Foglio 42

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Quadrimestre 42 - pagina 41

Il capitano Pietro Marco Maria Budinich, il brigantino Benedetta e il quadro di Pio VII di Livia Martinoli Santini Il capitano Pietro Marco Maria Budinich nacque il 23 marzo 1801 da antica famiglia lussigrandese. Suo padre era il capitano Marc’Antonio (24 febbraio 1766 - 28 gennaio 1831), mio quadrisnonno, comandante di bastimenti della ditta Treves di Venezia. Sposò la quadrisnonna Maria Ragusin (1770-1865), figlia di Tommaso, raffigurata in un noto ritratto a olio eseguito dal pittore Giuseppe Tominz. Marc’Antonio e Maria Ragusin ebbero sette figli: Antonio, Tommaso mio trisnonno, Pietro Marco Maria, Marc’Antonio, Alessandro (al comando del brigantino Eolo nel 1836 e anche padre di Attilio), Maria (che sposò il capitano Pietro Giacomo Leva) ed Elena (che sposò il capitano Antonio Barichievich). Marc’Antonio ereditò da suo padre, il capitano Antonio, la vecchia casa Budinich a Lussingrande, che ampliò costruendo la cosiddetta “casa nuova” e costituendo così il complesso delle case Budinich. Pietro Marco Maria, dedito alla navigazione, divenne capitano; si sposò con Anna Botterini e non ebbe figli. Morì a Lussingrande il 31 marzo 1887 dopo breve malattia. Soprannominato in famiglia il santolo, alla morte del fratello Tommaso e di sua moglie Margherita, divenne tutore dei nipoti minorenni rimasti orfani: Pietro, mio bisnonno Clodoveo, Maria, Luciano, Elena. La sua firma si legge su alcuni documenti e compare come nota di possesso sul frontespizio di un dizionario inglese – italiano e di alcuni libri conservati in famiglia.

Firma del capitano Pietro Marco Maria BUDINICH

Il nome del capitano Pietro Marco Maria è legato soprattutto al brigantino Benedetta, che campeggia in un quadro, un tempo appeso in una stanza di villa Bice a Lussingrande: a vele spiegate, il brigantino procede tra le onde, sventolando la bandiera austriaca; in basso figura la seguente didascalia: “Brigantino Benedetta Cap. Pietro M. M. Budinich 1823 7 febr.”. Dalla data indicata si può constatare che Pietro Marco Maria era capitano già nel 1823, poco prima di compiere 22 anni, anche se poi sembra che la sua attività di navigazione non fosse durata molto a lungo. Invece scarse sono le notizie riguardanti il brigantino, non originario di Lussino e già descritto come “Veliero di cui non si hanno dati certi”.

Brigantino Benedetta

Da ricerche più approfondite tuttavia è stato possibile ricostruire parzialmente la sua storia intrecciando tra di loro nomi di capitani e di velieri, parentele e quadri. La Benedetta infatti si può forse identificare con il pielego così denominato, fin dal 1793 di proprietà del capitano lussignano Antonio di Antonio Cosulich, il quale nel 1795 comandò questa nave da Venezia a Zante-Salonicco. Risulta inoltre che dal 1796 al comando della nave Benedetta di Iseppo Treves ci fosse il capitano Tommaso di Tommaso Ragusin, che portò in quell’anno a Barcellona grano caricato ad Ancona e merci varie. Infine si legge nella “Gazzetta di Genova” che il 13 febbraio 1822 era arrivato a Genova da Venezia il brigantino La Benedetta con un carico di grano. Ma la notizia più stupefacente riguarda un evento eclatante avvenuto il 13 aprile 1804 a Civitavecchia: quel giorno infatti papa Pio VII era andato a trovare il capitano Biagio Stuparich sulla nave imperiale La Benedetta. Il fatto è testimoniato da un quadro tuttora conservato nella sacrestia del Duomo di Lussingrande, dove è raffigurato il pontefice Pio VII con la seguente iscrizione scarsamente visibile nell’angolo superiore sinistro: “Il giorno 13 aprile 1804 la Santità di Nostro Signore Pio VII si degnò di onorare dell’Augusta Sua presenza a bordo della nave imperiale denominata “La Benedetta” nel porto di Civitavecchia il capitano Biaggio Stuparich”. Pio VII infatti, come risulta dalle cronache dell’epoca, era stato in visita a Civitavecchia dal 9 al 14 aprile 1804, solennemente accolto dalla popolazione e dalle autorità e


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