicace e girando il mondo al comando di velieri si rende conto che l’epoca della vela volge al termine e che il futuro è nella propulsione a vapore. Tra il 1880 e il 1885 tenta di convincere il padre al grande passo, ma, visti inutili tutti i suoi tentativi, lascia l’azienda di famiglia e si mette in proprio, all’età di 44 anni. Con i risparmi del suo lavoro sul mare, la dote della moglie e l’aiuto di quattro amici che concorrono per il 50%, mette insieme 200.000 fiorini e costituisce, sempre a Lussino, il suo primo consorzio caratistico. Si reca quindi in Inghilterra (centro dello shipping) e acquista un piroscafo cui darà il nome Grazia. Si tratta di un piccolo piroscafo (stazza lorda 700 tonnellate, lunghezza 60 metri, larghezza 8,75 metri, potenza 85 HP, 11 persone di equipaggio), costruito in Inghilterra 10 anni prima. Resta al comando del Grazia per sette anni con ottimi risultati economici. Nel 1892 sbarca e passa a terra. Sostituisce il Grazia con un piroscafo più grande e moderno: il Dorotea, di 1.570 tonnellate di stazza e allarga a 16 caratisti la partecipazione sociale. Nel 1893 il consorzio trasferisce la sede da Lussinpiccolo a Trieste. Nel 1902 si reca in Inghilterra dove resta un anno per seguire la costruzione, secondo i suoi criteri, di un secondo piroscafo, Aristea, di 2.288 tonnellate di stazza e una motrice di 250 HP. In una lenta ma continua progressione, nel 1906 giunge ad avere tre consorzi caratistici, ciascuno proprietario di un piroscafo: Dorotea, Aristea, Arimatea. Il Cap. Premuda avverte però la rigidità del sistema caratistico: importo piuttosto elevato delle singole quote; difficile exit way; concentrazione di rischio per la partecipazione al risultato di una sola nave.

Nel 1907 i tre consorzi si fondono in una Società per Azioni che elimina, in gran parte, le carenze del sistema caratistico. Sponsor e supporto dell’operazione è la gloriosa Banca Commerciale Triestina.

Tergestea

L’importante operazione commerciale avviene il 21 dicembre 1907 nello studio di Giuseppe Quarantotto, notaio in Trieste, regnando Sua Maestà Apostolica Francesco Giuseppe I, Imperatore d’Austria, Re d’Ungheria ecc. ecc. Sono presenti 36 persone, in proprio o in rappresentanza di tutti i 120 caratisti dei tre consorzi. La riunione, denominata “Congresso generale di costituzione”, provvede alla fondazione della “Società Anonima di Navigazione a Vapore G. L.Premuda” con sede a Trieste. Ề presente il segretario dell’Imperial Regio Governo marittimo, già nominato consigliere governativo per la Società Premuda. Il Congresso Generale determina in 2.000.000 di corone il capitale sociale della nuova Società; approva l’apporto delle tre navi dei consorzi caratistici per complessive 9.450 T.S.L.; approva lo statuto (preventivamente già approvato dai competenti ministeri dell’I.R. Governo); nomina direttore generale, con deleghe e poteri equivalenti all’odierno amministratore delegato, il fondatore della Società cap. Giovanni Luigi. Premuda. Per gli investitori la costituzione della società per azioni è indubbiamente un notevole progresso, anche perché il capitano Premuda intende offrire agli azionisti la possibilità di partecipare all’impresa anche con importi modesti; di avere costantemente la quotazione del valore dell’investimento; di poter disporre di una facile via di disinvestimento. Con questi presupposti Premuda viene quotata in borsa, operazione certamente notevole per i tempi (ancor oggi le società di shipping quotate in borsa sono molto poche).


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