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Quadrimestre 50 pagina 9

Laura Bradicich, Australia Da questa lontana Australia, grazie di averci reso partecipi, un Requiem per Don Nevio e che da lassù continui a seguire tutti noi LUSSIGNANI, un caro saluto

Enrico Gladulich, Pordenone Partecipo al lutto della nostra Comunità.

Maria Teresa e Cristina Todeschini, Padova Un pensiero affettuoso al caro Don Nevio

Lucio e Angiola Cavallarin, Milano Grazie Licia per averci dato questa notizia anche se triste. Mi dispiace molto e immagino quale grave perdita sia per la Comunità di Lussinpiccolo. Un caro saluto a tutti.

Il tempo passa ma i ricordi restano di Marì Rode La vita di Mons. Nevio Martinoli, illuminata sempre da un’intelligenza vivace, si è conclusa nella pace del Signore, il 22 febbraio 2016. Era nato a Lussinpiccolo nel 1925 e fin da ragazzino dimostrava un carattere cordiale e allegro. Dopo le scuole elementari frequentò la scuola media dell’Istituto Nautico “Nazario Sauro” ma non proseguì gli studi nelle classi superiori come aveva fatto suo padre il cap. Mirto Martinoli che nella vita navigò da bravo capitano di lungo corso per i mari del mondo; Nevio scelse un’altra rotta. Entrò nel Seminario di Zara e ne uscì preparato a svolgere il proprio ministero nei vari ambiti ecclesiali con grande fede, con energie positive e capacità organizzative. Con l’Esodo dei Giuliani e Dalmati si trasferì con la famiglia a Genova dove venne consacrato sacerdote ed entrò a far parte della Diocesi genovese. Fu parroco presso la chiesa di Santa Teresina del Bambin Gesù al Lido Albaro di Genova; curò nella fede cristiana i suoi parrocchiani con sostegno fraterno; curò i giovani e riuscì a portarne un gruppo a conoscere la sua isola di Lussino. Non dimenticò mai le sue origini lussignane e fu con il dottor Giuseppe Favrini uno dei fondatori della Comunità di Lussinpiccolo, partecipando con le sue sacre celebrazioni delle sante messe a tutti gli incontri lussignani. Si prodigò a organizzare gli incontri dei Lussignani europei con quegli Americani a New York e furono occasioni commoventi per ritrovarsi tra dispersi. Lavorò per l’Unitalsi, con tanta fede, preparando e partecipando ai pellegrinaggi per Lourdes. Con l’avanzare dell’età si ritirò presso l’Istituto delle Piccole Sorelle dei Poveri ma finché ebbe le forze, fu sempre presente a dare il suo contributo alla curia genovese. Così si è conclusa la vita di Mons.Nevio Martinoli vissuta con la Fede e la Carità che rendono amabile vivere nella grazia del Signore.

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Commemorazioni Silvano Chersulich e suo papà Giordano, li ricorda con affetto la cugina Rita Bani Chersulich, New York, 18 febbraio 2016. Marina Solis Cattich dal figlio Attilio Cattich Il 21 marzo ci ha lasciato mia madre, Marina Solis vedova Cattich. Era nata a Cherso 88 anni fa e dal 1948 era stata prima nel campo profughi di Tortona e poi nel 1951, quando si sposò con mio padre, il lussignano Alferio Cattich, a Torino. Non dimenticò mai la sua terra e dal 1962 in poi ci tornò per le vacanze praticamente tutti gli anni. Insieme a mio padre insegnò a me ad amare le loro terre e poi fece lo stesso coi miei figli che infatti ancora ora le sentono come proprie. Il loro rapporto fu bellissimo: si conobbero in Istria, furono divisi dall’Esodo ma poi si cercarono e si ritrovarono. Non ho memoria di una cosa che facesse l’uno escludendo l’altra. Furono come si diceva una volta: insieme nel bene e nel male, nella salute e nella malattia. Solo la morte prematura di mio padre li divise per 15 anni. Oggi sono tornati insieme.

Torino, 1951, Don Nevio celebra le nozze di Alferio e Marina

Mia mamma era chersina, ma dopo aver frequentato per anni i raduni dei lussignani insieme a mio padre, continuò a farlo anche se lui non c’era più. Un ricordo indelebile per me è vedere lei, seduta accanto al letto di mio padre, schiantato dalla malattia e incapace anche di respirare senza l’ausilio di una macchina, seppure lucido, che cantava amorevolmente per lui “Sempre piena de sol, de splendori” e le altre canzoni lussignane che lui tanto amava. Qualche mese fa fu per me toccante assistere ad un colloquio telefonico tra mia madre e don Nevio Martinoli, che l’ha preceduta per poche settimane. Per la mia famiglia era … Nevio, uno di famiglia. Fraterno amico d’infanzia di mio padre, che era quasi suo coetaneo (anzi più giovane di … un mese!) è stato il certificatore di ogni evento. Sposò i miei genitori, battezzò me,

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